The Battleships Yamato and Musashi. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum

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    The Battleships Yamato and Musashi. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum

    95.00

    Kure Maritime Museum – Kazushige Todaka

    Pubblicato originariamente in Giappone nel 2005, questo volume appartiene alla serie di lavori fotografici. “The Japanese Naval Warship” e contiene fotografie ufficiali scattate dal Kure Maritime Museum, oltre a quelle scattate da privati. Questi documenti fotografici documentano i principali tipi di navi giapponesi, dalle corazzate ai sottomarini, sulla base delle migliori immagini di Shizuo Fukui, ex comandante e tecnico della Marina imperiale giapponese. Queste foto includono quelle che Fukui iniziò a collezionare da ragazzo e continuò dopo aver lavorato come costruttore navale, e quelle che gli furono date per completare una storia fotografica delle navi della Marina imperiale giapponese, che includono quelle raccolte da Nagamura Kiyoshi, un costruttore navale che ha raccolto le foto e la collezione del macchinista Amari Yoshiyuki. Inoltre, con l’aiuto del costruttore navale Makino Shigeru, tra gli altri, Fukui è stato in grado di continuare a raccogliere fotografie e altri oggetti per tutto il periodo del dopoguerra. Non è quindi esagerato affermare che Fukui ha dedicato tutta la sua vita a questo lavoro. Queste immagini sono particolarmente preziose a causa della massiccia distruzione dei documenti ufficiali alla fine della guerra. Questo volume è dedicato, specificatamente, alle navi da battaglia “Yamato” e “Musashi”.

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    Torpedo Los. Les U-Boote dans la Bataille de l’Atlantique. Tome 1 1939-1941

    55.00

    Xavier Tracol

    Dal 1939 al 1941 l’arma sottomarina tedesca si affermò come una delle minacce più pericolose per gli alleati, il loro sforzo bellico e il loro traffico marittimo. Composto da sommergibili moderni e ben progettati, con equipaggi altamente addestrati e motivati, l’U-Bootwaffe condurrà una guerra di stazza spietata nell’Atlantico. Alla fine del 1941, mentre tutto faceva pensare che gli Stati Uniti sarebbero entrati presto in guerra, gli inglesi cominciavano solo lentamente a rialzare la testa dopo aver subito perdite catastrofiche contro i “Lupi grigi” che l’ammiraglio Dönitz continuava a mandare in branco contro i loro convogli. Xavier Tracol, segretario di redazione della rivista LOS!, ripercorre questo folle confronto descrivendone i vari aspetti politico-economici, tecnologici, strategici e tattici. Offre così una panoramica della più lunga campagna navale della Seconda Guerra Mondiale, la battaglia dell’Atlantico. Questo lavoro si concentra sull’evoluzione dell’arma sottomarina tedesca tra il 1939 e il 1941, periodo durante il quale accumulò numerosi successi ma dove erano già evidenti le ragioni dei suoi futuri fallimenti. L’autore esordisce ripercorrendo la sua partecipazione alla Grande Guerra e poi la sua rinascita “clandestina” negli anni ’20 e ’30, non dimenticando di spiegare dettagliatamente, in specifiche schede, come venivano addestrati gli equipaggi, come erano equipaggiati, la vita a bordo, o quale ruolo ebbe la famosa macchina Enigma nella Battaglia dell’Atlantico. Un secondo volume analizzerà il periodo 1942-1945. Mappe, profili (U-Boot e aerei), foto d’epoca e schemi tecnici illustrano questo ricco testo, senza dimenticare la computer grafica 3D dei principali modelli di sommergibili in servizio nei primi tre anni del conflitto.

