Molti non tornarono – Cinque soldati italiani nella grande guerra

Italia

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    Molti non tornarono – Cinque soldati italiani nella grande guerra

    22.00

    Narrare la storia di cinque per esemplificare il destino di molti; potrebbe essere questa la sintesi di un volume nato dalla volontà dell’autore di raccontare le vicissitudini belliche di cinque soldati italiani sui più sanguinosi fronti della Grande Guerra. La storia del singolo diviene quindi paradigma e modello del destino di molti che si avviarono in marcia verso un fronte senza ritorno. Ma il volume non vuole essere una semplice analisi di ricordi e storie dal fronte, una fredda raccolta di nomi sull’elenco dei caduti, quanto un più ampio affresco di come queste vite si siano spesso inconsapevolmente intrecciate a pochi passi le une dalle altre, condividendo l’angusto spazio di una trincea o anche solo il tepore di un pasto caldo. Ed è proprio in quest’ottica che si è voluto dare ampio spazio ad un apparato fotografico che segue passo passo le vite dei nostri protagonisti, fissando, con la forza evocativa delle immagini, istanti, emozioni e momenti a cent’anni di distanza.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 264 illustrato

    Stampato nel 2015 da Itinera

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    Monte Cassino – Dallo sbarco alleato in Sicilia alla conquista di Roma 1943-1944

    35.00

    Abbiamo finora accuratamente evitato di bombardare il Convento di Montecassino. I tedeschi ne hanno approfittato. La battaglia si avvicina sempre di più ed ora siamo costretti a puntare le nostre armi, dopo aver tentato in tutti i modi di evitare il bombardamento del monastero di Montecassino, contro il luogo sacro. Vi avvisiamo perché vi possiate mettere in salvo. Vi avvertiamo con urgenza. Lasciate subito il Convento! Prendete in considerazione questo avvertimento! Ve lo diamo per il vostro bene… 142 Fortezze volanti lanciarono 287 t di bombe esplosive da 250 kg e 66,5 t di bombe incendiarie da 50 kg l’una; fecero seguito 47 B-25 e 40 B-26, che sganciarono altre 100 t di bombe ad alto potenziale. Gli edifici del Convento vennero distrutti e nelle mura esterne si aprirono larghe brecce. L’anziano Abate, quando vede l’orribile, inutile distruzione, si sente afferrare da un’amara disperazione. Nel cortile del Priorato si spalanca un enorme cratere creato da un grappolo di bombe. Il chiostro è crollato, il tetto della Torretta distrutto. Le palme che decoravano da anni il cortile del Priorato sono ormai soltanto dei miseri mozziconi. Il cortile centrale – attribuito al Bramante – è stato spazzato via, i suoi colonnati, di bellezza unica, e la stupenda Loggia del Paradiso sono crollati, strappati dalle bombe, persi per sempre. L’autore del testo è stato maggiore dei paracadutisti, comandante del I Btg/2° Regg.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 414 con 6 cartine

    Stampato nel 2010 da Effepi

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    Monte Grappa – Ventuno itinerari lungo il fronte italo-austriaco 1917-1918 con note storiche, naturalistiche e culturali

    13.00

    Raccontare il Monte Grappa attraverso ventuno itinerari: è quanto fa la nuova guida di Fabio Donetto. 154 pagine interamente a colori, formato tascabile e copertina a prova di pioggia: il volume vuole essere un compagno di viaggio per chi vuole scoprire uno tra i massicci più belli e coinvolgenti d’Italia. Le ragioni per innamorarsi del Grappa sono tante: la bellezza degli scenari, la ricchezza naturalistica, la quantità straordinaria di reperti storici legate prevalentemente alla grande guerra. Un’attenzione particolare è dedicata, appunto, alle note storiche relative al primo conflitto mondiale, che fece del Grappa il monte sacro degli italiani. Non poteva mancare l’approfondimento sulla zona dell’Ossario, con la guida al sacrario, al museo e alle gallerie. Ogni itinerario è introdotto da cartina storica e vengono riportate le indicazioni relative a accessi, gradi di difficoltà, dislivelli, lunghezza, tempi di percorrenza, punti di appoggio, riferimenti cartografici.

    Brossura, 12,5 x 18 cm. pag. 152 completamente illustrato con foto a colori

    Stampato nel 2016 da DBS

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    Monte Ortigara – Guida storico escursionistica

    18.00

    Una guida dell’Ortigara non si può limitare a proporre percorsi di visita ai luoghi che consacrarono il mito degli alpini e degli artiglieri da montagna, ma deve necessariamente ripercorre gli antefatti e le vicende che portarono alla battaglia stessa e descriverne lo svolgimento. In questa nuova veste la guida, giunta alla sua Terza Edizione, trasporta l’appassionato e l’escursionista sul campo di battaglia, anche attraverso una aggiornata documentazione fotografica e la nuova cartografia del C.A.I accompagnata da quattro itinerari a cura di Mario Busana.

    Brossura, 14 x 21 cm. 189 illustrato con circa 80 foto a colori , 31 b/n e 6 cartine

    Stampato nel 2013 Da Itinera

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    Montecassino 1944 – Errori, menzogne e provocazioni Storia e retroscena diplomatici di uno degli episodi più controversi della Seconda Guerra Mondiale

    19.50

    Roosevelt disse di averlo appreso da un “giornale del pomeriggio”, Churchill non ne parlò per anni. Ma fu solo dei militari alleati la decisione di bombardare l’abbazia di Montecassino il 15 febbraio 1944? Con questo libro-inchiesta – ricco di testimonianze dirette di monaci e rifugiati sopravvissuti e di documenti inediti dei National Archives di Londra, del Churchill Archives Centre di Cambridge e della Santa Sede – Nando Tasciotti segue non solo la trama della battaglia che dal 12 gennaio al 18 maggio ’44 coinvolse soldati di oltre venti nazioni, ma documenta soprattutto gli scenari politico-diplomatici della vicenda. Perché, distrutto il monastero, Hitler esultò, Roosevelt mentì, Pio XII tacque e Churchill si nascose? Il premier britannico non poteva non sapere quel che stava accadendo sulla Linea Gustav. Dal 26 gennaio al 14 febbraio ’44 Churchill scambiò con i generali Alexander e Wilson almeno 10 telegrammi relativi al fronte di Cassino e all’attività del corpo neozelandese. A 70 anni da quel tragico avvenimento – partendo dal salvataggio dei tesori dell’abbazia, l’autore apre nuovi scenari su quello che i tedeschi propagandarono come “un crimine”, gli inglesi definirono “una necessità militare” e gli americani, ma solo più avanti, “un tragico errore”.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 325

    Stampato nel 2014 da Castelvecchi

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    Montecassino. La batalla mas encarnizada de la Segunda Guerra Mundial

    15.00

    Oscar Gonzalez Lopez

    Collana di monografie dell’editore spagnolo Galland Books dedicata essenzialmente alla Seconda Guerra Mondiale. I volumi sono interamente illustrati con fotografie d’epoca in b/n di eccellente qualità e tavole a colori con profili dei mezzi e tavole uniformologiche e, sono indicati sia per i modellisti che per gli appassionati di storia. La presente monografia si occupa in particolare della battaglia di Montecassino in Italia.

