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    La rivoluzione militare

    12.00

    Secondo Parker le origini del successo europeo vanno ricercate sul terreno militare. Egli studia dunque la pratica militare europea, facendo riferimento al ruolo delle armi da fuoco e alla trasformazione delle strategie belliche, per poi esaminare il modo in cui la rivoluzione militare, che si sposava a un’esplicita politica di potenza, diede agli europei un decisivo vantaggio sui popoli degli altri continenti. Un vantaggio che, grazie a ulteriori innovazioni introdotte nella sfera militare con la rivoluzione industriale, perdurò fino al 1914.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 346

    Stampato nel 2005 da Il Mulino

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    La rivoluzione nazionale in Giappone. Una storia privata

    22.00

    Masaharu Kageyama

    La prima traduzione in una lingua occidentale del racconto autobiografico scritto con piglio letterario sotto forma di diario degli anni giovanili di Masaharu Kageyama, uno dei personaggi più importanti della Rivoluzione Nazionale in Giappone, sia prima che dopo la guerra, che, come dice Yukio Mishima, rifulge per la sua coerenza e determinazione ed attinge all’essenza della cultura giapponese. Si tratta di un documento prezioso che ci descrive il tumultuoso inizio degli Anni Trenta in Giappone in cui Kageyama, pur giovanissimo, recita una parte determinante insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della Rivoluzione Nazionale. Ma alla narrazione politica si intreccia la storia di un amore puro e profondamente sentito, seppur infelice, perché i due innamorati decidono di sacrificarlo in nome della missione di lui per il Giappone. Ed è con la morte di “Lei”, che Kageyama apprende mentre era detenuto per aver partecipato ad un fallito tentativo insurrezionale, che si conclude la narrazione. Ma il ricordo di “Lei” darà a Kageyama la forza per andare sempre avanti sulla “Via del Giappone”

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    La Rivoluzione nella Rivoluzione – cronostoria della dottrina sociale fascista : il nuovo ordinamento economico produttivo repubblicano : verso un nuovo modello socio-economico naz

    17.50

    Questo libro è un’analisi storico-economica della “Socializzazione”. Dal “Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato Libero di Fiume”, alla “Carta del lavoro”, ai “Diciotto punti di Verona”. E’ anche una critica spietata al sistema capitalistico e un tentativo di congegnare un sistema economico-produttivo a misura d’uomo che realizza all’interno della comunità organica la massima armonia spirituale ed il miglio uso delle risposte.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 223

    Stampato nel 1997 da Settimo Sigillo

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    La rivoluzione pagana

    20.00

    Si è soliti pensare al Paganesimo come all’epoca che precede la religione venuta di Galilea. In realtà Paganitas non è una semplice stagione estinta. Il suo sentimento del mondo e le sue visioni innervano di sé i secoli e conoscono, soprattutto nel Novecento, sorprendenti risorgive. Luca Leonello Rimbotti si concentra proprio su tale fluire e rifluire e ne ‘spiega’ l’essenza. Di fronte agli occhi del lettore il Paganesimo si schiude allora come imperituro mondo della natura – la natura che vuole, che esige, la lotta -, come sentimento accresciuto della vita, come semenzaio di simboli e miti eroici, come reattività estrema dell’ordine contro il disordine, come “grande passione” olimpica, come panorama dove la Forma serenamente splende e parla, dove il divino è ovunque ed è potenza. Così stabiliscono le figure magnanime della Paganitas: dall’imperatore Giuliano, asceta della conservazione, a Nietzsche, alunno di Dioniso e terribile prognostico del tempo del nichilismo. Ma ciò suggeriscono anche Parmenide, Klages, Vico, Machiavelli, Jung, certi irrequieti del primo Novecento italiano, l’inesauribile teoria di pensatori e ‘poeti’ che Rimbotti considera nella propria ricognizione. Una controstoria del pensiero europeo, questa storia del Paganesimo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 116

    Stampato nel 2006 da Edizioni di Ar

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    La rivoluzione proibita

    18.00

    Bernd Nellessen

    Una storia appassionata della nascita e del consolidamento del movimento rivoluzionario della Falange spagnola. “Se la Falange ha un valore storico, esso passa attraverso il mistero dei suoi grandi uomini e dei suoi grandi gesti, in grado di redimere dal fango dell’umanità corrotta nel quale la politica non può evitare di immergere i suoi piedi. È un mistero che attraversa la sua storia – bella e brutta, buona e cattiva, cioè umana – e trascende le dinamiche causali che interessano il ricercatore. Dietro a queste e alla fatica della scienza storica, però, tale mistero balugina e si offre a chi è nella disposizione per comprenderlo.” Dalla prefazione di Massimo Maraviglia

    Una storia della nascita e del consolidamento del movimento rivoluzionario della Falange spagnola

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 210

    Stampato nel 2023 da Oaks

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    La rivoluzione romana

    35.00

    La rivoluzione romana affronta uno dei nodi cruciali della storia di Roma: la caduta della repubblica e il declino della libertà politica sino alla vittoria definitiva di Augusto e alla fondazione dell’impero. Opponendosi alla visione tradizionale, incentrata sulle vicende dei grandi protagonisti, Syme propone una lettura allargata del processo politico, mettendo l’accento anche sui personaggi “minori” usciti dalla catastrofe repubblicana e destinati a costituire la nuova classe dirigente della Roma del principato. Lo sguardo dello storico sorvola così sulle biografie di Pompeo, Cesare, Marco Antonio, e dello stesso Ottaviano, il figlio adottivo di Cesare che dopo la presa del potere assumerà il nome di Augusto. Perdono peso anche gli avvenimenti bellici, gli affari interni e i rapporti fra Roma e le province; prendono invece rilievo le nobili casate romane e i principali alleati dei diversi capi politici. La struttura dell’oligarchia governativa assurge quindi a tema dominante della storia politica, venendo a costruire l’anello di congiunzione tra repubblica e impero. Le trasformazioni dello stato e della società, il trasferimento violento del potere e delle proprietà, la creazione del dominio di Augusto rivivono sotto gli occhi del lettore.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. XXXV + 645

    Stampato nel 2014 da Einaudi

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    La rivoluzione russa – Un impero in crisi 1890-1928

    34.00

    La Rivoluzione del 1917 rappresentò un mutamento politico, economico, sociale e culturale, ma allo stesso tempo conservò anche forti elementi di continuità conia struttura profonda della storia russa. Stephen A. Smith – esperto in materia a livello internazionale – presenta un racconto dell’evoluzione della Russia, dai primi segni di crisi del regime zarista, travolto dalla modernizzazione industriale della fine del XIX secolo, alla “rivoluzione dall’alto” scatenata da Stalin nel 1928.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 462 con numerose foto e alcune mappe b/n

