Mussolini – Sangue a piazzale Loreto

Benito Mussolini

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    Mussolini – Sangue a piazzale Loreto

    18.00

    La storia italiana non ha episodi così atroci come quello di piazzale Loreto. L’esposizione dei cadaveri fu la pagina conclusiva – voluta o comunque autorizzata da tutto lo stato maggiore della Resistenza riunito ai vertici del Clnai – degli eventi iniziati il 25 con l’ingresso in Milano dei “liberatori” anglo-americani. Per i cronisti della storia raccontare quelle pagine buie e quelle ferite ancora aperte non è certo un piacere, ma sicuramente un dovere nei confronti della storia e del popolo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 202 con circa 78 foto b/n

    Stampato nel 2016 da Herald

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    Mussolini alla vigilia della sua morte e l’Europa

    20.00

    La caratteristica principale di questo libro, non è solo quello di rappresentare il testamento spirituale del condottiero italiano a poco più di venti giorni dalla sua tragica fine, bensì di essere un libro scritto da Pierre Pascal, uno dei più grandi poeti francesi del novecento che visse e lavorò per quarantacinque anni in Italia. Discepolo di Charles Maurras, amico di d’Annunzio, Mishima, Henry de Montherland, Guenon ed Evola, fu volontario in Spagna con i Franchisti, in Marocco con i legionari contro i ribelli del Rif e nell’ultimo conflitto mondiale con i francesi di Vichy, tanto da seguirne persino le sorti nel castello di Sigmaringe,

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 173

    Stampato nel 2014 da Novantico

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    Mussolini architetto – Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista

    32.00

    Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano anche a un intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l’attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell’architettura fascista ma una storia dell’architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l’architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell’interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.

    Rilegato, 13,5 x 21 cm. pag. 316 con circa 80 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Einaudi

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    Mussolini aviatore

    24.00

    Guido Mattioli

    “Il presente volume di Guido Mattioli dà malioso rilievo documentario alla esecutiva volontà mussoliniana, alla pratica arditezza senza precedente o vivo confronto del Duce Nostro. Qui è l’aviatore in paragone del quale impallidiscono i tipi celebrativi del trentennio anglosassone e americano. Al suo avvento al potere Mussolini è già un esperto del volo, che in ore di confusione e d’ignavia civica e politica, con l’ostinata intransigenza verso sé stesso che lo farà possente in Italia e nel mondo sugli altri, gli conquisterà il titolo e l’autorità di creatore della più ardita e temuta aviazione militare”. (dalla prefazione di Paolo Orano)

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 394 con varie foto b/n

    Stampayo nel 2021 da Adler

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    Mussolini e Codreanu

    15.00

    Ristampa anastatica (41 – 200) di un libro stampato nel 1942 dalla Libreria Agate di Palermo che mette a confronto le personalità dei due statisti. In appendice le memorie inedite di Cornelio Z. Codreanu.

    Brossura, 12,5 x 19,00 cm. pag. 170

    Stampato nel 2018 da Centro librario Occidente

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    Mussolini e gli Arditi

    14.00

    Organizzati nell’estate del 1917 dal colonnello Giuseppe Bassi, gli Arditi si distinsero per efficienza bellica e valore individuale, tanto da essere considerati gli antesignani delle moderne Forze Speciali. Ma al ritorno a casa non trovarono l’accoglienza sperata, gli italiani si mostrarono diffidenti nei confronti di quelle truppe scelte troppo combattive e troppo radicali. Dalla loro parte si schierò soltanto un giovane socialista cge seppe comprenderne le ragioni e incanalarne le energie: Benito Mussolini. Questo scritto di Gino Svanoni, con la prefazione esclusiva di F.T. Marinetti, va oltre la mera funzione apologetica o letteraria (il testo è stato lasciato originale), ma rappresenta il documento di un percorso iniziato nelle trincee del Carso e avviato inevitabilmente a concludersi a Salò.

    Brossura 15 x 21 pag. 160

    Stampato nel 2012 da SEB

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    Mussolini e i musulmani – Quando l’Islam era amico dell’Italia

    19.00

    «Oggi, sotto i colpi dei micidiali attentati perpetrati dai terroristi dell’Isis, tutto il mondo occidentale, facendo anche un po’ di confusione, guarda all’Islam con un sentimento d’odio frammisto a paura e terrore. Ma c’è stato un tempo in cui l’Italia poteva vantarsi, pur tra luci e ombre, di avere intessuto stretti rapporti con la Mezzaluna dopo un corteggiamento durato quasi tutto il periodo fascista. Il feeling culminò nel “matrimonio” di Tripoli del 20 marzo 1937, testimone di nozze Italo Balbo, quando un impettito Mussolini, in sella a uno splendido cavallo, nell’oasi di Bùgara appena fuori dalla capitale libica, sguainò, come anello nuziale dell’unione italo-araba, la famosa Spada dell’Islam, un gioiello in oro massiccio cesellato da artigiani fiorentini. Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del duce – nonostante i tentativi di cooperazione con il mondo arabo portati avanti nel secondo dopoguerra dall’Eni di Enrico Mattei – quel vecchio rapporto si è molto attenuato, se non addirittura dissolto.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 150

