L’America dimenticata – I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo

Mondadori

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    L’America dimenticata – I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo

    18.00

    La quasi totalità degli studiosi ha finora negato l’esistenza di antichi contatti tra l’America e il Vecchio Mondo, ma in questo libro, indagando su una questione apparentemente secondaria di storia della geografia (l’origine di un grossolano errore di Tolomeo), si dimostra che le fonti ellenistiche dell’antico geografo conoscevano latitudini e longitudini di località dell’America centrale. Questa scoperta costringe a rivedere sotto una nuova luce molti aspetti della storia. Da una parte mostra come il crollo delle conoscenze che investì il mondo mediterraneo all’atto della conquista romana sia stato ben più profondo di quanto in genere si creda. Dall’altra apre nuovi possibili scenari di lungo periodo, lasciando intravedere la possibilità di sostituire all’idea oggi dominante dell’evoluzione indipendente e parallela delle civiltà un’unica storia, connessa sin dalla remota antichità.

    Brossura, 14,5 x 20 cm. pag. 296

    Stampato nel 2013 da Mondadori

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    L’arte di attaccare

    12.00

    L’offensiva è l’elemento fondamentale della guerra. Lo dimostra in queste pagine un grandissimo teorico dell’arte militare, forse il più grande di tutti, Carl von Clausewitz. Questa antologia di brani tratti dal suo celeberrimo trattato “Della guerra”, curata da uno dei massimi studiosi di storia militare, Gastone Breccia, è dedicata principalmente alle strategie offensive, sui campi di battaglìa e nella vita. Perché tutti noi siamo come piccoli Stati, determinati a raggiungere i nostri obiettivi anche a costo di metterci in contrasto con altri individui. E spesso ci troviamo costretti a “muovere guerra”: è indispensabile tenere presenti allora le regole fondamentali che rispecchiano la natura stessa dei conflitti. Qui si rivelano tutta la genialità e l’attualità del grande teorico prussiano di inizio Ottocento. Nessuno ha saputo analizzare l’essenza e i caratteri della guerra con tale profondità, ed è per questo che leggere il suo testo, dopo duecento anni e in un mondo socialmente, politicamente e tecnologicamente così diverso, è di estremo interesse non solo per gli specialisti ma per chiunque si trovi a misurarsi con una situazione conflittuale. Il che, prima a poi, capita davvero a tutti.

    Brossura, 12,8 x 19,8 cm. pag. 284

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    L’arte giapponese della guerra

    5.00

    L’arte militare e la tradizione dei samurai hanno dominato in Giappone dai secoli più remoti, influenzando la cultura e lo stile di vita. Questo testo elabora i principi dell’arte della guerra inquadrandoli storicamente e culturalmente, dall’etica marziale alle tecniche guerriere, dalla disciplina Zen alla condotta dei samurai.

    Brossura, 11 x 18 cm. pag. 162

    Stampato nel 1993 da Mondadori

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    L’impero ombra di Hitler – La guerra civile spagnola e l’egemonia economica nazista

    32.00

    La guerra civile spagnola (1936-1939) è stata spesso considerata la sanguinosa prova generale della Seconda Guerra Mondiale. I nazionalisti di Francisco Franco, insorti contro il governo repubblicano del Fronte popolare, vinsero, anche, grazie all’assistenza militare fornita dalla Germania nazionalsocialista e dall’Italia fascista, un chiaro esempio – sembrò – della comune lotta al bolscevismo internazionale condotta da regimi politicamente e ideologicamente affini. Lo storico Pierpaolo Barbieri ribalta questa interpretazione dell’intervento delle forze dell’Asse, sostenendo che furono ben altri i motivi che spinsero il Führer nella penisola iberica: decisi a esercitare l’egemonia economica sull’Europa, i tedeschi volevano sperimentare in Spagna, paese ricco delle materie prime di cui avevano assoluta necessità, le tecniche di sfruttamento da utilizzare nelle future colonie. Il Terzo Reich offrì, quindi, alle truppe franchiste aerei, carri armati e uomini, con il segreto obiettivo di assoggettare gradualmente il paese in una sorta di “impero informale” e di impadronirsi delle sue risorse minerarie per alimentare la propria industria bellica. L’attuazione di questo piano fu in gran parte resa possibile dall’opera di Hjalmar Schacht, ministro delle Finanze e direttore della Reichsbank, le cui politiche (riarmo, disinvolta gestione del debito, promozione dell’export e controllo assoluto dello Stato sull’economia) furono alla base della rinascita della Germania tra le due guerre.

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 398 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2015 da Mondadori

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    L’Italia bombardata. Storia della guerra di distruzione aerea 1940-1945

    18.00

    Marco Gioannini – Giulio Massobrio

    Tra il 1940 e il 1945 l’Italia subisce pesanti bombardamenti alleati. Le vittime civili sono almeno 70.000, probabilmente molte di più. Eppure la pioggia di bombe che ha flagellato il Paese, da Sud a Nord, è andata incontro a una sorta di rimozione collettiva. Questo libro – qui presentato in una edizione completamente rivista, aggiornata e arricchita di dati – narra la storia della guerra aerea sulla Penisola accompagnando l’analisi della strategia, della tattica, delle finalità e delle premesse ideologiche dei bombardamenti con il racconto della vita sotto i lanci, attraverso testimonianze di prima mano. Accuratissimo nella ricostruzione dei fatti, “L’Italia bombardata” è anche un vibrante romanzo della memoria, un punto di riferimento nella storiografia sulla Seconda guerra mondiale in Italia.