    Stampato nel 2017 da Carocci

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    La rivoluzione sociale – Die soziale revolution

    15.00

    Ferdinand Fried, l’autore di questo interessante saggio, pubblicato in Germania nel 1942 dalla Wilhelm Goldmann Verlag di Lipsia, fu uno degli esponenti di primo piano di quella vasta cerchia di intellettuali ed economisti nazionalsocialisti che contribuirono in maniera efficace alla definizione dei contenuti di una rivoluzione ideologica e culturale anti-modernista che avrebbe dovuto trasformare in profondità l’intera struttura della nazione tedesca. Una rivoluzione che aveva individuato, attraverso una visione vasta e completa, i nemici da combattere nell’eredità storica dell’illuminismo, nelle tecnoburocrazie del capitalismo di matrice anglosassone, nella concezione modernista e scientista della società, nelle ideologie liberale e marxista, nel predominio mercantilistico del libero mercato e nell’influenza del pensiero ebraico all’interno della vita economica […]

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 96

    Stampato nel 2019 da Effepi

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    La rivoluzione sotto assedio – Storia militare della guerra civile russa 1919-1922 Vol. 2

    28.00

    1919. La guerra civile in pieno svolgimento si è trasformata in guerra totale. Il regime sovietico stretto sotto assedio dalle armate bianche e dagli interventisti stranieri sembra vacillare. Nelle città fame e freddo regnano incontrastati mentre i contadini delle campagne sono arruolati forzatamente dalle parti in lotta. Uno scontro titanico di cui le vittime sono come al solito i civili. Dalla tremenda contesa uscirà solo un vincitore e per gli sconfitti non ci sarà pace. Tuttavia il testo si impone di andare più lontano fino al XXI secolo per comprendere cosa sia rimasto oggi di quegli antagonisti che portarono la Russia sull’orlo della catastrofe. Il lavoro di Francesco Dei rappresenta uno dei primi studi in lingua italiana a ricostruire nel dettaglio le fasi salienti della Guerra civile russa, un evento epocale che cambiò per sempre le sorti geo-politiche d’Europa. Accompagnati da un’ampia sezione con mappe e ricostruzioni delle strategie militari, questi due volumi – frutto di anni di studi, ricerche e viaggi in Russia – sono uno strumento essenziale per inquadrare gli avvenimenti che ebbero luogo nel periodo successivo alla Rivoluzione d’Ottobre.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 512 illustarto con 43 cartine a colori e 50 foto b/n

    Stampato nel 2018 da Mimesis

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    La rivoluzione sotto assedio – Storia militare della guerra civile russa. Vol. 1 1917-1918

    22.00

    1917. “Rossi” contro “Bianchi”, bolscevichi opposti alle forze controrivoluzionarie sostenute da Francia, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America e Regno d’Italia. Mentre le potenze mondiali si disputano il predominio del continente europeo, in Russia il vecchio e il nuovo si fronteggiano in una lotta fratricida. Il lavoro di Francesco Dei rappresenta uno dei primi studi in lingua italiana a ricostruire nel dettaglio le fasi salienti della Guerra civile russa, un evento epocale che cambiò per sempre le sorti geo-politiche d’Europa. Accompagnati da un’ampia sezione con mappe e ricostruzioni delle strategie militari, questi due volumi – frutto di anni di studi, ricerche e viaggi in Russia – sono uno strumento essenziale per inquadrare gli avvenimenti che ebbero luogo nel periodo successivo alla Rivoluzione d’Ottobre.

    Brossura, 17 x 23,8 cm. pag. 248 illustrato con 11 cartine a colori e 42 foto b/n

    Stampato nel 2018 da Mimesis

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    La Roma di Mussolini – La più completa ricostruzione delle trasformazioni della città durante il regime fascista

    14.90

    Nella documentazione degli anni Venti e Trenta sullo sviluppo urbanistico di Roma l’aggettivo che ricorre con frequenza è “moderno”. Negli studi specialistici, negli articoli per il grande pubblico, nelle riflessioni di architetti e urbanisti dell’epoca, la trasformazione della capitale – così come dell’Italia intera – era correlata agli sviluppi di cui la società e la vita quotidiana avrebbero conosciuto gli effetti più profondi nei decenni a venire. Ma è davvero esistita un’architettura fascista? Stando agli edifici realizzati nello stesso periodo fuori dall’Italia e alle testimonianze degli architetti razionalisti, bisogna rispondere di no. Durante il regime venne concesso spazio tanto alla tradizione quanto al rinnovamento. Nell’ex foro Mussolini trovano posto il richiamo al classico dello Stadio dei Marmi e la sperimentazione formale della Casa delle armi. Le costruzioni dell’E42 non sono così poi dissimili dal monumentalismo semplificato, in auge in Francia, in Unione Sovietica o negli Stati Uniti. Gli architetti che diedero vita alla Roma mussoliniana lavorarono con successo anche per la Roma antifascista. Si tratta di un continuum di idee, progetti e personaggi che ha origine ben prima dell’avvento del fascismo e che proseguirà nei decenni successivi. Dopo oltre settant’anni questo volume monumentale affronta in modo documentato e con il necessario distacco un campo di ricerca che spesso ha visto scontrarsi visioni contrapposte.

    Brossura, 17 x 23 cm. pag. 454 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2022 da Newton&Compton

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    La rosa geopolitica. Economia, strategia e cultura nelle relazioni internazionali

    15.00

    Mirko Mussetti

    In tempi di pandemia, nuove minacce terroristiche e scontri economici globali, il termine «geopolitica» è soggetto a ripetute rivisitazioni e, in molti casi, anche a utilizzi impropri. Come orientarsi? Un utile strumento giunge da Mirko Mussetti, analista di geopolitica e geostrategia, che in questo saggio rimette ordine nello studio della disciplina, partendo da un’analisi delle sue branche – geoeconomia, geostrategia e geocultura – e di come la mancanza di politiche incisive in questi ambiti sia alla base dell’attuale declino delle nazioni. Prefazione di Lucio Caracciolo.

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    La rotta della morte

    17.00

    Dalla viva voce del corrispondente di guerra Accini, il racconto dei tragici avvenimenti che nel 1942-1943 videro, nel Canale di Sicilia, la distruzione quasi completa della nostra flotta mercantile e l’affondamento di numerose unità della Regia Marina. L’autore racconta le estenuanti missioni dei dragamine a caccia degli ordigni seminati dagli inglesi nelle acque del Mediterraneo centrale, le veloci crociere antisommergibile dei mas e delle motosiluranti, la pericolosissima navigazione di scorta ai convogli che percorrevano “la rotta della morte” fino alla resa delle forze armate italo-tedesche.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 256 + 16 di foto b/n

    Stampato nel 2012 da Mursia

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    La ruée des panzers des Ardennes à la mer

    39.00

    Jean-Robert Gorce

    Nato dall’unione di due numeri di 39/45 magazine H.S. questo volume delle edizioni Heimdal, prende in esame la campagna del 1940, tra l’esercito francese e quello germanico, che in una campagna fulminante porto quest’ultimo sulle sponde dell’Atlantico. Molto ben illustrato con foto b/n e alcune immagini a colori.

