The Weapons Encyclopaedia. Autoblindo AS42, S37, AS43, Camionetta AS43 e Lince

Italia

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    The Weapons Encyclopaedia. Autoblindo AS42, S37, AS43, Camionetta AS43 e Lince

    22.00

    Luca Cristini

    Questo volume segna il terzo capitolo di una serie dedicata alle autoblinde italiane utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver trattato nel primo volume la Lancia 1Z e la FIAT 611 e il secondo volume dedicato alle autoblinde AB 40/41/42/43, è giunto il momento di concentrarsi su rimanenti modelli più rappresentativi dell’evoluzione delle forze blindate italiane, partendo dalla Autoblinda AS 42 e tutte le altre che sono apparse fra la fine degli anni 30 e l fine della guerra. Per quanto riguarda la “sahariana”, la sua importanza nella guerra del deserto e nei vari teatri operativi in Africa, Grecia, Russia e altri fronti, la rese un punto di riferimento fondamentale per comprendere l’evoluzione tecnologica e tattica dei veicoli blindati italiani durante il conflitto.

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    The Weapons Encyclopaedia. Autocannoni Italiani 1915-1945. Speciale Album

    39.00

    Luca Cristini

    Gli autocannoni italiani furono frutto di una necessità tecnica e logistica, in un contesto di arretratezza industriale e scarsità di mezzi corazzati moderni. Se da un lato dimostrarono grande efficacia tattica – soprattutto i 90/53 – dall’altro soffrirono per la protezione nulla o minima degli equipaggi, la stabilità di tiro limitata, e la scarsità numerica, che impedì di influenzare in modo decisivo i fronti. Nonostante questi limiti, essi rappresentarono un adattamento intelligente e pragmatico delle risorse disponibili. Il tutto in un libro ricchissimo, che analizza tutti gli esemplari di automezzi che vennero convertiti all’impiego.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945 Vol. 3

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo i primi due volumi sui cannoni italiani, dedicati allo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18; in questa terza e ultima parte tratteremo e completeremo il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento, trattando prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato del calibro a crescere, quindi dai pezzi leggeri in poi. In fondo al volume ci sarà la terza parte dedicata a trattrici e trattori che cosi facendo, risulteranno distribuiti in vario modo nei tre volumi ma sempre in ordine cronologico.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 1

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    In questo primo di tre volumi vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati e in organico effettivo al Regio Esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Ogni mezzo viene descritto con uno o più profili a colore e relativa scheda esaustiva della tecnica e delle caratteristiche dell’arma. Nel primo volume tratteremo principalmente i cannoni ereditati dalla prima guerra mondiale costruzione nazionale o di prede belliche a partire dai calibri più piccoli. In questo volume presenteremo anche la prima parte di trattori o trattrici di artiglieria utilizzati per questo tipo di mezzi.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 2

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo il primo volume sui cannoni italiani, in questa seconda parte tratteremo e completeremo lo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato nel libro precedente, quindi dai calibri minori a crescere. Con il terzo volume che completerà il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento tratteremo prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Da questo volume invece parleremo espressamente anche delle bombarde in uso in quegli anni, mentre trattrici e trattori saranno distribuiti in vario modo nei tre volumi in ordine preferibilmente cronologico.

    Brossura, 18 x 25 cm. pag. 58 con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2023 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Leggero Italiano L6-40 e Semovente L40

    22.00

    Luca Cristini

    Il Carro Armato L6/40 fu l’unico vero carro armato leggero italiano della Seconda Guerra Mondiale, utilizzato prevalentemente dal Regio Esercito che lo impiegò praticamente in tutti i teatri di guerra: Africa settentrionale e orientale, Russia, Balcani e resto dell’ Europa. Venne utilizzato soprattutto come mezzo di ricognizione a partire alla primavera del 1941 fino all’armistizio con gli alleati nel settembre 1943. Mezzo originariamente progettato per le operazioni in montagna, si rivelò tuttavia presto inadatto alle operazioni cui venne affidato. Già prima di entrare in azione, era obsoleto sia per l’armamento che per la debolezza della corazza.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro medio Italiano M11-39

    22.00

    Luca Cristini

    Il carro M11/39, fu il carro armato di transizione tra il crro veloce L3 e l’M 13/40. L’M11/39 può essere considerato il primo carro medio italiano, con un peso di 11 tonnellate e l’armamento che era composto da un cannone da 37 mm in casamatta e da due mitragliatrici Breda Mod. 38 8 mm in torretta. Uno dei punti deboli era il motore di bassa potenza, del cannone posto in casamatta e della mancanza di apparecchiature radio. Poco adatto alla guerra del deserto. Nonostante le sue debolezze, l’M11/39 rappresentò un importante passo avanti nella storia dei corazzati italiani, in quanto aprì la strada alla famiglia dei carri armati medi, utilizzati per tutta la guerra.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio Italiano M13-40, M14-41 & M15-42

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    Il Carro Armato M13/40 è stato il più famoso carro operativo italiano della Seconda Guerra Mondiale; progettato per sostituire l’M11/39 nell’Esercito italiano all’inizio del conflitto. Fu il carro armato principale utilizzato dagli italiani per tutta la guerra. Il progetto iniziale fu influenzato dal Vickers 6-Ton britannico e si basava sul telaio modificato del precedente M11/39. La produzione dell’M11/39 fu apposta interrotta per far entrare in produzione l’M13/40. Il nome si riferisce alla “M” di Medio (medio) secondo gli standard di peso dei carri armati italiani dell’epoca, 13 tonnellate era il peso previsto e il 1940 l’anno iniziale di produzione.