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    La bella morte. Gli uomini e le donne che scelsero la Repubblica Sociale Italiana

    22.00

    Gianni Oliva

    Per la vulgata dell’Italia repubblicana i «ragazzi di Salò» hanno rappresentato il «male assoluto». Settant’anni fa Italo Calvino, partigiano combattente, scriveva invece: «Quel furore antico che è in tutti noi è lo stesso che fa sparare i fascisti, con la stessa speranza di riscatto. Ma allora c’è la storia. C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra». Sdoganata prima dal presidente della Camera Luciano Violante, poi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la questione dei «ragazzi di Salò» anima da due decenni un dibattito spesso strumentale. Gianni Oliva ne propone quindi una lettura storiograficamente equilibrat. I valori sedimentati dall’educazione di regime (la sacralità della patria e dell’onore, la lealtà alla parola data, il rispetto per i caduti in battaglia) si intrecciano con il disgusto morale per il «tradimento» dell’8 settembre, la volontà di vendicarsi dei voltagabbana, dei doppiogiochisti, dei funamboli dell’abiura.  «Cercare la bella morte» diventa la prospettiva drammatica di un percorso che si esaurisce nella furia di piazzale Loreto: è la storia di una scelta sbagliata, che per il numero di adesioni e per il significato storico non può essere rimossa, né considerata residuale.

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    La Caduta degli imperi. Roma e il futuro dell’occidente

    20.00

    Peter Heather – John Rapley

    Il 9 agosto 378, a Adrianopoli, le truppe dell’imperatore Valente furono annientate da un contingente di guerrieri goti. Fu una sconfitta cruciale, che decise il destino di Roma. Da quel momento, l’affacciarsi di nuove potenze lungo le frontiere, i sempre più frequenti conflitti regionali e gli imponenti fenomeni migratori segnarono la fine del dominio globale che Roma aveva esercitato per quasi cinque secoli. Millesettecento anni dopo, si ha l’impressione di assistere a un fenomeno analogo. La supremazia dell’Occidente, nei modi in cui si è manifestata a partire dall’inizio dell’Ottocento, sta rapidamente svanendo. La stagnazione economica e le divisioni politiche, la crisi della democrazia, i frutti avvelenati della globalizzazione neoliberista, il risorgere dei nazionalismi, le guerre neoimperialistiche condotte da regimi autoritari, il dinamismo economico e diplomatico di Paesi definiti un tempo «in via di sviluppo» e oggi invece protagonisti assoluti della scena internazionale: tutto sembra testimoniare il declino dell’Impero occidentale. Ma davvero l’èra del dominio dell’Occidente è giunta al termine? Ci troviamo di fronte a una decadenza irreversibile di cui dovremmo prendere atto? Per lo storico Peter Heather e l’economista politico John Rapley la crisi dell’Impero occidentale non deve necessariamente tradursi in un crollo catastrofico.

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    La foresta che cammina. Le sepolture dei soldati tedeschi 1920 1970

    36.00

    Marco Mulazzani

    Tra il 1914 e il 1945 i caduti tedeschi durante le due guerre mondiali furono più di 7.000.000. Che ne fu dei loro resti? Come vennero ricordati? Come l’architettura contribuì all’esaltazione della loro memoria? Dal 1920 sino al 1970 il Reich ha promosso la costruzione di un migliaio di cimiteri e memoriali nelle Fiandre, nella Prussia Orientale, nei Balcani, in Francia, in Africa, in Italia e persino in Palestina. Questo libro racconta le loro storie e esamina come vennero costruiti; ne interpreta il significato quale conseguenza della guerra moderna, «la guerra dei materiali», che ha sancito «il venir meno dell’eroe come figura esemplare» e l’affermarsi del culto riservato al milite ignoto, «alle vittime senza nome, ai figli della terra il cui destino è fecondare la Madre Terra», ha scritto Ernst Jünger.

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    La grande storia della Seconda Guerra Mondiale

    21.00

    In questa opera il grande storico anglosassone Martin Gilbert offre una grandiosa sintesi di quei sei anni e, combinando un’ampia visione d’insieme con la più minuziosa cura dei particolari, ne descrive giorno per giorno le operazioni militari, lo sconvolgimento nella vita quotidiana, i retroscena politici e diplomatici, il mondo sommerso dello spionaggio.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 1040

    Stampato nel 2018 da Mondadori

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    La guerra dei Trent’anni 1618-1648. Il conflitto che ha cambiato la storia dell’Europa

    18.50

    Christian Pantle

    La guerra dei Trent’anni è stata una fase di mutamenti profondi nella storia europea. Da un lato una rivoluzione militare, dall’altro una rivoluzione nei sistemi di comunicazione, con giornali, pamphlet, fogli che si diffondono nei luoghi più sperduti. E molte persone semplici imparano a leggere e scrivere. Se conosciamo le guerre precedenti grazie alle narrazioni di chi aveva il potere, per la prima volta il conflitto del 1618-48 ci viene raccontato anche dagli umili. È questo punto di vista che Christian Pantle esamina nel suo libro, partendo da due documenti: il diario di un soldato, Peter Hagendorf, e quello del monaco bavarese Maurus Friesenegger. Hagendorf riferisce la guerra combattuta: nei ventitré anni di attività militare, percorse almeno 22.400 chilometri tra Germania, Italia e Francia, cambiò campo due volte, prese parte a violenze, saccheggi, vide streghe ardere sul rogo, ma seppe anche entusiasmarsi per le bellezze dei paesaggi e delle città che attraversava, e persino dedicarsi con abnegazione alla famiglia. Friesenegger esprime invece la disperazione delle popolazioni civili nel continente devastato da un conflitto che sembrava non finire mai

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    La guerra del Pacifico. Storie di uomini e portaerei nella Seconda Guerra Mondiale

    22.00

    Sergio Valzania

    Tra le epopee del mare c’è quella delle portaerei. Le navi più potenti mai costruite sono state protagoniste di una sola guerra: quella combattuta con ferocia nell’oceano Pacifico tra giapponesi e americani dal 1941 al 1945. Il Mar dei Coralli, Midway, le Salomone orientali, l’arcipelago di Santa Cruz e le Marianne furono il teatro del conflitto che si risolse in uno schiacciante predominio degli Stati Uniti aprendo loro la strada per la vittoria. I marinai e i piloti imbarcati su “Saratoga”, “Lexington”, “Yorktown”, “Enterprise” e “Hornet” si opposero con determinazione e spirito di sacrificio allo strapotere dei giapponesi nei primi mesi di guerra, bloccando la loro avanzata e dando ad un formidabile apparato industriale le possibilità immense di intervenire nella lotta. Valzania valuta le scelte fatte, l’eroismo, la disponibilità al sacrificio, le capacità strategiche e l’intuito tattico dei protagonisti, presenta le azioni e i comportamenti delle personalità di spicco che vi parteciparono nei ruoli più diversi. Dall’ammiraglio Yamamoto, ucciso in un agguato tesogli dall’aviazione americana, ai futuri presidenti degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, a George Bush, in servizio come pilota di marina.

