La marcia su Roma

Fascismo Italia

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    La marcia su Roma

    15.00

    Celebrata dal regime come coronamento della Rivoluzione Fascista, la Marcia su Roma è stata un colpo di stato o un’azzardo fortunoso? Questa guida ricostruisce con rigore la dinamica degli eventi, partendo dal 24 ottobre 1922, quando, nel corso del raduno delle camicie nere a Napoli, Mussolini afferma “O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Roma”. Il volume, dopo un’accurata ricostruzione storica, ripercorre i luoghi della Marcia: Napoli, dove viene abbracciato il piano d’azione, poi Milano, sede del Popolo d’Italia, Perugia, sede del quartier generale fascista, e infine il raduno delle squadre a Ferrara, Cremona, Civitavecchia e Firenze, confluite poi a Foligno, Tivoli, Monterotondo e Santa marinella, in attesa di entrare a Roma.

    Brossura, pag. 126, completamente illustrato in b/n e colori

    Stampato da Mattioli nel 2012

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    La marcia su Roma

    8.00

    Benito Mussolini di fronte alla marcia di Roma dimostrò più di un’incertezza, da subito ne ridimensionò la portata considerandola quasi una mezza rivoluzione. Paolo Monelli, a cinquant’anni dall’impresa, scrive un reportage scrupoloso e fedele alle fonti storiche, ricco di aneddoti e particolari sapidi.

    Brossura, 11 x 16 cm. pag 103

    Stampato nel 2012 da Mursia

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    La marcia su Roma

    25.00

    Questo libro è la riproduzione anastatica dell’Album ricordo agli abbonati de “IL POPOLO D’ITALIA” nel XIV annuale della sua fondazione (15 Novembre 1938 – Anno VII e.f.), volume a tiratura limitata. Grazie a una bellissima selezione di immagini viene ricostruito quello che è stato lo spirito rivoluzionario della Marcia su Roma. Le fotografie ci permettono di rivivere quei momenti attraverso gli occhi di chi vi prese parte.

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    La marcia su Roma. Racconti squadristi di lotta e Rivoluzione

    18.00

    Giacinto Reale

    Che cosa fu la Rivoluzione fascista? Quali furono gli eventi che ne favorirono l’affermazione? Il presente testo vuole essere un contributo appassionato alla comprensione di un’atmosfera. Il quadriennio che precede la Marcia su Roma rappresentò una stagione turbolenta e straordinaria: dai giorni “di attesa e di marciapiede” alla creazione delle prime “squadre”; dal culto eroico del sacrificio al “me ne frego” impresso sulle bende delle ferite. Questo libro rappresenta un viaggio straordinario nella quotidianità di una stagione incendiaria, con un occhio di riguardo ai suoi più celebri protagonisti. Un fronte di lotta nel quale convissero l’ardore dell’arditismo e il pragmatismo mussoliniano, lo spirito antiborghese e il retaggio nazionalista, lo slancio aristocratico e la forte vocazione social.

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    La mia guerra – Diario dal fronte

    20.00

    Il 4 novembre del 1918 si chiudeva la grande guerra d’Italia. A cent’anni dalla vittoria, riemerge il diario di un soldato che, di lì a pochi anni, avrebbe segnato la storia italiana: Benito Mussolini. In una forma inedita, il diario del futuro capo del fascismo è stato trasformato per la prima volta in un fumetto storico. Le pagine dal fronte di Mussolini prendono vita, mostrandosi in una forma inedita capace di soffermarsi tanto sulla spettacolarità delle scene alpine di guerra quanto sugli aspetti più umani e psicologici della vita in trincea. La sceneggiatura del fumetto muove, innanzitutto, proprio dalle riflessioni più profonde di un Mussolini pre-fascista che, nelle trincee di ghiaccio e di fuoco della grande guerra, porta a definitivo compimento la propria formazione umana e politica.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 172 riccamente illustrato con disegni b/n

    Stampato nel 2018 da Ferrogallico

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    La Milizia Nazionale Forestale 1926-1945. Storia uniformi e immagini

    145.00

    Dal 1926 alla fine del Secondo Conflitto Mondiale, la responsabilità tecnica della gestione delle foreste pubbliche fu affidata alla Milizia Nazionale Forestale, che in seguito alla soppressione del Corpo Reale delle Foreste, era stata chiamata a far parte delle Forze Armate dello Stato. Non si può quindi ignorare un periodo così significativo della nostra storia, che è stato segnato da avvenimenti epocali durante i quali i forestali hanno svolto il loro servizio in codizioni disagevoli e con senso del dovere e hanno partecipato agli eventi bellici con grande valore. La meticolosa ricerca condotta dagli autori si prefigge di colmare una lacuna della storiografia inerente la forestale e l’analisi delle fonti, consente di far emergere gli aspetti salienti delle realizzazioni compiute, delle tecniche adottate e anche della struttura, dei compiti, dell’organizzazione dei servizi, dell’impiego del personale e delle uniformi dell’epoca. L’apparato iconografoco è stupendo: circa 210 fotografie in b/n e seppiate, che propongono uomini in armi, cartine e oggettistica varia; 190 illustrazioni a colori con uniformi, copricapi, oggettistica, cartoline e cartine, e ancora 45 tavole uniformologiche a colori che riproducono uniformi e mostrine; 15 pagine a colori di memorabilia e cartoline e 13 pagine che riportano un album fotografico di un appartenente alla Milizia.

    Rilegato con custodia rigida 23 x 33 cm. pag. 238 interamente illustrate con immagini b/n e colori + 64 tavole a colori + 13 pagine di album fotografico b/n

    Stampato nel 2005 da Editori Associati per la Comunicazione

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni

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    La natura del duce. Una storia ambientale del fascismo

    24.00

    Marco Armiero  – Roberta Biasillo

    La natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. Il libro non insegue dunque il fantasma di un Mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. Diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell’ambiente. Il libro muove da un’analisi della figura di Mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell’ambiente.

