La carta del Carnaro. Stato, diritti di libertà e corporativismo

Fascismo

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    La carta del Carnaro. Stato, diritti di libertà e corporativismo

    18.00

    Leonardo Tosoni

    Benché sia sempre stata pacificamente riconosciuta una certa importanza storico-giuridica alla Carta del Carnaro, a questa valutazione non sono corrisposti, almeno nella prima metà di secolo seguente alla sua promulgazione, studi scientifici e approfondimenti accademici capaci di indagare fino in fondo gli aspetti maggiormente rappresentativi di questo documento costituzionale. Tra le ragioni a cui si deve questo stato di cose, vanno anzitutto considerate le complesse vicende che investirono la politica italiana – ma forse sarebbe più corretto dire la politica europea – nel corso del Novecento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2021 da Libreria Europa

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    La conquista dello Stato. Giornale di battaglia e di Informazione Politica

    22.00

    Ramiro Ledesma Ramos

    Quella di Ramiro Ledesma Ramos (1905-1936) è, con tutta probabilità, una delle figure maggiormente dimenticate e trascurate dalla storia contemporanea spagnola. Dalla mente del giovane filosofo nacque il settimanale La Conquista del Estado, la cui attività durò dal 14 marzo 1931 (un mese prima della proclamazione della II Repubblica spagnola) sino al 24 ottobre dello stesso anno. Per la prima volta viene tradotta in italiano un’antologia degli articoli da lui scritti in questa importante rivista. Qui vi sono i semi, le idee e i motti che successivamente daranno vita alle organizzazioni e ai partiti fascisti che conosciamo.

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    La costruzione dell’impero fascista

    17.00

    Nell’Italia fascista l’espansione territoriale nel continente africano assunse un carattere differente rispetto all’epoca liberale: non più mera conquista, ma elemento necessario all’edificazione di un impero. Il presente volume è un tentativo di comprendere gli aspetti peculiari del colonialismo fascista e di evidenziare i possibili lasciti culturali nella società italiana. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 230

    Stampato nel 2012 da Aracne Edizioni

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    La cultura fascista

    12.00

    Edizione anastatica del testo stampato da La Libreria dello Stato – anno XIV E.F. Il volume fu utilizzato, a suo tempo, per i “corsi di preparazione politica”.

    Brossura 13 x 18 cm., pagg. 108

    Stampato nel 2016 da Soccorso Sociale

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    La difesa della razza. 1938. Studi incrociati

    22.00

    Stefania Labruzzo  (a cura di)

    Se il 1936, con l’Asse Roma-Berlino, e il 1939, con il Patto d’Acciaio, furono teatro di un deciso avvicinamento politico-militare tra l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista, è indubbiamente nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali da parte di Benito Mussolini, che entrambe le nazioni raggiunsero una perfetta intesa sul piano ideologico. Differentemente dal popolo tedesco, quello italiano, che, fino a tre anni prima – all’apertura delle ostilità con l’Etiopia – poteva ingenuamente intonare “Pupetta mora, africanina. Saprai baciare alla garibaldina”, veniva a trovarsi impreparato di fronte a una realtà pressoché sconosciuta: la purezza della razza. È a questa tangibile mancanza di conoscenza, a questa forte lacuna etico-culturale-identitaria che il regime fascista sentì la necessità pressante di porre rimedio.

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    La dottrina del fascismo e i documenti ufficiali dal 1919 al 1945

    12.00

    “La dottrina del fascismo”, può essere ritenuta il fondamento culturale di quell’azione che – attraverso la lotta – portò il fascismo stesso a compiere la rivoluzione. Per nulla dogmatica o accademica, la dottrina racchiude gli orientamenti filosofici, gli istinti vitali e gli slanci sociali di un fenomeno – quello fascista – che fu politico e spirituale al tempo stesso: la sintesi tra il pensiero e l’azione, la fede fanatica nel capo e nell’idea, il dono sacrale e incondizionato di sé, l’affermazione di avanguardie rivoluzionarie e consapevoli, la volontà di edificare una patria coesa e sovrana. E ancora: il richiamo alla tradizione della civiltà romana, il legame identitario con la terra dei padri, la dimensione verticale dell’esistenza, la centralità di uno Stato che oltrepassa il meccanismo burocratico, il primato del sangue sull’oro e dello spirito sulla materia, la concezione organica del popolo quale comunità nazionale. Il testo, arricchito dal saggio introduttivo di Luca Leonello Rimbotti, racchiude la famosa opera di Benito Mussolini, un intervento di Giovanni Gentile e anche un’ampia selezione di documenti ufficiali prodotti tra il 1919 e il 1945: dal Manifesto dei Fasci di Combattimento al Programma del Partito Nazionale Fascista, dalla Carta del Lavoro al Manifesto di Verona, dal Decreto per la socializzazione delle imprese al Decalogo dell’Italiano nuovo, redatto da Niccolò Giani per la Scuola di Mistica Fascista.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 184

    Stampato nel 2019 da Passaggio al bosco

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    La dottrina del fascismo e il suo posto nella storia del pensiero politico

    15.00

    Alfredo Rocco

    “Di quel complesso fenomeno politico e sociale, che si chiama fascismo, il quale, sorto in Italia, non più di sei anni or sono, ha riempito di sé tutta la vita italiana, e, oltrepassando le frontiere, ha avuto, dove più, dove meno, risonanza in ogni parte del mondo, molto si è discusso, molto si discute ancora”.

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    La filosofia della forza

    7.00

    Il giovane Mussolini, in questo scritto, sintetizza, con parole ispirate e vigore di pensiero, alcuni temi fondamentali della filosofia di Nietzsche.

