M.V.S.N. La storia e le uniformi dell’esercito in camicia nera –Vol. 2

Fascismo Italia

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    M.V.S.N. La storia e le uniformi dell’esercito in camicia nera –Vol. 2

    32.00

    Carlo Rastrelli

    In modo completo e organico, vengono finalmente raccolti in questo volume tutti i Regolamenti ufficiali sulle uniformi della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.). Per la prima volta, oltre a quelli noti del 1923, del 1931, del 1935 e del 1941, viene infatti qui pubblicato dal Comando Generale della Milizia di Mussolini nel luglio del 1938 per meglio puntualizzare a tutti gli ufficiali in camicia nera le varie tipologie di uniformi, la loro composizione e le prescrizioni specifiche per l’uso.

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    Mafarka il futurista

    14.50

    Filippo Tommaso Marinetti

    “Mafurka il futurista” racconta la vicenda di un re africano che, con il solo sforzo di volontà, partorisce un figlio gigantesco e divino. Di netta derivazione nietzschiana l’opera costituisce un dirompente esempio di applicazione letteraria del futurismo, ed è stata stigmatizzata fino a tempi recenti per il suo contenuto maschilista. La presente edizione riproduce il testo integrale dell’opera che valse al suo autore un celebre processo per oltraggio al pudore.

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    Marcello Gallian. La battaglia antiborghese di un fascista anarchico

    25.00

    Biografia dello scrittore, esponente della cosiddetta “sinistra fascista”. La vicenda politica e letteraria di Gallian contribuisce a chiarire alcuni aspetti dell’antiborghesia insita nel fascismo. Fascista irriducibile antiborghese e anarchico, Gallian, si è trovato, nel dopoguerra, a pagare con la miseria e l’emarginazione i suoi trascorsi politici.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 188

    Stampato nel 1984 da Bonacci

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    Margherita Sarfatti. La donna che inventò Mussolini

    30.00

    Roberto Festorazzi

    L’opera di Roberto Festorazzi si basa su una duplice, importantissima e inedita documentazione d’archivio reperita dall’autore. Il primo fondamentale documento è un memoriale autobiografico, retrospettivo e autocritico, che Margherita Sarfatti redasse, in lingua inglese, nel 1943-44, intitolato My Fault. Scritto con intenti polemici verso il fascismo e il suo Capo da colei che con il fortunatissimo Dux aveva creato il mito del Dittatore buono, il memoriale, per volontà della stessa autrice, non fu mai dato alle stampe.  La seconda importante fonte documentaria è il dossier ‘tedesco’ del barone Werner von der Schulenburg, che fornisce le prove del ruolo svolto da Margherita Sarfatti, nella seconda metà del 1933, dietro le quinte della scena internazionale, per favorire una successione a Hitler alla cancelleria di Berlino.

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    Mario Gioda. Armare i cervelli e temprare gli spiriti

    22.00

    Luca Bonanno

    Luca Bonanno ricostruisce tutta la vita di Mario Gioda dalla nascita ai primi lavori come tipografo, dalla Grande Guerra all’approdo nelle file del Fascismo e l’elezione a deputato del 1924, fino ad arrivare alla sua morte pochi mesi dopo. Ma non stiamo parlando di una mera scansione della vita. L’autore ci fa viaggiare nella vita del Gioda, il Gioda politico partendo dal suo pensiero socialista per poi abbracciare l’ideale anarchico. Con lo scoppio della Grande Guerra si sposta su posizioni interventiste, diventando amico fraterno di Mussolini. Logico sbocco è la presenza in piazza San Sepolcro alla fondazione dei Fasci di Combattimento, e la fondazione pochi giorni dopo del Fascio di Torino. Tra tutte le diverse pubblicazioni inerenti il fascismo e i suoi uomini, nessuno aveva mai trattato Mario Gioda, caduto nell’oblio, nel dimenticatoio dalla storiografia ufficiale. Mario Gioda un uomo nato e morto in povertà, che non dava importanza al ruolo, a cui bastava solo “la stima del capo di Milano, l’affetto della sua gente, e soprattutto, la libertà di poter scrivere ed esprimere sempre e comunque le proprie convinzioni

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    Mario Sironi. Disegni, progetti e bozzetti per Il Popolo d’Italia. Mario Sironi e le illustrazioni per Il Popolo d’Italia 1921-1940.

    70.00

    In questo significativo nucleo totalmente inedito di ben 120 disegni, ritroviamo un Mario Sironi “vignettista”: vere e proprie istantanee pubblicate negli anni del fascismo sul quotidiano di regime, “il Popolo d’Italia”, il giornale fondato da Benito Mussolini. Intorno al giornale ruotavano, un insieme di altre pubblicazioni che costituivano la rete editoriale principale del fascismo: testate direttamente dipendenti dal quotidiano, come il settimanale “Domando la Parola! Il Lunedì del Popolo d’Italia”, poi trasformato in “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia”, l'”Almanacco enciclopedico del Popolo d’Italia”, e infine “Gerarchia”. Un bozzetto per “La penna dei ragazzi” (poi “Anno XII”) che si trova nel gruppo sembra esulare dallo stretto giro del “Popolo”, ma la direzione di Vittorio Mussolini, figlio del Duce, lo riconduce all’ambito strettamente mussoliniano, e probabilmente Sironi si trovò ad elaborarlo direttamente nella sede del quotidiano. Inoltre, troviamo un significativo nucleo di disegni eseguiti per i bassorilievi destinati alla facciata e all’atrio della nuova sede del “Popolo d’Italia” che l’architetto Muzio aveva progettato nel 1938.

