La battaglia del Cinquale. Album fotografico, Febbraio 1945 “Fourth Term” attack to the Gothic Line

RSI

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    La battaglia del Cinquale. Album fotografico, Febbraio 1945 “Fourth Term” attack to the Gothic Line

    25.00

    Davide del Giudice

    Quando gli Alleati tentarono, invano, l’offensiva sulla Linea Gotica apuana. Era l’8 febbraio del 1945, settant’anni fa esatti. Tanti, ma non abbastanza per cancellare dalla memoria della nostra terra il ricordo feroce di una battaglia sanguinosa, che cancellò in un bagno di sangue le speranze di liberazione della popolazione, stanca ed affamata, schiacciata dall’occupazione tedesca, terrorizzata dai rastrellamenti e dalle stragi, nazifasciste e al tempo stesso ferita dai bombardamenti americani. Gli”effetti collaterali”, come vengono definiti nelle guerre di oggi. E’ dell’8 febbraio del 1945, infatti, il bombardamento del centro storico di Massa, ricordato dalle immagini di devastazione di piazza Aranci e della Conca. Era la guerra, la guerra come la si vive al fronte che qua si attestò per otto lunghi mesi, dall’agosto del 1944 fino all’aprile del 1945, quando con l’offensiva di primavera gli Alleati riuscirono nell’impresa fallita a febbraio.

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    La Battaglia del Folgorito e Belvedere, 5 – 9 aprile 1945

    22.00

    Il combattimento che portò alla presa del Monte Folgorito fu la chiave di volta dell’offensiva statunitense nel settore di fronte della Versilia e delle Apuane. Questa porzione di fronte di una decina di chilometri di estensione, dal mare al Monte Carchio, difeso da poco più di un migliaio di tedeschi, aveva retto dal settembre 1944 ad ogni attacco portato dalla 92a Divisione USA contro la Linea Gotica. Il presente volume, oltre a narrare nel dettaglio i combattimenti del crinale Folgorito-Carchio-Belvedere, presenta importanti documenti e lettere di soldati, una guida escursionistica completa di mappe e un testo riassuntivo della battaglia della Linea Gotica Occidentale, scritto in lingua inglese.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 107 illustrato con foto e cartine b/n e colore

    Stampato nel 2016 da Sarasota

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    La Battaglia del Folgorito e Belvedere, 5 – 9 aprile 1945

    22.00

    Davide Del Giudice

    Il combattimento che portò alla presa del Monte Folgorito fu la chiave di volta dell’offensiva statunitense nel settore di fronte della Versilia e delle Apuane. Questa porzione di fronte di una decina di chilometri di estensione, dal mare al Monte Carchio, difeso da poco più di un migliaio di tedeschi, aveva retto dal settembre 1944 ad ogni attacco portato dalla 92a Divisione USA contro la Linea Gotica. Il presente volume, oltre a narrare nel dettaglio i combattimenti del crinale Folgorito-Carchio-Belvedere, presenta importanti documenti e lettere di soldati, una guida escursionistica completa di mappe e un testo riassuntivo della battaglia della Linea Gotica Occidentale, scritto in lingua inglese.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 107 illustrato con foto e cartine b/n e colore

    Stampato nel 2016 da Sarasota

    Condizioni del libro: nuovo

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    La bella morte. Gli uomini e le donne che scelsero la Repubblica Sociale Italiana

    22.00

    Gianni Oliva

    Per la vulgata dell’Italia repubblicana i «ragazzi di Salò» hanno rappresentato il «male assoluto». Settant’anni fa Italo Calvino, partigiano combattente, scriveva invece: «Quel furore antico che è in tutti noi è lo stesso che fa sparare i fascisti, con la stessa speranza di riscatto. Ma allora c’è la storia. C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra». Sdoganata prima dal presidente della Camera Luciano Violante, poi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la questione dei «ragazzi di Salò» anima da due decenni un dibattito spesso strumentale. Gianni Oliva ne propone quindi una lettura storiograficamente equilibrat. I valori sedimentati dall’educazione di regime (la sacralità della patria e dell’onore, la lealtà alla parola data, il rispetto per i caduti in battaglia) si intrecciano con il disgusto morale per il «tradimento» dell’8 settembre, la volontà di vendicarsi dei voltagabbana, dei doppiogiochisti, dei funamboli dell’abiura.  «Cercare la bella morte» diventa la prospettiva drammatica di un percorso che si esaurisce nella furia di piazzale Loreto: è la storia di una scelta sbagliata, che per il numero di adesioni e per il significato storico non può essere rimossa, né considerata residuale.

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    La brigata nera Mercuri 1944-1945

    24.00

    Leonardo Malatesta

    Questo saggio racconta la Brigata Nera Mercuri dall’atto della sua fondazione, nel 1944, in seguito alla nascita della RSI, fino all’anno della sua conclusione, e oltre, per gli istituiti processi e le amnistie degli appartenenti. La Brigata – come per altre generatesi dopo l’operazione Eiche a compimento della liberazione di Mussolini detenuto a Campo Imperatore sul Gran Sasso – era composta da uomini di età varia, politicizzati e militarizzati con compiti di controguerriglia partigiana. Il testo si alimenta anche del rinvenimento di un diario originale della brigata che, in maniera circostanziata, tratteggia le azioni e le giornate dei combattenti in un’Italia divisa tra forze di liberazione e il neonato fascismo di stampo repubblichino.

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    La colpa dei vincitori – Viaggio nei crimini dell’esercito di Liberazione

    17.50

    Ci sono italiani che hanno pagato molto caro il prezzo della Liberazione. Sono le migliaia di donne della Ciociaria e del frosinate violentate, abusate e uccise durante la marcia dei “liberatori”. Tutto iniziò nel luglio del 1943, quando le truppe alleate sbarcarono in Sicilia. Nella risalita, furono molti i soldati che si lasciarono andare a episodi di violenza, mentre i generali e gli ufficiali chiudevano entrambi gli occhi. Come nel caso dei soldati francesi originari di Marocco, Algeria e Tunisia, i goumiers, al comando del generale Alphonse Juin. Abili nei combattimenti in montagna, furono determinanti nell’aggirare la linea tedesca addentrandosi sui monti a sud di Roma. Ma seminarono l’orrore nei villaggi che attraversarono. Migliaia di donne di tutte le età, giovani e anziane, furono violentate e abusate con estrema crudeltà, anche da centinaia di soldati. Chi si ribellava veniva ucciso, gli uomini violati a loro volta. Secondo alcune stime furono decine di migliaia le vittime. Due volte vittime, perché alla violenza si unirono la vergogna e il silenzio. Si preferì tacere, le donne per pudore e autodifesa, le istituzioni italiane e francesi per non macchiare l’onore e non urtare la sensibilità dei rispettivi eroi della Liberazione. Eliane Patriarca, giornalista francese, indaga su questi fatti così poco conosciuti sia in Francia che in Italia, anche per scoprire se ai suoi nonni, originari di quelle zone, era toccata quella sorte. Un ritorno alle radici e un’indagine storica che, raccogliendo testimonianze terribili e sempre vivide, tocca un nervo ancora scoperto della nostra storia.