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    Morte per acqua a capo Matapan – La più drammatica battaglia navale della Marina Militare Italiana

    20.00

    Due giorni di tempesta d’acqua nel Peloponneso. Siamo nel 1941, la Marina Italiana e quella Britannica si fronteggiano al largo di Capo Matapan. Le onde naturali e quelle artificiali dei bombardamenti, il fuoco e l’acqua che con la loro furia spazzano uomini, vite e i destini delle nazioni, questo è stata la battaglia di Matapan. Un episodio che ha mostrato tutta l’inadeguatezza della Marina Italiana nell’impresa che testardamente ha continuato a portare avanti fino alla disfatta. Da quei due giorni di fuoco e bombe d’acqua, il resoconto dettagliato di un testimone. L’orrore della guerra, una disfatta che poteva evitarne altre.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 267 con 18 pagine fuori testo con foto e cartine b/n

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Napoleone in Italia

    16.00

    La guida “Napoleone in Italia” ripercorre i luoghi della prima e seconda campagna militare. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono le regioni toccate dall’armata francese e descritte nel volume. La guida Napoleone in Italia propone una dettagliata ricostruzione storica delle vittorie militari ottenute e la grandiosa rivoluzione politica creata nell’Italia del nord. Dopo la cronologia della vita dell’uomo che, nella sua epoca e pur con luci è ombre, ha cambiato la storia del Vecchio Continente, ecco ripercorsi nel dettaglio tutti i luoghi delle battaglie. Tra queste ultime quelle di: Cairo Montenotte, Cosseria, Dego, Marengo, Millesimo, Peschiera, Ponte di Lodi, Rivoli Veronese, San Michele Mondovì. Completano la guida alcuni itinerari prettamente turistici, che hanno lo scopo di abbinare alla visione (attuale) dei luoghi storici, turismo, relax e gastronomia.

    Brossura 12,5 x 21 cm. pag. 208 interamente illustrate con foto a colori

    Stampato nel 2009 da Mattioli

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    Napoli e Napoleone – L’Italia Meridionale e le rivoluzioni europee (1780-1860)

    29.00

    Durante l’età napoleonica, gli stati italiani furono interessati da ambiziosi progetti di riforma che ebbero un impatto traumatico sulle strutture dell’antico regime, percorse già da lungo tempo da una crisi profonda. Il volume di John Davis si concentra sulla situazione del Mezzogiorno, cercando di superare le letture settoriali e faziose che si sono susseguite negli ultimi decenni, offrendo una prospettiva complessa, capace di fondere i temi principali della storia economica, sociale, politica, militare, la storia delle idee, la storia “culturale” e quella religiosa. Sovvertendo alcuni luoghi comuni tendenti a ingabbiare il Sud in un quadro di persistente immobilità e arretratezza, l’autore guarda con rinnovata attenzione alle trasformazioni che ebbero luogo nel corso del XVII e del XIX secolo. Ne viene fuori una ricostruzione originale e sorprendente, che invita a guardare in una prospettiva totalmente nuova l’intero processo di unificazione della penisola italiana.

    Brossura, 14,5 x 22,5 cm. pag. 575

    Stampato nel 2014 da Rubbettino

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    Nassiriyah. Dall’attentato alla ricerca della verità

    20.00

    Carmelo Burgio

    Iraq, città di Nassiriyah, 12 novembre 2003, 10.40 del mattino (ore locale), un camion cisterna lanciato a tutta velocità esplode davanti all’ingresso della base militare Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri. L’attentato, rinominato subito dai mass media “Strage di Nassiriyah” provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni: l’esplosione è così violenta da distruggere completamente la base Maestrale riducendola a un rudere di cemento. Anche il complesso Libeccio, distante qualche centinaio di metri, viene investito. A vent’anni dalla tragedia, il generale Carmelo Burgio racconta la sua verità sull’attentato. Proprio in quei giorni fatali l’autore assumeva il comando della missione al posto del suo predecessore che terminava il mandato. Nassiriyah ricostruisce l’attacco terroristico del 12 novembre, i mesi immediatamente successivi dedicati alla ricostruzione del reparto e la lunga vicenda giudiziaria, volta a individuare le responsabilità penali e civili dei comandanti sul terreno. Una testimonianza diretta e personale di un evento drammatico che ha segnato la storia dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri.

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    Navi d’Italia a Trieste. 1918-1945

    24.00

    Augusto De Toro – Mario Cicogna

    Il lavoro nasce da attività di ricerca e di pubblicazioni dell’autore non immediatamente indirizzate a Trieste, alla Regione Giulia e al loro rapporto con il mare, bensì alla politica navale italiana fra le due guerre mondiali e alla guerra marittima in Mediterraneo nell’ultimo conflitto mondiale per il coinvolgimento avuto dall’industria cantieristica nazionale. In entrambe era ricorrente l’imbattersi nella fitta trama di rapporti economici, finanziari e produttivi, spesso accompagnati da comparazioni, apprezzamenti sulle potenzialità e sull’efficienza dell’industria cantieristica triestina, al pari della restante cantieristica italiana. Contestualmente, per gli stessi decenni era altrettanto agevole cogliere in seno alla Marina la forte carica simbolica assunta dalla città irredenta, dapprima in relazione al coronamento dell’unità nazionale, ma in seguito anche nella prospettiva di un suo decisivo apporto alle ambizioni di affermazione ed espansione dell’Italia sul mare, che la Marina non nascostamente coltivavano, specie a partire dalla metà degli Anni trenta

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    Navi di pace. Le navi protette italiane

    27.00

    Paolo Valenti

    Paolo Valenti si è cimentato in un’opera veramente completa ed esaustiva riguardante tutte le Navi utilizzate dall’Italia, sia in tempo di guerra sia in tempo di pace, come navi ospedale, trasporto infermi, navi destinate nello scambio di diplomatici o di prigionieri, rimpatrio di prigionieri, trasporto profughi, non escludendo le unità utilizzate per missioni umanitarie di protezione civile, dalla proclamazione dell’Unità d’Italia ai giorni nostri. Ben si addice a tale volume il titolo di “Navi di Pace” in quanto sono descritte, con dovizia di notizie tecnico-storiche, supportate da una completa documentazione iconografica, proprio le unità, principalmente mercantili destinate al trasporto di passeggeri, requisite o noleggiate dal Governo italiano, destinate a impieghi umanitari, sia in periodi di pace sia in situazioni di guerra dichiarata.