    Rilegato, 21,5 x 29 cm. pag. 224 riccamente illustrato con foto b/n e profili di mezzi a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2019 da Caraktere

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    Tra il Bosforo e l’Egeo. La Marina italiana e la fine dell’Impero ottomano. 1919-1923

    20.00

    Alessandro Vagnini

    Il volume ripercorre le tappe dell’azione della Regia Marina a Costantinopoli, nel Mar Nero, in Egeo e in Asia Minore nel periodo 1919-1923 al fine di porre in evidenza il contributo delle forze navali alla politica italiana nei confronti dell’Impero ottomano, durante la fase del suo definitivo disfacimento e dell’affermazione delle forze kemaliste. L’opera si sviluppa in un intricato susseguirsi di azioni e interventi militari e umanitari, dove si incrociano rapporti e memorandum; una concreta attività volta a sostenere, realizzandoli sul campo, una parte non secondaria per gli obiettivi che l’Italia si era prefissata in quel contesto storico; una storia dai molti attori, dalla Russia al Regno Unito, dalla Francia all’Italia, alla Grecia, ai turchi ovviamente. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 226 con alcune cartine e foto b/n

    Stampato nel 2021 da Ufficio Storico Marina Militare

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    TV Enrico Lesen D’Aston. Dal combattimento col smg Cappellini contro il Kabalo a Comandante Flottiglia CB del Mar Nero

    30.00

    Gianni Bianchi

    Allievo della Reale Accademina Navale nel 01/11/1933, consegue il grado di Primo Sottotenente di Vascello ed entra a far parte dell’equipaggio del sommergibile “Cappellini” che annovera un “certo” Salvatore Todaro come direttore di tiro. E’ lui in prima persona a dirigere il tiro del cannone di bordo che affonda il piroscafo belga “Kabalo” e quindi partecipa al leggendario episodio di salvataggio da cui è stato tratto l’odierno fil “Il Comandante”. Successivamente gli viebe assegnato il comando di una flottiglia di mini-sommergibili Caproni CB, in formazione a Salerno. Con l’assegnazione di questi mezzi d’assalto nel Mar Nero, nell’ambito dell’assedio di Sebastopoli, Lesen D’Aston vi si trasferisce con l’intera flottiglia di 6 unità. Questa operazione gli varrà l’assegnazione di una medaglia d’argento al valor militare. Con l’armistizio dell’8 settembre, Lesen D’Aston, passa alla marina della R.S.I., diventando aiutante di bandiera del sottosegretario Antonio Legnani.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 106 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    U-Boot tedeschi nel Mediterraneo ( aprile 1942 – Settembre 1944 ) Parte

    35.00

    Francesco Mattesini

    Il primo volume di questa collana ha riguardato l’attività dei sommergibili tedeschi nel Mediterraneo, che Hitler trasferì in numero consistente dal fronte dell’Atlantico per dare un aiuto alla Marina italiana, la quale, di fronte agli attacchi della Marina britannica e pur disponendo di un complesso rilevante di navi da guerra, a causa di una strategia del tutto errata, si trovava in uno stato di piena crisi nei confronti del nemico. Questo determinante aiuto, a cui si aggiunse quello altrettanto determinante della Luftwaffe, proseguì, soprattutto dal punto di vista offensivo, fino all’armistizio dell’Italia, l’8 settembre 1943, per poi continuare, come viene narrato in questo secondo volume, con rilevanti successi, fino al settembre del 1944, quando gli ultimi U-Boot della 29ª Flottiglia furono distrutti dagli attacchi dell’aviazione anglo-americana nelle basi di Tolone e di Salamina.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 318 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2022 da Soldiershop

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    U-Boot Typ VII. Toutes les versions du U-Boot le plus redoute’ de l’Atlantique

    39.00

    Xavier Tracol

    Il sommergibile d’attacco Tipo VII è sicuramente il sommergibile più famoso della Seconda Guerra Mondiale. Costruito in centinaia di esemplari, comandato da capitani coraggiosi con all’attivo clamorosi successi, il Typ VII si è guadagnato il soprannome di “cavallo di battaglia della U-Bootwaffe” nell’Atlantico durante il secondo conflitto mondiale.