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Mussolini e il “Nuovo ordine”. I fascisti, l’Asse e lo “spazio vitale” (1939-1943)

    25.00

    Fin dai primi mesi del Secondo conflitto mondiale – quando Mussolini aveva adottato la linea della “non belligeranza” – molti fascisti interpretarono la guerra come il primo, ineludibile passaggio “rivoluzionario” che avrebbe portato alla definitiva distruzione della civiltà liberale. La decisione del Duce di portare il Paese in guerra amplificò tali suggestioni, illudendo ambienti del Partito Nazionale Fascista, dei sindacati, delle università e del mondo della cultura in genere che la creazione del Nuovo ordine fascista fosse a portata di mano, una volta conseguita la vittoria. Il protrarsi del conflitto e i primi insuccessi delle armate italiane non intaccarono le aspettative di tali settori del fascismo, che contribuirono ad alimentare un ipertrofico dibattito sui caratteri della “nuova civiltà” totalitaria che riguardò soprattutto l’ambito politico-economico e che fu oggetto di moltissime analisi sia a livello propagandistico, sia a livello culturale. Questo volume ricostruisce le premesse, i contenuti e i diversi momenti di tale dibattito, ospitato in buona parte sui periodici di regime, offrendo un quadro dei progetti sul dopoguerra che nel periodo 1939-1943 affollarono l’immaginario fascista.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 400

    Stampato nel 2018 da Luni Editrice

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    Mussolini e il «grande impero» – L’espansionismo italiano nel miraggio della pace vittoriosa (1940-1942)

    35.00

    Quando la vittoria sembrava a portata di mano e l’Italia sul punto di guadagnare un facile, quanto imprevisto, successo militare, nei vari ministeri del governo di Mussolini si iniziò a pensare a come tradurlo in termini territoriali. Fu nell’estate del 1940 che presero fattezze ben definite i progetti di espansione territoriale e coloniale del fascismo in Africa e nel vicino-medio Oriente: oltre alle tradizionali rivendicazioni irredentistiche come Corsica, Nizza, Dalmazia e Malta, le amministrazioni militari e politiche misero sulla carta un piano di integrale sostituzione italiana nei vari possedimenti africani-asiatici inglesi; non solo, ma si mirava pure a non pochi possedimenti francesi, sì da ridimensionare notevolmente anche l’impero di Parigi. Si trattava di un programma molto ambizioso, anche ben oltre le effettive potenzialità italiane, che tirava in ballo una serie di problematiche rilevanti, quanto forse troppo impegnative. Non solo occorreva definire con esattezza i rapporti con l’alleato tedesco, ma si doveva realizzare una nuova politica economica, commerciale e monetaria: si trattava poi di precisare i nuovi “spazi vitali”, i contorni istituzionali e ideologici della “nuova Europa”, e infine persino nuove politiche sociali e razziali. Insomma, la corsa alla ridefinizione delle carte geografiche doveva essere supportata da un gigantesco impianto teorico che desse giustificazione ideologica e dottrinaria a questo nuovo ordine geopolitico e territoriale. Anche l’intero mondo scientifico e accademico venne mobilitato, e molti intellettuali parvero invero disposti a credere alle possibilità di realizzare seriamente un nuovo grande impero di Roma.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 334

    Stampato nel 2016 da Edizioni dell’Orso

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    Mussolini e il Fascismo. L’altra storia

    24.00

    Caio Mussolini

    La storia non è un “menu à la carte” dal quale si scelgono gli eventi e i fatti storici secondo i propri gusti o convenienza, omettendone altri. Ha tante sfumature e situazioni di difficile interpretazione. L’autore, con questo lavoro,  cerca di fare conoscere l’altra storia…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 370 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2025 da Edistorie

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    Mussolini e l’Europa – La politica estera fascista

    24.00

    Pubblicato alla fine del 1945 con lo pseudonimo di Mario Donosti questo volume è stato il primo tentativo di ricostruzione storica della politica estera del fascismo scritto con un equilibrio che ne ha reso le conclusioni ancora valide a distanza di tanti decenni. Particolarmente attenta è l’analisi del periodo 1938-1943 , durante il quale l’autore poté seguire direttamente dal Gabinetto del Ministro, genesi e svolgimento degli eventi internazionali. Secondo l’autore, la politica estera di Mussolini si giostrò in un’alternanza “di gesti bellicosi e di conati di pace” e si avviò lentamente ma inesorabilmente verso “l’autoincapsulamento” e “l’impotenza diplomatica”: fu la risultante di una profonda contraddizione fra il desiderio mussoliniano di voler svolgere una funzione importante in campo internazionale e lo “spirito antinternazionalista” del fascismo con la sua ripugnanza nei confronti di ogni forma di collaborazione internazionale. Questa politica estera finì per acquistare una connotazione sempre più ideologica proclive a soluzioni conflittuali.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 268