    Rilegato, 15 x 22,4 cm. pag. 174

    Stampato nel 2018 da Piemme

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    La Controbanda! – Storia e esplorazioni del III Gruppo Esploranti arditi e della Controbanda di Calice Ligure, divisione F.M. San Marco

    29.00

    Il III Gruppo Esplorante della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” dell’Esercito Nazionale Repubblicano, derivante dal 10° Reggimento Arditi e comandato da Tenente Colonnello Vito Marcianò, contese con successo l’entroterra ligure e le Langhe ai partigiani dal 1944 al 1945. Le operazioni del Reparto sono qui ricostruite in dettaglio attraverso un bilanciato confronto di spesso contrastanti fonti edite e d’archivio, tra le quali il verbale del processo al Comandante Marcianò e a diversi membri dell’Esplorante, Asti 1947, qui riprodotto per la prima volta, integrate dalle voci relative al Gruppo del Diario di Guerra della Divisione e da un resoconto sulle sue azioni scritto nel dopoguerra dal Generale Comandante della “San Marco” Amilcare Farina. Un capitolo tratta poi il secondo reparto specializato nella controguerriglia della Divisione “San Marco”, ossia la “Controbanda” del Tenente Costanzo Lunardini del III Battaglione del 6° Reggimento Fanteria di Marina, basata a Calice Ligure nel 1944 – 1945.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 308 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    La croce al «Monte Manfrei». Quid est veritas? La div. San Marco nel Sassellese e dintorni (val d’Erro, val d’Orba, val Ceresa, val Stura)

    30.00

    Emilio Scarone

    La Croce al Monte Manfrei. Ricerca compiuta in decenni per capire quanto essa rappresentava e il perché della sua realizzazion. Come scrisse Fra Ginepro: “Nelle vallate savonesi, cadono trucidati decine e decine di marò rimasti senza nome. Li ricorda la Croce di Monte Manfrei presso Olba. Li raccoglie tra le sue braccia che simboleggiano la Misericordia e il Sacrificio Divino”. Marò che non furono uccisi in uno scontro sul posto dove sorge la Croce, ma che furono massacrati nella zona in cui operavano le Brigate Partigiane (val d’Erro, val d’Orba, val Ceresa, val Stura), unitamente ad altri 200 civili e militari.

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    La Decima Flottiglia MAS e la Venezia Giulia 1943-45

    15.50

    Dopo l’8 settembre gli uomini della Xª Mas, sotto la guida del Comandante Borghese, si riorganizzarono facendo della nuova Decima una forza militare e morale, cercando innanzitutto di difendere l’intangibilità del territorio nazionale. Da qui l’impegno di quegli uomini per la difesa dei confini orientali e il loro sacrificio per mantenere la sovranità italiana in Istria, Fiume, Dalamzia. Accurate ricerche, interviste e nuove fonti archivistiche hanno permesso di ricostruire quelle tragiche vicende.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 184, appendice con vari allegati

    Stampato nel 2000 da Settimo Sigillo

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    La decima Mas e il diario di Umberto G.

    22.00

    Gino Serafini

    Un Diario di guerra sconcerta la nipote dell’autore che l’ha ritrovato. Dalla resa di Genova allo squallore del campo di prigionia di Coltano, mette in scena le ultime convulsioni della Rsi, raccontate con penna sottile da Umberto Guidotti, uno dei vinti. La nipote s’impegnerà nella sua trascrizione e Gino Serafini, suo marito, nell’inquadramento storico, per farlo conoscere ai familiari e conciliare l’Umberto del Diario, marò della X Mas, con quanto si sapeva fino allora di lui, premuroso zio e uomo garbato. Ne scaturiscono un libro (questo) e un duplice ritratto: della Decima e dello stesso Umberto. Al centro, una domanda: perché un giovane idealista e perbene, quale lui era, scelse di combattere dalla parte perdente e sbagliata della Storia?

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    La Decima MAS in Friuli – Il processo a Remigio Rebez

    14.00

    Innumerevoli sono gli studi e i documenti raccolti dai due enti regionali del friuli Venezia Giulia preposti alla memoria storica della Resistenza – l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste e il suo omologo l’Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine associato all’A.N.P.I cittadino – che rievocano le vicende del periodo di guerra. Questo libro, che prende spunto da una tesi discussa presso la Facoltà di lettere di Udine, narra, ovviamente con un sottofondo di esecrazione, le vicende di uno dei protagonisti nella lotta alla Resistenza messa in atto in Friuli sul finire del 1944: il sergente della Xª MAS Remigio Rebez. Le drammatiche circostanze ripercorse – l’armistizio, l’occupazione, la lotta fratricida – ferite che ancora adesso non è possibile esaminare con obiettività, utilizzano come fonte i documenti custoditi presso l’archivio di Stato di Udine e presso i due enti sopracitati.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 216

    Stampato nel 2011 da Prospettiva

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    La Desert Air Force nella campagna d’Italia. Gennaio-aprile 1944

    15.00

    Agostino Alberti – Stefano Daniele Merli

    La Desert Air Force britannica è sempre stata considerata la “cenerentola” tra le forze aeree che furono protagoniste della Campagna d’Italia. Per la prima volta un libro in lingua italiana ne ricostruisce il ruolo, l’organizzazione, le missioni concentrandosi sui primi quattro mesi del 1944. Un periodo tanto breve quanto denso di eventi decisivi – lo sbarco di Anzio, le battaglie di Cassino – che vide la Desert Air Force partecipare alle operazioni in prima linea.

