L’aeropoema di Cozzarini – Primo eroe dell’esercito Repubblicano

Storia

Visualizzazione di 241-288 di 524 risultati

  • 0 out of 5

    L’aeropoema di Cozzarini – Primo eroe dell’esercito Repubblicano

    15.00

    Ristampa anastatica, accompagnata dalla riproduzione della cartolina disegnata dallo stesso Marinetti, del poema che esalta l’eroismo e il fecondo sacrificio della leggendaria figura di Rino Cozzarini, primo Caduto della riscossa repubblicana.

    Brossura punto metallico, 12 x 17 cm. pag. 23 con allegata la riproduzione di una cartolina

    Stampato nel 2009 da Associazione Italia

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’altra Resistenza: Il PCI e le opposizioni di sinistra (1943-1945)

    25.00

    Arturo Peregalli

    Il PCI e le opposizioni di sinistra 1943-1945. Il libro esamina il ruolo giocato dai movimenti di estrema sinistra nelle lotte che hanno scosso l’Italia durante la resistenza, nel periodo 1943-1945 e quali rapporti sono riusciti ad instaurare con il Partito Comunista Italiano. Particolarmente interessanti i capitoli sulle organizzazioni “Bandiera Rossa” e ” Stella Rossa”.

    Brossura,  14 x 21 cm. pag. 389

    Stampato nel 1991 da Graphos

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’altro 25 aprile – La memoria dei vinti

    10.50

    Parlando dei fatti successivi al 25 aprile, qui viene presa in considerazione in particolare la provincia di Cuneo. Alle eliminazioni fisiche (426 morti per Oliva, 600 per Pisanò), bastava il sospetto di fascismo per andare incontro a esecuzioni sommarie, si accompagnarono aspetti meno cruenti (allontanamento dagli incarichi di docenza, invalidamento di esami sostenuti, licenziamento dal posto di lavoro) ma non per questo meno pesanti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 illustrato con circa 70 tra foto b/n e riproduzioni di documenti d’epoca

    Stampato nel 2000 da Novantico

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’Amalfi racconta – La Batteria Amalfi negli anni di Salò attraverso i ricordi e le testimonianze dei protagonisti i documenti le uniformi i distintivi e i cimeli

    80.00

    La storia bellica della “Batteria Amalfi” di Punta sabbioni (Venezia) inizia alle tre pomeridiane del 14 maggio 1917, allorchè la prima granata da 381mm raggiunge con precisione un bersaglio posto in mare aperto, distante 10 miglia nautiche. Continuerà ad operare durante tutta la guerra contro gli austroungarici, distinguendosi particolarmente (tanto da meritarsi l’ammirazione degli alleati) dopo lo sfondamento di Caporetto, quando i nostri avversari giunsero ad una manciata di chilometri da Venezia. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fino al 1943, “l’Amalfi” rimase pressochè inoperosa, presidiata da pocchi effettivi, ma dopo l’armistizio dell’8 sttembre 1943 e gli sbarchi alleati, tornò ad essere pienamente operativa. Questo studio, corredato da un imponente apparato iconografico (immagini e documenti d’epoca, e un’ampia sezione a colori dedicata alle uniformi, distintivi e cimeli), racconta gli eventi durante la R.S.I. attraverso le dirette testimonianze dei reduci.

    Rilegato con sovracopertina, 23,5 x 28 cm. pag. 396 interamente illustrato con oltre 400 foto d’epoca, 50 documenti, 20 tra mappe e planimetrie

    Stampato nel 2008 da Ermanno Albertelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’e Buna! – Il II Gruppo dell’A.N.R. di Drago e Bellagambi

    28.00

    Dichiara l’autore: “Non potevo tralasciare certo di dedicarmi al II° Gruppo Caccia dei Gigi Tre Osei, Diavoli Rossi, Gamba di Ferro. Se la compattezza del I° Gruppo dell’A.N.R. Fu garantita dal carisma del Visconti, nel Gruppo gemello le figure di riferimento furono Ugo Drago e Mario Bellagambi, assi con undici vittorie ciascuno… che, con il loro esempio, abnegazione e sacrificio personale, motivarono i loro uomini fino all’ultimo giorno, evitando totalmente quei fenomeni di diserzione frequenti nei reparti terrestri dell’RSI. Il grido di attacco di Drago “L’è buna!” ha dato il titolo al mio libro, una frase quasi ironica perché gettarsi dentro il “mare di fuoco” dei B.17 o delle otto mitragliatrici dei Thunderbolt poteva tutto essere meno che bello e buono”.

    Brossura 24 x 22,5 cm. pag. 192 55 foto b/n e 4 tavole a colori

    Stampato nel 2016 da Associazione Culturale Sarasota

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’eredità del Fascismo

    30.00

    Luca La Rovere

    Secondo una tradizione giornalistico-letteraria e storiografica, il 25 luglio 1943 gli italiani si sarebbero adattati con prontezza e disinvoltura al nuovo clima politico antifascista. Che fosse utilizzata per stigmatizzare l’eterno opportunismo italico o come prova della tenace avversione covata dalla società nei confronti della dittatura, quella narrazione ha avvalorato l’idea del completo fallimento dell’esperimento totalitario fascista. Indagando nelle pieghe più riposte della coscienza collettiva nazionale dell’immediato dopoguerra, l’autore porta alla luce la percezione affatto diversa che della dittatura e dei suoi lasciti ebbero i contemporanei, punto di partenza per ricostruire il rapporto intrattenuto dagli italiani con l’esperienza e la memoria del fascismo e per valutare l’impatto del progetto totalitario del regime e i suoi effetti di lungo periodo sulla società italiana. L’attenzione viene focalizzata sulla gioventù intellettuale che più di altri settori della popolazione era stata esposta all’azione di pedagogia totalitaria del fascismo, per rilevare i condizionamenti di quella formazione originaria, le linee di continuità e le fratture nel percorso di transizione al postfascismo.