    Stampato nel 2009 da Le Lettere

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    Mussolini e l’Inghilterra. 1914-1940

    13.50

    Si poteva evitare la Seconda guerra mondiale? E Mussolini che ruolo ebbe nelle “grandi manovre” della diplomazia volte a prevenire il conflitto? A questa ed a molte altre domande cerca di rispondere questo libro. L’autore ricostruisce la complessa dinamica dei rapporti tra Mussolini e la Gran Bretagna, che procedettero attraverso una prassi di relazioni diplomatiche “non formali”, mediante contatti diretti tra Mussolini e gli statisti inglesi (Chamberlain e Churchill, soprattutto). I documenti del Foreign Office e dell’Archivio del primo ministro, analizzati dall’autore, permettono di ricostruire, con retroscena importanti, i veri rapporti tra Londra e Roma fino all’entrata in guerra dell’Italia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2006 da Datanews

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    Mussolini e la filosofia

    25.00

    Adriano Scianca

    Cosa lega Benito Mussolini, capo del fascismo ed eterno spauracchio della politica italiana, al mondo della filosofia? Apparentemente nulla, almeno secondo i consueti stereotipi storiografici. Un’indagine oltre i luoghi comuni svela invece un rapporto intenso, che ha accompagnato Mussolini per tutto l’arco della sua esistenza. Vedremo quindi Mussolini appassionarsi a Marx e poi congedarsi da lui, finanziare l’Archivio Nietzsche e scriversi con la sorella del filosofo tedesco, ricevere libri e complimenti da Spengler, parlare di Platone con Evola, intervenire presso le autorità nazionalsocialiste in favore di Heidegger, scrivere lettere a Gentile con «recensioni» delle sue opere, discettare del senso dello Stato con Schmitt. Un libro che getta una luce nuova sul personaggio più controverso della storia italiana. Prefazione di Marcello Veneziani, postfazione di Caio Mussolini.

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    Mussolini e la massoneria 1914-1917 – Contributo per una storia della libera muratoria in Italia

    18.00

    Con la preparazione del XIV Congresso socialista di Ancona dell’aprile 1914, Mussolini, direttore dell'”Avanti!”, ordisce magistralmente una campagna mediatica antimassonica con la presentazione sistematica d’interventi e dichiarazioni di voti giunti dalle sezioni socialiste italiane che propendono tra la semplice incompatibilità tra l’essere socialisti e l’essere massoni e le più radicali richieste di espulsione di quest’ultimi dal partito. I tentativi di massoni socialisti di conciliare la duplice appartenenza falliranno e, in questa fase, i rapporti tra la Massoneria e il Partito Socialista, con Mussolini indiscusso nuovo leader del partito, sembreranno esser stati demoliti una volta per tutte, senza possibilità, dunque, di rimediare. Riportando ampiamente le voci dei protagonisti nei momenti prebellici attraverso una considerevole mole di documenti tratte da fonti giornalistiche (soprattutto “Avanti!”, “Il Popolo d’Italia”, “Utopia”, “Rivista Massonica”, “L’Idea Democratica”), con questo lavoro si è tentato di delineare per quanto possibile il cosiddetto massonismo (o antimassonismo) del futuro Duce degli Italiani.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195

    Stampato nel 2018 da Mimesis

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    Mussolini e oriente

    45.00

    Enrica Garzilli

    Nel 1924 Mussolini accettò la proposta del «camerata samurai» Harukichi Shimoi di fare da testimonial per una bevanda analcolica giapponese. Due anni dopo la fotografia del Duce planava dai cieli nipponici su una folla entusiasta, che riconosceva nel Fascismo gli stessi valori fondanti del Bushido: coraggio, lealtà, senso del dovere e dell’onore e la visione eroica dell’agire in nome di un ideale fino al sacrificio estremo. Se il legame tra l’Italia e l’Impero di Hirohito dopo il 1936 è noto, poco si sa in merito ad altre potenze dell’Asia che nutrivano verso il Duce una fascinazione altrettanto forte come l’India di Gandhi che, sebbene non approvasse «il pugno di ferro» con cui Mussolini governava, ne elogiava l’impegno in campo sociale, specialmente quello a favore delle classi rurali e delle categorie deboli come orfani, vedove, ragazze madri, riconoscendogli servizio e amore verso il popolo.  Con alle spalle anni di ricerca, Enrica Garzilli ricostruisce un grande affresco sulle operazioni di Mussolini nelle terre di quell’Oriente «fratello non di sangue» consegnandoci un’opera del tutto nuova, che inquadra gli anni del Ventennio secondo parametri mai considerati prima. Una ricerca storiografica che si legge come un libro di avventura, in cui il ritmo avvincente della narrazione si combina con il rigore scientifico della ricostruzione basata su documenti originali come gli appunti inediti di Tagore, Mussolini e Andreotti.

