I gladiatori – Atleti del passato

Civiltà Antiche

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    I gladiatori – Atleti del passato

    17.00

    In principio, nel III secolo a.C., si chiamarono munera, cioè obblighi verso i defunti. Nel tempo il nome rimase ma i combattimenti gladiatori persero la loro connotazione di cerimonia funebre per acquisire quella di festività offerte da rilevanti personalità politiche – come l’imperatore – al fine di procurarsi il consenso popolare, così come tramanda la nota espressione di Giovenale: panem et circenses. Una tradizione che durò oltre sette secoli, nel segno di un intrattenimento grandioso, esotico e violento. Un vero e proprio spettacolo interattivo in cui il pubblico partecipava non solo incitando i contendenti, ma decidendo il destino dei vinti. Grazie alle infinite testimonianze iconografiche ed archeologiche provenienti da Pompei e da altre importantissime realtà, il libro conduce il lettore in uno dei qualunque anfiteatri che abbellivano le città romane. Questo viaggio inizia attraverso considerazioni sui graffiti provenienti dalle pareti degli edifici pompeiani, per poi proseguire con i rilievi e le pitture di due importanti edifici sepolcrali: quelli di Umbricio Scauro nella necropoli di Porta Nocera e di Vestorio Prisco nella necropoli di Porta Vesuvio. Gran parte dello studio, infine, è basato sull’identificazione delle varie classi gladiatorie, analizzate attraverso fonti latine e greche, rilievi, mosaici, rinvenimenti ceramici e pitture. Una suddivisione è stata volutamente creata tra le classi gladiatorie attestate a Pompei e quelle che dominarono il restante panorama gladiatorio

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 226 con 238 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Dielle Editore

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    I Liguri – Etnogenesi di un popolo dalla preistoria alla conquista romana

    28.00

    Terza edizione ampliata a migliorata di uno studio approfondito e ricercato che, prendendo le mosse dai dati antropologici dei più remoti insediamenti della Liguria preistorica, affronta la tematica complessa dell’etnia ligure al confronto con le tradizioni e i miti, con le ricerche archeologiche più aggiornate e le analisi dell’antropologia, della storia delle religioni e della socio-politica. Tracce significative di un’etnia vengono riscoperte nella pianura padana e in diverse plaghe dell’Europa, ben oltre la ristretta area della Liguria storica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 288 illustrato

    Stampato nel 2019 da Arya

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    I Longobardi

    22.00

    La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell’integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Völkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell’esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica. La lotta tra longobardi e bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola.

    Brossura, pag.230

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    I metalli nel mondo antico

    26.00

    Claudio Giardino

    L’archeometallurgia costituisce un campo di ricerca assai ampio, che prende in esame, in maniera interdisciplinare, i materiali metallici del passato, approfondendone l’insieme degli aspetti legati alla produzione dall’estrazione del minerale sino alla realizzazione del manufatto finito – e mettendoli in rapporto con il contesto storico, culturale ed economico. Questo primo manuale italiano spazia dalla preistoria sino all’età medievale, in un ambito geografico che comprende prevalentemente l’Europa e il Vicino Oriente, con particolare attenzione ai reperti e alle problematiche caratteristici dell’area italiana. Il libro, edito per la prima volta nel 1998, è stato ampliato con tre nuovi capitoli. Uno sulla metodologia della ricerca archeometallurgica – un tema di cui si inizia a discutere anche in Italia, anche se assai meno che nel resto d’Europa e negli Stati Uniti – per chiarire i complessi rapporti fra scienza, tecnologia e società. Un altro illustra i più recenti sviluppi delle ricerche, fornendo al lettore un quadro aggiornato, anche nella bibliografia, sulle tematiche e le novità del settore. Infine, un ulteriore capitolo è incentrato su alcuni aspetti pratici della materia e puntualizza alcunemetodologie e tecniche di indagine comunemente utilizzate nello studio dei metalli antichi.

    Brossura pag. 338

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    I Micenei

    23.20

    Tra le civiltà protostoriche del Mediterraneo, quella micenea è forse tra le poche a suscitare ancora oggi fascino e curiosità e a stimolare un vivace dibattito tra studiosi di diverse discipline. Chi erano i Micenei. Quali erano i rapporti tra il mondo miceneo e le coeve civiltà del Mediterraneo. Settecento anni di storia (1700-1000 a.C.) sono ripercorsi per la prima volta in modo unitario in un libro che rappresenta una guida analitica, completa e scientificamente documentata sulla civiltà elladica che segnò l’apogeo della Grecia prima dell’età del Ferro. Per la prima volta al lettore italiano viene proposto un quadro storico della Grecia alla fine del II millennio a.C., costruito sull’analisi delle forme economiche, della struttura politica e di quella religiosa. Comprendere il mondo miceneo, in altri termini, significa offrire alcune interessanti chiavi di lettura per chiarire i numerosi interrogativi che ancora oggi dominano il tema delle origini della Grecia antica.

    Brossura pag. 317 con alcune illustrazioni

    Stampato nel 2006 da Carocci

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    I miti dei celti d Irlanda

    15.00

    I tre testi proposti appartengono al ciclo mitologico, il più antico della letteratura irlandese, quello che costitì l’humus a cui attinsero per secoli scrittori come Tolkien, C.S.Lewis o W.B.Yeats, e che ci ha tramandato informazioni preziose sulle antiche divinità e sulle stirpi che si avvicendarono nell’isola. I testi – la cui traduzione non è volutamente letterale ma estremamente fedele – hanno in comune uno stile quasi litanico che ne rivela la matrice religiosa e ieratica, a volte profetica, e bisogna leggerli con l’atteggiamento riservato allo studio di ogni scrittura avente forte valenza mitico-religiosa. In Appendice due scritti relativi alla conquista dei Tùatha Dé Danann.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2012 da Novantico

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    I miti italici – Dèi eroi e luoghi sacri