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    The Weapons Encyclopaedia. Corazzata Roma e le altre navi da Battaglia della Classe Littorio

    25.00

    Luca Cristini

    La corazzata Roma: orgoglio e tragedia della Regia Marina Italiana – Un gigante dei mari nato tra le tensioni belliche. Nell’incandescente scenario geopolitico che precedette la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia varò la corazzata Roma, terza unità della prestigiosa classe Littorio, dopo la Vittorio Veneto, la Littorio, e l’Impero (mai terminata). Ultimo gioiello della flotta italiana, completato nel giugno 1942, questo colosso degli abissi non ebbe però mai l’opportunità di dimostrare il suo valore in battaglia. Il suo destino crudele si compì tragicamente durante la resa dell’Italia, quando due rivoluzionarie bombe plananti tedesche la colarono a picco nel Mediterraneo, mentre era diretta a Malta per consegnarsi agli Alleati.

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat 3000 e Fiat 2000

    22.00

    Luca cristini

    Il FIAT 3000 è stato un veicolo importante nell’armamento dell’Esercito Italiano, entrato in servizio dopo la Prima Guerra Mondiale. Prodotto in due versioni, il Modello 1921 e il Modello 1930, questo carro armato leggero è stato essenziale per le unità corazzate italiane fino agli anni ‘30. Originariamente basato sul Renault FT francese, presentava notevoli miglioramenti, come un motore più potente e una disposizione interna ottimizzata. Il FIAT 3000 rappresenta un capitolo importante nella storia dell’esercito italiano, in quanto è stato uno dei primi carri armati a essere impiegato in modo significativo dopo la Prima Guerra Mondiale e ha permesso agli equipaggi italiani di acquisire esperienza nell’uso dei carri armati, preparandoli alle future sfide sul campo di battaglia.  È presente anche un capitolo sul Fiat 2000, il carro armato “gigante”!

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat C.R. 42 Falco

    22.00

    Luca Cristini

    Il Fiat C.R.42 Falco è stato un celebre biplano italiano, monoposto e monomotore da caccia e caccia notturna con carrello fisso e struttura metallica a rivestimento misto (parte in metallo e parte in tela), realizzato dalla famosa casa torinese alla fine degli anni trenta. Venne utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale prevalentemente dalla Regia Aeronautica, ma fu acquistato anche da paesi come Belgio, Ungheria, Finlandia e Svezia. Il “Falco”, così venne soprannominato l’aereo italiano,  fu l’ultimo caccia biplano della storia ad essere costruito in serie.  Fu anche l’ultimo caccia biplano a combattere nel secondo conflitto mondiale e l’ultimo biplano nella storia ad abbattere, nel 1945, un aereo nemico.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 58 illustrato con foto b/n e colori e profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2022 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. I carri leggeri CV L3/33-35-38

    22.00

    Luca Cristini

    Nato nei primi anni ‘30 per fornire all’esercito italiano un carro armato leggero su larga scala, l’L3 rimase in prima linea nelle unità corazzate fino al 1941. Anche se ebbe un ruolo importante solo nei combattimenti della campagna d’Etiopia e della guerra civile spagnola, la “scatola di sardine” successivamente si limitò al combattimento antipartigiani e al sostegno delle truppe d’occupazione dopo l’inizio difficile della seconda guerra mondiale. Prodotto in largo numero, in considerazione della capacità industriali del paese negli anni 30. Ne furono realizzati circa 2.000 esemplari a partire dal 1933 e fino al 1938, anno in cui cessò la produzione.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

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    The Weapons Encyclopaedia. Mezzi Speciali della Marina Italiana WWII

    25.00

    Luca Cristini

    Durante il secondo conflitto mondiale, l’Italia sviluppò numerosi progetti di armi speciali, sia nell’esercito sia nell’aviazione. Tuttavia, fu soprattutto nella Marina che si registrarono le innovazioni più audaci e affascinanti. Tra queste spiccano i celebri mezzi d’assalto: i “maiali” (siluri a lenta corsa), i M.A.S. (motoscafi armati siluranti) e i barchini esplosivi, protagonisti di operazioni gloriose che culminarono in episodi leggendari come l’affondamento delle navi britanniche nella rada di Alessandria d’Egitto. Accanto a queste imprese, va ricordato anche lo sviluppo dei minisommergibili, settore in cui l’Italia fu tra i pionieri assoluti. In basi segrete furono concepiti progetti estremamente arditi, tra cui quello – mai realizzato a causa dell’armistizio – di colpire il porto di New York con un minisommergibile trasportato da un sommergibile oceanico, una strategia che dimostra l’ingegno e il coraggio dei progettisti italiani dell’epoca.

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    The Weapons Encyclopaedia. Semovente 75/18 e 75/34

    22.00

    Luca Cristini

    Il semovente da 75/18, così come tutte le sue varianti successive, fu progettato dalla Fiat Ansaldo. Il carro si basava sullo scafo dei carri M e fu l’unico blindato italiano della Seconda Guerra Mondiale prodotto in numero sufficiente da rappresentare un problema per le forze corazzate nemiche. Il 75/18 diede prova della sua potenza sin dal suo esordio sul fronte africano, ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. L’idea derivava dall’entrata in servizio nell’esercito tedesco degli “Sturmgeshütz” (cacciacarri), e dei positivi risultati che questi ottennero sui vari fronti che li avevano visti impegnati.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

     

     

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    The Weapons Encyclopaedia. Semoventi italiani Vol. 2. 75/34-75/46-90/53-102/25-149/40

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    In questo secondo volume, completiamo la storia della dotazione dei mezzi semoventi in forza all’esercito italiano, sia quello del Regno che quello della Repubblica Sociale Italiana dopo il 1943! Dopo il grande successo del 75/18 presentato nel primo volume, ci occupiamo quindi dei fratelli maggiori, vale a dire del mezzo 75/34 già in parte presente nel primo volume, della sua variante, il 75/46, del famoso Bassotto, ovvero il semovente 105/25, forse il mezzo più potente dell’arsenale italiano, per concludere con due mezzi atipici: il 90/53 con la scudatura posteriore, e il moderno 149/40, vero cannone montato su carro, realizzato solo in un prototipo.

