Genesi di un Ardito. Le vicende militari del Tenente Francesco Giangrande

Prima Guerra Mondiale

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    Genesi di un Ardito. Le vicende militari del Tenente Francesco Giangrande

    36.00

    Il libro ripercorre le straordinarie vicende militari del Tenente Francesco Giangrandedall’inizio della Grande Guerra fino alla Spedizione di Fiume. Grazie al vasto e prezioso archivio documentale e fotografico che lui ci ha lasciato, è stato possibile ricostruire nei particolari la sua avvincente storia personale. Ottimamente contestualizzata dall’autore, essa permette di comprendere nel profondo le ragioni, materiali ed ideologiche, che l’hanno spinto ad aderire con entusiasmo ai Reparti d’Assalto e a viverne l’incredibile epopea.

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    German Machine Guns Development, Tactics and Use from 1892 to 1918

    115.00

    Frank Buchholz – Thomas Bruggen

    “L’artiglieria modella il campo di battaglia, le mitragliatrici lo difendono!” Questa frase caratterizza come quasi nessun’altra le battaglie combattute durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo l’inizio del conflitto nel 1914, le rivoluzioni negli armamenti della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo sfociarono in una guerra industrializzata, caratterizzata in particolare dall’uso delle mitragliatrici e dell’artiglieria. Questo libro illustrato con un migliaio di foto a colori, ripercorre lo sviluppo delle mitragliatrici tedesche e illustra graficamente perché sono diventate le armi di fanteria più temute della Prima Guerra Mondiale. Se un’unità sotto attacco fosse stata in grado di sopravvivere al fuoco preparatorio dell’artiglieria dell’attaccante con le sue mitragliatrici intatte e posizionarle in posizione all’inizio dell’attacco di fanteria, si potrebbe presumere con certezza che questo assalto di fanteria sarebbe stato un sanguinoso fallimento. Di conseguenza, tutti i mezzi disponibili furono impiegati nel tentativo di mettere fuori combattimento le mitragliatrici nemiche. L’uso corretto delle mitragliatrici poteva decidere le battaglie e dare a un difensore numericamente inferiore la superiorità di fuoco necessaria per respingere con successo gli attacchi. Soprattutto per l’esercito tedesco sul fronte occidentale, la potenza di fuoco della mitragliatrice venne a sostituire le forze del personale in costante diminuzione dei reggimenti di fanteria. A differenza dei fanti, i mitraglieri divennero i veri pilastri del combattimento di fanteria. Fu per questo motivo che la crisi delle mitragliatrici del 1915 fu tanto più sentita, poiché gli armaioli tedeschi non riuscirono a produrre quantità di mitragliatrici sufficienti a soddisfare le esigenze delle forze combattenti. Solo l’avvento dei nuovi metodi di produzione ideati dal Prof. Romberg e l’introduzione della standardizzazione hanno portato a un aumento di dieci volte delle consegne mensili, con la produzione della MG 08/15. Oltre alle mitragliatrici standard MG 08 e MG 08/15, il libro descrive anche le varianti Luft-MG 08 e 08/15, la MG 08/18 e i rarissimi modelli Parabellum M 1913 , M 1913/17, la mitragliatrice Dreyse, la mitragliatrice Bergmann alter Art e neuer Art e la mitragliatrice anticarro e antiaerea. Il periodo in esame si estende quindi dal 1892 fino al primissimo dopoguerra e all’epoca della Reichswehr. Gli autori divagano anche sul fucile autocaricante Mondragón e la carabina autocaricante per utilizzo aereo, che sebbene non fossero armi automatiche, furono utilizzate dall’aeronautica tedesca come predecessori delle armi automatiche. Infine il libro prende in esame anche la Maschinenpistole 18, l’arma automatica introdotta poco prima della fine della Prima Guerra Mondiale che per la prima volta consentì di impugnare la mitragliatrice, come versatile arma per il semplice fante. Nuovi documenti, provenienti dagli archivi del Bavarian War Archive e del Bundesarchiv/Militärarchiv, evidenziano chiaramente le nuove metodologie di produzione e approvvigionamento, all’uso delle mitragliatrici da parte dell’esercito tedesco nel corso del primo conflitto mondiale oltre all’utilizzo delle mitragliatrici catturate al nemico.

    Rilegato, 25 x 30 cm. pag. 510 riccamente illustrato con circa 1000 illustrazioni contemporanee a colori e alcune centinaia di immagini d’eèpca e cartine b/n

    Testo in lingua inglese – Disponibile, su richiesta, anche il lingua tedesca

    Stampato nel 2019 da Verlag Militaria

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    German Military Rifles Vol 1. From the Werder Rifle to the M/71.84 Rifle

    105.00

    Dieter Storz

    Questo lavoro di 392 pagine fornisce un quadro dettagliato riguardo lo sviluppo dei fucili militari tedeschi, a partire dal fucile Werder fino all’M/71.84. Si basa su molti anni di approfonditi studi negli archivi tedeschi e su rinomate collezioni pubbliche e private ed è quindi in grado di sfatare una serie di miti e dettagli basati su poco più che per sentito dire, sostituendoli con inconfutabili dati tecnici. Il testo è accompagnato e supportato da più di 900 fotografie originali dell’epoca, riproduzioni di documenti e fotografie a colori di alta qualità di oggetti esistenti, tra cui centinaia di dettagli in primo piano. Molti degli oggetti, delle armi e degli accessori vengono mostrati qui per la prima volta. Il risultato è un ritratto in gran parte nuovo, costruito su un’ampia base di fonti primarie, dello sviluppo delle armi lunghe tedesche negli anni successivi al 1870, che è destinato a rimanere l’opera di riferimento sull’argomento per il prossimo futuro. Questo volume descrive i fucili militari tedeschi di calibro 11 mm. La loro caratteristica comune era che sparavano cartucce con bossoli di metallo e polvere nera come propellente. In Germania, fu la Baviera ad essere in prima linea in questo sviluppo, con il fucile M/69, noto anche come fucile Werder. Il lettore scoprirà come è stata sviluppata, prodotta e utilizzata quest’arma, i problemi che sono sorti, come sono stati risolti e come il fucile è stato finalmente messo immesso servizio. Naturalmente sono descritte dettagliatamente anche tutte le varianti, gli accessori e le munizioni mostrato nelle fotografie. I fucili M/71 e M/71.84 sono trattati allo stesso modo e per la prima volta vengono presentati in modo completo i fucili Chassepot utilizzati nell’esercito imperiale tedesco. Il lasso di tempo si estende alla fine del primo conflitto mondiale, poiché molte armi a polvere nera erano ancora utilizzate, principalmente per scopi di addestramento, fino al 1918. Questo libro pone in evidenza anche le armi della polizia e della gendarmeria, quindi i lettori interessati alla storia delle forze di polizia tedesche troveranno anche molte nuove informazioni.