    27.00

    I Miti Italici è stato ideato per rendere disponibile ad un ampio pubblico i racconti tradizionali che riguardano l’Italia antica e le sue genti. Dopo un’introduzione in cui è inquadrata la questione sull’effettiva esistenza di una mitologia italica, sia passa ad esaminare gli dèi, partendo dai dodici dèi maggiori del pantheon greco-romano, passando poi per le figure divine che trovano corrispondenza nella tradizione italica. Vi è poi spazio per l’esposizione di miti minori che riguardano le più remote antichità dell’Ocidente e dell’Italia in particolare. Il resto dell’opera è suddivisa in cicli narrativi che espongono le vicende delle più importanti epopee della letteratura classica: si parte dal Ciclo Troiano, che espone le vicende alla base della gran parte dei miti classici, per poi passare al Ciclo Italico, dove sono narrati i più autentici miti italici, infine si giunge al Ciclo Romano, in cui sono esposte le origini mitiche della città che renderà grande l’Italia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 448

    Stampato nel 2016 da Il Cerchio

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    I Piceni – Concordanze tra fonti antiche, genetica e archeologia sull’identità e diffusione di un popolo dell’Italia preromana

    15.00

    Questo libro propone una ricerca a tutto campo sull’antico popolo dei Piceni, ricomponendo i fili della storia e delle leggenda attraverso l’archeologia e con l’ausilio dei più recenti e intriganti risultati della ricerca paleontologica. Le sue pagine accompagnano il lettore sia attento che curioso alle radici più lontana e inaspettate dei Piceni, indagando il fondo di verità celato nelle offuscate memorie che ci sono state tramandate dalle fonti antiche. È un viaggio avvincente, che travalica nello spazio, i limiti geografici della penisola e, nel tempo, quelli dell’Età del Ferro italiana. Si parla dei Sabini scesi dagli Appennini, si parla dei Liburni salpati dall’Illiria e approdati sulla coste centro-adriatiche, di quei Siculi più antichi e misteriosi, che le fonti ci dicono giunti nella regione in tempi ancora lontani. A tutti questi popoli lo studio del Prof. Bernardo Carfagna, vuole riconsegnare una congrua dimensione storica, per notare la grande capacità di fondersi fra loro che li ha portati, nel corso del tempo, a costruire una realtà demografica e culturale tra le più riconoscibili dell’Italia preromana. Tanto che Roma stessa, a più di due secoli dal suo trionfo sui Picentes, rese eterna la fama del popolo che nel 269 a.C. aveva osato sfidala nella vaga speranza di rimanere indipendente, assegnando il nome di Picenum alla regio V augustea.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 114

    Stampato nel 2016 da Capponi Editore

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    I porti nuragici e Shardana – Strategia portuale metereologia storia tecnica e i relitti

    15.00

    Con quest’opera l’autore approfondisce i temi trattati nel libro precedente di grandissimo successo intitolato “La flotta shardana”. E in particolare, come riporta il sottotitolo, si dedica all’analisi della strategia portuale, della meterologia, della storia, della tecnica e dei relitti scoperti in questi anni di studi e mai fino ad ora presi in considerazione seriamente. Riporta ancora l’individuazione e l’identificazione di porti Nuragici e Shardana. Ottimamente illustrato con cartine e disegni in b/n.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 198 con circa 42 foto b/n, 46 cartine e alcuni disegni

    Stampato nel 2008 da PTM Editrice

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    I ritorni di Odisseo

    26.20

    Intessendo una fitta rete fra storia, archeologia, religione, poesia orale, geografia del mare, etnografia e studi sulla colonizzazione, il volume propone le più antiche esplorazioni e fondazioni di città da parte dei Greci lungo le coste del Mediterraneo occidentale, attraverso una originale revisione del ruolo dei miti e della nozione di etnicità nelle società antiche. In particolare viene indagato il tema del “ritorno” come parte saliente di una cultura poetica orale. Odisseo si impone come paradigma di esploratore e proto colono la cui influenza oltrepassa i confini del mondo greco, il suo mito sembra essere strumento di mediazioni di incontri proto coloniali tra i Greci e i popoli d’occidente e espressione di etnicità e identità di gruppo.

    Brossura 15 x 22 cm. pag. 326

    Stampato nel 2005 da Carocci

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    I Romani – Cultura e vita quotidiana nell’antica Roma

    18.00

    L’Impero romano, unico al mondo ad aver prodotto una tale concentrazione di opere architettoniche e ingegneristiche, artistiche e culturali, rivive in un’opera di grande respiro storico attraverso un viaggio alla scoperta delle radici della nostra cultura. Un libro che ci guida nel cuore dei fasti dell’Impero romano: dalla vittoria di Scipione l’Africano fino alle incursioni dei Vandali che saccheggiarono le terre dell’Impero. Una trattazione rigorosa che non disdegna, tuttavia, di riflettere anche sulle principali leggende “storiche” di Roma (dal mito della sua fondazione con i gemelli Romolo e Remo allo stretto legame con la città di Troia tramite Enea). Quali erano le divinità in onore delle quali i Romani organizzavano sontuosi banchetti? Come conducevano la loro vita familiare e come educavano i propri figli? Come erano considerati gli schiavi nell’ambiente domestico? Come si trascorreva il tempo libero? Quanto erano duri i regimi d’allenamento dei gladiatori? Come era concepito lo spazio urbano? La risposta a tali domande – e a molte altre – ci viene fornita attraverso una narrazione chiara e scorrevole, la cui prosa ricca di dettagli è sempre sostenuta da un’ampia varietà di fonti. Il diritto e l’amministrazione, l’architettura e l’urbanistica, l’organizzazione del lavoro, la religione, la poesia, la satira, la vita quotidiana: aspetti più o meno noti della civiltà romana.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 298 pag. interamente illustrato con disegni e foto b/n

    Stampato nel 2014 da Odoya

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    I segreti di Omero nel Baltico. Nuove storie della preistoria

    20.00

    Felice Vinci

    Dove si trovavano i mitici Campi Elisi, l’isola di Circe e le Colonne d’Ercole? Cosa si nasconde dietro il mito del Vello d’Oro e il tridente del dio del mare? Perché gli Etiopi sono chiamati da Omero “quelli del sole che scende e quelli del sole che sale”? Si possono far risalire al mondo omerico l’origine dell’albero di Natale e il mito della Fenice?  Felice Vinci torna di nuovo sull’argomento per rivedere, aggiornare e ampliare tutta la materia, che è in continua evoluzione, sia per gli sviluppi che nel frattempo vi sono stati in campo archeologico, sia per gli ulteriori approfondimenti sul tema specifico, anche alla luce dei contributi degli studiosi nei convegni internazionali che si sono svolti sull’argomento.