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    Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso

    12.00

    Accompagnato dalle testimonianze dei pastori abruzzesi e di chi era presente a Campo Imperatore nel settembre 1943, questa analisi dei fatti del 12 settembre conduce ad un ponderato ridimensionamento storico dell’intervento delle forze germaniche per liberare il Duce. Nei documenti consultati appaiono evidenti realtà differenti dalla propaganda nazionalsocialista sulla liberazione di Mussolini, dal comportamento degli uomini preposti alla custodia e dalle disposizioni ufficiali impartite da Badoglio.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 224 con circa 100 foto b/n

    Stampato nel 2001 da Curiosando Editore

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    Mussolini in Etiopia – Le origini della guerra dell’Italia fascista in Africa (1919-1935)

    26.00

    La Grande Guerra lasciò un segno profondo sull’Italia e sulla società italiana. L’Italia aveva nutrito l’ambizione di diventare una grande potenza e dopo la guerra la pace contribuì ad alimentare un’atmosfera di risentimento nazionale e di frustrazione, e questa a sua volta aprì le porte a Mussolini e al fascismo. Prima del conflitto i nazionalisti e gli interventisti di sinistra avevano sognato un’Italia unita e geopoliticamente autorevole, ma alla fine della guerra del 1915-1918 non si realizzò nulla di tutto ciò. Al contrario, l’Italia cadde preda della recessione postbellica, di un malessere politico che sembrava incurabile e di un accordo di pace che non piaceva a nessuno. Comincia in questo scenario l’indagine storiografica sulla politica coloniale del regime fascista nel contesto europeo, indagata anche attraverso un’analisi della tortuosa natura delle relazioni tra il Partito Nazionale Fascista e il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, che si rivelò una componente essenziale del meccanismo di espansione italiana nell’Africa Orientale. Il caso etiopico e la beffa vittoriosa di Benito Mussolini all’autorità della Società delle Nazioni inaugurarono una nuova èra nelle politiche mondiali, secondo dinamiche che anche oggi meritano un attento approfondimento.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 358

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    Mussolini mi ha detto

    24.00

    Le memorie del vicesegretario del Partito Fascista Repubblicano 1944-1945. La prima edizione di questo libro uscì negli anni cinquanta in Argentina. Protagonista del libro non è la R.S.I. ma Benito Mussolini. L’intento non è tanto descrittivo, quanto – si direbbe – pedagogico. Ed è tanto più forte in quanto il libro era diretto alla comunità degli italiani all’ estero, non intaccata nel profondo dalla guerra civile, una comunità ancora legata alla visione e al mito dell’ Italia “imperiale”.

    Riedizione critica a cura di Marino Vigano’

    Brossura, pag. 282

    Stampato nel 1995 da Settimo Sigillo

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    Mussolini socialista

    24.00

    “Voi credete di perdermi, ma io vi dico che vi illudete. Voi non mi perderete: dodici anni della mia vita di partito sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue”: con queste parole Mussolini teneva il suo ultimo discorso nella tumultuosa assemblea della sezione socialista milanese che l’avrebbe espulso dal Partito il giorno stesso, il 24 novembre 1914. Con una sorta di profezia retrospettiva molti biografi di Mussolini hanno interpretato la militanza del socialista rivoluzionario come la matrice del futuro duce fascista, e hanno visto nell’ideologia interventista mussoliniana l’espressione già elaborata e definitiva dell’ideologia totalitaria fascista. In contrasto con questo antistorico metodo storiografico, i curatori e gli autori di questo volume propongono un’approfondita, e per molti versi originale, analisi dell’esperienza socialista di Mussolini nei suoi aspetti più significativi, dall’esordio svizzero nel 1902 all’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, situandola nel suo contesto, come capitolo importante nella storia del socialismo e dell’Italia contemporanea.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 262

    Stampato nel 2015 da Laterza

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    Mussolini socialista rivoluzionario – Scritti risse e inventive

    16.00

    Uscito nel giugno 1953, con il titolo “Mussolini Massimalista”, questo saggio, che rievoca la fase iniziale della vita del futuro “Duce”, raggiunse in pochi mesi un successo editoriale davvero notevole per quel tempo in Italia. Il suo taglio decisamente originale nel far capire le ragioni politiche e sociali che portarono Mussolini al potere, danno al saggio di Dalla Tana un valore storico che, analizzato oggi, mette in luce diversa anche la figura stessa del Duce. Questa edizione viene proposta con la prefazione di Arrigo Petacco e la postfazione di Fabio Fabbri.