    Brossura, 18,5 x 25,5 cm. pag. 104 con foto b/n, schemi tecnici e costruttivi, spaccati e tavole a colori, tabelle e numerosi disegni 3D

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2019 da Caraktere

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    U-boote En Mediterranee Vol. 1 Septembre 1941-Mai 1943. A la Rescousse de L’afrikakorps

    59.00

    Luc Braeuer

    La storia dei 62 sottomarini che combatterono nel Mediterraneo tra il settembre 1941 e il settembre 1944. Volume 1: settembre 1941 – maggio 1943. I primi battelli entrarono nel Mediterraneo per fornire protezione ai convogli italo-tedeschi che trasportavano rifornimenti all’Afrika Korps e alle armate italiane in Africa Settentrionale. Questi convogli erano attaccati di continuo dalle forze sottomarine e di superficie britanniche che facevano base a Malta. Nel novembre 1941 i lupi grigi affondarono una corazzata e una portaerei, vennero assegnate le prime Croci di Cavaliere “mediterranee” … Da dicembre gli arsenali italiani di La Spezia e Pola accolgono alcuni dei 20 sottomarini della nuova 29a U-Flotilla. Vengono creati anche luoghi di sosta per i loro equipaggi, che durante i loro scali scoprono Roma, Venezia o Pisa … Durante i primi dieci mesi del 1942, in seguito alla distruzione di numerose navi della Royal Navy e gli attacchi ai convogli alleati che rifornivano l’isola di Malta, l’equilibrio di potere nel Mediterraneo fu invertito a favore dell’Asse. Ma nel novembre 1942, gli U-Boot non riuscirono a fermare l’armata alleata che sbarcò in Nord Africa. Questa operazione segna il punto di svolta della Battaglia per il Mediterraneo. L’installazione a La Spezia, nei pressi degli ormeggi, di ulteriori mitragliatrici antiaeree italiane non fu sufficiente per combattere efficacemente la sempre più onnipresente aviazione alleata. Nel maggio 1943, Tolone divenne la base principale per gli U-Boote tedeschi che stavano vivendo il loro “mese buio”, mentre l’Afrikakorps capitolava in Africa.

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    U-boote En Mediterranee Vol. 2. Juin 1943 – septembre 1944 face aux debarquements alliés en Italie et en Provence

    59.00

    Luc Braeuer

    La storia dei 62 sottomarini che combatterono nel Mediterraneo tra il settembre 1941 e il settembre 1944. Con gli Alleati che presero il controllo di tutto il Nord Africa nel maggio 1943, la missione degli U-Boot nel Mediterraneo cambiò radicalmente. Da quel momento proteggere la “Fortezza Europa” da futuri sbarchi alleati. Cinque sommergibili operarono contro lo sbarco alleato in Sicilia nel luglio 1943, che però non fu fermato. Negli arsenali di Tolone e Pola, i sottomarini ricevono una nuova doppia piattaforma nella parte posteriore del chiosco per aumentare le loro armi antiaeree, contando ben 8 cannoni da 20 mm. Nel settembre 1943, sei comandanti esperti partirono per cercare di fermare lo sbarco alleato a Salerno, si registrarono alcuni successi. L’uso di siluri acustici, a partire da novembre, consente anche loro di affondare più navi da guerra nemiche. A dicembre, la costruzione di una base sottomarina a Marsiglia viene interrotta da un massiccio bombardamento … All’inizio del 1944, i sottomarini del Big Blue combattono contro le navi che riforniscono la testa di ponte alleata di Anzio, e, viene assegnata una 17 ° Croce di Cavaliere “mediterranea”. Il 16 maggio 1944, un 62° U-Boat attraversa ancora lo Stretto di Gibilterra, sarà l’ultimo rinforzo … I sommergibili, scoperti nel porto di Tolone in attesa di un rifornimento, vengono gradualmente messi fuori servizio dai bombardamenti americani … Uno solo di questi è operativo quando gli Alleati sbarcano in Provenza il 15 agosto. Tre sottomarini, equipaggiati con i nuovi snorkel e rifugiati nel Mediterraneo orientale, sopravvivono ancora fino al settembre 1944.

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    Una nave etrusca. Studio per la costruzione di una monere oneraria e da guerra dei Tirreni del V-IV sec. a.C