    Brossura 14,5 x 22 cm. pag. 377

    Stampato nel 2008 da Bollati Boringhieri

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’estate e l’inverno – Supplemento d’indagine (Romanzo)

    17.00

    Questo è un libro “double face”. Non solo perchè presenta due romanzi, uno al “recto” e uno al “verso”, ma soprattutto perchè essi coastituiscono effettivamente una doppia faccia della Realtà. Una doppia faccia di una Realtà Alternativa, di una Realtà Ucronica, il mondo come avrebbe potuto essere se… una RFI – Repubblica Fascista Italiana – e una RDI – Repubblica Democratica Italiana – separate da un confine che per entrambe segue all’incirca la vecchia Linea Gotica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 236

    Stampato nel 1999 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’Istria e le sue foibe – Storia e tragedia senza la parola fine. Vol. 1°

    16.00

    In questo volume l’autore racconta la storia dell’Istria tra gli anni 1943-45, quando fu teatro dello scontro devastante fra le forze jugoslave che combattevano per annetterla alla nuova Jugoslavia comunista di Tito, e i pochi che tentarono di contrastare quell’obiettivo. Le vicende di Pisino, di Vines, di Gallignana, di Cregli, di Carnizza e tutte le altre località decritte con ricchezza di dettagli e di informazioni, con un linguaggio rispettoso delle vittime, sono la testimonianza del martirio che è stato inflitto dagli occupanti a queste popolazioni. Il volume comincia con lo studio del termine foiba e termina con numeri: quelli delle vittime.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 268 con circa 15 tra cartine e riproduzione di documenti

    Stampato nel 1999 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’Italia di Salò 1943-1945

    28.00

    Quando cadde il regime mussoliniano e l’Italia si divise in due, quanti aderirono alla neonata Repubblica Sociale e presero le armi? E quali erano le loro motivazioni e i loro sentimenti? Resoconti di polizia, corrispondenze intercettate dalla censura, diari, memorie e documenti editi e inediti consentono di ricostruire la storia dei fascisti di Salò: i volontari, i coscritti, gli internati in Germania che “optarono” per la RSI, i prigionieri degli Alleati che rifiutarono di collaborare, le seimila ausiliarie e i fascisti che operarono nelle zone già liberate. In tutto oltre mezzo milione di aderenti (altre fonti parlano di circa un milione), volontari o coscritti, che vissero i venti mesi della guerra civile, da quella che i vincitori definirono: “la parte sbagliata”.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 489

    Stampato nel 2017 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’occupazione nazista in Italia 1943-1945

    25.00

    L’assioma dell’autore che ha curato il presente lavoro, tende confutare l’opinione di molti storici, anche di sinistra, affremando senza mezzi termini che, la Repubblica Sociale Italiana nel suo complesso, non riuscì ad essere uno stato degno di questo nome. Non fu in grado di dotarsi di un esercito degno di questo nome; subì da parte dell’Alleato tedesco una politica di occupazione e sfruttamento generalizzato delle risorse umane, economiche e d industriali; che durante i 20 mesi della R.S.i. non vi fu in Italia una guerra civile ma, una lotta di popolo contro il regime “nazifascista” e che la Germania nel suo complesso manifestò un’ostilità non solo verso il governo Badoglio ma anche verso la Repubblica di Mussolini. Nonostante Giannocolo abbia fatto una ricerca abbastanza accurata, in particolar modo sui documenti, le conclusioni che trae sono abbastanza fuorvianti e a senso unico, come già dimostrato oramai, anche da molti altri storici di sinistra. Il lavoro è da ritenersi comunque valido in quanto la ricerca sui numeri di posta da campo tedschi (feldpost) è sicuramente di ottimo livello.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 828 con alcune riproduzioni di documenti

    Stampato nel 2003 da F.G.T.

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’offensiva giudiziaria antipartigiana nell’Italia repubblicana (1945-1960)

    8.00

    Il saggio affronta il tema dei procedimenti giudiziari, penali e civili, intentati dalla magistratura italiana del dopoguerra contro ex partigiani, per fatti inerenti alla guerra civile o per episodi accaduti nel periodo successivo all’insurrezione. I provvedimenti disciplinari di natura giuridica che coinvolsero gli ex volontari della libertà per azioni come il sabotaggio alle forze nemiche, le requisizioni, la cattura e la soppressione di collaborazionisti, costituirono, infatti, nel dopoguerra, il più importante elemento nella contestazione della legittimità e legalità della lotta resistenziale. L’autrice analizza poi il tema della legislazione pro patrioti, messa a punto dai governi postfascisti e repubblicani, che mancò del tutto nel definire lo statuto giuridico dei partigiani combattenti, considerati componenti di bande armate irregolari, e nell’equiparare, a tutti gli effetti, gi ex patrioti italiani ai membri delle Forze armate. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 102

    Stampato nel 2011 da Aracne

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’Ufficio Stampa e Propaganda della Xª Flottiglia MAS – Persone e vicende

    Il prezzo originale era: €19.90.Il prezzo attuale è: €12.93.

    Pasca Piredda        Prezzo di listino: 19.90 (sconto 35%)

    L’autrice, dottoressa Pasca Piredda e’ stata durante il periodo della R.S.I., capo ufficio Stampa e propaganda della Decima Flottiglia Mas e segretaria particolare del Comandante Borghese. Da quell’osservatorio privilegiato la Piredda fù testimone di innumerevoli situazioni sulle vicende della Decima e del suo comandante nel periodo infuocato della guerra civile. Nel suo ufficio, l’ufficio stampa e Propaganda della Decima Flottiglia Mas, si lavorava alacremente, incuranti di stanchezza o sonno, lei e solo due o tre suoi stretti collaboratori. Migliaia di volantini, con la sigla X in rosso in tutta la loro ampiezza, venivano diffusi in ogni sito della R.S.I.; cartelloni e manifesti bellissimi, alcuni dei quali disegnati da Boccasile, adornavano le mura delle città e, non con poche grane, le facciate delle chiese.