    Brossura, 25 x 30 cm. pag. 132,  completamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2016 da Manfredi Edizioni

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    Massoneria e Fascismo – Dall’intesa cordiale alla distruzione delle Logge: come nasce una «guerra di religione»

    25.00

    Nel 1925 Benito Mussolini fa approvare una legge che mette al bando la massoneria. Gramsci accuserà il Duce di violerla indebolire per farci poi un compromesso, ma le logge continueranno a essere distrutte e i suoi membri perseguitati. All’inzio si assistette ad una quasi unità d’intenti tra fascismo e massoneria, uniti dal nazionalismo e dall’anticlericalismo, poi la situazione precipita. Il fascismo movimento si trasforma in “Regime” e Mussolini vuole imporre liturgie e simboli fino a farlo diventare una sorta di religione di stato e, quest’intento mal si concilia con la massoneria che custodisce gli ideali del risorgimento e che rappresenta un ostacolo alla mistica del nuovo “Stato Fascista”. Il libro è arrichito da un’ampia sezione documentaria, atti parlamentari, leggi e articoli.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 302

    Stampato nel 2008 da Castelvecchi

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    Memorie di un Giovane Fascista –

    22.00

    Fra le tante verità, incontrovertibili, che emergono da questo Memoriale spicca il cameratismo, schietto, spontaneo, per altro sempre artatamente misconosciuto, che, nel corso del conflitto, ha affratellato italiani e tedeschi, accomunati in una lotta, condotta fino allo spasimo, per un’idea che ha sorretto ed esaltato quei combattenti che si sono, sino all’ultimo, opposti al perverso dilagare delle orde nemiche, che hanno prevaricato l’Europa…nA memoria delle nostre cruente origini, di tanti trascorsi, di sacrifici, di dedizione alla Nostra Causa, e, soprattutto quale vaticinio del futuro delle Genti, valga la profezia: «Noi siamo l’alba che non avrà tramonto»

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 124 con 6 pagine di illustrazioni a colori e 10 in b/n

    Stampato nel 2016 da Effepi

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    Memorie di un sardofascista

    25.00

    Paolo Pili

    Poco più che una meteora, Paolo Pili entrò e uscì dall’orizzonte politico del fascismo, che aveva cercato invano di “sardizzare”, come gli altri suoi compagni che lo avevano seguito portando come “dote” gli ideali del combattentismo nato con la Grande Guerra e diventato movimento politico con la nascita del Partito Sardo d’Azione. Pili fu il secondo direttore del PSdA nel 1922 e per tre anni fu poi segretario del Partito Nazionale Fascista nella provincia di Cagliari. Fu messo ai margini dopo tre anni dal Fascismo diventato regime. La sua esperienza di organizzatore di contadini e allevatori, i rapporti con gli esponenti politici, amici e avversari, trovano spazio in queste memorie, che Mario Cubeddu ha curato, arricchendo la seconda parte del volume con un saggio biografico.

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    Michele Bianchi. Il quadrumviro dimenticato.

    14.00

    Edoardo Caroni

    Bianchi ha avuto una parabola politica particolare. Prima sindacalista rivoluzionario, poi segretario del Pnf e quadrumviro della marcia su Roma, infine uomo di governo (fino alla morte prematura a causa della tubercolosi). La vita di questo poco noto, ma interessante, personaggio storico è segnata in maniera determinante dalla dura esperienza della Grande guerra. Durante il conflitto nel suo pensiero politico si verifica un importante processo di trasformazione che si conclude nell’approdo a una visione reazionaria intrisa di spunti patriottici e vicina al produttivismo mussoliniano, mentre sul piano della politica estera si concretizza in una concezione di stampo nazionalistico. Dopo aver seguito le principali tappe attraverso le quali si snoda la maturazione politica di Bianchi, nella seconda parte viene analizzata da vicino la sua azione come uomo di Stato, chiamato tra l’altro a intervenire su questioni fondamentali riguardanti l’assetto e l’equilibrio interni del Pnf. Di grande importanza sono i suoi progetti di riforma elettorale che portano al varo della famosa legge maggioritaria del 1923, tappa cruciale nel processo di mutamento dello Stato liberale in regime autoritario. Attenzione particolare viene infine dedicata al rapporto con la sua terra di origine: la Calabria.

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    Milizia Ferroviaria -Decimo Annuale

    20.00

    Ristampa anastatica del numero unico di un’opera che riporta liriche e novelle scritte dagli appartenenti alla Milizia ferroviaria nel decimo anno della sua fondazione. Scritti che non intendono presentare l’opera compiuta, ma lo spirito degli appartenenti, e che per la loro sincerità e semplicità provocano una profonda emozione. La pubblicazione è completamente illustrata con fotografie e disegni.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 48 illustrato con circa 80 foto e disegni in b/n e 2 tavola a colori fuori testo

    Stampato da Italia Storica

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    Mio padre era fascista

    11.00

    “Quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a Coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei ‘ragazzi di Salò’. Ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della Rsi vicino alla ‘gabbia del gorilla’ in cui era rinchiuso Ezra Pound. Ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di ‘esule in Patria’ nell’Italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un’apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. Ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. Allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell’Italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. Che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un’altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine.”