    16.00

    Gianfranco Tanzilli

    Secondo gli studi più accreditati di archeologia navale la nave etrusca del periodo classico-ellenistico nasce da una combinazione delle strutture di una nave mercantile di origine orientale con quelle offensive di ispirazione greca. Questa affermazione concorda con l’ipotesi che le navi dei Tirreni fossero utilizzate sia per attività commerciali che militari. Il primo uso presupponeva l’impiego di una nave “tonda” del tipo “da carico”, il secondo la necessità di poter disporre di una nave lunga munita di “rostro” a prua. Sulla base di queste ipotesi e delle più accreditate iconografie archeologiche, nonché dai rilievi tratti dagli studi di archeologia subacquea, l’autore ha ricostruito un modello di nave etrusca del V° – IV° secolo a. C. in scala 1/20. I riferimenti riguardanti gli elementi costruttivi delle navi “tonde” e di quelle da guerra dell’epoca nonché delle parti dello scafo che avevano anche un significato magico-religioso hanno permesso la definizione della forma della carena. Il criterio ricostruttivo seguito è quello secondo il quale la forma della nave e delle sue strutture dipendono dalle funzioni che poteva avere l’imbarcazione stessa: pertanto, quando i dati storici sulle linee d’acqua dello scafo risultano incompleti, la ricerca della tipologia dei suoi elementi costitutivi e delle loro funzionalità può aiutare a identificare anche la forma stessa, che ne diviene una logica derivazione.

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    Una nave punica – I Punici e la quadrireme rodia di epoca ellenistica

    20.00

    La tetrére punica di tipo rodio è una delle navi da guerra protagoniste delle battaglie navali combattute durante le Guerre Puniche. Una nave straordinaria, frutto dell’ingegno del III secolo a.C., nata probabilmente in ambiente rodio. I Romani, che ebbero modo di verificarne la leggerezza e la velocità nella sconfitta di Drepana, la presero come riferimento per la costruzione di quinqueremi di nuova concezione prima della battaglia delle Egadi. La ricostruzione di questa nave, un autentico salto nel passato di oltre venti secoli, rappresenta un valido esempio di archeologia navale ricostruttiva unita alla ricerca storica.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 72 completamente illustrato con circa 42 foto a colori, 5 foto b/n e 39 tra illustrazioni e disegni tecnici

    Stampato nel 2013 da G.M.T.

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    Unità veloci costiere italiane – Motosiluranti Motocannoniere V.a.s. Motomissilistiche e Aliscafi Lanciamissili

    60.00

    Con questo volume si completa la riedizione dell’opera “I Mas e le Motosiluranti italiane (1906-1969)”, la cui prima parte, nella quale erano stati trattati i M.A.S. e i mezzi d’assalto, era stata già ripubblicata in precedenza ampiamente rivista e aggiornata. Anche in questo caso il testo è stato profondamente revisionato, pur mantenendo quasi inalterata l’analisi storica e tecnica, si è invece provveduto a completare il lavoro, analizzando i più recenti progressi dei tipi di unità trattati e le ultime realizzazioni nazionali nel campo delle unità veloci costiere. Inoltre è presente una nuova impostazione grafica, numerose nuove fotografie e un’ampia iconografia tecnica comprendente anche tavole fuori testo a colori in scala 1.200. Nel periodo bellico e in quello immediatamente successivo, le unità veloci costiere italiane subirono una netta divisione nella loro linea di sviluppo, determitata dalle esigenze operative che l’andamento della guerra faceva emergere sempre più chiaramente. Da una parte continuò lo sviluppom dei M.A.S., unità peculiari della Marina Italiana che rispondevano al concetto operativo del rapido colpo di mano condotto da mezzi velocissimi di ridotto dislocamento, dall’altra si originarono le motosiluranti e le motocannoniere, concepite inizialmente da mezzi di origine tedesca, che dovevano sfruttare le loro maggiori dimensioni e il loro superiore armamento per avere una maggiore flessibilità d’impiego e che nel dopoguerra conobbero un’ulteriore sviluppo da parte della cantierisstica nazionale con l’adozione dell’arma missilistica.

    Rilegato, 25 x 29 cm. pag. 386 illustrato con circa 257 foto b/n, 109 profili b/n e 10 profili in pagina ripiegata scala 1:100

    Stampato nel 1998 da Ufficio Storico della Marina Militare

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    Venezia ‘800 – Bufera in arsenale. La marina veneziana nel ventennio napoleonico (1796-1815)