    Rilegato, 25 x 30 cm. pag. 392 completamnete illustrato con circa 900 illustrazioni a colori attuali e circa 150 foto d’epoca b/n foto a colori e b/n

    Testo in lingua inglese – Disponibile, su richiesta, anche in lingua tedesca

    Stampato nel 2011 da Verlag Militaria

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    German Military Rifles Vol. 2. 88 and 91 Firearms. Including Target and Drill Rifles, Bayonets and Cartridge Pouches

    105.00

    Dieter Storz

    Il volume secondo di “Fucili militari tedeschi” tratta delle armi da fuoco modello 88 e 91 dell’esercito imperiale tedesco. Non c’è mai stato un lavoro completo basato su fonti originali che si occupasse di queste armi e della loro storia prima d’ora, sebbene fossero cruciali per il cruciale passaggio dalla polvere nera che era stata usata per secoli, alla polvere di nitrocellulosa nota anche come polvere senza fumo. Questo cambio di propellente fu un salto di qualità nell’armamento militare, che cambiò le condizioni sul campo di battaglia e nel giro di pochi anni portò all’introduzione di un’uniforme da campo meno colorata e quindi meno appariscente. L’introduzione di una nuova polvere più potente e delle armi corrispondenti avvenne sotto un’enorme pressione temporale, quindi era inevitabile che ci sarebbero stati problemi iniziali con questi nuovi prodotti, che non erano ancora completamente sviluppati. Ci sono, fino ad oggi, molte nozioni riguardo a questi problemi che sono o poco chiare o imprecise. Come il primo volume, questo libro si basa sull’ampio studio del materiale archivistico tedesco e su pezzi esistenti in collezioni pubbliche e private, che ha permesso di presentare una ricostruzione dettagliata delle circostanze reali. Le armi modello 88 attraversarono due periodi di utilizzo: il primo iniziò con il frettoloso riarmo delle armate tedesche intorno al 1890 e terminò con l’introduzione dei modelli 98 negli anni che precedettero il 1914. Fu durante la Prima Guerra Mondiale, quando si fece sentire una grave carenza di armi da fuoco, tanto che molte di queste armi, già dismesse, sono state nuovamente prelevate dai depositi e riattivate. Entrambi questi periodi sono trattati in questo libro. Non avrebbe avuto senso dividere tra i due volumi accessori indispensabili come cartuccere e baionette, che rappresentano i propri ambiti di raccolta, e quindi entrambi sono trattati in questo secondo volume, che comprende anche capitoli sulle armi per il tiro di precisione e sui fucili da scherma finora trascurati. Questo volume conclude la trilogia sulle armi da fuoco imperiali tedesche iniziata con il libro: “Rifle and Carbine 98”.

    Rilegato, 25 x 30 cm. pag. 400completamente  illustrato con circa 750 illustrazioni a colori, attuali e circa 150 immagini d’epoca b/n

    Testo in lingua inglese – Disponibile, su richiesta, anche in lingua tedesca

    Stampato nel 2012 da Verlag

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    Germany’s Triplane Craze. A Centennial Perspective on Great War Airplanes

    39.00

    Jack Herris

    La presnte monografia, tratta degli aerei da caccia triplano tedeschi utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale, a partire dal 1917 in poi. In questo volume vengono presentati lo sviluppo di questi velivoli, i dati di produzione e i numeri di serie, il contesto bellico e, naturalmente, le loro dimensioni e i valori prestazionali. Schizzi in scala reale mostrano aerei come l’Aviatik 30.24, il Brandenburg L 16, il Fokker V8, il Friedrichshafen FF54 e lo Schütte-Lanz Dr.I.

    Brossura, 21,5 x 28 cm. pag. 102 riccamente illustrato con foto b/n e alcune foto e profili a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da Aeronaut Books

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    Gli arditi – Breve storia dei reparti d’assalto della terza armata

    19.00

    Alla Terza Armata tutti amavano il cappellano degli arditi, Padre Reginaldo Giuliani… “partecipava agli assalti con gli occhiali a stanghetta del frate studioso e l’elmetto pesto del combattente” così lo ricordava nel 1936 Renato Simoni, celebre giornalista e drammaturgo veronese. Quella di Reginaldo Giuliani fu senz’altro una figura di spicco degli inizi del ‘900, tanto da venirgli intitolato anche un sommergibile e divenire figura d’ispirazione per il film “L’uomo dalla croce” di Roberto Rossellini. Dalla sua esperienza con i Reparti d’Assalto trasse il volume “Gli Arditi”, pubblicato per la prima volta nel 1919 e qui riproposto in occasione del centenario della fondazione dei Reparti d’Assalto. Un documento unico che ripercorre la storia di questi reparti nella III Armata, il loro reclutamento, l’addestramento e le azioni militari che li videro protagonisti. In appendice al volume l’autore ha riprodotto i più famosi canti degli arditi.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 142 con alcune foto b7n

    Stampato nel 2017 da Itinera

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    Gli Arditi sul Grappa e a Susegana. Storia del VI reparto d’assalto

    18.00

    Filippo Cappellano – Basilio Di Martino – Paolo Gaspari

    Il VI reparto d’assalto nacque sulle Dolomiti ed entrò nel mito con le imprese del capitano Ettore Viola sul Grappa e poi a Susegana. Il volume analizza la storia degli arditi in questo frangente bellico, che per l’80% provenivano dai ceti più umili delle campagne italiane. E’ uno dei pochi momenti della storia in cui “gli umili” entrano con i loro nomi e luoghi di nascita.

    Brossura, 21 x 26 cm. pag. 76 con cartine e foto b/n

    Stampato nel 2021 da Gaspari

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    Gli artigli delle aquile – L’armamento aereo in Italia durante la Grande Guerra

    24.00

    L’impiego bellico del mezzo aereo, che conobbe la sua prima affermazione durante la Prima Guerra Mondiale, richiese non solo lo sviluppo di soluzioni aerodinamiche sempre più avanzate e propulsori sempre più potenti, ma anche la realizzazione di mezzi di offesa concepiti per rispondere alle peculiari esigenze dell’offesa dall’alto e del combattimento aria-aria: mitragliatrici e cannoni a tiro rapido sostituirono così fucili e pistole automatiche. Con l’introduzione di traguardi di puntamento per il tiro aria-suolo, di dispositivi di mira per il tiro aria-aria e di sistemi di sincronizzazione intesi a far fuoco attraverso il disco dell’elica, venne avviato il passaggio del mezzo aereo da semplice piattaforma di tiro a vero e proprio sistema d’arma, di cui l’armamento di caduta e di lancio, con i suoi dispositivi ausiliari, era parte integrante. Il volume, illustrato con disegni e fotografie d’epoca, ripercorre questi sviluppi sulla base della documentazione conservata negli archivi degli uffici storici dello 6Stato Maggiore Aeronautica e dello Stato Maggiore Esercito e dei materiali custoditi in collezioni pubbliche e private. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 200 con decine di foto

    Stampato nel 2011 da Ufficio Storico Aeronautica Militare

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    Gli Ascari del Kaiser. La guerra in Ostafrika 1914-1918 Von Lettow-Vorbeck e i tedeschi che non persero mai

    29.00

    Alberto Rosselli

    L’incredibile storia del colonnello Paul von Lettow-Vorbeck e le sue epiche imprese nella Prima guerra mondiale nell’Africa equatoriale con la leggendaria “Schutztruppe” composta da pochi europei e qualche migliaio di fedelissimi e capaci askari. Ed è in quella terra lontana e difficile, completamente circondata dalla giungla insidiosa che questi pochi uomini avrebbero fatto la storia.

