Il domenicano bianco (Romanzo)

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    Il domenicano bianco (Romanzo)

    23.00

    In una cittadina dai tratti opachi e misteriosi, Cristoforo Colombaia è chiamato dalla singolare figura del domenicano bianco a portare a compimento il lavoro dei suoi avi; si trova così catapultato in una dimensione sovrannaturale dell’esistenza, che fa irruzione nel mondo reale, sconvolgendone l’ordine. I confini tra sogno e realtà sono ormai dissolti. La sua missione lo condurrà a lottare contro la Testa della Medusa, simbolo della controiniziazione moderna e delle pseudospiritualità del nostro tempo, per riaffermare una concezione eroica e spirituale dell’esistenza. Alla trasmutazione finale potrà giungere solo attraverso la mediazione della femminilità, frutto dell’incontro tra discipline orientali e tradizione occidentale. L’Archeometro presenta uno dei classici della letteratura esoterica, riproposto nella traduzione di Julius Evola, in una nuova edizione annotata e corredata da un’appendice dedicata alla dimensione iniziatica della scrittura di Gustav Meyrink.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 211

    Stampato nel 2019 da Ar

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    Il gentil seme. L’idea di Europa, radici e innesti

    14.00

    I contributi raccolti ne Il gentil seme costituiscono una preziosa summa per definire il perimetro dell’idea di Europa, ricordandone la genealogia. Filosofi, classicisti, esperti di religioni comparate, trovano il loro punto di accordo nella certezza che il seme da cui la pianta europea è fiorita sia stato lo stile e il pensiero pagano: quello, cioè, della classicità pre-cristiana.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 122

    Stampato nel 2004 da Edizioni di Ar

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    Il lupo del Lago Nero (Romanzo)

    10.00

    Questi tre limpidi gioielli letterari ci presentano ministri inferi della catastrofe che muovono insieme ad arcangeli della libera offerta di sé, agenti di perdizione totale che si alternano ad agonisti di una altrettanto totale dedizione. Cacciatori e fedeli, spose e guerrieri, e, sullo sfondo, il Lago Nero, donde gli attori del drama vitae appaiono e dove torneranno, infine, scambiandosi forse le maschere per una nuova recita e giocando, trasfigurati da questa estrema luce di tenebra, a ritrovarsi.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 55

    Stampato nel 2015 da Ar

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    Il mito del sangue

    18.00

    Scritto nel 1937, Il Mito del Sangue viene ripubblicato nel 1942. È del 1941 la stampa di Sintesi di dottrina della razza, opera di cui Evola si avvale per curare la seconda edizione “accresciuta e riveduta” del Mito. Sviluppato secondo finalità prevalentemente espositive, Il Mito del Sangue è una rappresentazione esauriente degli orientamenti e delle concezioni razziali: dalle epoche più antiche – quando la razza si approssimava a quella realtà integrale in cui corpo, anima, spirito, per così dire, ‘si riconoscevano’ – ai tempi moderni, in cui della razza sopravvive il mito, nel senso di una idea-forza capace di ridestare qualità e volontà antagoniste alla decadenza. A guidare questa ricognizione raziologica, la premessa capitale delle considerazioni dell’Autore, avvertenza illuminante per chi si interroghi sul mistero della razza: l’essere, la razza, una unità vitale originaria cui non si viene restituiti attraverso la mediazione razionale. Come limpidamente nota, nella sua “Presentazione”, Piero Di Vona: “Lo studio del problema della razza in Evola proveniva nel suo aspetto più profondo dal suo aver aderito al pensiero della tradizione. Egli era convinto che la politica razziale, se ben guidata, potesse far risalire all’indietro la regressione delle caste, e riportare dal dominio dei servi e dei mercanti al dominio politico dei guerrieri, e forse in un estremo culmine al ritorno dell’età dell’oro.” Secondo l’intenzione evoliana, per ripristinare nella storia l’ordine originario delle razze occorre imprimere alla vita una dinamica di reversione, equivalente a un risalire i tempi: controcorrente, verso la sorgente. Una dinamica a ritroso dall’estuario della modernità: “che risale in profondo, sotto la piena avversa”.

    Brossura 17 x 24 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Il processo Brasillach

    15.00

    “PRESIDENTE. La Corte condanna Brasillach Robert alla pena di morte; ne ordina la fucilazione; UNA VOCE DAL PUBBLICO. È una vergognai BRASILLACH. E un onore….!” Quest’ultima parola conclude, il 19 gennaio 1945, il processo contro il poeta fascista Robert Brasillach, che alcuni giorni dopo viene fucilato. Scritto dal suo difensore, il celebre avvocato Jacques Isorni, questo libro raccoglie le ‘parole’ di cui sono intessute le politiche e segnate le lotte delle dramatis personae del fascismo francese. Insorte nell’Europa della modernità come voci (ideologiche) del coro delle rivoluzioni nazionali, esse erompono sùbito in Feldgeschrei: gridando la guerra dei fascismi alle democrazie e sigillando in questi termini la forma della controdemocrazia nel XX secolo.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2007 da Edizioni di Ar