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    La nobile impresa – La socializzazione. Storia di un’ottima idea maledetta dalle ipocrisie degli eventi e dell’economia

    25.00

    La socializzazione, un termine con diverse valenze e significati, una parola che nasconde un’idea dannata dall’egoismo umano sia del proletariato che del capitale. Una minuziosa ricostruzione storica che parte dalla Germania pre-Hitleriana, attraversa Fiume e D’Annunzio, il fascismo della prima ora, il fascismo di regime, l’ultima ora del fascismo, la Costituzione Repubblicana, i socialisti del dopoguerra, i comunisti e le Camere del lavoro, Olivetti, per arrivare alla Legge Fornero e a Squinzi. Cosa lega tutti questi periodi, queste persone, questi movimenti in assoluta e apparente antitesi? Una parola sola “socializzazione”, strumento di evoluzione sociale, di dominio del tessuto produttivo, di minaccia, o mezzo di elevazione morale e ottimale redistribuzione delle risorse nel rispetto dell’uomo e della comunità.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 315

    Stampato nel 2016 da Il Cerchio

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    La palestra del Littorio

    32.00

    L’Accademia di educazione fisica della Farnesina, fondata nel 1928, avrebbe dovuto svolgere una funzione essenziale: formare gli insegnanti di educazione fisica delle scuole medie dell’Italia fascista e gli istruttori ginnico-sportivi dell’organizzazione giovanile del regime. Ma le necessità contingenti portarono i fascisti a compiere delle scelte diverse. Attraverso una serie di progetti, in parte realizzati e in parte rimasti sulla carta, la Farnesina assunse, tra l’altro, il ruolo di istituto per la formazione della dirigenza maschile delle organizzazioni giovanili fasciste. L’esperimento totalitario, messo in atto per due decenni dall’Onb e dalla Gil, per creare l'”italiano nuovo” e per indurre i giovani ad assumere dei modelli di comportamento pienamente rispondenti alla cultura fascista non fu un aspetto marginale e accessorio del sistema mussoliniano. Fu un esperimento serio di cui l’Accademia della Farnesina, come mostra chiaramente il presente lavoro, rappresentò una delle punte di diamante. La fine del regime travolse l’Accademia. La Farnesina, centro liturgico e cuore ideale del progetto pedagogico fascista, venne dimenticata, come se non fosse mai esistita. Il presente volume vuole ripercorrerne le vicende dal prologo all’epilogo.

    Brossura 14 x 22 cm. pag. 273

    Stampato nel 2009 da Franco Angeli

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    La paternità nell’Italia fascista

    27.00

    Martina Salvante

    Il regime fascista tentò di compenetrare la famiglia italiana e i suoi componenti al fine di plasmare una collettività che ne condividesse – o subisse – l’ideologia, le ambizioni e i metodi. Tale disegno fu perseguito con strumenti diversi, dall’uso della propaganda alla promulgazione di forme di assistenza sociale, dalla condanna di ogni opposizione alla promozione di comportamenti conformi all’ideale fascista.

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    La perfida Albione – L’Inghilterra e le sue segrete connessioni con Hitler e Mussolini

    22.00

    Mediante una paziente e rigorosa opera di ricognizione documentaria e di analisi critica, l’Autore dimostra in modo inconfutabile che l’Inghilterra, nel 1939, temeva Mussolini e, per questo, aveva cercato di trarlo dalla propria parte staccandolo da Hitler. Nuovi documenti hanno permesso, per esempio, di scoprire il lato occulto del riarmo inglese, con la richiesta rivolta all’Italia di concedere la fornitura di 800 aerei da combattimento; negoziato di cui si erano smarrite le tracce fino al queste più recenti acquisizioni documentarie. Il libro consente di conoscere il lato più nascosto del sistema politico britannico, così come era strutturato alla vigilia del secondo conflitto mondiale: un sistema tipicamente “catastale”, organizzato su basi rigidamente elitarie e feudali. Il libro raccoglie il più imponente dossier mai prodotto sulla doppiezza della Gran Bretagna e offre una spietata radiografia del sistema catastale inglese e dell’attrazione fatale che i fascismi esercitarono sull’establishment britannico.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 374

    Stampato nel 2014 in edibus

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    La politica culturale del movimento futurista begli anni Trenta – Il caso «futurismo», «Sant’Elia» e «Artecrazia»

    13.00

    Marinetti aveva tutti i titoli per considerarsi precursore del fascismo e senza dubbio il suo movimento futurista è stata la forma d’arte più originale delle due rivoluzioni del secolo ventesimo: quella bolscevica e quella fascista.
    Meno consacrato è il “secondo futurismo”, ove fiorirono l’aeropittura, la grafica pubblicitaria, la fotografia.
    Questo saggio è volto a documentare, attraverso l’attenta lettura delle tre riviste dirette da Mino Somenzi negli anni Trenta, il dibattito culturale che dal 1932 al 1939 ha accompagnato e sorretto le opere del secondo futurismo. Dibattito teso all’ambizione di veder riconosciuto anche nell’Italia fascista il futurismo come arte di Stato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 110

    Stampato nel 2007 da Settimo Sigillo

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    La politica estera del regime fascista dal 1930 al 1940

    19.90

    Mario Ragionieri

    La politica estera italiana fra le due guerre (in particolare il decennio che precedette l’intervento nella seconda guerra mondiale) è uno dei nodi più stimolanti e al tempo stesso più dolorosi nella storia del nostro Novecento. In realtà, la politica estera mussoliniana è estremamente complessa, e questa bella sintesi di Mario Ragionieri, ricca più di fatti che di teorie, più di documenti che di speculazioni ideologiche, ne costituisce una conferma.