    Brossura, 12 x 17 cm. pag. 42

    Stampato nel 2006 da Edizioni di Ar

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    La Francia di Vichy – Una cultura dell’autorità

    28.00

    Ormai da alcuni anni i contributi più validi e stimolanti per la conoscenza della realtà di Vichy vengono da studiosi non francesi. Col presente lavoro, Maurizio Serra affronta uno degli aspetti fondamentali e più controversi di tale realtà. Quello della cultura, non limitandosi però agli anni di Vichy, ma risalendo agli anni Trenta e anche più indietro, così da tracciare un convincente profilo della tradizione antirepubblicana e poter poi vedere come le diverse componenti di questa tradizione abbiamo giocato e si siano atteggiate nel 1940-44. Ne è uscito un libro che farà a lungo testo e che al tempo stesso si inserisce autorevolmente nel dibattito in corso sul “fenomeno fascista” e sui caratteri del “fascismo” francese.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 294

    Stampato nel 2011 da Le Lettere

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    La genesi e il martirio del Movimento Legionario romeno

    11.00

    La genesi del Movimento Legionario romeno va ricercata nella crisi spirituale, politica e sociale che da lungo tempo logorava la società di allora, con specifiche manifestazioni proprio in quei paesi dell’Europa sud-orientale ad economia agro-pastorale. Fenomeno storico ben definito, esso però prese corpo solamente all’indomani della I G.M. , configurandosi come reazione della comunità nazionale al nichilismo russo che nella rivoluzione bolscevica dell’autunno 1917 aveva trovato la sua espressione più violenta. Il libro racconta la genesi del Movimento Legionario romeno sotto la guida del suo Capitano e l’annientamento nel sangue di un tentativo unico di conciliare lotta politica e ricerca spirituale.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 1998 da Il Cinabro

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    La grande invasione

    15.00

    Lucien Rebatet

    Il 29 maggio 1943, la rivista settimanale “Film”, diretta da Nino Doletti, pubblica un articolo di Lucien Rebatet. Il titolo è: “La Grande Invasione”. Si tratta di un primo intervento, al quale ne seguiranno altri tre. Gli articoli sono la traduzione, quasi integrale, di quattro capitoli di un pampleth antisemita di Rebatet, uscito nel 1941 in Francia. la trasposizione in lingua italiana è curata da Enrico Fulchignoni, soggetista, sceneggiatore, documentarista e regista, uomo eclettico ed originale della cultura cinematografica di epoca fascista.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 130

    Stamato nel 2022 da Ardente

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    La guardia di ferro

    15.00

    Lorenzo Baracchi Tua

    Con la prefazione di S.E. Mihai Manoilescu, viene presentata questa istampa anastatatica (44 – 200) di un libro sulla Guardia di Ferro, stampata da Goliardia Fascista nel 1938.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag.124 diverse foto b/n

    Stampato nel 2018 da Centro Librario Occidente

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    La Legione. Quindicinale dei combattenti

    39.00

    AA.VV.

    Numero speciale della Rivista “La Legione” edita nel  1957. La monongrafia riunisce i numeri 19, 20 e 21 ed è datato 9 novembre 1957. La peculiarità di questa monografia è che, al suo interno presenta tre pagini spiegabili, ognuna composta da 4 fogli formato A4 che riporano delle adunate del Partito Nazionale Fascista, poco prima dell’inizio del swecondo conflitto mondiale.

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    La legislazione razziale del Fascismo – Leggi decreti circolari e ordinanze antiebraiche :1938-1945

    36.00

    Le leggi razziali del fascismo hanno colpito una comunità che, nel panorama europeo di allora, era tra le più integrate e che, anche in considerazione della sua esigua consistenza numerica, rappresentava un ben piccolo problema. L’esclusione se pur per pocchi anni, dalla compagine nazionale ha sortito l’effetto, presumibilmente latente da sempre, di cancellare alcuni secoli di convivenza tavolta difficile, spesso pacifica e di radicalizzare a tal punto i comportamenti di questa comunità che neppure l’abolizione di dette norme ha potuto ricondurla (nell’intimo non all’apparenza) nell’alveo nazionale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 224

    Stampato nel 2007 da Effepi

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    La marcia su Roma

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.75.

    Mario Bussoni         Prezzo di listino  15.00 (sconto 35%)

    Celebrata dal regime come coronamento della Rivoluzione Fascista, la Marcia su Roma è stata un colpo di stato o un’azzardo fortunoso? Questa guida ricostruisce con rigore la dinamica degli eventi, partendo dal 24 ottobre 1922, quando, nel corso del raduno delle camicie nere a Napoli, Mussolini afferma “O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Roma”. Il volume, dopo un’accurata ricostruzione storica, ripercorre i luoghi della Marcia: Napoli, dove viene abbracciato il piano d’azione, poi Milano, sede del Popolo d’Italia, Perugia, sede del quartier generale fascista, e infine il raduno delle squadre a Ferrara, Cremona, Civitavecchia e Firenze, confluite poi a Foligno, Tivoli, Monterotondo e Santa marinella, in attesa di entrare a Roma.

    Brossura, pag. 126, completamente illustrato in b/n e colori

    Stampato da Mattioli nel 2012

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    La marcia su Roma

    25.00

    Questo libro è la riproduzione anastatica dell’Album ricordo agli abbonati de “IL POPOLO D’ITALIA” nel XIV annuale della sua fondazione (15 Novembre 1938 – Anno VII e.f.), volume a tiratura limitata. Grazie a una bellissima selezione di immagini viene ricostruito quello che è stato lo spirito rivoluzionario della Marcia su Roma. Le fotografie ci permettono di rivivere quei momenti attraverso gli occhi di chi vi prese parte.