    Brossura, 16 x 23,5, pag. 222 illustrato con circa 88 tra foto b/n e disegni

    Stampato nel 2003 da Lo Scarabeo

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultima bandiera

    16.00

    Il libro è una testimonianza di prima mano sugli avvenimenti immediatamente successivi all’8 settembre 1943 a Roma, la nascita della R.S.I., la Scuola allievi Ufficiali di Orvieto, il trasferimento a Nord. L’autore, corrispondente di guerra per quotidiani, riviste e Radio Fante, riporta episodi cruenti come la fine del comandante Bardelli, le imprese terroristiche di “Pippo”, i velivoli delle forze alleate che mitragliavano i civili lungo le strade della pianura padana, poi il “carnevale di sangue”, l’arresto e la prigionia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 192

    Stampato nel 2002 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultima frontiera dell’onore – Fiamme bianche al fronte. IX compagnia autonoma cacciatori di carri divisione ‘Etna’ GNR

    15.00

    Nuova edizione del lavoro di Michele Giusto inerente le vicende della 9ª Compagnia Cacciatori di Carri “Fiamme Bianche”, costituita da ragazzi di età inferiore ai diciotto anni, che combatterono contro le colonne anglo-americane, nei ricordi dei sopravvissuti. La monografia è ottimamente illustrata con foto d’epoca e alcune cartine. In seguito il reparto verrà inquadrato nella neocostituita Divisione “Etna”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 159 illustrato con circa 70 tra foto b/n e riproduzioni di documenti d’epoca

    Stampato nel 2015 da Novantico

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultima guardia del Duce

    10.00

    Documenti, fotografie, articoli, ricordi. Alcuni fedelissimi (e amici di Donna Rachele e famiglia) commemorano le vicende attorno alla restituzione della salma del Duce ai familiari e il giorno della sua tumulazione a Predappio il 31 agosto 1957.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato da Sarasota

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultima raffica

    14.00

    Questo è il racconto, tormentato e commovente, di una pagina di storia della guerra civile. È la cronaca romanzata dell’eroica resistenza degli ultimi fascisti: un pugno di giovani volontari delle brigate nere, tra i quattordici e i diciannove anni, chiamati a presidiare un casolare tra le montagne del nord Italia. Una storia di coraggio e di abnegazione che lascia ammutoliti, dove la vita e la morte si mescolano al senso dell’onore e al rispetto della parola data, all’amor di patria e alla spartana volontà di donare se stessi. Un romanzo scomodo, ma vero: la narrazione di un’altra Italia capace di sforzi straordinari e di sacrifici olimpici, di fedeltà assolute e di esempi offerti con la naturale spontaneità della trincea, fino all’ultimo respiro. L’epilogo di un’epoca che si materializza nella lotta del sangue contro l’oro e dello spirito contro la materia, nella cristallina certezza che “se ci restasse di vita un sol minuto, noi lo vivremmo per un’eternità”. Prefazione di Maurizio Rossi.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 242

    Stampato nel 2017 da Passaggio al Bosco

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultimo comandante delle camicie nere – Enzo Emilio Galbiati

    17.00

    Enzo Emilio Galbiati, capo di Stato Maggiore della Milizia, partecipa per la prima volta al Gran Consiglio nella seduta del 24 luglio 1943, la lunga notte in cui si decideranno le sorti del fascismo e di Mussolini. Caduto Mussolini, tutti si chiesero che cosa avrebbero fatto il partito e la Milizia. Galbiati diede ordine alle Camicie Nere di non reagire. Una decisione sofferta, dettata dalla volontà di non scatenare una guerra fratricida, che peserà successivamente nei rapporti con Mussolini a Salò e che gli sarà rinfacciata dai neofascisti nel dopoguerra. Nato a Monza, ardito nella Grande Guerra, fascista della prima ora, aderì alla Milizia e ne salì tutti i gradi fino a diventarne, di fatto, l’ultimo comandante generale, dopo aver combattuto in Africa Orientale, sul fronte alpino e su quello greco-albanese. Una biografia che completa il grande mosaico dei protagonisti del Regime e delle complesse vicende politiche e militari del Ventennio fascista.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 178 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Mursia

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultimo federale – Memorie della guerra civile 1943-1945

    14.00

    Vincenzo Costa prese parte come ufficiale degli alpini alle diverse campagne della Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’8 settembre rientrò a Milano e aderì alla Repubblica Sociale Italiana; dall’aprile 1944 fu federale di Milano. Dopo il 25 fu arrestato, processato e condannato ad alcuni anni di detenzione. Renzo De Felice colse l’importanza storiografica delle sue memorie e ne selezionò le pagine relative al 1943-1945.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 334

    Stampato nel 2005 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultimo grido dell’aquila – La Repubblica Sociale Italiana nelle lettere dei suoi condannati a morte

    30.00

    Riedizione aggiornata di un testo già pubblicato nel 1995 dall’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana. Gli Uomini e le Donne della Repubblica Sociale, nel dare con i loro scritti testimonianza delle loro storie, non hanno soltanto voluto raccontare esperienze personali, ma hanno anche inteso tramandare gli ideali in cui credevano, per i quali si sono battuti insieme ai loro Camerati. Molti dei quali caduti in guerra. Questo libro intende conferire dignità storica a questi sconosciuti che hanno servito la Repubblica Sociale Italiana e chiedono che il loro sacrificio non venga dimenticato. Ogni lettera, o più lettere, è accompagnata da una fotografia, ove possibile, e una breve biografia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 497 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Ritter

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultimo poeta armato – Alessandro Pavolini segretario del P.F.R.

    24.00

    Nuova edizione, rinnovata e arricchita, in pratica un libro quasi completamente nuovo, di un classico della storiografia “non conforme” dedicato ad uno dei personaggi più complessi della storia del fascismo, che da vitale organizzatore di cultura divenne intransigente segretario del P.F.R. Il Pavolini che squadrista, giornalista, intellettuale, gerarca, soldato perseguirà sempre la rivoluzione continua, ovvero la lotta permanente del regime mussoliniano contro i suoi nemici, il rifiuto di conferire al fascismo il compito di mero restauratore dell’ordine, l’inesausto spirito antiborghese, il progresso sociale senza sosta. Quello di Pavolini è un fascismo che non ripone nell’armadio la vecchia camicia nera in vista di una qualche normalizzazione, ma che anzi intende perpeturare lo spirito irriverente e battagliero delle prime squadre d’azione. Tanto da poter escalamare, agli albori di quella esperienza di fuoco e acciaio che fu la Repubblica Sociale Italiana: “Camerati si ricomincia… Lo squadrismo è stato la primavera della nostra vita. Chi è stato squadrista una volta, lo è per sempre”.