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    La Divisione «Monterosa» nelle voci dei suoi Alpini. Munsingen–Liguria–Garfagnana–Alpi Occidentali–Coltano. 1943-1945

    35.00

    Davide Del Giudice

    Questo libro contiene le memorie di guerra della Divisione Alpina “Monterosa” dell’Esercito Nazionale Repubblicano della RSI, edite nell’omonimo bollettino dei veterani della Divisione dal 1988 al 2012, anno in cui fu dato alle stampe l’ultimo numero. Il volume raccoglie queste testimonianze in presa diretta riunendole in capitoli sull’addestramento in Germania e sulle azioni nei vari fronti operativi, dalla Liguria alla Garfagnana e alle Alpi Occidentali, e raggruppandole per reparti. L’opera si conclude con i resoconti sui drammatici avvenimenti a cavallo del 25 aprile e sulla prigionia a Coltano e il ricordo degli scomparsi, ed è corredata di numerose fotografie, in parte inedite.

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    La Divisione San Marco nella R.S.I.. Immagini e Documenti

    32.00

    Emilio Scarone (a cura di)

    Volume sulla Divisione “San Marco” della Repubblica Sociale Italiana, essenzialmente illustrato. Il lavoro pone in evidenza molteplici fotografie di appartenenti alla Divisione stessa, un certo numero di illustrazioni a colori, con manifesti, cartoline, distinti, ecc. e una sessantina di pagine con la riproduzione di documenti. Molto utile in particolar modo per i collezionisti.

    Brossura, 21 x 25 cm. pag. 168 riccamente illustrato con foto b/n e alcune a colori

    Stampato nel 2023 da Novantico

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    La fine di una stagione – Memoria 1943-1945

    9.30

    “Sono figlio di un morto ammazzato”: questa è la “confessione” che dà avvio al libro in cui Roberto Vivarelli racconta per la prima volta, con partecipazione ma anche con stupefacente lucidità, la sua esperienza di “repubblichino” adolescente. Il padre di Vivarelli fu ucciso dai partigiani jugoslavi nel 1942. Alla caduta del fascismo e dopo l’8 settembre 1943, rimanere fascisti per i due figli sarà anche una questione di fedeltà alla figura paterna. Ma dal 1948 egli avvierà una propria “ricostruzione” culturale e politica, che lo condurrà su posizioni assai lontane da quelle di partenza. Ma solo dopo mezzo secolo riuscirà a far combaciare le stagioni della propria vita e a vedere il filo unitario che le lega.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 125

    Stampato nel 2000 da Il Mulino

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    La foiba della Val d’Orcia. 8 Aprile 1944, la Pasqua di sangue

    16.00

    Ilario Sbrilli

    8 aprile 1944, quattro uomini uccisi a sangue freddo. La forza di una famiglia per aprire le indagini, fra minacce, bugie, depistaggi e tradimenti. Uno dei primi processi contro i partigiani dopo la fine della guerra.

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    La Gladio del lago – Il gruppo «Vega» fra J. V. Borghese RSI servizi segreti americani e l’Italia del dopoguerra

    16.00

    Yalta nel febbraio 1945 segnò la svolta. Si combatteva ancora in Europa e il mondo era già stato suddiviso in spazi blindati. Occorreva far sì che, chiusa per quanto riguarda l’italia la partita resistenziale, dove l’Alleato aveva contrastato la visione di un “esercito di popolo” per limitare il contributo partigiano ad una presenza il più marginale possibile, l’orso comunista non muovesse passo in Europa. L’italia era al primo posto, nelle attenzioni, per via delle sue frontiere orientali. È proprio quello che Giorgio Cavalleri racconta in questo libro: ai “servizi” venne attribuito il compito di vigilare sugli equilibri raggiunti a tavolino tra Roosevelt, Churchill, Stalin in quel lontano inverno del ’45., Infatti, a partire dalla tarda prima­vera 1944, da una “base” della Repubblica Sociale Italiana sul laghetto di Montorfano nella Brianza comasca, il Battaglione “Vega”, un nucleo speciale della Decima Mas, si stava addestrando in stretto contatto con la Regia Marina del governo badogliano del Sud, sotto il diretto controllo dell’OSS (i “servizi” americani di Donovan) per potere essere impiegato in operazioni di “intelligence” allo scopo di garantire stabilità politica nel segno della moderazione e al riparo da temuti e probabili sommovimenti comunisti.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 238 con 21 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2006 da Arterigere

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    La guardia della rivoluzione – La GNR nel 1944: organizzazione ed impiego militare

    20.00

    I primi mesi del 1944 furono dedicati all’organizzazione della nuova Milizia fascista che, prendendo per esempio le SS germaniche, si apprestava a diventare una vera e propria superpolizia politica, senza dimenticare, naturalmente, la “proiezione militare” con l’allestimento dei Battaglioni d’Assalto composti quasi esclusivamente da giovani e giovanissimi Volontari di Guerra, sui quali il Comando Generale della Guardia investì tutte le sue speranze. Si dispose l’assorbimento nei ranghi della GNR dei Carabinieri e della Polizia dell’Africa Orientale (cui si aggiunsero anche le Squadre di Polizia Federale allestite dal Partito nell’Autunno 1943). I Carabinieri erano fondamentali per avere una copertura capillare di tutto il territorio nazionale; le Squadre di Polizia Federale, invece, dopo la nascita della GNR, avrebbero solo rappresentato un doppione di “milizia politica”, oltretutto poco gestibile. Questo secondo volume vuole evidenziare il processo di organizzazione della Guardia Nazionale Repubblicana e il ruolo che questa Forza Armata ricoprì nel 1944, in particolare evidenziandone l’impiego sui fronti di guerra non solo italiani, ma anche all’estero. Infatti, dopo l’8 Settembre, in Balcania, numerosi Battaglioni CC.NN. non disarmarono e rimasero al fianco dell’alleato germanico. Di loro si è persa memoria storica. Pochi furono i Legionari che riuscirono a farsi rimpatriate. Per tutto il resto della guerra le Camicie Nere, inquadrate nelle Divisioni germaniche, continuarono una battaglia dimenticata da tutti in difesa dell’Europa perfino dall’avanzata sovietica.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 424 con varie illustrazioni e foto a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Herald