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    I supplizi capitali – Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma

    13.00

    Questo libro di Eva Cantarella, completamente rivisto per questa nuova edizione, si è guadagnato lo status di assoluto riferimento in un settore, quello sulle pene capitali, da sempre prodigo di riflessioni. L’autrice incrocia ogni tipo di fonte, dalla letteratura ai testi giuridici, dalle pratiche religiose al semplice uso comune, riuscendo a delineare un quadro completo di quali fossero le motivazioni, le modalità e i limiti della pena di morte nella Grecia antica e a Roma. L’epoca classica, spesso idealizzata come “luogo arcadico” della storia dell’uomo, o al contrario utilizzata dall’industria dell’intrattenimento come teatro grand guignol, rivela qui finalmente tutta la sua complessità e le sue sfaccettature, in un intreccio continuo di razionalità e ferocia. E il tema della pena di morte viene spogliato dai luoghi comuni e dalle banalità, anche grazie al penetrante saggio introduttivo che guida il lettore in un excursus storico degli intellettuali e delle scuole di pensiero che della “morte di stato” si sono occupati da vicino.

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 448

    Stampato nel 2011 da Feltrinelli

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    I Traci – Splendore e barbarie di un’antica civiltà

    15.00

    Il nome della Tracia appare per la prima volta negli antichi e immortali versi di Omero, una terra dominata da un popolo la cui cultura nulla ha da invidiare a quella degli achei. Stanziati nell’estremità sud-orientale dei Balcani, i Traci sono stati una popolazione indoeuropea la cui visione del mondo e le cui abitudini di vita è possibile rintracciare, se non attraverso la scrittura che non conoscevano -, grazie a una meravigliosa produzione artistica che vanta preziosi manufatti d’oro, sopravvissuta alla loro progressiva assimilazione alla civiltà slava. In questo volume, Alexander Fol e Ivan Marazov, attraverso nuovi metodi e fonti di ricerca, ricostruiscono le principali tappe dell’ascesa e del declino di questo popolo che Erodoto soleva definire come il più numeroso – e probabilmente il più potente – dopo quello indiano.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 156 con un inserto di 32 pagine con foto b/n

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    I Veda – Alle origini dell Astronomia Indiana

    20.00

    In questo poderoso volume è stata presa in esame la problematica relativa al codice astronomico contenuto nei testi vedici, tenendo in considerazione anche l’ambiente storico e archeologico in cui il contenuto dei testi fu messo a punto prima della loro trasposizione scritta e mettendo in evidenza che con grande probabilità la presunta invasione ariana della valle dell’Indo non è mai avvenuta. Anche l’Astronomia sembra confermare questo, in quanto non esistono differenze fra le idee astronomiche codificate nella struttura urbana delle città della valle dell’indo e del Sarasvati desunte dall’analisi degli antichi testi vedici.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 593 con alcune illustrazioni

    Stampato nel 2014 da Associazione Culturale Fonte di Connla

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    I Veneti antichi

    12.50

    Il volume intende in primo luogo offrire un aggiornamento della documentazione aecheologica relativa ai Veneti antichi: i contributi ad opera di studiosi e collaboratori della Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto e delle università di Padova, Verona e Venezia, illustrano i risultati, spesso ancora inediti, delle indagini svolte nel Veneto negli ultimi anni, dai ritrovamenti occasionali agli interventi di emergenza, alle campagne programmat.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 182 con alcune foto b/n e colori

    Stampato nel 2008 da Cierre

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    I Vibelunghi – Storia universale secondo la Saga

    16.00

    Ristampa anastatica di un volume impresso a Napoli nel 1919, traduzione dell’opera di Wagner la cui prima edizione tedesca era uscita nel 1850 e talmente dimenticata da far pensare ad un refuso del titolo. I Vibelunghi si perdono in un Medioevo celeste, che il genio del grande compositore tedesco vede tanto ricco di slanci e di avventura da potersi confondere con il mito. Così riconosce nella casata dei Ghibellini i connotati dei protagonisti della saga nibelungica al punto di crederla nata da essi. Come ogni espressione artistica, questo scritto eccita la riprovazione del positivista e non può essere presa alla lettera, ma deve esserne ricercata solo la musica.

    Brossura, 15,5 x 21,5 cm. pag. 99 un disegno a colori

    Stampato nel 2013 da Ar

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    Il basso impero – Antico tardoantico ed era costantiniana Vol. I

    21.00

    In questo primo volume de “Il basso impero”, lo storico affronta il tema del rapporto fra tradizione e crisi spirituale nel mondo romano, dal II secolo d.C. al basso impero. La sua ricostruzione di questa dialettica culmina, da una parte, in una nuova interpretazione della fondazione di Costantinopoli, dall’altra, nella valutazione della personalità di Simmaco padre, “livido serpente”, a giudizio di un poeta cristiano, e tuttavia il più autorevole fra i senatori romani della generazione postcostantiniana.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 492

    Stampato nel 1975 da Dedalo

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    Il ciclo mitologico irlandese e la mitologia celtica

    18.00

    Pubblicato nel 1892 con il titolo “L’Épopée celtique en Irlande”, il testo voleva offrire un saggio sui principi fondamentali della mitologia celtica, basandosi su diversi testi antichi quali il “De bello gallico” di Cesare e il “Leber Gabala” – Libro delle conquiste – o di studiosi e celtisti come O’Curry, O’Donovan, Atkinson. Il testo cerca inoltre di rispettare l’ordine antico nel quale un tempo l’Irlanda classificò i racconti favolosi che costituiscono la forma tradizionale della sua mitologia.

