«Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista

Architettura

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    «Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista

    30.00

    Luca Quattrocchi

    Nel 1929, un anno dopo l’inizio delle pubblicazioni di «Domus» e «La Casa bella», che si pongono come alternative alla potente e ufficiale «Architettura e Arti decorative» fondata da Giovannoni e Piacentini nel 1921, una nuova rivista di architettura vede la luce a Milano. Fondata e diretta da Giovanni Rocco, «Rassegna di Architettura» chiarisce fin da subito di non voler appoggiare alcuna tendenza, scegliendo, in un momento assai complesso e polemicamente acceso riguardo alla definizione dei rapporti tra regime fascista e linguaggio architettonico, un’ottica di documentazione “orizzontale” e oggettiva della produzione architettonica italiana e dichiarando esplicitamente la sua impostazione ispirata a un «largo eclettismo». Presentando pochi scritti teorici o riflessioni sullo “stile” dell’architettura contemporanea, anche se talvolta a firma di importanti e differenti personalità come Bottoni, Sartoris, Griffini, Paladini, Pica, de Finetti, Muzio, «Rassegna di Architettura» affida l’eloquenza del suo discorso alle immagini, non di rado imprevedibili e a volte “eretiche”, delle architetture pubblicate, con uno sguardo tra locale e internazionale piuttosto originale. Ed è proprio in queste scelte, e nei brevi commenti che le accompagnano, che si può riconoscere la linea critica della rivista, spesso latente o marginale ma tuttavia identificabile. La vita della rivista è inevitabilmente condizionata dagli eventi storici e politici del tempo: ad una prima fase (1929-35) in cui Rocco e i suoi collaboratori compiono libere scelte all’insegna del programmatico eclettismo, ne segue una seconda (1936-39) in cui il controllo da parte del regime, con la nomina di un comitato direttivo della rivista, si fa sempre più evidente, traducendosi in numerosi articoli sulle realizzazioni ufficiali del fascismo, sull’autarchia, sull’architettura coloniale, e che si conclude con le dimissioni del direttore Rocco e l’ultimo anno di pubblicazione (1940), prima che la rivista venga assorbita da «Architettura» di Piacentini. Il volume, dopo un ampio saggio iniziale, presenta una vasta antologia delle immagini (schizzi, disegni di progetto, fotografie) pubblicate su «Rassegna di architettura» nei suoi dodici anni di vita, ordinate cronologicamente in maniera da ripercorrere puntualmente l’evoluzione della rivista nel suo difficile percorso lungo gli anni del fascismo. A chiudere il volume, l’indice completo degli autori illustrati in tutti i 136 fascicoli della rivista.

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    Albert Speer e Marcello Piacentini – L’architettura del totalitarismo negli anni Trenta.

    35.00

    Il volume intende fornire un quadro complessivo e unitario della politica architettonica e degli scambi intercorsi negli anni Trenta tra il regime tedesco e quello italiano attraverso l’esperienza dei due “architetti di stato”, Albert Speer e Marcello Piacentini. Il saggio ripercorre l’intensa attività dei due architetti dagli anni Venti alla fine della guerra, analizzando i contesti politico-culturali e tracciando il bilancio di una stagione architettonica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 420 riccamente illustrato in b/n con schizzi e immagini d’epoca

    Stampato nel 2013 da Skira

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    Apuania – Provincia di Fondazione Massa e Carrara

    25.00

    Vi sono luoghi, edifici, monumenti, viali, aree e strutture, nell’odierna Provincia di Massa e Carrara, che ricordano gli anni del Fascismo; molte altre testimonianze sono ormai scomparse o per l’usura del tempo, o per vendetta degli uomini. Lo scopo di questo libro è quello di segnalare gli uni e gli altri, facendo quindi una visita, anacronistica per molti, inopportuna per altri, forse stimolante, forse divertente, forse interessante, forse nostalgica, forse imprevedibile per molti altri che possono ricordare un passato fatto si anche di errori ma, anche di grandezza, di stimolo intellettuale, artistico e architettonico.