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    La guardia della rivoluzione – La GNR: controguerriglia e difesa della Repubblica Sociale

    20.00

    La lotta antipartigiana, sebbene non preventivata all’atto della costituzione della Guardia, fu alla fine l’impiego principale delle unità della GNR. In questo terzo ed ultimo volume analizzeremo proprio questo aspetto di impiego dei reparti in camicia nera, evidenziandone i limiti ma anche i successi operativi. Se la Resistenza non riuscì mai ad avere quel peso militare su cui tanto si speculò nel dopoguerra, lo si deve proprio ai reparti della RSI e, in particolare, a quelli della Guardia Nazionale Repubblicana che fino agli ultimi giorni del conflitto tennero salde le proprie posizioni, impedendo alle unità partigiane non solo il – facile – successo sulla scia dell’avanzata angloamericana, ma anche la tanto proclamata insurrezione. In gran parte dei casi, le bande ribelli calarono sui paesi e sulle città dopo l’inizio dell’evacuazione dei reparti italo-tedeschi. Quello che avvenne dopo, nella Primavera di sangue del 1945, evidenzia il contributo della GNR al mantenimento dell’ordine pubblico durante la RSI: si impedì che lo stillicidio continuo di singoli esponenti fascisti si tramutasse in quel bagno di sangue “rigeneratore” ed epuratore di cui si facevano sostenitori quelle componenti più estremiste dei Comitati di Liberazione Nazionale. Solo dopo che si arresero volontariamente gli ultimi reparti in camicia nera iniziò quella mattanza che non ha precedenti nella storia d’Italia. In questo enorme sacrificio di sangue donato alla Patria dalla Guardia Nazionale Repubblicana vi è il significato più profondo della sua esistenza.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 408 con numerose tabelle

    Stampato nel 2017 da Herald

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    La guardia della rivoluzione – La Milizia fascista nel 1943: crisi militare – 25 lugio – 8 settembre – Repubblica Sociale

    20.00

    Lo studio rappresenta un primo volume di un’opera complessiva in tre tomi che ha l’ambizione di descrivere in maniera nuova ed esaustiva gli ultimi due anni di vita di quella che fu chiamata “la Guardia Armata della Rivoluzione”. Infatti, sugli ultimi due anni di vita della Milizia, ossia l’organizzazione militare creata originariamente per difendere la Rivoluzione fascista, non esistono studi esaurienti. Questo per una serie di fattori. Il 1943-1945, infatti, è un periodo straordinariamente, quanto drammaticamente, ricco di eventi: si pensi solo che nel primo anno di questo biennio si verificarono il 25 Luglio, ossia la caduta di Mussolini; l’8 Settembre, la resa incondizionata del Regno d’Italia agli Angloamericani; la nascita della Repubblica Sociale Italiana. Con questo primo volume si è evidenziato il ruolo della MVSN nel drammatico 1943. Fu un anno cruciale per la storia d’Italia. Lo studio di come la Milizia abbia reagito davanti agli eventi che si succedettero con rapidità impressionante ha permesso di revisionare alcune pagine di storia molto spesso travisate.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 307

    Stampato nel 2013 da Herald

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    La Guardia Nazionale Repubblicana – Nella memoria del Generale Niccolo Nicchiarelli 1943-1945

    18.00

    .Determinanti in quella scelta furono il senso del dovere e il desiderio di compiere per intero il proprio dovere di Italiani esasperatamente innamorati della Patria. Generale Niccolo Nicchiarelli. Tra le forze armate della RSI, la Guardia Nazionale Repubblicana fu la prima ad essere istituita e una delle più consistenti per numero di uomini. Vi confluirono le Camicie nere della Milizia e i Carabinieri, tra loro diversi per sentimenti politici e tradizioni: ne risultò, come disse Rodolfo Graziani, “un ibrido e naturalmente non riuscito connubio”. Tuttavia la GNR, agli ordini di Renato Ricci, poi del Duce, cercò di assolvere i propri compiti, primo fra tutti il controllo del territorio. È quanto emerge dalla memoria di Niccolo Nicchiarelli il quale, incaricato nel 1943 di presentare un progetto di costituzione della Guardia, dall’estate del 1944 ne diventò, in quanto capo di Stato Maggiore di Mussolini, il vicecomandante. Con tale ruolo cercò di salvare i Carabinieri dai progetti di eliminazione tentati dai tedeschi con il sostegno dei fascisti intransigenti che consideravano la Benemerita fedele al re traditore. Per Nicchiarelli, invece, quest’arma, “unica forza di polizia disciplinata e tecnicamente preparata” a disposizione, doveva comunque essere salvaguardata per presidiare il territorio nazionale dopo la fine del fascismo e garantire la continuità dello Stato, a prescindere dalla sua caratterizzazione politica. La GNR aveva assoluta necessità dei Carabinieri per assolvere i servizi d’istituto che i provenienti dalla Milizia non potevano ancora conoscere e svolgere con adeguata preparazione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 220 + 14 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Mursia

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    La Guerra Civile in Piemonte 1943 – 1945 – Alla ricerca della verità Vol. I

    20.00

    Per cercare di restare il più possibile sopra le parti affrontando il difficile argomento della Guerra Civile, l’Autore non esprime giudizi personali e non trae conclusioni altrettanto personali, si limita a riportare i singoli fatti in ordine cronologico desunti direttamente da: Bundesarchiv Militarchiv Friburgo, Archivio di Stato di Alessandria, Archivio di Stato di Cuneo, Archivio di Stato di Genova, documentazione varia dei comuni di Rovegno, Dernice, Boves, Alba, Archivio della Rocca del comune di Bra, Istituti Storici della Resistenza di Cuneo e Alessandria, The General SS: Rapporto completo dei servizi segreti degli Alleati sulle SS, “Der Dietrich” (il bollettino della Leibstandarte-SS “Adolf Hitler”).