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    Il regime dell’arte

    15.00

    Adolf Hitler

    Nei discorsi qui raccolti, Hitler chiamava a sé gli arditi del pensiero e del pennello, della parola e della visione, della previsione e del ricordo – perché l’effusione estetica ritornasse improntata a ingenuità e schiettezza. Perché l’arte fosse nuovamente l’occasione in cui l’animo ben intonato esprima meraviglia e venerazione di fronte al miracolo extramorale e vero della bellezza: si manifestasse in un vaso di fiori alla finestra davanti a un cielo viennese, nell’idillica cura minuta dell’artigiano, nel demone di bragia del guerriero, nella felice grazia degli amanti, nella fertile generosità di una madre che allatta, nell’increspatura di un lago in cui sia appena disceso il candido ventre del cigno. L’arte poteva così incidere in opere immortali, e comunicare, anche al contemplatore distratto, l’identità di bellezza e potenza, e quanto la politica dovesse custodire quella per crescere in questa.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 78 + 32 di illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

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    Il ritorno degli Eraclidi e la tradizione dorico-spartana

    12.00

    Il mito del ritorno degli Eraclidi viene normalmente riferito all’episodio storico dell’invasione dorica del Peloponneso e alla fondazione di Sparta. In questo testo, dalla scrittura agile ma precisa, Nisticò descrive i costumi e l’indole della stirpe dorica. Popolo duro e fiero, essi vollero dare forma a una civiltà di tipo ‘eroico’ e aristocratico, memore della primordiale Età dell’Oro.

    Brossura, 14,3 x 21,5 cm. pag. 92

    Stampato nel 2020 da Ar

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    Il romanticismo d’acciaio

    10.00

    Il ministro della Propaganda del Reich non accetta neanche l’idea di un artista impegolato in languide beghe sentimentali, o che si impappini per compiacere le ‘logiche’ del mercato. Il suo Führer vuole che il Tedesco, ritornato popolo dopo essere stato a lungo cascame del caso, si rinsaldi e conforti in un’arte magnifica, superba senza snobismo, pungolo per l’azione. Vuole, insomma, un’arte che renda l’uomo stesso opera d’arte – e opera d’arte il corrispondersi degli uomini, la comunità politica, e arte il paesaggio di questo vivere superiore. Un’arte che insegni al popolo a sentire e volere da artisti, che gli insegni la fierezza con cui ci si libra al di sopra delle crisi, con cui si lotta per custodire e imporre le proprie certezze, perché la volontà resti salda. Solo così le ali dell’assoluto, dell’intemporale, possono liberare l’uomo da tutto il patetismo che lo insegue dal basso e sembra essere l’unico pensiero e trastullo degli artisti finti della modernità, bravi ragazzi inaciditi di cui la storia fa volentieri a meno. Il volume è arricchito dal ritratto di Goebbels firmato da Roberto Andreoli.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 78

    Stampato nel 2015 da Edizioni di Ar

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    Il segreto del Maestro – l’iniziativa secondo Rene Guenon

    14.00

    Per la prima volta, vengono minuziosamente ricostruiti, in tutti i loro passaggi, la complessa dottrina guénoniana dell’iniziazione, il suo indissolubile rapporto con la Tradizione, le sue differenze con le esperienze mistiche, magiche e religiose e il ruolo dell’elite intellettuale. Ma Di Vona ha cura di mettere in luce anche le cruciali incongruenze dell’iniziazione guénoniana, a partire dal fatto che un vero iniziato mai dovrebbe scrivere su quest’argomento, sino ad arrivare alla conclusione che, in fondo, la dottrina guénoniana dell’iniziazione altro non sarebbe che un esangue riflesso della dottrina dell’assoluta trascendenza, al di là dell’Uno stesso, dell’Ineffabile così come la espose Damascio, l’ultimo grande scolarca della scuola neoplatonica di Atene.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 118

    Stampato nel 2013 da Ar

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    Il signore terribile – Vita del barone von Ungern-Sternberg

    11.00

    Nervosi e irrequieti, nevrili, i pensieri nostri hanno bisogno di venir scritti per essere messi in riga e poi passati in rassegna dal loro autore, messi sull’attenti, loro e quest’ultimo. Per questo la scrittura-lettura è raccomandabile. E per questo va data lode al Frugis di aver composto un’agile biografia del barone von Ungern, “sulla base di documenti d’archivio estoni e russi, e di una bibliografia poco nota in Occidente”. Un merito, sopra tutto, gli va riconosciuto: di offrirci l’occasione di tentare’ la sua scrittura per trascenderla, poggiando sui tratti biografici da lui disegnati, e fiutare, oltre l'”andatura del tempo” che ne muoveva i gesti, l’alito della preistoria che il barone inflessibile inspirava. Nietzsche notava come esistano esseri che formano “una sintesi di inumano e di sovrumano, di bruto e uomo superiore”: costoro non vanno sentiti e valutati alla stregua degli altri, tanto meno degli uomini andati a male.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 108