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    The Weapons Encyclopaedia. Semoventi Italiani WWII. Special Album

    39.00

    Luca Cristini

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’interesse per i cannoni semoventi—veicoli corazzati privi di torretta ma dotati di potenti cannoni montati in casamatta—si diffuse rapidamente in molti paesi, a partire dalla Germania. Anche l’Italia avviò lo sviluppo di questi mezzi, inizialmente basandosi sul carro armato M13/40. I primi modelli, armati con cannoni da 75/18 mm, dimostrarono fin da subito la loro grande efficacia. In questo speciale volume di 120 pagine abbiamo raccolto tutti gli studi precedentemente pubblicati su questi veicoli, arricchendoli con contenuti inediti. Il libro copre l’evoluzione dei cannoni semoventi, dai prototipi più arcaici e rudimentali sviluppati alla fine della Prima Guerra Mondiale fino ai modelli più avanzati e performanti. Esaminiamo oltre 132 modelli diversi, corredati da numerose immagini rare, fotografie a colori e più di 53 profili dettagliati

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    The Weapons Encyclopaedia. Speciale Album. Carri Leggeri Italiani WW2

    39.00

    Luca Cristini

    Negli anni dalla fine della Grande Guerra e fino al 1945, l’Italia sviluppò e impiegò diversi carri armati leggeri. Gli italiani all’inizio sembravano intenzionati solo a produrre un mezzo ricavato da un carro francese Renault, dando vita al FIAT 3000. Poi arrivarono i famosi carri leggeri, le “scatole di sardine” fino al L6/40! In questo secondo speciale volume di 120 pagine abbiamo raccolto tutti gli studi fatti su Fiat 3000, CV 33 e L6/40, arricchendoli con contenuti inediti. Il libro aggiunge però anche mezzi rari, sperimentali e poco conosciuti, come il CV 29, il CVP-4 e il curioso scudo mobile MIAS, il tutto come sempre corredato da numerose immagini rare, fotografie a colori e più di 68 profili dettagliatti

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    Tobruk – Gli italiani e l’Africa korps in Cirenaica 1940-41

    16.50

    Tobruk è caduta. L’euforia della vittoria porta Rommel e gli Italiani a continuare l’avanzata. Così cadono Bardia, Sidi el Barrani, Marsa Matruh, ma ad el Alamein… Periodi, episodi, momenti della storia attraverso immagini rare ed inconsuete, tratte da archivi personali, albums di famiglia, ricordi dei protagonisti, prima che si perdano e perché ne resti memoria.

    Rilegato 17 x 24 cm. pag. 152 completamente illustrato con circa 200 foto e disegni b/n e 19 cartine

    Stampato nel 1995 da Italia Editrice

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    Top secret Bari 2 dicembre 1943 – La vera storia della Pearl Harbor del Mediterraneo

    17.50

    “Completamente pieno”: è la mattina del 2 dicembre 1943 quando un ricognitore tedesco comunica alla base che il porto di Bari è gremito di navi. Allo Stato maggiore della Luftwaffe in Italia non aspettano altro. La sera stessa 105 bombardieri tedeschi Ju 88 attaccano l’obiettivo cogliendo di sorpresa le difese alleate: alla fine del bombardamento si conteranno 17 navi distrutte e il porto resterà inutilizzabile per molte settimane. Ma non è finita: centinaia di marinai alleati e italiani cominciano a manifestare eritemi sulla pelle, bruciature agli occhi, problemi respiratori. Molti iniziano inspiegabilmente a morire tra lo sconcerto dei medici. Perché? Cosa sta accadendo? C’è un segreto militare che si cela dietro questi decessi? Una commissione d’inchiesta, istituita dal generale Dwight D. Eisenhower, rivela una verità sconvolgente: un mercantile americano classe Liberty, la John Harvey, con un carico top secret, è esploso nel porto con centinaia di tonnellate di bombe all’iprite a bordo. I gas velenosi si sono diffusi nell’aria e mescolati all’acqua di mare. Quel che ne segue è un misto di orrore, confusione e reticenze in nome del segreto militare. Perché tanti misteri su quel carico di iprite? Perché l’incidente di Bari, sostiene l’autore, poteva costituire un precedente per i tedeschi, la scusa per l’impiego dei gas chimici durante lo sbarco in Normandia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 140

    Stampato nel 2014 da Castelvecchi

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    TopDrawings 131. Fiat G-55 Centauro

    24.00

    Anirudh Rao

    Ogni monografia di questa collana contiene una raccolta di dettagliati disegni al tratto a più viste (in scala 1/72 e 1/48) e 4 pagine di profili a colori del mezzo corazzato, nave o aereo trattato. Il testo è costituito dalle didascalie delle immagini ed è bilingue: inglese-polacco. Questa monografia, in particolare, verte su uno dei caccia italiani della serie 5, il Fiat G.55.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 20 con disegni tecnici e profili a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da Kagero

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    Tornare potenza. Dieci tesi economiche per l’Italia

    22.00

    Si fa un gran parlare di «sovranità», declinando il tema quasi esclusivamente sul piano di quella monetaria. Ridurre tutto all’abbandono del fallimentare progetto dell’euro non è tuttavia condizione, per quanto necessaria, allo stesso tempo sufficiente. Dall’architettura economica prevista nella Costituzione al lavoro, dall’industria all’intervento pubblico, passando per il debito pubblico e il fisco: tanti sono i temi da affrontare, anche con uno sguardo al passato e a quell’«Italia quarta potenza» che possiamo, ancora, ambire a essere.