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 295 con circa 22 foto b/n

    Stampato nel 2000 da Chiaramonte

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    La Guerra Civile in Piemonte 1943 – 1945 – Alla ricerca della verità Vol. II

    18.00

    Come nel volume precedente l’autore lascia che gli episodi parlino da soli. Lo stile è scarno, i documenti presentati non sono collegati da tesi e da assunti, ma il lavoro è fondamentale. La documentazione proviene da: Archivio storico della Città di Torino, Archivio di Stato di Torino, Archivio dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Bundesarchiv Militarchiv Friburgo, Bundesarchiv Koblenz, Archivio del Comune di Boves, Archivio del Comune di Alba, Istituti storici della Resistenza di Cuneo e Alessandria, “Der Dietrich” (bollettino della Leibstandarte-SS “Adolf Hitler”), Archivio di Stato di Asti, Archivio di Stato di Avellino, Archivio di Stato di Ferrara, Archivio di Stato di Genova, Archivio del Comune di Gallicano (LU), Archivio del Comune di Monteroni di Lecce, documenti vari del Comando provinciale dei Carabinieri di Asti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 207 con 40 foto b/n

    Stampato nel 2003 da Chiaramonte

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    La guerra dei neri

    12.50

    Il libro venne scritto con il titolo “Questo sporco affare” nell’estate del ’45, subito dopo la fine della R.S.I., scritto di getto, d’istinto, disordinato, con l’intento di raccontare qualche cosa dei combattenti della R.S.I., quelli che avevano deciso di battersi rifiutando il disonore della resa. Una testimonianza dei giorni di una stagione furiosa, drammatica ed esaltante allo stesso tempo. Testimonianza mai rinnegata nemmeno dopo quarant’anni, anzi.

    Brossura, pag. 141 + 16 pagine fuori testo con 16 foto b/n

    Stampato nel 2002 da Settimo Sigillo

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    La guerra è finita (Romanzo)

    20.00

    Ludovico e Gaetano, i protagonisti, si incontrano là dove si combatté per riscattare l’onore offeso della Patria dopo l’8 settembre del ’43. Soldati della Repubblica Sociale Italiana, prigionieri, dopo la guerra vivono vite differenti, poi tentano di raccogliere una nuova sfida, ma si rendono conto che sarà di altri il compito di non ammainare la bandiera. Ma rimane il dono della memoria, quello di aver partecipato, nonostante la sconfitta, ad una epica battaglia di valori e di civiltà.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 268

    Stampato nel 2014 da Ritter

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    La guerra partigiana in Italia – Una storia militare

    18.00

    Mentre gli eserciti alleati si aprivano la strada combattendo lungo la penisola nel 1943-1945 e scrivevano nelle pagine dei libri di storia i nomi di battaglie come Anzio e Cassino, dietro le linee tedesche un ampio e variegato movimento partigiano era impegnato in una guerra molto meno conosciuta sotto il profilo militare, ma feroce, contro i reparti tedeschi e i loro alleati della R.S.I.. In questo conflitto, costituito da improvvisi assalti, imboscate eseguite con la tecnica della guerriglia e conseguenti rappresaglie, sarebbero state segnate le tappe di un cammino di violenza da ambedue le parti. Il libro descrive in dettaglio le forze antipartigiane tedesche e fasciste; ne elenca le operazioni e analizza successi e fallimenti di ambedue le parti. Il volume è inoltre completamente Illustrato da rare fotografie, tavole a colori delle uniformi e degli equipaggiamenti, e da dettagliate mappe.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 140 illustrato con circa 50 foto b/n, 2 cartine e 6 tavole a colori

    Stampato nel 2016 da Goriziana

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    La guerra segreta nell’italia liberata – Spie e sabotatori dell’Asse 1943-1945

    21.00

    Mentre le Forze Armate tedesche comandate da Kesserling, ritardavano l’avanzate delle forze alleate lungo la penisola, vi fu’ un’altra guerra, meno conosciuta, piu’ tragica, portata avanti dai sabotatori della R.S.I., mandati dai comandi germanici nel territtorio occupato dagli anglo-americani per compiere ricognizioni, sabotaggi, spionaggio e controspionaggio. Molti di questi elementi erano giovanissimi, incuranti della possibilita’, a cui alcuni di loro peraltro andarono incontro, di essere fucilati una volta catturati dal nemico. Una pagina di storia italiana da ricordare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 307 + 16 pagine fuori testo con con foto b/n

    Stampato nel 2004 da Libreria Editrice Goriziana

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    La guerra sulla Linea Gotica occidentale – Divisione Monterosa 1944-45

    22.00

    L’autore, ex ufficiale della Divisione Alpina “Monterosa”, formatasi nell’ambito delle FF.AA. della Repubblica Sociale Italiana dopo l’8 settembre 1943, racconta la costituzione dell’unità in Germania con volontari e coscritti di leva, la sua suddivisione in 3 gruppi di combattimento: uno nelle Alpi Occidentali opposto alle forze degolliste, uno in Liguria in funzione antisbarco e uno sul Serchio opposto alle forze anglo-americane avanzanti lungo la penisola. Il tutto per rendere onore a dei soldati che combatterono con coraggio fino al termine del conflitto.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 276 illustrato con circa 76 tra foto b/n e cartine

    Stampato nel 2002 da Lo Scarabeo

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    La linea dell’Isonzo – Diario postumo di un soldato della RSI Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini”

    25.00

    Teodoro Francesconi

    Libro postumo di Teodoro Francesconi, allora giovane volontario nel Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini. Riportiamo per ricordarlo queste sue semplici parole: Noi credevamo, obbedivamo e marciavamo per decine di ore, combattevamo e avevamo solo il fucile, morivamo per qualche cosa che si chiamava Patria, parola che oggi ha un suono buffo e non ha più alcun significato. Siamo stati volontari, gli ultimi volontari della storia d’Italia. Abbiamo creduto, abbiamo lottato, abbiamo perduto, abbiamo pagato, ma non abbiamo tradito noi stessi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195 + 14 pagine fuori testo con cartine e foto b/n

    Stampato nel 2009 da Effepi

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    La linea gotica occidentale ieri e oggi Vol. 2 – Carrara Alpi Apuane Lunigiana Garfagnana

    34.00

    Un appassionato e commosso viaggio nel periodo ’44 – ’45, in un’opera essenzialmente fotografica, nei luoghi delle marce e degli scontri lungo la Linea Gotica Occidentale, arricchita da alcune pagine di testimonianze dirette dei protagonisti. Frutto di tre decadi di ricerche negli archivi in Italia e all’estero, di sopralluoghi sul campo e interviste a civili e veterani, le foto d’epoca sono contestualizzate e fatte “rivivere” affiancate da inquadrature attuali delle medesime località, stile “After the Battle” e “Then and Now”. Civili e partigiani, militari nostri e di nazionalità diverse e lontane che combatterono in quei paesi, lungo quelle strade e quei crinali che possiamo percorrere con interesse e emozione anche oggi: “non è poi così lontano”.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 240 completamente illustrato con foto b/n e varie foto a colori

    Stampato nel 2017 da Sarasota

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    La Linea Gotica sul 44° Parallelo. Campi di battaglia, Fortificazioni e Rifugi antiaerei tra la Media Valle del Serchio, la Collina Pistoiese e il Passo della Futa.