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    Navi Militari delle Marine Alleate Affondate nel Mediterraneo nella Seconda Guerra Mondiale (Giugno 1940 – Maggio 1945) parte prima

    36.00

    Francesco Mattesini

    Con inizio con il numero trimestrale di gennaio-marzo del 2001 il Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare iniziò la pubblicazione, a puntate regolari, di un’importante ed utile lavoro statistico di Francesco Mattesini, concernente le perdite di unità navali, da guerra e mercantili, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e delle altre nazioni Alleate. L’elenco, e la descrizione più o meno sintetica di queste perdite, verificatesi nel Mediterraneo nel corso della Seconda guerra mondiale, per azione bellica delle forze aeronavali italiane e tedesche, per sinistro marittimo, o per altri vari motivi, comprende statistiche e notizie essenziali sulla causa degli affondamenti che l’Autore, ben conosciuto negli ambienti storici, ha raccolto nel corso di moltissimi anni, con minuziose ricerche, da certosino, che lo hanno impegnato con passione e competenza.

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    Navi Militari delle Marine Alleate Affondate nel Mediterraneo nella Seconda Guerra Mondiale (Giugno 1940 – Maggio 1945) parte seconda

    40.00

    Francesco Mattesini

    Con inizio con il numero trimestrale di gennaio-marzo del 2001 il Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare iniziò la pubblicazione, a puntate regolari, di un’importante ed utile lavoro statistico di Francesco Mattesini, concernente le perdite di unità navali, da guerra e mercantili, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e delle altre nazioni Alleate. L’elenco, e la descrizione più o meno sintetica di queste perdite, verificatesi nel Mediterraneo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per azione bellica delle forze aeronavali italiane e tedesche, per sinistro marittimo, o per altri vari motivi, comprende statistiche e notizie essenziali sulla causa degli affondamenti che l’Autore, ben conosciuto negli ambienti storici, ha raccolto nel corso di moltissimi anni, con minuziose ricerche, da certosino, che lo hanno impegnato con passione e competenza. (seconda parte).

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    Nei cieli dell’Abissinia

    17.00

    Il casuale ritrovamento negli archivi della SIAI di un fascicolo sulle missioni degli S.81 in Africa Orientale ha offerto lo spunto per questo lavoro fotografico. Il testo cronologico degli avvenimenti riproduce integralmente il manoscritto originale. Le illustrazioni che corredano la relazione (tutte datate come l’originale) sono integrate da alcune informazioni aggiuntive e da altre foto di S.81 prima dell’invio in Africa, durante il carico a Napoli e dopo la conquista dell’Etiopia. Pur non paragonabile in termini numerici alla massiccia attività degli aeroplani della Caproni, quella dei velivoli SIAI in A.O. rappresenta comunque il primo impiego bellico del più importante bombardiere italiano nel periodo d’anteguerra.

    Brossura, pag. 64 con 88 foto b/n e alcune a colori.

    Stampato nel 2008 da Giorgio Apostolo

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    Nei cieli e sugli oceani – Missioni segrete e operazioni poco note dell’aviazione e della marina italiane 1940-1945

    20.00

    Questa pubblicazione – che si basa su memorie, documenti, resoconti ufficiali, pubblicazioni specialistiche e articoli, redatti all’epoca dei fatti o successivamente – presenta episodi di missioni segrete e operazioni poco note, fatti d’arme e avventure, che, dal 1940 al 1945, durante il secondo conflitto mondiale, videro protagonisti, con maggiore o minore fortuna, unità di uomini appartenenti alle forze aeree, navali e terresti italiane. Nomi come Ettore Muti, il sommergibile Perla, il capitano Valerio Borghese, le navi corsare italiane, appaiono in queste pagine, nude da ogni possibile riferimento politico o sociale, ma ancora vive nel loro aspetto militare.

    Brossura, 21 x 29 cm. pag. 126 con circa 162 foto b/n e 3 cartine

    Stampato nel 2001 da Chillemi

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    Nel segno del Sol Levante – I difficili rapporti tra Germania Italia e Giappone

    16.00

    Patto anti-Comintern e Patto Tripartito furono gli eventi politico-militari che fecero affiancare le potenze dell’asse all’Impero del Mikado. Non senza momenti di crisi, come quello provocato dall’accordo Ribbentropp-Molotov all’insaputa di Tokio e di Roma. L’aggressione giapponese alla Cina e l’avanzata in Indocina accelerarono la rottura con gli Stati Uniti che culminò con Pearl Harbor. Incerti i collegamenti tedeschi e italiani con “l’Alleato lontano” prima con i mercantili violatori di blocco poi con i sommergibili.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 175 alcune foto e cartine b/n

    Stampato nel 2014 da IBN

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    Nembo! – E se qualcuno mi chiederà risponderò semplicemente Onore!

    25.00

    La divisione paracadutisti “Nembo”: valorosa, divisa, sfortunata. Un destino che la accomuna con l’altra famosa unità di paracadutisti che combatté nella II Guerra Mondiale, la “Folgore”. Il sacrificio delle due Divisioni di paracadutisti registrò 536 caduti per la “Folgore” sul fronte egiziano, con scontri e combattimenti terrestri; la “Nembo” ebbe 570 caduti, operò essenzialmente in Italia e in Corsica, affrontò l’avversario, combattendo ex nemici ed ex amici, in 146 luoghi diversi. Significativo fu anche il bilancio di valore della “Folgore” con 22 M.O. alla memoria o a viventi, rispetto alle 11 assegnate alla “Nembo” che, ricordiamoci, an tempo delle battaglie nordafricane era ancora in fase di approntamento. Sicuramente i Paracadutisti italiani rappresentano e incarnano uno dei momenti più significativi della tradizione militare italiana. Molto consistente l’apparato fotografico anche se le immagini di non eccelsa qualità e dimensioni ridotte ne sminuiscono l’importanza. Ultimo lavoro, postumo, di Nino Arena, vecchio paracadutista e uomo “d’altri tempi”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 373 con circa 357 foto b/n

    Stampato nel 2013 da IBN Editore

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    Nettuno. Il “Barbarigo” e in linea marzo 1944

    19.90

    Massimiliano Afiero

    Il Battaglione Barbarigo fu tra le prime unità italiane ad essere impiegata sul fronte di Nettuno per contrastare lo sbarco alleato avvenuto nel gennaio del 1944 sulla costa laziale, nei pressi delle località di Anzio e Nettuno (allora riunite in un solo comune chiamato Nettunia). Il 19 febbraio 1944, gli uomini del Barbarigo partirono per Roma, a bordo di autobus civili: il battaglione era strutturato su un Comando e quattro compagnie, per un totale di 980 uomini tra ufficiali e marò. Come armi c’erano i mitra MAB, alcuni fucili mitragliatori Breda 30 e qualche mitragliatrice Breda 37. Non faceva parte della dotazione l’artiglieria, mancavano le mitragliere pesanti e anche l’equipaggiamento, lasciava a desiderare. Di fronte ai marò era schierata la First Special Service Force, un reparto d’élite misto canadese e statunitense. Pur senza grande esperienza di guerra, i marò del Barbarigo, sotto l’incessante fuoco nemico che pioveva da terra, dal mare e dal cielo, su un terreno fradicio, subendo continue perdite, riuscirono a mantenere le loro posizioni con grande spirito di sacrificio. Restarono in linea per ben tre mesi, durante i quali impararono il mestiere delle armi sul campo.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 70

    Stampato nel 1944 da Soldiershop

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    Nieuport 10 – Storia di un aereo

    15.00

    In occasione del completamento del restauro del Niuport 10 esposto presso le sale del Museo della Guerra di Rovereto, viene pubblicato questo libro che prende in esame appunto questo velivolo costruito poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Oltre che in Francia, il velivolo fu utilizzato in Italia (costruito su licenza dalla Nieuport-Macchi), da Gran Bretagna, Russia, e Giappone. In particolare in Italia fu anche utilizzato dall’asso Francesco Baracca. Il libro è ottimamente illustrato oltre che con splendide foto in b/n, anche con una serie di foto a colori che mostrano le vari fasi del restauro.

