Dizionario del politicamente corretto e della neolingua

politicamente corretto

Visualizzazione di 3 risultati

  • 0 out of 5

    Dizionario del politicamente corretto e della neolingua

    20.00

    Roberto Pecchioli

    In questo godibile manuale di sopravvivenza, Roberto Pecchioli ci guida con sagace maestria alla scoperta della nuova “Neolingua Italica”: in un avventuroso viaggio dantesco all’interno di quel misterioso idioma post-umano, che il Pensiero Unico ha imposto ad un popolo sapientemente terrorizzato da pandemie, crisi economiche e disastri climatici.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Vello dei Buoni

    18.00

    Manuela Marchese

    Il concetto di bontà umana si estrinseca nella presenza di doti o qualità che incontrino approvazione dal punto di vista morale, di contro il concetto di cattiveria si esplicita nella disposizione a far del male, a recar danno al prossimo nelle sue cose o nelle sue espressioni. E così non è stato difficile, per coloro che impartiscono lezioni di verità supreme, etichettare storicamente buoni e cattivi assoluti. Qualunque storia, racconto o vicenda esposti con la finalità ben precisa di suscitare nel fruitore sentimenti tanto benevoli per un personaggio, quanto avversi per il suo antagonista, risulterà efficace se il narratore attribuirà ogni buona azione, buon proposito, appellativi favorevoli e altisonanti e magari una certa dose di vittimismo al primo e, contrariamente, perfidia, atti orribili e crudeli, malafede e cattiveria, appellativi dispregiativi e propensione al ruolo di carnefice al secondo. Si avrà così un buono da ammirare e un cattivo da biasimare e, facilmente, da odiare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 128 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2022 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Politicamente corretto – Il conformismo morale come regime

    20.00

    Un’analisi originale del politicamente corretto come forma di comunicazione e come riflesso delle profonde trasformazioni all’opera negli ultimi decenni nel contesto delle società occidentali. A partire da una prospettiva originale come quella svedese, e da una serie di situazioni vissute in prima persona, l’antropologo Jonathan Friedman analizza il politicamente corretto come una particolare realtà sociale, e come uno strumento politico nelle mani delle nuove élite. Una realtà sintomatica di un insieme di fenomeni (l’immigrazione, il multiculturalismo, la segregazione sociale, il “declino” dello Stato-nazione, etc.) cruciali da comprendere per preservare uno spazio critico razionale e una sfera pubblica in cui sia ancora possibile discutere differenti interpretazioni della realtà. Una critica arguta del contesto moraleggiante in cui viviamo e della sua pretesa di neutralizzare il dibattito stabilendo ciò di cui si può, e ciò di cui non si deve, parlare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 346

    Stampato nel 2018 da Maltemi

    Quick view