    Brossura, 13,4 x 21,4 cm. pag. 281 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Novantico

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    Il cielo e i luoghi sacri dei Celti

    20.00

    Frutto di una lunga ricerca in relazione all’analisi archeoastronomica dei siti archeologici scoperti nel XIX e XX secolo, molti dei quali attualmente non esistono più, l’opera si occupa del simbolismo astronomico codificato nei nemeton, cioè i luoghi sacri, delle popolazioni celtiche che hanno popolato l’Europa durante l’età del Ferro, corrispondente al I millennio a.C. Il materiale documentario esaminato è rappresentato da mappe, planimetrie, resoconti degli scavi relativi a siti gallici, italici, britannici e irlandesi costruiti in epoca protostorica, poi messo in relazione alla mappatura satellitare ora disponibile.

    Brossura 13,5 x 21 pagg. 445 alcune illustrazioni

    Stampato nel 2012 da Associazione Culturale Fonte di Connla

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    Il cielo sulle monete celtiche

    20.00

    Quasi tutte le popolazioni del mondo antico tenevano generalmente in grande considerazione l’osservazione del cielo e dei suoi fenomeni.Cio’ e’ testimoniato dalla grande quantita’ di reperti archeologiciesistenti che sono legati in qualche modo alla attivita’ astronomicadelle popolazioni di quei tempi. Ma esite una popolazione o meglio un insieme di popolazioni la cui cultura ha condizionato in maniera estremamente determinante lo sviluppo di tutte le culture europee e le cui capacita’ astronomiche e matematiche, per altro molto sofisticate, stanno emergendo solamente negli ultimi tempi. Si tratta delle popolazioni Celtiche, i Galli come venivano usualmente denominati dai Romani, diffuse su tutta l’Europa centro-occidentale e settentrionale, nella Spagna e nell’Italia settentrionale. I Celti, di cui si puo’ parlare correttamente dal sesto secolo avanti Cristo in poi, derivarono da ondate di invasioni di popolazioni Scitiche dell’Asia Centrale che si fusero con le popolazioni preesistenti in Europa.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 290 con circa 55 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Fonte di Connla

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    Il codice della vendetta barbaricina

    10.00

    Partendo da una preparazione sociologica e giuridica e sulla base di indagini sul campo finalizzate allo studio del meccanismo della vendetta, Pigliaru riformula un vero e proprio “Codice della vendetta”. Le norme di comportamento della società pastorale barbaricina, i suoi imperativi, vengono tradotti nel linguaggio giuridico proprio dei codici scritti. Lo studio illustra così quanto le leggi elaborate nell’ambito di una lunga tradizione orale, ispirate alla necessità di regolare la convivenza sociale, non manchino della stessa tensione giuridica che appartiene agli ordinamenti della civiltà colta.

    Brossuara 11,5 x 16,5 cm. pag. 298

    Stampato nel 2016 da Il Maestrale

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    Il conflitto tra il cristianesimo primitivo e la civiltà antica

    17.00

    Louis Rougier

    Fu totale lo scontro fra la civiltà antica, greca o romana, e il cristianesimo primitivo. Nei primi secoli della nostra epoca, conflissero due concezioni del mondo totalmente differenti. La saggezza ellenica poneva il fine della vita umana nella conoscenza, fondando così la logica, la rivoluzione cristiana considerò la sete di conoscenza tipica degli antichi come una vana curiosità. Il greco difendeva sempre la propria città e le proprie tradizioni, il cristiano era un credente e non un cittadino. La terra era considerata un luogo di passaggio, senza legami e riferimenti culturali. In ogni settore, i due mondi erano opposti e si contrastavano. Gli antichi valori venivano combattuti e trasmutati. Dal punto di vista cristiano era più importante la semplicità della mente che l’inquietudine del pensiero, la povertà della ricchezza, la meditazione che la volontà di intraprendere.

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    Il drago e l’eroe nei miti del nord

    20.00

    Mario Polia

    Mario Polia riparte dai simboli del drago e dell’eroe delle saghe del nord, da Sigfrido a Beowulf: il drago rappresenta la brama di potere, mentre l’eroe simboleggia la parte più nobile e luminosa dell’animo umano, che è chiamata a combattere contro la prima. Il drago, spesso, custodisce gelosamente un tesoro, simbolo profondo del senso ultimo della battaglia condotta: immagine della battaglia interiore per la trasfigurazione della propria anima nelle sue possibilità superiori ed eroiche, combattendo e neutralizzando quelle inferiori, quali, innanzitutto, l’istinto di conservazione e la bramosia dell’impossessamento

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    Il Druidismo nell’antica Gallia – Storia costumi filosofia e superstizioni di un antico ordine sacerdotale

    15.00

    Nella storia della Gallia il Druidismo sembra rappresentare l’ultimo stato di un religioso incivilimento nel paese ancora semibarbaro. La misteriosa comparsa nella Gallia di questo che, pur tolerando tutti i culti primitivi, come quelli che i Celti avevano per le pietre, le fonti o le piante, rappresentava non già una vera religione o una particolare teologia, ma una vera e propria istituzione sociale, di natura del tutto particolare ed aristocratica, segna una felice fusione di forze intellettuali e morali, una specia di oasi tranquilla, in mezzo alla febbrile attività del culto multiforme e panteistico dei Celti.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 82 alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Effepì