    Rilegato, 21 x 30,5 cm. pag. 162 riccamente illustrato con foto b/n e profili a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 1997 da Heimdal

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni. Piccolissimo colpo sull’angolo in basso a sinistra

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    La Rvoluzione

    14.00

    Lo schiavo non smaglia lentamente le catene, ma le spezza. In una società ove la sola fame costringe il maggior numero al lavoro, la libertà non esiste, la virtù è impossibile, il misfatto è inevitabile. Se tu, mortale, distendi la mano e la tua forza di là del confine che ti segnò natura, occupi dei prodotti della terra tanto che ne siano offesi gli altri esseri tuoi simili, e manchi loro la sussistenza, tu proverai il riurto loro; il tuo delitto è l’invasione, il violamento dell’ordine; la tua pena è la tua distruzione.”

    Brossura, 10,5 x 17,5 pag. 182

    Stampato nel 2012 da Ortica Editrice Società Cooperativa

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    La sacerdotessa di Hitler – Savitri Devi il mito indù-ariano e il neonazismo

    29.50

    Savitri Devi, ovvero Maximiani Portas, e’ stata un personaggio importante nella cultura di destra del dopoguerra. Greca di origine, approdo’ all’induismo, come ultimo baluardo pagano dell'”arianita’”, di cui si fece stenua sostenitrice, fino ad arrivare al concepimento di un’originale forma di culto incentrato nella persona di Adolf Hitler. Per far ciò, volle continuare da sola la guerra persa dal Furhrer facendo opera di promozione nei movimenti neonazisti nel primo periodo postbellico: diede anche testimonianza della situazione della Germania sconfitta e del suo popolo umiliato che aveva creduto di essere destinato a cambiare il mondo ed aprire una nuova era. La “Sacerdotessa di Hitler”, costituìu una personalità che oggi verrebbe definita underground, ma non per questo meno influente nella società occidentale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 311 + 16 pagine fuori testo con 17 foto b/n

    Stampato nel 2006 da Settimo Sigillo

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    La Saga Du Sherman

    46.00

    Al di là della semplice narrazione, questo di Michel Esteve è un libro che prende in esame il più famoso mezzo corazzato alleato della II G.M., ma è suddiviso in molte sfaccettature. Didattico, informale, storico e pragmatico, mette in evidenza il ruolo e le difficoltà degli equipaggi che hanno utilizzato questo mitico carro. Vengono analizzati i problemi tecnici e le soluzioni trovate dai progettisti, i diversi metodi di combattimento sviluppati dagli alleati nel corso del conflitto, sono descritti in dettaglio, sia che si tratti di uno sbarco da un LCT, di una progressione in un boschetto della Normandia, di una battaglia su terreno innevato, ecc. Avere un buon mezzo corazzato non è garanzia di vittoria, bisogna avere degli equipaggi ben addestrati e con una profonda conoscenza dello stesso mezzo (come seppero ben dimostrare gli equipaggi dei panzer tedeschi). Il libro (anche attraverso l’utilizzo di molte fotografie in b/n e svariati disegni a colori), non solo evoca queste situazioni, ma elenca esaustivamente le attrezzature, i motori, e le innumerevoli versioni del carro Sherman. Questo libro si occupa anche delle riparazione e della manutenzione del mezzo, oltre ovviamente ad occuparsi in maniera dettagliata, delle tecniche di combattimento. Libro indicato sia per l’appassionato di mezzi corazzati, per il modellista e per il collezionista di mezzi storici.

    Rilegato, 21,5 x 30,3 cm. pag. 240 riccamente illustrato con foto b/n e colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2018 da Heimdal

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    La Saga du Tiger

    65.00

    Michel Esteve

    “Tiger”, il “signore dei Panzer”, della Seconda Guerra Mondiale. Una macchina, completata troppo in fretta, eppure ha avuto una reputazione di cavaliere teutonico. Una macchina contraddittoria che univa la potenza e la precisione di un cannone dotato di ottiche di mira più che efficienti, e difetti di affidabilità, forti vincoli nella sua manutenzione e carenze nella sua mobilità. Per capire a fondo le problematiche di questo mezzo corazzato, bisogna guardare nella sua meccanica, la “Tigre”, sentire i racconti degli equipaggi che lo hanno avuto in dotazione, padroneggiarne il funzionamento fin nei minimi dettagli. Questa macchina si è fatta le ossa nei deserti dell’Africa, nell’ultimo periodo dell’Afrika Korps, e nelle steppe di Kalmuck in Russia, ha combattuto contro gli anglo-americani nelle foreste dei Vosgi attraverso il bocage della Normandia e ancora contro i sovietici che avanzavano dal Baltico all’Ungheria, fino agli ultimi combattimenti in una Berlino ormai devastata. Il volume di Michel esteve, riporta una descrizione del mezzo estremamente dettagliata, unita ad un’apparato iconografico di ottimo livello: foto originali d’epoca, disegni a colori, tabelle, profili dei mezzi a colori, pagine dei manuali. Sono presenti anche alcune immagini, sempre a colori, dei mezzi restaurati.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 302 illustrato con numerose foto b/n e profili di mezzi a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2022 da Heimdal

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    La saggezza dei samurai – Cinque testi classici sul Bushido

    14.00

    Il volume presenta le nuove traduzioni, curate da uno dei massimi esperti sull’argomento, di cinque opere giapponesi, redatte nel XVII e agli inizi del XVIII secolo, che trattano della scuola di Bushido creata da Yamaga Soko (1622-1685), una scuola che poneva l’accento sull’importanza della pratica dei valori della Via del guerriero nella vita quotidiana. Yamaga fu un pensatore critico che respinse l’ortodossia accademica ufficiale e ne pagò il prezzo con la censura e l’esilio. Le sue opere vennero salvate dai suoi eredi e dai suoi discepoli, per riemergere in seguito come opere paradigmatiche sugli ideali del Bushido. Il libro contiene: 1. La Via del guerriero, un’antologia classica sui principi e la pratica del Bushido; 2. La regola del guerriero, una panoramica del pensiero di Yamaga sullo stile di vita del samurai; 3. I fondamenti delle questioni militari, un resoconto della scienza militare di Yamaga; 4. L’educazione dei guerrieri, il manuale della cultura e dell’etica del guerriero; 5. Introduzione all’educazione marziale, un saggio sulla filosofia e l’idea politica della regola del guerriero.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 240

