Fortificazioni. Distruggete lo Chaberton

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Edoardo Castellano

Dopo l’ingresso dell’Italia nella Triplice Alleanza (1882) la Francia venne ad assumere il ruolo di potenziale avversario. Così nel 1898 vennero iniziati i lavori per la costruzione della Batteria dello Chaberton, con la spianatura e il livellamento della vetta sul versante francese. Su quello italiano fu creato un gradino di 12 metri alla cui base venne ricavato un ampio piazzale, avente lunghezza da 115 a 130 metri e larghezza da 20 a 31, sul quale sarebbero sorte le otto torri con i cannoni. Le prime opere che si resero necessarie per il trasporto del materiale di costruzione furono la teleferica e la strada. La teleferica collegava Cesana (dove ora c’è la casa dell’ANAS, prima dell’ingresso in paese) con la vetta, senza stazione intermedia. Fu una delle prime teleferiche costruite in Italia con quella misura (dislivello 1785 metri; lunghezza orizzontale 3325 metri; lunghezza sull’inclinatura 3783 metri, pendenza media 53,6 per cento), e si rammenti che neppure quella moderna degli impianti sciistici Sestriere-Fraiteve ha tali parametri! Il punto debole dell’impianto era l’estrema vulnerabilità della stazione a monte, che faceva corpo unico con il forte: un attacco francese avrebbe dunque coinvolto anche la teleferica, come in seguito avvenne il 21 giugno 1940, quando uno dei primi colpi distrusse l’impianto. I Francesi erano ben informati sui punti deboli dell’impianto e ne approffirono prontamente.

Rilegato, 21 x 30 cm. pag. 142 con foto e disegni b/n e varie foto a colori

Stampato nel 1984 da Il Capitello

Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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Descrizione

Edoardo Castellano

Dopo l’ingresso dell’Italia nella Triplice Alleanza (1882) la Francia venne ad assumere il ruolo di potenziale avversario. Così nel 1898 vennero iniziati i lavori per la costruzione della Batteria dello Chaberton, con la spianatura e il livellamento della vetta sul versante francese. Su quello italiano fu creato un gradino di 12 metri alla cui base venne ricavato un ampio piazzale, avente lunghezza da 115 a 130 metri e larghezza da 20 a 31, sul quale sarebbero sorte le otto torri con i cannoni. Le prime opere che si resero necessarie per il trasporto del materiale di costruzione furono la teleferica e la strada. La teleferica collegava Cesana (dove ora c’è la casa dell’ANAS, prima dell’ingresso in paese) con la vetta, senza stazione intermedia. Fu una delle prime teleferiche costruite in Italia con quella misura (dislivello 1785 metri; lunghezza orizzontale 3325 metri; lunghezza sull’inclinatura 3783 metri, pendenza media 53,6 per cento), e si rammenti che neppure quella moderna degli impianti sciistici Sestriere-Fraiteve ha tali parametri! Il punto debole dell’impianto era l’estrema vulnerabilità della stazione a monte, che faceva corpo unico con il forte: un attacco francese avrebbe dunque coinvolto anche la teleferica, come in seguito avvenne il 21 giugno 1940, quando uno dei primi colpi distrusse l’impianto. I Francesi erano ben informati sui punti deboli dell’impianto e ne approffirono prontamente.

Rilegato, 21 x 30 cm. pag. 142 con foto e disegni b/n e varie foto a colori

Stampato nel 1984 da Il Capitello

Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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