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    Gli assi dell’aviazione Italiana nella Grande Guerra

    28.00

    Sulla base di fonti inedite, gli Autori recuperano e riportano alla luce il nome di piloti che nei cieli del primo conflitto mondiale raccolsero vittorie in combattimenti aerei. Per lo più dimenticati, numero sono gli Assi che grazie a questo volume entrano a buon diritto nel novero degli eroi che contribuirono alla grandezza dell’aviazione italiana nella I Guerra Mondiale. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Rilegato, 21 x 28 cm. pag. 516 illustrato con numerose foto b/n e vari profili a colori

    Stampato nel 2002 da Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica Militare

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    Gli austriaci sul fronte degli altopiani – Il 14° Reggimento «Hessen» sull’Altopiano dei Fiorentini Cimone d’Arsiero Valsugana Civaron Ortigara e Melette

    20.00

    Attraverso le memorie di un soldato del 14° reggimento “Hessen”, per la prima volta tradotte in italiano, vengono ricostruiti, in presa diretta, gli avvenimenti che videro protagonista questo reparto sui fronti degli altopiani veneti e trentini. Ne risulta una narrazione che porta alla luce un diverso punto di vista, quello del nemico di allora, ma soprattutto un quadro degli eventi che beneficia di una nuova visione d’insieme. Attraverso un attento lavoro di ricerca infatti i curatori affiancano al racconto di Öller i diari reggimentali e le cronache provenienti dalle opposte trincee, al fine di ottenere una ricostruzione dei fatti quanto più dettagliata possibile. Completa il volume l’inedito album fotografico di un ufficiale del 14° “Hessen” che affianca, passo dopo passo, la narrazione con la forza evocativa delle immagini.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 124 + 48 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Itinera

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    Gli eserciti sul Piave 1917-1918

    12.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 44 con 55 illustrazioni b/n + 4 pag. di tavola a colori

    Stampato da Chillemi

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    Guerra segreta sui Lagorai e le Dolomiti. L’Alpenkorps sul fronte italiano

    21.00

    Paolo Pozzato – Luca Girotto (a cura di)

    L’impiego di truppe tedesche sul fronte italiano, spesso identificate nell’Alpenkorps bavarese ma che in realtà includevano anche Jäger della Prussia e del Mecklemburgo, ebbe inizio già nel 1915, nonostante i due paesi non fossero formalmente in guerra tra loro. Questa sorta di “guerra segreta” rivive nella traduzione integrale di quattro diari di guerra tedeschi, recuperandone così l’insostituibile valenza di memoria di guerra e l’unicità narrativa. Anche attraverso il confronto con le fonti italiane e austriache è quindi possibile ricostruire un quadro storico completo delle operazioni dalla Valsugana alla catena dei Lagorai, fino alle Tofane e alla Val Travenanzes. Colpisce come in queste pagine manchino molti degli elementi ricorrenti nella memorialistica del primo conflitto mondiale, l’atmosfera claustrofobica della trincea, gli odori nauseanti e il costante confronto con la morte. Essi vengono sostituiti dagli ampi orizzonti montani, dall’aria rarefatta e pura, in un’atmosfera che talvolta fa scordare al lettore la realtà del conflitto per porlo di fronte alla perenne sfida dell’uomo con la montagna.

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    Guerra sul Piave e sul Monte Grappa. La battaglia di Monte Cornella e la conquista di Quero

    22.00

    Paolo Pozzato – Paolo Volpato

    La stretta di Quero e ancora di più il modesto rilievo del Monte Cornella, nel lato orientale del Massiccio del Grappa, non evocano ai più particolari vicende belliche. Eppure fu proprio su questa altura e nel sottostante paese di Quero che si consumò, nei giorni dal 14 al 17 novembre 1917, uno dei combattimenti decisivi per la difesa della Val Piave, dell’intero Monte Grappa e, in ultima istanza, dell’intero fronte italiano dopo Caporetto. La Brigata “Como”, un reparto di arditi e poche altre forze seppero imporre al I C.d.A. austro-ungarico del Gen. Krauss una battuta d’arresto che doveva rivelarsi fatale. Per la prima volta la battaglia viene ricostruita con un’analisi puntuale delle testimonianze italiane e austriache.

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    Guida ai campi di battaglia dell’Altipiano dei Sette Comuni – Itinerari della Grande Guerra Vol. 1. Monte Ortigara

    13.50

    L’Altopiano dei Sette Comuni è uno splendido angolo d’Italia coinvolto in alcuni dei combattimenti più cruenti e furibondi del conflitto. L’escursionista trova le tracce imponenti ed in alcuni tratti tanto vive da parlare ancora con eloquenza di personaggi straordinari, avventure incredibili e sacrifici inumani. Uno dei più interessanti “musei all’aperto” europei raccontato dai massimi esperti dei luoghi e della storia.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 166 illustrato con circa 290 immagini a colori e b/n

    Stampato nel 2010 da Gaspari

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    Guida ai campi di battaglia dell’Altopiano dei Sette Comuni. Itinerari della Grande Guerra Vol. 3 – Monte Chiesa e Monte Forno

    14.50

    L’Altopiano dei Sette Comuni è uno splendido angolo d’Italia coinvolto in alcuni dei combattimenti più cruenti e furibondi del conflitto. L’escursionista trova le tracce imponenti ed in alcuni tratti tanto vive da parlare ancora con eloquenza di personaggi straordinari, avventure incredibili e sacrifici inumani. Uno dei più interessanti “musei all’aperto” europei raccontato dai massimi esperti dei luoghi e della storia.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 106 illustrato con circa 160 immagini a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Gaspari

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    Guida ai forti della Grande Guerra sul Fronte invalicabile tra l’Altipiano dei 7 Comuni e gli Altipiani di Folgaria Lavarone e Luserna