    Stampato nel 2016 da Ar

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    Il sole invincibile

    12.00

    Aureliano fu uno dei grandi imperatori pagani di Roma. Vissuto nell’epoca in cui la classicità stava per declinare, egli tentò (intorno al 270-275 d.C.) la traduzione in politica della speculazione neoplatonica. Roma, per un attimo, rifiorì, e il sovrano venne acclamato come “restauratore dell’universo”. Questo studio mette in luce come la vocazione di Aureliano fosse non semplicemente di reggere l’Impero, ma soprattutto di rianimarlo.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Il vero stato vol. 2

    10.00

    Muovendo da una critica radicale all’individualismo – i cui tratti disegnano la tipica fisionomia della ‘civilizzazione’ con tempo ranea – e da una rigorosa rappresentazione dei contenuti culturali dell’universalismo, il sociologo Spann esamina il rapporto di necessità tra l’uomo e lo Stato. A distanza di oltre mezzo secolo, è inalterato il valore di pietra miliare di quest’opera, soprattutto per la lucidità di analisi che la contraddistingue.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Il vero stato vol. 3

    13.00

    Muovendo da una critica radicale all’individualismo – i cui tratti disegnano la tipica fisionomia della ‘civilizzazione’ con tempo ranea – e da una rigorosa rappresentazione dei contenuti culturali dell’universalismo, il sociologo Spann esamina il rapporto di necessità tra l’uomo e lo Stato. A distanza di oltre mezzo secolo, è inalterato il valore di pietra miliare di quest’opera, soprattutto per la lucidità di analisi che la contraddistingue.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Imperialismo pagano

    15.00

    Quando apparve, nel 1928, questo testo veemente e visionario propose temi alti, che trattavano del rapporto tra l’uomo e i suoi Dei, dello Stato, dell’essenza della politica. Evola parlò, allora, di “senso dei valori”: e trovò il tono e gli argomenti migliori per comunicare il proprio ai cuori che cercano.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 164

    Stampato nel 1996 da Edizioni di Ar

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    Indietro mai – Un grido impietrito

    20.00

    Pagine di passione, di lotta e di sacrificio, queste di Bruno Borlandi. Ma prive di retorica, scarne, senza enfasi, asciutte. La rinuncia al facile coinvolgimento emotivo è il loro segno distintivo. D’altronde, bastano i fatti, la nuda cronaca, per restituire intatti l’élan guerriero, il patriottismo disinteressato, la giovinezza dei protagonisti, tutti combattenti della Repubblica Sociale Italiana contro il nemico titino e i suoi complici.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato nel 2019 da Ar

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    Indirizzi per una educazione razziale

    9.00

    Apparso nel 1941, questo volume segnò l’ingressodelle formulazioni evoliane nel mondo della scuola.E’ infatti agli educatori che l’autore si rivolge nellaprefazione del libro, invitandoli a tenere presente lanecessità di approfondire le questioni relative allarazza e ai dissidi tra etnie differenti. Consideratonon dal punto di vista della biologia, né da quello dell’antropologia, il significato dell’idea di razzaviene colto al meglio attraverso la semantica deisimboli.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni da Ar

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    K.! La risorgiva di Sparta – Nazismo e società civile in tempo di guerra

    29.00

    Stampato nel 1949, questo volume aveva come titolo “Il Crepuscolo degli Dei” ed è una specie di ricognizione etno-eto-socio-economica. Senza alcuna simpatia per il Fuhrer o il nazismo, dimostra invece una grande ammirazione per la germanicità e le qualità che segnano il temperamento germanico, dando a quel popolo la fisionomia sua propria. Vengono qui narrati ed esaminati i lineamenti di una società castrense incentrata su regole castrensi, dunque sulle sanzioni capitali che la giustizia castrense prevede per significative trasgressioni. Qui “K” sta per “Krieg” (guerra) e “Sparta” riassume emblematicamente il fatto che la Germania nazista riuscì a darsi la forma di un esercito di tredicimilioni di uomini, a dimostrazione del detto che “il tedesco è un popolo di soldati, mentre gli altri popoli fanno, talvolta, i soldati…”

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 396

    Stampato nel 2011 da Edizioni di Ar

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    Kitartas

    15.00

    Kitartas (perseveranza): l’incitamento con cui Ferenc Szalasi concludeva i propri discorsi ai nazionalisti ungheresi, e il grido di guerra che i miliziani della Croce Frecciata lanciavano, nei novanta giorni dell’epica resistenza (all’assedio dell’Armata Rossa) di Budapest – considerata dagli storici dotati di intelligenza militare “la vera Stalingrado d’Europa”. L’unico libro in lingua italiana sulle Croci Frecciate e il nazionalsocialismo ungherese. Il volume compende oltre al saggio introduttivo di Claudio Mutti, 3 discorsi di Szalasi: Quello al Gran Consiglio Operaio del 18 ottobre 1942, quello al Gran Consiglio Rurale del del 22 novembre 1942 e quello al Gan Consiglio dell’Intellettualità del 27 dicembre 1942

    Brossura, 14 x 21,5 cm. pag. 132

    Stampato nel 2017 da Ar

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    L’ alchimia della razza

    10.00

    Per il razzismo magico di Evola – sostiene Di Vona – “la razza dello spirito è qualcosa di soprannaturale”. Per formarla occorreva quindi suscitare, attraverso riti magici di potenza, il processo di vocazione inteso a richiamare lo Stato entro quell’orizzonte uranico, superumano e trascendente, nel quale si radica lo Stato vero, ossia lo Stato vincolato al popolo dall’esercizio del proprio dovere. Così all’egemonia del nous corrisponde , nello Stato omologato dell’uomo e analogo all’uomo, la sovranità dei capi spirituali, cui va subordinata la forza della volontà (aristocrazia guerriera) e a questa sottomessa l’organizzazione dell’economia (borghesia).