    Brossura, 14 x 21,5 cm. pag. 972

    Stampato nel 2019 da Porto Seguro

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    La Radio per il Popolo

    85.00

    Radiorurale, Radiobalilla, Radio Roma; sono i tre modelli di radio popolare di regime, oggetto di culto delle collezioni nazionali. La carenza di informazioni e di dati attendibili ha suggerito all’autore questa lunga ed articolata ricerca. Al fine di fornire un’informazione corretta ed il più esauriente possibile, vengono rappresentati documenti, estratti da articoli e testimonianze che raccontano la nascita e lo svolgersi di un progetto nato da una precisa volontà politica: l’Ente Radio Rurale. Oltre all’aspetto storico sociale, trovano spazio, ampiamente illustrati nei vari particolari (vista frontale, retro, interni, ecc.), ben 55 modelli prodotti dalle diverse ditte, corredati da schemi, osservazioni e curiosità, spesso inediti. È questa una ricerca indispensabile sia al collezionista che già possiede alcuni di questi apparecchi, sia a quello che affannosamente cerca di arricchire la sua collezione inserendone uno. Ma è anche estremamente utile a coloro che volessero meglio comprendere ed approfondire il fenomeno della comunicazione radiofonica di quel periodo. il volume presenta ben 55 modelli. Sui volumi editi da Mosè Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 362 illustrato con foto b/n e colori

    Stampato nel 2011 da mosè Edizioni

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    La Risiera di San Sabba di Trieste

    13.00

    Sulla risiera di San Sabba a Trieste sono state proposte delle interpretazioni che, a dir poco, alterano la lettura obbiettiva che emerge da dati, scritti, documenti, che da diversi decenni sono a disposizione di storici e ricercatori. Prima fra tutte la vulgata che la struttura sia stata adibita dai tedeschi, a campo di sterminio di oppositori, quali che fossero. I dati emersi fin ora sono discordanti, troppo discordanti per essere veritieri. Per questo l’autore li ha analizzati indipendentemente dalle fonti, per mettere in evidenza punti fermi e incontrovertibili.

    Brossur,a 15 x 21 cm. pag. 111 con 7 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Settimo Sigillo

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    La rivoluzione conservatrice alle origini del fascismo – Papini, Prezzolini, Soffici e la Rivolta dello Spirito

    17.00

    Antologia di scritti di autori che hanno avuto una notevole importanza per la cultura italiana: hanno rivoluzionato il panorama culturale nazionale contribuendo a cambiare la percezione che i giovani avevano della realtà del loro tempo. Lasciarono un segno che solamente una cultura senza punti di riferimento tende oggi a non considerare, a non conoscere, a far dimenticare. Ma l’opera di questi intellettuali resta una delle imprese maggiori della storia del giornalismo e della cultura letteraria e politica d’Italia.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 230

    Stampato nel 2015 da Pagine

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    La rivoluzione fascista

    19.00

    Nuova edizione che, oltre a salvare l’impostazione della prima edizione del 1996 curata da Attilio Cucchi e Gastone Galante, viene completata da una seconda parte con nuovi testi. Lo scrittore toscano, esempio di una disciplina militante esemplare, di un’intransigenza incarnata, di una coerenza scintillante, lascia ai posteri il messaggio di una libertà saldata alla responsabilità, di un coraggio delle proprie idee unito ad un rigore esistenziale con pochi eguali. Tornare a leggerlo offre un metro di misura di ciò che è grandezza e genialità. Oltre ai testi di Berto Ricci saggi di Julius Evola, Roberto Farinacci, Beppe Niccolai.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 196

    Stampato nel 2014 da AGA

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    La rivoluzione fascista toscana e i suoi caduti

    22.00

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 304

    «Erano anime pure e ardimentose, pronte al sacrificio senza nulla chiedere e anticipavano nello spirito e nel carattere la nuova Italia fascista – Io so quanto la rivoluzione del 1922 deve alla grande riscossa toscana del 1921 – Le giovani camicie nere cadute hanno fatto della Toscana una regione dove il fascismo è sempre vigile – Noi ricordiamo i nostri morti e marciamo più rapidamente innanzi – Questo è il loro ordine». Un messaggio di Mussolini, inviato alla Federazione fiorentina il 2 marzo del 1931, in occasione della commemorazione degli squadristi della città, insieme alla formula del giuramento fascista, «Nel nome di Dio e dell’Italia, giuro di consacrarmi tutto e per sempre al bene d’Italia», incisa su una lapide, accoglie il 27 ottobre del 1934 nella cripta di Santa Croce i corpi di trentasette «martiri» di Firenze, caduti per la causa fascista prima della marcia su Roma o in seguito alle ferite riportate negli scontri. Questa è la loro storia.
    ristampa anastatica

    Stampato nel 2021 da Adler

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    La Rivoluzione Ideale di Alfredo Oriani

    15.00

    Consegnato da tempo ad un lungo oblio, Oriani riemerge in questo volume il fustigatore delle coscienze cloroformizzate dalla globalizzazione e dal politicamente corretto. Il vaticinatore di un destino nazionale italiano e della necessità della nazionalizzazione delle masse, il profeta dell’Impero italiano, l’annunciatore di un’aristocrazia spirituale, è quì proposto in una lettura di tutte le sue opere, che tende a collocarlo certamente nel suo contesto storico, ma nel contempo è attente a individuare quei percorsi geopolitici attuali e quale riscossa spirituale sia possibile seguendo le tracce che lo scrittore ha lasciato dietro di sé, numerose e profonde.

    Brossura, 21 X 14 cm. pag. 155

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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    La rivoluzione in camicia nera – Dalle origini al 25 luglio 1943

    12.00

    Che cosa è stato il fascismo? Reazione o rivoluzione? In realtà un fenomeno articolato e complesso. Contro il regime autoritario e conservatore edificato negli anni Venti dal nazionalista Alfredo Rocco, resiste e si sviluppa il fascismo delle origini (facente capo a Giuseppe Bottai ma per alcuni versi allo stesso Mussolini), rivoluzionario e totalitario, deciso a seppellire la”civiltà borghese” e a fondare la “nuova civiltà fascista”, una “terza via” alternativa tanto al liberal-capitalismo quanto al comunismo. Paolo Buchignani ricostruisce in modo organico la travagliata vicenda del fascismo rivoluzionario fino alla sconfitta finale. Un esito che nulla toglie all’importanza e alla particolarità del “fenomeno”in camicia nera, tanto intransigente e totalitario quanto vitale, progettuale, proiettato nel futuro e, di conseguenza, capace digarantire al Duce (cui attribuisce la sua stessa volontà rivoluzionaria) il consenso delle classi lavoratrici e popolari, dei giovani, degli intellettuali.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 458