    13.50

    Gli ambienti incontaminati degli Altipiani hanno anche il fascino di essere stati per due anni sconvolti dalla “guerra dei forti” e dalla strafexpedition. I segni dei cannoneggiamenti e degli scontri furibondi sono rimasti nei racconti collegati con i ruderi dei luoghi. Vi sono però delle storie che pochi conoscono… Zigliotto ha basato la sua conoscenza storica sulle letture di manoscritti e testi originali in tedesco ed è andato alla ricerca dei luoghi descritti da Luis Trenker, Fritz Weber e da molti ufficiali italiani. Ha ricercato con meticolosità nei luoghi storici dei fatti avvenuti i punti descritti accomunandoli in quest’unica opera.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 132 con circa 103 illustrazioni b/n, 17 foto a colori, 7 cartine b/n, 5 cartine a colori e 11 disegni

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Guida al campo trincerato del Monte Calisio. Capisaldi austriaci costruiti a difesa della città di Trento nell’imminenza della grande guerra

    20.00

    Marco Dorigatti

    Questo secondo libro di Marco Dorigatti si dedica ai manufatti militari che sono stati costruiti a scopo difensivo sul Monte Calisio, nell’imminenza e durante la Grande Guerra e che costituivano appunto il campo trincerato della città.  Il metodo seguito per la rilevazione è stato quello topografico: l’acquisizione cioè sul posto dei vari manufatti, con bussola giroscopica e distanziometro digitale. Successivamente, questi dati sono stati georeferenziati e riportati sulla carta tecnica della Provincia Autonoma di Trento. Il risultato finale è la costruzione della linea difensiva in ogni suo piccolo dettaglio. Ogni caposaldo può quindi essere visitato ed interpretato sul posto consultando le planimetrie allegate. In questo modo l’opera può divenire un utile strumento sia per l’escursionista, sia per l’Ente pubblico interessato a eventuali opere di ripristino dei manufatti militari o dei sentieri di accesso.

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    Guida illustrata alla scoperta del Monte Grappa nella Grande Guerra – Itinerari musei storia e personaggi

    13.00

    Il Monte Grappa prima della Guerra; gli avvenimenti; il ripiegamento; l’organizzazione difensiva; l’attacco austriaco al Grappa; la battaglia d’arresto; la battaglia del Solstizio; la battaglia di Vittorio Veneto; importanza militare del Grappa. Itinerari ed escursioni sul monte della vittoria italiana, corredato da 220 foto d’epoca, 70 foto a colori, schizzi e cartine, una guida per appassionati, esperti e nuclei familiari.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 177 illustrato con circa 220 foto b/n, 70 foto, 6 cartine a coloiri e 3 cartine b/n

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Hitler / Mussolini. Ypres 1914 – Isonzo 1915. Leur Bapteme du Feu

    23.00

    Vincent Herpin

    Questo libro offre un approccio al battesimo militare del fuoco di due personaggi del XX secolo: Hitler e Mussolini. Adolf Hitler visse la sua prima battaglia della Prima Guerra Mondiale a Ypres nel 1914, Benito Mussolini all’Isonzo nel 1915. Utilizzando i ricordi personali di entrambi gli uomini, il libro descrive ciò che entrambi sperimentarono in questo battesimo del fuoco.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 82 illustrato con numerose foto e cartine b/n

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2023 da Memorabilia

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    I cecchini nella grande guerra – Scharfschutzen Snipers Tirailleurs d’élite tiratori scelti italiani e i fucili di precisione

    18.00

    Sotto il profilo dello studio storico militare, le operazioni militari della Prima Guerra Mondiale rivestono ancora una certa importanza per quello che fu l’ultimo conflitto del passato, ma anche il primo conflitto moderno, in cui vennero impiegati nuovi mezzi tecnologici e nuove tattiche. Mancava nel panorama italiano un resoconto delle operazioni condotte dai tiratori scelti, sulle loro armi e sull’impatto reale che ebbero sul campo di battaglia. Le deduzioni dell’Autore ci confermano che nel conflitto 1914-18, che se in nessun caso il tiratore scelto è stato decisivo per le sorti di una battaglia, è anche vero che ha contribuito in maniera determinante al logoramento del nemico sprofondato nelle trincee e ad alimentare ansia e terrore tra gli avversari. Il lavoro è strutturato per nazionalità ed analizza sia le tattiche che le armi utilizzate.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 158 con circa 60 foto b/n, alcuni disegni e 38 foto a colori

    Stampato nel 2015 da Gaspari

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    I colori degli aerei italiani della Grande Guerra – Ipotesi e certezze

    30.00

    Il volume è dedicata esclusivamente alle colorazioni dei nostri aerei militari degli anni 1915-1918. Sono individuati ottanta schemi, ognuno riprodotto a colori e composto da vista superiore, vista inferiore e uno o due profili per ogni aereo. Il sottotitolo “Ipotesi e certezze” indica che la materia non è, purtroppo, del tutto conosciuta ma gli studi e i restauri di questi ultimi anni, hanno fornito molte certezze mentre per quanto non si conosce si è ricorso a ricostruzioni il più possibile attendibili e verosimili.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 160 completamente illustrato con foto b/n e colori e numerosi profili a colori

    Stampato nel 2017 da Gruppo Modellistico Trentino

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    I dannati del litorale. Dalla Serbia all’Asinara attraverso l’Albania

    15.00

    Giorgio Milocco

    “… in un’estremità dell’isola erano stati isolati, sotto le cure di alcuni coraggiosi frati francescani, ottocento casi di lebbra. Morivano come le mosche, all’Asinara. Durante i primi mesi centinaia di cadaveri, a volte anche sei o settecento al giorno, venivano ricoperti di calce viva e caricati su barconi della morte appesantiti con pietre. Quando raggiungevano il largo, a distanza di sicurezza dall’isola, venivano silurati e affondati mentre a bordo della nave da guerra un prete celebrava la messa e a terra le campane rintoccavano a morto”.