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 84

    Stampato nel 2010 dalle Edizioni di Ar

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    L’anemia demografica

    10.00

    Questo studio conferma una tendenza: l’esiziale declino demografico dell’Italia e dell’Europa. La questione demografica, analiticamente esposta in questo saggio e proiettata negli sviluppi che potrà avere nel prossimo futuro, è la vera, primaria questione politica attuale. Non ve ne sono di più urgenti, perché essa investe direttamente la nostra sopravvivenza e la continuità nel tempo della forma genetica e culturale che ci contraddistingue.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 72

    Stampato nel 2019 da Ar

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    L’antigiudaismo nell’antichità classica

    21.00

    Quest’opera, curata da Gian Pio Mattogno, costituisce la prima raccolta organica di testi antigiudaici relativi all’Antichità classica, e dimostra come la questione ebraica affondi le sue radici nel mondo ellenico-romano. Tra le sorprendenti pagine del testo, si scopre che autori sommi della latinità – quali Cicerone, Seneca, Tacito, Plinio, Giovenale, Svetonio, Petronio – scagliarono tutti i propri strali contro la stirpe semitica.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    L’ebreo internazionale

    30.00

    «Il gruppo di dirigenti che decise e mise in atto la rivoluzione bolscevica era composto a soverchia maggioranza da ebrei e mezzi ebrei. I loro nomi sono celeberrimi: Trotskij, Kamenev, Zinoviev, Radek, Sverdlov e, cosa meno risaputa, lo stesso Lenin era ebreo da parte di madre. Quale legame esiste dunque fra l’ebraismo e la rivoluzione? Sicuramente e ovviamente il linguaggio visionario e incendiario dei profeti di Israele che chiamano al dovere della giustizia sociale e alla liberazione dell’oppresso come prima istanza del messaggio ebraico. Ma c’è di più. L’ebraismo è sicuramente la prima grande rivoluzione della storia occidentale, la cui vicenda inizia proprio con Abrahamo, il grande patriarca ineguagliato rivoluzionario che frantuma gli idoli di ogni specie, rompe lo scettro di ogni possibile tiranno, e prosegue con Mosè, che spezza le catene della schiavitù per inaugurare una nuova visione della vita basata sulla libertà».

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 340

    Stampato nel 2015 da Ar

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    L’emozione genealogica

    12.00

    Emozione: qui non ci si riferisce a quella stolida “cultura delle emozioni” di matrice anglosassone. Si intende piuttosto valorizzare il significato etimologico del termine “emozione”: “muovere-da”. Dunque non solo muovere dal sapere genealogico per ricostruire la tormentata storia dell’Europa, ma consapevolezza che il muovere-da implica fatalamente un movimento mai assicurato nei suoi esiti finali, un “andare” mai lineare, esposto al riscio del rinnegamento ma anche aperto alla possibilità di un nuovo inizio dell’Europa come terra di differenza.

    Brossura, 14 x 21,5 cm. pag. 118

    Stampato nel 2015 da Ar

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    L’epopea dei Samurai nell’arte della spada

    14.00

    Durante la lettura di queste pagine, l’epopea dei samurai rivive attraverso i ricordi di eroiche gesta di
    guerra e i rimandi alle arti che in essa fiorirono per raggiungere culmini di rara e nobile espressione.
    L’arte della Spada ha, fra le arti, un significato preminente, ed è qui considerata dall’Autore con uno stile davvero esemplare per chiarità di evocazioni, di immagini, di concetti. Storie vere di antichi uomini d’arme appaiono come lampi nel raccontare della dura disciplina interiore di armieri (a volte samurai essi stessi), che forgiano lame indistruttibili e si dedicano quindi alla scultura decorativa del metallo plasmando le else che, unite alle lame, daranno le Spade. L’epopea dei samurai nell’arte della spada ci restituisce la stessa, rarefatta, impressione dei fatti di tempi appena passati (quelli della seconda guerra mondiale), lasciandoci presentire, anche con la precisione e semplicità delle sue descrizioni tecniche, la sapienza della generazione artistica e la magnificenza della percezione estetica – congiunte con lo splendore cruento dell’arte della guerra.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 106 con 17 tavole b/n