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    La marcia su Roma. Racconti squadristi di lotta e Rivoluzione

    18.00

    Giacinto Reale

    Che cosa fu la Rivoluzione fascista? Quali furono gli eventi che ne favorirono l’affermazione? Il presente testo vuole essere un contributo appassionato alla comprensione di un’atmosfera. Il quadriennio che precede la Marcia su Roma rappresentò una stagione turbolenta e straordinaria: dai giorni “di attesa e di marciapiede” alla creazione delle prime “squadre”; dal culto eroico del sacrificio al “me ne frego” impresso sulle bende delle ferite. Questo libro rappresenta un viaggio straordinario nella quotidianità di una stagione incendiaria, con un occhio di riguardo ai suoi più celebri protagonisti. Un fronte di lotta nel quale convissero l’ardore dell’arditismo e il pragmatismo mussoliniano, lo spirito antiborghese e il retaggio nazionalista, lo slancio aristocratico e la forte vocazione social.

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    La mia guerra – Diario dal fronte

    20.00

    Il 4 novembre del 1918 si chiudeva la grande guerra d’Italia. A cent’anni dalla vittoria, riemerge il diario di un soldato che, di lì a pochi anni, avrebbe segnato la storia italiana: Benito Mussolini. In una forma inedita, il diario del futuro capo del fascismo è stato trasformato per la prima volta in un fumetto storico. Le pagine dal fronte di Mussolini prendono vita, mostrandosi in una forma inedita capace di soffermarsi tanto sulla spettacolarità delle scene alpine di guerra quanto sugli aspetti più umani e psicologici della vita in trincea. La sceneggiatura del fumetto muove, innanzitutto, proprio dalle riflessioni più profonde di un Mussolini pre-fascista che, nelle trincee di ghiaccio e di fuoco della grande guerra, porta a definitivo compimento la propria formazione umana e politica.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 172 riccamente illustrato con disegni b/n

    Stampato nel 2018 da Ferrogallico

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    La Milizia Nazionale Forestale 1926-1945. Storia uniformi e immagini

    145.00

    Dal 1926 alla fine del Secondo Conflitto Mondiale, la responsabilità tecnica della gestione delle foreste pubbliche fu affidata alla Milizia Nazionale Forestale, che in seguito alla soppressione del Corpo Reale delle Foreste, era stata chiamata a far parte delle Forze Armate dello Stato. Non si può quindi ignorare un periodo così significativo della nostra storia, che è stato segnato da avvenimenti epocali durante i quali i forestali hanno svolto il loro servizio in codizioni disagevoli e con senso del dovere e hanno partecipato agli eventi bellici con grande valore. La meticolosa ricerca condotta dagli autori si prefigge di colmare una lacuna della storiografia inerente la forestale e l’analisi delle fonti, consente di far emergere gli aspetti salienti delle realizzazioni compiute, delle tecniche adottate e anche della struttura, dei compiti, dell’organizzazione dei servizi, dell’impiego del personale e delle uniformi dell’epoca. L’apparato iconografoco è stupendo: circa 210 fotografie in b/n e seppiate, che propongono uomini in armi, cartine e oggettistica varia; 190 illustrazioni a colori con uniformi, copricapi, oggettistica, cartoline e cartine, e ancora 45 tavole uniformologiche a colori che riproducono uniformi e mostrine; 15 pagine a colori di memorabilia e cartoline e 13 pagine che riportano un album fotografico di un appartenente alla Milizia.

    Rilegato con custodia rigida 23 x 33 cm. pag. 238 interamente illustrate con immagini b/n e colori + 64 tavole a colori + 13 pagine di album fotografico b/n

    Stampato nel 2005 da Editori Associati per la Comunicazione

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni

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    La MIlizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nella riconquisa ta della Libia (1923-1931)

    20.00

    Dopo la vittoriosa campagna in A.O.I. del 1935-36 fiorirono decine di volumi dedicati all’operato della M.V.S.N. Non goderono invece di altrettanta attenzione le camicie nere che vennero inviate in Libia negli anni ’20 per partecipare, con gli uomini del Regio Esercito, alle operazioni per la riconquista del territorio, perso durante la Grande Guerra. La storia di quei reparti della M.V.S.N. è infatti poco conosciuta, nonostante le migliaia di uomini che vi militarono fossero stati impegnati, per quasi dieci anni, in un conflitto “sporco”. Un conflitto caratterizzato dalla non chiara distinzione fra le parti in lotta e la popolazione civile, dalle peculiari modalità degli scontri, condotti dagli arabi prevalentemente con azioni di guerriglia e dagli italiani con rastrellamenti e rappresaglie, e dolorosamente segnato da una ferocia spesso elevatissima, dimostrata da entrambe le parti. Fu, forse, proprio per questo che poche notizie giunsero sino a noi. Quest’opera tenta di delineare, senza pregiudizi ideologici, il più chiaramente possibile e secondo un criterio – in linea di massima – cronologico, l’azione svolta in Libia tra il 1923 (anno di arrivo in colonia delle prime legioni) e il 1931 (anno della cattura di Omar El Muktar e della fine della rivolta) dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, in campo sia militare che civile.