    Brossura, 21 x 22 cm. pag. 100 interamente illustrato con circa 74 foto b/n, 47 foto a colori e alcuni disegni

    Stampato nel 2008 dal Museo Storico della Guerra

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    Non avevamo neanche la bandiera

    16.50

    L’entusiasmo di un ragazzo casualmente coinvolto in una guerra decisa dall’Impero è l’energia che anima questo resoconto sull’aventura coloniale in Africa Orientale dal 1937 al 1941 vista attraverso gli occhi dei personaggi.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 175 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2010 da IBN

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    Non desiderare la terra d’altri

    35.00

    Negli ultimi anni i rapporti che legano l’Italia alla Libia sono stati spesso al centro di dibattiti e polemiche. Questo libro – che esce a cento anni di distanza dallo scoppio della guerra italo-turca (1911), primo atto del sogno nazionalista italiano di ottenere “un posto al sole”, e a sessanta dalla dichiarazione di indipendenza del paese nordafricano (1951) – rappresenta dunque l’occasione per ripercorrere un capitolo fondamentale dei rapporti fra i due paesi: la vicenda della conquista coloniale della Cirenaica, destinata dal governo fascista a essere popolata da agricoltori italiani.

    Brossura 15 x 22 cm. pag. 418 + 16 di foto b/n

    Stampato nel 2011 da Carocci

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    Non eravamo aquile. 16 maggio 1944 ore 13:05 bombardamento di Passignano sul Trasimeno

    12.00

    Massimo Gagliano

    Questo testo si divide in due parti: la prima racconta, in maniera analitica, il bombardamento, i suoi protagonisti, gli elementi strategici e i motivi che lo causarono, nonché incongruenze e contraddizioni emerse. La seconda parte è la narrazione, sotto forma di finzione scenica, dell’evento, attraverso una rappresentazione teatrale che viene messa in scena quale tributo alla memoria di chi, quel 16 Maggio 1944, perse drammaticamente e inutilmente la vita. Si tratta di soggetti scenici narranti l’evento da diversi punti di vista e dai quali è stata tratta una sceneggiatura originale drammatica e coinvolgente che solo alla fine svelerà quel criptico “Non eravamo aquile.”

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    Non solo la «Ciociara». Violenze di guerra sulle donne dalla Sicilia alla Campania, dal Lazio alla Toscana.

    15.00

    Silvano Olmi

    Una vicenda scomoda e terribile della Seconda guerra mondiale. Attraverso documenti e denunce ripercorre le violenze compiute in Italia nel 1944 soprattutto dalle truppe marocchine inquadrate nel Corpo di Spedizione Francese. Una violenza doppiamente terribile perché questi militari che facevano parte degli Alleati erano considerati dei liberatori e vennero accolti come tali. Per loro, invece, gli italiani erano dei nemici e quindi i loro beni e le donne erano solo “bottino di guerra” su cui sfogare gli istinti più bestiali. Donne di tutte le età, dagli 11 agli 80 anni e in non pochi casi anche uomini e ragazzi (persino bambini). In Toscana hanno subito violenze persino uomini e donne impegnate in formazioni partigiane. Se l’orrore ha raggiunto il culmine in Ciociaria (e in limitrofi comuni della provincia di Latina), il volume si occupa anche di stupri e omicidi registrati sia prima, in Sicilia e in Campania, che dopo, nella provincia di Viterbo e nelle provincie di Siena e di Livorno, sull’Amiata e all’Isola d’Elba. Questo libro si occupa della provincia di Viterbo dove l’autore ha trovato negli archivi quasi cento denunce e presenta documenti inediti.

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    Obiettivo Biscari – 9-14 luglio 1943: dal ponte Dirillo all’aeroporto 504

    17.00

    9-14 luglio 1943: sei giorni di guerra infuocarono il territorio siciliano da Gela a Vittoria durante l’Operazione Husky. Protagonisti sono i paracadutisti della “All American”, i fanti americani della “Big Red One” e della Thunderbird, i granatieri corazzati tedeschi della “Goering”, i costieri italiani della XVIII Brigata. Grazie a documenti e testimonianze dirette dei sopravvissuti, sono narrate le stragi dell’aeroporto di Biscari e di Comiso, la strage di Vittoria in cui persero la vita il podestà di Acate e i suoi congiunti, la battaglia dell’altura Biazzo in cui un gruppo di paracadutisti americani ricacciò indietro un’intera colonna della Divisione “Goering”, la battaglia per l’aeroporto di Biscari in cui si consumò la tristemente nota strage di prigionieri italo-tedeschi. Per molto tempo la storiografia ufficiale ha rappresentato lo sbarco in Sicilia come una sorta di passeggiata degli Alleati attraverso ali di popolazione festante che accoglieva i liberatori. Ma fu davvero una festante liberazione? E, soprattutto, fu davvero una passeggiata?

    Brossura, 14 x 21 pagg. 283 + 12 pagine fuori testo con 16 foto b/n e 5 cartine

    Stampato nel 2013 da Mursia

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    Obiettivo Brescia

    15.00

    Per la prima volta, un capitolo tanto breve quanto triste della storia recente di Brescia, è stato ricostruito sulla base di documentazione ufficiale delle M.A.A.F. (acronimo di Mediterranean Allied Air Forces) reperita in archivi statunitensi e britannici quali il NARA di College Park, Maryland, l’AFHRA di Maxwell AFB, Alabama e il TNA di Kew Gardens, Londra. Il lavoro si pone quindi in una prospettiva nuova e diversa rispetto a quella seguita da chi ha, nel passato, raccontato la storia delle incursioni aeree che martoriarono Brescia nell’ottica di chi i bombardamenti li subì.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 142

    Stampato nel 2016 da IBN

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    Obiettivo Siracusa. Dallo sbarco inglese alla battaglia di Solarino

    25.00

    Sebastiano Parisi

     Attorno a questa città si infransero i contrattacchi italo-tedeschi dell’11 luglio 1943 nel tentativo di ributtare a mare le forze britanniche, che avevano occupato quel fondamentale porto già la sera del giorno precedente. Il controllo di quest’obiettivo per gli Alleati era fondamentale per poter proseguire la campagna siciliana immettendo nuovi uomini e materiali e l’intera vicenda si intreccia fortemente con la drammatica caduta della Piazzaforte di Augusta-Siracusa, disintegratasi quasi come neve al sole non tanto di fronte alla strapotenza alleata, quanto a causa del panico tra i comandi italiani. Ripercorriamo gli eventi che portarono alla caduta di Siracusa e al tentativo di riconquista da parte italo-tedesca, fino alla completa distruzione del 75° rgt. della divisione Napoli sulle alture prospicenti Solarino, il 13 luglio.