    Stampato nel 2008 da Edizioni di Ar

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    L’idea di Stato

    10.00

    Vividiscritti di Evola sull’idea-archetipo in tempo rale del regime politicovero, il cui fondamento consiste nella trascendenza del principio disovranità, e il cui processo di caduta è scandito dalla ‘legge’ dellaregressione delle caste. Lungi dal proporre una ‘ideologia’ delloStato, il pensatore tradizionalista ricostruisce e ripercorre, inqueste pagine, la via che conduce alla fonte stessa che conferiscel’autorità.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 110

    Stampato nel 1994 da Edizioni di Ar

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    L’invasione – Prodomi di una eliminazione etnica

    12.00

    Negli ultimi anni, oltre settecentomila extraeuropei si sono riversati sulle coste italiane. Il solo mantenimento immediato di questa massa di intrusi è costato a noi italiani quasi dieci miliardi di euro. Oggi sono riconoscibili due direttrici, tracciate dalla finanza internazionale, lungo le quali si vanno disponendo i movimenti migratorii: la prima consiste nella costruzione di piani di potere globale sempre più distanti dai popoli; la seconda è rappresentata dall’opera di sfiguramento etnico delle nazioni europee, allo scopo di ottenere qui un composto umano privo delle nostre qualità, una docile massa brulicante di bisogni.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 86

    Stampato nel 2017 da Ar

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    L’ultimo Bianco

    6.00

    Certo: oggi la questione razziale non può andare oltre lo stato di discussione teorica, o di fiction, se si preferisce. Ed è già tanto se può sopravvivere lì, custodita dalla “sospensione dell’incredulità” del lettore. Robert Erwin Howard saprebbe raccontare a lungo di questo tempo subdolo e tempestato di menzogne, lui che ha sempre amato narrare di lotte primordiali e cicliche catastrofi. Comunque, se diamo retta ai suoi istinti, che cercano nei momenti del più greve declino i segni di nuove aurore e rigenerazioni, dovremmo essere agli sgoccioli: il ciclo nuovo a un passo. Oltre il viale dell’indistinto, i gorghi delle falsificazioni, le vibrazioni della meschinità e del risentimento. Un mondo vergine, terra fertile per il gigante della sua specie, l’ultimo Bianco, che magari, nel dopo del dopo, nel domani del domani guardato da Friedrich Nietzsche, oltre il recinto dell’ultima battaglia, potrà di nuovo “generare verso l’alto”.

    Un racconto sulla fine dell’uomo bianco. con illustrazioni e una postfazione

    Brossura, 11 x 16,5 cm. pag 26 con 4 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Ar

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    La battaglia di Berlino – Ultime conferenze militari

    15.00

    Leon Degrelle ricorda come Hitler abbia affermato in numerose occasioni: “Dopo la guerra cambierò il nome di Berlino, affinché questa città appaia come la capitale non più dei soli tedeschi, ma di tutti”. Nelle intenzioni del Fuhrer, Berlino doveva diventare la capitale di tutti gli europei e, considerata la egemonia mondiale esercitata dall’Europa, la capitale del mondo intero. Dalle ultime conferenze militari del Fuhrer – qui inserite in un vivace, palpitante quadro storico disegnato da Adriano Romualdi -,traspare la sua illusione di muovere al contrattacco da Berlino: immaginando che pure una sola vittoria conseguita in una controffensiva tedesca avrebbe persuaso inglesi e americani ad allearsi alla Germania nazionalsocialista contro l’Unione Sovietica. Se fino all’ultimo il Fuhrer cade in un abbaglio riguardo agli angloamericani, un elemento non ingannevole ispira il realismo della sua fervida ammirazione: il valore dei difensori di Berlino. Tedeschi, francesi, spagnoli, scandinavi, olandesi, lettoni, belgi lottano sino all’estremo, nella Berlino storica e geografica, per la capitale simbolica e intemporale – la Berlino caput mundi.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 110 + 16 pagine fuori testo con 13 immagini b/n

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

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    La Carboneria. La Costituzione del Regno delle Due sicilie (1820)

    9.00

    Intorno al 1818 Filippo Buonarroti trasformò la società segreta dell’Adelfia nella Società dei Sublimi Maestri Perfetti, per i quali il demos va assoggettato a un regime di eguaglianza edificato da una minoranza illuminata: la minoranza di soggetti rivoluzionari. Nel 1818 poi riuscì a federare la Carboneria ai Sublimi Maestri Perfetti. La Costituzione del 1820, che qui viene riprodotta, rappresentò una delle più efficaci articolazioni tattiche in grado di suscitare attrattiva presso l’inquieto Terzo stato di una parte dell’Europa, e di sviluppare quella dinamica politica che si disegnerà nelle prime affermazioni teoriche di carattere comunista.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 86

