Il sangue e l’oro – Benito Mussolini. L’uomo della Pace

Fascismo

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    Il sangue e l’oro – Benito Mussolini. L’uomo della Pace

    17.00

    Questo volume è indirizzato soprattutto ai giovani che desiderano addentrarsi nelle vicende del “ventennio”, da molti ritenute irripetibili. A differenza dei testi di autori “cattedratici”, spesso involuti e di ardua lettura, questo testo vuole essere scorrevole e accessibile a tutti.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 252 con 24 foto b/n di documenti

    Stampato nel 1995 da Settimo Sigillo

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    Il sionismo in Italia e nella politica estera fascista

    16.00

    Questo saggio raccoglie un insieme di memorie nel tentativo di ricomporre una storia ancora poco conosciuta, della quale per nolti versi sfugge il senso complessivo, quella di quei giovani cadetti ebrei che nel 1934 da tutt’Europa giunsero a Roma. La storia di tutti quegli ebrei che credevano nel fascismo, visto come epigono del Risorgimento italiano, motore della consegna dei diritti civili agli ebrei italiani. Senza dimenticare che nel corso di un colloquio con Nahoum Goldmann il Duece si era professato sionista.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 180

    Stampato nel 2014 da Pagine

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    Il socialismo rivoluzionario di Benito Mussolini 1883 – 1918

    28.00

    Roberto Mancini

    Questo lavoro non si limita a prendere in esame le origini del fascismo quale mera reazione alla condizione drammatica italiana nel 1918 – 1919, ma lo presenta comeil naturale sviluppo delle criticità tanto del socialismo materialista, quanto del liberalismo/liberismo borghese. La necessità di un ordine rappresentò il filo conduttore che mise d’accordo i sindacalisti rivoluzionari, i reduci di Fiume, quelli che attendevano impazienti l’attuazione della Carta del Carnaro del 1920 e gli squadristi sansepolcristi. Prefazione di Daniele Trabucco.

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    Il sogno dell’egemonia – L’Italia, la questione jogoslava e l’Europa centrale

    16.50

    Obiettivo di questo volume è delineare un’analisi del ruolo dell’Italia in Europa centrale negli anni fra le due guerre mondiali. La fine dell’Impero asburgico, la crisi interna russa e l’indebolimento della Germania crearono un vuoto di potere in Europa vantaggioso per l’Italia. Il 1918 inaugurò così un’epoca di crescente influenza italiana in tutta la regione centro-europea. Al cuore della politica italiana verso l’Europa centrale vi fu il rapporto con i popoli slavi del sud che vivono nei territori fra il Danubio e il Mar Adriatico. Le difficoltà nel creare un rapporto di collaborazione con lo Stato jugoslavo unitario indebolirono fortemente le ambizioni egemoniche dell’Italia nell’area danubiana ed in quella adriatica. A partire dagli anni Trenta emerse l’inquietante presenza della Germania nazionalsocialista, capace di dare vita ad un’azione di penetrazione politica ed economica che la trasformò in pochi anni in Potenza egemone dell’Europa centrale. L’alleanza fra Italia fascista e Germania nazionalsocialista segnò quindi il paradossale declino e ridimensionamento dell’influenza italiana nei territori danubiani e balcanici.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 134

    Stampato nel 2010 da Le Lettere

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    Il ventennio in celluloide

    22.00

    Questo saggio non pretende di fare una critica cinematografica, il suo scopo è prettamente divulgativo, storiograficio e tecnico, e vuole rivisitare le fasi della cinematografia italiana del periodo fascista attraverso l’evolversi politico, sociale ed economico di una nazione colta in una fase particolare della sua storia, e mediante analisi comparative con la cinematografia di alcuni altri paesi europei. Il testo è ripartito in due sezioni distinte: descrizione e divenire cronologico dell’industria e delle tipologie produttive italiane; criteri operativi, mezzi e innovazioni tecnologiche.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 234 + 32 pagine fuori testo con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2005 da Settimo Sigillo

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    Il verde e il nero – Maccari Malaparte Soffici: i fascisti che anticiparono l’ambientalismo

    16.50

    Maccari, Malaparte, Soffici: tre “toscanacci” regolarmente ai ferri corti col Regime, tre sovversivi in camicia nera che si votarono non solo a deridere il Ventennio a colpi di satira ma anche ad aprire una via che poi, nel secondo dopoguerra, sarà percorsa dalla sinistra più avanzata. Forse può sembrare eccessivo indicare in questa triade i “profeti” del moderno pensiero ambientalista, eppure l’analisi storica conferma tale tesi. Dalle pagine de Il Selvaggio Maccari, Malaparte e Soffici si lanciano in una rovente polemica contro la civiltà urbana, fonte di alienazione e corruzione, in favore dell’Italia rurale e dei suoi valori più riposti. Da questa posizione ideologica e morale scaturisce un impegno operativo che ha dell’incredibile per lucidità e modernità. Occorre infatti tutelare l’ambiente, combattere gli scempi edilizi, salvare le tradizioni popolari… Tutte parole d’ordine che ritroveremo, decenni più tardi, nei programmi di Lega Ambiente e del WWF.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 253 + 25 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Hobby & Work

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    Il volo del cinema. – Miti moderni nell’Italia fascista

    24.00

    Nel periodo tra le due guerre il cinema – soprattutto hollywoodiano – è al centro dei consumi culturali. Il suo impatto è determinante sia nell’affermazione di una nuova cultura visiva che investe la stampa e la pubblicità, sia nella proposta di stili di vita inediti. La “nuova arte” opera nel profondo degli spettatori, anche al di là della propaganda del regime, facendosi veicolo di modelli non in linea con quelli sostenuti dal fascismo ma vicini piuttosto alla sensibilità e alla cultura popolare internazionale. Tuttavia, nelle varianti dei film adattati al mercato italiano, si tratta di una modernità sempre filtrata, rimodellata, adeguata a caratteristiche nazionali. Il cinema si fa specchio, in tal modo, di una modernizzazione che tarda ad arrivare. Poco importa allora che nella vita quotidiana il cammino verso il compimento di un reale progresso sia incommensurabilmente più lungo, accidentato e faticoso. È in sala che si compie il balzo; è davanti allo schermo che si compie il volo del cinema.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 340 illustrato con circa 30 foto b/n

    Stampato de Mimesis nel 2012

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    Immagini dell’impero – Storia fotografica degli italiani in A.O.I.