    Brossura 16 x 24 cm. pag. 192 con circa 100 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Marvia

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    La morte dei fascisti

    19.00

    Da Pericle a Ezra Pound, dalla Divina Commedia a Tommaso Filippo Marinetti, da Giovanni Gentile a Louis-Ferdinand Célin, una storia delle idee del XX secolo del tutto originale in cui Giano Accame passa in rassegna il rapporto concettuale e simbolico del fascismo con la morte, che la moderna società liberale ha rimosso, avendo perso il vero senso della vita, che non esclude il suo sacrificio per valori più alti come quello di Patria. Attraverso la letterattura, la filosofia e gli eventi storici, questo saggio, profondo e articolato, a cui l’autore ha lavorato letteralmente fino all’ultimo, analizza il valore della morte, spogliandola di ogni aspetto morboso per ricostruirne la concezione naturale e anti-individualistica che ne fa un fatto sociale serenamente accettato.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 342 + 6 pagine fuori testo con 12 foto b/n

    Stampato nel 2010 da Mursia

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    La natura del duce. Una storia ambientale del fascismo

    24.00

    Marco Armiero  – Roberta Biasillo

    La natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. Il libro non insegue dunque il fantasma di un Mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. Diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell’ambiente. Il libro muove da un’analisi della figura di Mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell’ambiente.

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    La nostra sfida alle stelle. Futuristi in politica

    15.00

    Emilio Gentile

    Ilmanifesto di fondazione del futurismo, pubblicato su “Le Figaro” il 20 febbraio 1909 (quest’anno ne ricorre il centenario), si concludeva con le parole: “La nostra sfida alle stelle”. Quel grido vitalistico incarna bene l’entusiasmo tragico del futurismo per la modernità, percepita come un’epoca di lotta e di espansione della potenza dell’uomo, lanciato alla “conquista del divino”. Movimento prevalentemente artistico, il futurismo aveva l’ambizione di realizzare una rivoluzione totale che investisse ogni aspetto della vita dall’arte al costume – per creare l’italiano nuovo e, diversamente da altre avanguardie del primo Novecento, ebbe da subito una vocazione politica decisamente orientata in senso nazionalista. I futuristi esaltavano la violenza e la “guerra come igiene del mondo”; furono accesamente interventisti; nel 1918 fondarono un partito e un anno più tardi, con Mussolini, diedero vita ai Fasci di combattimento; parteciparono con D’Annunzio all’avventura di Fiume; simpatizzarono per il bolscevismo; si proponevano di abbattere la monarchia e scacciare il papa dall’Italia.

    Brossura14 x 21 cm. pag. 147 + 9 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2009 da Laterza

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    La palestra del Littorio

    32.00

    L’Accademia di educazione fisica della Farnesina, fondata nel 1928, avrebbe dovuto svolgere una funzione essenziale: formare gli insegnanti di educazione fisica delle scuole medie dell’Italia fascista e gli istruttori ginnico-sportivi dell’organizzazione giovanile del regime. Ma le necessità contingenti portarono i fascisti a compiere delle scelte diverse. Attraverso una serie di progetti, in parte realizzati e in parte rimasti sulla carta, la Farnesina assunse, tra l’altro, il ruolo di istituto per la formazione della dirigenza maschile delle organizzazioni giovanili fasciste. L’esperimento totalitario, messo in atto per due decenni dall’Onb e dalla Gil, per creare l'”italiano nuovo” e per indurre i giovani ad assumere dei modelli di comportamento pienamente rispondenti alla cultura fascista non fu un aspetto marginale e accessorio del sistema mussoliniano. Fu un esperimento serio di cui l’Accademia della Farnesina, come mostra chiaramente il presente lavoro, rappresentò una delle punte di diamante. La fine del regime travolse l’Accademia. La Farnesina, centro liturgico e cuore ideale del progetto pedagogico fascista, venne dimenticata, come se non fosse mai esistita. Il presente volume vuole ripercorrerne le vicende dal prologo all’epilogo.

    Brossura 14 x 22 cm. pag. 273

    Stampato nel 2009 da Franco Angeli

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    La paternità nell’Italia fascista

    27.00

    Martina Salvante

    Il regime fascista tentò di compenetrare la famiglia italiana e i suoi componenti al fine di plasmare una collettività che ne condividesse – o subisse – l’ideologia, le ambizioni e i metodi. Tale disegno fu perseguito con strumenti diversi, dall’uso della propaganda alla promulgazione di forme di assistenza sociale, dalla condanna di ogni opposizione alla promozione di comportamenti conformi all’ideale fascista.

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    La resistenza fascista – Fascisti e agenti speciali dietro le linee

    25.00

    Un libro che tratta di un pezzo di storia negata: la resistenza fascista agli angloamericani nel Sud Italia invaso. L’autore ha raccolto numerose testimonianze di quelli che, considerando gli Alleati invasori e non liberatori, continuarono a combatterli nel Meridione d’Italia anche dopo l’8 settembre. Il punto di forza del libro è costituito proprio da queste testimonianze che, assieme ad alcuni documenti inediti provenienti dal National Archives di washington, costituiscono un vero e proprio elemento di novità sull’argomento,

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 290 illustrato con 16 foto b/n

    Stampato nel 2005 da Ma.Ro

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    La Risiera di San Sabba di Trieste

    13.00

    Sulla risiera di San Sabba a Trieste sono state proposte delle interpretazioni che, a dir poco, alterano la lettura obbiettiva che emerge da dati, scritti, documenti, che da diversi decenni sono a disposizione di storici e ricercatori. Prima fra tutte la vulgata che la struttura sia stata adibita dai tedeschi, a campo di sterminio di oppositori, quali che fossero. I dati emersi fin ora sono discordanti, troppo discordanti per essere veritieri. Per questo l’autore li ha analizzati indipendentemente dalle fonti, per mettere in evidenza punti fermi e incontrovertibili.

    Brossur,a 15 x 21 cm. pag. 111 con 7 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Settimo Sigillo

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    La rivoluzione conservatrice alle origini del fascismo – Papini, Prezzolini, Soffici e la Rivolta dello Spirito

    Il prezzo originale era: €17.00.Il prezzo attuale è: €11.05.