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    La guerra di un soldato in Cecenia

    15.50

    Arkadij Babcenko

    George Orwell scrisse a proposito della Guerra Civile in Spagna – alla quale aveva partecipato – che “era un’alternanza di paura e di noia”. E queste parole continuano a tornare alla mente di chiunque legga le sconvolgenti pagine sull’esperienza dell’autore in Cecenia. Come dimostra la cronaca anche recente, il conflitto in Cecenia resta una ferita aperta, un mostro che a intervalli regolari torna a dilaniare la regione del Caucaso (ma anche la Russia), mietendo vittime fra la popolazione locale, i ribelli ceceni, i giovani russi chiamati a combatterla, i moscoviti vittime di attentati. Nessuno è risparmiato. Non esistono né vinti né vincitori, non si impongono ragioni assolute né da una parte né dall’altra: le vittime e i carnefici appartengono a entrambi gli schieramenti. Lo sapeva Anna Politkovskaja, l’eroica giornalista assassinata nel 2006 in seguito alle sue denunce, lo sa Arkadij Babcenko, anche lui firma coraggiosa della “Novaja Gazeta”. Babcenko ha vissuto la devastante esperienza della guerra in Cecenia una prima volta a partire dall’estate del 1996, come soldato semplice, e quattro anni dopo tornandoci da volontario. In questo libro sulfureo e disperato, emozionante e terribilmente onesto l’autore racconta il suo viaggio dall’innocenza all’esperienza, dalla vita alla morte. Per giungere fino a quella assurda situazione di esistenza sospesa tipica del soldato rientrato in patria che fatica a dare un senso alle sue giornate lontano dalla guerra.

    Brossura, 12,5 x 19,7 cm. pag. 402

    Stampato nel 2019 da Mondadori

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    La marcia

    10.00

    Il 23 dicembre 1864 il generale William Tecumseh Sherman scriveva ad Abraham Lincoln una lettera in cui definiva la città di Savannah, in Georgia, il suo “regalo di Natale”. Mai Natale era stato più sanguinoso. La caduta di Savannah infatti era l’estremo frutto della campagna nota con il nome di “marcia al mare” iniziata da Atlanta, messa a ferro e fuoco nel novembre dello stesso anno. “La marcia” è il racconto di quelle sessanta miglia di violenza e di quei sessantamila veterani dell’Unione agli ordini di un uomo la cui tenacia spesso diventa crudeltà. Intorno alle operazioni militari Doctorow dipinge un affresco di una civiltà in fuga: schiavisti, schiavi, uomini, donne, ricchi e poveri, accomunati dalla furia di una guerra civile che cerca la sua epica e trova solo sangue e distruzione.

    Brossura 12,5 x 20 cm. pag. 362

    Stampato nel 2012 da Mondadori

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    Le battaglie dei cavalieri

    13.00

    La storia militare è fatta di strategie, logistica, tecniche e tecnologie. Ma è soprattutto una storia di uomini. Ed è questo il volto delle vicende belliche che racconta Marco Scardigli analizzando le battaglie avvenute sul suolo italiano dall’invasione longobarda, nel VI secolo, al Trecento. Con il risultato di sgombrare il campo da luoghi comuni e falsi miti, a cominciare dall’icona del cavaliere senza macchia e senza paura, rivestito di una sfolgorante armatura quanto di un alone di leggenda non sempre giustificato. Scorrono, pagina dopo pagina, i piccoli conflitti, tra feudatari o tra città, e le grandi guerre con gli episodi resi immortali dalla letteratura: dalla battaglia di Legnano, attorno a cui si è costruita l’epica dei comuni italiani, a Montaperti, “lo strazio e ‘l grande scempio / che fece l’Arbia colorata in rosso”, fino a Campaldino, nella quale combatté l’Alighieri stesso. I protagonisti hanno talvolta nomi famosi, come Carlo Magno, Barbarossa e Federico II, ma sono soprattutto i signori e le città italiane e i tanti popoli, dalle tribù germaniche ai bizantini, dai normanni agli arabi, che nel corso di otto secoli hanno vissuto e combattuto sui territori della penisola.

    Brossura 13,5 x 20 cm. pag. 486

    Stampato nel 2012 da Mondadori

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    Le storie. Libro 7º: Serse e Leonida. Testo greco a fronte

    35.00

    Tutta l’Asia si muove per partecipare alla spedizione che il re di Persia, Serse, organizza contro Atene e la Grecia al fine di vendicare la sconfitta patita dal padre Dario. Del viaggio e dei popoli che lo compiono Erodoto fornisce una descrizione precisa e affascinante: dei luoghi, degli usi, dei costumi, dell’abbigliamento e degli armamenti delle diverse etnie. Per noi moderni, però, il centro del libro è la battaglia delle Termopili nell’estate del 480 a.C, che per primo Erodoto descrisse e che da più di due millenni è impressa nella memoria collettiva: quando, come recita un’iscrizione riportata proprio dallo storico, in quel passo tra i monti, «un giorno, contro tre milioni combatterono quattromila uomini dal Peloponneso»; resistenza, tradimento, aggiramento, ferocia e valore, vittoria e sacrificio sino all’ultimo istante: “Alla maggior parte di loro” scrive Erodoto dei momenti finali, quando i quattromila sono ridotti a trecento spartani, “le lance si erano ormai spezzate, ed essi uccidevano i Persiani con le spade. E in questo scontro cade Leonida, dopo essersi rivelato uomo valorosissimo e, intorno a lui, altri illustri Spartiati”. I Greci indietreggiano verso la parte stretta della strada e vanno ad attestarsi su una collina: «Questa collina si trova all’ingresso del passo, dove ora è collocato il leone di pietra in onore di Leonida. E qui, i barbari li seppellirono con i dardi, mentre si difendevano con le spade – quelli che ancora le avevano, – con le mani e con i denti – alcuni, inseguendoli di fronte e demolendo il muro di difesa, altri, circondandoli tutto intorno da tutte le parti”. Lo scontro tra Greci e Persiani deflagra in tutta la sua portata: è uno scontro tra civiltà, tra ideali opposti gli uni agli altri.