    Brossura, 13 x 21 cm. pagg. 157

    Stampato nel 2014 da Diabasis

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    Mussolini-Bombacci. Compagni di una vita

    17.00

    Alberto Mazzuca – Giancarlo Mazzuca

    Se Nicola Bombacci diventò, cent’anni fa, il “Lenin d’Italia”, Benito Mussolini rispose poco dopo con la marcia su Roma che lo proclamò il “Duce d’Italia”: furono grandissimi avversari per molti anni ma restarono ugualmente compagni di una vita fino alle loro contemporanee sentenze di morte. Quando negli anni Venti, Nicolino cadde in disgrazia tra i comunisti italiani, Benito non mancò mai di sostenerlo dietro le quinte. D’altra parte, se Lenin continuò ad apprezzare il Duce il merito fu tutto di Bombacci che fece stringere subito i rapporti tra Roma e Mosca. I due non si persero mai di vista anche quando cominciarono a fronteggiarsi su sponde opposte e questo libro ne ripercorre la storia. Dopo il 25 luglio, quando Mussolini finì a Salò, Bombacci lo seguì: di nuovo insieme fino alla morte. Prefazione di Annamaria Bombacci. Postfazione di Edda Negri Mussolini.

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    Mussolini-Churchill – Il carteggio. Indagine su uno dei grandi misteri del Novecento

    16.00

    Che cosa è rimasto del carteggio Mussolini-Churchill? È realmente esistito? Questo testo ricostruisce cinquant’anni di ricerche, di testimonianze, di carte presunte e di fatti relativi ad esso. Un’indagine sviscerata dall’analisi di documenti d’archivio, giornali e testi, accadimenti ancora vivi nella memoria storica. Diverse le piste seguite, diversi i racconti dei protagonisti, diversi gli stessi protagonisti spesso nascosti dietro una falsa identità. E diversi sono anche i volti e gli stati d’animo di coloro che hanno posseduto o avrebbero posseduto questo materiale scottante. Un vero e proprio rompicapo che ancora oggi affascina e appassiona numerosi studiosi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    MVSN. La Milizia per l’Impero. A cura del comando generale della milizia.

    139.00

    Giovanni Scalia ( a cura di )

    Questo rarissimo volume, stampato nel 1937, non è,  e, non può essere la storia di quanto la Milizia ha fatto in Africa Orientale, ma un quadro sintetico del suo contributo alla conquista dell’Impero. Pregio della raccolta di testimonianze è quello di aver vissuto da combattenti le vicende riportate. Così, alla sintesi delle battaglie segue una “colorata visione” di chi riportò le vicende belliche sulle onde della radio, sino alla lontana Italia. Il volume fa riferimento, non solo, ai Legionari che parteciparono all’impresa bellica ma, rende omaggio a tutti gli appartenenti alla Milizia alle Camicie nere e a tutte le forze armate dell’Italia mussoliniana.

    Brossura, 21 x 28 cm. pag. 236 con numerose foto b/n

    Stampato nel 1937 da Istituto Grafico Tiberino

    Condizioni del libro: usato . Lievi danni alla copertina nell’angolo in basso a destra. La costa è stata rifatta

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    Nero di Londra. Da Caporetto alla marcia su Roma: come l’intelligence militare britannica creò il fascista Mussolini

    18.00

    Giovanni Fasanella  – Mario José Cereghino

    The Project”: è il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano  per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence. La sua missione è  impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor.  Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa. Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare, gli autori ricostruiscono una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito. Una nuova versione sull’avvento del fascismo italiano…

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    Nicola Bombacci – Un comunista a Salò

    19.00

    «Con la barba di Bombacci-ci farem gli spazzolini-per lucidare le scarpe-di Benito Mussolini», avevano cantato nel 1921-’22 gli squadristi fascisti. A distanza di poco più di un ventennio, il 25 aprile 1945, l’ex deputato socialista e comunista Nicola Bombacci si sarebbe trovato, non certo casualmente, da solo al fianco del “vecchio compagno romagnolo” Mussolini, per essere poi fucilato, a Dongo, insieme ad alcuni ex gerarchi fascisti. La biografia di un personaggio molto più lineare e meno contraddittorio di quanto possa a prima vista apparire, sul quale, dopo il 28 aprile 1945, è scesa una strana coltre di silenzio, quasi si trattasse di un morto “scomodo” per tutti: per i vecchi compagni socialisti e comunisti, che lo avrebbero bollato come “supertraditore”, così come per gli “eredi spirituali” di coloro al cui fianco era caduto, gridando: “Viva il socialismo!”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 270

    Stampato da Mursia nel 2008

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    Operazione Eiche. Gran Sasso, 12 settembre 1943 la liberazione di Benito Mussolini

    28.00

    Massimo Lucioli

    L’operazione “Eiche”, che portò alla liberazione di Benito Mussolini detenuto all’interno dello Sport Hotel di Campo Imperatore, iniziò il 27 luglio 1943 per espresso ordine di Adolf Hitler. Le indagini della SD e di Herbert Kappler che portarono alla scoperta del luogo di detenzione di Benito Mussolini. Il ruolo dell’ispettore generale di Polizia Saverio Polito . Chi, e perchè, ordinò di portare al seguito dei paracadutisti il generale di polizia Fernando Soleti.  Compiti, meriti e demeriti di Otto Skorzeny. ll ruolo dei Fallschirmjager e quello degli uomini dello SS Jager-Bataillon 502 alias Versuchs-Bataillon III /1. Fallschirmjäger-Division. Perchè i carcerieri di Mussolini non opposero resistenza, e perchè il tenente dei Carabinieri Alberto Faiola non eseguì l’ordine di Badoglio di uccidere Mussolini? L’avventuroso volo di Heinrich Gerlach e del suo Fieseler Storch rientrato a Pratica di Mare con Mussolini e Skorzeny praticamente senza carburante. I rapporti tesi tra i vertici della Luftwaffe e le SS ad operazione conclusa e molto altro ancora….