    Stampato nel 2012 da edizioni Mediterranee

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    La saggezza immutabile – La via della spada secondo lo Zen

    15.00

    Maestro e amico di Yagyu Munenori, uno dei più grandi spadaccini giapponesi dell’era Tokugawa, Takuan Soho ci ha lasciato questo esemplare unico di interpretazione dell’arte della spada secondo le dottrine Zen. La spada non è qui considerata com uno strumento per eliminare un avversario, ma per sconfiggere prima di tutto noi stessi, il nostro ego, la nostra presunzione, la nostra rabbia. Il libro è di fatto per pochi eletti, cioè per quelli che si dedicano per sport, ma soprattutto per passione all’arte della spada giapponese

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 102

    Stampato nel 2005 da Il cerchio

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    La salma nascosta – Mussolini dopo piazzale Loreto da Cerro Maggiore a Predappio (1946-1957)

    15.00

    Il libro in questione a leggerlo sembrerebbe un giallo, se non fosse invece la cronaca e la storia di quanto rimase di Benito Mussolini, all’indomani della cosidetta “liberazione”. Sepellito nel cimitero milanese di Musocco, poi trasfugato da tre nostalgici, nascosto in varie località e quindi recuperato dalle forze dell’ordine, prima di “scomparire” un’altra volta. Per undici anni, tra il 1946 e il 1957, la Repubblica Italiana lo celò infatti a nemici e nostalgici, utilizzando il convento dei Frati cappucini di Cerro Maggiore, in provincia di Milano. Dalle vicende emergono anche i tratti della società italiana nel dopoguerra, con le speranze, le ansie e le credulità del periodo.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 188 illustrato con circa 47 foto b/n

    Stampato nel 2007 da Vaccari

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    La San Marco sulla Linea Gotica

    29.00

    In questo libro si descrivono le operazioni militari della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” della RSI sulla Linea Gotica nei settori della Garfagnana e dell’Abetone. I fatti sono ricostruiti giorno per giorno attraverso la pubblicazione dei diari di guerra delle due unità, integrati con documenti e testimonianze di veterani, fornendo così al lettore un quadro documentato e vivido dei durissimi combattimenti nell’inverno 1944-1945, che videro i Marò della “San Marco” tenere testa con apprezzabile efficienza militare alle superiori forze Alleate.Numerose foto, disegni a colori, ordini di battaglia ecc arricchiscono quest bel volume.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 284 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    La Sardegna nella Grande Guerra

    49.00

    È nota la fondamentale importanza che la Grande Guerra ha avuto nella storia della Sardegna contemporanea, in primo luogo per il grande tributo di sangue e di mobilitati offerto dall’Isola alla causa nazionale: sui 870.000 abitanti che annoverava allora l’Isola, i mobilitati furono 98.142, ossia il 12% circa della popolazione complessiva, mentre i caduti e i dispersi furono circa 18.000, oltre il 17% dei richiamati e il 2% dell’intera popolazione. Al di là del grande tributo di sangue, non meno significative furono le conseguenze politiche, culturali e identitarie che la Grande Guerra determinò nella coscienza collettiva del popolo sardo. Il dopoguerra, anche in virtù delle gesta eroiche dei suoi soldati, in particolare dei fanti della Brigata Sassari, segnò in modo irreversibile la coscienza identitaria sarda. La partecipazione alla guerra aveva consolidato la maturazione di una profonda coscienza autonomistica nei confronti dello Stato centralizzato, che si era comportato nei confronti della Sardegna come colonizzatore. Tale coscienza, che il ventennio fascista non riuscì a scalfire, rivive nello Stato repubblicano come patrimonio condiviso di tutte le forze politiche. La coscienza autonomistica maturata nella Grande Guerra dalle masse contadine che avevano partecipato al conflitto costituisce il filo rosso della storia della Sardegna contemporanea, nel cui alveo la cultura identitaria e la politica regionale continuano a muoversi ancora oggi.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 706

    Stampato nel 2020 da Gaspari

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    La Sardegna nuragica

    20.00

    In Sardegna è durata più di 200 anni ­ anche con i suoi risvolti umoristici ­ la diatriba circa la “funzione” o “destinazione” dei nuraghi. Che cos’erano questi antichi monumenti sardi, che hanno dato il nome alla civiltà nuragica, la quale è stata la prima “civiltà” dell’Italia? Templi, tombe, abitazioni, torri di segnalazione, fortezze, case fortificate, forni fusori, edifici trionfali, edifici per evitare le zanzare? Pubblicato per la prima volta nel 1977 dal professor Massimo Pittau dell’Università di sassari, il presente volume rimane a distanza di anni, uno dei più completi sull’argomento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 303 con circa 141 illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2013 da Edizioni della Torre

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    La Sardegna preistorica e il Mediterraneo antico

    28.00

    Nell’arco di 10.000 anni, un’umanità complessa pose piede nell’isola in tempi diversi, attirata dalle terre incontaminate e dalla richezza dei depositi del sottossuolo: ossidiana e materiali metalliferi. Eerano popoli di varia provenienza e con aspetto dissimile: dai dolicocefali con cranio ovoidale ai brachicefali, dalla testa tonda. Eppure seppero integrarsi per sviluppare una civiltà tutta particolare, caratterizzata dalla capacità straordinaria di costruire torri per gli usi più svariati. Ma era anche una società mediterranea a pieno titolo; ospitava, respingeva o subiva le “genti del mare” cui apparteneva anc’essa in parte. Dopo un lungo periodo di gloria durante il quale partecipò alle vicende dei popoli mediterranei, inponendo la propria talassocrazia, i tempi cambiarono, e l’insularità rese difficoltosa la creazione di alleanze per fronteggiare i potentati militari che salivano alla ribalta. Alla fine del 2° millennio a.C. inizia l’Eta del Ferro e il declino dell’isola. Dopo un’altro mezzo millennuio parte dei suoi abitanti si adattarono al nuovo mondo, altri, si chiusero in loro imbarbarendosi conservando però, antiche virtù umane, scordate dagli uomini moderni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 414 con molte cartine ed alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 daGrafica del Parteolla

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    La scelta – La mia vita nella legione straniera