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 162

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Mistica della Rivoluzione Fascista

    20.00

    Questa antologia rappresenta la prima raccolta organica dei più significativi scritti di Niccolò Giani nel periodo che va dal 1932 al 1941. È, a nostro giudizio, il modo migliore per illustrare senza filtri la sua persona, il suo pensiero e la sua azione. È un omaggio doveroso al testimone di quello che fu il Fascismo universale e intransigente che mai scese a compromessi con la “vita comoda”, al rinnovatore spirituale e politico di una intera generazione. Esempio di eroismo che, al di là della contingenza storica, seppe essere coerente con i propri principî vivendo l’ideale sino all’estremo sacrificio; quasi innalzando il Fascismo ad una categoria universale dell’essere, come fonte inesauribile di spiritualità cui innestarsi per fare la rivoluzione dell’uomo e del mondo.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 268

    Stampato nel 2010 da Il Cinabro

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    Mistica della Rivoluzione Fascista

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €10.50.

    Niccolò Giani         Prezzo di listino: 15.00 (sc. 30%) – 10.50

    Questa antologia rappresenta la prima raccolta organica dei più significativi scritti di Niccolò Giani nel periodo che va dal 1932 al 1941. È, a nostro giudizio, il modo migliore per illustrare senza filtri la sua persona, il suo pensiero e la sua azione. È un omaggio doveroso al testimone di quello che fu il Fascismo universale e intransigente che mai scese a compromessi con la “vita comoda”, al rinnovatore spirituale e politico di una intera generazione. Esempio di eroismo che, al di là della contingenza storica, seppe essere coerente con i propri principî vivendo l’ideale sino all’estremo sacrificio; quasi innalzando il Fascismo ad una categoria universale dell’essere, come fonte inesauribile di spiritualità cui innestarsi per fare la rivoluzione dell’uomo e del mondo.

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    Mistica della rivoluzione fascista

    20.00

    Nicolò Giani

    Del Giani possono leggersi numerosi articoli, scritti dal 1932 al fatale 1941, in cui la natura mistica erompe al calor bianco, collocando tutto il resto su un piano secondario e, in fondo, anche opinabile. Ma più ancora ci rivela tutto il suo stile di vita e la sua stessa morte. La mistica è coerenza assoluta: non ammette contraddizioni. E, se è vero che essa non si può enunciare come un progetto o come un teorema, ma si può soltanto vivere, l’opera recensita consegue certamente il risultato di farci intendere come essa illumini e non contrasti nessuno dei concetti a noi cari. Così quello di ‘Tradizione’, di cui Giani scrive: ‘Il Fascismo è un richiamo violento alla Tradizione, non è un ritorno o una ripetizione. Per noi fascisti, la Tradizione è e non può essere che dinamica. Altrimenti si parlerebbe di conservatorismo e di reazione’. Il libro va letto tutto e in pensosa solitudine, per respirare lo spirito che sottende tutti gli interventi. Si troverà in esso anche un’esortazione oggi attualissima, nello smarrimento generale del mondo liberaldemocratico

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    Mistica Fascista – La marcia ideale sul mondo della Civiltà Fascista

    10.00

    “La Marcia ideale sul mondo della civiltà fascista” fu il primo dei quaderni pubblicato dalla Scuola di Mistica, importante per lo studio di un certo fascismo giovanile degli anni Trenta. Fu questo, nato in realtà come discorso, per Giani il primo tentativo essenziale di elaborare un manifesto programmatico, una dichiarazione di intenti, un’affermazione identitaria, il momento iniziale della costruzione di un progetto che giungerà a maturazione solo a ridosso dello scoppio della Guerra. Il quaderno si apre con la definizione di mistica come nucleo ideologico di ogni dottrina politica, prosegue con le mistiche contemporanee: liberalismo, democrazia, socialismo e comunismo, non più consone a offrire soluzioni ai problemi contemporanei. La seconda parte è dedicata specificatamente alla Mistica fascista che rappresenta i “valori della Rivoluzione”, che si vuole in marcia perchè trasforma radicalmente l’uomo, la politica, l’economia, la società.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 112

    Stampato nel 2010 da Novantico

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    Mito e realtà del fascismo

    18.00

    In questa raccolta di testi – ben trentacinque fra articoli e lunghi saggi – vi sono non soltanto analisi settoriali di alcuni aspetti dell’esperienza fascista, ma anche alquanto inusitati episodi (la superstizione di Mussolini, ad esempio, di cui lo stesso Evola fece le spese), ritratti di personaggi, polemiche (soprattutto sul corporativismo, la socializzazione, Gentile) e messe a punto (sul significato di Destra e Tradizione), scelti fra i moltissimi che Evola scrisse nell’arco di un quindicennio, sino alle soglie del suo saggio per Volpe in cui nel 1964 sistematizzò quelle sue analisi ad uso di una nuova generazione politica. (a cura di Gianfranco de Turris).

    Bossura, 13 x 21 cm. pag. 218

    Stampato nel 2014 da Pagine

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    Monumenti della grande guerra – Progetti e realizzazioni in Trentino 1916-1935: mostra e catalogo

    18.20

    Catalogo di una mostra dedicata alla realizzazione di monumenti ai caduti della Grande Guerra italiani e austro-ungarici realizzati in Trentino tra 1918 e 1935

    Brossura, 24 x 30 cm. pag. 105 completamente illustrato con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 1998 da Fondazione Museo Storico Trentino

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    Morte di Mussolini fine di una vulgata

    18.00

    Attraverso un’analisi scientificatamente accurata, con questo libro l’autore denuncia finalmente le contraddizioni, le assurdità e le prove oggettive che rendono la “storica” versione della morte di Mussolini , di Audisio & Co., assolutamente inattendibile.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 217

    Stampato nel 2017 da pagine

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    Mussolini – L’uomo il politico il condottiero

    8.00

    Storica collana della Novantico Editore che ha sancito l’inizio dell’attività editoriale, incentrata sul periodo 1922-1945 in Italia, caratterizzato dal Fascismo e dalla Repubblica Sociale Italiana: fatti, personaggi, avvenimenti, storie militari e monografie sono gli argomenti trattati. Ogni volumetto è costituito da 70/80 pagine ottimamente illustrate con fotografie in b/n e a colori. La presente monografia si occupa in particolare della figura di Benito Mussolini.