    30.00

    La descrizione dell’avventura fascista in Africa Orientale, attraverso una notevole mole d’immagini coordinate su un percorso narrativo, rappresenta una novità nella saggistica. Finora, infatti, sono state rare le opere che hanno utilizzato questo mezzo documentale e nei pochi casi in cui ciò è avvenuto, la scelta ha riguardato aspetti guerreschi, diplomatici o politici, mentre è stato riservato uno spazio non adeguato all’umanità indistinta che ha vissuto quei fatti. Purtroppo l’Autore in questa indagine non ha potuto contare molto sul materiale delle varie fototeche esistenti nel nostro paese. Infatti, pur essendo notevole, soprattutto nell’archivio dell’Istituto Luce, riguarda in prevalenza eventi politici e militari mentre poco c’è sulla massa dei nostri connazionali dell’impero. Ha trovato, invece, molto più materiale su tale argomento nella pubblicistica periodica coloniale dell’epoca, spesso di ottima fattura. Tali periodici, infatti, erano quasi tutti editi dall’Ufficio Studi del Ministero dell’Africa Italiana, dove confluiva il materiale fotografico della sezione Luce A.O.I. Nonostante tutte le difficoltà incontrate, ci pare che questo saggio, raggiunga lo scopo che si era preffissato, dare un’immagine “reale” delle vicissitudini degli italiani in Africa Orientale e delle sofferenze ad essa connesse.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 332 interamente illustrate con foto b/n + 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2011 da Solfanelli

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    Inediti aspetti musicali del Ventennio

    25.00

    È ben noto quanto la musica sia sempre stata in Italia l’espressione d’arte maggiormente apprezzata e diffusa. Fatta questa premessa non è dunque casuale che anche durante il “Ventennio littorio” la musica fosse la prescelta tra le arti e divenisse privilegiato strumento di propaganda. Questa acquisita consapevolezza porterà a precise direttive che regolamenteranno e influenzeranno l’intera nazione: «Lo Stato fascista nella sua dottrina unitaria, considera l’arte l’elemento indispensabile dell’educazione delle masse». Estremamente efficace, la musica diventava uno strumento formidabile per veicolare con incisività gli slogan e i messaggi da trasmettere al maggior numero di persone, soprattutto se in combinazione con temi musicali gradevoli e riconoscibili. Il fine del volume è sicuramente quello – a quasi un secolo di distanza – di ricomporre aspetti musicali di un periodo abbastanza lungo del Novecento italiano, ma il desiderio (non troppo nascosto) è quello di ricordare quei tanti personaggi obliati dalla damnatio memoriae che con la loro creatività hanno contribuito a mantenerlo vivo e moderno.

    Rilegato, 23,5 x 22,5 cm. pag. 204 completamente illustrato a colori e b/n. In allegato Cd

    Stampato nel 2016 da Associazione Culturale Novecento

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    Ines Donati. Fierissima Italiana Indomita Fascista. L’emancipazione Femminile nel Nome della Rivoluzione (1900-1924)

    20.00

    Pietro Cappellari

    Ines Donati, già da adolescente animata da un mistico patriottismo che sarà poi l’unica fiamma che determinerà le sue scelte future, ribelle per indole, ma non mascolina come appaiono oggi certe “femministe 2.0”, da donna e da Italiana volle reagire allo scempio dei valori e alle volgarità quotidiane che scaturivano dal divampante Biennio Rosso. Ed eccola, prima tra i Giovani Esploratori cui si era iscritta per vivere la bellezza del cameratismo che in quell’associazione scoutistica si viveva spontaneamente; eccola prestarsi come volontaria durante lo sciopero degli spazzini di Roma del Maggio 1920. Ma gli eventi incombevano, la scelta fu conseguenziale a quella passione patriottica che divampava nel suo cuore, trovandosi così al fianco dei nazionalisti e dei fascisti romani nelle prime azioni di contrasto al sovversivismo dilagante, divenendo ben presto un simbolo, un esempio. “La Capitana” morì il 3 Novembre 1924, rapita da una malattia, a soli 24 anni. Morì così, lontana da quelle battaglie che erano state le uniche gioie della sua vita, colpita da un destino crudele che la vide consumarsi in un letto d’agonia, anziché come aveva sognato e cercato, in uno scontro col nemico della Patria.

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    Intervento pubblico e politica economica del Fascismo

    74.00

    I saggi raccolti nel volume, dedicati alle principali linee di tendenza della politica economica italiana nel periodo fascista, rappresentano il frutto del lavoro di un gruppo di ricerca composto da docenti della Facoltà di Economia dell’Università di Napoli “Federico II”. I temi prescelti sono: i punti nodali alla base dell’intervento pubblico (D. Fausto); i tentativi degli economisti italiani di approdare ad una nuova scienza economica (A. M. Fusco); le origini e le caratteristiche degli enti e istituzioni economiche sorti durante il fascismo (L. Iaselli); la particolare valenza della politica agricola del regime (G-A. Marselli); i mutamenti della politica industriale dalla subordinazione agli interessi degli imprenditori privati alla connessione con gli interessi pubblici espressi dall’IRI (A. dell’Orefice); l’influenza dei condizionamenti interni e internazionali nelle scelte della politica commerciale (G. Tullio); l’evoluzione della politica monetaria con riferimento agli obiettivi politici a cui è spesso subordinata (M. L. Cavalcanti); i provvedimenti di legislazione sociale (I. Puglia); i diversi momenti dell’andamento della finanza pubblica (D. Fausto). Si tratta, quindi, di un esauriente quadro degli aspetti economico-sociali del regime, alla luce di un vasto e approfondito lavoro di ricerca che mira a dare un significativo contributo alla conoscenza di quel periodo.

    Cartonato con sovracopertina 16 x 23,50 cm. pag. 764

    Stampato nel 2007 da Franco Angeli

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    Intervista sul Fascismo

    8.50

    Un’intervista che ha ormai il valore di un classico. L’unico testo breve in cui Renzo De Felice ha espresso in modo sintetico e divulgativo le sue idee sul fascismo, frutto delle ricerche e degli studi che lo hanno reso noto In tutto il mondo. Renzo De Felice (Reti, 1929-1996) ha insegnato Storia dei partiti politici presso l’Università di Roma La Sapienza. Tra i maggiori storici del fascismo a livello mondiale, ha rinnovato con i suoi studi la comprensione di questo complesso e strutturato fenomeno storico.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. XVIII + 142

    Stampato nel 2008 da Laterza

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    Islam e nazifascismo – Un’alleanza che avrebbe potuto modificare l’assetto mediorientale