    Brossura 15 x 21 pag. 436

    Stampato nel 2012 da Società Editrice Barbarossa

    Quick view
  • 0 out of 5

    L’ultimo volo dell’aquila – Storia dell’ultima missione del tenente pilota Aristide Sarti del 2° Gruppo Caccia dell’ANR

    16.00

    Carlo Origgi

    Il 31 gennaio 1944 Aristide Sarti, chiese di essere arruolato volontario nell’ANR, ma prenderà servizio effettivo solo dopo qualche mese. Nel frattempo il 27 marzo 1944, si laureò con 105 su 110 in Economia e Commercio all’Università di Bologna. Raggiunto l’obiettivo, Aristide poteva finalmente ritornare alla guerra. «Sono soldato, torno a fare il mio mestiere». La politica sembrava un ricordo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 200 con numerose illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Eclettica

    Quick view
  • 0 out of 5

    La 25ª brigata nera «A. Capanni» e il suo comandante Giulio Bedeschi – Storia di una ricerca

    11.50

    Sulla breve storia delle singole Brigare Nere, sorte nell’estate del 1944, la storiografia è avara se non inesistente per svariati motivi. Attraverso documenti d’archivio e interviste ai protagonisti l’autore ricostruisce la storia della 25a Brigata Nera, quella di Forlì, provincia del duce, comandata dal medico alpino Giulio Bedeschi, nome poi diventato famoso grazie ai libri sulla campagna di Russia. Attraverso documenti d’archivio e interviste ai protagonisti delle vicende, viene ricostruita la storia della brigata, dalla nascita all’abbandono della Romagna per l’arrivo degli Alleati, dalla fuga nell’Alto Vicentino fino al drammatico epilogo durante i giorni della cosidetta “Liberazione”.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 164 con alcune riproduzioni di documenti

    Stampato nel 2005 da Cierre

    Quick view
  • 0 out of 5

    La battaglia del Cinquale. Album fotografico, Febbraio 1945 “Fourth Term” attack to the Gothic Line

    25.00

    Davide del Giudice

    Quando gli Alleati tentarono, invano, l’offensiva sulla Linea Gotica apuana. Era l’8 febbraio del 1945, settant’anni fa esatti. Tanti, ma non abbastanza per cancellare dalla memoria della nostra terra il ricordo feroce di una battaglia sanguinosa, che cancellò in un bagno di sangue le speranze di liberazione della popolazione, stanca ed affamata, schiacciata dall’occupazione tedesca, terrorizzata dai rastrellamenti e dalle stragi, nazifasciste e al tempo stesso ferita dai bombardamenti americani. Gli”effetti collaterali”, come vengono definiti nelle guerre di oggi. E’ dell’8 febbraio del 1945, infatti, il bombardamento del centro storico di Massa, ricordato dalle immagini di devastazione di piazza Aranci e della Conca. Era la guerra, la guerra come la si vive al fronte che qua si attestò per otto lunghi mesi, dall’agosto del 1944 fino all’aprile del 1945, quando con l’offensiva di primavera gli Alleati riuscirono nell’impresa fallita a febbraio.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Battaglia del Folgorito e Belvedere, 5 – 9 aprile 1945

    22.00

    Il combattimento che portò alla presa del Monte Folgorito fu la chiave di volta dell’offensiva statunitense nel settore di fronte della Versilia e delle Apuane. Questa porzione di fronte di una decina di chilometri di estensione, dal mare al Monte Carchio, difeso da poco più di un migliaio di tedeschi, aveva retto dal settembre 1944 ad ogni attacco portato dalla 92a Divisione USA contro la Linea Gotica. Il presente volume, oltre a narrare nel dettaglio i combattimenti del crinale Folgorito-Carchio-Belvedere, presenta importanti documenti e lettere di soldati, una guida escursionistica completa di mappe e un testo riassuntivo della battaglia della Linea Gotica Occidentale, scritto in lingua inglese.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 107 illustrato con foto e cartine b/n e colore

    Stampato nel 2016 da Sarasota

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Battaglia del Folgorito e Belvedere, 5 – 9 aprile 1945

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €13.20.

    Davide Del Giudice           Prezzo di listino: 22.00 (sconto 40%)

    Il combattimento che portò alla presa del Monte Folgorito fu la chiave di volta dell’offensiva statunitense nel settore di fronte della Versilia e delle Apuane. Questa porzione di fronte di una decina di chilometri di estensione, dal mare al Monte Carchio, difeso da poco più di un migliaio di tedeschi, aveva retto dal settembre 1944 ad ogni attacco portato dalla 92a Divisione USA contro la Linea Gotica. Il presente volume, oltre a narrare nel dettaglio i combattimenti del crinale Folgorito-Carchio-Belvedere, presenta importanti documenti e lettere di soldati, una guida escursionistica completa di mappe e un testo riassuntivo della battaglia della Linea Gotica Occidentale, scritto in lingua inglese.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 107 illustrato con foto e cartine b/n e colore

    Stampato nel 2016 da Sarasota

    Condizioni del libro: nuovo

    Quick view
  • 0 out of 5

    La bella morte. Gli uomini e le donne che scelsero la Repubblica Sociale Italiana