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    Torre delle Sirene – Il rifugio antiaereo in elevato della prefettura di Milano

    Il prezzo originale era: €20.00.Il prezzo attuale è: €11.00.

    Gianluca Padovan      Prezzo di listino: 20.00 (sconto 45%)

    La Torre delle Sirene è uno dei pochi esempi di rifugio antiaereo di tipo speciale in elevato ad oggi esistenti. È l’unico del suo genere per quanto concerne sia la struttura sia la funzione di Centrale delle sirene d’allarme voluta dal Comune di Milano. Fatto costruire nel 1939 dalla Provincia di Milano su espressa richiesta della Regia Prefettura, il rifugio è situato in Corso Monforte (ex Via Monforte) ed è tutt’oggi visibile, ma non visitabile. Al di là delle motivazioni che ne hanno determinato la costruzione, la Torre delle Sirene è oggi da considerarsi un patrimonio storico e architettonico, sia per la peculiarità costruttiva sia per la funzione destinata ad allertare la popolazione civile dalla morte incombente dal cielo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 128 con illustrazioni b/n + 24 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Lo Scarabeo

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    Tra Mussolini e Hitler – Le opzioni dei sudtirolesi nella politica estera fascista

    34.00

    Sulla base di un attento studio bibliografico e di documenti inediti, il volume offre una nuova prospettiva alle vicende vissute dalle popolazioni sudtirolesi alla fine degli anni Trenta, quando agli abitanti di lingua tedesca fu posto l’obbligo di scegliere tra rimanere italiani, rinunciando al germanesimo, oppure trasferirsi in Germania abbandonando per sempre la propria terra. Dalla sua annessione allo Stato italiano nel 1919 e fino agli anni ’60, il problema dell’Alto Adige/Sudtirolo è stato il punto più critico dei rapporti dell’Italia con il mondo tedesco. Il momento più drammatico e lacerante di questa controversa questione internazionale è rappresentato dalle cosiddette opzioni del 1939. Allora, agli abitanti di lingua tedesca fu posto l’obbligo di scegliere tra il rimanere italiani, rinunciando al germanesimo, oppure trasferirsi in Germania abbandonando per sempre la propria terra. Il volume offre una nuova prospettiva in quanto lo inserisce pienamente nel quadro delle relazioni politiche italo-tedesche e della politica estera fascista e nazionalsocialista negli anni 1937-1939.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 245

    Stampato nel 2012 da Franco Angeli

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    Tracce della guerra alpina tra i ghiacci dell’Ortles e dell’Adamello

    25.00

    In questo libro, nella ricorrenza dei 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, vengono proposte, accanto ad una sommaria descrizione dei luoghi e degli avvenimenti bellici, le testimonianze fotografiche riferite ai vari ritrovamenti, consapevoli che le rapide trasformazioni del terreno glaciale e di alta montagna che intervengono coi mutamenti climatici, cancelleranno presto anche le ultime tracce di quella tragica guerra, per restituire alla natura dei monti l’antica verginale integrità. L’apparato fotografico è composto da 125 immagini a colori che raffigurano in grande formato reperti bellici, resti di baraccamenti, di postazioni belliche, ruderi di costruzioni e diverse altre “tracce” della guerra alpina.

    Brossura, 11 x 18 cm. pag. 158 con oltre 150 foto a colori

    Stampato nel 2017 da Il Prato

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    Traditi sottomessi invasi – L’estinzione di un popolo senza figli senza lavoro senza futuro

    18.00

    Siamo di fronte a una prospettiva apocalittica: l’estinzione degli italiani, la loro sparizione dalla storia a causa di un crollo demografico che sta diventando irrimediabile. Intanto i nostri politici fischiettano con noncuranza, assorbiti dalla contesa delle poltrone, mentre lasciano che un fiume di migranti, di diversa cultura e religione, sbarchi e si insedi nella penisola e mentre, da tempo, hanno deliberato una cessione di poteri che fa venir meno l’indipendenza nazionale e la sovranità popolare. Con la sudditanza ai mercati finanziari, con la perdita di sovranità monetaria (per l’euro) e di sovranità politica (per l’Unione europea dopo Maastricht) si è assestato un durissimo colpo allo stato sociale e all’economia italiana e si riduce progressivamente lo stato nazionale a un fantasma. Nel quale infatti gli elettori e i cittadini percepiscono di contare sempre meno. Antonio Socci compie un viaggio nella storia d’Italia mostrando che il tradimento delle élite e la “chiamata dello straniero” hanno “ferito” per molti secoli la nostra storia nazionale.