    Brossura, 80 pagine, illustrato con 37 foto b/n

    Stampato nel 1997 da Novantico

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    Mussolini – Sangue a piazzale Loreto

    18.00

    La storia italiana non ha episodi così atroci come quello di piazzale Loreto. L’esposizione dei cadaveri fu la pagina conclusiva – voluta o comunque autorizzata da tutto lo stato maggiore della Resistenza riunito ai vertici del Clnai – degli eventi iniziati il 25 con l’ingresso in Milano dei “liberatori” anglo-americani. Per i cronisti della storia raccontare quelle pagine buie e quelle ferite ancora aperte non è certo un piacere, ma sicuramente un dovere nei confronti della storia e del popolo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 202 con circa 78 foto b/n

    Stampato nel 2016 da Herald

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    Mussolini alla vigilia della sua morte e l’Europa

    20.00

    La caratteristica principale di questo libro, non è solo quello di rappresentare il testamento spirituale del condottiero italiano a poco più di venti giorni dalla sua tragica fine, bensì di essere un libro scritto da Pierre Pascal, uno dei più grandi poeti francesi del novecento che visse e lavorò per quarantacinque anni in Italia. Discepolo di Charles Maurras, amico di d’Annunzio, Mishima, Henry de Montherland, Guenon ed Evola, fu volontario in Spagna con i Franchisti, in Marocco con i legionari contro i ribelli del Rif e nell’ultimo conflitto mondiale con i francesi di Vichy, tanto da seguirne persino le sorti nel castello di Sigmaringe,

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 173

    Stampato nel 2014 da Novantico

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    Mussolini architetto – Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista

    32.00

    Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano anche a un intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l’attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell’architettura fascista ma una storia dell’architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l’architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell’interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.

    Rilegato, 13,5 x 21 cm. pag. 316 con circa 80 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Einaudi

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    Mussolini aviatore

    24.00

    Guido Mattioli

    “Il presente volume di Guido Mattioli dà malioso rilievo documentario alla esecutiva volontà mussoliniana, alla pratica arditezza senza precedente o vivo confronto del Duce Nostro. Qui è l’aviatore in paragone del quale impallidiscono i tipi celebrativi del trentennio anglosassone e americano. Al suo avvento al potere Mussolini è già un esperto del volo, che in ore di confusione e d’ignavia civica e politica, con l’ostinata intransigenza verso sé stesso che lo farà possente in Italia e nel mondo sugli altri, gli conquisterà il titolo e l’autorità di creatore della più ardita e temuta aviazione militare”. (dalla prefazione di Paolo Orano)

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 394 con varie foto b/n

    Stampayo nel 2021 da Adler

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    Mussolini e Codreanu

    15.00

    Ristampa anastatica (41 – 200) di un libro stampato nel 1942 dalla Libreria Agate di Palermo che mette a confronto le personalità dei due statisti. In appendice le memorie inedite di Cornelio Z. Codreanu.

    Brossura, 12,5 x 19,00 cm. pag. 170

    Stampato nel 2018 da Centro librario Occidente

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    Mussolini e gli Arditi

    14.00

    Organizzati nell’estate del 1917 dal colonnello Giuseppe Bassi, gli Arditi si distinsero per efficienza bellica e valore individuale, tanto da essere considerati gli antesignani delle moderne Forze Speciali. Ma al ritorno a casa non trovarono l’accoglienza sperata, gli italiani si mostrarono diffidenti nei confronti di quelle truppe scelte troppo combattive e troppo radicali. Dalla loro parte si schierò soltanto un giovane socialista cge seppe comprenderne le ragioni e incanalarne le energie: Benito Mussolini. Questo scritto di Gino Svanoni, con la prefazione esclusiva di F.T. Marinetti, va oltre la mera funzione apologetica o letteraria (il testo è stato lasciato originale), ma rappresenta il documento di un percorso iniziato nelle trincee del Carso e avviato inevitabilmente a concludersi a Salò.

    Brossura 15 x 21 pag. 160

    Stampato nel 2012 da SEB

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    Mussolini e Hitler – I rapporti segreti 1922-1933

    20.00

    Qual è stato il rapporto tra l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista? Quali differenze e quali somiglianze fra i due totalitarismi? L’Asse e il Patto d’acciaio erano insiti nella logica di una comune natura dei due regimi o furono solo atti politici, rispondenti a esigenze particolari, sostanzialmente tattiche e contingenti? Renzo De Felice scopre documenti inediti in archivi italiani mentre lavora alla sua biografia di Mussolini. Sono dispacci segreti, lettere, relazioni fra il Duce e Hitler, dalla marcia su Roma alla salita al potere del nazionalsocialismo. Alla loro luce,è inequivocabile – i documenti di questo libro lo dimostrano – che l’Italia fascista fu il primo regime totalitario al mondo e la strategia con la quale i fascisti arrivarono al potere servì da significativo punto di riferimento per l’emergere e l’arrivo al potere di Hitler e del nazionalsocialismo in Germania. I documenti sono introdotti da Renzo De Felice. Il volume accoglie un’importante e inedita prefazione di Christian Goeschel destinata a suscitare un ampio dibattito.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 273