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    I forti della grande guerra – Le opere italiane ed austriache protagoniste della guerra dei forti (1915-1917)

    25.00

    Le fortificazioni ebbero un ruolo determinante nelle vicende belliche, dal 1915 al 1918, nell’intero territorio di confine fra Italia ed Austria Ungheria. Attraverso l’analisi di fonti archivistiche e memorialistiche inedite, il libro narra i vari episodi che si svolsero nelle fortificazioni e nelle zone limitrofe. Si inizia con il fronte principale della cosiddetta Guerra dei forti, l’Altipiano dei 7 Comuni e quelli cimbri di Folgaria, Lavarone e Luserna, con gli episodi del tentativo di resa ai forti Busa Verle e Luserna, il dramma del forte Verena, il disarmo dei forti italiani e la loro occupazione durante l’offensiva del maggio-giugno 1916. Il paragrafo successivo racconta ciò che successe nelle altre zone del confine dove le opere italiane eda ustriache per lo più rimasero inoperose, all’infuori che nella zona carinziana e nel Tonale. Si passa poi a parlare della ritirata di Caporetto e della storia dei forti Cima Campo e Cima Lan in Valsugana e il forte di monte Festa che riuscirono a rallentare l’avanzata delle forze austrotedesche.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 580 con centinaia di foto dell’epoca e disegni tecnici b/n

    Stampato nel 2015 da Macchione

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    I piastrini degli imperi centrali. Germania ed Austria-Ungheria

    20.00

    Riccardo Ravizza – Roberto Todero

    Nuovo pubblicazione di Riccardo Ravizza, con il valido contributo di Roberto Todero che, attraverso uno studio dettagliato analizza nel dettaglio ogni modello di piastrino di riconoscimento, presente nel corso della Grande Guerra nell’esercito imperiale tedesco ed in quello austroungarico. Grazie ad alcune fonti documentaristiche ed iconografiche dell’epoca è stato quindi possibile riconoscere e decifrare i modelli adottati nei due eserciti.

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    I piastrini di riconoscimento italiani. Dal 1892 al 1945

    28.00

    Riccardo Ravizza – Samuel Rimoldi

    Questo volume non ha la pretesa di racchiudere in esso ogni modello di piastrino di riconoscimento esistente nel periodo indicato ma vuole mostrare un quadro generale e alquanto approfondito dei modelli, regolamentari e di fattura privata, in uso durante i principali conflitti ai quali l’Italia prese parte

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    I Reparti d’Assalto italiani nella Grande Guerra 1915-1918

    99.00

    Il volume prende in esame la nascita e lo sviluppo dei reparti d’assalto dell’Esercito Italiano dal 1917 al 1921. Dopo gli esperimenti dei primi due anni di guerra con reparti speciali destinati all’attacco di posizioni rafforzate, il Comando Supremo autorizzò la formazione di reparti organici di arditi sull’esempio delle Sturmtruppen che stavano prendendo piede tra le forze nemiche. Le truppe d’assalto italiane si affermarono ben presto, acquisendo fama di combattenti decisi e spietati. Nell’ultimo anno di guerra conobbero una vasta espansione con la costituzione di un intero corpo d’armata d’assalto. Gli arditi servirono soprattutto a ridare slancio offensivo all’Esercito Italiano dopo le vicende drammatiche della ritirata dell’ottobre-novembre 1917. Esaltati dalla propaganda, biasimati per la loro scarsa disciplina, impersonificarono la rinata volontà di vittoria del popolo italiano. Gli arditi costituiscono la principale novità in campo organico e della dottrina tattica italiana nella Grande Guerra. Sono descritte per la prima volta con dovizia di particolari tutte le azioni che videro protagonisti gli arditi fino al loro ultimo impiego in Albania nell’immediato dopoguerra. L’opera contiene anche una ricca appendice documentale ed iconografica tratta da vari archivi militari. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    2 Volumi rilegati, 22 x 31 cm. pag. 568 + 664 con centinaia di illustrazioni in b/n e colori e alcune cartine

    Stampato da Stato Maggiore dell’Esercito

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    I sardi della Brigata Reggio. Storia del 46° Reggimento Fanteria nella guerra del 1915-1918

    24.00

    Nicola Oliva

    Durante la guerra del 1915-1918 furono diverse le unità del Regio Esercito in cui gli effetti di un reclutamento «semi-territoriale» furono evidenti. Tra gli esempi più importanti rientra la Brigata Reggio, che attinse i propri uomini prevalentemente dai distretti militari sardi. Le sue vicende belliche, svoltesi perlopiù in un settore considerato d’importanza “secondaria”, quello dolomitico, sono state piuttosto trascurate dalla storiografia. Tutto ciò ha contribuito alla relegazione dell’unità sarda in uno sfondo indistinto della memoria collettiva isolana, relegazione accentuata da una massiccia opera di propaganda che esaltò le virtù della Brigata Sassari (diretta filiazione della Reggio), diventata soggetto unico nella narrazione del coinvolgimento dei sardi nella Grande Guerra. Nonostante la più volte rimarcata «straordinarietà» dei combattenti sardi, la Reggio non ebbe particolare visibilità, anzi, fu considerata alla stregua di qualsiasi altra brigata. Il suo impiego si ebbe soprattutto in impervie zone d’alta quota, con condizioni climatiche proibitive, a cui si aggiunse la tenace resistenza avversaria. Una situazione simile causò perdite piuttosto elevate. Malgrado le difficoltà notevoli, non mancarono episodi di valore sia umano, sia militare, così come le manifestazioni più tipiche di debolezza, talvolta pienamente comprensibili in tale contesto. Si è cercato qui di ripercorrere le vicende vissute dai Reggimenti «Bianco-verdi», in particolare del 46°, caratterizzate da tanti episodi che, con luci e ombre, sono parte integrante della storia della Sardegna.

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    I soldati lunghi. I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918

    20.00

    Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d’Italia. Fu un’indimenticabile grandiosa vicenda della Patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell’eroico sacrificio della nostra Fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda Brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d’artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l’epica storia dei nostri “soldati lunghi” durante la prima guerra mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 194 illustrato con varie foto b/n

    Stampato nel 2015 da Associazione Italia

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    Ignoto Militi

    25.00

    Augusto Tognasso

    Chiunque si sia occupato del Milite Ignoto ha fatto riferimento al libro “Ignoto Militi” del tenente Augusto Tognasso. La ragione è duplice: quel testo, pubblicato nel 1922, non solo fu il primo sull’argomento, ma soprattutto l’autore fece parte della Commissione incaricata di recuperare le salme di undici caduti italiani sepolti senza nome nei campi di battaglia sparsi lungo l’intero fronte dal Trentino al Carso e da cui venne tratto l’ignoto soldato tumulato sull’Altare della Patria il giorno 4 novembre 1921 in rappresentanza di tutti i connazionali caduti e dispersi durante la Grande Guerra 1915-18. Il libro originale è stato arricchito con un’ampia biografia di Tognasso, ricordi di famiglia, foto tratte dal suo archivio, una scheda degli altri membri della Commissione.

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    II-XXII Reparto d’assalto: 1917-1920

    25.00

    Questo libro racconta la storia del II-XXII Reparto d’assalto, con foto e documenti spesso inediti, tra cui due diari di combattenti.Il II-XXII è uno dei primi reparti d’assalto ad essere stati costituiti nell’estate del 1917 alla Scuola di Sdricca di Manzano.È stato uno dei reparti più combattivi e longevi.Al termine della guerra venne inviato in missione in Libia (1919) e in Albania (1920). Una parte dei suoi uomini defezionarono per seguire d’Annunzio a Fiume.È uno dei reparti con il maggior numero di decorati, 147, con 70 MAVM, 71 MBVM e 26 croci di guerra al valore militare.Purtroppo, vanta il triste primato del maggior numero di caduti, ben 264.Questo libro vuol far conoscere la storia degli Arditi che militarono nel II-XXII Reparto d’assalto, per preservarne la memoria.