    Stampato nel 2007 da Mondadori

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    La Rivoluzione nella Rivoluzione – cronostoria della dottrina sociale fascista : il nuovo ordinamento economico produttivo repubblicano : verso un nuovo modello socio-economico naz

    17.50

    Questo libro è un’analisi storico-economica della “Socializzazione”. Dal “Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato Libero di Fiume”, alla “Carta del lavoro”, ai “Diciotto punti di Verona”. E’ anche una critica spietata al sistema capitalistico e un tentativo di congegnare un sistema economico-produttivo a misura d’uomo che realizza all’interno della comunità organica la massima armonia spirituale ed il miglio uso delle risposte.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 223

    Stampato nel 1997 da Settimo Sigillo

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    La Roma di Mussolini – La più completa ricostruzione delle trasformazioni della città durante il regime fascista

    12.00

    Nella documentazione degli anni Venti e Trenta sullo sviluppo urbanistico di Roma l’aggettivo che ricorre con frequenza è “moderno”. Negli studi specialistici, negli articoli per il grande pubblico, nelle riflessioni di architetti e urbanisti dell’epoca, la trasformazione della capitale – così come dell’Italia intera – era correlata agli sviluppi di cui la società e la vita quotidiana avrebbero conosciuto gli effetti più profondi nei decenni a venire. Ma è davvero esistita un’architettura fascista? Stando agli edifici realizzati nello stesso periodo fuori dall’Italia e alle testimonianze degli architetti razionalisti, bisogna rispondere di no. Durante il regime venne concesso spazio tanto alla tradizione quanto al rinnovamento. Nell’ex foro Mussolini trovano posto il richiamo al classico dello Stadio dei Marmi e la sperimentazione formale della Casa delle armi. Le costruzioni dell’E42 non sono così poi dissimili dal monumentalismo semplificato, in auge in Francia, in Unione Sovietica o negli Stati Uniti. Gli architetti che diedero vita alla Roma mussoliniana lavorarono con successo anche per la Roma antifascista. Si tratta di un continuum di idee, progetti e personaggi che ha origine ben prima dell’avvento del fascismo e che proseguirà nei decenni successivi. Dopo oltre settant’anni questo volume monumentale affronta in modo documentato e con il necessario distacco un campo di ricerca che spesso ha visto scontrarsi visioni contrapposte.

    Brossura, 17 x 23 cm. pag. 454 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da

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    La scoperta dell’Italia – Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani

    20.00

    L’Italia di inizio Novecento si rivelò per i corrispondenti americani, colti alla sprovvista dal suo grande fermento politico, un enigma difficile da decifrare e narrare ai lettori d’oltreoceano. Già profondamente scossi dalle lotte sociali del Biennio Rosso, ai loro occhi veri e propri moti eversivi di derivazione russa, di fronte al sorgere del movimento mussoliniano ebbero reazioni diverse: alcuni, abbandonandosi a illusioni e pregiudizi, azzardarono audaci analogie tra il capo del fascismo e i protagonisti dell’epopea a stelle e strisce; altri si avventurarono in analisi fondate su un immaginario carattere italico, frutto di conoscenze superficiali e stereotipi. Di fatto, fino a metà degli anni trenta Mussolini godette di grande popolarità presso la stampa americana. Gli inviati che giungevano numerosi a Roma per intervistarlo scrivevano articoli apologetici sul giovane dittatore, ne esaltavano l’iperattivismo e la ferrea volontà nell’imporre regole a un popolo che, in fondo, consideravano anarchico. Alcuni credettero addirittura di aver trovato nel fascismo la quadratura del cerchio: una seria riforma del capitalismo con l’aggiunta di elementi di umanitarismo sociale.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 494

    Stampato nel 2017 da Marsilio

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    La scure alla radice della Royal OAK ossia guerra di giustizia

    25.00

    Don Calcagno, profondamente credente nei valori condivisi da migliaia di italiani: Dio, Patria, Famiglia, Fedeltà, Onore, in queste pagine, che scrisse nel 1942, afferma che la guerra che stava combattendo l’Italia fosse una “guerra di giustizia” per la quale spendere ogni energia. Le democrazie capitaliste e il materialismo comunista si erano allineati per conquistare e schiacciare l’Europa, distruggere la sua millenaria civiltà, annichilire le coscienze dei popoli che la componevano. Don Calcagno si batterà come un leone fino a quando una raffica di mitra farà tacere la sua voce e fermare la sua penna il 29 aprile 1945.

    Brossura, 13 x 20,5 cm. pag. 375

    Stampato nel 2018 da Novantico

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    La sinistra fascista – Storia di un progetto mancato

    14.00

    Questo volume porta alla luce la più inquieta fra le diverse e non di rado conflittuali anime del fascismo: la cosiddetta sinistra fascista. Parlato identifica i tratti salienti del mosaico di idee, valori e umori che ne costituisce l’identità, seguendo il “fiume carsico” della sinistra fascista oltre la fine del Ventennio, fin dentro gli anni Settanta. Un forte spirito antiborghese e anticapitalistico, un’idea della politica come rivoluzione, l’obiettivo di una democrazia popolare totalitaria di radice rousseauiana caratterizzano questo fascismo che ha le sue origini nel sindacalismo rivoluzionario d’anteguerra, e il suo habitat nelle strutture sindacali e nelle organizzazioni giovanili universitarie. Con la Seconda Guerra Mondiale i fascisti di sinistra scelsero spesso sponde opposte: alcuni rimasero fedeli al proprio essere fascisti, altri al proprio essere rivoluzionari ed entrarono nel partito comunista, dove occuparono anche posti di prestigio.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 404

    Stampato nel 2008 da Il Mulino

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    La sola ragione di vivere. D’Annunzio, la Carta del Carnaro e l’Esercito Liberatore

    15.00

    AA.VV.