    Stampato nel 2013 da Laterza

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    Mussolini e i musulmani – Quando l’Islam era amico dell’Italia

    19.00

    «Oggi, sotto i colpi dei micidiali attentati perpetrati dai terroristi dell’Isis, tutto il mondo occidentale, facendo anche un po’ di confusione, guarda all’Islam con un sentimento d’odio frammisto a paura e terrore. Ma c’è stato un tempo in cui l’Italia poteva vantarsi, pur tra luci e ombre, di avere intessuto stretti rapporti con la Mezzaluna dopo un corteggiamento durato quasi tutto il periodo fascista. Il feeling culminò nel “matrimonio” di Tripoli del 20 marzo 1937, testimone di nozze Italo Balbo, quando un impettito Mussolini, in sella a uno splendido cavallo, nell’oasi di Bùgara appena fuori dalla capitale libica, sguainò, come anello nuziale dell’unione italo-araba, la famosa Spada dell’Islam, un gioiello in oro massiccio cesellato da artigiani fiorentini. Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del duce – nonostante i tentativi di cooperazione con il mondo arabo portati avanti nel secondo dopoguerra dall’Eni di Enrico Mattei – quel vecchio rapporto si è molto attenuato, se non addirittura dissolto.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 150

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Mussolini e il “Nuovo ordine”. I fascisti, l’Asse e lo “spazio vitale” (1939-1943)

    25.00

    Fin dai primi mesi del Secondo conflitto mondiale – quando Mussolini aveva adottato la linea della “non belligeranza” – molti fascisti interpretarono la guerra come il primo, ineludibile passaggio “rivoluzionario” che avrebbe portato alla definitiva distruzione della civiltà liberale. La decisione del Duce di portare il Paese in guerra amplificò tali suggestioni, illudendo ambienti del Partito Nazionale Fascista, dei sindacati, delle università e del mondo della cultura in genere che la creazione del Nuovo ordine fascista fosse a portata di mano, una volta conseguita la vittoria. Il protrarsi del conflitto e i primi insuccessi delle armate italiane non intaccarono le aspettative di tali settori del fascismo, che contribuirono ad alimentare un ipertrofico dibattito sui caratteri della “nuova civiltà” totalitaria che riguardò soprattutto l’ambito politico-economico e che fu oggetto di moltissime analisi sia a livello propagandistico, sia a livello culturale. Questo volume ricostruisce le premesse, i contenuti e i diversi momenti di tale dibattito, ospitato in buona parte sui periodici di regime, offrendo un quadro dei progetti sul dopoguerra che nel periodo 1939-1943 affollarono l’immaginario fascista.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 400

    Stampato nel 2018 da Luni Editrice

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    Mussolini e il «grande impero» – L’espansionismo italiano nel miraggio della pace vittoriosa (1940-1942)

    35.00

    Quando la vittoria sembrava a portata di mano e l’Italia sul punto di guadagnare un facile, quanto imprevisto, successo militare, nei vari ministeri del governo di Mussolini si iniziò a pensare a come tradurlo in termini territoriali. Fu nell’estate del 1940 che presero fattezze ben definite i progetti di espansione territoriale e coloniale del fascismo in Africa e nel vicino-medio Oriente: oltre alle tradizionali rivendicazioni irredentistiche come Corsica, Nizza, Dalmazia e Malta, le amministrazioni militari e politiche misero sulla carta un piano di integrale sostituzione italiana nei vari possedimenti africani-asiatici inglesi; non solo, ma si mirava pure a non pochi possedimenti francesi, sì da ridimensionare notevolmente anche l’impero di Parigi. Si trattava di un programma molto ambizioso, anche ben oltre le effettive potenzialità italiane, che tirava in ballo una serie di problematiche rilevanti, quanto forse troppo impegnative. Non solo occorreva definire con esattezza i rapporti con l’alleato tedesco, ma si doveva realizzare una nuova politica economica, commerciale e monetaria: si trattava poi di precisare i nuovi “spazi vitali”, i contorni istituzionali e ideologici della “nuova Europa”, e infine persino nuove politiche sociali e razziali. Insomma, la corsa alla ridefinizione delle carte geografiche doveva essere supportata da un gigantesco impianto teorico che desse giustificazione ideologica e dottrinaria a questo nuovo ordine geopolitico e territoriale. Anche l’intero mondo scientifico e accademico venne mobilitato, e molti intellettuali parvero invero disposti a credere alle possibilità di realizzare seriamente un nuovo grande impero di Roma.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 334

    Stampato nel 2016 da Edizioni dell’Orso

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    Mussolini e il Fascismo. L’altra storia

    24.00

    Caio Mussolini

    La storia non è un “menu à la carte” dal quale si scelgono gli eventi e i fatti storici secondo i propri gusti o convenienza, omettendone altri. Ha tante sfumature e situazioni di difficile interpretazione. L’autore, con questo lavoro,  cerca di fare conoscere l’altra storia…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 370 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2025 da Edistorie

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    Mussolini e l’Europa – La politica estera fascista

