Sommergibili e mezzi d’assalto subacquei italiani Vol. I e II

118.00

Molti furono nei secoli passati i tentativi umani di vincere gli spazi sotto i mari e i cieli sopra la superfice terrestre. Ma questi primi timidi tentativi mostrarono tutti i limiti della tecnica di allora, qualcuno ebbe comunque sucesso e alla fine del XVIII secolo furono condotte le prime ascensioni in pallone aerostatico e ci fu qualche breve episodio di navigazioine subaquea. Queste difficoltà nei decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, con i progressi della tecnica, vennero man mano superate. Il mezzo subaqueo, al contrario di quello aereo, è da sempre rimasto legato quasi esclusivamente all’impiego militare. La storia di sommergibili e sottomarini, è storia di mezzi sviluppati e costruiti dalle marine militari. In questa storia la Regia Marina ha giocato spesso un ruolo di primo piano: dall’esperienza fatta con il “Delfino”, primo sommergibile costruito in Italia, si passò a mezzi sempre più complessi che, grazie anche alla cantieristica italiana, consentirono alla Regia Marina di disporre all’inizio del conflitto di una numerosa componente subaquea con equipaggi ben addestrati (quello che mancò probabilmente fu un piano strategico di utilizzo dei sommergibili). Uscita praticamente distrutta dalla II G. M. la componente subaquea fu ricostituita lentamente con grande tenacia fino all’entrata in servizio, pochi anni or sono, dei sottomarini della classe U-212, che costituiscono lo stato dell’arte di questa specialità. Il volume, per ogni singola unità analizza, fornisce le caratteristiche tecniche e l’attività operativa e fornisce i disegni in scala dello scafo e degli organi più importanti. Arrichiscono ulteriormente il lavoro diverse tavole ripiegate con profili a colori in scala 1:200.

2 volumi rilegati, 25,5 x 29 cm. pag 745 con circa 745 foto e disegni b/n e 15 tavole fuori testo a colori e b/n

Stampato nel 2010 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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Descrizione

Alessandro Turrini – Ottorino O. Miozzi – Manuel M. Minuto

Molti furono nei secoli passati i tentativi umani di vincere gli spazi sotto i mari e i cieli sopra la superfice terrestre. Ma questi primi timidi tentativi mostrarono tutti i limiti della tecnica di allora, qualcuno ebbe comunque sucesso e alla fine del XVIII secolo furono condotte le prime ascensioni in pallone aerostatico e ci fu qualche breve episodio di navigazioine subaquea. Queste difficoltà nei decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, con i progressi della tecnica, vennero man mano superate. Il mezzo subaqueo, al contrario di quello aereo, è da sempre rimasto legato quasi esclusivamente all’impiego militare. La storia di sommergibili e sottomarini, è storia di mezzi sviluppati e costruiti dalle marine militari. In questa storia la Regia Marina ha giocato spesso un ruolo di primo piano: dall’esperienza fatta con il “Delfino”, primo sommergibile costruito in Italia, si passò a mezzi sempre più complessi che, grazie anche alla cantieristica italiana, consentirono alla Regia Marina di disporre all’inizio del conflitto di una numerosa componente subaquea con equipaggi ben addestrati (quello che mancò probabilmente fu un piano strategico di utilizzo dei sommergibili). Uscita praticamente distrutta dalla II G. M. la componente subaquea fu ricostituita lentamente con grande tenacia fino all’entrata in servizio, pochi anni or sono, dei sottomarini della classe U-212, che costituiscono lo stato dell’arte di questa specialità. Il volume, per ogni singola unità analizza, fornisce le caratteristiche tecniche e l’attività operativa e fornisce i disegni in scala dello scafo e degli organi più importanti. Arrichiscono ulteriormente il lavoro diverse tavole ripiegate con profili a colori in scala 1:200.

2 volumi rilegati, 25,5 x 29 cm. pag 745 con circa 745 foto e disegni b/n e 15 tavole fuori testo a colori e b/n

Stampato nel 2010 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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