    14.50

    La storia degli intensi e complessi rapporti che, tra il 1933 e il 1945, intercorsero tra il Gran Muftì di Gerusalemme, Hajjl Muhammad Amln al-Husayni, capo spirituale dei musulmani palestinesi, i movimenti panislamici, panarabi e nazionalisti, sorti negli anni Trenta in Africa Settentrionale (Marocco, Algeria, Tunisia e Egitto) e in Medio Oriente (Palestina e Mesopotamia), e la Germania nazionalsocialista e l’Italia fascista, rappresenta una delle vicende a sfondo diplomatico, politico-religioso e ideologico più interessanti e meno note di quegli anni. I motivi che spinsero la più venerata, discussa e chiacchierata, personalità religiosa del Medio Oriente e i movimenti nazionalisti mediorientali ad unire i propri destini a quelli del reich tedesco e – seppure con modalità e risultati diversi rispetto a quelli di Mussolini – suscitano infatti un’indubbia curiosità, aprendo le porte ad un dibattito che, nell’attuale contesto geopolitico internazionale, caratterizzato dalla recrudescenza dell’estremismo islamico antisionista e antioccidentale, assume una valenza ancora maggiore e specifica, fornendo utili elementi di studio e valutazione

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 118 con varie foto b/n

    Stampato nel 2017 da Mattioli

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    Italiani in Spagna 1936-1937. Corpo Truppe Volontarie (C.T.V.)

    19.90

    Aymeric Lopez

    La scelta di Mussolini di intervenire dalla parte dei nazionalisti spagnoli nella Guerra Civile degli anni ’30 fu principalmente legata all’atteggiamento della Francia che promise aiuti militari alla parte repubblicana, anche se alla fine i primi aerei stranieri ad entrare nel conflitto furono gli S.81 italiani. L’Italia fascista temeva l’installazione duratura di un regime del Fronte Popolare in Spagna, che avrebbe avuto l’effetto di rafforzare l’asse Parigi-Madrid, mentre l’Italia stava al tempo diplomaticamente isolata in seguito alle sanzioni decretate dalla Società della Nazioni in risposta all’invasione dell’Etiopia. Inoltre, Franco promise a Mussolini, tramite Luccardi, l’istituzione di una repubblica fascista e un chiaro riavvicinamento diplomatico in caso di vittoria nazionalista, un argomento da non sottovalutare in quanto la Spagna era un paese chiave per la politica italiana nel Mediterraneo.

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    Italiani… tutti con la tessera! Manuale fotografico per il collezionista. 4 Volumi

    105.00

    Il Sesti

    Opera illustrata in 4 volumi sulle numerosissime tessere delle varie organizzazioni diel Partito emesse durante il periodo fascista, riprodotte a colori e brevemente commentate. Per ogni tipologia sono presentate diverse varianti, per anno e per rappresentazione. Illustratissimo a colori.

    Di seguito, l’indice dei vari volumi:

    Volume 1 – Interessante raccolta di tessere del periodo rappresentate in 272 foto a colori e 120 pagine: i Fasci precursori, l’Associazione Nazionalista Italiana, i Fasci Italiani di Combattimento, il Partito Nazionale Fascista, l’Ass. Famiglie Caduti, Mutilati e Feriti per la Rivoluzione, il Fascio Femminile, le Massaie Rurali, le Operaie e Lavoratrici a Domicilio, i gruppi rionali e locali, le Colonie, i Fasci all’Estero, il Partito Fascista Sammarinese, il Partito Fascista Albanese, l’Opera Nazionale Dopolavoro, l’Istituto Nazionale di Cultura Fascista, l’Istituto Coloniale Fascista, l’Istituto Fascista dell’Africa Italiana, l’Associazione Famiglie Numerose, Opera Nazionale Maternità Infanzia, l’EIAR, l’Istituto LUCE, l’Unione Nazionale Protezione Antiaerea, il CONI, il Club Alpino Italiano, la Reale Unione Nazionale Aeronautica e la Lega Navale Italiana.

    Volume 2 – Interessante raccolta di tessere del periodo rappresentate in 441 foto a colori e 180 pagine: le organizzazioni giovanili e il fascismo (Associazione Scoutistica Cattolica Italiana, Associazioni studentesche varie, Azione Cattolica, Club Alpino Italiano, Corda Frates, Croce Rossa Italiana, Dante Alighieri, Istituti Vari, Lega Navale Italiana), l’Avanguardia Studentesca, l’Avanguardia Giovanile, i Gruppi Balilla, i Gruppi Piccole Italiane, Gruppo Giovanile Femminile, Gruppo Giovani Italiane, Gruppo Giovani Fasciste, Federazione Studenti Medi, i Fasci Giovanili di Combattimento, l’Opera Nazionale Balilla, l’Organizzazione Giovanile Italiana all’Estero, la Gioventù Italiana del Littorio, le colonie, la Gioventù Italiana del Littorio all’Estero, i Gruppi Universitari Fascisti e i Gruppi Universitari Fascisti all’Estero.