    16.90

    Un’esistenza degna di questo nome. Cercava questo Danilo Pagliaro quando ventitré anni fa si arruolò nella Legione. A pochi mesi dal congedo, oggi quella vita la rivivrebbe mille volte e con attaccamento e gratitudine ne prosegue il racconto. Non certo per esaltarne le gesta o glorificarne il rischio e l’azione: esibizionismo e retorica non fanno per un legionario. È per smentire le leggende e tacitare mitomani e millantatori che il brigadier-chef torna a scrivere. Racconto dopo racconto, l’immagine della Legione come banda di avventurieri e tagliagole, mercenari e avanzi di galera spregiudicati si scompone. Per lasciar posto alla realtà di un corpo coeso, di uomini che hanno rinunciato al proprio passato e alla propria identità mettendosi al servizio della nazione. Come il brigadier-chef C., ragazzo polacco che alla caduta del Muro è fuggito da freddo e miseria ed è venuto ad arruolarsi, nascosto tra i respingenti dei treni merci; la recluta cinese che si è avventurata nei ranghi senza conoscere una parola di francese; o L., camerata svedese che invece ci è rientrato dopo aver appreso di un suo compagno ucciso e diversi altri feriti sotto il fuoco di un cecchino a Sarajevo, durante la guerra in ex Iugoslavia. Militi che nei territori difficili di Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio e Camerun non vanno per replicare le imprese di Rambo, ma per affiancare la popolazione locale, spesso ricevendo in cambio ostilità. Racconta questo l’ex legionario ai giovani che inseguono il mito della bella morte ma gli chiedono di ferie e licenze, diritti e indennità. E in calce al libro risponde in sintesi alle loro domande più frequenti.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 210

    Stampato nel 2018 da Chiare Lettere

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    La scherma scenica. Moresche e altri balli in armi

    25.00

    Antonio G. G. Merendoni

    Dopo una breve introduzione dedicata al maneggio delle armi in Italia dal 1300 al 1800, il testo illustra la scherma scenica (le armi storiche utilizzate nella finzione scenica e le figure storiche caratteristiche che usano le armi) e la storia dei balli armati in Italia dalle origini ad oggi (la moresca, i balli popolari con le armi e gli altri balli armati). La seconda parte del volume tratta l’arte del combattimento e la regia del combattimento.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 160 con varie foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 In Proprio

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    La scienza della scherma

    22.00

    Bella riedizione di un’opera che rappresenta un punto di arrivo e di nuovo inizio nella storia della scherma italiana. Un punto di arrivo perché segna formalmente la fine dell’originalità dello stile di scherma italiano, che ebbe il suo apice nel XVI e XVII secolo. Un punto di inizio perché da qui inizia il percorso di formazione tecnica e culturale comune dei maestri di scherma italiani contemporanei, che ancor oggi studiano su trattati che si basano esplicitamente sui dettami della scuola napoletana, che assimila gli elementi pratici più interessanti dello stile esoterico spagnolo, la destrezza, inglobandolo e rinnovandosi radicalmente. In questo trattato, da un punto di vista squisitamente schermistico, ciò che risulta particolarmente interessante è la piena fusione, spiegata con dovizia di particolari, tra gli elementi tecnici e tattici, quegli stessi elementi che porteranno a codificare l’attuale sport olimpico.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 261 con 10 tavole di disegni b/n

    Stampato nel 2009 da Seneca Edizioni

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    La scienza delle armi. Luigi Ferdinando Marsili

    35.00

    Ancora nel Cinquecento il mestiere delle armi era considerato un’arte, una professione contraddistinta dall’intuizione, dalle capacità soggettive e dalla genialità del condottiero. In seguito al massiccio uso di artiglierie sempre più precise e alle fondamentali innovazioni nel campo dell’architettura di guerra, il Seicento vide grandi trasformazioni in questo ambito. Scienze come la balistica e la geometria dovettero diventare un patrimonio essenziale per chi, tra le élites aristocratiche dell’epoca, intendeva intraprendere la vita militare. Luigi Ferdinando Marsili, bolognese di nascita ma cosmopolita per vocazione, fu un eminente rappresentante di tali mutamenti. Compì azioni belliche e diplomatiche sotto le insegne dell’esercito imperiale, al servizio di Leopoldo I d’Asburgo, ma fu anche geografo e naturalista. I saggi che compongono questo volume danno conto della sua poliedrica attività, prendendo spunto dalle collezioni di scienza militare da lui donate all’Istituto delle scienze di Bologna, che egli stesso fondò nel 1711. Apparecchiature, modelli di piazzeforti e di artiglierie, quadri e ritratti a tema “guerresco”, trattati, disegni – tuttora conservati al Museo di Palazzo Poggi – fanno da sfondo a una ricostruzione che non riguarda solo la storia militare in senso stretto, ma più in genere la storia della cultura europea in una fase che precede, ma sembra per certi versi anticipare, l’Illuminismo.

    Brossura 24 x 26 cm. pag. 254 interamente illustrate b/n e colori

    Stampato nel 2012 da Pendragon

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    La scomparsa dei popoli europei. Denatalità, immigrazione, declino

    15.00

    Augusto Priore

    Il declino demografico  è uno dei drammi del nostro tempo. Il fenomeno delle culle vuote, in crescita da decenni, sta assumendo proporzioni catastrofiche. Le cause del regresso delle nascite sono strutturali, sociali, economiche e culturali: altrettanto numerose e tragiche, però, sono le conseguenze del rapido invecchiamento della nostra popolazione. Tale regresso è legato anche all’immigrazione di massa, funzionale ai diktat del mercato: la stessa ONU parla di “migrazione sostitutiva”, mentre la narrazione globalista costruisce una propaganda atta a incentivare l’arrivo di masse extraeuropee, promuovendo una “società aperta” che mina le identità e moltiplica i conflitti. Questo libro intende sottolineare, numeri e dati scientifici alla mano, la gravità della situazione demografica nel Vecchio Continente. L’Europa sopravviverà a questa fase di declino antropologico? La tecnica, in tal senso, può arginarne gli effetti? Quali dovranno essere le scelte politiche da mettere in campo?

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    La scomparsa dell’identità. Come orientarsi in un mondo senza valori

    23.00

    Alain de Benoist

    Da più di quindici anni, la questione identitaria è prepotentemente entrata a far parte del dibattito politico. L’onnipresenza di questa tematica si spiega soprattutto con la perdita di punti di riferimento in un mondo in cui le grandi narrazioni collettive sono scomparse, le frontiere e i limiti vanno dissolvendosi e i legami sociali sono ogni giorno più fragili. Così, privi di una bussola, non sappiamo più chi siamo. A complicare tutto, oggi assistiamo, sulla scia delle teorie “indigeniste” e “decoloniali”, al sorgere di un nuovo tipo di identitarismo.