    Brossura, 22,5 x 22,5 cm. pag. 200 completamente illustrato con circa 132 foto a colori e 127 foto b/n

    Stampato nel 2013 da Eclettica Edizioni

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    Architettura e città durante il Fascismo

    42.00

    Giuseppe Pagano fu fra i principali protagonisti del rinnovamento in chiave moderna della cultura architettonica italiana negli anni Trenta, come architetto e urbanista ma anche come teorico e polemista nelle pagine di “Casabella” che codiresse con Edoardo Persico a partire dal 1931. Nato in Istria e cresciuto in un clima irredentistico, aderì al nascente movimento fascista partecipando fra l’altro all’occupazione di Fiume guidata da D’Annunzio. La sua polemica in architettura tuttavia fu profondamente contraria al monumentalismo e alla retorica accademica. Pagano si rivolgeva alle avanguardie internazionali del movimento moderno, pensava ad un’architettura impegnata socialmente, rivolta ai bisogni crescenti imposti dall’industrializzazione, articolava un pensiero originale ed impegnato della città e dell’urbanistica di fronte alla sfida della modernità.

    Brossura15 x 23 cm. pag. 419 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2008 da Jaca Book

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    Architettura e scultura monumentale del ventennio fascista in terra di Bari

    18.00

    Simone De Bartolo

    Il presente testo non ha pretese di esaustività, vuole soltanto documentare le opere più significative – di architettura e di scultura monumentale, con qualche accenno alla pittura decorativa – realizzate durante il Ventennio Fascista in Provincia di Bari, intendendo convenzionalmente con siffatta denominazione i centri urbani dell’attuale Provincia di Bari, nonché i centri che storicamente ne hanno fatto parte sino alla loro aggregazione ad altre Province (Brindisi; Barletta – Andria – Trani) ovvero quelli che fino ai primi del Novecento erano centri autonomi ed attualmente sono frazioni o quartieri di Bari.

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    Architettura littoria a Milano anni 1920 – 1930

    50.00

    Libro di grande formato interamente illustrato dedicato all’aspetto architettonico di palazzi a Milano negli anni tra il 1920 e 1930. Palazzi d’abitazione e da ufficio, Sacrari, il palazzo di Giustizia, il Monumento ai caduti di Piazza Sant’aMbrogio, il palazzo dell’Aeronautica e la bellissima Stazione Centrale. vengono tutte rappresentate con bellissime fotografie a piena pagina che ci mostrano attraverso l’archittetura le tendenze dell’epoca presa in esame, in cui il futurismo aveva dato un’impronta forte e indelebile su tutta la società di allora.

    Bropssura 24 x 32 cm. pag. 96 interamente illustrate con foto b/n

    Stampato nel 2006 da Polver

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    Architetture per un’identità italiana

    18.50

    In ogni epoca l’architettura ha avuto un ruolo essenziale nel processo di costruzione di identità collettive, e proprio durante il fascismo lo Stato investe in modo massiccio e capillare nell’architettura per radicare una coscienza e una cultura della nazione nei suoi cittadini. Un’azione educatrice che mira a identificare nazione e fascismo, che non solo ha l’ambizione di formare l’italiano, ma di trasformarlo in fascista. Questo libro attraverso le sue illustrazioni conduce attraverso queste architetture, monumenti creati per colpire l’immaginario collettivo e durare secoli, edifici modellati con cura per tradurre nella pietra valori e miti di un popolo, autentiche macchine della memoria.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 254 con diverse illustrazioni b/n

    Stampato nel 2012 da Gaspari

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    Case del Balilla – Architettura e Fascismo

    90.00

    L’Opera nazionale balilla, il “più gigantesco esperimento di educazione di Stato che la storia ricordi”, ha ricoperto un ruolo assai importante, come promotore e committente, nella vicenda dell’architettura “moderna” italiana fra le due guerre. Per lo svolgimento delle attività di educazione fisica, morale e premilitare delle nuove generazioni, furono costruite centinaia di case del balilla, disseminate in molte città d’Italia; grandi complessi e edifici minimi, ma con lo stesso linguaggio: la funzione sociale dell’architettura. Questo volume, con le sue numerose e suggestive immagini, oltre a mettere in luce le connessioni fra architettura e fascismo, mette in evidenza che queste erano soggette a molteplici condizionamenti, con conseguenti mutamenti di stile, di cui il più evidente è la maggiore rigidità formale dopo il 1936.