    Stampato nel 2011 da Edizioni di Ar

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    La Città del Sole

    17.00

    La prima edizione de La Città del Sole fu pubblicata nel 1602. Soltanto quattro anni erano trascorsi dal tentativo di Tommaso Campanella di organizzare una congiura per liberare la Calabria dal dominio spagnolo: probabilmente allo scopo di costituirvi una “communità” configurata secondo le regole della sua Città del Sole. Si diceva a quel tempo che fosse demente, questo visionario frate domenicano, che la sua scrittura de La Città del Sole si rivelasse una fantastica ripetizione dell’utopia propriamente custodita nella Repubblica di Platone. E nei nostri tempi La Città del Sole continua a essere considerata: una “fantasticheria illuminata – forse geniale, sicuramente folle”. Verrebbe però da chiedersi, chiudendo gli occhi ‘illuminati’ dallo spettacolo dei nostri attuali aggregati urbani, se la demenza non sia diventata oggi costume ordinario e se la ‘normale’ trasgressione dell’ordine naturale, oltre che condurci piuttosto lontano dalle forme di vita disegnate da Tommaso Campanella per la sua Città ideale, non ci stia precipitando nel dissolvimento della nostra morfologia culturale…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 122

    Stampato nel 2014 da Ar

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    La comunità vivente

    9.00

    Secondo l’autore di questo scritto, nutrito della sensibilità dell’uomo di scienza e di sapienza, la società è una degradazione della comunità. La spersonalizzazione delle coscienze, la desanimazione di massa, la virtualizzazione della realtà, tipiche della prima, sono istigazioni alla nevrosi e forme di essa. Al contrario, nel cosmo di una comunità – che ospiti in sé idee come la bellezza, il legame, la fiducia, il sacro, il politico, la trascendenza, la differenza, Eros, il dono -, il benessere si trasforma immediatamente in benessere.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 110

    Stampato nel 2002 da Edizioni di Ar

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    La conquista di Berlino

    20.00

    Esponente del fascismo tedesco, Joseph Goebbels era uomo della volontà. In Europa, i fascisti erano innervati dalla volontà: di mettere in forma la politica mondiale, secondo la visione della vita che per loro, gli estremisti delle “idee senza parole”, significava una incursione affermativa delle qualità in ordine dell’uomo nel disordine della modernità. E noi? Abbiamo deciso, tutti quanti, da ex-estremisti, deformati più che riformati, di giustificarci, redimerci, ripudiare la salute del branco per abbandonarci, masnadieri stremati, alla ‘salvezza’ – nei cenacoli delle parole senza idee? Noi dobbiamo non giustificarci ma osservare quella che per Goebbels era la consegna (die Aufgabe) del soldato politico: semplicemente, volere il nostro dovere.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 196

    Stampato nel 2016 da Ar

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    La cosacca del barone vnon Unger

    9.00

    Lo scettico materialista moderno non sa accostarsi al “Dio della guerra” senza una smorfia di biasimo: per il suo fanatismo, il suo “apetito de lo grande”, i suoi scatti di impazienza, la sua voluttà di combattere e continuare a combattere. Ma l’unico scetticismo di rango, ammonisce von Ungern, è quello che invita a dubitare del qui, dell’ora, dell’oggi. Dove realtà è il minuto, il quotidiano, lo spicciolo, la verità del favoloso guerriero antibolscevico ritratto da Mario Appelius non può che essere l’orizzonte infinito e insanguinato dal tramonto.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 64

    Stampato nel 2015 da Ar

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    La deformazione della natura

    8.00

    I due saggi raccolti nel volume di Silvio Waldner affrontano i problemi ecologici e igienici attuali in chiave simbolica. L’autore è convinto, infatti, che lo sfiguramento di ciò che è naturale, cui stiamo assistendo giorno dopo giorno, sia la prova di una mentalità comune distorta. Così, un’analisi accurata degli effetti di quest’ultima può rivelarsi il miglior inizio di un processo di risanamento globale.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    La filosofia della forza

    7.00

    Il giovane Mussolini, in questo scritto, sintetizza, con parole ispirate e vigore di pensiero, alcuni temi fondamentali della filosofia di Nietzsche.

    Brossura, 12 x 17 cm. pag. 42

    Stampato nel 2006 da Edizioni di Ar

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    La Filosofia della libertà di Julius Evola

    10.00

    Profondo e rigoroso saggio filosofico, dove si cerca di individuare il pensiero speculativo dominante di Evola. Per Giovanni Damiano esso è la Libertà. Libertà che è altra cosa dalla sfrenatezza dei moderni: che è soprattutto ‘libertà per’, e non, troppo sbrigativamente, ‘libertà da’. Libertà come la suprema forma di armonia con il ritmo delle cose, come il supremo e più maturo modo di aderire a esso.

    Brossura, 13 x 21 cm pag. 84.

    Stampato nel 1998 da Ar

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    La Germania alla conquista dell’Italia – La finanza errante