    Brossura, 17 x 24,5 cm. pag. 488 con numerose foto e documenti b/n

    Stampato nel 2018 da CreateSpace Independent Publishing

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    Il Carro Armato Fiat-2000 dal 1917 alla Costruzione della Replica

    18.00

    Nel corso della prima guerra mondiale l’Italia è stata la quarta nazione al mondo a progettare e costruire un carro armato, prima di nazioni quali gli Stati Uniti d’America, la Russia ed il Giappone.Il progetto originale del FIAT 2000 fu realizzato completamente in proprio dalla FIAT nel 1917-1918, all’epoca una delle principali industrie motoristiche del mondo, che però non aveva alcuna esperienza di costruzione di mezzi cingolati. Ne nacque un carro pesante molto interessante, dotato di un motore d’aviazione, che presentava varie soluzioni tecniche all’avanguardia, quali un cannone in torretta girevole, un abitacolo dedicato per il conduttore e la separazione tra il comparto equipaggio ed il vano motore. Nonostante avesse prestazioni paragonabili, se non superiori ai coevi carri di produzione britannica e francese, il FIAT-2000 non fu apprezzato dal Comando Supremo italiano, che gli preferì un carro ben più piccolo e meno potente quale il Renault FT-17. Costruito in soli due esemplari rimasti a livello di prototipo, fu impiegato nel 1919 nelle operazioni in Libia. Nel 2018 Giancarlo Marin, proprietario di una società metallurgica, ha fatta sua la proposta dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia di realizzare una replica marciante del carro in scala 1 a 1.

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    Il prezzo dell’onore – La storia della Brigata Sassari e dell’8º Reggimento Bersaglieri nelle vicende di Giovanni e Alberto Riva Villa Santa

    19.90

    Nella storia della Grande Guerra alcune figure, così come alcuni eventi, sono scolpite nella storiografia nazionale. La Brigata Sassari con l’epopea dei suoi “Diavoli Rossi”, così come gli Arditi, rientrano di certo fra queste. Non è però cosa comune il poterne tracciare la storia attraverso le vicende belliche di una famiglia, i Riva Villa Santa, il cui nome si è legato indissolubilmente, e tragicamente, alla storia di questi reparti. Il capofamiglia Giovanni Riva, comandante del I Battaglione del 151° della Brigata Sassari, cadde infatti il 7 giugno 1916 sulle Melette dell’Altopiano di Asiago. Anche il giovanissimo figlio Alberto seguirà il tragico destino del padre quando, il 4 novembre 1918 a pochi minuti dallo scoccare dell’armistizio, cadrà alla testa di un plotone di Arditi. Sua sarà l’ultima Medaglia d’Oro al Valor Militare e lo stesso d’Annunzio scriverà un’ode per ricordare il suo coraggioso gesto. Gli autori hanno quindi potuto ricostruire, attraverso l’inedito archivio della famiglia Riva Villa Santa, alcuni dei principali eventi bellici della Grande Guerra sul fronte italiano, rinnovando così l’immagine di quell’indomito “spirito sardo” reso celebre da Emilio Lussu.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 190 illustrato con circa 120 foto di cui 10 a colori

    Stampato nel 2016 da Itinera

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    Il prussiano d’Africa. La storia di Paul von Lettow-Vorbeck, uno junker fuori dal comune

    15.00

    Lorenzo Matta

    Fra i maggiori protagonisti della breve esperienza coloniale tedesca, il generale Paul von Lettow-Vorbeck occupa certamente un posto di grande rilievo, grazie alla sua inconsueta carriera militare, svoltasi fra Asia e Africa. Un testimone d’eccezione anche delle vicende della Repubblica di Weimar, del Terzo Reich e della rinascita della Germania, pur divisa dalla Guerra Fredda. Scoprire la vita di Paul von Lettow-Vorbeck, un’esistenza ricca di aneddoti, viaggi e incontri di ogni tipo, è anche riproporre quasi un secolo di storia della Germania, talvolta nei suoi aspetti più dimenticati.

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    Information. Propaganda. Kunst.

    59.00

    Erik Eybl

    La prima metà del Novecento, iniziata in modo così sanguinoso con la Prima Guerra Mondiale, ha segnato la fine di 500 anni di politica di potenza europea. Mai prima d’ora si erano radunate folle simili. Mai prima d’ora una guerra aveva travolto l’intera economia e la vita civile di un paese. Oltre ai giornali, il manifesto è stato l’unico “strumento di propaganda) in ogni paese a controllare questi processi. Molti poster non avevano solo lo scopo di “trasportare” informazioni, ma principalmente di essere usati come strumenti di propaganda. Ma anche se erano principalmente legati alle leggi della psicologia pubblicitaria, al contempo (spessso e volentieri) possedevano un notevole spessore artistico. Questo triplice contenuto, veicolo di informazioni, materiale di propaganda e opera d’arte allo stesso tempo, rende i manifesti della Prima Guerra Mondiale così interessanti. Particolarmente interessante è il confronto tra opere francesi e austro-ungariche. Gli artisti di entrambi i paesi hanno anche utilizzato un linguaggio diverso per i poster per temi molto simili, ma per raggiungere gli stessi obiettivi. Le loro opere potrebbero non essere psicologicamente sofisticate come i manifesti della Gran Bretagna o degli Stati Uniti, ma sono certamente tra le più preziose dal punto di vista artistico e collezionistico.

    Rilegato, 25 x 29,5 cm. pag. 206 interamente illustrato con rappresentazioni a colori

    Testo in lingua tedesca/francese

    Stampato nel 2010 da Verlag Militaria

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    Io terrò duro, qualunque cosa accada. Diario e lettere di un giovane volontario di guerra

    20.00

    Otto Braun

    Una scelta dalle lettere e dai diari di un protagonista delle Tempeste d’acciaio, morto giovanissimo, che Julius Evola ebbe a definire esemplare per la sua testimonianza di slancio volontaristico.

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    Italian Aviation in the First World War. Vol. 1. Operations

    89.00

    James Davilla

    Questo è il primo di una serie in tre volumi che offre agli appassionati di aviazione un’introduzione a un argomento affascinante: l’aviazione militare italiana durante la Prima Guerra Mondiale. Quest’opera di consultazione fornisce al lettore una sintesi delle operazioni aeree sul fronte italiano al fine di collocare l’aviazione militare italiana nel contesto complessivo della guerra sul fronte austro-italiano. Questo primo volume presenta, in ordine alfabetico, le tipologie di velivoli utilizzati dall’Italia in questa battaglia dei cieli.