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    Obiettivo: Italia – I bombardamenti aerei delle citta’ italiane dal 1940 al 1945

    21.00

    Nella notte dell’11 giugno 1940, a poco più di ventiquattro ore dalla dichiarazione di guerra dell’Italia alle potenze occidentali, piccole formazioni di bombardieri della RAF, partite dall’Inghilterra, attaccarono Torino e Genova. Era la prima incursione aerea cui veniva sottoposta l’Italia nella Seconda guerra mondiale e, sebbene risultasse quasi innocua, era una chiara dimostrazione delle intenzioni del nemico. Nell’ottobre-novembre del ’42 e nel ’43, fino all’8 settembre, le città del triangolo industriale del Nord Italia – Genova, Milano, Torino – furono oggetto di terrificanti bombardamenti, mentre quelle delle isole e del Sud, con Napoli in testa, subivano quasi quotidianamente massicce incursioni. Erano necessari per gli Alleati i bombardamenti delle città italiane? Quale scopo si prefiggevano? Che cosa volevano colpire? In Obiettivo: Italia l’Autore risponde esaurientemente a tali domande e descrive, giorno per giorno, le azioni dei bombardieri inglesi e americani, illustrandone la tecnica d’attacco, gli aerei impiegati e i risultati raggiunti.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 277 + 32 pagine fuori testo con 67 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Mursia

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    Occhio e malocchio giochi e svaghi nella Grande Guerra – Le operazioni scaramantiche gli amuleti le pipe e i giochi delle trincee

    18.00

    Il volume Illustra le forme di compensazione e di consolazione che sopperivano ai rischi letali delle trincee durante la Grande Guerra: i santini, le pipe, gli accessori per il fumo, le carte da gioco, i dadi, la dama, gli scacchi, il domino, il gioco dell’oca vengono presentati nelle 350 immagini a colori del volume. Un’aspetto insolito durante la dura vita in trincea dei soldati italiani. Interamente illustrato a colori.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 79 con circa 350 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2012 da Gaspari

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    Occupazione italiana dell’Albania – L’Anschluss italiano

    19.90

    Daniele Notaro

    L’occupazione italiana dell’Albania, avvenuta nell’Aprile 1939, è un tema poco trattato dalla maggior parte dei testi inerenti alla storia delle nostre forze armate e spesso viene citato in poche righe o descritto come un’azione di poca importanza e senza difficoltà. Nella realtà, l’invasione del Regno d’Albania fu un campanello d’allarme e mostrò tutta l’inefficienza delle regie forze armate italiane in una guerra moderna. Quella che doveva essere una ‘passeggiata di salute’ in realtà costò il sangue dei soldati e marinai italiani, soprattutto nella zona di Durazzo, e solo la debolezza dell’apparato militare del piccolo stato balcanico non farà pagare caro agli italiani la mal organizzazione dell’operazione e i problemi logistici.

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    Oggetti resistenti – Dizionario illustrato del riuso e del riciclo di guerra sulla Linea Gotica

    25.00

    Recupero, riciclo, riuso sono termini oggi divenuti comuni, sempre più di moda, quasi una tendenza virtuosa. La società post industriale in occidente sta imparando lentamente a non sprecare, a conservare e riciclare (ricycling and reuse). Ma la nascita di questi atteggiamenti in Italia può ricondursi al secondo dopoguerra del 900 quando di necessità si fece virtù, quando si era così poveri che l’ingegno doveva supplire le infinite carenze. Contadini, artigiani, massaie e ragazzini si misero di impegno a riciclare ciò che la guerra aveva abbandonato sui campi di battaglia e questo libro lo testimonia. Racconti e foto illustrano questo dizionario-atlante dei riciclanti della Linea Gotica, senza dimenticare i recuperanti della Prima Guerra Mondiale, che in qualche modo anticiparono il fenomeno. Il libro documenta oltre 700 manufatti di riciclo dalla loro origine bellica alla loro trasformazione in oggetti di pace e lavoro.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 92 illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2018 da GBR

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    Oltre gli orizzonti. Gruppo Portaerei Cavour. Storia di un viaggio attraverso l’Indo-Pacifico

    40.00

    Greta Cristini

    Un racconto per immagini e parole di cinque mesi di missione nell’oceano Indo-Pacifico. Un’avventura in mari lontani eppure così vicini agli interessi del nostro Paese. Il Carrier Strike Group italiano centrato sulla portaerei Cavour, con la fregata antisommergibile Alpino e l’unità combattente multi missione Montecuccoli, e con i suoi caccia di quinta generazione, ha dato prova di essere lo strumento più versatile e flessibile di cui l’Italia dispone per proiettare potenza e influenza su scala globale, in piena sintonia con alleati e partner.  Il racconto di un grande risultato ottenuto grazie alla professionalità e all’impegno del Gruppo Portaerei Italiano; un’operazione che ha coinvolto quasi mille donne e uomini che hanno lavorato in mare per più di cento giorni, navigando per oltre 30.000 miglia nautiche su ognuna delle tre unità, mentre gli aeromobili imbarcati hanno volato più di mille ore di missioni. Ancora una volta la prova eccellente di un “grande equipaggio”.

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    Oltre l’immagine. Un viaggio nella storia degli Alpini attraverso le illustrazioni de «La Domenica del Corriere» dalla Collezione di Gian Paolo Marchetti

    25.00

    Gian Paolo Marchetti

    Oltre l’immagine” di Gian Paolo Marchetti offre una originale panoramica della storia degli Alpini, l’élite dei corpi di soldati di montagna, attraverso le tavole pubblicate per decenni su “La Domenica del Corriere.” Con un’analisi attenta e critica delle illustrazioni della celebre rivista, l’autore esamina la rappresentazione delle vicende del Corpo in pace e in guerra dalla loro fondazione fino alla metà del XX secolo. Il libro indaga il modo in cui le figure, specialmente quelle create da artisti come Achille Beltrame, abbiano contribuito a costruire l’immaginario collettivo degli Alpini, mettendone in risalto i tratti di eroismo, sacrificio e profondo legame con il territorio montano. Marchetti mette in luce l’influenza che tali rappresentazioni visive hanno avuto sulla percezione pubblica degli Alpini, narrando episodi di guerra, momenti di pace e aspetti della vita quotidiana di questi soldati.