    Manlio Triggiani      prezzo di listino: 17.00 (sc. 35%)

    Antologia di scritti di autori che hanno avuto una notevole importanza per la cultura italiana: hanno rivoluzionato il panorama culturale nazionale contribuendo a cambiare la percezione che i giovani avevano della realtà del loro tempo. Lasciarono un segno che solamente una cultura senza punti di riferimento tende oggi a non considerare, a non conoscere, a far dimenticare. Ma l’opera di questi intellettuali resta una delle imprese maggiori della storia del giornalismo e della cultura letteraria e politica d’Italia.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 230

    Stampato nel 2015 da Pagine

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    La rivoluzione fascista

    19.00

    Nuova edizione che, oltre a salvare l’impostazione della prima edizione del 1996 curata da Attilio Cucchi e Gastone Galante, viene completata da una seconda parte con nuovi testi. Lo scrittore toscano, esempio di una disciplina militante esemplare, di un’intransigenza incarnata, di una coerenza scintillante, lascia ai posteri il messaggio di una libertà saldata alla responsabilità, di un coraggio delle proprie idee unito ad un rigore esistenziale con pochi eguali. Tornare a leggerlo offre un metro di misura di ciò che è grandezza e genialità. Oltre ai testi di Berto Ricci saggi di Julius Evola, Roberto Farinacci, Beppe Niccolai.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 196

    Stampato nel 2014 da AGA

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    La rivoluzione fascista toscana e i suoi caduti

    22.00

    AA.VV.

    «Erano anime pure e ardimentose, pronte al sacrificio senza nulla chiedere e anticipavano nello spirito e nel carattere la nuova Italia fascista – Io so quanto la rivoluzione del 1922 deve alla grande riscossa toscana del 1921 – Le giovani camicie nere cadute hanno fatto della Toscana una regione dove il fascismo è sempre vigile – Noi ricordiamo i nostri morti e marciamo più rapidamente innanzi – Questo è il loro ordine». Un messaggio di Mussolini, inviato alla Federazione fiorentina il 2 marzo del 1931, in occasione della commemorazione degli squadristi della città, insieme alla formula del giuramento fascista, «Nel nome di Dio e dell’Italia, giuro di consacrarmi tutto e per sempre al bene d’Italia», incisa su una lapide, accoglie il 27 ottobre del 1934 nella cripta di Santa Croce i corpi di trentasette «martiri» di Firenze, caduti per la causa fascista prima della marcia su Roma o in seguito alle ferite riportate negli scontri. Questa è la loro storia.
    ristampa anastatica

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 304

    Stampato nel 2021 da Adler

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    La rivoluzione in camicia nera. Dalle origini al 25 luglio 1943

    21.00

    Paolo Buchignani

    La tesi dello storico Buchignani è che sia esistito un gruppo di fascisti rivoluzionari separato dal fascismo “che conosciamo tutti” – conservatore, squadrista, autoritario, autocratico, totalitario, razzista – e che questo gruppo abbia poi inevitabilmente sposato i princìpi del partito comunista. L’indagine si dipana a partire dagli intensi rapporti intercorsi tra il fascismo di sinistra e alcuni importanti gerarchi e intellettuali, con il fine di spiegare i rapporti tra fascismo e cultura d’avanguardia nella Roma di Bontempelli, Pirandello, Ungaretti, Marinetti; nei romanzi di Moravia; nelle riviste e nei giornali fascisti. Un’analisi puntuale di una parte dolorosa della nostra storia.

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    La Rivoluzione nella Rivoluzione – cronostoria della dottrina sociale fascista : il nuovo ordinamento economico produttivo repubblicano : verso un nuovo modello socio-economico naz

    17.50

    Questo libro è un’analisi storico-economica della “Socializzazione”. Dal “Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato Libero di Fiume”, alla “Carta del lavoro”, ai “Diciotto punti di Verona”. E’ anche una critica spietata al sistema capitalistico e un tentativo di congegnare un sistema economico-produttivo a misura d’uomo che realizza all’interno della comunità organica la massima armonia spirituale ed il miglio uso delle risposte.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 223

    Stampato nel 1997 da Settimo Sigillo

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    La Roma di Mussolini – La più completa ricostruzione delle trasformazioni della città durante il regime fascista

    14.90

    Nella documentazione degli anni Venti e Trenta sullo sviluppo urbanistico di Roma l’aggettivo che ricorre con frequenza è “moderno”. Negli studi specialistici, negli articoli per il grande pubblico, nelle riflessioni di architetti e urbanisti dell’epoca, la trasformazione della capitale – così come dell’Italia intera – era correlata agli sviluppi di cui la società e la vita quotidiana avrebbero conosciuto gli effetti più profondi nei decenni a venire. Ma è davvero esistita un’architettura fascista? Stando agli edifici realizzati nello stesso periodo fuori dall’Italia e alle testimonianze degli architetti razionalisti, bisogna rispondere di no. Durante il regime venne concesso spazio tanto alla tradizione quanto al rinnovamento. Nell’ex foro Mussolini trovano posto il richiamo al classico dello Stadio dei Marmi e la sperimentazione formale della Casa delle armi. Le costruzioni dell’E42 non sono così poi dissimili dal monumentalismo semplificato, in auge in Francia, in Unione Sovietica o negli Stati Uniti. Gli architetti che diedero vita alla Roma mussoliniana lavorarono con successo anche per la Roma antifascista. Si tratta di un continuum di idee, progetti e personaggi che ha origine ben prima dell’avvento del fascismo e che proseguirà nei decenni successivi. Dopo oltre settant’anni questo volume monumentale affronta in modo documentato e con il necessario distacco un campo di ricerca che spesso ha visto scontrarsi visioni contrapposte.