    22.00

    Gianni Oliva

    Per la vulgata dell’Italia repubblicana i «ragazzi di Salò» hanno rappresentato il «male assoluto». Settant’anni fa Italo Calvino, partigiano combattente, scriveva invece: «Quel furore antico che è in tutti noi è lo stesso che fa sparare i fascisti, con la stessa speranza di riscatto. Ma allora c’è la storia. C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra». Sdoganata prima dal presidente della Camera Luciano Violante, poi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la questione dei «ragazzi di Salò» anima da due decenni un dibattito spesso strumentale. Gianni Oliva ne propone quindi una lettura storiograficamente equilibrat. I valori sedimentati dall’educazione di regime (la sacralità della patria e dell’onore, la lealtà alla parola data, il rispetto per i caduti in battaglia) si intrecciano con il disgusto morale per il «tradimento» dell’8 settembre, la volontà di vendicarsi dei voltagabbana, dei doppiogiochisti, dei funamboli dell’abiura.  «Cercare la bella morte» diventa la prospettiva drammatica di un percorso che si esaurisce nella furia di piazzale Loreto: è la storia di una scelta sbagliata, che per il numero di adesioni e per il significato storico non può essere rimossa, né considerata residuale.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La brigata nera Mercuri 1944-1945

    24.00

    Leonardo Malatesta

    Questo saggio racconta la Brigata Nera Mercuri dall’atto della sua fondazione, nel 1944, in seguito alla nascita della RSI, fino all’anno della sua conclusione, e oltre, per gli istituiti processi e le amnistie degli appartenenti. La Brigata – come per altre generatesi dopo l’operazione Eiche a compimento della liberazione di Mussolini detenuto a Campo Imperatore sul Gran Sasso – era composta da uomini di età varia, politicizzati e militarizzati con compiti di controguerriglia partigiana. Il testo si alimenta anche del rinvenimento di un diario originale della brigata che, in maniera circostanziata, tratteggia le azioni e le giornate dei combattenti in un’Italia divisa tra forze di liberazione e il neonato fascismo di stampo repubblichino.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La colpa dei vincitori – Viaggio nei crimini dell’esercito di Liberazione

    17.50

    Ci sono italiani che hanno pagato molto caro il prezzo della Liberazione. Sono le migliaia di donne della Ciociaria e del frosinate violentate, abusate e uccise durante la marcia dei “liberatori”. Tutto iniziò nel luglio del 1943, quando le truppe alleate sbarcarono in Sicilia. Nella risalita, furono molti i soldati che si lasciarono andare a episodi di violenza, mentre i generali e gli ufficiali chiudevano entrambi gli occhi. Come nel caso dei soldati francesi originari di Marocco, Algeria e Tunisia, i goumiers, al comando del generale Alphonse Juin. Abili nei combattimenti in montagna, furono determinanti nell’aggirare la linea tedesca addentrandosi sui monti a sud di Roma. Ma seminarono l’orrore nei villaggi che attraversarono. Migliaia di donne di tutte le età, giovani e anziane, furono violentate e abusate con estrema crudeltà, anche da centinaia di soldati. Chi si ribellava veniva ucciso, gli uomini violati a loro volta. Secondo alcune stime furono decine di migliaia le vittime. Due volte vittime, perché alla violenza si unirono la vergogna e il silenzio. Si preferì tacere, le donne per pudore e autodifesa, le istituzioni italiane e francesi per non macchiare l’onore e non urtare la sensibilità dei rispettivi eroi della Liberazione. Eliane Patriarca, giornalista francese, indaga su questi fatti così poco conosciuti sia in Francia che in Italia, anche per scoprire se ai suoi nonni, originari di quelle zone, era toccata quella sorte. Un ritorno alle radici e un’indagine storica che, raccogliendo testimonianze terribili e sempre vivide, tocca un nervo ancora scoperto della nostra storia.

    Rilegato, 15 x 22,4 cm. pag. 174

    Stampato nel 2018 da Piemme

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Controbanda! – Storia e esplorazioni del III Gruppo Esploranti arditi e della Controbanda di Calice Ligure, divisione F.M. San Marco

    29.00

    Il III Gruppo Esplorante della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” dell’Esercito Nazionale Repubblicano, derivante dal 10° Reggimento Arditi e comandato da Tenente Colonnello Vito Marcianò, contese con successo l’entroterra ligure e le Langhe ai partigiani dal 1944 al 1945. Le operazioni del Reparto sono qui ricostruite in dettaglio attraverso un bilanciato confronto di spesso contrastanti fonti edite e d’archivio, tra le quali il verbale del processo al Comandante Marcianò e a diversi membri dell’Esplorante, Asti 1947, qui riprodotto per la prima volta, integrate dalle voci relative al Gruppo del Diario di Guerra della Divisione e da un resoconto sulle sue azioni scritto nel dopoguerra dal Generale Comandante della “San Marco” Amilcare Farina. Un capitolo tratta poi il secondo reparto specializato nella controguerriglia della Divisione “San Marco”, ossia la “Controbanda” del Tenente Costanzo Lunardini del III Battaglione del 6° Reggimento Fanteria di Marina, basata a Calice Ligure nel 1944 – 1945.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 308 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La croce al «Monte Manfrei». Quid est veritas? La div. San Marco nel Sassellese e dintorni (val d’Erro, val d’Orba, val Ceresa, val Stura)

    30.00

    Emilio Scarone

    La Croce al Monte Manfrei. Ricerca compiuta in decenni per capire quanto essa rappresentava e il perché della sua realizzazion. Come scrisse Fra Ginepro: “Nelle vallate savonesi, cadono trucidati decine e decine di marò rimasti senza nome. Li ricorda la Croce di Monte Manfrei presso Olba. Li raccoglie tra le sue braccia che simboleggiano la Misericordia e il Sacrificio Divino”. Marò che non furono uccisi in uno scontro sul posto dove sorge la Croce, ma che furono massacrati nella zona in cui operavano le Brigate Partigiane (val d’Erro, val d’Orba, val Ceresa, val Stura), unitamente ad altri 200 civili e militari.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Decima Flottiglia MAS e la Venezia Giulia 1943-45

    15.50

    Dopo l’8 settembre gli uomini della Xª Mas, sotto la guida del Comandante Borghese, si riorganizzarono facendo della nuova Decima una forza militare e morale, cercando innanzitutto di difendere l’intangibilità del territorio nazionale. Da qui l’impegno di quegli uomini per la difesa dei confini orientali e il loro sacrificio per mantenere la sovranità italiana in Istria, Fiume, Dalamzia. Accurate ricerche, interviste e nuove fonti archivistiche hanno permesso di ricostruire quelle tragiche vicende.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 184, appendice con vari allegati

    Stampato nel 2000 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    La decima Mas e il diario di Umberto G.

