Scritto sulla neve – Diario di un cappellano militare in Russia. Gennaio 1943

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“La conquista di Nikolajewka era stato un atto di volontà caparbia e disperata, l’entusiasmante, generoso e folle gesto di una Divisione [la Tridentina] che si era buttata allo sbaraglio nel supremo atto dell’eroismo alpino: o la va o la spacca, e cioè o si vince o si muore. Era stata la fredda, impressionante avanzata di una marea di gente che, ubbidendo al gesto epico del comandante, [il generale Luigi Reverberi] che dall’alto del semovente urlava Tridentina, avanti!, aveva investito cannoni e mitragliatrici con la feroce voluttà della belva ferita e la noncuranza di chi non sa più distinguere tra la vita e la morte.”

Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 148

Stampato nel 2018 da Ar

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Don Carlo Chiavazza

“La conquista di Nikolajewka era stato un atto di volontà caparbia e disperata, l’entusiasmante, generoso e folle gesto di una Divisione [la Tridentina] che si era buttata allo sbaraglio nel supremo atto dell’eroismo alpino: o la va o la spacca, e cioè o si vince o si muore. Era stata la fredda, impressionante avanzata di una marea di gente che, ubbidendo al gesto epico del comandante, [il generale Luigi Reverberi] che dall’alto del semovente urlava Tridentina, avanti!, aveva investito cannoni e mitragliatrici con la feroce voluttà della belva ferita e la noncuranza di chi non sa più distinguere tra la vita e la morte.”

Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 148

Stampato nel 2018 da Ar

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