Descrizione
Robert Erwin Howard
Certo: oggi la questione razziale non può andare oltre lo stato di discussione teorica, o di fiction, se si preferisce. Ed è già tanto se può sopravvivere lì, custodita dalla “sospensione dell’incredulità” del lettore. Robert Erwin Howard saprebbe raccontare a lungo di questo tempo subdolo e tempestato di menzogne, lui che ha sempre amato narrare di lotte primordiali e cicliche catastrofi. Comunque, se diamo retta ai suoi istinti, che cercano nei momenti del più greve declino i segni di nuove aurore e rigenerazioni, dovremmo essere agli sgoccioli: il ciclo nuovo a un passo. Oltre il viale dell’indistinto, i gorghi delle falsificazioni, le vibrazioni della meschinità e del risentimento. Un mondo vergine, terra fertile per il gigante della sua specie, l’ultimo Bianco, che magari, nel dopo del dopo, nel domani del domani guardato da Friedrich Nietzsche, oltre il recinto dell’ultima battaglia, potrà di nuovo “generare verso l’alto”.
Un racconto sulla fine dell’uomo bianco. con illustrazioni e una postfazione
Brossura, 11 x 16,5 cm. pag 26 con 4 illustrazioni b/n
Stampato nel 2013 da Ar
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