    Rilegato,26 x 28,5 cm. pag. 264 interamente illustrato con circa 510 foto e disegni b/n

    Stampato nel 2008 da Electa

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    Fascismo di calcestruzzo – Architetture di cartoline

    42.00

    Il Ventennio fu caratterizzato in architettura dal largo uso di un nuovo materiale e delle relative tecniche e possibilità: il cemento armato (più precisamente: il calcestruzzo armato). Le cartoline vedutistiche hanno sempre documentato gli edifici più nuovi, e dal momento in cui questi coincidono con lo stile moderno e razionalista , si fanno ancora più abbondanti e tipiche. Il Ventennio dell’architettura italiana moderna inizia di fatto negli anni ’30, che sono in assoluto gli anni in cui gli architetti lavorarono di più, discussero di più, furono più legati al Governo. Le numerose cartoline che documentano i loro lavori forniscono il polso del fatto che, comperandole e scrivendole, gli italiani ne erano fieri. Qui vengono usate come fonte documentaria. Presentazione di Joseph-Maria Garcia-Fuentes.

    Brossura, 24 x 22 cm. pag. 200 riccamnete illustrato con foto b/n e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2018 da Barbieri

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    Fascismo di pietra

    16.00

    Non si comprende il Fasismo, e tutto quello che ha significato in Italia, in Europa e nel ventesimo secolo, se non si comprende il mito fascista della Romanità e dell’Impero. La nuova civiltà del Duce, che aveva la pretesa di essere universale quanto quella romana nel mondo antico, ha lasciato la sua impronta, vistosa e indelebile, nelle strade e nelle piazze. La monumentalità del regime rappresentava la visione fascista del passato, del presente e soprattutto del futuro. Consacrare nella pietra un esperimento totalitario per trasformare gli Italiani nei Romani della modernità. Non fu la Roma antica a romanizzare il Fascismo, quanto il Fascismo a fascistizzare la Roma antica e la sua storia. Rimodellando la pietra, il Duce manipolava l’esistenza e l’identità di una città e di un Popolo.

    Brossura 13,50 x 21 cm. pag. X + 274 con 113 foto b/n e colori

    Stampato nel 2007 da Laterza

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    Gli anni Trenta a Milano. Tra architetture, immagini e opere d’arte

    22.00

    Questo volume raccoglie una serie di contributi scritti in tempi e con cadenze diverse su alcuni aspetti dell’arte italiana negli anni trenta. Sono presentate le questioni dell’arte pubblica come fonte di sostentamento per gli artisti, la delicata materia delle scelte iconografiche e tematiche conformi alle direttive della committenza di regime, le inedite sperimentazioni del fotomontaggio nei periodici illustrati e le nuove modalità di presentazione dell’arte moderna al pubblico italiano, sullo sfondo della prima comunicazione di massa vera e propria, che comincia ad affermarsi anche in Italia. Complementari, inoltre, a una riflessione più generale sul sistema delle arti in Italia negli anni del regime sono i contributi relativi al collezionismo e al circuito delle gallerie d’arte milanesi, alle fortune critiche di alcuni artisti e alle nuove iconografie urbane praticate dalle giovani generazioni in confronto diretto con l’arte europea. Topografia e paesaggio delle loro “flânerie” si intrecciano ai percorsi delle nuove architetture, raccontate attraverso un itinerario nella Milano razionalista.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 251con molte illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    I muri del Duce

    30.00

    Questo libro è il racconto di un viaggio fotografico alla ricerca delle scritte lasciate sui muri delle case da vent’anni di fascismo, i famosi motti del ventennio, dal più antico che si trova a Torino, tratto da un discorso di Mussolini nel 1919, al più recente, che è a Chieri e fu gridato a Roma per l’entrata in guerra. Questo libro li raccoglie, li cataloga e li commenta, con la curiosità nuova verso un tema mai affrontato. Il testo e le oltre 300 fotografie a colori, frutto di anni di ricerche, ci presentano l’operazione “muri in camicia nera”, come e quando nacque, come venne gestita, come vennero scelti i motti, in quali occasione venivano dipinti e quanto costava realizzarli. Non è un recuperio nostalgico ma la raccolta di singolari testimonianze di un’Italia come ferma nel tempo.