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    Il federalismo greco

    11.00

    L’antica Grecia ebbe nella polis la forma principale di organizzazione politica; su di essa è centrato il pensiero politico greco. Non meno rilevante però fu il federalismo: stati federali esistettero accanto alle poleis nelle regioni periferiche fin dall’età arcaica, acquistarono crescente importanza a partire dal IV secolo a.C. con la crisi delle poleis e furono protagonisti dell’età ellenistica. Il volume traccia un sintetico profilo di questa particolare forma di stato e delle sue caratteristiche.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 116

    stampato nel 2014 da Il Mulino

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    Il fiume si divide – L’impero d’acciaio (Romanzo)

    15.50

    Cosa accadrebbe se un evento straordinario portasse delle persone normalissime ma piene di risorse dalla nostra epoca a quella della Roma di Tiberio? Certamente la storia cambierebbe, quanto e come starà ai personaggi di questo romanzo, il primo di una trilogia, provarlo. La storia è fedelmente ambientata nella Roma Imperiale, dove i protagonisti dovranno fare i conti con una realtà totalmente diversa, eventi inaspettati, amori che nascono e nuove amicizie. Decideranno di limitarsi a sopravvivere o diverranno motore di un futuro migliore? Saranno accolti con diffidenza o accettati e benvoluti?

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 356

    Stampato nel 2017 da Lettere Animate

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    Il fuoco sacro di Roma – Vesta, Romolo, Enea

    18.00

    A Roma la dea del fuoco pubblico era Vesta. Il suo culto è stato istituito probabilmente da Romolo intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. Due secoli dopo Roma incoraggia su questo fuoco pubblico un mito fondativo più cosmopolita: sarebbe stato portato nel Lazio da Enea, che lo avrebbe salvato da Troia in fiamme. Il fuoco dei Romani è stato spento e riacceso dalle vestali ogni primo giorno di marzo nel corso di 1150 anni. Le sei sacerdotesse, strappate da bambine alla famiglia, dovevano conservarsi illibate per almeno trent’anni. In compenso veniva loro riconosciuto un rango elevatissimo ed erano le sole donne che a Roma possedessero una piena capacità giuridica. Andrea Carandini e la sua scuola hanno ricostruito il santuario di Vesta e parte del circondario, contribuendo in modo fondamentale alla comprensione del centro sacrale, istituzionale e culturale della città-stato. Grazie a uno scavo durato un trentennio è stato possibile analizzare la radura o lucus di Vesta, i luoghi di culto dei Lari, di Marte e Ops, di Giove Statore, e conoscere le capanne e le case delle vestali, dei re e dei massimi sacerdoti della città-stato. Raccontare la storia di questo cuore urbano a un vasto pubblico è la ragione del libro.

    Cartonato con sovracopertina, 14 x 21 cm. pag. X + 153 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Laterza

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    Il genio civile dell’esercito di Roma

    24.00

    Come trascorrevano il loro tempo i soldati dell’esercito romano tra una guerra e l’altra? Potevano dedicarsi a una vita di riposo o erano soggetti viceversa a altre incombenze? In realtà i documenti ci raccontano che erano spesso obbligati dagli imperatori di turno a dare man forte agli uomini del genio civile nella costruzione di strade, templi ed edifici le cui vestigia ancora oggi possiamo apprezzare e la cui grandezza impressiona da tutti i punti di vista. Ciò avveniva sia a Roma che nelle terre conquistate di campagna in campagna fino a formare il più grande impero dell’antichità. Le opere che venivano avviate contribuivano da un lato ad affermare la potenza imperiale, dall’altra ad arricchire il tessuto economico, civile, logistico delle province. In questo libro, dedicato a un tema assai poco presente nella storiografia italiana sull’impero romano, Gérard Coulon e Jean-Claude Golvin realizzano un intreccio tra parola e disegno ricostruttivo a tre dimensioni e in particolare Golvin conclude con questo volume una sua ricerca iniziata con la pubblicazione di “Viaggio nel Mediterraneo romano”, proseguita con “Viaggio nell’antichità” e “Viaggio nell’antico Egitto”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 198 riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Il mare addosso – L’isola che fu Atlantide e poi divenne Sardegna

    17.00

    Atlantide, isola del mito, invenzione di Platone o realtà? La storia del mondo e dell’umanità è quella che abbiamo studiato nei libri di scuola? Le narrazioni sul diluvio universale, comuni a tanti popoli, sono solo una strana coincidenza oppure vi è un fondo di verità? Per quali ragioni gli storici continuano a difendere teorie che stanno mostrando tutta la loro fragilità? Nuove scoperte, avvenute soprattutto negli ultimi anni, stanno portando alla luce una realtà assai diversa rispetto a quella che vorrebbe la nascita della civiltà in Medio Oriente. Grazie all’appassionato lavoro di un team di ricercatori, proprio in Sardegna, a partire dal 2013, sono state rinvenute le tracce di un evento finora solo ipotizzato: la caduta di meteoriti nel Mediterraneo. E proprio a questo evento catastrofico si dovrebbe imputare il violento megatsunami che avrebbe distrutto la civiltà intorno al 9700 a.C., data in cui Platone colloca la fine di Atlantide. Un’isola a occidente dell’Egitto. Un’isola che sembra essere proprio la Sardegna. Con dovizia di particolari, testimonianze archeologiche e scientifiche, gli autori delineano uno scenario che cambia per sempre il volto della storia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 208 illustrato con foto a colori

    Stampato nel 2016 da Arkadia

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    Il mare degli antichi

    26.00

    La civiltà greca e romana è nata e fiorita attorno al mare, e non èpensabile senza i suoi traffici marittimi e senza le sue flotte daguerra. Sebbene ciò sia del tutto ovvio, la marineria antica è statalungamente considerata, da parte degli storici e studiosidell’Antichità, una cosa da tecnici, da lasciare a una ristrettacerchia di specialisti, e che di rado si è cercato di integrare in unapiù ampia visione del mondo e della cultura antica. Il rinnovatointeresse per l’argomento, stimolato anche dai successidell’archeologia subacquea, ha prodotto una fioritura di studi, e hamesso a disposizione del lettore italiano alcune opere straniere, anchepregevoli ma non del tutto soddisfacenti per il pubblico interessato auna visione globale della vita antica, un pubblico oggi sempre piùnumeroso. Questo libro vuole essere un tentativo in questa direzione, ecostituisce nello stesso tempo la prima opera italiana di ampio respirosu un tema di cosi grande importanza e interesse.