    Brossura, 17 x 23 cm. pag. 454 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2022 da Newton&Compton

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    La salma nascosta – Mussolini dopo piazzale Loreto da Cerro Maggiore a Predappio (1946-1957)

    15.00

    Il libro in questione a leggerlo sembrerebbe un giallo, se non fosse invece la cronaca e la storia di quanto rimase di Benito Mussolini, all’indomani della cosidetta “liberazione”. Sepellito nel cimitero milanese di Musocco, poi trasfugato da tre nostalgici, nascosto in varie località e quindi recuperato dalle forze dell’ordine, prima di “scomparire” un’altra volta. Per undici anni, tra il 1946 e il 1957, la Repubblica Italiana lo celò infatti a nemici e nostalgici, utilizzando il convento dei Frati cappucini di Cerro Maggiore, in provincia di Milano. Dalle vicende emergono anche i tratti della società italiana nel dopoguerra, con le speranze, le ansie e le credulità del periodo.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 188 illustrato con circa 47 foto b/n

    Stampato nel 2007 da Vaccari

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    La scoperta dell’Italia – Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani

    20.00

    L’Italia di inizio Novecento si rivelò per i corrispondenti americani, colti alla sprovvista dal suo grande fermento politico, un enigma difficile da decifrare e narrare ai lettori d’oltreoceano. Già profondamente scossi dalle lotte sociali del Biennio Rosso, ai loro occhi veri e propri moti eversivi di derivazione russa, di fronte al sorgere del movimento mussoliniano ebbero reazioni diverse: alcuni, abbandonandosi a illusioni e pregiudizi, azzardarono audaci analogie tra il capo del fascismo e i protagonisti dell’epopea a stelle e strisce; altri si avventurarono in analisi fondate su un immaginario carattere italico, frutto di conoscenze superficiali e stereotipi. Di fatto, fino a metà degli anni trenta Mussolini godette di grande popolarità presso la stampa americana. Gli inviati che giungevano numerosi a Roma per intervistarlo scrivevano articoli apologetici sul giovane dittatore, ne esaltavano l’iperattivismo e la ferrea volontà nell’imporre regole a un popolo che, in fondo, consideravano anarchico. Alcuni credettero addirittura di aver trovato nel fascismo la quadratura del cerchio: una seria riforma del capitalismo con l’aggiunta di elementi di umanitarismo sociale.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 494

    Stampato nel 2017 da Marsilio

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    La sinistra fascista – Storia di un progetto mancato

    14.00

    Questo volume porta alla luce la più inquieta fra le diverse e non di rado conflittuali anime del fascismo: la cosiddetta sinistra fascista. Parlato identifica i tratti salienti del mosaico di idee, valori e umori che ne costituisce l’identità, seguendo il “fiume carsico” della sinistra fascista oltre la fine del Ventennio, fin dentro gli anni Settanta. Un forte spirito antiborghese e anticapitalistico, un’idea della politica come rivoluzione, l’obiettivo di una democrazia popolare totalitaria di radice rousseauiana caratterizzano questo fascismo che ha le sue origini nel sindacalismo rivoluzionario d’anteguerra, e il suo habitat nelle strutture sindacali e nelle organizzazioni giovanili universitarie. Con la Seconda Guerra Mondiale i fascisti di sinistra scelsero spesso sponde opposte: alcuni rimasero fedeli al proprio essere fascisti, altri al proprio essere rivoluzionari ed entrarono nel partito comunista, dove occuparono anche posti di prestigio.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 404

    Stampato nel 2008 da Il Mulino

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    La storia negata – Musica e musicisti nell’era fascista

    25.00

    Un periodo della nostra storia recente alterato e in parte cancellato da pregiudiziali ideologiche. Un rinascimento musicale capace di far confluire la musica italiana nel grande alveo della Tradizione europea. Decenni di cautele, sospetti e omissioni hanno impedito ai grandi compositori del Ventennio fascista il diventare parte corrente del repertorio concertistico. Una grave frattura si è incistata dentro la linea evolutiva del nostro Novecento, rendendolo vulnerabile alla demagogia e ad uno sperimentalismo elitario e talora orientato alla pura propaganda politica. La storia negata è un ripensamento critico di questa epoca così vicina a noi, ma per certi aspetti inaccessibile come una civiltà sepolta. Compositori, direttori d’orchestra, musicologi, istituzioni sinfoniche e liriche: tutto il complesso e vivacissimo fermento creativo alimentato da un Regime che voleva sdoganare l’Italia dalla sua immagine internazionale: “una terra di mandolinisti”, rivive in una prospettiva del tutto ripensata, nell’intento di far tornare le poetiche di questa età mercuriale un fermento vivo del nostro mondo musicale. L’attuale momento critico, per la nostra cultura, è determinato in gran parte proprio da questa massiccia rimozione del rinascimento italiano fiorito nei primi decenni del Novecento.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 200

    Stampato nel 2016 da Zecchini

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    La Svastica e l’Arcangelo – Nazionalismo ed antisemitismo in Romania tra le due guerre mondiali

    15.00

    In questo volume viene illustrato il composito mondo della cultura nazionale romena tra le due guerre mondiali: autori, testi,sigle importanti per comprendere la storia di questo paese europeo così vicino alla cultura italiana. Il volume è arricchito da un’Appendice che presenta per la prima volta in italiano i testi giovanili del fondatore della Guardia di Ferro, Corneliu Z. Codreanu.