    Cento anni fa, l’impresa di Fiume sconvolgeva il mondo. Furono sedici mesi d’eresia, di laboratori politici, di festa e – soprattutto – d’italianità. Tutto fu ambito, tutto fu tentato. Di quella esperienza incredibile, oltre alla memoria, rimane viva la sua Costituzione: quella Carta del Carnaro da più parti definita “la più bella costituzione del mondo”, scritta dal sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris e resa poesia da Gabriele D’Annunzio. Meno noto – ma altrettanto interessante – è l’Ordinamento dell’Esercito Liberatore, con la sua meravigliosa e sconosciuta introduzione dal titolo “La fiamma intelligente”

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    La Spagna dei legionari

    16.00

    A ottant’anni dalla fine della Cruzada viene riproposto il diario di guerra del Capitano Tullio Rispoli, avvocato penalista e volontario del CTV (Corpo Truppe Volontarie), che nella battaglia di Guadalajara (8-23 marzo 1937) meritò una medaglia di bronzo al valor militare. Uomo di raffinata cultura, Rispoli non descrive semplicemente gli aspetti bellici, ma si sofferma sullo spirito della popolazione che incontra nelle città liberate. Conosce, tra le altre, S. Sebastiano, Bilbao, Santander, Siviglia, Malaga, Saragozza, Pamplona: parla con militari e borghesi, con semplici popolani e noti professionisti, incontra ufficiali spagnoli e conosce addirittura i generali Moscardó, l’eroe dell’Alcazar, e Queipo de Llano, capo dell’Esercito del Sud, con il quale si trattiene a lungo. Pur considerato tra le principali fonti della spedizione militare italiana in Spagna, il resoconto di Tullio Rispoli descrive anche l’aspetto “umano” della guerra civile, nel suo duplice aspetto di immane tragedia e di grande eroismo, di fanatismo bolscevico e di coraggio ispanico, facendoci comprendere perché essa fu una vera e propria Crociata dei nostri giorni.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 206

    Stampato nel 2019 da Solfanelli

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    La storia negata – Musica e musicisti nell’era fascista

    25.00

    Un periodo della nostra storia recente alterato e in parte cancellato da pregiudiziali ideologiche. Un rinascimento musicale capace di far confluire la musica italiana nel grande alveo della Tradizione europea. Decenni di cautele, sospetti e omissioni hanno impedito ai grandi compositori del Ventennio fascista il diventare parte corrente del repertorio concertistico. Una grave frattura si è incistata dentro la linea evolutiva del nostro Novecento, rendendolo vulnerabile alla demagogia e ad uno sperimentalismo elitario e talora orientato alla pura propaganda politica. La storia negata è un ripensamento critico di questa epoca così vicina a noi, ma per certi aspetti inaccessibile come una civiltà sepolta. Compositori, direttori d’orchestra, musicologi, istituzioni sinfoniche e liriche: tutto il complesso e vivacissimo fermento creativo alimentato da un Regime che voleva sdoganare l’Italia dalla sua immagine internazionale: “una terra di mandolinisti”, rivive in una prospettiva del tutto ripensata, nell’intento di far tornare le poetiche di questa età mercuriale un fermento vivo del nostro mondo musicale. L’attuale momento critico, per la nostra cultura, è determinato in gran parte proprio da questa massiccia rimozione del rinascimento italiano fiorito nei primi decenni del Novecento.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 200

    Stampato nel 2016 da Zecchini

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    La tentazione fascista

    25.00

    Romantici, sognatori, illusi, traditi. Con le etichette più disparate, la critica contemporanea ha cercato di definire l’atteggiamento di quegli intellettuali che nel confuso turbine di passioni che avvolgeva l’Europa fra le due guerre cercarono di rovare, nei nuovi valori che i regimi di Hitler e Mussolini pretendevano di incarnare, un’alternativa alla decadenza. Lontano dalle passioni di parte e dall’eredità dei pregiudizi, in questo suo volume che Renzo De Felice ha definito, nell’Intervista sua fascismo, “il più bel libro mai scritto su quel tema difficile e irto di trabocchetti che è il discorso sull’ideologia fascista”, l’Autore riesamina il caso di questi uomini di pensiero – Hamsun, Pound, Drieu La Rochelle, Céline, Junger, Benn, Brasillach, de Chateaubriant – nell’ottica, volutamente priva di riserve morali, della “tentazione”. Potevano, uomini educati a una concezione tragica ed eroica dell’esistenza, toccati dal relativismo morale nietzschiano, in rivolta contro lo spirito borghese del tempo, sottrarsi al fascino epocale di quel progetto di trasgressione dei valori meramente sociali e secolari che prometteva, nello sforzo colossale e solenne di una nazionalizzazione delle masse, cattedrali di luce e imperi per un nuovo millennio? Riscrivendo con acutezza la storia di un progetto incompiuto, il libro ricrea, in un giuoco di suggestioni estetiche, letterarie, storiche, l’atmosfera di un’epoca e indaga, con sincera spregiudicatezza, le radici di una concezione del mondo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 308

    Stampato nel 2015 da Settimo Sigillo

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    La terra del Duce – L’era fascista nella Romagna forlivese 1922 – 1940

    14.00

    Ancora oggi la Romagna, Forlì e Predappio sono rispettivamente la terra, la prima città d’adozione e il paese natale del Duce: è l’impronta indelebile del Ventennio che tanto profondamente ha segnato la storia italiana e, più strettamente, quella romagnola. Questa appartenenza geografica di Mussolini non può certamente negarsi, ma neppure celebrarsi in chiave nostalgica o apologetica, va soltanto storicizzata per meglio comprendere come in Romagna il fascismo sia stato vissuto all’ombra dell’ingombrante figura del Duce. Questo libro è, appunto, un viaggio nella Romagna fascista dal 1922 al 1940, il racconto di avvenimenti e storie personali, e il ritratto dei protagonisti.