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    Oltre le rocce. Il sacrificio degli italiani a Montelungo. 8-16 dicembre 1943

    24.00

    Pier Luigi Villari

    Tanti furono gli eroi che su Monte Lungo sacrificarono la loro giovane vita: il Sottotenente Giancarlo Gay, Il Tenente Branzoni, i Sottotenenti Camporota e Barbato, gli Allievi ufficiali Fossi, Cheleschi, Biancofiore, Cardone e tantissimi altri. Erano tutti ragazzi, poco più che ventenni e quasi tutti volontari. Facevano parte del I Raggruppamento Motorizzato italiano, il primo reparto del rinato Regio Esercito a cui gli scettici alleati avevano concesso di combattere. A Monte Lungo, da cui passava la linea avanzata tedesca “Reinhardt” punto chiave per il controllo della Casilina, i nostri ragazzi ebbero il battesimo di sangue. L’8 dicembre la prima difensiva fallì e i Fanti e i Bersaglieri dovettero ripiegare frettolosamente riportando un alto numero di perdite. Il pattugliamento e le azioni di studio dei giorni seguenti, insieme ad un miglior concerto con i reparti americani, consentiranno ai “nostri”, con la seconda offensiva del 16 dicembre, di conquistare il Monte.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 422

    Stampato nel 2020 da IBN

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    Onda 15 al Museo A.M. e altro sui pellicani. HH-3F Pelican Vol. 2

    20.00

    Giacomo De Ponti

    Volare con l’HH-3F significa, significava portare in giro per il mondo un concentrato di storie meccaniche e avioniche impastate di ruvida intelligenza umana; vuol dire, voleva dire, sentirsi parte di un potente sistema portatore di salvezza, di sollievo, di sicurezza. E dopo lunghi anni di convivenza, ancora e di nuovo non finisco di provare stupore al grado di comprensione e di affidamento che l’equipaggio nella sua interezza e l’elicottero nella sua complessità sono, furono, in grado di creare, direi di concedersi a vicenda come un grande regalo meritato. Storie, missioni e aneddoti attorno a Onda 15, l’esemplare di HH-3F che oggi si può vedere al Museo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sul Lago di Bracciano, per raccontare di una macchina fondamentale del Soccorso Aereo italiano.

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    Operation ‘Torch’ The Invasion of North Africa – Then and Now

    55.00

    Quando gli alleati occidentali decisero di lanciare un secondo fronte in Nord Africa, considerarono attentamente il sentimento anti-britannico che perdurava in Francia dall’attacco sconsiderato della Royal Navy alla flotta francese a Mers el Kébir nel luglio 1940. Di conseguenza, all’operazione fu data una connotazione americana piuttosto che britannica, il generale Eisenhower fu scelto per guidare una forza prevalentemente americana A questo punto della guerra, gli Alleati non avevano quasi esperienza con operazioni anfibie ed era un’impresa rischiosa eseguirne una così immensa che copriva più sbarchi su un arco di 600 miglia. Poiché gli ordini non furono confermati fino a un mese prima del lancio dell’Operazione “Torcia”, ci fu pochissimo tempo per organizzare un’operazione così logisticamente complessa che coinvolgeva le forze americane e britanniche e quelle francesi filo-alleate. Tuttavia, i Tedeschi (e anche gli Italiani) reagirono rapidamente e, con poca interferenza degli Alleati, si precipitarono in forze in Tunisia per via aerea e marittima. Gli Alleati furono così costetti a una campagna di sei mesi in Tunisia. Questa operazione segnò la prima volta che le truppe americane nennero impiegate contro quelle tedesche, dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. La campagna forgiò molti veterani americani che vennero impiegati nella seguente invasione della Sicilia e nelle campagne sucessive. Il volume, realizzato con il consueto approocio “them and Now”, presenta un aspetto militare di fondamentale importanza per l’andamento del conflitto in corso.

    Rilegato, 22 x 30 cm. pag. 312 riccamente illustrato con foto b/n e foto e cartine a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da After the Battle

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    Operazione «S». Il piano dell’Italia per bombardare New York

    15.00

    Francesco Dionigi

    Durante la Seconda guerra mondiale l’Italia cercò di sviluppare e utilizzare aerei a lungo raggio per il trasporto di truppe e materiali bellici, ma anche per realizzare operazioni di bombardamento strategico. Una di queste è denominata Operazione “S”, che aveva l’ambizioso obiettivo di colpire la città di New York. La presenza di molti italoamericani in città spinse Benito Mussolini ad autorizzare solo lo sgancio di opuscoli di propaganda o arance. L’aereo scelto per la missione era il quadrimotore CANT Z511, un idrovolante in metallo. Il velivolo, per via della limitata autonomia, sarebbe dovuto essere rifornito da un sottomarino piazzato in mezzo all’oceano. Il volume ricostruisce la genesi dell’idea, le criticità logistiche e i profili dei personaggi e dei velivoli protagonisti di un’operazione segreta che non vide mai la luce.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 140

    Stampato nel 2023 da Idrovolante Edizioni

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    Operazione Avalanche. Gli alleati sbarcano nel golfo di Salerno

    12.00

    Giovanni De Simone

    Il 9 settembre 1943 gli Alleati lanciarono l’Operazione Avalanche sbarcando sulle coste della Campania: contemporaneamente i paracadutisti attaccarono Taranto. La prima operazione di sbarco su larga scala avvenne nel Golfo di Salerno, in un arco terrestre di circa 40 km compreso, da Nord a Sud, nei comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Capaccio e Paestum. Questa zona era il limite massimo dell’autonomia degli arei alleati monomotore di stanza in Sicilia, e, nel contempo, il punto più vicino al porto di Napoli che era indispensabile per alimentare la Campagna d’Italia. Fu denominata “Avalanche” ma venne in seguito definita una “Valanga di errori”. Gli alleati rischiarano di essere rigettati a mare come in nessun’altra occasione durante il conflitto e, solo dopo aver subito gravi perdite, circa tre volte superiori a quelle tedesche, riuscirono a dare inizio all’avanzata verso Napoli, sessanta chilometri più a Nord, dove sarebbero entrati solo il 1° ottobre, ben ventidue giorni dopi i primi sbarchi del 9 settembre.