    Cartonato con sovracopertina 14,5 x 21,5 cm. pag. 512

    Stampato nel 1996 da Dedalo

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    Il Mediterraneo – Dalla preistoria alla nascita del mondo classico

    95.00

    “Ci sono luoghi”, ha scritto il poeta Iosif Brodskij, “che, esaminati su una mappa, ti fanno sentire per un breve istante un’affinità con la Provvidenza, luoghi in cui la storia è inevitabile, luoghi in cui la geografia provoca la storia”. Il bacino del Mediterraneo è costellato di simili luoghi e per millenni ha prodotto alcune delle più sorprendenti vicende storiche e culturali del pianeta. Questo libro è la più completa e aggiornata sintesi interpretativa dell’evoluzione del Mediterraneo, dai primi insediamenti umani e l’origine dell’agricoltura e della metallurgia fino al sorgere delle antiche civiltà: egizia, levantina, minoica, micenea, fenicia, etrusca, greca arcaica. Il Mediterraneo possiede requisiti non comuni che ne spiegano il precoce sviluppo: è il più grande mare interno del mondo ed è prossimo al nucleo fluviale nei pressi del quale si sono diffuse le prime civiltà. Non c’è quindi da meravigliarsi se le società che vi si affacciavano si siano rivelate eccezionali, e che, come importanti campagne archeologiche hanno evidenziato, il “Mare di mezzo” custodisca le fonti più ricche e preziose per lo studio delle culture antiche.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 672

    Stampato nel 2015 da Einaudi

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    Il mistero basco – Alle origini della civiltà occidentale

    19.50

    Chi sono i Baschi? La loro origine resta ancora oggi avvolta nel mistero. L’autore formula una risposta ardita e suggestiva: i Baschi costituirebbero gli ultimi discendenti dell’uomo di Cro-Magnon, un’antica varietà dell'”Homo sapiens sapiens”. La civiltà di Cro-Magnon avrebbe lasciato le pitture di Lascaux e Altamira e i monumenti megalitici, e soltanto nei Paesi Baschi si sarebbe mantenuta intatta.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 230 + 12 pagine fuori testo con 26 foto b/n

    Stampato nel 2007 da L’Età dell’Acquario

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    Il mistero dell’Occidente. Scritti su archeologia, preistoria e Indoeuropei 1934 – 1970

    18.00

    Julius Evola

    Julius Evola si è occupato per lungo tempo degli antichi popoli europei, delle loro origini e peculiarità: questo fu anzi uno di quei temi su cui continuò a documentarsi e aggiornarsi per tutta la vita. Gli articoli qui raccolti e ordinati cronologicamente iniziano con l’anno 1934, quello in cui fu pubblicata la prima edizione di “Rivolta”, e si chiudono con una recensione del 1970, a dimostrazione di questo. Questi 20 articoli offrono un quadro abbastanza completo delle idee evoliane sugli Indoeuropei, le loro origini e la loro “visione del mondo”. A cura di Alberto Lombardo. Postfazione di Giovanni Monastra.

    Brossura 13 x 21 cm., pagg. 243

    Stampato nel 2020 da Pagine

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    Il mito europeo – Le culture che ci hanno preceduto

    22.00

    Il mito europeo è il potente sussurro di una cultura stabile, poliedrica e versatile. L’essere umano si è mosso nel tempo, al di là del proprio luogo di nascita, molto più di quello che noi si possa immaginare guardandolo dall’alto in basso a cavallo dei motori a scoppio. In questo “quaderno degli appunti” si esprime un pensiero sull’irradiamento delle genti europee negli altri continenti, fin dagli albori della storia. Il popolo europeo deve ritrovare la consapevolezza della propria divinità spirituale, innanzitutto riconoscendo il percorso culturale attraverso il tempo terrestre. Il triplice triangolo, qui rappresentato, è il cosiddetto Cuore di Odino. Indica una direzione, o meglio il triplice intento nella medesima direzione. È un simbolo di stabilità, di potenza e di vittoria, nonché uno scudo a difesa delle energie negative. Potrebbe anche essere inteso come la tripartizione delle potenze divine ed umane e i continenti europeo, asiatico e africano, identificando la cosiddetta “età di mezzo”. Età che deve concludersi con la vittoria delle energie positive, passando attraverso la conoscenza di chi noi siamo stati.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 172 + 68 pagine fuori testo con circa 95 foto b/n

    Stampato nel 2012 da Ritter

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    Il mondo bizantino Vol. 1 – L’Impero romano d’Oriente (330-641)

    75.00

    Redatto da una gruppo di studiosi del Centre d’histoire et civilisation de Bysance (CNRS Collège de France) e curato da un’importante bizantinista italiana, questo primo volume, di una serie di tre, è dedicato al periodo fondativo dell’Impero: dall’inaugurazione della capitale di Costantino sul sito dell’antica Bisanzio nel 330 fino ai primi anni della conquista araba che definisce i limiti territoriali ridotti dell’Impero (termine del regno di Eraclio nel 641, arrivo degli eserciti arabi in Siria e Palestina e inizio del Medioevo bizantino). Negli ultimi trent’anni molte prospettive e numerosi dati storici sono stati messi in discussione dai progressi avvenuti in campo archeologico, epigrafico, numismatico e papirologico. Questi nuovi risultati sono qui affiancati alle testimonianze delle fonti tradizionali in modo da fornire una sintesi concisa, il piú possibile completa, della storia politica e militare, religiosa, culturale e sociale bizantina. Una serie di capitoli è poi dedicata alle principali regioni dell’Impero, dai Balcani all’Egitto. Evitando le semplificazioni legate alla «decadenza» e al dirigismo statale, vengono delineate con chiarezza le cause della prosperità dell’Oriente romano, ma anche quelle della regressione che si avvia nel 550.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 597 illustrato