    24.00

    Pubblicato alla fine del 1945 con lo pseudonimo di Mario Donosti questo volume è stato il primo tentativo di ricostruzione storica della politica estera del fascismo scritto con un equilibrio che ne ha reso le conclusioni ancora valide a distanza di tanti decenni. Particolarmente attenta è l’analisi del periodo 1938-1943 , durante il quale l’autore poté seguire direttamente dal Gabinetto del Ministro, genesi e svolgimento degli eventi internazionali. Secondo l’autore, la politica estera di Mussolini si giostrò in un’alternanza “di gesti bellicosi e di conati di pace” e si avviò lentamente ma inesorabilmente verso “l’autoincapsulamento” e “l’impotenza diplomatica”: fu la risultante di una profonda contraddizione fra il desiderio mussoliniano di voler svolgere una funzione importante in campo internazionale e lo “spirito antinternazionalista” del fascismo con la sua ripugnanza nei confronti di ogni forma di collaborazione internazionale. Questa politica estera finì per acquistare una connotazione sempre più ideologica proclive a soluzioni conflittuali.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 268

    Stampato nel 2009 da Le Lettere

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    Mussolini e l’Inghilterra. 1914-1940

    13.50

    Si poteva evitare la Seconda guerra mondiale? E Mussolini che ruolo ebbe nelle “grandi manovre” della diplomazia volte a prevenire il conflitto? A questa ed a molte altre domande cerca di rispondere questo libro. L’autore ricostruisce la complessa dinamica dei rapporti tra Mussolini e la Gran Bretagna, che procedettero attraverso una prassi di relazioni diplomatiche “non formali”, mediante contatti diretti tra Mussolini e gli statisti inglesi (Chamberlain e Churchill, soprattutto). I documenti del Foreign Office e dell’Archivio del primo ministro, analizzati dall’autore, permettono di ricostruire, con retroscena importanti, i veri rapporti tra Londra e Roma fino all’entrata in guerra dell’Italia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2006 da Datanews

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    Mussolini e la città – Il fascismo tra antiurbanesimo e modernità

    28.00

    Il fascismo fu moderno o anti-moderno? La sua ideologia, così come le sue decisioni politiche, furono una combinazione di modernità e di anti-modernità, oppure no? E se lo fu, quella ambivalenza va letta come il risultato di una consapevole strategia o piuttosto la conseguenza non voluta di scelte politiche adottate secondo circostanze casuali e necessità contingenti?

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 576

    Stampato nel 2018 da Luni Editrice

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    Mussolini e la filosofia

    25.00

    Adriano Scianca

    Cosa lega Benito Mussolini, capo del fascismo ed eterno spauracchio della politica italiana, al mondo della filosofia? Apparentemente nulla, almeno secondo i consueti stereotipi storiografici. Un’indagine oltre i luoghi comuni svela invece un rapporto intenso, che ha accompagnato Mussolini per tutto l’arco della sua esistenza. Vedremo quindi Mussolini appassionarsi a Marx e poi congedarsi da lui, finanziare l’Archivio Nietzsche e scriversi con la sorella del filosofo tedesco, ricevere libri e complimenti da Spengler, parlare di Platone con Evola, intervenire presso le autorità nazionalsocialiste in favore di Heidegger, scrivere lettere a Gentile con «recensioni» delle sue opere, discettare del senso dello Stato con Schmitt. Un libro che getta una luce nuova sul personaggio più controverso della storia italiana. Prefazione di Marcello Veneziani, postfazione di Caio Mussolini.

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    Mussolini e la massoneria 1914-1917 – Contributo per una storia della libera muratoria in Italia

    18.00

    Con la preparazione del XIV Congresso socialista di Ancona dell’aprile 1914, Mussolini, direttore dell'”Avanti!”, ordisce magistralmente una campagna mediatica antimassonica con la presentazione sistematica d’interventi e dichiarazioni di voti giunti dalle sezioni socialiste italiane che propendono tra la semplice incompatibilità tra l’essere socialisti e l’essere massoni e le più radicali richieste di espulsione di quest’ultimi dal partito. I tentativi di massoni socialisti di conciliare la duplice appartenenza falliranno e, in questa fase, i rapporti tra la Massoneria e il Partito Socialista, con Mussolini indiscusso nuovo leader del partito, sembreranno esser stati demoliti una volta per tutte, senza possibilità, dunque, di rimediare. Riportando ampiamente le voci dei protagonisti nei momenti prebellici attraverso una considerevole mole di documenti tratte da fonti giornalistiche (soprattutto “Avanti!”, “Il Popolo d’Italia”, “Utopia”, “Rivista Massonica”, “L’Idea Democratica”), con questo lavoro si è tentato di delineare per quanto possibile il cosiddetto massonismo (o antimassonismo) del futuro Duce degli Italiani.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195

    Stampato nel 2018 da Mimesis

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    Mussolini e oriente

    45.00

    Enrica Garzilli

    Nel 1924 Mussolini accettò la proposta del «camerata samurai» Harukichi Shimoi di fare da testimonial per una bevanda analcolica giapponese. Due anni dopo la fotografia del Duce planava dai cieli nipponici su una folla entusiasta, che riconosceva nel Fascismo gli stessi valori fondanti del Bushido: coraggio, lealtà, senso del dovere e dell’onore e la visione eroica dell’agire in nome di un ideale fino al sacrificio estremo. Se il legame tra l’Italia e l’Impero di Hirohito dopo il 1936 è noto, poco si sa in merito ad altre potenze dell’Asia che nutrivano verso il Duce una fascinazione altrettanto forte come l’India di Gandhi che, sebbene non approvasse «il pugno di ferro» con cui Mussolini governava, ne elogiava l’impegno in campo sociale, specialmente quello a favore delle classi rurali e delle categorie deboli come orfani, vedove, ragazze madri, riconoscendogli servizio e amore verso il popolo.  Con alle spalle anni di ricerca, Enrica Garzilli ricostruisce un grande affresco sulle operazioni di Mussolini nelle terre di quell’Oriente «fratello non di sangue» consegnandoci un’opera del tutto nuova, che inquadra gli anni del Ventennio secondo parametri mai considerati prima. Una ricerca storiografica che si legge come un libro di avventura, in cui il ritmo avvincente della narrazione si combina con il rigore scientifico della ricostruzione basata su documenti originali come gli appunti inediti di Tagore, Mussolini e Andreotti.