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    Operazione C 3. I piani per l’invasione di Malta nel 1942. Studi e Documenti

    26.00

    Pier Paolo Battistelli

    Malta era un punto chiave nel Mediterraneo. Dall’isola i britannici erano in grado di attaccare con le loro forze aeree e navali le navi italiane dirette in Libia, bloccando così il flusso di rifornimenti per l’Africa settentrionale. La possibilità di attaccare e occupare l’isola di Malta venne presa in considerazione prima della guerra, per essere poi scartata. Fu solamente a seguito della crisi dei rifornimenti nell’autunno – inverno 1941-42 che la possibilità di occupare l’isola venne nuovamente presa in considerazione, in questo caso come una operazione congiunta italo-tedesca. I piani, sviluppati a partire dalla primavera del 1942, furono eventualmente abbandonati nell’autunno seguente quando ormai le possibilità di una invasione dell’isola erano svanite del tutto. L’operazione C 3 (il nome in codice usato dagli italiani, quello usato dai tedeschi era Operazione ‘Herkules’) non venne mai portata a termine, lasciando così agli storici un mare di domande destinate a rimanere senza risposta. Poteva l’occupazione di Malta cambiare il corso della guerra nel Mediterraneo e, di converso, anche in Africa settentrionale? Secondo alcuni storici la decisione di Rommel di proseguire con l’offensiva in Egitto abbandonando l’Operazione C 3 fu un clamoroso errore che è stato definito come la ‘decisione nel Mediterraneo’, le cui conseguenze sono note. Ancora più dubbia è la effettiva possibilità di successo nel caso in cui l’attacco fosse stato sferrato, considerate le scarse capacità combattenti degli italiani e il limitato appoggio tedesco. Questo libro esamina sia la storia dei piani per l’Operazione C 3 / Herkules, dal loro sviluppo fino all’abbandono, e li descrive in dettaglio permettendo così al lettore di formare una propria opinione

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    Operazione Compass – La Caporetto del deserto

    12.00

    Secondo una vecchia battuta i libri più brevi della storia sarebbero: “Raffinate ricette inglesi”, “Etica commerciale ebraica” e “Vittorie militari italiane”. Al di là della divertente perfidia, esiste purtroppo un doloroso fondo di verità, per ciò che riguarda noi italiani. Che questo sia indice di una vocazione italica alla sconfitta, è arduo da sostenere, ma certo è un dato di fatto col quale fare i conti. Andrea Santangelo ricostruisce, con dovizia di particolari, una sconfitta che non è mai ricordata, nota agli specialisti col nome in codice che gli inglesi, nel dicembre 1940, diedero all’offensiva contro la 10a Armata di Graziani in Libia, Operazione Compass. Il tracollo e la resa delle truppe di Graziani, se per un verso sono l’esito emblematico dell’impreparazione alla guerra dell’Italia fascista, per l’altro si affiancano a Caporetto come disastro da cui l’esercito italiano seppe imparare, ponendo riparo alle mancanze più evidenti e raggiungendo quei più elevati standard di combattimento di cui darà prova in seguito, proprio in Africa, sotto il comando di Rommel, fino al sacrificio di El Alamein.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 128

    Stampato nel 2012 da Salerno Editore

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    Operazione Husky 10 luglio 1943. Lo Sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e le Ultime Operazioni della Regia Marina dell’Agosto 1943

    46.00

    Francesco Mattesini

    Il 10 luglio 1943, dopo un accurata preparazioni di piani e trasferimenti delle truppe e delle navi da sbarco, gli anglo-americani iniziarono la conquista della Sicilia, denominata in codice Operazione “Husky”. A iniziare della primavera 1943 i Comandi d’intelligence britannici avevano messo in atto misure molto elaborate per rendere incerti i Comandi italiani e tedeschi circa la data e la destinazione dello sbarco Tra l’altro, nella speranza di potere ritardare i rinforzi terrestri tedeschi alla Sicilia, di ridurre la minaccia aerea della Luftwaffe ai loro convogli d’invasione e di tenere le navi da battaglia e incrociatori italiani lontani dalle acque della Sicilia, una gran quantità di false e depistanti informazioni furono fornite ad arte, tramite agenti in nazioni neutrali come il Portogallo e la Spagna. Da parte degli Stati Maggiori delle Forze Armate italiane e dei Comandi tedeschi in Italia, l’attacco degli Alleati in Sicilia era atteso. Il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, il Comandante delle Forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, e il Capo del Comando Supremo italiano generale Vittorio Ambrosio, nonostante ogni manovra di depistaggio degli angloamericani per ingannare italiani e tedeschi dal reale obiettivo di sbarco in Sicilia, erano convinti che l’invasione sarebbe avvenuta in quella grande isola del Mediterraneo.

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    Operazione Husky 10 luglio 1943. Lo Sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e le Ultime Operazioni della Regia Marina dell’Agosto 1943

    Il prezzo originale era: €46.00.Il prezzo attuale è: €23.00.

    Francesco Mattesini          Prezzo di copertina: 46.00 (sconto 50%)

    Il 10 luglio 1943, dopo un accurata preparazioni di piani e trasferimenti delle truppe e delle navi da sbarco, gli anglo-americani iniziarono la conquista della Sicilia, denominata in codice Operazione “Husky”. A iniziare della primavera 1943 i Comandi d’intelligence britannici avevano messo in atto misure molto elaborate per rendere incerti i Comandi italiani e tedeschi circa la data e la destinazione dello sbarco Tra l’altro, nella speranza di potere ritardare i rinforzi terrestri tedeschi alla Sicilia, di ridurre la minaccia aerea della Luftwaffe ai loro convogli d’invasione e di tenere le navi da battaglia e incrociatori italiani lontani dalle acque della Sicilia, una gran quantità di false e depistanti informazioni furono fornite ad arte, tramite agenti in nazioni neutrali come il Portogallo e la Spagna. Da parte degli Stati Maggiori delle Forze Armate italiane e dei Comandi tedeschi in Italia, l’attacco degli Alleati in Sicilia era atteso. Il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, il Comandante delle Forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, e il Capo del Comando Supremo italiano generale Vittorio Ambrosio, nonostante ogni manovra di depistaggio degli angloamericani per ingannare italiani e tedeschi dal reale obiettivo di sbarco in Sicilia, erano convinti che l’invasione sarebbe avvenuta in quella grande isola del Mediterraneo.

    Condizioni del libro: piega nella quarta di copertina in alto a sinista

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    Operazione Husky. Cronaca dei bombardamenti alleati sulla Sicilia 1943

    30.00

    Salvo Fagone

    Salvo Fagone offre ai lettori un ampio e preciso quadro della implacabile successione di attacchi aerei che colpì le strutture civili e militari dell’Italia Meridionale ed in particolare della Sicilia, prima e dopo l’invasione del 1943. Giorni in cui la tenace resistenza delle divisioni tedesche e delle migliori unità italiane presenti al momento dello sbarco sventò il progetto Alleato, ma soprattutto di ispirazione britannica, che prevedeva una rapida conquista dell’isola. La narrazione degli eventi è precisa e ben documentata. Degne di nota, nel lavoro di Fagone, sono l’elencazione e la descrizione dei danni prodotti dai bombardamenti sui centri abitati e sugli obiettivi militari dell’isola.