    Rilegato, 14 x 21,7 cm. pag 314

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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    Tre anni di guerra in Africa Settentrionale – 1940-1943 Immagini dall’Archivio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito

    28.00

    Notevole volume interamente fotografico corredato da una sintetica narrazione, dedicato alle vicende dell’Esercito italiano in Africa settentrionale durante la II G.M. Il libro contiene numerose immagini che gli autori hanno accuratamente selezionato sia per tipologia che per qualità. Le foto danno al lettore una chiara visione degli scenari operativi, dei trinceramenti, delle armi in dotazione ai belligeranti e mette, sopratutto in luce i volti della guerra. I prigionieri caduti in mano italiana, appartenenti a eserciti e razze diverse, permettono una visione delle differenti tipologie di uniformi così diverse ma, per la mancanza di colore, così uguali. Vengono immortalati i visi dei soldati italiani, ragazzi poco più che adolescenti, come quelli del Reggimento “Giovani Fascisti” che, invece di maturare sui libri di squola hanno preferito crescere fra le dune e le rocce del deserto al servizio della Patria.

    Brossura, 29,7 x 21 cm. pag. 112 interamente illustrate con circa 201 foto b/n

    Didascalie bilingue italiano/inglese

    Stampato nel 2007 da Angelini Editore

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    Tunisia 1943: Gli ultimi combattimenti dell’Asse sul fronte Africano

    19.90

    Massimiliano Afiero

    Quando si pensa alla guerra d’Africa, la mente corre subito alla battaglia di El Alamein come ultimo atto della presenza delle forze italiane e tedesche in sul fronte dell’Africa Settentionale. In realtà la guerra  si protrasse per altri sei mesi, durante i quali i reparti italo-tedeschi furono impegnati in durissimi combattimenti sul fronte tunisino,. Infatti subito dopo lo sbarco delle forze alleate in Marocco ed in Algeria (Operazione Torch) tra l’8 e il 16 novembre 1942, affluirono in Tunisia numerose forze dell’Asse per fronteggiare questa nuova minaccia. Le forze alleate avevano sperato in una facile passeggiata per arrivare a Tunisi ed invece furono affrontate tenacemente dalle truppe italo-tedesche, subendo alcune pesanti sconfitte e lamentando numerose perdite. Nel frattempo, le forze italo-tedesche in ritirata dall’Egitto, si attestarono sulla linea del Mareth, in Tunisia, per fronteggiare l’8a armata di Montgomery. Le forze italo-tedesche si ritrovarono quindi a combattere sia a nord sia a sud del fronte tunisino, contendendo ogni palmo di terreno al nemico. Sid Bou Zid, Kasserine, Sbeitla, Medenine, El Guettar, Uadi Akarit, Enfidaville sono solo alcuni nomi delle località dove si svolsero le principali ed epiche battaglie sul fronte tunisino

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    Tuonando disintegro. Storia del 66° Gruppo Intercettori Teleguidati

    20.00

    Leonardo Malatesta

    Questo volume, ricco di documentazione e di immagini d’epoca, racconta per la prima volta la storia del 66° Gruppo Intercettori Teleguidati (IT). Negli ultimi anni, accanto al tradizionale interesse per la storia aeronautica della S econda guerra mondiale, è venuto crescendo quello per l’importante evoluzione che l’arma azzurra ha avuto nell’ambito strategico e operativo della Guerra Fredda. Studiosi ed opinione pubblica stanno così imparando a conoscere il ruolo svolto dalle basi missilistiche disseminate nelle regioni del Nord Est, dai sistemi radar ed in particolare dalla moderna balistica incentrata sui missili Nike Hercules nuclear i che erano rimasti sconosciuti e per lo più oggetto di fantasiosi racconti.

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    Tutta la linea Cadorna – Storia Architettura Armamenti. Itinerari di un museo all’aperto

    25.00

    A vent’anni dall’uscita del volume di Roberto Corbella “Le fortificazioni della Linea Cadorna tra Lago Maggiore e Ceresio”, il primo ad avere affrontato l’argomento in modo organico, questo volume, con il contributo storico del gen. Ambrogio Viviani, presenta una visione d’insieme del progetto strategico che stava alla base della linea difensiva destinata a bloccare il tentativo austriaco di conquistare Milano e la Lombardia distruggendo la capacità combattiva dell’esercito italiano. È sufficiente considerare l’enorme estensione di questo tracciato e la varietà e l’imponenza delle opere realizzate, in gran parte nelle viscere delle montagne, per capire che, pur non essendo mai diventata effettivo teatro di guerra, la Linea Cadorna finì per avere un forte potere dissuasivo nei confronti dei progetti d’invasione più volte discussi dallo Stato Maggiore austriaco.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 272 con 46 foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2017 da Macchione

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    TV Enrico Lesen D’Aston. Dal combattimento col smg Cappellini contro il Kabalo a Comandante Flottiglia CB del Mar Nero

    30.00

    Gianni Bianchi

    Allievo della Reale Accademina Navale nel 01/11/1933, consegue il grado di Primo Sottotenente di Vascello ed entra a far parte dell’equipaggio del sommergibile “Cappellini” che annovera un “certo” Salvatore Todaro come direttore di tiro. E’ lui in prima persona a dirigere il tiro del cannone di bordo che affonda il piroscafo belga “Kabalo” e quindi partecipa al leggendario episodio di salvataggio da cui è stato tratto l’odierno fil “Il Comandante”. Successivamente gli viebe assegnato il comando di una flottiglia di mini-sommergibili Caproni CB, in formazione a Salerno. Con l’assegnazione di questi mezzi d’assalto nel Mar Nero, nell’ambito dell’assedio di Sebastopoli, Lesen D’Aston vi si trasferisce con l’intera flottiglia di 6 unità. Questa operazione gli varrà l’assegnazione di una medaglia d’argento al valor militare. Con l’armistizio dell’8 settembre, Lesen D’Aston, passa alla marina della R.S.I., diventando aiutante di bandiera del sottosegretario Antonio Legnani.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 106 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    U.N.P.A. Unione Nazionale Protezione Antiaerea. La prima difesa civile italiana