    22.00

    Gino Serafini

    Un Diario di guerra sconcerta la nipote dell’autore che l’ha ritrovato. Dalla resa di Genova allo squallore del campo di prigionia di Coltano, mette in scena le ultime convulsioni della Rsi, raccontate con penna sottile da Umberto Guidotti, uno dei vinti. La nipote s’impegnerà nella sua trascrizione e Gino Serafini, suo marito, nell’inquadramento storico, per farlo conoscere ai familiari e conciliare l’Umberto del Diario, marò della X Mas, con quanto si sapeva fino allora di lui, premuroso zio e uomo garbato. Ne scaturiscono un libro (questo) e un duplice ritratto: della Decima e dello stesso Umberto. Al centro, una domanda: perché un giovane idealista e perbene, quale lui era, scelse di combattere dalla parte perdente e sbagliata della Storia?

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Decima MAS in Friuli – Il processo a Remigio Rebez

    14.00

    Innumerevoli sono gli studi e i documenti raccolti dai due enti regionali del friuli Venezia Giulia preposti alla memoria storica della Resistenza – l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste e il suo omologo l’Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine associato all’A.N.P.I cittadino – che rievocano le vicende del periodo di guerra. Questo libro, che prende spunto da una tesi discussa presso la Facoltà di lettere di Udine, narra, ovviamente con un sottofondo di esecrazione, le vicende di uno dei protagonisti nella lotta alla Resistenza messa in atto in Friuli sul finire del 1944: il sergente della Xª MAS Remigio Rebez. Le drammatiche circostanze ripercorse – l’armistizio, l’occupazione, la lotta fratricida – ferite che ancora adesso non è possibile esaminare con obiettività, utilizzano come fonte i documenti custoditi presso l’archivio di Stato di Udine e presso i due enti sopracitati.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 216

    Stampato nel 2011 da Prospettiva

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Desert Air Force nella campagna d’Italia. Gennaio-aprile 1944

    15.00

    Agostino Alberti – Stefano Daniele Merli

    La Desert Air Force britannica è sempre stata considerata la “cenerentola” tra le forze aeree che furono protagoniste della Campagna d’Italia. Per la prima volta un libro in lingua italiana ne ricostruisce il ruolo, l’organizzazione, le missioni concentrandosi sui primi quattro mesi del 1944. Un periodo tanto breve quanto denso di eventi decisivi – lo sbarco di Anzio, le battaglie di Cassino – che vide la Desert Air Force partecipare alle operazioni in prima linea.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Divisione «Monterosa» nelle voci dei suoi Alpini. Munsingen–Liguria–Garfagnana–Alpi Occidentali–Coltano. 1943-1945

    35.00

    Davide Del Giudice

    Questo libro contiene le memorie di guerra della Divisione Alpina “Monterosa” dell’Esercito Nazionale Repubblicano della RSI, edite nell’omonimo bollettino dei veterani della Divisione dal 1988 al 2012, anno in cui fu dato alle stampe l’ultimo numero. Il volume raccoglie queste testimonianze in presa diretta riunendole in capitoli sull’addestramento in Germania e sulle azioni nei vari fronti operativi, dalla Liguria alla Garfagnana e alle Alpi Occidentali, e raggruppandole per reparti. L’opera si conclude con i resoconti sui drammatici avvenimenti a cavallo del 25 aprile e sulla prigionia a Coltano e il ricordo degli scomparsi, ed è corredata di numerose fotografie, in parte inedite.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Divisione San Marco nella R.S.I.. Immagini e Documenti

    32.00

    Emilio Scarone (a cura di)

    Volume sulla Divisione “San Marco” della Repubblica Sociale Italiana, essenzialmente illustrato. Il lavoro pone in evidenza molteplici fotografie di appartenenti alla Divisione stessa, un certo numero di illustrazioni a colori, con manifesti, cartoline, distinti, ecc. e una sessantina di pagine con la riproduzione di documenti. Molto utile in particolar modo per i collezionisti.

    Brossura, 21 x 25 cm. pag. 168 riccamente illustrato con foto b/n e alcune a colori

    Stampato nel 2023 da Novantico

    Quick view
  • 0 out of 5

    La fine di una stagione – Memoria 1943-1945

    9.30

    “Sono figlio di un morto ammazzato”: questa è la “confessione” che dà avvio al libro in cui Roberto Vivarelli racconta per la prima volta, con partecipazione ma anche con stupefacente lucidità, la sua esperienza di “repubblichino” adolescente. Il padre di Vivarelli fu ucciso dai partigiani jugoslavi nel 1942. Alla caduta del fascismo e dopo l’8 settembre 1943, rimanere fascisti per i due figli sarà anche una questione di fedeltà alla figura paterna. Ma dal 1948 egli avvierà una propria “ricostruzione” culturale e politica, che lo condurrà su posizioni assai lontane da quelle di partenza. Ma solo dopo mezzo secolo riuscirà a far combaciare le stagioni della propria vita e a vedere il filo unitario che le lega.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 125

    Stampato nel 2000 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    La foiba della Val d’Orcia. 8 Aprile 1944, la Pasqua di sangue

    16.00

    Ilario Sbrilli

    8 aprile 1944, quattro uomini uccisi a sangue freddo. La forza di una famiglia per aprire le indagini, fra minacce, bugie, depistaggi e tradimenti. Uno dei primi processi contro i partigiani dopo la fine della guerra.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La gioia violata – Crimini contro gli italiani 1940-1946