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    Operazione Shingle. Lo sbarco e la battaglia di Anzio. 22 gennaio – 4 giugno 1944

    28.00

    Francesco Mattesini

    Il 21 gennaio 1944 lo sbarco ad Anzio e Nettuno, realizzato dagli anglo-americani con l’Operazione “Shingle”, é stato considerato dal grande storico statunitense Eliot Morison, come “la creatura di Churchill”. Infatti, quando la situazione sulla linea di resistenza tedesca “Gustav”, che si prolungava da Ortona, passando per Cassino fino alla foce del Fiume Garigliano, era diventata critica per gli Alleati che non riuscivano ad aver ragione della resistenza nemica, l’operazione di sbarco ad Anzio, finalizzata a prendere alle spalle il fronte tedesco per marciare su Roma, ebbe nella sua realizzazione una grande spinta da parte di Churchill. Grande politico, ma pessimo e presuntuoso stratega, fu Churchill a spingere sul Comando Alleato affinché l’operazione “Shingle” fosse realizzata: e ciò avvenne contro l’opinione contraria degli Americani, che temevano sarebbe stata un’impresa difficilissima da realizzare. Le forze erano infatti limitate, a causa della mancanza dei mezzi da sbarco, che avevano lasciato il Mediterraneo dopo l’ operazione militare di Salerno (8 settembre 1943) per poi essere inviati anche in altri settori di guerra contro il Giappone. L’operazione “Shingle”, che comportò l’iniziale sbarco di due divisioni, sottratte al fronte di Cassino, una statunitense e l’altra britannica, entrambe alle dipendenze del Comandante della 5a Armata statunitense generale Mark Clark, doveva essere rapida, con obiettivo iniziale i Colli Albani, per poi raggiungere Roma, attraverso la via consolare Appia. Invece, a causa della reazione tedesca, assolutamente sottovalutata dagli strateghi britannici del 15° Gruppo d’Armate del generale Harold Alexander, così come temevano gli americani, i combattimenti per difendere la testa di ponte di Anzio e Nettuno si prolungarono per più di quattro mesi, facendo aumentare l’impiego delle loro forze, fino a sette divisioni. Soltanto verso la fine di maggio, con lo sfondamento del fronte di Cassino, fu possibile avanzare a tenaglia, anche da Anzio, per poi raggiungere Roma il 4 giugno, conquistando la Capitale italiana, dove avvenne il trionfale ingresso del generale Clark.

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    Operazione Shingle. Lo sbarco e la battaglia di Anzio. 22 gennaio – 4 giugno 1944

    Il prezzo originale era: €28.00.Il prezzo attuale è: €14.00.

    Francesco Mattesini          Prezzo di copertina: 28.00 (sconto 50%)

    Il 21 gennaio 1944 lo sbarco ad Anzio e Nettuno, realizzato dagli anglo-americani con l’Operazione “Shingle”, é stato considerato dal grande storico statunitense Eliot Morison, come “la creatura di Churchill”. Infatti, quando la situazione sulla linea di resistenza tedesca “Gustav”, che si prolungava da Ortona, passando per Cassino fino alla foce del Fiume Garigliano, era diventata critica per gli Alleati che non riuscivano ad aver ragione della resistenza nemica, l’operazione di sbarco ad Anzio, finalizzata a prendere alle spalle il fronte tedesco per marciare su Roma, ebbe nella sua realizzazione una grande spinta da parte di Churchill. Grande politico, ma pessimo e presuntuoso stratega, fu Churchill a spingere sul Comando Alleato affinché l’operazione “Shingle” fosse realizzata: e ciò avvenne contro l’opinione contraria degli Americani, che temevano sarebbe stata un’impresa difficilissima da realizzare. Le forze erano infatti limitate, a causa della mancanza dei mezzi da sbarco, che avevano lasciato il Mediterraneo dopo l’ operazione militare di Salerno (8 settembre 1943) per poi essere inviati anche in altri settori di guerra contro il Giappone. L’operazione “Shingle”, che comportò l’iniziale sbarco di due divisioni, sottratte al fronte di Cassino, una statunitense e l’altra britannica, entrambe alle dipendenze del Comandante della 5a Armata statunitense generale Mark Clark, doveva essere rapida, con obiettivo iniziale i Colli Albani, per poi raggiungere Roma, attraverso la via consolare Appia. Invece, a causa della reazione tedesca, assolutamente sottovalutata dagli strateghi britannici del 15° Gruppo d’Armate del generale Harold Alexander, così come temevano gli americani, i combattimenti per difendere la testa di ponte di Anzio e Nettuno si prolungarono per più di quattro mesi, facendo aumentare l’impiego delle loro forze, fino a sette divisioni. Soltanto verso la fine di maggio, con lo sfondamento del fronte di Cassino, fu possibile avanzare a tenaglia, anche da Anzio, per poi raggiungere Roma il 4 giugno, conquistando la Capitale italiana, dove avvenne il trionfale ingresso del generale Clark.

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    Operazioni Speciali

    29.00

    Una finestra sul mondo delle Forze Speciali italiane, i reparti di élite addestrati a operare in ambiente ostile e a grande distanza dalle linee amiche. Un’eccellenza della Difesa che viene descritta con centinaia di immagini largamente inedite, lungo un percorso che attraversa tutti i domini di intervento, da cui emerge la natura interforze delle Operazioni Speciali, che vedono le unità di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri agire insieme e con un’unica visione.

    Lievvissimo colpo sull’angolo in alto a destra della copertina

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    Ordine di Kesselring – Arretrare combattendo. La battaglia d’inseguimento a Nord di Roma. Giugno 1944

    19.00

    Raffaele Moncada

    La battaglia d’inseguimento a nord di Roma Giugno 1944. «Il tempo sembrò fermarsi e quei pochi istanti si dilatarono in un’eternità. Il tedesco comprese che era finita. Percepì, come attutito e sordo, il crepitio della mitragliatrice di bordo dell’aereo. Attese la bomba e con essa la fine.» L’offensiva alleata della primavera del 1944 visse il suo momento di gloria con la conquista di Roma (4 giugno). Il comandante del gruppo d’armate tedesche che difendevano la Penisola, Albert Kesselring, contava sull’effetto ritardatore che avrebbe esercitato la soddisfazione per l’occupazione della capitale. E, infatti, le truppe alleate, sfinite dalla logorante stagione di Cassino e di Anzio, iniziarono la battaglia d’inseguimento con una certa esitazione. Il feldmaresciallo tedesco concentrò le sue attenzioni sulla 14a armata, che appariva più debole anche a causa del terreno, che offriva maggiori possibilità agli inseguitori. Raffaele Moncada ricostruisce non solo le decisioni strategiche e operative di quella delicatissima fase della Campagna d’Italia ma anche i combattimenti condotti fino al livello di unità minori. Emergono così i diversi stili di guerra: la flessibilità tattica e la relativa autonomia decisionale dei comandanti tedeschi, l’attitudine americana a evitare il sacrificio degli uomini e la determinazione dei francesi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 386 con alcune cartine + 10 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Mursia

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    Origine e successo dei droni italiani. Furio Lauri, la Meteor e «Quelli di Ronchi», 50 anni di storia svelata

    70.00

    Carlo Siardi

    Un’opera che fa emergere le vicende storiche che hanno portato alla nascita dei primi droni italiani negli anni successivi al dopoguerra, una storia strettamente legata all’azienda Meteor di Ronchi dei Legionari (Gorizia). Coprono un arco temporale che va da metà anni ’50 (il periodo pionieristico) fino al primo volo nel 2003 del moderno drone Falco attraverso l’avvincente dipanarsi di eventi geopolitici, crisi economiche e rivoluzioni tecnologiche.

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