    28.00

    Bellissimo album fotografico a tutta pagina unite idealmente da un filo sottile: il 44° parallelo, la linea geografica che, nel territorio tra Lucca e Pistoia, seguiva il percorso della Linea Gotica. A corredo di queste immagini un agevole testo con descrizione dei luoghi, aneddoti e curiosità legati ad essi. Dietro a queste immagini – bunker, camminamenti, gallerie antiaeree – ci sono un luogo e tanta storia da scoprire e tante associazioni di appassionati che seguono il modello della valorizzazione storica a scopo turistico. Il volume presenta anche diverse pagine a colori che riprendono foto depoca (luoghi, immagini di reenactors storici) ma anche alcune tavole di armi e munizioni. L’aspetto più evidente di questo notevole lavoro, sono però le foto d’epoca a colori, abbastanza rare per quanto riguarda il fronte italiano.

    Brossura, 29 x 21 cm. pag. 39 + pagg. 106 illustrate colore e b/n

    Stampato nel 2014 da Associazione Culturale Sarasota

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    La marcia contro la Vandea – Guerra antipartigiana sotto Salò

    28.00

    «L’organizzazione del movimento contro il banditismo deve avere un carattere che colpisca la psicologia delle popolazioni e sollevi l’entusiasmo delle nostre fila unificate. Deve essere la marcia della Repubblica Sociale contro la vandea – Benito Mussolini» Cosi si espresse il Duce in un incontro con i vertici dell’esercito repubblicano, ma cosa si nascondeva dietro a queste sigle apparentemente astruse: RAP, RAU, CARS, CoGu? Chi furono gli artefici dell’organizzazione della lotta antiribellistica nei cruenti e tragici anni di Salò? Quale fu il vero ruolo dei tedeschi e quale quello del maresciallo Graziani? Basata in gran parte su una documentazione inedita, ecco la storia mai raccontata di una delle pagine meno note e più controverse della guerra civile 1943 – 1945: quella dei reparti antipartigiani dell’esercito della RSI.

    Brossura 15 x 21 pag. 331 + 16 pagine fuori testo con foto b/n e 8 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2012 da Editrice Lo Scarabeo

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    La memoria bruciata

    22.00

    Mario Castellacci

    La gran parte di coloro che, dopo l’8 settembre aderirono alla Repubblica Sociale Italiana, non avevano ancora vent’anni. Ad ingrossare le file dei “repubblichini” non accorsero solo i fascisti, vi accorsero anche molti ragazzi al grido di “viva l’Italia”, ragazzi che semplicemenmte pensavano si dovesse restare fedeli a certe idee di Patria, Onore, Fermezza, disposti farsi uccidere per questi ideali. A questa categoria appartiene Mario Castellacci, a cui toccò scrivere le parole di quella canzone straffotente, il cui verso iniziale… “Le donne non ci vogliono più bene” divenne la colonna sonora di una generazione emarginata che poi, a guerra finita, fece della propria emarginazione una bandiera, un segno di sprezzante distinzione.

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    La mia guerra incivile

    14.00

    Benito Dazzani

    L’odissea di un giovanissimo legionario di Mussolini tra miti, eroismi e tradimenti di una lotta fratricida. Dalle vicissitudini del narrante, trovatosi a vivere in prima persona vicende insieme tragiche ed esaltanti, traspare un grande rispetto per la persona, sostenuto da una nobiltà e da un senso dell’onore che neppure un conflitto così terribile è mai riuscito a spegnere del tutto. Popolano i suoi ricordi personaggi famosi e interpreti sconosciuti, momenti di felicità e di dolore. Sullo sfondo la Romagna e l’Italia di un periodo decisivo della nostra storia. L’opera è arricchita da un ampio profilo storico e critico dei curatori.

    Brossura, pag. 158 con 23 foto b/n

    Stampato nel 2003 da Settimo Sigillo

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    La milice francaise meurt en italie. Mars-avril 1945

    39.00

    Lucien Manganelle

    Marzo 1945. L’Europa sta crollando, la Germania è in ritirata, su tutti i fronti e, nel caos di una guerra che volge al termine, un pugno di uomini si rifiuta di arrendersi. Sono gli ultimi fedeli della milizia francese, gettati sulle strade dell’esilio, braccati in Francia, disprezzati in Germania e infine mandati a morire in Italia. Joseph Darnand, Himmler, Pétain, le SS francesi della divisione Charlemagne: questo libro svela i retroscena di una storia disperata, tra illusioni infrante e impegni portati a termine, nonostante gli esiti già scritti…

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 272 con alcune foto a colori e b/n e la riproduzione di documenti

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2025 da Memorabilia

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    La Patria che visse due volte

    14.00

    Enzo Erra

    L’autore individua due patrie italiane: la prima nata come conseguenza del Risorgimento e impersonata da Vittorio Emanuele II°; la seconda nata in seguito alla costituzione della R.S.I., come conseguenza all’abbandono, sempre ad opera di un Savoia, di ogni capacita’ e prerogativa sullo stato e sulla nazione italiana.

    Brossura, pag. 142

    Stampato nel 2004 da Settimo Sigillo

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    La Penna Spezzata del Tenente Broggi. La storia del più giovane Alpino del Regio Esercito ed Ufficiale della RSI

    20.00

    Rosa Broggi – Davide Del Giudice

    Fu il più giovane volontario d’Italia negli Alpini nel 1940, decorato due volte sul fronte greco-albanese. Della divisione “Monterosa” della RSI fu l’Ufficiale più giovane ed alfiere. Morì per non rinnegare il suo giuramento sulle Alpi Apuane nel 1944. La sua storia narrata dalla mamma e dai testimoni che lo conobbero.