    18.00

    Queste pagine narrano avvenimenti di storia patria a lungo sopiti per le tensioni politico-ideologiche che connotarono il continente europeo dopo la fine della coalizione antifascista. Si tratta dei crimini di guerra sui militari e le popolazioni civili del nostro Paese perpetrati – tra il 1940 e il 1946 – dalle truppe delle potenze liberal-democratiche vincitrici del secondo conflitto mondiale, in manifesta violazione del diritto internazionale bellico allora vigente. Se noti e di frequente evocati sono i crimini di guerra tedeschi, non adeguato rilievo pubblicistico hanno generalmente ricevuto eccidi, bombardamenti, stupri, saccheggi e altro ancora degli Alleati anglo-franco-americani (in particolare all’indomani dell’armistizio nel settembre 1943), oggetto preminente del tenace scavo di Federica Saini Fasanotti. Completa il drammatico scenario la raccapricciante documentazione sulle barbariche pratiche di guerra dei miliziani iugoslavi e greci.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 302 + 16 pagine fuori testo con 29 foto b/n

    Stampato nel 2006 da Ares

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Gladio del lago – Il gruppo «Vega» fra J. V. Borghese RSI servizi segreti americani e l’Italia del dopoguerra

    16.00

    Yalta nel febbraio 1945 segnò la svolta. Si combatteva ancora in Europa e il mondo era già stato suddiviso in spazi blindati. Occorreva far sì che, chiusa per quanto riguarda l’italia la partita resistenziale, dove l’Alleato aveva contrastato la visione di un “esercito di popolo” per limitare il contributo partigiano ad una presenza il più marginale possibile, l’orso comunista non muovesse passo in Europa. L’italia era al primo posto, nelle attenzioni, per via delle sue frontiere orientali. È proprio quello che Giorgio Cavalleri racconta in questo libro: ai “servizi” venne attribuito il compito di vigilare sugli equilibri raggiunti a tavolino tra Roosevelt, Churchill, Stalin in quel lontano inverno del ’45., Infatti, a partire dalla tarda prima­vera 1944, da una “base” della Repubblica Sociale Italiana sul laghetto di Montorfano nella Brianza comasca, il Battaglione “Vega”, un nucleo speciale della Decima Mas, si stava addestrando in stretto contatto con la Regia Marina del governo badogliano del Sud, sotto il diretto controllo dell’OSS (i “servizi” americani di Donovan) per potere essere impiegato in operazioni di “intelligence” allo scopo di garantire stabilità politica nel segno della moderazione e al riparo da temuti e probabili sommovimenti comunisti.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 238 con 21 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2006 da Arterigere

    Quick view
  • 0 out of 5

    La grande bugia – Le sinistre italiane e il sangue dei vinti

    18.00

    In questo saggio scomodo, documentato e duro, Pansa rimette in discussione il mito resistenziale e il ruolo giocato dai comunisti nel costruirlo. E replica a chi rifiuta qualsiasi forma di ripensamento o di autocritica. Il ritratto reticente, incompleto, spesso falso della nostra guerra civile, delineato e protetto per sessant’anni dalle sinistre italiane, è quel che definisce la “grande bugia”. Uno scudo dietro cui si sono nascosti tanti di coloro che hanno cercato di screditare il suo lavoro: politici, giornalisti, baronetti universitari, furbetti del quartierino storiografico, antifascisti autoritari, capi del reducismo partigiano. Tutti citati qui con nome e cognome e descritti nella loro sterile faziosità. Un libro appassionante, di battaglia politica e civile, percorso da una cattiveria allegra che a tratti, e giustamente, assume toni al vetriolo.

    Rilegato, 14 x 22 cm. pag. X + 469

    Stampato nel 2006 da Sperling & Kupfer

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guardia della rivoluzione – La GNR nel 1944: organizzazione ed impiego militare

    20.00

    I primi mesi del 1944 furono dedicati all’organizzazione della nuova Milizia fascista che, prendendo per esempio le SS germaniche, si apprestava a diventare una vera e propria superpolizia politica, senza dimenticare, naturalmente, la “proiezione militare” con l’allestimento dei Battaglioni d’Assalto composti quasi esclusivamente da giovani e giovanissimi Volontari di Guerra, sui quali il Comando Generale della Guardia investì tutte le sue speranze. Si dispose l’assorbimento nei ranghi della GNR dei Carabinieri e della Polizia dell’Africa Orientale (cui si aggiunsero anche le Squadre di Polizia Federale allestite dal Partito nell’Autunno 1943). I Carabinieri erano fondamentali per avere una copertura capillare di tutto il territorio nazionale; le Squadre di Polizia Federale, invece, dopo la nascita della GNR, avrebbero solo rappresentato un doppione di “milizia politica”, oltretutto poco gestibile. Questo secondo volume vuole evidenziare il processo di organizzazione della Guardia Nazionale Repubblicana e il ruolo che questa Forza Armata ricoprì nel 1944, in particolare evidenziandone l’impiego sui fronti di guerra non solo italiani, ma anche all’estero. Infatti, dopo l’8 Settembre, in Balcania, numerosi Battaglioni CC.NN. non disarmarono e rimasero al fianco dell’alleato germanico. Di loro si è persa memoria storica. Pochi furono i Legionari che riuscirono a farsi rimpatriate. Per tutto il resto della guerra le Camicie Nere, inquadrate nelle Divisioni germaniche, continuarono una battaglia dimenticata da tutti in difesa dell’Europa perfino dall’avanzata sovietica.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 424 con varie illustrazioni e foto a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Herald

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guardia della rivoluzione – La GNR: controguerriglia e difesa della Repubblica Sociale