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    Parlo con Bruno

    15.00

    Il libro senza dubbio più accorato e sincero di Mussolini, che rievoca, sullo sfondo delle incalzanti vicende del secondo conflitto mondiale, la figura del figlio forse meno conosciuto del Duce, ma che proprio per il carattere corretto, semplice, sportivo, disciplinato, racchiude appieno quell’idea di Homo novus che il fascismo auspicava.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 139

    Stampato nel 2019 da Pagine

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    Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

    20.00

    Bruno Vespa

    Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di Benito Mussolini e quella del signor Covid (come lo chiama l’autore). Si apre con una passeggiata a piazza Venezia: stracolma per i grandi proclami del Duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il Covid-19, a 2 miliardi di persone), ma se allora Mussolini ebbe un’enorme popolarità interna e internazionale, l’Italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno. Nella parte sul fascismo, Bruno Vespa mostra come, superato il trauma dell’opinione pubblica per il delitto Matteotti, Mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in Occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano Roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell’economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine.

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    R.S.I. – Mussolini, Hitler, Tito. Alle porte orientali d’Italia

    46.00

    Gli avvenimenti che si svolsero nella Venezia Giulia e in Dalmazia dal 25 luglio 1943 fino all’occupazione di quelle terre da parte delle truppe jugoslave, sono frammentariamente o, superficialmente conosciute, dalla maggior parte degli Italiani. A colmare tale lacuna, provvide, a suo tempo, questa pubblicazione di Bruno Coceani che, per essere stato prefetto di Trieste durante “l’occupazione tedesca”, si è trovato nelle condizioni più idonee per ricostruire gli avvenimenti, in una narrazione documentata e organica. Sono particolarmente annotate, con ampiezza di particolari, le verssazioni, le spoliazioni e le angherie perpretate dai Tedeschi “anche in favore dell’etnia slava” nel tentativo di sminuire l’italianità di quei territori e della stessa popolazione. Vengono annotate le segrete istruzioni impartite da Mussolini al preftto, il ruolo del CLN, le incursioni aeree e la distruzione di Zara, le settimane di terrore vissute da quelle popolazioni confinarie, con l’arrivo delle pruppe titine. Molto raro.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 346 con 10 foto b/n

    Stampato nel 1948 da cappelli

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina. Lievissimi strappi di quet’ultima in alto a sinistra.

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    R.S.I. – Mussolini. Aprile 45 l’epilogo

    11.00

    la parola definitiva sugli ultimi giorni di Mussolini, ricostruiti ora per ora in un resoconto incalzante e drammatico, ma sempre rigorosamente documentato. Una cronaca che diventa storia, illumina i punti oscuri e i drammi sconosciuti di quei giorni.

    Rilegato, 12,5 x 20 cm. pag. 234

    Stampato nel 1985 da Editoriale Nuova

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni con sovracopertina

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    Richard Coudenhove-Kalergi e Benito Mussolini nella Prospettiva di Paneuropa

    24.00

    Carlo Arrigo Pedretti

    Il conte Kalergi e Mussolini: un confronto fra due approcci alla politica che, incontrandosi e collaborando, avrebbero potuto significare molto per la pace e la prosperità del Vecchio  Continente e del mondo. Kalergi rappresenta la saggezza eurasiatica che punta alla creazione di un’Europa unita, cui appare necessaria la spinta fattiva di un uomo di Stato in grado di agire senza remore parlamentari, autore di una “quasi democrazia”. Con la sua concretezza Mussolini era quel che occorreva ai sogni paneuropei, col suo passato socialista e con la progressiva costruzione di uno Stato corporativo, capace di superare la lotta di classe attraverso la concertazione tra padronato e lavoratori. Ma le visioni di simili protagonisti alla lunga si dimostrarono inconciliabili e l’Italia, ma per le scelte insipienti di Francia e Gran Bretagna, fu indotta all’alleanza con la Germania, impedendo al conte Kalergi di proseguire nella sua opera.