    Volume 3: Interessante raccolta di tessere del ventennio rappresentate in 370 foto a colori e 136 pagine:
    – Il Sindacalismo: Confederazione delle Corporazioni Sindacali, Confederazione delle Corporazioni Sindacali Fasciste, Confederazione Corporazioni Fasciste, Confederazione Naz. dei Sindacati Fascisti.
    – Parte I – Pubblica Amministrazione: I Ministeriali, Addetti alle Aziende Industriali dello Stato (Ass. Gen. Fasc. Addetti Aziende Industriali dello Stato, Ass. Fascista Addetti alle Aziende dello Stato), Ferrovieri (Associazione Nazionale Ferrovieri, Associazione Nazionale Ferrovieri Fascisti, Associazione Nazionale Fascista Ferrovieri dello Stato, Associazione Fascista Ferrovieri, Assistenza Sanitaria), Postelegrafonici (Associazione Nazionale Fascista Postelegrafonici, Associazione Fascista Postelegrafonici), Pubblico Impiego (Ass. Gen. Fascista del Pubblico Impiego, Associazione Fascista del Pubblico Impiego), Scuola (Ass. Naz. Fasc. della Scuola Primaria, Gruppo Nazionale Fascista della Scuola, Gruppi Assistenti e Professori Universitari Fascisti, Associazione Professori Universitari Fascisti, Associazione Assistenti Universitari Fascisti, Associazione Fascista della Scuola) Il Modello Unificato, La Previdenza.
    – Parte II – Il Privato: Agricoltura (Conf. Naz. Fascista degli Agricoltori, Federazione Nazionale Bieticoltori, Confederazione Fascista degli Agricoltori, Dirigenti di Aziende Agricole, Sezione Apicoltori Italiani, Acceleramento Ammasso Cereali, Confederazione Naz. dei Sindacati Fascisti dell’Agricoltura, Federazione Naz. Fascista Massaie Rurali, Confederazione Fascista dei Lavoratori dell’Agricoltura, Fed. Naz. Fasc. Impiegati Tecnici ed Amm. di Aziende Agricole e Forestali, Istituto Fascista di Tecnica e Propaganda Agraria, Fed. Naz. Fasc. Mutue di Malattia per i Lavoratori Agricoli, CFLA Istituto Nazionale delle Assicurazioni), Artigianato (Fed. Fascista Autonoma delle Comunità Artigiane d’Italia, Federazione Fascista Autonoma Artigiani d’Italia, Federazione Fascista Artigiani d’Italia, Fed. Nazionale Fascista degli Artigiani), Aziende di Credito ed Assicurazioni (Conf. Generale Bancaria Fascista, Conf. Naz. dei Sindacati Fascisti dei Bancari, Conf. Naz. dei Sindacati Fascisti Bancari, Conf. Naz. dei Sind. Fasc. del Credito e delle Assicurazioni, Conf. Fasc. Lavoratori Aziende di Credito e Ass.), Commercio (Confederazione Generale Fascista del Commercio Italiano, Confederazione Nazionale Fascista dei Commercianti, Confederazione Fascista dei Commercianti, Federazione Nazionale Fascista Venditori Ambulanti, Dirigenti Aziende Commerciali, Conf. Naz. dei Sindacati Fascisti del Commercio, Confederazione Fascista dei Lavoratori del Commercio), Industria (Confederazione Generale Fascista dell’Industria Italiana, Federazione Nazionale Fascista della Proprietà Edilizia, Dirigenti di Aziende Industriali, Confederazione Fascista degli Industriali, Conf. Naz. dei Sind. Fascisti dell’Industria, Conf. Fascista dei Lavoratori dell’Industria, Fed. Naz. Fascista degli Industriali dello Spettacolo, L’Assistenza Sanitaria), Professionisti e Artisti (Conf. Nazionale Sindacati Fascisti Professionisti e Artisti, Confederazione Fascista dei Professionisti e degli Artisti, Tessere Locali e Albi), Trasporti (Conf. Naz. Fasc. Trasporti Terrestri e della Navig. Interna, Conf. Naz. Sind. Fasc. dei Trasp. Terr. e della Navig. Int., Conf. Naz. Sind. Fasc. Comunicazioni Interne, Associazione Nazionale Marinara Fascista, Conf. Naz. Fascista della Gente del Mare e dell’Aria, Associazione Nazionale Insegnanti Nautici).
    – Parte III – Il Terzo Settore: Ente Naz. fasc. della Cooperazione.
    – La Libia

    Volume 4: le Squadre d’Azione, la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, Associazione Nazionale Combattenti, Associazione Famiglie Caduti, Gruppi d’Azione Nizzarda, Gruppi d’Azione Corsa, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo, Associazione Nazionale Volontari di Guerra, Federazione Nazionale Arditi d’Italia, Istituto Nastro Azzurro, Reparti d’Arma (Alpini, Artiglieria, Bersaglieri, Carabinieri, Cavalleria, Fanteria, Genio, Granatieri, Guardia di Finanza), Repubblica Sociale Italiana, Repubblica Italiana e Associazioni reducistiche.

    4 volumi in brossura, 15 x 23 cm. pag. 120 + 180 + 136 + 164 interamente illustrati a colori

    Stampati nel 2021

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    Italo Balbo e le grandi crociere aeree 1928-1933

    25.00

    Edoardo Grassia

    Con la nomina di Italo Balbo al Ministero dell’Aeronautica prese avvio una politica di impiego della forza armata aerea orientata verso azioni propagandistiche funzionali al ministro, al duce e al fascismo.Nel 1928 gli idrovolanti italiani sorvolarono il Mediterraneo occidentale, mentre l’anno successivo fecero rotta sul Mediterraneo orientale e sul Mar Nero, con uno storico ammaraggio nell’allora sovietica Odessa. Nel 1930-31 la crociera aerea sull’Atlantico meridionale portò le squadriglie italiane a Rio de Janeiro e nel 1933 Balbo e la sua «centuria alata» raggiunsero Chicago e New York. Le immagini delle loro gesta e delle celebrazioni organizzate ai loro ammaraggi fecero il giro del mondo. Edoardo Grassia racconta queste straordinarie imprese in un saggio ricco di aneddoti e di fotografie che hanno fatto la storia della Regia Aeronautica

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    Jazz e fascismo – Dalla nascita della radio a Gorni Kramer

    15.00

    La musica jazz e il fascismo, in Italia, si sono diffusi quasi simultaneamente. A partire dagli anni Trenta, il regime mussoliniano ha sviluppato nei confronti di questo genere musicale una crescente avversione, al punto da finire a osteggiarlo con norme e divieti: il jazz era visto come una minaccia, una pericolosa moda d’oltreoceano che rischiava di avvelenare la purezza della tradizione italiana. Nonostante censure e incomprensioni, il pubblico (grazie alla sua diffusione radiofonica e discografica e all’attività dei primi importanti jazzmen italiani, tra i quali Gorni Kramer e Natalino Otto) ha invece dimostrato di apprezzarlo particolarmente e di coglierne la portata di indiretta avversione ideologica al regime. Questo saggio di Luca Cerchiari, basato su una vasta documentazione storiografica e musicologica, analizza la contraddittoria ma sorprendente penetrazione del jazz in Italia nel suo periodo di massima repressione. Il volume propone inoltre gli isolati ma acuti scritti sulla musica afro-americana di Filippo Tommaso Marinetti, Massimo Mila e Alfredo Casella ed è arricchito da un’intervista a Romano Mussolini, figlio del Duce, pianista jazz di professione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 178 con ilustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Mimesis

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    Jefferson e Mussolini

    14.00

    “Questo manoscritto fu da me completato e lasciò le mie mani nel febbraio 1933. 40 editori lo hanno rifiutato. Nessun mio dattiloscritto è stato letto da tante persone, né mai mi procurò una corrispondenza tanto interessante. Viene qui stampato verbatim inalterato. Non ho più visto il manoscritto da quando lasciò Rapallo, finché mi ritornò sotto forma di bozze di stampa. Viene edito come testimonianza di ciò che vidi nel 1933. La prefazione di settembre (1933) segnalava una eccitante attesa, che è diventata gradatamente più palpitante e meno promettente.” Ezra Pound

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 125

    Stampato nel 2015 da Bietti

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    L’ architettura delle colonie d’oltremare. Un riflesso della «Modernità» fra sperimentalismo e identità nazionale

    24.00

    Giovanni Carbonara – Antonello Pagliuca – Pier Pasquale Trausi

    Il processo di colonizzazione non fu certo esente dagli orrori della guerra e dallo sfruttamento delle risorse economiche, seppur mitigato da una politica coloniale molto meno invasiva rispetto a quella delle altre nazioni. Tuttavia, parallelamente non si può trascurare l’apporto costruttivo che l’Italia profuse al fine di creare, soprattutto in Africa, una “Nuova Italia d’Oltremare”, spesso impostando sostanziali modifiche all’ambiente di vita delle popolazioni indigene, pesando fortemente sulla storia e le tradizioni locali. In circa un decennio di intensa colonizzazione l’impegno dello Stato e dei coloni italiani (imprenditori, professionisti ed operai) si tradusse nella realizzazione di decine di piani urbanistici, centinaia di edifici e migliaia di chilometri d’infrastruttura che da una parte stravolsero, in poco tempo, l’assetto originario delle città conquistate, sebbene non senza difficoltà logistiche e tecniche, d’altra parte crearono una serie di infrastrutture, ad utilizzo anche delle popolazioni indigene, in parte rimpiante dalle stesse popolazioni locali, in seguito alla fine dell’occupazione italiana.

