Descrizione
Alfred Rosemberg
L’immoralità nel Talmud, pubblicato per la prima volta nel 1920 e ristampato nel 1935 in ventimila copie, rappresenta uno degli scritti più noti di Alfred Rosenberg sull’ebraismo. L’opera si presenta come un’indagine critica del Talmud e delle opere giuridiche ad esso collegate – in particolare lo Shulchan Aruch – alla ricerca delle basi normative e morali dell’identità ebraica, lette attraverso una lente dichiaratamente polemica. Mediante un’ampia selezione di passi, tradotti da edizioni accreditate, Rosenberg intende mostrare come l’ebraismo rabbinico si fondi su una concezione della legge ispirata a un rigoroso dualismo etnico, a una casistica normativa minuziosa e a una separazione tra norma giuridica e universalismo etico. Questa lettura assume un significato programmatico all’interno della visione del mondo nazionalsocialista, dove lo studio delle fonti religiose ebraiche si colloca nel più ampio tentativo di definire l’antitesi tra spirito ariano e spirito semitico.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 124
Stampato nel 2025 da Thule