    Stampato nel 2007 da Einaudi

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    Il nazismo e l’antichità

    34.00

    «Non abbiamo un passato», diceva Hitler, rammaricandosi che gli archeologi SS si ostinassero in ricerche nei boschi della Germania, per poi trovarvi soltanto delle brocche orrende. Il passato della razza, quello che doveva riempire d’orgoglio i tedeschi, era da rintracciare in Grecia e a Roma. Cosa c’è di meglio di Sparta per costruire una società e un uomo nuovo? Quale miglior esempio di Roma per costruire un Impero? E quale più efficace avvertimento delle guerre che opposero la razza nordica agli assalti della Persia e di Cartagine? L’Antichità greca e romana insegnava come perpetuarsi attraverso una memoria monumentale ed eroica, quella del mito. Il Reich succedette ad Atene e Roma in questa lotta millenaria, nella quale dovette fronteggiare gli stessi nemici e pericoli. Dai canoni dell’ideologia nazista, a partire dal Mein Kampf, agli edifici di Norimberga, passando attraverso i manuali scolastici, il cinema e le arti plastiche, l’Antichità greca e romana venne riletta e riscritta per fornire al lettore, alunno, studente, spettatore e suddito del nuovo Impero, un paradigma ideologico saldamente impiantato sulle due grandi civiltà del mondo classico. Johann Chapoutot esplora il cuore del progetto nazionalsocialista: annettersi non solo gli spazi fisici del mondo, ma impadronirsi, per forgiare l’uomo nuovo, anche del passato, assegnandogli una funzione di esaltazione, modello e profetico avvertimento.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. con 12 tra foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Einaudi

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    Il nome segreto di Roma – Metafisica della romanità

    13.50

    Casalino si basa nella sua interpretazione sulle simbologie alchemiche, astrologiche e mitiche per indicare i sensi profondi e universali della “Romanità” e il significato che assunse nella “Storia” la nascita di Roma, sino al punto di affermare che la vera Tradizione dell’Occidente nacque con essa. Questo volume riunisce due saggi dell’autore apparsi venti anni fa, “Aeternitas Romae. La via eroica al sacro dell’Occidente” e “Il nome segreto di Roma”. Uno studio nel segno di Julius Evola e del suo tentativo di ripresentare, reinterpretare e far rivivere gli aspetti spirituali e metafisici della Romanità e quello che Roma e l’Impero significarono e potevano ancora significare per gli italiani di un millennio dopo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 206 con alcune illustrazioni b/n

    stampato nel 2003 da Edizioni Mediterranee

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    Il pane e il circo

    32.00

    “Panem et circenses”: l’espressione con cui Giovenale definisce sprezzantemente le preoccupazioni dei romani durante l’Impero è divenuta proverbiale. Ma come stavano le cose nel mondo antico? È proprio vero che allora, come oggi, i governanti davano un po’ di pane e di divertimenti in cambio della passività politica? In questo libro ormai classico Paul Veyne svela il funzionamento della politica e il carattere contraddittorio delle ideologie e delle credenze attraverso un’indagine sulla pratica del mecenatismo, vale a dire la munificenza verso la collettività che spingeva i notabili, i senatori, l’imperatore a costanti e cospicui doni ai cittadini: opere pubbliche ma anche elargizioni di denaro, sostentamento, svaghi. Non solo occasione di spettacoli osceni ed efferati, il circo è allora il palcoscenico in cui si consumano prestigio, interessi e soprattutto rapporti di potere.

    Rilegato, 14,5 x 21,5 cm. pag. 679

    Stampato nel 2013 da Il Mulino

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    Il ritorno degli Eraclidi e la tradizione dorico-spartana

    12.00

    Il mito del ritorno degli Eraclidi viene normalmente riferito all’episodio storico dell’invasione dorica del Peloponneso e alla fondazione di Sparta. In questo testo, dalla scrittura agile ma precisa, Nisticò descrive i costumi e l’indole della stirpe dorica. Popolo duro e fiero, essi vollero dare forma a una civiltà di tipo ‘eroico’ e aristocratico, memore della primordiale Età dell’Oro.

    Brossura, 14,3 x 21,5 cm. pag. 92

    Stampato nel 2020 da Ar

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    Il segreto delle rune

    16.00

    La cosmogonia nordica narra che Odino conosce i segreti delle rune, le lettere che, incise sul legno, sulla pietra, sulle lame delle spade, sulla lingua dei poeti, sugli zoccoli dei cavalli, sono l’origine stessa di ogni conoscenza e di ogni potere. Odino ottenne questa sapienza, diventando il primo maestro runico, immolando sé stesso in sacrificio a sé stesso. Infatti per apprendere l’arte delle rune e della divinazione rimase legato ad un albero per nove giorni e nove notti (identificandosi quindi nell’albero cosmico Yggdrasil). Nell'”Hávamál” non viene citato il nome dell’albero ma si presume che sia il frassino Yggdrasil. Essendo il più antico degli dèi e il creatore del mondo e di tutte le cose, personificazione della sorgente stessa del tutto (il “totalmente Altro”), Odino è il signore della sapienza, conoscitore delle essenze più antiche e profonde. Egli conosce per primo tutte le arti e in seguito gli uomini le hanno apprese da lui.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 128 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da AGA Editore

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    Il soldato e l’atleta – Guerra e sport nella Grecia antica