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    Risorgere e combattere – I discorsi della Repubblica Sociale e il testamento politico

    12.00

    “Risorgere e combattere” fu l’imperativo delle migliaia di volontari che si arruolarono nella Repubblica Sociale Italiana. Dalla liberazione sul Gran Sasso al “testamento” finale, passando per i tanti messaggi ai soldati in grigio-verde: questo libro – contenente tutti i discorsi ufficiali di Benito Mussolini – ripercorre i seicento giorni di Salò, restituendoci il ritratto storico di un’esperienza che fu politica, militare e spirituale. Le linee di vetta sono cristalline: dalla volontà di cancellare il tradimento dell’8 settembre alla necessità di rimarcare la propria fedeltà alla parola data; dalla lotta del “sangue contro l’oro” alla fede incrollabile nella Patria; dalla ferrea coerenza ideale alla eroica tentazione della “bella morte”; dalla puntuale critica della plutocrazia capitalistica al ritorno di un “Fascismo delle origini”, libero da compromessi e autenticamente rivoluzionario, nella sintesi organica del socialismo e della Nazione. Un viaggio nelle parole, nelle azioni e nei temperamenti di una generazione che seppe affrontare la catastrofe della sconfitta con dignità e coraggio, nel nome di un principio etico di ordine superiore: l’onore d’Italia!

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 180 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2020 da Passaggio al Bosco

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    Roma antica sul mare – Università per Stranieri di Perugia Lezione tenuta il 5 ottobre 1926

    15.00

    Lectio magistralis tenuta da Benito Mussolini il 5 ottobre 1926 all’Università per Stranieri di Perugia.
    “La storia marittima di Roma antica, ci pone dinanzi questi punti interrogativi: Roma antica fu anche brillante sul mare? Roma fu anche una grande potenza marinara? L’impero di Roma fu anche marittimo? Rispondo affermativamente a questi punti interrogativi. Roma fu anche una grande potenza marinara. Senza il dominio del mare Roma non avrebbe conquistato, né potuto conservare l’impero, perché molti popoli dovettero essere soggiogati per via di mare e a molti popoli conquistati, Roma più rapidamente poteva giungere per via di mare…”

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 35 con 7 tavole b/n

    Stampato nel 2015 da Effepi

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    Seconda Guerra Mondiale – Mussolini nella tana del lupo

    16.00

    In dieci anni, dal 14 giugno 1934 al 20 luglio 1944, Mussolini e Hitletr si incontrarono diciasette volte per brevi scambi di idee della durata di poche ore o per lunghe visite di più giorni. Questo libro è la cronistoria di tutti i loro colloqui, nei retroscena e nei particolari, sulla scorta di testimonianze, documenti e indiscrezioni. Ogni capitolo è dedicato ad un incontro ed è significativo il fatto, come nota l’Autore, che tali vertici furono ritmati dal progressivo aggravarsi della situazione militare in Europa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 414 + 24 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1982 da dall’Oglio

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Pagine leggermente ingiallite

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    Seconda Guerra Mondiale – Carteggio segreto Churchill – Mussolini

    18.00

    Che cosa è rimasto del carteggio Mussolini-Churchill? È realmente esistito? Questo testo ricostruisce decenni di ricerche, di testimonianze, di carte presunte e di fatti relativi ad esso. Un’indagine sviscerata dall’analisi di documenti d’archivio, giornali e testi, accadimenti ancora vivi nella memoria storica. Diverse le piste seguite, diversi i racconti dei protagonisti, diversi gli stessi protagonisti spesso nascosti dietro una falsa identità. E diversi sono anche i volti e gli stati d’animo di coloro che hanno posseduto o avrebbero posseduto questo materiale scottante.

    Brossura, 15,5 x 23,5 cm. pag. 406

    Stampato nel 2007 da Sugarco

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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    Seconda Guerra Mondiale – Mussolini segreto nemico di Hitler

    14.00

    Cosa porto Benito Mussolini ad abbracciare la visione del mondo tedesco, visione del mondo che il Duce italiano osteggiò sin dai tempi del partito socialista? La svolta filo-tedesca del biennio 1937-1938, sembra perdere qualunque caratterizzazione ideologica e trovare, invece, una spiegazione puramente pragmatica.

    Rilegato, 14 x 22 cm. pag. 330

    Stampato nel 1997 da Piemme

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale/Fascismo – Perchè e come cadde il fascismo 25 luglio 1943: crollo di un regime

    20.00

    “Colpo di Stato” della monarchia sabauda, oppure logico epilogo del regime mussoliniano e delle sue scelte di politica interna ed estera? Sulle cause che portarono alla notte del Gran Consiglio (25 luglio 1943) e quindi alla caduta di Mussolini si è a lungo dibattuto e, a oltre sessant’anni di distanza, la discussione non si è chiusa. Il testo di Gianfranco Bianchi rappresenta una pietra miliare nella storiografia del periodo fascista. Per primo ha affrontato in modo sistematico e completo, senza tesi precostituite, la caduta del fascismo facendola risalire alla funesta determinazione del 10 giugno 1940, premessa, concausa e spiegazione remota, in campo politico internazionale, di quanto – per effetto della guerra fascista – avverrà il 25 luglio 1943. Il libro è completato da documenti, testimonianze e biografie dei gerarchi che la notte del Gran Consiglio votarono a maggioranza la caduta di Mussolini.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. XIII + 908 + 48 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1970 da Mursia

    Condizioni del libro: usato con sovracopertina, in ottime condizioni. pagine leggermente ingiallite sui bordi.