    35.00

    All’inizio del secolo scorso, l’appartenenza ad una nazione rappresentava una delle componenti fondamentali nelle strategie della finanza, ancora bisognosa – molto più di quanto lo sia oggi – di grandi eserciti, che ne sostenessero i piani. Con il definirsi della natura transnazionale della finanza, numerose “sovrastrutture”, di cui essa si era fino allora servita, mostravano la loro inadeguatezza. Proprio allo scopo di liberarsi da quei vincoli che ne rallentavano l’espansione, essa fece sempre più ricorso al suo strumento prediletto: la “società anonima”, con cui realizzava un ampio e capillare controllo sull’economia produttiva. Parallelamente, cercava strade nuove per abbattere le frontiere e consentire ai capitali di muoversi oltre i confini di qualsiasi Stato. Quando, nel 1916, Giovanni Preziosi ne descrisse le dinamiche invasive, essa era ancora ad uno stato ibrido, che le permetteva, comunque, di introdursi con eccezionale efficacia nel tessuto economico nazionale. La Germania – a partire dalla sua unificazione – rappresentò, insieme alle altre grandi potenze europee, una delle migliori piattaforme nello sviluppo della colonizzazione finanziaria, a cui faceva da potentissimo traino quel sentimento nazionalistico che si era coagulato nell’ideologia del pangermanismo. Opponendosi al pangermanismo, dissimulato nei progetti della Banca Commerciale Italiana, Preziosi volle difendere gli interessi italiani, anteponendoli a quelli di una finanza errante, mentre già deflagrava la guerra mondiale.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 276

    Stampato nel 2013 da Ar

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    La gioventù chiama gli dèi al risveglio – Professione di Espressionismo. Allocuzione in onore di Stefan George

    12.00

    Con testo a fronte due testi di Gottfried Benn usciti rispettivamente nel 1933 e nel 1934.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 70

    Stampato nel 2020 da Ar

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    La guerra occulta

    20.00

    In un saggio magistrale del 1929, uscito su Nuova Antologia, e intitolato “Americanismo e bolscevismo”, Julius Evola denunciava il pericolo rappresentato dall’Oriente bolscevico e dall’Occidente americano, definiti “come due branche di una unica tenaglia [che] cominciano a serrarsi lentamente intorno al nucleo della nostra Europa”. Nel corso di quegli anni fatali, non pochi altri grandi protagonisti della cultura europea, da Spengler a Drieu La Rochelle, da Heidegger a Schmitt, hanno intravisto lo stesso pericolo: l’attacco portato all’Europa da potenze estranee al suo nomos. Anche La guerra occulta di Emmanuel Malynski, una volta liberata dalle sue incrostazioni ‘cospirazioniste’, si rivela essere un’opera sorprendentemente lucida sui destini di un’Europa stretta fra Oriente ed Occidente. Ripercorrere, grazie alle pagine di Malynski, l’inesorabile crisi dell’Europa, è dunque un esercizio di anamnesi storica che ancora oggi mantiene intatta tutta la sua importanza.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm pag. 264

    Stampato nel 2009 dalle Edizioni di Ar

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    La Massoneria e la rivoluzione intellettuale del Settecento

    21.00

    Una ricerca dei primi del Novecento, che indaga i veri retroscena delle rivoluzioni del Settecento, da quelle intellettuali a quelle politiche che sfociarono nella Rivoluzione francese – la “Grande Rivoluzione”. In pagine penetranti e briose, non prive di una certa predilezione per il lato aneddotico e il bozzetto psicologico, Bernard Fay documenta il ruolo determinante svolto dalla massoneria nella diffusione delle nuove idee illuministiche e nella preparazione del 1789.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    La Notitia Dignitatum – Immagini e simboli del tardo impero romano

    28.00

    Fin dal suo ritrovamento nel corso del XV secolo, la Notitia Dignitatum ha rappresentato uno dei documenti fondamentali per la conoscenza e la comprensione della storia romana tardoantica. A questo “registro delle cariche” militari e civili dell’Impero – offerto qui, per la prima volta, al lettore moderno, nella sua integrità cromatica – si rivolge lo studio di Beniamino M. di Dario, ponendone in risalto la complessa matrice pagana. Un’accorta e dettagliata ermeneutica del simbolismo che la Notitia presenta restaura così la possibilità di una lettura ‘integrale’, e più propria, di questo libro araldico della romanità.

    Brossura pag. 140 con diverse illustrazioni a colori

    Stampato nel 2006 da Edizioni di Ar

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    La peste scarlatta

    10.00

    Una letale epidemia che provoca l’estinzione quasi completa dell’umanità; il ricorso alla guerra batteriologica per annientare il “pericolo giallo”. Questi gli eventi apocalittici preconizzati nei due racconti di Jack London qui presentati in una nuova versione italiana. Nel primo (La peste scarlatta), ambientato nella California del 2073, una piccola comunità di sopravvissuti deve misurarsi con un ambiente primitivo in cui ogni traccia di civiltà è scomparsa. L’invasione senza precedenti rappresenta invece il risveglio della Cina a opera del Giappone e la sua trasformazione in potenza mondiale. Per non soccombere all’avanzata dell’immensa massa asiatica, l’Occidente dovrà impiegare un’arma silenziosa e apparentemente innocua che si rivelerà più efficace di qualsiasi arma convenzionale. Entrambi i racconti sembrano anticipare, con sorprendente preveggenza, i timori connessi al destino della nostra civiltà e ai suoi assetti precari, minacciati dagli squilibri demografici tra le varie aree del pianeta e dall’irruzione di nuovi flagelli.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 96

    Stampato nel 2016 da Edizioni Ar

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    La politica religiosa di Giuliano l’Apostata