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    Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso

    12.00

    Accompagnato dalle testimonianze dei pastori abruzzesi e di chi era presente a Campo Imperatore nel settembre 1943, questa analisi dei fatti del 12 settembre conduce ad un ponderato ridimensionamento storico dell’intervento delle forze germaniche per liberare il Duce. Nei documenti consultati appaiono evidenti realtà differenti dalla propaganda nazionalsocialista sulla liberazione di Mussolini, dal comportamento degli uomini preposti alla custodia e dalle disposizioni ufficiali impartite da Badoglio.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 224 con circa 100 foto b/n

    Stampato nel 2001 da Curiosando Editore

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    Mussolini in Etiopia – Le origini della guerra dell’Italia fascista in Africa (1919-1935)

    26.00

    La Grande Guerra lasciò un segno profondo sull’Italia e sulla società italiana. L’Italia aveva nutrito l’ambizione di diventare una grande potenza e dopo la guerra la pace contribuì ad alimentare un’atmosfera di risentimento nazionale e di frustrazione, e questa a sua volta aprì le porte a Mussolini e al fascismo. Prima del conflitto i nazionalisti e gli interventisti di sinistra avevano sognato un’Italia unita e geopoliticamente autorevole, ma alla fine della guerra del 1915-1918 non si realizzò nulla di tutto ciò. Al contrario, l’Italia cadde preda della recessione postbellica, di un malessere politico che sembrava incurabile e di un accordo di pace che non piaceva a nessuno. Comincia in questo scenario l’indagine storiografica sulla politica coloniale del regime fascista nel contesto europeo, indagata anche attraverso un’analisi della tortuosa natura delle relazioni tra il Partito Nazionale Fascista e il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, che si rivelò una componente essenziale del meccanismo di espansione italiana nell’Africa Orientale. Il caso etiopico e la beffa vittoriosa di Benito Mussolini all’autorità della Società delle Nazioni inaugurarono una nuova èra nelle politiche mondiali, secondo dinamiche che anche oggi meritano un attento approfondimento.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 358

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    Mussolini mi ha detto

    24.00

    Le memorie del vicesegretario del Partito Fascista Repubblicano 1944-1945. La prima edizione di questo libro uscì negli anni cinquanta in Argentina. Protagonista del libro non è la R.S.I. ma Benito Mussolini. L’intento non è tanto descrittivo, quanto – si direbbe – pedagogico. Ed è tanto più forte in quanto il libro era diretto alla comunità degli italiani all’ estero, non intaccata nel profondo dalla guerra civile, una comunità ancora legata alla visione e al mito dell’ Italia “imperiale”.

    Riedizione critica a cura di Marino Vigano’

    Brossura, pag. 282

    Stampato nel 1995 da Settimo Sigillo

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    Mussolini ritrovato – Storia di una collezione proibita

    24.50

    Il volume affianca una mostra di grande valenza storica, tenuto al Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900, a Pieve di Cento, voluta dall’imprenditore e collezionista Giulio Bargellini. Il volume, come recita il sottotitolo, mostra per la prima volta al pubblico opere d’arte e cimeli storici che appartenevano un tempo a collezionisti privati. Busti, sculture, rilievi, dipinti e disegni, opere incise di artisti italiani, che costituiscono una vera e propria galleria iconografica mussoliniana. Ma anche raccolte di lettere, documenti, monete, fotografie storiche sul periodo fascista e la figura di Benito Mussolini. Tra i nomi, quello di Mario Sironi, ma anche di Gabriele D’Annunzio (presente in mostra con una ricca e rarissima documentazione del periodo fiumano). Le opere esposte provengono da acquisizioni di collezioni private. Una raccolta che, per i materiali conservati e per l’importanza e per la specificità della documentazione, costituisce uno dei fondi unitari di maggiore interesse per gli studiosi. Attraverso queste immagini, il personaggio Mussolini emerge in tutta la sua complessità di uomo politico e di statista.

    Brossura, 21 x 28 cm. pag. 176 interamente illustrate con foto b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Minerva Edizioni

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    Mussolini si confessa

    16.00

    Georg Zachariae

    Il Duce sceglie di confessarsi all’ufficiale medico della Wehrmacht che gli fu vicino, dall’ottobre del 1943, per tutti gli ultimi diciannove mesi della sua vita. Mussolini preferisce un laico e con lui si sfoga, parla senza reticenze del suo passato, dei suoi amori, dei suoi rimpianti, gli racconta aneddoti curiosi, trancia giudizi sui contemporanei. Una preziosa testimonianza che rivela un Mussolini intimo e inedito che parla con franchezza di Churchill, di Hitler, di Roosevelt, di Badoglio, di Togliatti, della sua alta considerazione per Goebbels e del disprezzo per Göring.

