Sette colpi a bordo

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L’ammiraglio Angelo Iachino, che comandò le nostre forze navali dal dicembre 1940 all’aprile 1943, nel libro Tramonto di una grande Marina scrive testualmente che “i colpi andati a segno furono sempre pochissimi”; ovviamente quelli delle nostre unità maggiori. E ciò a causa dell’eccessiva dispersione delle salve, in quante “le nostre norme per il collaudo delle munizioni erano assai meno rigorose di quelle in uso nelle Marine estere”. Perché non si provvide in tempo ad eliminare tale handicap? Mistero. E’ un fatto che nessuna nostra corazzata (le tre Littorio, le due Duilio, le due Cavour) in 39 mesi riuscì a mettere un colpo a segno sulle navi inglesi; pochissimi i colpi centrati dagli incrociatori, pesanti e leggeri.

Brossura, 17 x 24 cm. pag. 100 con alcune foto b/n

Stampato nel 2018 da IBN

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Descrizione

Carlo De Risio

L’ammiraglio Angelo Iachino, che comandò le nostre forze navali dal dicembre 1940 all’aprile 1943, nel libro Tramonto di una grande Marina scrive testualmente che “i colpi andati a segno furono sempre pochissimi”; ovviamente quelli delle nostre unità maggiori. E ciò a causa dell’eccessiva dispersione delle salve, in quante “le nostre norme per il collaudo delle munizioni erano assai meno rigorose di quelle in uso nelle Marine estere”. Perché non si provvide in tempo ad eliminare tale handicap? Mistero. E’ un fatto che nessuna nostra corazzata (le tre Littorio, le due Duilio, le due Cavour) in 39 mesi riuscì a mettere un colpo a segno sulle navi inglesi; pochissimi i colpi centrati dagli incrociatori, pesanti e leggeri.

Brossura, 17 x 24 cm. pag. 100 con alcune foto b/n

Stampato nel 2018 da IBN

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