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    La sconfitta dell’Occidente

    20.00

    Emmanuel Todd

    La sconfitta dell’Occidente, a cui fa riferimento il titolo di questo saggio dello storico e sociologo francese Emmanuel Todd, è duplice. Si tratta infatti di una sconfitta esterna, la guerra in Ucraina, ma soprattutto di una sconfitta interna: il declino demografico, morale ed economico delle società occidentali. Todd chiama in causa le classi dirigenti dell’Occidente, in primis quella degli Stati Uniti. Utilizzando le risorse della sociologia, dell’antropologia e dell’economia, Todd pone a confronto le “oligarchie liberali occidentali” con la “democrazia autoritaria russa” per spiegare le ragioni profonde dei cambiamenti geopolitici in atto. In particolare, offre una lettura acuta e originale dei punti di forza e di debolezza dei due paesi in guerra (Russia e Ucraina), dei principali paesi occidentali (Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia), dei paesi scandinavi e dell’Europa orientale, senza dimenticare il resto del mondo nel suo complesso. I lettori ritroveranno qui gli elementi che hanno sempre reso unici e preziosi gli studi di Todd: l’analisi dei modelli familiari e delle statistiche demografiche ed economiche, la scrittura brillante, un’erudizione non comune e intuizioni geniali.

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    La sconfitta di Farsalo – Pompeo e Cesare: la fine della Repubblica

    14.00

    Farsalo, 9 agosto 48 a.C.: da una parte l’esercito dei populares di Cesare, dall’altra quello degli optimates di Pompeo. Le sorti di Roma si decidono in battaglia. Ma cosa aveva portato i due triumviri allo scontro frontale? Quali strade si dividono in Tessaglia? Pompeo uscirà sconfitto dalla lotta per il potere innescata dalla crisi delle istituzioni repubblicane, mentre la vittoria di Cesare aprirà un nuovo capitolo nella sanguinosa rivoluzione romana, che porterà alla definizione dell’impero sotto il segno del Principato. Ma la guerra civile avrebbe potuto prendere una piega diversa: il disegno del Nuovo Alessandro, l’uomo che aveva liberato il Mediterraneo dai pirati, contrastava quello del console che aveva conquistato la Gallia. Non si trattava soltanto di due caratteri diversi, ma di due opposte visioni di Roma e di quello che sarebbe diventato l’impero dei cesari. A Farsalo non si compie solo il destino di due condottieri, ma quello della città più potente al mondo.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 180

    Stampato nel 2018 da Salerno

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    La scoperta dell’Italia – Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani

    20.00

    L’Italia di inizio Novecento si rivelò per i corrispondenti americani, colti alla sprovvista dal suo grande fermento politico, un enigma difficile da decifrare e narrare ai lettori d’oltreoceano. Già profondamente scossi dalle lotte sociali del Biennio Rosso, ai loro occhi veri e propri moti eversivi di derivazione russa, di fronte al sorgere del movimento mussoliniano ebbero reazioni diverse: alcuni, abbandonandosi a illusioni e pregiudizi, azzardarono audaci analogie tra il capo del fascismo e i protagonisti dell’epopea a stelle e strisce; altri si avventurarono in analisi fondate su un immaginario carattere italico, frutto di conoscenze superficiali e stereotipi. Di fatto, fino a metà degli anni trenta Mussolini godette di grande popolarità presso la stampa americana. Gli inviati che giungevano numerosi a Roma per intervistarlo scrivevano articoli apologetici sul giovane dittatore, ne esaltavano l’iperattivismo e la ferrea volontà nell’imporre regole a un popolo che, in fondo, consideravano anarchico. Alcuni credettero addirittura di aver trovato nel fascismo la quadratura del cerchio: una seria riforma del capitalismo con l’aggiunta di elementi di umanitarismo sociale.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 494

    Stampato nel 2017 da Marsilio

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    La scure alla radice della Royal OAK ossia guerra di giustizia

    25.00

    Don Calcagno, profondamente credente nei valori condivisi da migliaia di italiani: Dio, Patria, Famiglia, Fedeltà, Onore, in queste pagine, che scrisse nel 1942, afferma che la guerra che stava combattendo l’Italia fosse una “guerra di giustizia” per la quale spendere ogni energia. Le democrazie capitaliste e il materialismo comunista si erano allineati per conquistare e schiacciare l’Europa, distruggere la sua millenaria civiltà, annichilire le coscienze dei popoli che la componevano. Don Calcagno si batterà come un leone fino a quando una raffica di mitra farà tacere la sua voce e fermare la sua penna il 29 aprile 1945.

    Brossura, 13 x 20,5 cm. pag. 375

    Stampato nel 2018 da Novantico

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    La seconda battaglia delle Alpi – Agosto 1944 – Maggio 1945

    20.00

    Apparentemente durante la Seconda Guerra Mondiale, il fronte occidentale italiano, dopo i pochi mesi di guerra nel 1940, sembra avere assunto un ruolo abbastanza insignificante. La verità è che durante l’ultimo anno e mezzo del conflitto, sul confine italo-francese (Alpi Occidentali) si svolsero con diversi intenti gli ultimi scontri della guerra in Italia. I francesi combattevano con l’intento non troppo nascosto di annettersi la Valle ‘Aosta, i partigiani per “liberare” l’Italia dai tedeschi e dai fascisti, l’Armata “Liguria” al comando del Generale Graziani per ritardare l’avanzata ormai inarrestabile degli Alleati.

    Brossura, 17,5 x 24 cm. pag. 170 illustrato con circa 158 foto b/n e 15 cartine

    Stampato nel 2000 da Chiaramonte

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    La Seconda Battaglia Navale della Sirte. Dall’inizio del blocco aeronavale italo-tedesco di Malta, al combattimento navale del 22 Marzo 1942