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    L’ avamposto di Mussolini nel Reich di Hitler. La politica italiana a Berlino (1933-1954)

    22.00

    Tra il 1932 e il 1945, quattro ambasciatori rappresentarono in successione il nostro paese a Berlino. Furono l’avamposto di Mussolini nel Reich di Hitler, il caposaldo dei rapporti diplomatici fra regimi totalitari “fratelli” ma privi di vera fiducia reciproca. Furono uomini diversi, diplomatici di vecchio stampo e di formazione prefascista, misconosciuti che tentarono di sottrarre l’Italia dal partecipare alla Seconda guerra mondiale. I loro nomi sono Vittorio Cerruti, Bernardo Attolico, Dino Alfieri, Filippo Anfuso. Attraverso le comunicazioni che correvano a ritmo quotidiano tra l’ambasciata italiana, Hitler e i suoi fedelissimi (Goebbels, Gòering, Himmler, Ribbentrop) da una parte, Mussolini e i suoi gerarchi dall’altra, Gianluca Falanga ricostruisce una storia in larga parte inedita.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 446 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Tropea

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    L’ insorgenza fascista ferrarese 1920-1921 – L’eccidio del castello estense

    15.00

    Il testo prende in esame la nascita del movimento fascista ferrarese, in contrapposizione all’amministrazione socialista negli anni 1920-21. Il ruolo di Italo Balbo, ma sopratutto – per la prima volta – il resoconto dei drammatici fatti del 20 dicembre 1920, con l’eccidio del Castello Estense, sono raccontati dall’autore con precisione storica. Viene fatta luce sulle violenze socialiste e completata una pagina storica fino ad oggi poco conosciuta.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 150 illustrato con 6 foto b/n

    Stampato nel 2007 da Settimo Sigillo

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    L’aeropoema di Cozzarini – Primo eroe dell’esercito Repubblicano

    15.00

    Ristampa anastatica, accompagnata dalla riproduzione della cartolina disegnata dallo stesso Marinetti, del poema che esalta l’eroismo e il fecondo sacrificio della leggendaria figura di Rino Cozzarini, primo Caduto della riscossa repubblicana.

    Brossura punto metallico, 12 x 17 cm. pag. 23 con allegata la riproduzione di una cartolina

    Stampato nel 2009 da Associazione Italia

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    L’architetto in camicia nera – Angelo Misuraca fortuna e fama rovina e morte in prigione oblio

    30.00

    La straordinaria storia di Angelo Misurata è finora rimasta in un cono d’ombra. Principe degli archietti sassaresi e ideatore dei più prestigiosi edifici della città degli anni trenta, prediletto dal regime fascista e beniamino della borghesia. Ma dopo la caduta di Mussolini, sacrifica fortuna e privileggi e viene arrestato in una congiura per la restaurazione del fascismo. Finisce in carcere dove muore dopo pochi mesi. La “congiura” di Misurata era finora sconosciuta, la storiografia dava soltanto notizie di quella che portò all’arresto degli ex-federali Martino Offeddu e Antonio Maaccari e della cospirazione che costò la condanna anche al futuro “campione” della cultura democratica Antonio Pigliaru, nonchè genitore dell’attuale governatore della Regione Sardegna…. Con loro, Angelo Misurata condivise l’ultima drammatica fase della prigionia nel carcere di Oristano. In questo libro si ricostruisce un periodo ancora presente nello sviluppo della città di Sassari e si indicano i numerosi edifici firmati dall’architetto o, a lui atrribuibili, espressione delle correnti più moderne del razionalismo europeo, ma finora genericamente inseriti in un, non meglio definito, stile fascista.

    Brossura, 22 x 31 cm. pag. 158 illustrato b/n e colori

    Stampato nel 2016 da Edes

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    L’arena del Duce – Storia del Partito Nazionale Fascista a Verona

    28.00

    Niente cannibalismo e niente politica” era la frase che amava ripetere il federale Giuseppe Frediani, giunto alla guida della federazione fascista veronese nel maggio 1934. Un motto semplice, schiettamente fascista, che nella sostanza riassumeva i nuovi sistemi di gestione del partito voluti da Mussolini e da Achille Starace, tesi a eliminare ogni residuo di politica liberal-democratica che minacciava di riproporsi, nel sistema a partito unico, come “cannibalismo” e “lotta di fazione”. La vicenda del Fascio scaligero, detto anche “Terzogenito” perché nato dopo quelli di Torino e di Genova, fu infatti caratterizzata dal “beghismo” e da lotte intestine al partito e prese corpo nelle piazze della città e della provincia veronese, uscite esangui dalla prima guerra mondiale per merito di uno sparuto gruppo di diciannovisti, fascisti della prima ora, che accolsero e imposero con la forza il verbo mussoliniano. Da lì gli eventi si dipanano passando attraverso la fascistizzazione della società e le dinamiche del consenso. Un consenso plasmato da una classe dirigente periferica rissosa, talvolta corrotta, spesso incapace e arrivista, che fece scempio delle fragili strutture dello Stato liberale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. XXIII + 295

    Stampato nel 2016 da Donzelli

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    L’Asse nel pensiero dei due popoli – Die Achse im Denken der beiden Vo. 1938 visita di Hitler in Italialker

    Il prezzo originale era: €35.00.Il prezzo attuale è: €21.00.