    Rilegato, 13,5 x 20,5 cm. pag. 713 con circa 10 cartine

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Marina – Il dramma della Marina Italiana

    18.00

    Uscito postumo per i tipi della Mondadori nel 1982, si tratta in pratica di una rielaborazione di quanto già pubblicato nel 68 ovviamente aggiornato con le rivelazioni su ULTRA. Nel corso del conflitto, l’Autore lasciò il servizio attivo per l’Ufficio piani di guerra in seno a Supermarina. Egli è noto per la sua prolificità letteraria ma si desidera ricordare altresì la Sua costante collaborazione in qualità di consulente e sceneggiatore, per la realizzazione di molte pellicole cinematografiche legate a fatti di mare. In questo volume Bragadin ripercorre le vicissitudini della Regia Marina nell’arco temporale attinente al secondo conflitto mondiale. Ancora una volta egli adduce importanza estrema a fattori quali la mancanza di radar, mancanza di addestramento al combattimento notturno, mancata conquista di Malta e altre argomentazioni che gli storici moderni, fra cui il grande Giorgerini, non condividono alla luce di una visione (sebbene postuma) più completa, globale e moderna.

    Rilegato, 16 x 21,5 cm. pag. 446 + 16 pagine fuori testo con 27 foto b/n

    Stampato nel 1968 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Marina/Seconda Guerra Mondiale – Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina Militare nella seconda Guerra Mondiale

    14.00

    L’inesperienza della nostra flotta, le sconfitte, i naufragi, gli eroismi, gli errori, le allucinanti missioni suicide, la fucilazione degli ammiragli: la cronaca di una tragedia che deve essere ricordata. La flotta italiana, all’epoca la quinta del mondo, scoprì amaramente, giorno per giorno, tutta la propria inesperienza e inadeguatezza. In particolar modo l’arretratezza concettuale di Supermarina e dei grandi ammiragli, determinarono pesanti sconfitte e dolorose umiliazioni. La battaglia di Capo Matapan, la Caporetto del mare, ne costituisce il momento simbolico

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 318 + 16 pagine fuori testo con 17 foto b/n

    Stampato nel 1987 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Mercenari. Dall’epoca coloniale al gruppo Wagner

    16.00

    Christopher Kinsey

    Dalla Rivoluzione francese in poi, con l’ascesa degli eserciti nazionali, i mercenari sono stati visti come individui malvagi e attori marginali nel campo delle relazioni tra Stati. Il documentatissimo saggio di Christopher Kinsey sfata questo luogo comune, dimostrando invece che, sebbene siano rimaste per lo più lontane dai «grandi giochi», in realtà le armate di professionisti remunerati hanno svolto un ruolo cruciale e sono state uno strumento di politica estera fondamentale nelle mani del potere. E oggi sono tutt’altro che uscite di scena. Mercenari colloca in una prospettiva storica l’attuale tendenza a privatizzare le guerre, con uno sguardo geografico non eurocentrico ma di portata davvero globale che inquadra in primis Russia, Cina, Africa e Medio Oriente: un contributo di inedita profondità spazio-temporale al dibattito geopolitico contemporaneo.

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    Mio padre era fascista

    11.00

    “Quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a Coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei ‘ragazzi di Salò’. Ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della Rsi vicino alla ‘gabbia del gorilla’ in cui era rinchiuso Ezra Pound. Ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di ‘esule in Patria’ nell’Italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un’apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. Ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. Allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell’Italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. Che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un’altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine.”

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 162

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Mussolini e i musulmani – Quando l’Islam era amico dell’Italia

    19.00

    «Oggi, sotto i colpi dei micidiali attentati perpetrati dai terroristi dell’Isis, tutto il mondo occidentale, facendo anche un po’ di confusione, guarda all’Islam con un sentimento d’odio frammisto a paura e terrore. Ma c’è stato un tempo in cui l’Italia poteva vantarsi, pur tra luci e ombre, di avere intessuto stretti rapporti con la Mezzaluna dopo un corteggiamento durato quasi tutto il periodo fascista. Il feeling culminò nel “matrimonio” di Tripoli del 20 marzo 1937, testimone di nozze Italo Balbo, quando un impettito Mussolini, in sella a uno splendido cavallo, nell’oasi di Bùgara appena fuori dalla capitale libica, sguainò, come anello nuziale dell’unione italo-araba, la famosa Spada dell’Islam, un gioiello in oro massiccio cesellato da artigiani fiorentini. Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del duce – nonostante i tentativi di cooperazione con il mondo arabo portati avanti nel secondo dopoguerra dall’Eni di Enrico Mattei – quel vecchio rapporto si è molto attenuato, se non addirittura dissolto.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 150

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Nazionalsocialismo – Il numero sette. Superstizione di Hitler

    25.00

    Collana di testi politici, sociali e morali della Mondadori che esmpongono e interpretano le correnti ed i moti ideologici del mondo contemporaneo, attraverso la guida critica di scrittori italiani e stranieri. Questa collezione intendeva inserirsi nella discussione viva dei fattori ideali, politici e sociali del mondo moderno, ed orientare in tal modo la mente degli Italiani ad uno studio attento e ordinato delle rivoluzioni e delle trasformazioni ideologiche e politiche degli individui e dei popoli. Questo volume, in particolare, si occupa dell’argomento superstizione, ed esoterico, presente in Adolf Hitler. Essendo il volume, stato stampato nel 1946, risente (ovviamante) di una linea avversa al nazionalsocialismo.

