Descrizione
Matteo Borrini, Vincenzo Lusa Prezzo di listino: 20.00 (sconto 45%)
Un omicida occulta il cadavere della sua vittima, una palazzina crolla a seguito di un terremoto, l’esplosione in volo di un aereo disperde su un’ampia area i resti dei passeggeri. Corpi da cercare, da riportare alla luce, da identificare. Scenari che vengono coinvolti oprtatori del diritto e scienziati forensi alla ricerca di un’evidenza probatoria celata su e nel terreno; ma i tecnici della scena del crimine devono svolgere un attento e difficile compito: investigare nel rispetto delle norme e delle procedure previste dal sistema giudiziario. Questo testo si propone come trait d’union tra il mondo degli scenziati e quello dei giuristi, rendendo più comprensibile il linguaggio scientifico e le potenzialità delle discipline agli uni, ma anche illuminando gli altri circa la selva normativa di cui tener conto come consulenti o periti. Sebbene incentrato principalmente sulla figura dell’Archeologo Forense, il testo è un’utile strumento per ogni scienziato che offre il proprio contributo alla giustizia, così come ad ogni uomo di legge che voglia avvalersi della prova scientifica. L’opera esamina la natura dell’indizio, della prova e dei mezzi di ricerca di quest’ultima, così come gli strumenti, quale perizia e conulenza tecnica, che costituiscono il punto di confronto tra Scienza e Giurisprudenza. Il testo è corredato di schede d’approfondimento e di un glossario realizzato con l’intento di fornire sia all’archeologo forense che all’uomo di legge un linguaggio comune.
Brossura 17 x 24 cm. pag. 162
Stampato nel 2012 da Lo Scarabeo
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