    Ernesto Zucconi (A cura di)          Prezzo di listino: 35.00 (sconto 40%)

    Il 1938 è un anno denso di avvenimenti: tra essi assume rilevanza particolare il viaggio in Italia di Hitler il quale, ricambiando la visita di Mussolini dell’anno precedente in Germania, consolida il legame fra i due Paesi definendo una volta di più l’alleanza in vista dell’ineludibile conflitto armato che, iniziatosi nel settembre 1939 in Europa, sarà destinato ad ingigantirsi fino a divenir mondiale per l’ingresso in campo, come nella Prima guerra, degli Stati Uniti (1941). La riedizione proposta dalla NovAntico del bellissimo volume compilato in occasione della venuta del Führer nel nostro Paese, offre, attraverso le immagini e i testi redatti da personalità tra le più alte della politica e della cultura del tempo, una preziosa documentazione su quel particolare momento storico.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 330 con numerose foto b/n e roproduzione di documenti

    Testo bilingue italiano/tedesco

    Stampato nel 2015 da Novantico

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    L’Asse Roma-Berlino-Tel Aviv – I rapporti internazionali delle organizzazioni ebraiche e sionistiche con l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista

    24.00

    Questo libro fornisce fatti, dati e documenti tanto importanti quanto ignorati nello studio della Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, nell’analisi degli intensi rapporti che hanno coinvolto diverse organizzazioni ebraiche (religiose, non religiose, socialiste, nazionaliste, sioniste, sioniste-revisioniste) e le gerarchie politiche dell’Italia di Mussolini e della Germania di Hitler: la presenza massiccia di ebrei tra i dirigenti dello stato fascista, il caso del giornale ebraico-fascista La Nostra Bandiera, gli intensi scambi tra i dirigenti sionisti e l’Italia di quegli anni in campo economico e politico, il rapporto privilegiato dei sionisti-revisionisti di Jabotinsky considerati i “fascisti del sionismo” e le organizzazioni di regime, l’esistenza di gruppi organizzati di ebrei “assimilati” favorevoli all’instaurazione del nazionalsocialismo, la consistente presenza di esponenti di origine ebraica nelle forze armate e negli apparati di potere tedeschi, le fonti finanziarie del regime hitleriano, i forti legami e gli importanti accordi “nazi-sionisti” tra cui l’Haavara (per il trasferimento delle proprietà ebraiche in Palestina) e gli Umschulungsläger (campi di addestramento per i pionieri sionisti presenti in Germania), le collaborazioni con i sionisti-revisionisti e in particolare la proposta di alleanza di guerra avanzata dal Lehi al Terzo Reich in cambio di aiuto per la creazione dello stato ebraico. Questo lavoro è il risultato di quasi due anni di studi. In esso sono riportate decine di estratti di giornali dell’epoca e diversi documenti inediti trovati dall’autore nelle sue ricerche in archivi storici italiani e israeliani. I testi citati nella bibliografia sono in larga parte di autori di origine ebraica.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 240 + 23 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2010 da Il Cerchio

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    L’epoca delle Rivoluzioni Nazionali in Europa (1919-1945) Vol I – Austria – Cecoslovacchia – Ungheria

    13.00

    Da un sussulto spontaneo di difesa della vecchia Europa contro l’anti-Europa (America) nascevano, a partire dal 1919, le Rivoluzioni Nazionali – se si preferisce i fascismi – da parte di chi si riconosceva nella Tradizione. Ma questi fascismi non erano reazionari, piuttosto rivoluzionari, e si caratterizzavano come movimenti innovatori, pur rivalutando alcuni valori propri della società tradizionale. Ogni paese è preso in considerazione singolarmente e la descrizione è caratterizzata da un’accurata cronologia.

    Brossura, pag. 192 +32 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1987 da Settimo Sigillo

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    L’epoca delle Rivoluzioni Nazionali in Europa (1919-1945) Vol. II – Jugoslavia

    11.00

    Il secondo volume della serie prende in considerazione solamente la Jugoslavia a partire dai due movimenti nazionalisti precedenti: pancroatismo trialistico e panserbismo. Particolare attenzione viene posta sul movimento Ustacha, il fascismo serbo di Stojadinovic e le milizie cetniche. Segue la cronologia dal 19178 ( firma della Dichiarazione di Corfù tra Nikola Pasic e Ante Trumbic) al 1959 (morte di Ante Pavelic).

    Brossura, pag. 118 + 23 pagine fuori testo con b/n

    Stampato nel 1989 da Settimo Sigillo

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    L’epoca delle Rivoluzioni Nazionali in Europa (1919-1945) Vol. III – Romania

    12.00

    Anche questo terzo volume della serie è dedicato esclusivamente ad un solo paese: la Romania, dove nacque la famosa Legione Arcangelo Michele di Corneliu Codreanu, il movimento che ancora adesso ispira giovani in tutta Europa, con i suoi tre punti di riferimento perentori: la persona umana, la Nazione, Dio. La storia comincia dal 1910 con la fondazione del Partito Nazionalista Democratico di Iorga e Cuza e termina nel 1947 con la proclamazione della Repubblica Popolare.

    Brossura,15 x 21 cm. pag. 134 con 23 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1989 da Settimo Sigillo

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    L’epoca delle Rivoluzioni Nazionali in Europa (1919-1945) Vol. IV – Albania e Kosovo

    14.00

    Il volume ripercorre organicamente la storia del paese schipetaro dal 1912, prima guerra balcanica, fino al 1945, con le brutali repressioni contro le insurrezioni nazionaliste, prendendo in considerazione non solo la “Piccola” Albania, ma anche il Kosovo, la Macedonia occidentale e gli altri territori della “Grande Albania”. Interessante è anche la ricostruzione di alcune pagine interessanti della diplomazia italiana per il singolare rapporto che ha sempre legato l’Albania all’Italia.

    Brossura, pag. 154 + 28 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2002 da Settimo Sigillo

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    L’epoca delle Rivoluzioni Nazionali in Europa (1919-1945) Vol. V – Bulgaria e Macedonia

    17.00

    Il volume analizza le vicende parallele di Bulgaria e Macedonia a partire dalla data di nascita della Bulgaria moderna (marzo 1878) – il Trattato di Santo Stefano, che sancisce anche l’indipendenza della Romania, Serbia e Montenegro -, fino al 1945 con l’occupazione sovietica e i governi bulgaro e macedone in esilio. Particolarmente interessante è la ricostruzione dei rapporti che intercorsero tra il governo italiano, le forze politiche bulgare e l’Organizzazione Rivoluzionaria macedone.