    Brossura, 14,5 x 20,7 cm. pag. 378

    Stampato nel 1946 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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    No easy day – Il racconto in prima persona dell’uccisione di Osama Bin Laden

    17.50

    Primo maggio 2011: Osama bin Laden è morto, l’uomo che per un decennio ha tenuto l’Occidente nella morsa della paura, è stato ucciso. Per la prima volta la più importante ed eclatante operazione di intelligence degli ultimi anni viene raccontata attraverso le clamorose rivelazioni di uno dei diretti protagonisti, un ex appartenente al Team Six dei SEAL (le forze speciali della Marina statunitense) che per primo ha fatto irruzione nell’ultimo rifugio di Bin Laden. Sotto lo pseudonimo di Mark Owen, l’autore ripercorre la sua esperienza nei corpi speciali, a cominciare dall’agognato ingresso nei SEAL, passando per il salvataggio del capitano Richard Phillips, rapito dai pirati somali nell’Oceano Indiano, fino alla guerra ai talebani sulle montagne afghane e all’assalto del compound di Abbottabad, in Pakistan, dove si nascondeva il leader di al Qaeda. Per Owen e i suoi compagni il successo della missione, oltre che dovuto alla partecipazione a centinaia di operazioni in tutto il globo, è frutto di anni di addestramento durissimo, teso a portare ai limiti massimi la resistenza psicofisica, una preparazione che consente loro di affrontare qualsiasi genere di evento e di imprevisto, qualsiasi tipologia di nemico. Il raid nel quartier generale segreto di Bin Laden è raccontato nei minimi dettagli…

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 248 + 16 pagine fuori testo con 16 foto a colori e vari disegni

    Stampato nel 2012 da Mondadori

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    Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

    20.00

    Bruno Vespa

    Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di Benito Mussolini e quella del signor Covid (come lo chiama l’autore). Si apre con una passeggiata a piazza Venezia: stracolma per i grandi proclami del Duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il Covid-19, a 2 miliardi di persone), ma se allora Mussolini ebbe un’enorme popolarità interna e internazionale, l’Italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno. Nella parte sul fascismo, Bruno Vespa mostra come, superato il trauma dell’opinione pubblica per il delitto Matteotti, Mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in Occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano Roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell’economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine.

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    Prima Guerra Mondiale – Cadorna

    13.00

    Biografia un tantino apologetica del generale Cadorna, universalmente conosciuto come il responsabile principale della disfatta di caporetto. Gianni Rocca ne fa una descrizione esagertamente idilliaca, delineandone la storia, le vicende militare (proveniva da una famiglia di militari di carriera) la carriera militare, l’inaspettata assegnazione del comando delle armate italiane impegnate sul fronte austro-ungarico.

    Rilegato, 14,5 x 22,3 cm. pag. 342

    Stampato nel 1985 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Prima Guerra Mondiale – Caporetto. Una battaglia e un enigma

    10.00

    A Caporetto fu combattuta una delle più grandi battaglie di annientamento della storia contemporanea e si consumò la più drammatica disfatta dell’esercito italiano. Ma come si giunse a quel crollo disastroso? Fu provocato dall’insipienza dell’alto comando italiano? Fu una sorta di ammutinamento delle truppe? Era la prova manifesta dell’incapacità degli italiani di combattere? A un secolo di distanza “l’enigma Caporetto” continua a essere oggetto di dibattiti e discussioni, e in questo volume diventato un classico della storiografia Mario Silvestri ne fornisce una rigorosa analisi, esaminando con attenzione le tappe che portarono alla tragica rovina dell’esercito italiano.

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 316 + 8 pagine fuori testo con cartine b/n

    Stampato nel 1984 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    R.S.I. – Il gladio e l’alloro. L’esercito di Salò

    18.00

    Disse Pansa: “non ho fatto il partigiano. E neppure il fascista repubblicano con Salò.. non sono riuscito a fare ne l’uno, ne l’altro, perchè all’8 settembre 1943 dovevo ancora compiere 8 anni. Ma se avessi avuto l’età giusta, avrei fatto il partigiano o, il fascista repubblicano. Proprio così. La decisione poteva scaturire da diverse contingenze, dall’esempio di un’amico, dai luoghi…” o, da latre particolarità. In questo volume, Pansa racconta la storia dell’agonia del fascismo e dei mesi più drammatici della guerra civile (anche se le stesse cose, ad essere sinceri, erano state dette per decenni da storici e giornalisti meno conosciuti e consacrati…) tra l’inverno 1943 e la primavera del 1945. Quando nel 1969 uscì la prima edizione di questo lavoro, destò scalpore il fatto che l’Autore utilizzasse anche fonti di provenienza fascista, come i notiziari della G.N.R. Pansa ha proseguito nel corso degli anni ha scrivere dei fatti della guerra civile utilizzando questa metodoogia di studio, attirando l’ira di, non pochi, storici “tradizionalisti”.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 246 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1991 da Mondadori

    Condizioni del libro: perfette condizioni con sovracopertina

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    R.S.I. – Pavolini. L’ultima raffica di Salò

    13.00

    Due lauree, figlio di uno studioso di fama internazionale, scrittore raffinato egli stesso, Alessandro Pavolini fu per un verso il rappresentante dell'”altra anima”, quella intellettuale del Fascismo. Ma fu anche campione dell’anima più violenta: squadrista ad appena 17 anni, addetto alle mitragliatrici durante la guerra d’Etiopia, infine capo della Guardia nazionale Repubbicana durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana. In queste due anime di Pavolini, si può ricondurre la sintesi dell’intero movimento fascista. La lettura che da Arrigo Petacco della figura di Pavolini è, un tantino “pregiudiziale”.

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 258 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1982 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    R.S.I./resistenza – Guerra civile 1943-1945-1948. Una storia fotografica

    20.00

    Questo libro ripercorre gli eventi degli anni 1943-1948 nel tentativo di trovare un passaggio che colleghi le due storie parallele finora tenute separate dalla storiografia, quella della Resistenza e quella della Repubblica Sociale. Per giungere a una storia unica e completa, separata dalle ragioni della politica e dalle pretese dell’ideologia, il racconto fotografico si è dimostrato lo strumento ideale. Queste immagini degli anni della “lunga guerra civile” in Italia – dalla caduta del fascismo fino all’entrata in vigore della Costituzione – trasmettono un insopprimibile senso di angoscia e, insieme, emozioni profonde.