    18.00

    «Della politica [di Giuliano] è lecito dire che seguì sviluppo lineare e coerente; che fu accorta politica: voluta e fatta da un uomo il quale non si lasciò mai dominare da altri interessi che quelli superiori […] della fede in cui militava». Un libro dalle molte qualità, questo studio di Goffredo Coppola sull’imperatore Giuliano. Prosa incisiva ed elegante. Una analisi acuminata dalla simpateticità, consapevole e sorvegliata, con l’imperatore. Una raffinata ricostruzione dello Zeitgeist. Si delinea in questo scritto un approccio morfologico, quasi spengleriano, che permette a Coppola di oltrepassare i limiti delle concezioni storiografiche di una epoca che nemmeno aveva chiara percezione del periodo tardoantico.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    La rigenerazione del Reich

    20.00

    Proscritta a suo tempo come battistrada del fascismo e del nazionalsocialismo, l’opera di Spengler è attualmente oggetto di un interesse nuovo da parte della cultura accademica ufficiale. In questo testo, il “filosofo della crisi” abbandona la diagnosi delle deritmie moderne e si concentra sul modo per restituire il proprio tempo all’ordine e alla rettitudine.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 1992 da Edizioni di Ar

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    La rivoluzione pagana

    20.00

    Si è soliti pensare al Paganesimo come all’epoca che precede la religione venuta di Galilea. In realtà Paganitas non è una semplice stagione estinta. Il suo sentimento del mondo e le sue visioni innervano di sé i secoli e conoscono, soprattutto nel Novecento, sorprendenti risorgive. Luca Leonello Rimbotti si concentra proprio su tale fluire e rifluire e ne ‘spiega’ l’essenza. Di fronte agli occhi del lettore il Paganesimo si schiude allora come imperituro mondo della natura – la natura che vuole, che esige, la lotta -, come sentimento accresciuto della vita, come semenzaio di simboli e miti eroici, come reattività estrema dell’ordine contro il disordine, come “grande passione” olimpica, come panorama dove la Forma serenamente splende e parla, dove il divino è ovunque ed è potenza. Così stabiliscono le figure magnanime della Paganitas: dall’imperatore Giuliano, asceta della conservazione, a Nietzsche, alunno di Dioniso e terribile prognostico del tempo del nichilismo. Ma ciò suggeriscono anche Parmenide, Klages, Vico, Machiavelli, Jung, certi irrequieti del primo Novecento italiano, l’inesauribile teoria di pensatori e ‘poeti’ che Rimbotti considera nella propria ricognizione. Una controstoria del pensiero europeo, questa storia del Paganesimo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 116

    Stampato nel 2006 da Edizioni di Ar

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    La spada giapponese

    12.00

    La spada, uno dei tre emblemi del divino che Ninigi scendendo dal Cielo porta con sé sulla terra, in quanto simbolo regale e della casta dei samurai, nel Giappone tradizionale viene sentita e considerata come l’anima del guerriero (bushi). Completato da un significativo apparato iconografico, questo testo è un breve viaggio tra le spade giapponesi, la liturgia della nobile arte, nonchè tra le figure degli artieri spadai e le loro opere.

    Brossura 14,50 x 21,50 pag. 40 + 96 di foto b/n e colori

    Stampato nel 1998 da Ar

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    La via romana al divino

    16.00

    Con questo studio, l’autore tenta di ricostruire in maniera organica l’interpretazione del culto romano e, più in generale, della civiltà di Roma, data da Julius Evola. Di Dario individua i passaggi-cardine della sua configurazione sviluppando gli accenni presenti nei testi evoliani – compresi alcuni saggi e scritti d’occasione – e soprattutto ripercorrendo lo svolgimento dell’idea di tradizione nella fondamentale opera Rivolta contro il mondo moderno.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Langobardìa – I Longobardi in Italia

    40.00

    L’opera non soltanto minuziosamente ricostruisce tutto l’arco della presenza longobarda in Italia, includendovi anche le vicende, spesso trascurate, della Longobardìa minor, ma si interessa, con ricchezza di particolari e profondità di analisi, alle istituzioni e alla società dei Longobardi. L’Autore si sofferma innanzitutto sulle trasformazioni della regalità, mettendo ad esempio in luce l’importanza dell’editto di Rotari come decisivo passaggio dall’ordinamento giuridico del popolo all’ordinamento giuridico del re, e, ancora, il progressivo abbandono della prassi dell’elettività assembleare a tutto vantaggio di una regalità fondamentalmente dinastica. Ancora più significative sono le riflessioni riservate all’esame della tribù longobarda, con un recupero della concezione dell’etnia radicata su fattori oggettivi e non impermeabile ai fattori esterni, definita come “un organismo politico-militare ed etnico-culturale dotato di una sua specifica autonomia e identità e con un solido retaggio di tradizioni giuridiche, linguistiche e religiose unito a precisi miti etnogenetici”. In buona sostanza l’idea della tribù longobarda come comunità di sangue in grado di andare al di là dello stesso specifico clan di appartenenza, per dar vita ad un popolo capace di avere uno straordinario destino.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 401 + 6 di cartine

    Stampato nel 2013 da Ar

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