    Brossura 22 x 22 cm. pag. 328 interamente illustrate con foto a colori

    Stampato nel 2007 da Arca Edizioni

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    Il codice del Foro Mussolini

    25.00

    Nel 1932, anno del Decennale della Marcia su Roma, venne eretto davanti al Foro Mussolini il colossale obelisco in marmo di Carrara, detto Stele Mussolini. Prima di alzarlo, seguendo la tradizione antica e rinascimentale di lasciare simbolicamente ai posteri una traccia della propria civiltà e della sua visione del mondo, nelle fondamenta vennero posti alcuni medaglioni aurei coniati per l’occasione insieme al Codex Fori Mussolini, una pergamena contenente un testo in latino narrante la storia della Rivoluzione Fascista dal primo dopoguerra alla presa del potere, e glorificante l’opera di Mussolini e l’Italia Fascista. Questo testo latino non fu mai tradotto in italiano, ed è quindi la prima volta che questo documento di importanza storica e ideale viene presentato al lettore italiano moderno. A corredo del Codex, un inquadramento storico-architettonico del Foro Mussolini a cura dello storico e archeologo Pierluigi Romeo di Colloredo e un completo apparato iconografico comprendente planimetrie, fotografie d’epoca e le immagini del fotografo professionista Antonio Mele.

    Brossura, 19 x 25 cm. pag. 128 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2017 da Associazione Italia

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    Illusioni di pietra

    13.20

    Tracce del periodo fascista nel Trentino-Alto Adige si trovano ancora in molte testimonianze architettoniche: il monumento alla Vittoria di Bolzano e quello a Cesare Battisti a Trento sono i due simboli più vistosi, ma ci sono poi stazioni ferroviarie, edifici amministrativi e scolastici. Un’eredità controversa e tuttora al centro di accese discussioni, soprattutto a Bolzano e nell’area altoatesina. Da qui lo spunto per un ciclo d’incontri dal titolo “Architettura e fascismo” svoltosi presso il Museo storico in Trento nei mesi di febbraio e marzo 2001. L’ampio interesse raccolto dall’iniziativa ha suggerito l’idea di pubblicare le relazioni nel presente volume, con l’aggiunta di due nuovi contributi: un repertorio critico tratto dalle pagine di «Architettura», la rivista del sindacato nazionale fascista architetti e una sintetica guida all’architettura negli anni tra le due guerre in Trentino-Alto Adige/Südtirol illustrata dalle tavole di Giancarlo Alessandrini, maestro del fumetto italiano e disegnatore di Martin Mystère.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 142 con 41 foto b/n, 6 foto a colori e 31 disegni b/n

    Stampato nel 2001 da Fondazione Museo Storico del Trentino

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    L’ architettura delle colonie d’oltremare. Un riflesso della «Modernità» fra sperimentalismo e identità nazionale

    24.00

    Giovanni Carbonara – Antonello Pagliuca – Pier Pasquale Trausi

    Il processo di colonizzazione non fu certo esente dagli orrori della guerra e dallo sfruttamento delle risorse economiche, seppur mitigato da una politica coloniale molto meno invasiva rispetto a quella delle altre nazioni. Tuttavia, parallelamente non si può trascurare l’apporto costruttivo che l’Italia profuse al fine di creare, soprattutto in Africa, una “Nuova Italia d’Oltremare”, spesso impostando sostanziali modifiche all’ambiente di vita delle popolazioni indigene, pesando fortemente sulla storia e le tradizioni locali. In circa un decennio di intensa colonizzazione l’impegno dello Stato e dei coloni italiani (imprenditori, professionisti ed operai) si tradusse nella realizzazione di decine di piani urbanistici, centinaia di edifici e migliaia di chilometri d’infrastruttura che da una parte stravolsero, in poco tempo, l’assetto originario delle città conquistate, sebbene non senza difficoltà logistiche e tecniche, d’altra parte crearono una serie di infrastrutture, ad utilizzo anche delle popolazioni indigene, in parte rimpiante dalle stesse popolazioni locali, in seguito alla fine dell’occupazione italiana.