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    Sparami al petto! – Dove come morì Mussolini

    25.00

    L’autore ha verificato una revisione di tutte le versioni sulla morte di Benito Mussolini, verificando le contradditorie “ipotesi” susseguitesi dal 1945 a oggi! dalla cosiddetta versione ufficiale de L’Unità del novembre-dicembre 1945 al rapporto Lada-Mocarski e, giunge alla tesi, cioè alla definitiva attestazione di dove e come Mussolini trovò la morte. Questo in base ad indagini personali, testimonianze inedite di persone che il 28 aprile 1945 erano a Mezzegra e dagli appunti scritti come promemoria dall’unico testimone non partigiano presente al fatto: l’autista che condusse i partigiani Valerio, Guido e Pietro, da Dongo a Bonzanigo e che trasportò Benito Mussolini e Claretta Petacci dalla piazza del lavatoio di Bonzanigo al cancello di villa Belmonte a Giulino.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 400 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Ritter

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    Storia del Fascismo vol. 3 – La conquista del potere

    30.00

    In questo terzo volume della Storia del fascismo gli autori affrontano un momento cruciale di accelerazione storica da parte del nuovo Movimento, dalla Marcia su Roma al Governo, fino alla conquista e alla trasformazione giuridica dello Stato. Il fascismo in questo periodo è una rivoluzione che cambia i rapporti di potere, determina una nuova e giovane classe politica. Travolgendo l’Italia liberale, notabiliare e malavitosa, Mussolini sceglie comunque la via del gradualismo, ma, purtroppo, deve anche accettare dei comrpromessi che, mostreranno il loro lato peggiore nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

    Cartonato, 15 x 21,5 cm. pag. 612

    Stampato nel 2009 da Controcorrente

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    Storia del Fascismo vol. 4 – Nascita di una Nazione

    30.00

    Il fascismo doveva mettere in piedi il suo e il nuovo meccanismo istituzionale se voleva consolidarsi. Allora, e solo allora, tutti gli antichi equilibri sarebbero stati destinati ad essere alterati, incrinati e, alla lunga, frantumati. Il fascismo doveva creare il suo Stato, e questo, per essere veramente rivoluzionario, nuovo, non poteva andare a coincidere né con la riesumazione dell’ortodossia statutaria all’insegna del continuismo albertino, né con strutturazioni autoritarie conservatrici da destra classica, né con etichettature di tipo confessionale. C’era una volontà di radicarsi, gradualmente, come nuovo regime nel paese reale, dentro la società italiana. Occorreva uno straordinario dinamismo creatore. Un regime funzionale ad un autentico modello di sviluppo e di innovazione sociale, un processo di industrializzazione e di modernizzazione legato ad un tempo alla lotta al latifondo e al ritorno alla terra. È il primo regime di massa, dotato di larga base popolare di consenso.

    Cartonato con sovracopertina, 15,5 x 21,5 cm. pag. 574

    Stampato nel 2011 da Controcorrente

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    Studenti asiatici a convegno nella Roma di Mussolini: 1933-1934

    18.00

    Stefano Fabei

    Negli anni Trenta il fascismo sostenne la ricerca di un dialogo e di una collaborazione culturale, oltre che politica ed economica, con i Paesi asiatici, promuovendo l’incontro con i movimenti di liberazione dal colonialismo e con la gioventù orientale che studiava in Europa. In questo contesto si inserirono, insieme alla fondazione dell’Istituto per il Medio e l’Estremo Oriente, i convegni degli studenti asiatici svoltisi a Roma nel 1933 e nel 1934, e la nascita della loro Confederazione. Promotori di queste iniziative, miranti a favorire la reciproca conoscenza tra i due mondi, superando diffidenze e pregiudizi, furono Mussolini, Giovanni Gentile e l’orientalista Giuseppe Tucci. Per quanto di breve durata, questa esperienza suscitò l’interesse di politici, intellettuali e studenti dell’Asia alla ricerca dell’indipendenza e di un modello di sviluppo che coniugasse modernità e identità culturale.

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    Vincere – Le battaglie perdute di Mussolini. Dal ’22 al ’39

    14.00

    Questo volume analizza tutte le imprese belliche del Fascismo dal 1922, anno di inizio del Ventennio, alla conquista dell’Albania nel 1939, ultima impresa prima dell’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Il testo tratta, secondo l’Autore, le velleità di Mussolini, la cronica impreparazione delle Forze Armate, le incapacità e, in alcuni casi, la vigliaccheria degli Alti Comandi e lo spirito di abnegazione, spesso inutile, delle truppe deliberatamente mandate allo sbaraglio.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 142 con circa 57 illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2015 da Mattioli

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