    Brossura, 17 x 24 cm., pag. 147 alcune foto b/n

    Stampato nel 2014 da il Cerchio

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    La terza via fascista – Il mito del corporativismo

    28.00

    Il fenomeno fascista si è configurato negli anni tra le due guerre come una “terza via”, distinta e contrapposta rispetto a liberalismo e socialismo. Della soluzione fascista quale fu percepita o vissuta in quel tempo, il corporativismo è uno degli elementi più importanti, in quanto tendeva a dare risposta a quello che pareva uno degli interrogativi più drammatici dell’epoca, e che dopo la crisi del 1929 apparve di portata esplosiva: l’assetto complessivo di una società che non poteva più fondarsi sugli automatismi della “mano libera” della dottrina tradizionale e che guardava con timore alla soluzione collettivistica che prendeva corpo nell’Unione Sovietica dei piani quinquennali.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 316

    Stampato nel 2006 da Carocci

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    La verità sardista 1919-1924

    13.00

    La storia della nostra Sardegna ha vissuto un momento particolare di grandi tensioni valoriali subito dopo la Grande Guerra .I sardi presero maggior coscienza di se stessi e del loro rapporto con lo stato. Gli ex combattenti della Brigata Sassari si trovarono insieme per un percorso di riscatto della Sardegna. Tale periodo fu anche motivo di accese e appassionate valutazioni, di sfumature sulla strada del partito sardo e come sempre la storia viene scritta dai vincitori ,si annacquano le grandi questioni per portare acqua al proprio mulino. Ma non è sempre cosi. Il certosino lavoro di accurata ricerca negli archivi,nelle cronache dei giornali d’epoca ha consentito a Pier Paolo Cotza di squarciare il velo delle convenienze e della comprensibile propaganda che nel contesto sardista è stata spesso fatta.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 116

    Stampato nel 2015 da Gino Di Virgilio Editore

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    La Vita italiana 1913-1938 Indici

    18.00

    Nel gennaio 1913 La Vita Italiana all’Estero nacque con questo programma: «La rivista seconderà quel salutare movimento dello spirito pubblico verso i problemi di politica estera, coloniale e di emigrazione, e vuole essere una voce libera che, facendo opera di divulgazione, diventerà lume alle correnti della pubblica opinione e alle tendenze della vita collettiva». nel 1914, assunto titolo più comprensivo, La vita Italiana estese il metodo della libera discussione a tutti i problemi politici e sociali, ponendo l’arma della polemica al servizio della verità e delle aspirazioni nazionali…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 64. In allegato Cd

    Stampato nel 2016 da Effepi

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    La vittoria del 1934 – I Campionati Mondiali di Calcio nella politica del Regime

    16.00

    Il 10 giugno 1934, nella coreografica cornice dello stadio del Partito Nazionale Fascista, la selezione italiana di football sconfigge sul terreno di gioco la rappresentativa cecoslovacca, laureandosi per la prima volta campione del mondo nello sport fin da allora più seguito dagli italiani. Sul pennone dello stadio romano, campeggia la bandiera nera del Partito Unico, mentre gli altoparlanti diffondono le note di Giovinezza, amplificate dal coro unanime dei cinquantamila spettatori presenti. In tale atmosfera di entusiasmo collettivo, Benito Mussolini si affaccia dalla tribuna nell’atto di raccogliere platealmente, davanti a una nutrita schiera di fotografi giunti da ogni parte del mondo, l’esplicito saluto romano degli azzurri schierati al centro del campo. Il Mondiale di calcio diventa una prospettiva da cui analizzare le dinamiche della stabilizzazione totalitaria e le ricadute interne al regime. Il calcio è, a un tempo, uno strumento di propaganda, un veicolo di consenso, una risorsa di politica estera da utilizzare nel confronto e nella dialettica con gli altri Paesi, di volta in volta potenziali alleati o nemici, in una sorta di simbolica anticipazione delle contese politiche. A far da contorno all’investimento politico del regime sull’evento è poi il racconto, in chiave epica ed enfatica, delle vicende calcistiche da parte delle grandi firme del giornalismo sportivo del tempo, degli inviati della radio, degli illustratori dei manifesti murali, significativi strumenti di comunicazione, a vario titolo arruolati dai vertici politici dello sport fascista nella costruzione di un rapporto di mobilitazione con un pubblico numeroso e partecipe.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 229

    Stampato nel 2014 da Solfanelli

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    Le «signore del fascio» – L’associazionismo femminile fascista nel ravennate (1919-1945)

    15.00

    La prima ricerca organica sull’associazionismo femminile fascista della provincia di Ravenna. Ricostruendo il panorama delle organizzazioni di massa del regime, l’autrice ne delinea la vicenda storica e il diverso radicamento nel territorio ravennate, esaminando il ruolo in esse ricoperto dalle donne e soffermandosi in particolare sulle associazioni femminili, Massaie rurali, Sezioni operaie e lavoranti a domicilio e Fasci femminili, analizzate sulla scorta di fonti in gran parte inedite.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 134

    Stampato nel 2008 da Longo Editore

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    Le ali del potere – La propaganda aeronautica nell’Italia fascista

    24.00

    Sulla base di un ampio campione di fonti, questo libro scandaglia il tema del fascismo alato, indagando il legame precoce tra fascisti e ambienti aviatori e evidenziando come il regime di Mussolini si configurasse come un caso originale di uso politico e ideologico dell’aeronautica. Con l’identificazione mitica tra aviazione e fascismo, tra arte del pilotaggio e arte di governo, con la valorizzazione delle esperienze aviatorie del Duce, con il ricorso alla retorica dannunziana e alla polemologia futurista per esaltare le imprese delle ali italiane, gli artefici della propaganda svilupparono un culto patriottico dell’aviazione che svolse una funzione pedagogica centrale nella politica fascista. La storia di questo culto arricchisce la conoscenza della natura rituale e scenografica del fascismo, nonché della sua permanente oscillazione tra la propensione a irreggimentare le masse con l’organizzazione capillare di manifestazioni aeree rivolte al pubblico – e la promozione dell’eroismo aristocratico – con la glorificazione di piloti quali Francesco Baracca o Francesco De Pinedo.
    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 23,5 cm. pag. 340