    24.00

    Fra l’VIII e il V secolo a.C, sullo sfondo dei grandi eventi bellici, nella società greca va acquisendo sempre maggiore fortuna l’agone sportivo. I Giochi olimpici, che già hanno una rilevanza sociale e politica, oltre che sportiva, assumono un importante carattere religioso. I legami tra fatti d’arme e imprese sportive nascono presto nella mente dei Greci e si fanno strada nel corso dei secoli. Ancora oggi ci si interroga sulla natura profonda delle due esperienze nel mondo antico e si discute sulla possibilità di ricondurle a una matrice comune. Sulla scorta di fonti poetiche, storiografiche e iconografiche, il libro propone un confronto sistematico dei due universi, militare e agonistico, dal punto di vista sia politico e antropologico, sia concreto e materiale.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 270 con 11 illustrazioni

    Stampato nel 2016 da Il mulino

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    Il Sud prima di Roma – (Storia della Sicilia e della Magna Grecia)

    18.00

    Il testo, per quanto un poco datato, rapresenta una valida base per chi voglia occuparsi delle vicende della Sicilia e del Sud prima della conquista romana. Il primo tomo tratta degli abitanti dell’Italia meridionale e Sicilia prima dell’arrivo dei coloni greci, poi la fondazione delle colonie greche sino al principio del V secolo. Il secondo tra gli altri argomenti tratta dei Messapi e Iapigi, dell’origine degli Etruschi e dei Pelasgi, dei Sibariti, Metaponto, ecc.

    Brossura, 2 volumi in cofanetto, pag. 288 + 240

    Stampato nel 2008 da Capone

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    In principio fu Troia – L’Europa nel mondo antico

    24.00

    Lingue, calendari, sistemi politici: è incredibile quanto ancora oggi continuiamo a vivere all’ombra del mondo classico e quanto ancora adottiamo schemi di riferimento creati dalle antiche culture mediterranee. Lo stesso accadeva anche agli abitanti di quelle civiltà: i loro miti, la loro storia, i loro edifici erano il frutto di un raffinato confronto con un passato già antico e riverito, fatto di grandi personaggi, scrittori, migrazioni e guerre. Anzi, la nostra conoscenza così precisa dell’antichità è dovuta in gran parte proprio all’importanza ossessiva che tante generazioni di Greci e Romani attribuirono alla loro storia, interpretando e reinterpretando continuamente i propri miti e leggende. “I Greci non consideravano i propri miti ‘mitologici’, ossia alla stregua di storie fiabesche, ma come racconti di un passato remoto che si potevano ricollegare a luoghi e oggetti realmente esistiti”. Per loro e per i Romani, la guerra di Troia e gli eventi immediatamente successivi costituirono il limite più antico della consapevolezza del passato umano e divennero le fondamenta dell’identità europea. Questo libro è un racconto di lungo respiro che spazia dalla Scozia alla valle del Nilo, dalla costa atlantica del Portogallo alle montagne dell’Armenia, con due popolazioni protagoniste su tutte e un’era, dalla civiltà minoica al tardo impero romano, che da alcuni punti di vista è molto remota, ma da altri è sorprendentemente vicina.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 409 illustrato con alcuni disegni e 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2012 da Laterza

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    Indoeuropei origini e formazione. Vol. I – II

    50.00

    Aldo Gaiba

    Con il termine Proto-Indoeuropei si indica una popolazione preistorica caratterizzata dall’uso linguistico del proto-indoeuropeo, che, all’incirca 5000 anni fa, migrò dall’Eurasia centrale in Europa, Asia occidentale, Asia centrale e subcontinente indiano, mentre col solo Indoeuropei ci si riferisce a volte anche agli esiti demografici e linguistici di queste migrazioni. Tale dibattuta teoria, ipotizzata dapprima su base puramente linguistica (Georges Dumézil ed Émile Benveniste), è stata poi suffragata dalla comparazione dei vari elementi culturali e religiosi, convalidata da ricerche archeologiche (Marija Gimbutas) e definitivamente confermata da dati genetici.

    2 volumi in brossura, 16 x 23 cm. pag. 336 + 336 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2022 In Proprio

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    Indoeuropei. Alla ricerca della culla d’origine

    18.00

    Alain de Benoist

    La secolare questione degli Indoeuropei, i preistorici antenati delle antiche popolazioni europee, non cessa di essere discussa da linguisti, archeologi, storici e antropologi. Col solito piglio rigoroso e scientifico Alain de Benoist passa in rassegna i diversi dibatti sorti in seno alle disparate discipline che tentano di risolvere l’enigma degli Indeuropei, della loro patria di origine e della loro etnogenesi. In questo volume il filosofo francese traccia un documentato quadro storico-descrittivo per gli specialisti e gli appassionati di questo affascinante campo di studi.

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    Instrumenta. Mestieri e attrezzi dei romani

    34.00

    Giuseppe Cascarino

    Sebbene Catone considerasse l’agricoltura come l’attività più utile e nobile per un autentico Romano, fù evidente sin dai primi anni della storia dell’Urbe che le attività artigianali e commerciali, oltre alle tante professioni emergenti, erano comunque indispensabili per il funzionamento di una società dinamica e in continua espansione. L’esercizio di un mestiere, di un’arte o, di una professione, divenne così per la plebe ama anche per i liberti e persino per gli schiavi, l’unica prospettiva di sviluppo e di riscatto sociale e l’occasione per la nascita delle prime corporazioni professionali della storia. Gli attrezzi, in molti casi starordinariamente moderni, nell’aspetto e nelle funzioni, costituivano non solo gli strumenti concreti con cui veniva svolta l’attività, ma anche dei veri e propri simboli qualificanti della professione e del successo personale. Il testo, arrichito da oltre 500 disegni, immagini, tabelle e utili appendici, delinea un’ampio quadro delle attività materiali, artigianali e commerciali dei Romani, con un’analisi dettagliata degli attrezzi, degli strumenti e degli oggetti professionali.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 364 con oltre 500 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2023 da Il Cerchio

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