    38.00

    Francesco Mattesini

    Nei mesi di novembre e dicembre 1941 la situazione sulle rotte dei convogli tra l’Italia e la Libia, erano state insediate dai britannici, non soltanto con sommergibili e aerei partenti dalle basi del Nord Africa e di Malta, ma anche da una piccola formazione navale, chiamata Forza “K”. Tale forza “K”, che era distaccata nel porto di La Valletta, aveva causato con i suoi attacchi, perdite notevoli di navi mercantili, cariche di rinforzi e rifornimenti, necessari per il proseguimento della guerra delle Forze Armate italiane e tedesche in Libia. Fu proprio a causa di questo blocco nel Mediterraneo centrale, che si impedì all’Italia di far arrivare uomini e mezzi in Cirenaica: tali rinforzi, avevano infatti il preciso obbiettivo di fermare l’avanzata britannica verso la Tripolitania. Adolf Hitler, a questo punto, decise di inviare in Italia un forte contingente di aerei, per ristabilire la situazione nel Mediterraneo e in Libia: ma soprattutto per mantenere Malta sotto pressione, attraverso attacchi aerei intensificati, e con il preciso scopo di impedire che l’isola potesse ricevere rinforzi di mezzi aerei e navali. La situazione strategica a favore della Regia Marina, all’inizio della terza decade di dicembre, fu determinata dall’affondamento, da parte dei sommergibili tedeschi, delle seguenti unità: affondamento della portaerei Ark Royal: affondamento della corazzata Barham, e dell’incrociatore Galateo, a cui si aggiunse, la perdita dell’incrociatore Neptune, affondato su di uno sbarramento minato italiano nelle acque di Tripoli. Fu inoltre grave, il danneggiamento ad Alessandria, delle due corazzate Queen Elizabeth e Valiant, le uniche rimaste disponibili alla flotta del Mediterraneo o “Mediterranean Fleet”. L’operazione avvenne attraverso i mezzi d’assalto della X MAS. Tutto questo accadde quando già, avevano iniziato a giungere in Sicilia, i primi reparti dell’Aviazione tedesca, al comando del feldmaresciallo Albert Kesselring. A questo punto, la situazione dei britannici per portare anch’essa gli indispensabili rifornimenti all’isola di Malta, sotto forma di nafta per le navi, benzina per gli aerei, mezzi di combattimento per la guarnigione, carbone, Kerosene, e cibo per la popolazione dell’isola (che era di circa 270.000 civili, con una guarnigione di 30.000 uomini) divenne quasi drammatica. Essi infatti, potendo disporre di solo pochi incrociatori leggeri e cacciatorpediniere, non potevano superare il blocco aeronavale, imposto dagli italiani e dai tedeschi, che era dotato di forze aeronavali nettamente superiori. Questo libro tratta così, di quale fu, lo sforzo che dovette affrontare la “Mediterranean Fleet”, per portare a Malta i rifornimenti nei primi tre mesi del 1942, fino al momento in cui la Regia Marina impiegò, finalmente, le sue grandi unità navali per affrontare il nemico in uno scontro navale che si combattè nel Golfo della Sirte il 22 marzo 1942: ma che non  ebbe, purtroppo, il favorevole risultato tattico e soprattutto strategico, che italiani e tedeschi si attendevano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 354 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Ristampa

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    La seconda guerra civile americana (Romanzo)

    20.00

    America, primi anni Novanta di un Novecento reinventato. Un manipolo di suprematisti bianchi, razzisti e antisemiti, noti come “l’Organizzazione”, decide di muovere guerra al Governo Federale. Partendo da una serie di attentati terroristici, il crescendo di violenze volte a destabilizzare l’ordine costituito sfocia in una guerra aperta contro le altre etnie e i fiancheggiatori di quello che viene definito il “Sistema”, culminando in un inquietante epilogo atomico su scala globale. Fatti, personaggi e ideologie si succedono in maniera concitata, senza compromessi, nelle pagine dei diari dell’autoproclamato “patriota” bianco Earl Turner, trasformando questo testo in uno dei più controversi e “maledetti” della cultura americana, simbolo ambiguo e minaccioso di una modernità che reclama e merita, con urgenza, attenzione e analisi.

    Brossura, 12,5 x 20 cm. pag. 366

    Stampato nel 2015 da Bietti

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    La seconda guerra civile americana. I Diari di Turner

    15.00

    Andrew MacDonald

    America, primi anni Novanta di un Novecento reinventato. Un manipolo di suprematisti bianchi, razzisti e antisemiti, noti come “l’Organizzazione”, decide di muovere guerra al Governo Federale. Partendo da una serie di attentati terroristici, il crescendo di violenze volte a destabilizzare l’ordine costituito sfocia in una guerra aperta contro le altre etnie e i fiancheggiatori di quello che viene definito il “Sistema”, culminando in un inquietante epilogo atomico su scala globale. Fatti, personaggi e ideologie si succedono in maniera concitata, senza compromessi, nelle pagine dei diari dell’autoproclamato “patriota” bianco Earl Turner, trasformando questo testo in uno dei più controversi e “maledetti” della cultura americana, simbolo ambiguo e minaccioso di una modernità che reclama e merita, con urgenza, attenzione e analisi.

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    La seconda guerra d’indipendenza italiana 1859-1861

    22.00

    Nel 1859, l’Italia” era ancora soltanto un’espressione geografica. La carta politica della penisola era un mosaico di piccoli e medi Stati separati e (solo in teoria, in più di un caso) indipendenti. Nel 1861, al termine di alcune complesse campagne militari combattute da centinaia di migliaia di italiani ed europei, truppe regolari, milizie di volontari e rivoluzionari, essa diventò uno Stato unitario e una nazione. Il conflitto che vide la nascita della nazione dell’Italia unita fu al tempo stesso una guerra tra Stati italiani e una lotta tra imperi (quello austro-ungarico e quello francese) per il predominio sul continente. Si trattò di una guerra moderna e letale: gli eserciti avevano in dotazione potenti artiglierie e armi individuali rigate, e per la prima volta nella storia, si fece un uso operativo e strategico delle ferrovie. In questo libro, Frederick C. Schneid delinea le strategie, le ideologie, i personaggi e il gioco politico che condussero all’unificazione del Paese, e fa rivivere il terribile fascino della guerra alla metà del XIX secolo, dai sanguinosi campi di Magenta e Solferino all’avventurosa conquista del Meridione da parte di Giuseppe Garibaldi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 182 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    La seconda guerra mondiale 1939-1945 – Una storia militare

    32.00

    Aria, acqua, terra. E fuoco, fuoco ovunque, esploso dalle bombe degli Junkers nella battaglia d’Inghilterra, dai razzi degli aerosiluranti giapponesi Kate negli scontri alle isole Midway, dai fucili dell’Armata rossa per le strade di Berlino. Non c’è elemento naturale che non sia stato attraversato dalla Seconda guerra mondiale, l’evento di più grande portata della storia per dimensioni geografiche e partecipazione umana. John Keegan, autorità massima della storiografia militare, ci riconduce su quei campi di battaglia, su quelle spiagge, quei mari, quei cieli, per seguire gli avvenimenti da una prospettiva ravvicinata. Eccoci tra i ghiacci russi a osservare le manovre dell’estenuante battaglia di Stalingrado; nella sacca di Falaise, stretti tra i Panzer tedeschi e gli Sherman alleati durante il più grosso scontro di forze corazzate del conflitto; a Okinawa, sui ponti della flotta statunitense, a contare le scie degli ultimi kamikaze di Hirohito. Grazie a una scrittura che unisce la precisione dello storico contemporaneo all’epica dello chanteur de geste, Keegan cuce ogni episodio nel disegno più generale, accompagna l’analisi delle forze in azione ai ritratti dei leader politico-militari – Hitler, Churchill, Stalin, Roosevelt, Tojo – e trasporta abilmente il lettore dal Fronte orientale a quello occidentale, dal Pacifico al Nordafrica. Con “La Seconda guerra mondiale”.