    Rilegato, 19,5 x 25,7 cm. pag. 188 quasi completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2005 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    R.S.I./Seconda Guerra Mondiale. I vinti e i liberati. 8 settembre 1943 25 aprile 1945 storia di due anni

    22.00

    Per mezzo secolo, i fatti dell’aprile-maggio 1945 sono stati prigionieri della polemica politica: l’antifascismo li ha rimossi, nel timore che la violenza dell’epilogo potesse macchiare le motivazioni ideali della lotta di liberazione; la destra, all’opposto, li ha trasformati nella bandiera dei vinti e usati in funzione antiresistenziale. Con un’opera coraggiosa e spregiudicata, basata anche su una ricca documentazione inedita degli archivi di stato britannici, Gianni Oliva, autore di I vinti e i liberati, affronta ora questo breve periodo della nostra storia, individuandone tre aspetti. In primo luogo, l’esibizione della morte, di cui piazzale Loreto è il simbolo, ma che si ripropone analoga in altre piazze del Nord: l’esplosione di rabbia popolare che accompagna l’esecuzione dei fascisti più noti, è la resa dei conti degli italiani con il proprio passato, con il regime che li ha portati al disastro e, insieme, con la complicità dei tanti che lo hanno sostenuto. In secondo luogo, la giustizia insurrezionale: nei giorni della liberazione e in quelli immediatamente successivi, vengono messe a morte decine di migliaia di persone, accusate di crimini di guerra e giudicate con le procedure approssimative dei momenti d’emergenza. In terzo luogo, le foibe della regione Giulia, con l’eliminazione immediata da parte delle truppe titoiste di quanti si oppongono all’annessione alla Jugoslavia e al nuovo regime comunista: migliaia di giuliani vengono scaraventati nelle profondità carsiche oppure trasferiti nei campi di concentramento in Slovenia e Croazia.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 621

    Stampato nel 1994 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Resistenza – Partigiani Penne Nere

    9.00

    All’indomani dell’8 settembre il maggiore Enrico Martini Mauri, dopo aver partecipato alla difesa di Roma, prese come tanti la strada del Nord. Giunto in Piemonte si dedicò alla costituzione di formazioni partigiane volontarie, le organizzò e ne assunse il comando. I quaranta uomini della Val Maudagna divennero i quattromila della Val casotto e, nell’estate del 1944 diecimila uomini inquadrati nel primo gruppo divisioni alpine operarono in tutto il Piemonte meridionale agli ordini del comandante Mauri.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 266 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1968 da Mondadori

    Condizioni del libro: discrete condizioni

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    Rinascimento – La Croce e la Mezzaluna. Lepanto 7 ottobre 1571: quando la Cristianità respinse l’Islam

    14.00

    Intorno alla metà del sedicesimo secolo l’Europa, dilaniata al suo interno da guerre politiche e religiose, pareva ormai destinata a soccombere alla crescente egemonia dell’impero ottomano. Ma nel 1566 Antonio Michele Ghislieri, un semplice monaco domenicano, fu elevato al soglio pontificio con il nome di Pio V. Inquisitore inflessibile e paladino della Controriforma, il nuovo papa fu artefice di un vero capolavoro: la Lega santa, una sorta di “patto mediterraneo” che riunì sotto il segno della Croce tutte le potenze cristiane. Dimentiche per la prima e unica volta dei rispettivi egoismi, esse costituirono una grande flotta multinazionale che il 7 ottobre 1571 nelle acque di Lepanto ebbe la meglio sulle forze navali turche….

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 200 + 8 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2005 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Risorgimento – Il regno del Nord. 1859: il sogno di Cavour infranto da Garibaldi

    12.00

    Italia federale o Italia nazionale? L’interrogativo, oggi di attualità, fu posto già agli albori del Risorgimento. Anzi, alla vigilia dell’Unità nazionale, la Federazione italiana sembrava cosa fatta. Cavour aveva in progetto, infatti, di “piemontesizzare” il Nord Italia e suddividere la penisola in tre Stati federali: il Regno di Sardegna, lo Stato della Chiesa e il Regno delle due Sicilie, sotto la virtuale presidenza del Papa. Così Cavour nel 1859, prima della fine della seconda guerra d’Indipendenza, si era accordato in gran segreto con il governo borbonico: il Regno di Sardegna avrebbe inglobato il Lombardo-Veneto, l’Emilia e la Toscana, al Regno delle due Sicilie si sarebbero aggiunte l’Umbria o le Marche, tolte allo Stato della Chiesa mentre Roma sarebbe diventata capitale dell’Italia federale. Tutto pareva organizzato, mancava soltanto l’approvazione di Francesco II, re di Napoli, che però, da devoto e timorato di Dio qual era, quando fu informato che il suo Regno si sarebbe arricchito delle due regioni papaline gridò al sacrilegio. E il piano andò in fumo.

    Cartonato,14,5 x 22,5 cm. pag. 177

    Stampato nel 2009 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Romanzo/Storia Antica – La notte di Roma

    14.00

    Lucio Cornelio è un giovane appartenente a una grande famiglia patrizia, che ha sempre cercato di tenersi lontano dagli intrighi di corte nascondendo le sue capacità dietro la maschera di uomo frivolo dedito alle belle attrici e alle corse con i carri, in cui è imbattibile. Adesso però rischia di essere coinvolto nella congiura ordita contro Augusto da Giulia, nipote dell’imperatore, e dai suoi dissoluti amici. Lucio non c’entra, se non per essere stato uno dei numerosi amanti di Giulia, ma è probabile che tutto rientri in un disegno per impadronirsi del suo patrimonio. Sperando che a Roma si calmino le acque, Lucio decide di raggiungere le legioni in Germania per incontrare il suo amico Arminio, principe del popolo dei Cherusci, che è stato educato a Roma e ha combattuto a fianco dei Romani contro altre tribù barbare guadagnandosi la fiducia di Augusto e il titolo di cavaliere. Ma è il fuggire da un intrigo per precipitare in un disastro anche peggiore. I rapporti tra i Cherusci e i Romani, infatti, sono amichevoli soltanto in apparenza. Arminio, in realtà, ha organizzato un’alleanza di tribù per scrollarsi di dosso il giogo di Roma e, forte dei buoni auspici avuti dalla giovane maga Hilda, trama un attacco a sorpresa contro le legioni comandate da Quintilio Varo.