    18.00

    Matteo Cornelius Sullivan

    L’ Unione Nazionale Protezione Antiaerea, nata nell’agosto del 1934, fu la prima difesa civile italiana, organizzata con lo scopo di fare azioni di prevenzione e salvataggio durante e dopo gli allarmi aerei. Fino al 1940 era composta da volontari addestrati per aiutare i Vigili del Fuoco e i militari del Genio del Regio Esercito nello spegnimento degli incendi e abili alla ricerca di sopravvissuti sepolti sotto il crollo delle abitazioni. Le squadre dell’U.N.P.A. erano dotate di motocarrozzette sulle quali si trovavano pale, picconi, asce, scale, funi ed altro materiale di salvataggio, oltre agli estintori. Con l’entrata in guerra l’U.N.P.A. fu militarizzata e con l’incedere del conflitto e l’aumento dei bombardamenti aerei sulle città italiane, diventò fondamentale nella macchina dei soccorsi.  L’U.N.P.A. fu sciolta da Re Umberto II nel marzo del 1946.

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    Ual Ual Somalia 1934

    22.00

    “I superstiti di quel manipolo che difese i 359 pozzi d’acqua dalla bestiale furia dei barbari eviratori, i quali alle numerose colpe aggiunsero quella di prestar fede alle blandizie di falsi amici, sono in parte eroicamente caduti nel selvaggio Ogaden; gli altri combattono sui fronti Nord e Sud dell’Africa Orientale. hanno una sola certezza: la vittoria; un solo desiderio: essere degni dei compagni del giorno di Ual Ual.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 184 + 20 di illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Effepi

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    Ugo Cavallero. Il Maresciallo suicidato

    17.00

    Carlo Rastrelli

    La notte tra il 13 e il 14 settembre 1943 il maresciallo d’Italia Ugo Cavallero muore in solitudine, nel giardino dell’albergo Belvedere a Frascati, in un anno drammatico per la storia d’Italia. La versione ufficiale parla di suicidio ma è contraddetta da alcune circostanze, come la posizione del capo e delle braccia e il ritrovamento di una pistola sul lato destro del corpo, e da numerose testimonianze che parlano di uno o più colpi alla tempia e alla nuca. Da sempre gli storici si sono tenuti lontano dalla sua figura, eppure Cavallero è stato uno dei più brillanti e preparati ufficiali generali italiani, un vero e moderno manager della guerra. Dopo ottant’anni, è giunto il momento di colmare la lacuna bibliografica, di affrontare il mistero della sua morte e della presunta scomparsa di parte del Diario e, soprattutto, di restituire al maresciallo d’Italia Ugo Cavallero il rilievo umano e storico che merita.

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    Ultima missione in mar Rosso – L’odissea dei naufraghi della lancia IA 463

    15.00

    31 marzo 1941. L’impero italiano in Africa orientale vive le sue ultime ore. Le truppe inglesi sono all’Asmara, per le poche navi in rada a Massaua è l’ora della verità. La 3ª squadriglia cacciatorpediniere – composta dal Manin, dal Sauro e dal Battisti – fa rotta per Porto Sudan, contro il nemico. Il 3 aprile, dopo tre ore di attacchi aerei, il Manin affonda e i sopravvissuti trovano scampo su una motolancia e su una lancia a vela. Quelli sulla motolancia saranno subito catturati mentre gli altri, 43 uomini, a bordo della lancia IA 463, saranno protagonisti di un’impresa epica e disperata sotto il comando di un giovanissimo sottotenente di vascello, Fabio Gnetti. Recuperati dagli inglesi, i naufraghi vengono internati per due anni in un campo di prigionia a Wasta dove, grazie alla loro disciplina, riusciranno a mantenere intatta la loro dignità di uomini e di militari.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 158 con inserto di 8 pagine con foto a colori

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    Un anno sull’altipiano con i Diavoli Rossi

    18.00

    La “Sassari” rappresenta sicuramente un caso unico e non solo perchè divenne un’unità a pressochè esclusivo reclutamento territtoriale, una caratteristica questa limitata quasi ai soli Battaglioni alpini e giustificata dalla specificità del loro compito. Fù un caso unico perchè, pur non essendo la sola Brigata caratterizzata da una forte presenza sarda e nemmeno un’unità già segnata da una gloriosa tradizione, divenne si dai primi mesi quasi la stessa Sardegna in armi. La caratterizzazione continuò sempre in questo senso con il proseguo della guerra, con una propria lingua (se sei italiano parla sardo; era la prima parola d’ordine in uso nei reparti), un proprio codice d’onore. Pochissimi furono i suoi disertori o anche i prigionieri sardi che gli austriaci riuscirono a fare.

    Brossura 20,50 x 27 cm. pag. 258 con circa 200 illustrazioni (foto e cartine) in b/n

    Stampato nel 2006 da Gaspari

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    Un asso dei falchi

    20.00

    In un caldo pomeriggio del giugno 1942 trentasei aeroplani CR42 si stanno disponendo in volo in formazione di combattimento diretti verso il fortino nemico di Bir-Hacheim. Sono i falchi del deserto, così battezzati dallo stesso nemico: stormo d’assalto che impiega apparecchi da caccia con due bombe leggere sotto le ali e grosse mitragliatrici fisse. Li seguiamo in questo libro nella loro avventura sui cieli del Nordafrica, in combattimento e nella vita quotidiana, in momenti difficili e in momenti felici, in un racconta veramente accattivante come un romanzo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 166 con circa 20 foto b/n