    Brossura, 15,5 x 21,5 cm. pag. 760 con 40 pagine di foto e cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Il Saggiatore

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    La Seconda Guerra Mondiale nel Mar Egeo

    20.00

    Quando l’Italia entrò in guerra contro Gran Bretagna e Francia, lo scacchiere dell’Egeo divenne un teatro operativo importante fino al settembre 1943, impegnando ingenti forze aeronavali per il controllo di quelle zone. I combattimenti nello scacchiere del Mediterraneo orientale, videro il loro apice con l’aviosbarco tedesco nell’isola di Creta, culminando nel settembre/novembre 1943 con le operazioni che portarono all’occupazione delle isole del Dodecaneso italiano da parte tedesca. Molto importanti furono alcune operazioni del SOE e delle forze speciali britanniche che appoggiarono le formazioni partigiane elleniche presenti nel continente e nelle isole.

    Brossura, 14,7 x 20,8 cm. pag. 204 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2018 In Proprio

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    La Serenissima contro il mondo. Venezia e la Lega di Cambrai, 1499-1509

    12.00

    Federico Moro

    L’inizio del Cinquecento rappresenta il secolo della grande svolta nella storia veneziana: la repubblica perde egemonia marittima e peso politico in Italia e in Europa. La Serenissima inizia affrontando una seconda volta l’impero ottomano, uscendone di nuovo sconfitta. La Guerra della Lega di Cambrai, poi, rischia addirittura di distruggerla. Assieme al dominio del mare evaporano l’identità e la cultura marittime costruite nei secoli. Non si tratta soltanto di dover spartire traffici e rotte navali, prima esclusivi, ma della crisi della civiltà sulla quale Venezia ha edificato se stessa e la propria fortuna, avendo fallito, nel corso del Quattrocento, nel raggiungere una dimensione territoriale adeguata alle nuove sfide.

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    La Serenissima Repubblica in Grecia: XVII-XVIII secolo – Dalle tavole del capitano Antonio Paravia e dagli archivi di Venezia

    60.00

    Il Capitano Antonio Paravia fu ufficiale delle truppe di terra della Serenissima Repubblica, frequentemente impegnato nella penisola balcanica e nelle isole ioniche. Lasciò una serie imponenete di manoscritti corredati da tavole, vedute e piante acquarellate con le quali documentava abilmente le piazze e le fortezze toccate nei suoi viaggi.; inoltre arricchì la serie di suoi disegni con documenti relativi ad avvenimenti precedenti. Per questo volume che illustra le vicende della Serenissima in Grecia nel XVII e XVIII secolo, oltre ai numerosi soggetti grafici prodotti da Paravia e custoditi presso la Scuola di Applicazione di Torino, ne sono stati utilizzati altri, reperiti negli archivi di Venezia.

    Rilegato, 24 x 31,5 cm. pag. 270 con circa 265 illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2006 da Omega Edizioni

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    La sfida partecipativa. Dalle origini del sindacato al dominio della tecnica

    16.00

    Francesco Marrara

    Andare oltre l’ideologia, nella sua duplice faccia marxista e liberista, oltrepassando il classismo e i vecchi modelli di rappresentanza politica: dunque, recuperare l’essenza di una reale domanda di cambiamento, di una vera giustizia sociale e di una autentica necessità di partecipazione. Il presente saggio, documentato e puntuale, vuole essere una lucida analisi dei limiti del “sistema”, ma anche una profonda risposta complessiva alla crisi contemporanea. Un viaggio controcorrente nel mondo del lavoro, nella sua storia, nelle sue regole, nelle sue aspettative e nei suoi guasti, sullo sfondo di un tempo controverso, carico di contraddizioni e di nuove sfide. Perché la “partecipazione” – come la sua etimologia testimonia – ci racconta la necessità di “prendere parte”: essere attivi, personalmente ed energeticamente, a qualcosa che si costruisce.

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    La Sicilia bombardata: La popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943

    18.00

    Nello Musumeci

     Il libro narra le tragiche vicende vissute dalla popolazione siciliana nel Secondo conflitto mondiale (1940-1943). La Sicilia è un caso particolare: la prima terra europea ad essere coinvolta nel “fronte bellico” e la prima a venirne fuori, con un bilancio pauroso di circa diecimila vittime civili. È l’unica regione italiana dove gli angloamericani operano come forza “occupante”, senza alcun appoggio dell’antifascismo militante e col pieno sostegno dei mafiosi “perseguitati”. Usano la strategia del terrore dal cielo, per ottenere il cedimento totale del morale della popolazione. Cedimento che nell’Isola non arriverà mai. Per gli Alleati non è una passeggiata e neppure una guerra “in guanti bianchi”: impiegano 38 giorni, senza risparmiare ai siciliani stragi e strazi, come fanno anche le truppe tedesche. E poi la festosa accoglienza, la “caccia” al fascista e l’epurazione, la difficile convivenza di militari e civili ed il degrado morale, sociale ed economico. Fino all’armistizio, accolto senza molto entusiasmo, perché in Sicilia “la morte della Patria” era arrivata con due mesi di anticipo.

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    La sinistra degli orchi

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.00.

    Emanuele Fusi       prezzo di listino: 15.00 (sc. 40%)

    Vietato vietare! Così gridavano, nel ’68, i protagonisti della “contestazione”. Proprio in quegli anni, la sinistra occidentale stava subendo una mutazione antropologica che l’avrebbe portata a farsi interprete degli interessi delle minoranze, abbandonando i retaggi del socialismo reale e arenandosi nella palude ideologica della “rivoluzione sessuale”. Questo saggio ripercorre le tappe dell’evoluzione progressista, fino ai recenti fatti del Forteto e di Bibbiano.

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    La sinistra del capitale e dell’Alta Finanza – Liberalismo culturale mercato globalizzato società liquida

    20.00

    Il saggio mostra la fondamentale unità del liberalismo, oggi dominante. Al di là delle distinzioni tra liberalismo economico e liberalismo libertario c’è una comune ascendenza, prima culturale e poi economica, con l’illuminismo. In questo contesto, lungi dall’essere l’effetto di un tradimento, la valorizzazione del liberalismo da parte della sinistra post-comunista, anche di quella più estrema, e la sua spettacolare sottomissione alle esigenze del Capitale e dell’Alta Finanza risultano, al contrario, da una profonda logica inscritta nella sua storia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 190

    Stampato nel 2015 da Controcorrente

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