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    Mussolini socialista

    24.00

    “Voi credete di perdermi, ma io vi dico che vi illudete. Voi non mi perderete: dodici anni della mia vita di partito sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue”: con queste parole Mussolini teneva il suo ultimo discorso nella tumultuosa assemblea della sezione socialista milanese che l’avrebbe espulso dal Partito il giorno stesso, il 24 novembre 1914. Con una sorta di profezia retrospettiva molti biografi di Mussolini hanno interpretato la militanza del socialista rivoluzionario come la matrice del futuro duce fascista, e hanno visto nell’ideologia interventista mussoliniana l’espressione già elaborata e definitiva dell’ideologia totalitaria fascista. In contrasto con questo antistorico metodo storiografico, i curatori e gli autori di questo volume propongono un’approfondita, e per molti versi originale, analisi dell’esperienza socialista di Mussolini nei suoi aspetti più significativi, dall’esordio svizzero nel 1902 all’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, situandola nel suo contesto, come capitolo importante nella storia del socialismo e dell’Italia contemporanea.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 262

    Stampato nel 2015 da Laterza

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    Mussolini socialista rivoluzionario – Scritti risse e inventive

    16.00

    Uscito nel giugno 1953, con il titolo “Mussolini Massimalista”, questo saggio, che rievoca la fase iniziale della vita del futuro “Duce”, raggiunse in pochi mesi un successo editoriale davvero notevole per quel tempo in Italia. Il suo taglio decisamente originale nel far capire le ragioni politiche e sociali che portarono Mussolini al potere, danno al saggio di Dalla Tana un valore storico che, analizzato oggi, mette in luce diversa anche la figura stessa del Duce. Questa edizione viene proposta con la prefazione di Arrigo Petacco e la postfazione di Fabio Fabbri.

    Brossura, 13 x 21 cm. pagg. 157

    Stampato nel 2014 da Diabasis

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    Mussolini-Bombacci. Compagni di una vita

    17.00

    Alberto Mazzuca – Giancarlo Mazzuca

    Se Nicola Bombacci diventò, cent’anni fa, il “Lenin d’Italia”, Benito Mussolini rispose poco dopo con la marcia su Roma che lo proclamò il “Duce d’Italia”: furono grandissimi avversari per molti anni ma restarono ugualmente compagni di una vita fino alle loro contemporanee sentenze di morte. Quando negli anni Venti, Nicolino cadde in disgrazia tra i comunisti italiani, Benito non mancò mai di sostenerlo dietro le quinte. D’altra parte, se Lenin continuò ad apprezzare il Duce il merito fu tutto di Bombacci che fece stringere subito i rapporti tra Roma e Mosca. I due non si persero mai di vista anche quando cominciarono a fronteggiarsi su sponde opposte e questo libro ne ripercorre la storia. Dopo il 25 luglio, quando Mussolini finì a Salò, Bombacci lo seguì: di nuovo insieme fino alla morte. Prefazione di Annamaria Bombacci. Postfazione di Edda Negri Mussolini.

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    Mussolini-Churchill – Il carteggio. Indagine su uno dei grandi misteri del Novecento

    16.00

    Che cosa è rimasto del carteggio Mussolini-Churchill? È realmente esistito? Questo testo ricostruisce cinquant’anni di ricerche, di testimonianze, di carte presunte e di fatti relativi ad esso. Un’indagine sviscerata dall’analisi di documenti d’archivio, giornali e testi, accadimenti ancora vivi nella memoria storica. Diverse le piste seguite, diversi i racconti dei protagonisti, diversi gli stessi protagonisti spesso nascosti dietro una falsa identità. E diversi sono anche i volti e gli stati d’animo di coloro che hanno posseduto o avrebbero posseduto questo materiale scottante. Un vero e proprio rompicapo che ancora oggi affascina e appassiona numerosi studiosi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    Mussolini, gli ebrei e la politica coloniale

    18.00

    Maurizio Cartarrasa

    Oggi, come non mai, appena si menziona la parola “fascismo” cade immediatamente la mannaia della scomunica del politically correct imperante: il fascismo va bandito e non ha diritto di civile cittadinanza perché, oltre ad esser stato un regime contro la libertà, fu un’ideologia antisemita e razzista. In questo volume peculiare, l’Autore non si limita solo a ricordare i vari teatri dove gli italiani, civili e militari, si prodigarono per sottrarre gli ebrei dai rastrellamenti tedeschi, ma con dovizia di particolari e documenti e il piglio scientifico dello storico di professione, riesce a mettendo in luce come anche la politica coloniale fascista fosse assolutamente antirazziale, e a sostenere e avvalorare, dunque, un’immagine del fascismo e dello stesso Mussolini, assolutamente lontana da quella divulgata dai vincitori e considerata come verità assoluta e incontrovertibile dalla Storiografia “ufficiale”.

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    Mussolini, il primo fascista

    28.00

    Mussolini è vivo nel ricordo degli italiani, nelle librerie e in molti negozi di souvenir. Ma Mussolini è vivo anche nella memoria collettiva mondiale, che spesso non sa neppure di fare riferimento a lui. Il termine “fascista”, da lui coniato e riferito alla sua persona, è onnipresente e serve a identificare tutto quanto può essere considerato di destra, autoritario e populista. Ma chi è stato Mussolini? Il despota spietato che resse l’Italia dal 1922 al 1945 con il pugno di ferro derubandola del suo futuro? Il modernizzatore che per il suo paese conquistò un impero innalzando l’Italia al rango di grande potenza? L’alleato più importante di Hitler, che lo considerava suo maestro e con lui mise il mondo a ferro e fuoco? Una marionetta, una vittima del Führer? Il dittatore carismatico, colui che ha costruito uno Stato totalitario di tipo nuovo, fondato sul consenso e sul più cupo, lucido terrore, che è servito da modello per molti altri autocrati?

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 336 alcune foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Carocci

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