    Stampato nel 2012 da Sarasota

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    Un capitano coraggioso

    22.00

    Lo scopo di questa pubblicazione è quello di far uscire dall’oblio, voluto, il ricordo del C.F. Mario Giorgini, coraggioso comandante della I Flottiglia MAS, uno dei reparti più gloriosi della Regia Marina Italiana, che vanta un primato unico: ha affondato o danneggiato trentadue navi senza alcuna vittima nemica. Il massese C.F. Mario Giorgini ha avuto ai suoi ordini uomini leggendari come Teseo Tesei, Gino Birindelli, Luigi Durand De la Penne. Il suo contributo è stato determinante al passaggio della I Flottiglia, da reparto sperimentale ad unità operativa, completando l’addestramento degli operatori e lo sviluppo dell’SLC. Il libro è completato da diverse relazioni, molte fotografie originali, disegni e dalla riproduzione di diversi documenti.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 132 con molte diverse foto b/n

    Stampato nel 2012 da Sarasota

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    Un esercito forgiato nelle trincee – L’evoluzione tattica dell’esercito italiano nella Grande Guerra

    18.00

    Nel volume vengono passati in rassegna i momenti salienti, soffermandosi in particolare, sulla base della regolamentazione prodotta, ad esaminare le soluzioni adottate in campo tattico nel segno di un progressivo e faticoso, ma in ultima analisi riuscito, adeguamento alla realtà della guerra di trincea.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 292 con circa 50 foto b/n e 42 disegni

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Un lampo rosso nel cielo. A brief history of Italian 101st Squadron

    19.50

    Pierpaolo Maglio

    Il 101° Gruppo è stato uno dei reparti più famosi della Regia Aeronautica e dell’Aeronautica Militare poi. Fu costituito a Lonate Pozzolo nel 1941 equipaggiato con i bombardieri a tuffo tedeschi Ju-87B Stuka. Il Gruppo fu duramente e lungamente impegnato in combattimento, in Albania, su Malta, in Nord Africa. Il Gruppo fu poi riequipaggiato con i CR.42 per terminare le ostilità con i Reggiane 2002, 2001 e Macchi 202. Nel dopoguerra il 101° Gruppo ricevette gli Spitfire per transitare poi sugli F-47 Thunderbolt di fornitura americana. L’era degli aeroplani a reazione vide il Gruppo utilizzare gli F-84G e gli F-84F. Nel 1964 arrivarono gli Starfighter che furono poi sostituiti ancora una volta con gli F-84F, nell’occasione il 101° Gruppo fu spostato a Cervia, base da cui operò per diversi anni. Il reparto fu l’ultimo ad utilizzare i G.91Y radiati i quali, dopo alcuni mesi in posizione “quadro” il 101° Gruppo rinacque come Gruppo OCU (Operational Conversion Unit) ad Amendola, questa volta gli aerei in dotazione erano gli AMX. Il ruolo di reparto da conversione operativa fu mantenuto fino allo scioglimento, il 3 novembre 2016.

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    Un lungo anno di guerra – Alto Lazio luglio 1943 – giugno 1944

    30.00

    Il 29 luglio 1943, il primo bombardamento dell’aeroporto di Viterbo fa precipitare la cittadina laziale e la sua provincia nel tragico turbine della guerra. Il territorio sarà il crocevia di fatti importanti che riassumono tutti i volti della Seconda Guerra Mondiale in Italia: dalla preparazione tedesca del balzo su Roma nelle ore successive all’armistizio dell’8 settembre, contrastato dal valore senza speranza della divisione corazzata Ariete a Monterosi, all’allestimento delle basi della Luftwaffe tedesca nelle campagne della provincia, da dove partiranno gli aerei verso Cassino e Anzio, alla prima battaglia di temporaneo arresto dopo la caduta di Roma, che permetterà alle truppe tedesche di Kesselring di guadagnare il tempo necessario per evitare il temutissimo aggiramento scavalcante alleato lungo la Valle del Tevere – vale a dire la caduta in trappola di una delle due armate che risalivano la penisola – e per iniziare con ordine la ritirata verso la Linea Gotica. L’autore, che ha svolto ricerche negli archivi militari stranieri e in quelli italiani, ha infatti ricostruito dettagliatamente, oltre ai combattimenti del settembre 1943 e agli accadimenti militari e civili nella provincia di Viterbo tra 1943 e 1944, lo scenario delle battaglie “per Celleno” e “di Bagnoregio” – che figurano nell’albo d’onore dei reparti sudafricani e inglesi che le hanno combattute – mostrandone le implicazioni operative e strategiche, fino ad ora ampiamente sottovalutate, o talvolta persino ignorate, dagli storici della campagna d’Italia. Il racconto minuzioso delle quattro giornate (dal 10 al 13 giugno 1944) di duri combattimenti tra alleati e tedeschi è inoltre corredato da numerose testimonianze oculari che hanno consentito una ricostruzione precisa del campo di battaglia, in un terreno rimasto molto simile a quello del lontano

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    Un Pilota del Turbine. Carlo Tommasi

    12.00

    Giovanni Tonicchi

    Breve biografia del tenente pilota italiano Carlo Tommasi, dalle prime esperienze in Africa Settentrionale con il 3° Stormo Caccia durante la Seconda Guerra Mondiale, fino alla fine della carriera nel secondo dopoguerra. Numerose foto, ill e mappe b/n

    Brossura,  17 x 24 cm. pag. 80 con varie foto b/n

    Stampato nel 2005 In proprio

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    Un Racconto della Guerra Perduta

    30.00

    Roberto Mieville

    Bir El Gobi, alture del Gebel: una pagina di eroismo dell’ esercito italiano, passata alla storia. La coraggiosa resistenza dei reparti della divisione corazzata Ariete e dei Giovani Fascisti alla avanzata inglese nei deserti d’ Africa, per la penna dell’ autore de ” Fascist Criminal Camp”.