    Stampato nel 2010 da Utet

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    Le arti e il fascismo – Italia anni trenta

    5.00

    Negli anni Trenta, in Italia, il sistema delle arti deve confrontarsi con il regime fascista e le sue esigenze di controllo e propaganda, ma al tempo stesso diventa terreno di confronto fra artisti e tendenze. Una scena artistica vivace e combattiva, con fautori del classico e delle avanguardie, astrattisti ed espressionisti, cantori dei trionfi dell’impero e minimalisti crepuscolari. Un clima comunque fervido, che attraversa pittura, scultura, architettura, design, arti minori e anche i nuovi media del tempo: cinema, riviste, comunicazione pubblicitaria. Un sistema che il regime, in parte, cerca di ingabbiare in logiche corporative e che invece riceve visibilità in manifestazioni come Biennale, Triennale, Quadriennale.

    Brossura, 21 x 28,5 cm. pag. 50 completamente illustrato b/n e colori

    Stampato nel 2015 da Giunti

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    Le Camicie Nere 1935-1945

    15.00

    Poco dopo la sua ascesa al potere nell’ottobre 1922, Mussolini trasformò le “Squadre d’azione” del partito fascista nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. I suoi reparti combattenti – i battaglioni delle Camicie Nere – furono organizzati nel 1928 e sarebbero quindi entrati in azione nelle guerre combattute dal fascismo sia in Africa sia in Europa. Le Camicie Nere combatterono contro i Senussiti in Libia, in Etiopia e – non ufficialmente – per Francisco Franco in Spagna: molti di loro caddero in queste guerre. Quando l’Italia entrò nel Secondo conflitto mondiale con la dichiarazione di guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, le legioni di Camicie Nere combatterono sul fronte orientale, in Grecia, in Jugoslavia e in Africa settentrionale. Dopo la resa dell’Italia, numerosi, tra loro, si unirono ai tedeschi per continuare a combattere, soprattutto contro i partigiani, sia nei territori della Jugoslavia sia in Italia – sino alla fine della guerra. Questa nuova storia dei reparti combattenti delle Camicie Nere fornisce dettagli sulle vicende di tali formazioni, paramilitari prima e combattenti poi, dall’ascesa al potere di Mussolini alla fine della Seconda guerra mondiale.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 132 con circa 67 foto b/n + 8 tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    Le Camicie nere in Africa. 1923-1943

    26.00

    Niccolò Lucarelli

    Dalle prime operazioni in Cirenaica nel 1923, passando per l’Etiopia e terminando in Tunisia nel maggio del 1943, le vicende legate all’impiego delle Camicie Nere nelle colonie italiane sono ricostruite attraverso le testimonianze dei protagonisti, i bollettini militari, i diari storici dei vari comandi e gli articoli di stampa. Niccolò Lucarelli ripercorre i fatti d’armi sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista del contesto politico, senza tralasciare quello psicologico e morale; per quest’ultima ragione viene lasciato spazio sia alle voci di quelle Camicie Nere fino all’ultimo convinte della necessità della guerra, sia di quelle che proprio in Africa ebbero i primi dubbi sulla giustezza dell’impresa coloniale e del fascismo tutto.

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    Le carte segrete del duce – Tutte le rivelazioni su Mussolini e il fascismo conservate negli archivi inglesi

    20.00

    Una sorta di diario segreto del Ventennio scritto dai suoi stessi protagonisti, uno spaccato impressionante della vita interna del regime fascista.” Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino hanno scoperto questo straordinario “tesoro” archivistico nel Public Record Office di Kew Gardens, a pochi chilometri da Londra. Un “santuario” della ricerca storiografica, che custodisce una preziosa raccolta di telegrammi, rapporti di polizia e dei servizi segreti, lettere anonime, intercettazioni e altri documenti, confluiti per anni nelle mani di Mussolini e acquisiti alla fine della guerra dall’intelligence anglo-americana. Carte che rivelano la tentacolare rete di informatori messa a punto dal Duce. In questa ricca messe di testimonianze, che accompagnano l’intera parabola di Mussolini, emerge in particolare la tematica dei complotti massonici. Il rapporto tra il mondo delle logge e il fascismo fu sempre controverso. Messa fuori legge nel 1925, la massoneria riuscì a mimetizzarsi, continuando a favorire o stroncare carriere, a tessere trame che coinvolgevano la monarchia, il Vaticano, le principali potenze straniere, a condizionare il regime dall’interno.

    Rilegato, 16 x 23,5 cm. pag. 240

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    Le configurazioni del fascismo (1922 – 1923)

    13.00

    Secondo Pareto l’Italia post-1918 è ricca di forze centrifughe (le leghe rosse, il sindacato dei ferrovieri e dei tramvieri) e di forze centripete (plutocrati e borghesia produttiva) e rileva che ogni gruppo organizzato vuole impadronirsi del potere centrale, mentre le tendenze centrifughe sono meramente tattiche. Egli configura il fascismo come una forza politica di restasurazione del potere centrale tutt’altro che invisa alla plutocrazia, ma ricca, al proprio interno, di tendenze socializzatrici. In definitiva il fascismo al potere avrebbe configurato una sorta di governo di salute pubblica, nel quadro di una politica di riforme sociali condotta dall’alto. Edizione critica a cura di Francesco Ingravalle.

    Brossura 14,5 x 21,5 pag. 129

    Stampato nel 2012 da Ar

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    Le crepuscule du fascisme – Histoire de la République sociale italienne de 1943 a 1945

    16.80

    Il 15 settembre 1943, Benito Mussolini decreta la nascita della Repubblica Sociale Italiana nel bel mezzo di una guerra che agli occhi dei più pareva già persa. Questo governo fascista di stampo socializzante, è in realtà era un ritorno alle origini, al combattentismo. La sua costituzione conteneva un programma, politico, economico e sociale noto come “socializzazione” che potè essere messo in pratica solo in parte a causa dell’andamento della guerra. La guerra civile che caratterizzò questi due anni, fu tragico di conseguenze, lasciando degli strascichi fino ai nostri giorni. Notevole l’inserto fotografico a colori.