    Brossura, 21,5 x 28 cm. pag. 378 riccamente illustrato con 183 foto di cui 11 a colori, 48 profili a colori, 4 riproduzioni di dipinti, 5 mappe, grande formato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Aeronaut Books

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    Italian Aviation in the First World War. Vol. 2. Aircraft A–H

    79.00

    James Davilla

    Questo è il secondo di una serie di tre volumi che offre agli appassionati di aviazione un’introduzione a un argomento affascinante: l’aviazione militare italiana durante la Prima Guerra Mondiale. Quest’opera di consultazione fornisce al lettore una sintesi delle operazioni aeree sul fronte italiano al fine di collocare l’aviazione militare italiana nel contesto complessivo della guerra sul fronte austro-italiano. Questo secondo volume presenta, in ordine alfabetico, le tipologie di velivoli utilizzati dall’Italia in questa battaglia dei cieli.

    Brossura, 21,5 x 28 cm. pag. 276 riccamente illustrato con 239 foto b/n, 18 a colori, 69 tavole a colori e 13 trittici in scala..

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Aeronaut Books

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    Italian Aviation in the First World War. Vol. 3. Aircraft M–W

    79.00

    James Davilla

    Questo è il terzo di una serie in tre volumi che offre agli appassionati di aviazione un’introduzione a un argomento affascinante: l’aviazione militare italiana durante la Prima Guerra Mondiale. Quest’opera di consultazione fornisce al lettore una sintesi delle operazioni aeree sul fronte italiano al fine di collocare l’aviazione militare italiana nel contesto complessivo della guerra sul fronte austro-italiano. Questo secondo volume presenta, in ordine alfabetico, le tipologie di velivoli utilizzati dall’Italia in questa battaglia dei cieli.

    Brossura, 21,5 x 28 cm. pag. 276 riccamente illustrato con 177 foto b/n, 2 a colori,  88 tavole a colori, 14 trittici in scala e 6 riproduzioni di dipinti

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Aeronaut Books

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    Italiani in divisa austro-ungarica. Sul fronte russo e nella rivoluzione sovietica

    18.00

    Dei 100.000 italiani che combatterono con la divisa austro-ungarica 30.000 furono fatti prigionieri; tra di essi Augusto De Gasperi, fratello di Alcide, ufficiale del 3° Kaiserjäger, medaglia d’oro. Spicca la storia del maggiore dei carabinieri Cosma Manera che riuscì a riportare salvi a casa dall’altro capo del mondo decine di migliaia di italiani. Un saggio storico di avventure e drammi umani.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 150 con alcune foto e cartine a colori e b/N

    Stampato nel 2019 da Gaspari

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    Italiani in terra di Francia. Dal Monte Grappa alla Champagne. 1918 il II Corpo d’Armata in Francia

    28.00

    Carlo Grigolon

    Questo volume nasce dalla specifica preparazione storica dell’autore relativa alla Grande Guerra e racconta la vita di un comandante di compagnia italiano della Brigata Alpi che si trovò a combattere in Francia dopo che la sua brigata fu aggregata al II corpo d’armata, inviato su quei difficili fronti nel 1918. Una narrazione della vita quotidiana dei giovani soldati italiani su un fronte inclemente come quello francese, un susseguirsi di azioni militari, di fatti personali e di rapporti con i francesi e con i comandi superiori. Amori e passioni di giovani, travolte dalla vita di trincea e dalla desolazione di un territorio devastato, in una successione narrativa che ripercorre gli eventi bellici del corpo d’armata italiano in quelle terre per esso sconosciute. Questa è la storia di un giovane che con i suoi sogni e i suoi desideri si ritrova nel mezzo delle devastazioni di una tremenda guerra, che nessun occhio umano aveva mai visto fino ad allora.

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    Jasta 14. Die Geschichte der Jagdstaffel 14 – 1916-1918

    79.00

    Jorg Muckler – Rainer Absmeier

    Questa storia del Royal Prussian Jagdstaffel 14 è la prima pubblicazione dell’editore tedesco riguardo il periodo della Prima Guerra Mondiale. Oltre a testi dettagliati, il libro contiene più di 250 bellissime  foto d’epoca, 21 profili di aeromobili a colori e nove mappe. Il layout e il design lo distinguono chiaramente da altri libri su questo argomento. Questa storia dell’unità è di particolare interesse, perché fino ad ora la storia operativa dello Jasta 14 era stato descritto in modo poco approfondito. Creato nel 1916, questo Jagdstaffel non è mai stato tra le unità più importanti dell’aviazione da combattimento tedesca durante la Prima Guerra Mondiale. Di conseguenza, è stato raramente menzionato nei rapporti ufficiali. Con appena sessanta vittorie confermate entro la fine della guerra nel novembre 1918, era al di sotto della media rispetto al tempo trascorso in azione. Va tenuto conto, tuttavia, che lo Jasta 14 fu schierato nel settore francese del fronte occidentale fino all’inizio del 1918, dove vi furono meno combattimenti aerei rispetto al settore britannico. L’Hauptmann Rudolf Berthold comandante dello Staffel per 10 mesi, fu decisamente un leader carismatico. Oltre a Berthold, altri quattro destinatari della decorazione “Pour le Mérite” portarono in combattimento i velivoli di questo Staffel.

    Rilegato, 28,5 x 24 cm. pag. 222 riccamente illustrato con foto b/n e 21 profili di mezzi a colori + 9 mappe.

    Testo in lingua inglese/tedesca

    Stampato nel 2021 da Luftfahrtverlag-Start

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    Kobilek – Giornale di battaglia

    15.00

    “Un libro attraente tutt’oggi per più aspetti: i passi di cronaca, di descrizione, spietata anche nella ferocia della mitraglia e dei bombardamenti, nel fuoco di quel 23 agosto 1917 che determinò la conquista del monte Kobilek, danno ritmo mentale e morale alla storia che affiora e sottintende la storia sotterranea: la patria Italia non è un concetto astratto, si incarna nei soldati, nei panorami, nel turbamento e nell”allegria’ dei protagonisti – il suo comandante Alessandro Casati, il 127° Reggimento Fanteria, nella III Armata del generale Capello; l’autore stesso che si trova nella mischia – e nella loro dedizione all’idea di vittoria come riscatto di civiltà, nell’ebbrezza della lotta che la minaccia della morte rende ancora più accesa.” (dalla prefazione di Luigi Cavallo)

    Brossura,15 x 21 cm. pag. 132

    Stampato nel 2019 da Eclettica

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    L´Esercito Italiano nella Prima guerra mondiale. L´Uniforme grigio-verde 1909 – 1919