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 22

    Stampato nel 1949 da Corso

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Mancanza della sovracopertina

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    Un secolo di autoblindate in Italia

    60.00

    Opera enciclopedica dedicata alle autoblinde italiane. Il volume si divide in tre parti. La prima è dedicata all’inquadramento dottrinale della materia ed alla storia dell’impiego operativo dei mezzi da combattimento ruotati. Nella seconda parte sono cronologicamente descritti tutti i veicoli impiegati o sperimentati dall’Esercito Italiano dal 1912 ai giorni nostri; cioè vetture corazzate, autoblinde, autocarri protetti, camionette e cingolette, semicingolati e autocannoni. Ciascun modello è illustrato con foto in bianco e nero ed a colori (in buona parte inedite), disegni in scala costante, note di araldica e colorazione ed una sintesi delle caratteristiche tecniche e delle prestazioni che è stato possibile accertare.

    Cartonato con sovracopertina 21 x 30 cm. pag. 424 interamente illustrate con foto e disegni b/n e colori

    Testo bilingue italiano/inglese

    Stampato nel 2009 da Mattioli/Roadrunner

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    Un soldato con le ali. Sottotenente Pietro Aldo Cacciola: da Messina alla Riviera del Brenta

    20.00

    Antonio Vittorio Giacomini

    Un piccolo appezzamento agricolo nella Riviera del Brenta, presso Dolo. Poche case attorno. Giovedì 6 luglio 1944: nel primo pomeriggio di quel giorno assolato, poco più di settantacinque anni fa, uno schianto terribile sconvolge la piccola comunità che vive lungo il canale «Seriola». Un aereo militare da caccia impatta sul terreno disintegrandosi. Un pilota perde così la sua giovane vita durante una missione di guerra. Questo lo scenario su cui muove i primi passi un’indagine inizialmente difficile e complicata, ma finalizzata a comprendere cosa sia realmente successo nel cielo di quella semplice realtà contadina nell’estate del 1944. Tuttavia il lavoro inizia da un piccolo cippo commemorativo in via Seriola per giungere fino a Roma. Al termine della ricerca tutto risulterà più chiaro e un giovane aviatore sconosciuto, venuto da lontano, diventerà per sempre parte della comunità della Riviera. Meta Liber con audiolibro letto dall’autore.

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    Un volo di 55.000 chilometri

    25.00

    Nel 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli effettuarono un’impresa eccezionale per quei tempi, volarono per 370 ore su tre continenti, percorrendo con un idrovolante SIAI S.16ter, ribattezzato “Gennariello”, 55.000 chilometri da Sesto Calende a Melbourne, Tokyo e Roma. Purtroppo, dopo molte altre trasvolate, il 3 settembre 1933, mentre si apprestava a intraprendere un volo record da New York a Baghdad con un moniplano Bellanca, non riuscì a decollare a causa del sovraccarico di carburante, le ali si spezzarono a bordo pista e De Pinedo morì carbonizzato nel rogo. Questo è il racconto particolareggiato delle tante imprese di Francesco De Pinedo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 310 con 7 cartine b/n ed alcune foto

    Stampato nel 2011 da Sarasota

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    Una croce tra gli alpini – Un cappellano militare nelle guerre di Mussolini

    18.00

    Il ventennio fascista fu per l’ Italia una sequenza di guerre. Si cominciò con le operazioni militari per il consolidamento del dominio coloniale in Libia e Somalia della fine degli anni Venti alle quali seguì la conquista dell’ Africa Orientale e la partecipazione alla guerra civile spagnola. Dopo l’occupazione dell’ Albania per l’Italia venne la partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale, a fianco dell’alleato tedesco. Oltre alle imponenti risorse consumate nelle varie guerre, centinaia di migliaia di civili e soldati italiani persora la vita nel conflitto. Prendendo spunto dalla vicenda di don Carlo Poponessi, cappellano militare in servizio già durante il conflitto in Etiopia e poi tra gli alpini in Grecia e in Russia ove morì in prigionia, il libro ripercorre quegli anni di guerre, rinnovando la memoria delle tante vite di italiani sconvolte e perdute.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 113 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Il Cerchio

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    Una guerra a parte – I Militari italiani nei Balcani 1940-1945

    33.00

    Nel 1939 l’Italia invadeva l’Albania e di lì, nel 1940, tentava la conquista della Grecia, portata a termine con il soccorso decisivo della Germania. Poi fu la volta della Jugoslavia. Fra 1940 e 1943, l’Italia aveva occupato in tutto o in parte Slovenia, Croazia, Dalmazia, Erzegovina, Montenegro, le isole Ionie, la Grecia. Quando sopravvenne l’armistizio dell’8 settembre 1943, circa il 40 per cento dell’esercito italiano, quasi mezzo milione di uomini, era nei Balcani. Basato su una approfondita ricerca originale, questo volume racconta per la prima volta nel dettaglio, regione per regione, l’intera parabola degli italiani nei Balcani: l’occupazione, la lotta ai partigiani, la crisi dell’otto settembre fra rimpatri caotici, cattura da parte dei tedeschi, collaborazionismo o resistenza, adesione alla lotta partigiana jugoslava, come fecce la divisione Garibaldi, per terminare con le complesse questioni del rientro dei prigionieri in mano jugoslava.

    Cartonato con sovracopertina, 16 x 21,5 cm. pag. 660 + 16 pagine fuori testo con 31 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

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