    Brossura, 15 x 21,5 cm. pag. 133 + 48 pagine fuori testo con foto b/n e a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 1998 da Editions Godefroy de Bouillon.

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    Le fucilazioni del processo di Verona. Giustizia o vendetta? La testimonianza-accusa di un giudice soldato

    20.00

    L’otto gennaio 1944 inizio a Verona il processo che tre giorni dopo avrebbe portato alla fucilazione di Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi. Tra i giudici c’era anche il generale Renzo Montagna che non faceva mistero dei dubbi che turbavano la sua coscienza: “Ma perché devo proprio esserci io, in questa tragedia? Se il Partito (fascista) vuol uccidere, perché non lo fa coi propri mezzi? Ed i Tedeschi, se vogliono colpire qualcuno, hanno proprio bisogno di un nostro tribunale e di un nostro processo?” Durante il processo il Generale si adopero in tutti i modi affinché i vari imputati non fossero condannati a morte. Fu tutto vano e dopo questa amara sconfitta Montagna non rimase a Verona per assistere alla fucilazione. Il Memoriale è completato da vari contributi scientifici. Leonardo Malatesta traccia un ampio profilo biografico del generale, arricchendolo con un’inedita sequenza fotografica. Francesco Mazzoli analizza, avvalendosi di nuovi strumenti di indagine, i momenti salienti della fucilazione dei condannati.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 274

    Stampato nel 2015 da Macchione

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    Le guerre di Mussolini?

    7.80

    Quante volte al giorno su ogni canale di tv, radio, quotidiani o periodici si parla di “Fascismo”? Quanti conoscono cosa realmente sia stato questo fenomeno tutto italiano? Una cosa è certa, per motivi più svariati – ma principalmente politici – la vera storia del fascismo è stata alterata, valorizzata, sminuita, ridicolizzata o, addirittura, divinizzata. Nella storia la verità è una, ma infinite sono le possibilità di inventare altre “verità”. Però fissati i paletti: fatti da una parte e documenti dall’altra, al di fuori di questi non c’è che la fantasia, e questo non ha nulla a che vedere con la Storia.

    Brossura 14 x 20,5 cm. pagg. 300

    Stampato nel 2013 da Greco & greco

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    Le italiane in Africa orientale – Storie di donne in colonia

    30.00

    In questo libro viene affrontato il tema delle italiane che si recarono nell’impero fascista alla fine degli anni trenta. Contrariamente a quanto è stato ritenuto finora si trattò di un fenomeno di massa che interessò circa ventottomila donne, non solo madri e mogli, ma anche nubili. Appartenenti in gran parte al ceto medio, si recarono in Africa in cerca di lavoro e per fuggire da un ambiente che concedeva loro modesti ambiti di libertà e una subalternità spesso umiliante. L’esodo fu facilitato e, in qualche caso, imposto dal fascismo per contrastare il madamismo, vale a dire l’unione con le native, l’inquinamento razziale e l’aborrito meticciato. L’opera è divisa in tre parti. La prima descrive la situazione delle italiane nella nostra società degli anni trenta e il dibattito sulla necessità della presenza femminile in colonia. La seconda esamina il percorso verso e nella terra promessa e la tragica conclusione. La terza è dedicata alle storie di alcune figure femminili ricavavate da diari, pubblicazioni e interviste. Nell’ampia appendice oltre a una serie di immagini e documenti in gran parte inediti è stato inserito il diario integrale di una colona.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 331 illustrato

    Stampato nel 2014 da Solfanelli

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    Le militi dell’idea – Storia delle organizzazioni femminili del Partito Nazionale Fascista

    33.00

    Questo lavoro intende fornire un contributo allo studio di una delle più importanti operazioni politico-culturali attuate nell’Italia interbellica. Proponendo una dettagliata ricostruzione dell’incessante opera di divulgazione della figura femminile svolta dal Partito Nazionale Fascista, viene compiuta una rivisitazione della storiografia relativa agli strumenti e ai modi con cui il fascismo cercò di mobilitare le donne in favore del partito e della nazione, focalizzando l’attenzione soprattutto sulle esponenti dei ceti medi che aderirono al Fasci femminili.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag 278

    Stampato nel 2002 da Olschki

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    Le origini del Fascismo

    15.00

    Dal 1908 al 1933 l’Italia e’ attraversata da un vento rinnovatore che segno’ scadenze cruciali per il destino degli italiani. Fu Alfredo Oriani nel 1908 ad aprire il discorso sul cambiamento di rotta della storia d’Italia. Creò un clima di attesa che annunciava una “rivolta ideale”, fino ad intravedere la possibilità di un grande destino per la nazione. Ed ecco che sulla scena della storia d’Italia compare l’uomo nuovo, il Mussolini socialista, interventista, decisore che diventerà il capo del fascismo. In Mussolini c’è la sintesi del sindacalismo rivoluzionario e del realismo machiavelliano, dell’utopismo dannunziano e della concretezza dello Stato corporativo, della rivoluzione restauratrice di Giovanni Gentile e della destra storica e del conservatorismo verticale del primo Croce. Alla pratica del trasformismo Mussolini propone l’etica della politica e una cultura che costruisce il Nuovo Stato.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 251

    Stampato nel 2005 da Controcorrente

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    Le radici del Fascismo – Una storia da riscrivere

    18.10

    Le vicende del XX secolo si presentano come una partita a tre per il dominio del mondo. Il Fascismo, una delle tre forze, ha giocato questa partita sullo stesso piano delle liberal-democrazie, oggi vittoriose anche sul comunismo. Il fascismo non è un fuorilegge della storia, ma una delle sue forze costitutive. Negare il Fascimo come protagonista della storia recente, sarebbe come per un cattolico negare l’esenza del protestantesimo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 239

    Stampato nel 1998 da Settimo Sigillo

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