    25.00

    Un libro che risponde ad una semplice domanda. Esistono documenti che permettono di ricostruire le vicende dell’Arsenale di Venezia e della Marina veneziana nel ventennio napoleonico (1796-1815)? Molti documenti esistono ancora. Solo che sono divisi tra gli archivi veneziani, viennesi e parigini, con una piccola appendice anche a Trieste, dove la Marina Austro-Ungarica ne portò una parte in gran premura nel 1866 quando dovette lasciare Venezia e il suo Arsenale. Inoltre, il fatto che molti testi siano scritti in francese o in tedesco non aiuta di certo a semplificare le ricerche. Questo studio cerca ora di mettere insieme tutti i dati che è stato possibile ritrovare, dando loro una classificazione temporale, in modo da poter raccontare il più compiutamente possibile la storia delle predette strutture, degli uomini che vi operarono e delle navi che vi furono costruite.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 128 riccamente illustrato b/n e colori

    Stampato nel 2016 da Gruppo Modellistico Trentino

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    Vita di Marinaio

    29.00

    Gino Birindelli

    Ristampa del libro dal titolo “Vita di Marinaio”, scritto dall’Amm. Gino Birindelli. Come noto, l’Amm. Birindelli è  stata una figura di spicco nella storia della nostra Marina. Ufficiale dal carattere leale e battagliero, fu uno dei protagonisti della Seconda Guerra Mondiale, conquistando la MOVM quando animato da incrollabile decisione,  penetrava nella mutissima base inglese di Gibilterra a bordo del suo “maiale”. Il suo è un libro denso di memorie di vita militare, ma anche di considerazioni di tipo umano sulla guerra e sull’etica militare. L’introduzione del libro è inoltre curata dall’Amm. Luigi Binelli Mantelli.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 182

    Stampato nel 2021 da Associazione Culturale Amici di Bocca del Serchio

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    Viva san Marco! Storia di una repubblica marinara. Venezia 421-1797

    40.00

    Libro intitolato con il grido di battaglia dei marinai della Serenissima che racconta la storia di Venezia da un punto di vista molto particolare: quello della sua Marina. Un’avventura di indipendenza durata oltre mille e trecento anni da quando, il 25 marzo del 421, venne fondata la chiesa di San Giacometto vicino ad un canale profondo, in latino “rivus altus”, fino al 23 agosto 1797 quando alcuni valorosi marinai veneziani sottrassero alle mire dei Francesi, che avevano invaso con l’inganno Venezia e i suoi territori, lo storico “gonfalone da battaglia” della flotta portandolo al loro paese, a Perasto nelle Bocche di Cattaro, e qui lo seppellirono in un luogo sconosciuto “per impedire che cada in mani indegne”. È quindi la storia organica, documentata e aggiornata alle ultime scoperte, non solo delle varie categorie di navi di tutti i tipi e dimensioni che si sono avvicendate nel corso dei secoli ma anche del suggestivo ambiente della Marineria Veneta e di quanto ruotava intorno ad essa.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 302 riccamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2019 da Gruppo Modellistico Trentino

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    Walter-U-Boote, Typ XXI & Typ XXIII: Toutes les versions des U-Boote les plus modernes de la Seconde Guerre mondiale

    36.00

    Xavier Tracol

    L’autore  del volumeesordisce passando in rassegna i vari sommergibili dotati della famosa turbina “Walter” prima di studiare i due modelli più emblematici della fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Elektroboote Typ XXI e Typ XXIII. Vengono presentate in dettaglio le versioni effettivamente prodotte ma anche tutti i progetti rivali, tra il 1943 e il 1945 (Typ XXIB, C, D, E, T, V, Typ XXII, XIII, ecc.). Una quarta parte tratta dei molti altri progetti incompiuti previsti per sostituire l’Elektroboote (Typ XXX, XXXI, ecc.). Infine, un ultimo capitolo esamina dettagliatamente gli armamenti previsti o effettivamente entrati in servizio. In questo nuovo libro scritto da Xavier Tracol, tutti questi U-Boote sono oggetto di una presentazione chiara e concisa, spiegando perché e come sono stati progettati e con quali dotazioni. Il tutto è corredato da precise schede tecniche, planimetrie, foto d’epoca e/o viste 3D accuratamente selezionate per aumentare la comprensione dell’argomento.

    Brossura, 18,5 x 25,5 cm. pag. 104 riccamente illustrato con numerose foto e disegni tecnici b/n e profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2020 da Caraktere

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