    Brossura, pag. 138

    Stampato nel 2000 da Il Cerchio

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    La tentazione fascista

    25.00

    Romantici, sognatori, illusi, traditi. Con le etichette più disparate, la critica contemporanea ha cercato di definire l’atteggiamento di quegli intellettuali che nel confuso turbine di passioni che avvolgeva l’Europa fra le due guerre cercarono di rovare, nei nuovi valori che i regimi di Hitler e Mussolini pretendevano di incarnare, un’alternativa alla decadenza. Lontano dalle passioni di parte e dall’eredità dei pregiudizi, in questo suo volume che Renzo De Felice ha definito, nell’Intervista sua fascismo, “il più bel libro mai scritto su quel tema difficile e irto di trabocchetti che è il discorso sull’ideologia fascista”, l’Autore riesamina il caso di questi uomini di pensiero – Hamsun, Pound, Drieu La Rochelle, Céline, Junger, Benn, Brasillach, de Chateaubriant – nell’ottica, volutamente priva di riserve morali, della “tentazione”. Potevano, uomini educati a una concezione tragica ed eroica dell’esistenza, toccati dal relativismo morale nietzschiano, in rivolta contro lo spirito borghese del tempo, sottrarsi al fascino epocale di quel progetto di trasgressione dei valori meramente sociali e secolari che prometteva, nello sforzo colossale e solenne di una nazionalizzazione delle masse, cattedrali di luce e imperi per un nuovo millennio? Riscrivendo con acutezza la storia di un progetto incompiuto, il libro ricrea, in un giuoco di suggestioni estetiche, letterarie, storiche, l’atmosfera di un’epoca e indaga, con sincera spregiudicatezza, le radici di una concezione del mondo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 308

    Stampato nel 2015 da Settimo Sigillo

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    La terza via fascista – Il mito del corporativismo

    28.00

    Il fenomeno fascista si è configurato negli anni tra le due guerre come una “terza via”, distinta e contrapposta rispetto a liberalismo e socialismo. Della soluzione fascista quale fu percepita o vissuta in quel tempo, il corporativismo è uno degli elementi più importanti, in quanto tendeva a dare risposta a quello che pareva uno degli interrogativi più drammatici dell’epoca, e che dopo la crisi del 1929 apparve di portata esplosiva: l’assetto complessivo di una società che non poteva più fondarsi sugli automatismi della “mano libera” della dottrina tradizionale e che guardava con timore alla soluzione collettivistica che prendeva corpo nell’Unione Sovietica dei piani quinquennali.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 316

    Stampato nel 2006 da Carocci

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    La valle della giovinezza – Storia dell’ultimo «Campo Dux» e dei ragazzi di Salò in Val d’Astico nell’estate 1944

    22.00

    Nell’estate del 1944 la Val d’Astico si trasformò nella “Valle della giovinezza”. Qui infatti fu organizzato l’ultimo Campo Dux, al quale parteciparono migliaia di uomini, e fra questi moltissimi giovani, per addestrarsi alle armi, in vista dell’impiego nei reparti della Guardia Nazionale Repubblicana. Un fenomeno volontaristico di proporzioni nazionali, finora ignorato dalla storiografia, qui analizzato anche allo scopo di conoscere l’universo morale e politico che ispirò i partecipanti alla Repubblica Sociale Italiana.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 336 illustrato con circa 52 foto b/n e 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato da Cierre nel 2011

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    La Vita italiana 1913-1938 Indici

    18.00

    Nel gennaio 1913 La Vita Italiana all’Estero nacque con questo programma: «La rivista seconderà quel salutare movimento dello spirito pubblico verso i problemi di politica estera, coloniale e di emigrazione, e vuole essere una voce libera che, facendo opera di divulgazione, diventerà lume alle correnti della pubblica opinione e alle tendenze della vita collettiva». nel 1914, assunto titolo più comprensivo, La vita Italiana estese il metodo della libera discussione a tutti i problemi politici e sociali, ponendo l’arma della polemica al servizio della verità e delle aspirazioni nazionali…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 64. In allegato Cd

    Stampato nel 2016 da Effepi

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    La vittoria del 1934 – I Campionati Mondiali di Calcio nella politica del Regime

    16.00

    Il 10 giugno 1934, nella coreografica cornice dello stadio del Partito Nazionale Fascista, la selezione italiana di football sconfigge sul terreno di gioco la rappresentativa cecoslovacca, laureandosi per la prima volta campione del mondo nello sport fin da allora più seguito dagli italiani. Sul pennone dello stadio romano, campeggia la bandiera nera del Partito Unico, mentre gli altoparlanti diffondono le note di Giovinezza, amplificate dal coro unanime dei cinquantamila spettatori presenti. In tale atmosfera di entusiasmo collettivo, Benito Mussolini si affaccia dalla tribuna nell’atto di raccogliere platealmente, davanti a una nutrita schiera di fotografi giunti da ogni parte del mondo, l’esplicito saluto romano degli azzurri schierati al centro del campo. Il Mondiale di calcio diventa una prospettiva da cui analizzare le dinamiche della stabilizzazione totalitaria e le ricadute interne al regime. Il calcio è, a un tempo, uno strumento di propaganda, un veicolo di consenso, una risorsa di politica estera da utilizzare nel confronto e nella dialettica con gli altri Paesi, di volta in volta potenziali alleati o nemici, in una sorta di simbolica anticipazione delle contese politiche. A far da contorno all’investimento politico del regime sull’evento è poi il racconto, in chiave epica ed enfatica, delle vicende calcistiche da parte delle grandi firme del giornalismo sportivo del tempo, degli inviati della radio, degli illustratori dei manifesti murali, significativi strumenti di comunicazione, a vario titolo arruolati dai vertici politici dello sport fascista nella costruzione di un rapporto di mobilitazione con un pubblico numeroso e partecipe.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 229