    Rilegato, 14,5 x 22,5 cm. pag. 416

    Stampato nel 2008 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Sangue sulla Resistenza. Storia dell’eccidio di Porzus

    23.00

    Tommaso Piffer

    Il 7 febbraio 1945 un commando di partigiani comunisti dei GAP attaccò a tradimento un gruppo di partigiani dell’Osoppo stanziato alle malghe di Porzûs, a pochi chilometri in linea d’aria da quello che oggi è il confine italo-sloveno. Il comandante e il delegato politico dell’Osoppo vennero uccisi sul posto, insieme a una donna e a un giovane che si trovavano alle malghe. Altri quattordici partigiani furono fatti prigionieri e assassinati barbaramente nei giorni successivi. Tra le vittime, anche il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido. Fu il più grave scontro interno alla resistenza italiana, oggetto di un dibattito storiografico e politico che si è trascinato fino a oggi. Nel primo dopoguerra la magistratura accertò la responsabilità di parte degli esecutori, ma molti interrogativi rimasero senza risposta. Chi aveva ordinato ai GAP di attaccare il presidio osovano? Era stato il Partito comunista italiano? Oppure il comando della divisione Garibaldi Natisone, che era entrato in rotta di collisione con gli osovani sull’appartenenza della zona di confine alla Jugoslavia socialista? O era stato il IX Corpo sloveno, che non aveva mai fatto mistero di non tollerare nella zona contesa formazioni partigiane che non fossero sotto il suo controllo? Oppure era stata una iniziativa personale dei gappisti? Attraverso un imponente e accurato lavoro di archivio, che incrocia per la prima volta documenti inediti italiani e sloveni, Tommaso Piffer getta nuova luce su uno degli episodi più controversi della storia della resistenza italiana, dando un nome e un volto ai mandanti dell’eccidio e mostrando come i fatti di Porzûs non siano soltanto una storia di frontiera, ma uno «straordinario crocevia di tutta la storia del Novecento europeo».

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    Seconda Guerra Mondiale – Il grande gioco. Le memorie del capo dell’orchestra rossa

    20.00

    Per la storia Leopold Trepper, prima di tutto, è il capo dell’Orchestra Rossa, una delle reti di spionaggio più importanti della Seconda Guerra Mondiale, ma è anche e soprattutto un personaggio umile e tuttavia straordinario che per quasi 50 anni si è trovato nei punti caldi del mondo, immerso in vicende che mettevano alla prova le grandi idee-forza di questo secolo. E’ in polonia, la Polonia della sua gioventù, che Trepper scopre, a contatto con il proletariato della città industriale di Domobrova, l’importanza e il senso della rivoluzione d’ottobre. Dopo varie vicissitudini, nel 1932 Trepper, designato dal partito comunista francese parte per Mosca per perfezionare la sua formazione politica. Di li a poco incomincia a organizzare una rete spionistica nei opaesi occidentali che darà del filo da torcere alle autorità d’occupazione tedesche durante la guerra. Catturato da questi ultimi, finge di collaborare, invece trasmette notizie a Mosca che fanno capire alle autorità sovietiche come stanno veramente le cose.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 383

    Stampato nel 1976 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni con sovracopertina. Alcuni strappi in alto e in basso su quest’ultima

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    Seconda Guerra Mondiale – 1943 lo sbarco in Sicilia

    29.00

    Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 le forze Alleate britanniche, americane e canadesi sbarcarono sulle spiagge della Sicilia, ancora controllata dalle forze dell’Asse, nell’ambito della cosiddetta “Operazione Husky”. Nell’arco di terra tra Licata e Siracusa si riversarono 160.000 soldati; 4000 aerei da combattimento e da trasporto fornirono l’appoggio dal cielo mentre nelle acque sottostanti incrociavano 285 navi da guerra, due portaerei e 2.775 unità di trasporto. Lo sbarco in Sicilia fu la seconda più imponente operazione offensiva organizzata dagli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale, la più vasta in assoluto nel settore del Mediterraneo; soltanto con l’invasione della Normandia (“Operazione Overlord”), undici mesi dopo, si riuscì ad impiegare un numero maggiore di uomini. Per la prima volta apparvero il DUKW, camion anfibio a sei ruote, ed il LST, mezzo da sbarco per i carri armati. Nella fase iniziale vennero sbarcate ben sette divisioni (tre inglesi, tre americane ed una canadese) contro le cinque sbarcate nel corso della corrispondente fase in Normandia.

    Rilegato, 14,5 x 22,5 cm. pag. 618 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1990 da mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfetto stato con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – Boschi amari

    35.00

    L’offensiva delle Ardenne nei disegni del Fuhrer, avrebbe dovuto capovolgere le sorti della guerra sul fronte occidentale, riportare in vantaggio il Terzo Reich e provocare, per reazione a catena, il distacco degli alleati occidentali dall’Unione Sovietica. Il piano di Hitler, nonostante il pessimismo dei generali tedeschi, non mancava di chances di successo, quantomeno dal punto di vista tattico-strategico. Le cattive condizioni atmosferiche mettevano fuori gioco la potente aviazione alleata e, per la prima volta dai tempi della battaglia di Tunisia, gli americani sarebbero stati costretti a combattere senza la superiorità dell’artiglieria, dei rifornimenti e dei trasporti. L’obbiettivo finale era la conquista di Anversa, il porto che riforniva senza sosta 50 divisioni alleate e poteva essere considerato il punto chiave di tutta la campagna europea. Tre principali gfattori fecero fallire il piani tedeschi: l’inattesa capacità d’iniziativa autonoma delle piccole unità americane rimaste isolate dopo la fase iniziale dell’offensiva, la natura del terreno nella regione delle Ardenne e, infine la rapidità con cui gli Alleati riuscirono a gettare nella mischia mezzo milione di uomini in pochi giorni.