    Brossura, pag. 256 + 30 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2004 da Settimo Sigillo

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    L’eroe conteso – La costruzione del mito di Cesare Battisti negli anni 1916-1935

    18.00

    Testo che ripercorre la costruzione del mito che ha segnato la vicenda battistiana a partire dal 12 luglio 1916, data della tragica morte del deputato di Trento, fino al 1935, anno d’inaugurazione del monumento nazionale sul Dos Trento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 291 con inserto di 8 pagine con foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 da Fondazione Museo Storico Trentino

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    L’essenza del fascismo

    15.00

    Giorgio Locchi

    Cosa è stato il fascismo? Si tratta di un movimento solo italiano o anche europeo? Il fenomeno si è esaurito nel 1945 o ha una sua vitalità ancora oggi? Questo folgorante libretto di Giorgio Locchi ci aiuta a rispondere a tali domande. Interpretando il fascismo come prima espressione politica di un più vasto movimento spirituale – il sovrumanismo forgiato da Nietzsche e Wagner – Locchi dà una inedita profondità storica all’idea che ha incendiato il Novecento e che non cessa, ancora oggi, di popolare gli incubi dell’attuale sistema di potere

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    L’età d’oro del pallone

    20.00

    Ernesto Zucconi, Giuseppe Franzo

    Il libro analizza il calcio nel periodo fascista, in particolare si ripercorrono le vicende dei mondiali del 1934 a Roma, e del 1938 a Parigi sublimati dagli europei del 1936 a Berlino, vinti dagli atleti italiani. Oltre naturalmente alle squadre del campionato italiano, alle loro divise, al saluto romano che gli atleti tra l’altro non erano obbligati a fare, agli atteggiamente estremamenti diversi dai calciatori dei nostri tempi, presi dalla smania “assolutistica” degli ingaggi ormai fuori dal mondo, dai procuratori e dalla pubblicità che ormai è diventato un parametro fondamentale quando una squadra acquista un calciatore. Il libro è anche un utile repertorio iconografico dei tempi che furono per questo grande gioco che viene chiamato “Calcio”.

    Brossura 21 x 30 cm. pag. 120 interamente illustarte con foto b/n

    Stampato nel 2007 da Novantico

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    L’Europa e il fascismo. Alle origini del pensiero autoritario

    18.00

    Hermann Heller

    Europa und der Fascismus, pubblicato nel 1929 è rimasto troppo a lungo ignorato in Italia tanto dai giuristi quanto da storici e filosofi. Con Europa und der Fascismus Hermann Heller proponeva una precoce interpretazione del fascismo e imprimeva una forte scossa ai rigidi schemi della giuspubblicistica e del pensiero giusfilosofico, entrambi attardati sulla contrapposizione astratta tra le due “teorie generali” del decisionismo e del normativismo. Con la traduzione Carlo Amirante ricordò alla scienza giuridica che il pensiero tedesco non poteva essere ridotto a queste due polarità: tra normativismo e decisionismo, tra Kelsen e Schmitt vi era il pensiero di Heller, travolto dalla fine di Weimar e in Italia sovente dimenticato nonostante la sua ricchezza dottrinale. Heller aveva colto prima e meglio di altri le molte insidie che si annidavano nelle acrobazie teoriche degli addottrinati e che si apprestavano a tramutare hegelianamente il «razionale» in «reale».

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    L’ideologia del fascismo – Miti, credenze, valori nella stabilizzazione del regime

    14.00

    In che cosa credettero gli italiani che così numerosi assicurarono il loro consenso al fascismo? Per trovare una risposta, più che le prese di posizione degli intellettuali di regime e della classe politica dominante serve studiare il “senso comune” dei militanti, degli uomini di secondo piano, della folla solitaria del fascismo. È quanto ha fatto Zunino in questo studio che, immergendosi in una sterminata produzione fatta di giornali di provincia, riviste, libri dimenticati, riporta in luce il complesso di idee, spesso contraddittorie, che convissero nel fascismo: le immagini della libertà e della dittatura; dell’America e dell’Unione Sovietica; della donna, della famiglia, dei giovani; della stirpe, della ruralità; del Duce e dei capi; della guerra e della pace. Una grammatica mentale che rivela le motivazioni, gli interessi, le paure, le illusioni che resero possibile il consenso al regime.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 427

    Stampato nel 2013 da Il Mulino

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    L’India e il Fascismo – Chandra Bose Mussolini e il problema del nazionalismo indiano

    38.00

    Il saggio analizza uno degli aspetti piu’ affascinanti e meno studiati della politica estera dell’Italia fascista. L’Italia ebbe il merito sin dagli anni ’30, di capire le istanze indipendentiste che andavano verificandosi in India. I personaggi di riferimento per le potenze dell’asse furono Iqbal Shedai, agente del Gadar Party in Italia e sopratutto Subhas Chandra Bose, ex presidente del partito del congresso e fondatore del Forward Bloc. Tale tematica si inserisce nel contesto del più vasto confronto tra gli stati totaliari (Italia e Germania) e la Gran Bretagna che si svolse già prima della Seconda Guerra Mondiale, anche negli scacchieri strategici maggiormente distanti dal continente europeo.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 420 + 31 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2002 da Settimo Sigillo

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    L’internazionale di Mussolini – La diffusione del fascismo in Europa nel progetto politico di Asvero Gravelli

    15.50

    Alla fine degli anni Venti si fece largo una tendenza volta a dare al fascismo dei contenuti ultranazionalistici. Alfiere di questa nuova tendenza fu un giovane gerarca che con la sua rivista “Antieuropa” si propose di gettare le basi per la creazione di un internazionale fascista guidata da Roma. In questo libro l’Autore ripercorre le vicende di questo tentativo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 224

    Stampato nel 1997 da Tusculum

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    L’Istituto internazionale per la cinematografia educativa

    28.00

    Il 5 novembre 1928 fu inaugurato a Roma l’Istituto internazionale per la cinematografia educativa, organismo creato da Benito Mussolini e istituzionalmente inquadrato nella Società delle Nazioni, con l’obiettivo di favorire la produzione, la diffusione e lo scambio dei film educativi fra i di-versi paesi, ai fini della conoscenza reciproca e della collaborazione fra i popoli. È la storia ricca e movimentata della formidabile attività dispiegata dell’Istituto nel corso dei suoi sei anni di esistenza, e altresì degli inevitabili dilemmi ideologici determinati dai suoi stretti rapporti con il governo fascista italiano, che si propone di ripercorrere questo volume

    Brossura, 15 x 24 cm. pag. 447

    Stampato nel 2019 da Anicia

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    L’Italia farà da sé – Propaganda moda e società negli anni dell’autarchia

    20.00

    Nel 1935 l’Italia fascista reagisce alle sanzioni economiche deliberate dalla Società delle Nazioni in risposta all’aggressione italiana all’Etiopia, imprimendo una nuova formidabile accelerazione alla macchina della propaganda autarchica. A ottanta anni di distanza, in un contesto drammatico di prolungata crisi economica e istituzionale, di svuotamento progressivo delle democrazie e di difficile tenuta di un’idea dell'”Europa dei popoli”, il volume – catalogo della mostra tenutasi al Palazzo Ducale di Genova tra il dicembre 2014 e il febbraio 2015 – propone una riflessione su un passato forse troppo velocemente rimosso.