    20.00

    La lotta antipartigiana, sebbene non preventivata all’atto della costituzione della Guardia, fu alla fine l’impiego principale delle unità della GNR. In questo terzo ed ultimo volume analizzeremo proprio questo aspetto di impiego dei reparti in camicia nera, evidenziandone i limiti ma anche i successi operativi. Se la Resistenza non riuscì mai ad avere quel peso militare su cui tanto si speculò nel dopoguerra, lo si deve proprio ai reparti della RSI e, in particolare, a quelli della Guardia Nazionale Repubblicana che fino agli ultimi giorni del conflitto tennero salde le proprie posizioni, impedendo alle unità partigiane non solo il – facile – successo sulla scia dell’avanzata angloamericana, ma anche la tanto proclamata insurrezione. In gran parte dei casi, le bande ribelli calarono sui paesi e sulle città dopo l’inizio dell’evacuazione dei reparti italo-tedeschi. Quello che avvenne dopo, nella Primavera di sangue del 1945, evidenzia il contributo della GNR al mantenimento dell’ordine pubblico durante la RSI: si impedì che lo stillicidio continuo di singoli esponenti fascisti si tramutasse in quel bagno di sangue “rigeneratore” ed epuratore di cui si facevano sostenitori quelle componenti più estremiste dei Comitati di Liberazione Nazionale. Solo dopo che si arresero volontariamente gli ultimi reparti in camicia nera iniziò quella mattanza che non ha precedenti nella storia d’Italia. In questo enorme sacrificio di sangue donato alla Patria dalla Guardia Nazionale Repubblicana vi è il significato più profondo della sua esistenza.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 408 con numerose tabelle

    Stampato nel 2017 da Herald

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guardia Nazionale Repubblicana – Nella memoria del Generale Niccolo Nicchiarelli 1943-1945

    18.00

    .Determinanti in quella scelta furono il senso del dovere e il desiderio di compiere per intero il proprio dovere di Italiani esasperatamente innamorati della Patria. Generale Niccolo Nicchiarelli. Tra le forze armate della RSI, la Guardia Nazionale Repubblicana fu la prima ad essere istituita e una delle più consistenti per numero di uomini. Vi confluirono le Camicie nere della Milizia e i Carabinieri, tra loro diversi per sentimenti politici e tradizioni: ne risultò, come disse Rodolfo Graziani, “un ibrido e naturalmente non riuscito connubio”. Tuttavia la GNR, agli ordini di Renato Ricci, poi del Duce, cercò di assolvere i propri compiti, primo fra tutti il controllo del territorio. È quanto emerge dalla memoria di Niccolo Nicchiarelli il quale, incaricato nel 1943 di presentare un progetto di costituzione della Guardia, dall’estate del 1944 ne diventò, in quanto capo di Stato Maggiore di Mussolini, il vicecomandante. Con tale ruolo cercò di salvare i Carabinieri dai progetti di eliminazione tentati dai tedeschi con il sostegno dei fascisti intransigenti che consideravano la Benemerita fedele al re traditore. Per Nicchiarelli, invece, quest’arma, “unica forza di polizia disciplinata e tecnicamente preparata” a disposizione, doveva comunque essere salvaguardata per presidiare il territorio nazionale dopo la fine del fascismo e garantire la continuità dello Stato, a prescindere dalla sua caratterizzazione politica. La GNR aveva assoluta necessità dei Carabinieri per assolvere i servizi d’istituto che i provenienti dalla Milizia non potevano ancora conoscere e svolgere con adeguata preparazione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 220 + 14 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Mursia

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra Civile in Piemonte 1943 – 1945 – Alla ricerca della verità Vol. I

    20.00

    Per cercare di restare il più possibile sopra le parti affrontando il difficile argomento della Guerra Civile, l’Autore non esprime giudizi personali e non trae conclusioni altrettanto personali, si limita a riportare i singoli fatti in ordine cronologico desunti direttamente da: Bundesarchiv Militarchiv Friburgo, Archivio di Stato di Alessandria, Archivio di Stato di Cuneo, Archivio di Stato di Genova, documentazione varia dei comuni di Rovegno, Dernice, Boves, Alba, Archivio della Rocca del comune di Bra, Istituti Storici della Resistenza di Cuneo e Alessandria, The General SS: Rapporto completo dei servizi segreti degli Alleati sulle SS, “Der Dietrich” (il bollettino della Leibstandarte-SS “Adolf Hitler”).

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 295 con circa 22 foto b/n

    Stampato nel 2000 da Chiaramonte

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra Civile in Piemonte 1943 – 1945 – Alla ricerca della verità Vol. II

    18.00

    Come nel volume precedente l’autore lascia che gli episodi parlino da soli. Lo stile è scarno, i documenti presentati non sono collegati da tesi e da assunti, ma il lavoro è fondamentale. La documentazione proviene da: Archivio storico della Città di Torino, Archivio di Stato di Torino, Archivio dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Bundesarchiv Militarchiv Friburgo, Bundesarchiv Koblenz, Archivio del Comune di Boves, Archivio del Comune di Alba, Istituti storici della Resistenza di Cuneo e Alessandria, “Der Dietrich” (bollettino della Leibstandarte-SS “Adolf Hitler”), Archivio di Stato di Asti, Archivio di Stato di Avellino, Archivio di Stato di Ferrara, Archivio di Stato di Genova, Archivio del Comune di Gallicano (LU), Archivio del Comune di Monteroni di Lecce, documenti vari del Comando provinciale dei Carabinieri di Asti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 207 con 40 foto b/n

    Stampato nel 2003 da Chiaramonte

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra dei neri

    12.50

    Il libro venne scritto con il titolo “Questo sporco affare” nell’estate del ’45, subito dopo la fine della R.S.I., scritto di getto, d’istinto, disordinato, con l’intento di raccontare qualche cosa dei combattenti della R.S.I., quelli che avevano deciso di battersi rifiutando il disonore della resa. Una testimonianza dei giorni di una stagione furiosa, drammatica ed esaltante allo stesso tempo. Testimonianza mai rinnegata nemmeno dopo quarant’anni, anzi.

    Brossura, pag. 141 + 16 pagine fuori testo con 16 foto b/n

    Stampato nel 2002 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra è finita (Romanzo)

    20.00

    Ludovico e Gaetano, i protagonisti, si incontrano là dove si combatté per riscattare l’onore offeso della Patria dopo l’8 settembre del ’43. Soldati della Repubblica Sociale Italiana, prigionieri, dopo la guerra vivono vite differenti, poi tentano di raccogliere una nuova sfida, ma si rendono conto che sarà di altri il compito di non ammainare la bandiera. Ma rimane il dono della memoria, quello di aver partecipato, nonostante la sconfitta, ad una epica battaglia di valori e di civiltà.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 268

    Stampato nel 2014 da Ritter

    Quick view