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    La polizia repubblicana 1943-1945

    19.90

    Gabriele Malavoglia

    Anche la Repubblica Sociale ebbe la propria struttura di Pubblica Sicurezza, il corpo della Polizia Repubblicana, formata da una sorta di doppia anima: una territoriale, impegnata nei compiti d’istituto della Polizia, e una più spiccatamente figlia del tremendo periodo che si stava vivendo, dedita principalmente alla persecuzione degli avversari politici del fascismo, i partigiani, ed alla caccia agli ebrei. A volte queste due anime si compenetrarono, nonostante la suddivisione rimase molto netta. Fino ad oggi, ben poco è stato scritto sulle vicende della Polizia Repubblicana, le ricerche si sono concentrate, per motivi diversi e talora opposti, soprattutto su quei reparti di para-polizia, spesso conosciuti come “bande”, dediti alle attività più violente e crudeli, che operavano perlopiù in stretta dipendenza con i comandi germanici. È stato invece tralasciato l’aspetto più istituzionale della polizia Repubblicana, nelle cui file militarono moltissimo uomini onesti e probi, che, in molti casi, si prodigarono anche per salvare ebrei o militarono segretamente nella Resistenza. Lungi dall’avere realizzato uno studio sistematico ed esaustivo, in queste pagine si è cercato di compendiare tutti gli aspetti caratterizzanti la struttura della polizia nel periodo della Repubblica Sociale Italiana.

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    La ragazza della “Decima” – Una giovane nuorese nella bufera della Guerra Civile

    24.00

    Prima segretaria del ministro della Cultura Popolare Mezzasoma, poi prima ed unica donna militarizzata della famosa “Decima Flottiglia Mas”. Scampata all’ultimo istante alla fucilazione grazie all’intervento di un comandante partigiano: questi tre episodi bastano ad incuriosire e a farci desiderare di conoscere gli anni giovanili ed avventurosi della vita dell’autrice. Questa gentile signora di Nuoro ha raccontato, con le sue esperienze fuori dal comune, uno spaccato degli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale in Italia e della tormenta della guerra civile che la concluse. Inquadrata nella Decima come sottotenente di vascello, non si limitava a sfornare articoli e manifesti. Partecipava attivamente alle azioni sul territorio: viaggi verso la Venezia Giulia (dove il principe Junio Valerio Borghese, in pieno accordo con i partigiani non di sinistra della Osoppo e con gli agenti del Sud, organizzava la resistenza contro il IX Corpus di Tito), scontri a fuoco, incontri con gli agenti di De Courten. Catturata dai partigiani dopo il 25 aprile a Milano, fu strappata al plotone d’esecuzione per l’intervento del capitano Neri, l’uomo che aveva avuto un ruolo determinante nella fine di Mussolini. Mussolini e Claretta furono uccisi il 28 aprile 1945. E sarà soppresso anche Neri per ordine del Pci. Quanto a Pasca, diventata nel frattempo mamma, nonna e bisnonna, non cambiò mai idea. Della Decima ieri, della Decima per sempre.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 175 + 16 pagine fuori testo con 19 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Carlo Delfino Editore

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    La repubblica dei vinti – Storie di italiani a Salò

    18.00

    Fu solo negli anni novanta, quando per la prima volta si parlò di «guerra civile», che le vicende della Resistenza e di ciò che accadde dopo l’8 settembre 1943 vennero rimesse in discussione da storici e intellettuali, e l’opinione pubblica si confrontò nuovamente con uno dei periodi più tragici dell’Italia del secolo scorso. In quegli stessi anni Sergio Tau, regista di documentari per la RAI, raccolse nella trasmissione radiofonica “Le voci dei vinti” le testimonianze di quanti, dopo la caduta di Mussolini, aderirono alla Repubblica di Salò. Quelle voci raccontavano di ragazzi giovanissimi, di onore tradito, di campi di addestramento in Germania, di lotte senza quartiere contro gli altri italiani considerati «traditori della Patria», di sconfitte e vendette, ma anche di avventure e inaspettati gesti di umanità, di amori nati al fronte, delle donne del Servizio Ausiliario Femminile che contro tutti i pregiudizi dell’epoca si arruolarono, volontarie, andando incontro a rappresaglie anche più atroci di quelle subite dai loro commilitoni maschi. La trasmissione aprì il dibattito su una parte di storia italiana esclusa dai ranghi della memoria condivisa, provocando indignazione fino nelle aule del Parlamento. Consapevole della necessità storica di preservare le testimonianze degli ultimi reduci in vita, per i successivi vent’anni Tau ha continuato a raccoglierne le storie, che oggi fanno di questo libro uno strumento inedito per comprendere speranze e delusioni di chi perse la guerra, e in cui, nelle parole di Pietrangelo Buttafuoco, «ogni pagina è sceneggiatura di un film, di un documentario, di un tornare dentro le profondità dell’essere italiani e cavarsene fuori col terrore di non essere oggi all’altezza di quella tragedia, nell’impasto di ferocia, dignità, odio, coraggio».

    Brossura, 14 x 21,5 cm. pag. 350

    Stampato nel 2018 da Marsilio

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    La Repubblica delle camicie nere – I combattenti i politici gli amministratori i socializzatori

    16.00

    Dopo l’8 settembre 1943, furono numerosi gli italiani che restarono fedeli a Benito Mussolini e aderirono alla repubblica di Salò: uomini e donne, giovani e meno giovani, con le motivazioni più diverse scelsero di seguire il Duce nella sua avventura. Attraverso una robusta base documentaria, ma soprattutto raccontando personaggi ed episodi di un’epoca sanguinosa, Luigi Ganapini ricostruisce i diversi aspetti di quell’esperienza. A seguire Mussolini infatti non furono solo coloro che volevano continuare a combattere accanto ai tedeschi, ma anche altri italiani: un certo ceto politico e amministrativo che voleva dare continuità al regime; che credeva di ritrovare gli ideali socialisti del primo fascismo.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 519

    Stampato nel 2002 da Garzanti

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    La Repubblica di Salò – Gli avvenimenti che sconvolsero l’Italia analizzati e presentati con chiarezza e obiettività