    Brossura, 22 x22 cm. pag. 152 completamente illustrato a colori

    Stampato nel 2015 da Il Canneto

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    L’Italia repubblicana e l’eredità del fascismo

    18.08

    Il volume, che raccoglie e riorganizza una serie di saggi apparsi nell’ultimo quindicennio, affronta due problemi storici di centrale importanza: i problemi e le contraddizioni dell’ultimo cinquantennio e l’eredità istituzionale, politica, economica e culturale della dittatura fascista. A mano a mano che emergono con maggior chiarezza i problemi irrisolti del nostro paese (arretratezza dello Stato e del sistema politico, eccesso di centralismo e scarse autonomie locali, distacco tra la società civile e la classe politica di governo come di opposizione, eccessiva dipendenza dei mezzi di comunicazione dalle forze politiche) diventa sempre più evidente il peso che il passato continua a esercitare sull’Italia di oggi. Analisi a senso unico, l’autore scorda che i fatti a cui fa riferimento, sono avvenuti sett’antanni fa….. In questo lasso di tempo si può cambiare, come hanno fatto altri paesi, altrimenti tiriamo in ballo alche il centralismo borbonico…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 284

    Stampato nel 2001 da Edizioni dell’Orso

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    L’ombra del duce. Il fascismo italiano in Germania

    34.00

    Wolfgang Schieder

    Il fascismo italiano, secondo Wolfgang Schieder da intendersi come modello di riferimento necessario all’interpretazione di tutti gli altri movimenti fascisti nati in Europa nella prima metà del secolo scorso, è indagato nel presente volume seguendo un approccio comparativo e transnazionale. Gli undici saggi qui raccolti si soffermano dapprima sulla figura di Benito Mussolini e sulla nascita del fascismo italiano per poi analizzare le modalità con cui questo venne percepito e accolto in Germania, grazie anche al determinante aiuto di mediatori come Giuseppe Renzetti, Erwin von Beckerath e Carl Schmitt. Di particolare interesse, secondo l’analisi di Schieder, è infatti il modo in cui Hitler guardò al fascismo durante la sua ascesa al potere e come il nazionalsocialismo tedesco, dopo il 1933, una volta evolutosi in regime dittatoriale, si distinse, nonostante le tante similitudini di carattere strutturale, dal suo modello italiano.

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    L’ultima guardia del Duce

    10.00

    Documenti, fotografie, articoli, ricordi. Alcuni fedelissimi (e amici di Donna Rachele e famiglia) commemorano le vicende attorno alla restituzione della salma del Duce ai familiari e il giorno della sua tumulazione a Predappio il 31 agosto 1957.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato da Sarasota

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    L’ultima raffica

    14.00

    Questo è il racconto, tormentato e commovente, di una pagina di storia della guerra civile. È la cronaca romanzata dell’eroica resistenza degli ultimi fascisti: un pugno di giovani volontari delle brigate nere, tra i quattordici e i diciannove anni, chiamati a presidiare un casolare tra le montagne del nord Italia. Una storia di coraggio e di abnegazione che lascia ammutoliti, dove la vita e la morte si mescolano al senso dell’onore e al rispetto della parola data, all’amor di patria e alla spartana volontà di donare se stessi. Un romanzo scomodo, ma vero: la narrazione di un’altra Italia capace di sforzi straordinari e di sacrifici olimpici, di fedeltà assolute e di esempi offerti con la naturale spontaneità della trincea, fino all’ultimo respiro. L’epilogo di un’epoca che si materializza nella lotta del sangue contro l’oro e dello spirito contro la materia, nella cristallina certezza che “se ci restasse di vita un sol minuto, noi lo vivremmo per un’eternità”. Prefazione di Maurizio Rossi.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 242

    Stampato nel 2017 da Passaggio al Bosco

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    L’ultimo comandante delle camicie nere – Enzo Emilio Galbiati

    17.00

    Enzo Emilio Galbiati, capo di Stato Maggiore della Milizia, partecipa per la prima volta al Gran Consiglio nella seduta del 24 luglio 1943, la lunga notte in cui si decideranno le sorti del fascismo e di Mussolini. Caduto Mussolini, tutti si chiesero che cosa avrebbero fatto il partito e la Milizia. Galbiati diede ordine alle Camicie Nere di non reagire. Una decisione sofferta, dettata dalla volontà di non scatenare una guerra fratricida, che peserà successivamente nei rapporti con Mussolini a Salò e che gli sarà rinfacciata dai neofascisti nel dopoguerra. Nato a Monza, ardito nella Grande Guerra, fascista della prima ora, aderì alla Milizia e ne salì tutti i gradi fino a diventarne, di fatto, l’ultimo comandante generale, dopo aver combattuto in Africa Orientale, sul fronte alpino e su quello greco-albanese. Una biografia che completa il grande mosaico dei protagonisti del Regime e delle complesse vicende politiche e militari del Ventennio fascista.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 178 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    L’Universale. Contributi per un’atmosfera

    Il prezzo originale era: €18.00.Il prezzo attuale è: €11.70.

    Berto Ricci       prezzo di listino: 18.00 (sc. 35%)

    Una selezione di articoli tratti da una delle più trasgressive riviste dell’avanguardia italiana degli anni Trenta, a cui collaborarono anche Montanelli, Pellizzi, Diano Brocchi e Romano Bilenchi. Invitò gli intellettuali italiani alla «lotta ferma e serena contro il barocco ambiente dei cerebratucoli camorristi» e contro il parassitismo di «quella classe di ricchi oziosi che sta assente dalla lotta economica».

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 212

    Stampato nel 2019 da Oaks

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    La “Legione Straniera” di Mussolini

    22.00

    Tra le pagine poco note della partecipazione italiana alla II G.M. c’è quella relativa ai volontari stranieri che, inquadrati in vario modo nelle Forze Armate, combatterono per la causa del fascismo e dell’Asse, ma non solo. Per gli arabi e gli indiani si trattò di passare dalla condizione di prigionieri a quella di membri del primo nucleo dell’esercito di liberazione dei propri paesi. Nel caso dei serbi ortodossi, schierarsi al fianco del Regio Esercito fu, dopo lo smenbramento della Jugoslavia, una scelta imposta dalla neccessità di difendersi dalla politica persecutoria dei croati cattolici. Se per i cosacchi, i croati e gli sloveni determinante fu la scelta ideologica nella lotta al comunismo, per i dalmati e i maltesi combattere sotto il tricolore significava scrivere con il sangue un’altra pagina di storia per l’Italia. Per la prima volta, sulla base di una vasta documentazione, viene raccontata la storia della “Legione Straniera” di Mussolini.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 372

    Stampato nel 2008 da Mursia

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