    Stampato nel 2014 da Solfanelli

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    Laval-Mussolini, l’impossibile asse. La storia dello statista francese che volle l’intesa con l’Italia

    18.30

    Roberto Festorazzi

    Nel 1935 Italia e Francia furono a un passo dal realizzare un nuovo ordine europeo che isolasse Hitler. Artefice di questo progetto fu Pierre Laval. Quattro volte primo ministro negli anni Trenta, Laval fu promotore di accordi internazionali che avrebbero potuto cambiare l’assetto dell’Europa, ma la caduta del suo governo, nel gennaio del 1936, e la vittoria del Fronte Popolare mutarono il corso della Storia. Dopo la sconfitta della Francia, nel 1940, Laval incarnò l’anima politica del governo di Vichy. Nel 1945 il generale De Gaulle lo volle morto: fu giustiziato con le accuse di alto tradimento e collaborazione con il nemico. Ma chi era davvero Laval? Un bieco collaborazionista o un uomo di Stato che cercò di proteggere il suo popolo dalla violenza nazista? Un lucido interprete della linea pacifista o un doppiogiochista? Questa biografia riapre tutti gli interrogativi lasciati irrisolti dalla sua morte e rimette sul tavolo della Storia gli errori delle diplomazie europee che potevano fermare Hitler.

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    Le «signore del fascio» – L’associazionismo femminile fascista nel ravennate (1919-1945)

    15.00

    La prima ricerca organica sull’associazionismo femminile fascista della provincia di Ravenna. Ricostruendo il panorama delle organizzazioni di massa del regime, l’autrice ne delinea la vicenda storica e il diverso radicamento nel territorio ravennate, esaminando il ruolo in esse ricoperto dalle donne e soffermandosi in particolare sulle associazioni femminili, Massaie rurali, Sezioni operaie e lavoranti a domicilio e Fasci femminili, analizzate sulla scorta di fonti in gran parte inedite.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 134

    Stampato nel 2008 da Longo Editore

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    Le ali del potere – La propaganda aeronautica nell’Italia fascista

    24.00

    Sulla base di un ampio campione di fonti, questo libro scandaglia il tema del fascismo alato, indagando il legame precoce tra fascisti e ambienti aviatori e evidenziando come il regime di Mussolini si configurasse come un caso originale di uso politico e ideologico dell’aeronautica. Con l’identificazione mitica tra aviazione e fascismo, tra arte del pilotaggio e arte di governo, con la valorizzazione delle esperienze aviatorie del Duce, con il ricorso alla retorica dannunziana e alla polemologia futurista per esaltare le imprese delle ali italiane, gli artefici della propaganda svilupparono un culto patriottico dell’aviazione che svolse una funzione pedagogica centrale nella politica fascista. La storia di questo culto arricchisce la conoscenza della natura rituale e scenografica del fascismo, nonché della sua permanente oscillazione tra la propensione a irreggimentare le masse con l’organizzazione capillare di manifestazioni aeree rivolte al pubblico – e la promozione dell’eroismo aristocratico – con la glorificazione di piloti quali Francesco Baracca o Francesco De Pinedo.
    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 23,5 cm. pag. 340

    Stampato nel 2010 da Utet

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    Le arti e il fascismo – Italia anni trenta

    5.00

    Negli anni Trenta, in Italia, il sistema delle arti deve confrontarsi con il regime fascista e le sue esigenze di controllo e propaganda, ma al tempo stesso diventa terreno di confronto fra artisti e tendenze. Una scena artistica vivace e combattiva, con fautori del classico e delle avanguardie, astrattisti ed espressionisti, cantori dei trionfi dell’impero e minimalisti crepuscolari. Un clima comunque fervido, che attraversa pittura, scultura, architettura, design, arti minori e anche i nuovi media del tempo: cinema, riviste, comunicazione pubblicitaria. Un sistema che il regime, in parte, cerca di ingabbiare in logiche corporative e che invece riceve visibilità in manifestazioni come Biennale, Triennale, Quadriennale.

    Brossura, 21 x 28,5 cm. pag. 50 completamente illustrato b/n e colori

    Stampato nel 2015 da Giunti

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    Le Camicie Nere 1935-1945

    15.00

    Poco dopo la sua ascesa al potere nell’ottobre 1922, Mussolini trasformò le “Squadre d’azione” del partito fascista nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. I suoi reparti combattenti – i battaglioni delle Camicie Nere – furono organizzati nel 1928 e sarebbero quindi entrati in azione nelle guerre combattute dal fascismo sia in Africa sia in Europa. Le Camicie Nere combatterono contro i Senussiti in Libia, in Etiopia e – non ufficialmente – per Francisco Franco in Spagna: molti di loro caddero in queste guerre. Quando l’Italia entrò nel Secondo conflitto mondiale con la dichiarazione di guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, le legioni di Camicie Nere combatterono sul fronte orientale, in Grecia, in Jugoslavia e in Africa settentrionale. Dopo la resa dell’Italia, numerosi, tra loro, si unirono ai tedeschi per continuare a combattere, soprattutto contro i partigiani, sia nei territori della Jugoslavia sia in Italia – sino alla fine della guerra. Questa nuova storia dei reparti combattenti delle Camicie Nere fornisce dettagli sulle vicende di tali formazioni, paramilitari prima e combattenti poi, dall’ascesa al potere di Mussolini alla fine della Seconda guerra mondiale.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 132 con circa 67 foto b/n + 8 tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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