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    L’architetto in camicia nera – Angelo Misuraca fortuna e fama rovina e morte in prigione oblio

    30.00

    La straordinaria storia di Angelo Misurata è finora rimasta in un cono d’ombra. Principe degli archietti sassaresi e ideatore dei più prestigiosi edifici della città degli anni trenta, prediletto dal regime fascista e beniamino della borghesia. Ma dopo la caduta di Mussolini, sacrifica fortuna e privileggi e viene arrestato in una congiura per la restaurazione del fascismo. Finisce in carcere dove muore dopo pochi mesi. La “congiura” di Misurata era finora sconosciuta, la storiografia dava soltanto notizie di quella che portò all’arresto degli ex-federali Martino Offeddu e Antonio Maaccari e della cospirazione che costò la condanna anche al futuro “campione” della cultura democratica Antonio Pigliaru, nonchè genitore dell’attuale governatore della Regione Sardegna…. Con loro, Angelo Misurata condivise l’ultima drammatica fase della prigionia nel carcere di Oristano. In questo libro si ricostruisce un periodo ancora presente nello sviluppo della città di Sassari e si indicano i numerosi edifici firmati dall’architetto o, a lui atrribuibili, espressione delle correnti più moderne del razionalismo europeo, ma finora genericamente inseriti in un, non meglio definito, stile fascista.

    Brossura, 22 x 31 cm. pag. 158 illustrato b/n e colori

    Stampato nel 2016 da Edes

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    L’ Aeroporto Italiano. Dalle origini al Secondo Conflitto Mondiale. Tomo I – II

    55.00

    L’Autore ricostruisce l’evoluzione storica dell’edilizia aeroportuale nazionale, identificandone i caratteri distintivi, attraverso un approfondito studio degli aeroporti italiani dalle origini della nuova Forza Armata fino alla costituzione dell’Aeronautica Militare repubblicana nel 1946, passando per l’importante periodo storico della prima e della Seconda Guerra Mondiale. Non dimentichiamo che durante i 20 anni di regime fascista, l’edilizia pubblica compresa quella militare, ebbe un risalto enorme e non solo ai fini propagandistici. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    2 volumi rilegati, 24 x 33 cm. pag. 468 + 245 con numerose foto, cartine e planimetrie

    Stampato nel 1998 da Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica militare

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    La propaganda murale del regime fascista

    21.00

    Il Regime fascista è stato caratterizzato da una martellante propaganda al fine di creare “l’Italiano Nuovo” e ottenere il consenso generalizzato. Varie sono state le modalità: dall’inquadramento dei ragazzi come Balilla, alle grandiose adunate di piazza, dai libri scolastici di Stato ai discorsi del Duce pronunciati alla radio appena nata e ai motti, tratti dagli stessi discorsi o ideati dai gerarchi, riprodotti innumerevoli volte sui muri delle case pubbliche e private. Nel libro è riprodotto fotograficamente, quanto rimane ed è stato reperito dei “Motti del Duce”, soprattutto in ambito piemontese. Attraverso la loro interpretazione sono analizzati gli eventi fondamentali che hanno determinato la nascita, l’ascesa e la caduta del RegimeFascista.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 176 interamente illustrate con foto a colori

    Stampato nel 2010 da Araba Fenice

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    Muri in camicia nera

    18.00

    A cavallo degli anni ’30 l’intera Penisola divenne un muto da affrescare e oggi, dopo 70 anni dalla caduta del Regime Fascista, i motti fascisti riemergono dall’oblio, straordinaria testimonianza di storia minore dell’Italia. Questo ibro tratta della genesi di questa straordinaria forma di propaganda, dalla selezione dei motti estrapolati dai discorsi di Mussolini fino alla stesura sull’intonaco e alle tecniche di realizzazione. Circoscritto per facilità di ricerca alla egione Abruzzo (per motivi che l’Autore indica nel capitolo introduttivo) il testo spazia dallo studio di tale strumento politico d’indottrinamento dele masse all’analisi dei documenti storici dell’Archivio Centrale dello Stato e d’Abruzzo, senza tralasciare la campagna per la defascistizzazione dell’Italia e le scritte vergate sui muri per il referendum Monarchia-repubblica o delle Classi in partenza per il militare o la Guerra. Il libro è largamente dotato di fotografie originali che ritraggono i motti sopravvissuti sulle facciate delle case oltre a monumenti, targhe commemorative e quant’altro resistito fino ai giorni nostri dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura 16 x 23 pag. 175 oltre 300 fotografie a colori

    Stampato nel 2012 da Libreria Europa

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    Mussolini architetto – Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista

    32.00

    Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano anche a un intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l’attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell’architettura fascista ma una storia dell’architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l’architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell’interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.