    16.00

    Questa breve ma esaustiva guida alla storia degli anni Quaranta del XX secolo, che videro la nascita e la caduta della Repubblica Sociale Italiana, si sviluppa attraverso i luoghi e i personaggi che vi parteciparono, con l’aiuto di documenti e testimonianze di entrambe le “fazioni”. Non saranno dimenticati gli avvenimenti scomodi per i fascisti (rappresaglie, diserzioni ecc.), ma nemmeno quelli per i partigiani (attentati, delazioni, uccisioni indiscriminate ecc.), così come gli “errori” degli alleati (bombardamenti sui civili, stupri, fucilazione di prigionieri ecc.) per un tentativo di comprendere quell’oscuro ma fondamentale periodo storico della nostra Repubblica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 331

    Stampato nel 2018 da Rusconi

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    La repubblica di via Rasella

    20.00

    Tra l’agosto del 1996 e il febbraio del 1999, il procedimento penale per i fatti di via Rasella del 1944 ha consentito un ampio riesame della vicenda, mettendone in chiaro aspetti finora controversi o poco noti, individuandone finalità e responsabilità e mettendo in luce senza remore il drammatico problema dei rapporti tra le mosse dei guerriglieri e la sicurezza della popolazione civile. Il caso di via Rasella fu un caso limite, particolarmente emblematico per la forza del colpo e la violenza del contraccolpo: da un lato il numero dei tedeschi uccisi in una volta sola e dall’altro le dimensioni della rappresaglia che ne seguì. Le reazioni suscitate dal processo hanno dato modo di constatare che la politica e la cultura ufficiali sono ancora condizionate dagli eventi della guerra civile.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 281 con 8 illustrazioni b/n

    Stampato nel 1999 da Settimo Sigillo

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    La repubblica fascista dell’Himalaya

    24.00

    La Repubblica fascista dell’Himalaya è sicuramente il libro piu’ singolare di Leonida Fazi, che sfugge ad ogni classificazione. In esso si riferisce il vero stato dei prigionieri di guerra “repubblicani Fascisti”, impossibile e tuttavia esistito in una citta’ senza nome ai piedi dei contrafforti dell’Himalaya. La inconsapevole caduta e la voluta resurrezione di un personaggio reale ma collettivo; una storia di uomini, spietata tra miserie e grandezze, un affresco sui campi di battaglia e sulla guerra, acuto e penetrante da leggere e meditare con attenzione.

    Brossura, 15 x 20 cm. pag. 476

    Stampato nel 2005 da Settimo Sigillo

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    La repubblichina – Memorie di una ragazza fascista (Romanzo)

    13.00

    Conclusa la guerra e finiti i bombardamenti degli Alleati, non esistevano altri pericoli in città. In questo modo mi sono trovato di fronte a vicende che non pensavo di scoprire. Una fu la tosatura delle prigioniere repubblichine, avvenuta non in piazza del Cavallo come racconto in questo libro, bensì in una piazza secondaria, davanti a una caserma in sfacelo, diventata un rifugio di senzatetto e di prostitute malandate. Tra le donne sottoposte a quel supplizio, una era molto giovane e bella. La sua figura è sempre rimasta nella mia memoria, tanto da ispirarmi il personaggio centrale di questo libro: Teresa Bianchi, detta Tere. Una maestra elementare sui vent’anni, tanto appassionata della propria missione da prendere la tessera del Partito fascista repubblicano pur di insegnare in una scuola della città. Di solito i miei libri sulla guerra civile e sul dopoguerra sporco di sangue non hanno per protagonisti dei fascisti repubblichini se non come vittime delle vendette partigiane. Un revisionismo a senso unico ha fatto sparire i tanti italiani, civili e militari, rimasti fedeli a Benito Mussolini. Eppure furono soprattutto loro a sopportare gli eventi più angosciosi dell’ultima fase della guerra nel nostro Paese. La mia Tere affronta con fermezza e coraggio il furore dell’ultimo atto della guerra mondiale in casa nostra e il caos del dopoguerra.

    Brossura, 15,5 x 24 cm. pag. 238

    Stampato nel 2019 da Rizzoli

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    La resistenza fascista – Fascisti e agenti speciali dietro le linee

    25.00

    Un libro che tratta di un pezzo di storia negata: la resistenza fascista agli angloamericani nel Sud Italia invaso. L’autore ha raccolto numerose testimonianze di quelli che, considerando gli Alleati invasori e non liberatori, continuarono a combatterli nel Meridione d’Italia anche dopo l’8 settembre. Il punto di forza del libro è costituito proprio da queste testimonianze che, assieme ad alcuni documenti inediti provenienti dal National Archives di washington, costituiscono un vero e proprio elemento di novità sull’argomento,

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 290 illustrato con 16 foto b/n

    Stampato nel 2005 da Ma.Ro

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    La resistenza senza maschera – Comunisti, ebrei e bande partigiane al servizio dell’imperialismo anglo-giudaico-americano in Italia 1943-1945

    35.00

    Ogni 25 aprile “l’Italia antifascista nata dalla Resistenza” celebra l’anniversario della “Liberazione”. In un’orgia di retorica patriottarda istituzioni, partiti, sindacati, scuole, organizzazioni varie e mezzi di informazione esaltano i fasti della “lotta partigiana” la quale, ci assicurano, affrancò l’Italia dall'”oppressione nazifascista”. La verità è un’altra. Come risulta dalle testimonianze degli stessi partigiani e da numerosi documenti ufficiali, alcuni già noti, altri declassificati, la cosiddetta Resistenza non fu che una guerriglia per bande organizzata e finanziata dai circoli capitalistici italiani in combutta col nemico…

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 320

    Stampato nel 2017 da Effepi

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    La rivista del bottino

    20.00

    Il libro è originale fin dal titolo che ricorda il termine coniato nel gergo militare per definire l’inventario della propria vestizione, materiale questo di cui ogni soldato risponde sempre e direttamente ai propri superiori. Il libro descrive i fatti storici che accadono intorno al protagonista in modo ironico e umoristico, ma comunque denso di emozioni e mai carico di quella tristezza che spesso, purtroppo, caratterizza molte memorie storiche. Un genere guareschiano scritto da un volontario universitario triestino che nel 1941 decise di diventare un artigliere da montagna. Poi, con la nascita della RSI, si offrirà volontario nella Divisione “Monterosa” e a guerra finita venne internato nel campo di concentramento di Coltano. Un lavoro, pertanto, ricco di fatti storici basati sull’esperienza di un reduce del fronte, arricchito inoltre da fotografie e disegni assolutamente originali.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 175 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2015 da Novantico

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