    165.00

    Francesco Frizzera – Davide Zendri

    Il volume illustra e descrive oltre 350 uniformi, copricapi, cappelli, elmetti in uso al Regio Esercito durante la Grande Guerra, raccontando le trasformazioni avvenute tra il 1909 e il 1919 nelle dotazioni del soldato. I materiali descritti, in gran parte inediti, provengono dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e da alcune fra le maggiori collezioni pubbliche e private tra le quali il Musée Royal de l’Armée et de l’Histoire Militaire di Bruxelles, la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” di Gardone Riviera, il Museo delle Forze Armate 1914-1945 di Montecchio Maggiore. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, l’esercito italiano contava poco meno di 300.000 effettivi. Quattro anni dopo erano stati mobilitati oltre 5,9 milioni di uomini, schierati su più fronti. La macchina militare italiana era giunta alla prova della guerra solo parzialmente preparata: l’introduzione di una nuova uniforme nel 1909 e l’esperienza della guerra di Libia con l’Impero ottomano (1911-12), avevano accelerato una revisione delle dotazioni. Rispetto alle altre potenze europee, la forza d’urto dell’esercito italiano era tuttavia relativa e la capacità del settore industriale di far fronte ai bisogni di una guerra di massa fu limitata: ciò produsse ritardi nelle forniture tessili ma anche lo sviluppo di nuovi capi per le uniformi. Nel volume vengono descritte le dotazioni dei reparti tradizionali (fanteria, granatieri, alpini, bersaglieri, artiglieria, cavalleria, carabinieri, guardia di finanza, genio, sanità, servizi) e quelle delle nuove specialità, legate allo sviluppo tecnologico cui diede impulso il conflitto (corpo aeronautico, bombardieri, mitraglieri, arditi). Viene offerto dunque un quadro complessivo dei corpi in forza all’esercito italiano, con un focus specifico sulle formazioni volontarie (garibaldini, Volontari Ciclisti Automobilisti, legionari cecoslovacchi, battaglioni neri in Estremo oriente). Il repertorio di uniformi, copricapi ed elmetti è corredato da un ricchissimo apparato fotografico in bianco e nero, che arricchisce e dettaglia la descrizione dei pezzi. Sono presenti inoltre schede biografiche e sezioni di approfondimento sui materiali appartenuti ai personaggi di rilievo come Luigi Cadorna, Armando Diaz, Gabriele d’Annunzio, Cesare Battisti o a formazioni come l’87° Squadriglia “Serenissima”, protagonista del volo su Vienna nell’agosto 1918. oltre 350 schede descrittive di uniformi, copricapi, cappelli ed elmetti in uso all’esercito italiano durante la Grande Guerra. Un ricchissimo apparato fotografico in bianco e nero e a colori, schede biografiche e approfondimenti.

    2  volumi rilegati in cofanetto, 25 x 19 cm. pag. 872 con oltre 2500 foto a colori e in bianco e nero

    Disponibile, su richiesta, anche in lingua inglese e in lingua tedesca

    Stampato nel 2022 da Militaria Verlag

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    L’ occhio del nemico. Fotografie austro-ungariche della Grande Guerra

    30.00

    Può la fotografia di guerra essere un fatto artistico? Questo nucleo di fotografie realizzate da reparti specializzati dell’esercito austro-ungarico sembra poter rispondere in senso affermativo a questa domanda. L’elegante semplicità delle inquadrature, la classicità degli atteggiamenti e delle pose, la nitidezza della luce che scolpisce i particolari quasi lenticolari della natura, lo sguardo partecipato e solenne, presuppongono una cultura estetica non comune specie se raffrontato con le fotografie realizzate dai reparti italiani dove prevale un taglio più documentaristico e di reportage fotografico. In queste fotografie al contrario è sempre evidente la preoccupazione di analizzare con precisione il dettaglio. E anche lí dove il soggetto sembra indistinto e confuso, come nel caso di alcune fatte nel buio delle trincee o delle camerate, avanza prepotente il senso emotivo del luogo, del momento, della condivisa partecipazione hic et nunc.

    Rilegato, 22,5 x 25 cm. pag. 141 completamente illustrato con circa 118 foto b/n

    Testo in lingua italiana/tedesca/inglese

    Stampato nel 2008 da Gangemi Editore.

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    L’Adrian. Storia e mito dell’elmetto della grande guerra

    13.00

    Nicola Bultrini

    Nell’arco di pochi anni, in tutto il mondo, sono stati prodotti milioni di esemplari dell’elmetto Adrian, concepito dall’omonimo ufficiale francese che, in una corsa contro il tempo, riuscì a escogitare una delle protezioni belliche tra le più diffuse della storia moderna. Prima di quell’elmo in guerra si andava con copricapo cenciosi, spesso soltanto rappresentativi se non addirittura d’intralcio, o con ripari paradossalmente più pericolosi. Quell’invenzione rappresentò una rivoluzione nell’abbigliamento difensivo, presto mutuata dagli eserciti di altri Paesi e impiegata per molti anni anche dopo la Grande Guerra. Per foggia e materiali l’intuizione di Louis Auguste Adrian rappresenta il discrimine tra due modi completamente diversi di intendere la guerra e tenere in considerazione la sopravvivenza dei soldati.

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    L’alcova d’acciaio

    18.00

    Filippo Tommaso Marinetti

    Trame vive, linguaggi nuovi, arditismo a profusione: “L’alcova d’acciaio” è forse il “romanzo futurista” più apprezzato e diffuso. Filippo Tommaso Marinetti lo vergò tra il 1919 e il 1920, raccontando – in una narrazione che unisce il rigore della verità storica all’anarchismo creativo delle “parole in libertà” – l’epopea della Grande Guerra, da lui vissuta in prima persona. In queste pagine – dove l’amore e il combattimento si mescolano all’arte e alla storia, rifiutando ogni intellettualismo e ogni deriva borghese – prende forma l’eroismo italiano, resistente sul Piave e trionfante a Vittorio Veneto: un viaggio mistico e sensuale, vero e fantastico, tenero e feroce.

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    L’Ardito – Romanzo Storico

    22.00

    Gli Arditi furono protagonisti di numerose battaglie della Grande Guerra e della vittoria finale. Esaltati e ammirati quando c’era bisogno del loro coraggio, vennero disciolti e accantonati al termine del conflitto, tanto che l’Italia nel tempo ne ha perso memoria. Questo libro vuol ricordare quei soldati che più di altri rischiarono la vita per sconfiggere gli Imperi Centrali nel 1917-18.

    Brossura, 16,3 x 23,5 cm. pag. 410 con 12 pagine di foto b/n

    Stampato nel 2017 da Itinera

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