    Rilegato, 13,5 x 21 cm. pag. 316 con circa 80 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Einaudi

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    Nettunia – Una città fascista 1940-1945

    30.00

    In questo riesame critico dei fatti storici vengono recuperati episodi inediti della storia della guerra di Nettunia e diverse vicende di personaggi legati al territorio. Frutto di una attenta analisi dei documenti, di una ricerca fatta con passione e rigore, il volume ricostruisce la storia volutamente negata o nascosta del nostro litorale. Il libro ripercorre la breve vita di Nettunia, nata con la fusione dei due comuni di Anzio e Nettuno, ricorda la storia dei bombardamenti all’abitato, alla stazione, al porto e la distruzione dell’antica Chiesa del SS Sacramento. Notevole infine, in appendice, la ricerca statistica sui caduti di Nettunia e sui documenti della fantomatica banda partigiana “Nettunense”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 430 con circa 93 foto b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Herald

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    Novara littoria. L’architettura fascista del ventennio

    30.00

    Matteo Gambaro

    Per la prima volta un volume illumina la Novara del Ventennio attraverso gli edifici più rappresentativi della città costruiti in quel periodo, con disegni, progetti, fotografie inedite e cartoline d’epoca, con i resoconti delle due visite di Mussolini. L’attività di ricerca è stata svolta in particolare presso Archivio di Stato di Novara, Archivio del Comune di Novara, Biblioteca Civica Negroni, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” e altri archivi privati. Significativa è anche l’esperienza dell’Esposizione agricola del 1926 con la costruzione dei padiglioni degli enti pubblici e delle aziende private, ubicati nell’area compresa tra gli attuali largo Bellini, viale Buonarroti, via Biglieri e piazza Martiri.

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    Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna

    24.90

    Jean Pascal Marcacci

    Le opere del Regime in Emilia-Romagna e lungo tutta la Linea Gotica furono guardate con stupore e ammirazione dagli occupanti anglo-americani. Gli italiani del nuovo corso le trattarono prima come prede belliche, poi cercarono di dare loro una nuova destinazione quali opere pubbliche, cercando di fare sparire inutilmente i segni e gli emblemi dei tempi in cui furono concepite e costruite, ovvero gli anni Trenta dello scorso secolo. Le opere pubbliche di pregevole fattura e pregio architettonico quali: ponti, dighe, acquedotti, ex case del fascio, caserme, colonie, stadi littori; ma anche palazzi pubblici sedi di prefetture, scuole, università, banche ed assicurazioni, stadi ed ippodromi, perfino qualche chiesa, sono arrivate a noi tutte ben riconoscibili. Questo saggio storico-fotografico vi guida fra tali opere e permette la loro riscoperta.

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    Trentaquattro case del fascio Settant’anni dopo

    34.00

    La presenza del Partito Nazionale Fascista nel territorio si concretizza nella rete di case del fascio la cui edificazione è promossa dalle federazioni provinciali. L’operato della federazione di Padova è approfondito in questo volume nella specifica realtà dei centotré (al tempo centoquattro) paesi e cittadine dell’area del Brenta, del Cittadellese, del territorio di Camposampiero, della Saccisica, del Conselvano, del Monselicese, del territorio di Este e di Montagnana, dell’area dei Colli Euganei, e nel contesto dei dodici quartieri in cui dal 1936 è suddivisa la città di Padova. Ancora oggi l’immagine degli abitati è spesso segnata dai manufatti edilizi che, tra gli anni venti e trenta, i programmi dei federali e i progetti degli architetti e degli ingegneri hanno contribuito a erigere nelle piazze dei borghi. Trentaquattro sono gli edifici già sedi del partito nazionale fascista ancora rintracciabili nel territorio padovano. Il consolidamento delle strutture del partito fascista nei singoli contesti viene qui posto in relazione con la presenza nelle piazze delle architetture dello Stato e della Chiesa, mentre un successivo confronto tra l’assetto dei centri abitati negli anni del fascismo e le modificazioni succedutesi nel periodo postbellico introduce a considerazioni riguardanti la scala urbana e lo stato attuale. Come i casi superstiti testimoniano, le case del fascio insistevano su luoghi cardine della trama edilizia urbana.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 399 con molte foto e planimetrie b/n

    Stampato nel 2014 da Marsilio

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