    Rilegato,16,5 x 22 cm. pag. 611 con circa 25 cartine

    Stampato nel 1972 da Mondadori

    Condizioni libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – Criminal camp. Storia degli anni perduti

    23.00

    Durante la Seconda Guerra Mondiale 1.200.000 italiani caddero prigionieri: 500.000 erano stati catturati dagli alleati prima dell’8 settembre 1943, 700.000 furono catturati dai tedeschi dopo l’armistizio. La loro è una storia di terribili sofferenze, che accomuna le decine di migliaia di morti, per freddo, tifo, fame nei campi russi, alle vittime delle fucilazioni ordinate dai tedeschi, a quanti infine furono distrutti nel corpo e nello spirito dalle durissime condizioni dei campi di internamento inglesi, francesi e americani. Beppe Pagolotti fu uno di loro. La sua personale tragedia cominciò il 16 settembre 1940 e terminò solo a natale del 1946: più di sei anni di prigionia in un campo britannico sotto l’Himmalaya.

    Rilegato, 14,5 x 22,5 cm. pag. 300

    Stampato nel 1987 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – Da Brest a Berlino. L’Unione Sovietica nella Seconda Guerra Mondiale 1941 – 1945

    34.00

    Volume intereamente fotografico sulla guerra vista dalla parte dei sovietici. Dalle fasi iniziali dell’Operazione Barbarossa alla conquista di Berlino nel maggio 1945. Uno dei pochi lavori in lingua italiana che, abnalizzano il conflitto dal punto di vista sovietico

    Rilegato, 21,2 x 2, 2 cm. pag. completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 1984 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni

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    Seconda Guerra Mondiale – Eisenhower – Gli anni della guerra 1943-1945

    29.00

    Gli ultimi diciotto mesi della II Guerra Mondiale, dal dicembre 1943 al giugno 1945, sono decisivi per la carriera militare e politica di Dwight Eisenhower, il futuro “popolarissimo” “Ike”, presidente degli stati Uniti dal 1953 al 1960. Da una posizione importante ma ancora relativamente oscura, il generale cinquantatreenne risale al ruolo di comandante supremo degli eserciti alleati in Europa, ed assume così quelle che saranno le responsabilità più gravi di tutta la sua complessa vicenda pubblica e lo poprteranno a prendere decisioni che ancora oggi determinano l’assetto politico mondiale. Questo volume è la ricostruzione, fitta e appassionante, delle esperienze quotidiane di Eisenhower in quel periodo cruciale: dalle settimane che precedono la nomina a capo delle operazioni in Europa, ai preparativi per l’ormai leggendaria “Operazione Overlord”, lo sbarco in Normandia del giugno 1944 fino all’avanzata finale verso Berlino nell’anno successivo.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 1018 + 32 pagine fuori testo con 80 foto b/n

    Stampato nel 1989 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – Graziani. Il maresciallo d’Italia dalla guerra d’Etiopia alla Repubblica di Salò

    15.00

    Rodolfo Graziani, maresciallo d’Italia, è stato insieme a Pietro Badoglio il più noto e discusso comandante militare del periodo fascista. Con questa biografia Romano Canosa intende dare un giudizio complessivo sul maresciallo e sulla sua personalità. Personalità complessa, dai tratti eccessivi ed egocentrici, Graziani fu a suo agio soprattutto nel “mestiere delle armi”: in Libia nel 1922 riconquistò la colonia, minacciata dalla resistenza araba; in Etiopia nel 1935 aprì il cosiddetto fronte Sud, occupando il paese a partire dalla Somalia; Nominato viceré d’Etiopia, seppe pacificare i suoi sudditi solo la violenza, come d’altronde fecero tutte le potenze coloniali.

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 404 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2004 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato con sovracopertina in perfette condizioni.

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    Seconda Guerra mondiale – I soldati di Stalin. Vita e morte nell’Armata Rossa 1939-1945

    26.00

    L’Armata Rossa è stato sicuramente uno dei più importanti eserciti della storia. Noto, in particolar modo, per aver conseguito durante la Seconda Guerra Mondiale le prime e decisive vittorie contro le armate tedesche. La storia della guerra sul fronte russo dal 1939 al 1945 è un susseguirsi di terribili scontri militari. Quasi sempre accompagnati dalla durezza del clima e dalle difficoltà di una campagna militare su spazi enormi. Il lungo e atroce assedio di Stalingrado, in cui morirono milioni di Russi, fu probabilmente (assieme allo sbarco in Normandia) l’evento che cambiò i destini della Seconda Guerra Mondiale, dando l’avvio alla più grande impresa dell’Armata Rossa: la cacciata delle truppe di Hitler dal suolo russo. Dell’Armata Rossa l’autrice non ci racconta solo la struttura e la strategia, ma arriva a descrivere la vita di chi ne faceva parte, raccogliendo in un unico volume una miriade di storie di vita vissuta, di uomini e donne che, travolti da eventi epocali, seppero trovare il coraggio e la forza di resistere, combattere evincere.

    Rilegato, 15 x 22 cm. pag. 432 + 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2007 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracoperta

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    Seconda Guerra Mondiale – Il ponte di Remagen

    15.00

    Il ponte di Remagen era minato. Verso le 3 del pomeriggio, il 7 marzo 1945, gli ultimi tedeschi in ritirata lo attraversavano e si attestavano sull’altra sponda del Reno, pronti a farlo saltare. Alle 3,10 il maggiore americano Deevers, comandante di un battaglione di fanteria corazzata, ordinava a un comandante di compagnia di passare il ponte con i suoi uomini. L’ufficiale ebbe un momento di esitazione…”e se mi salta sotto i piedi?”. Poi si rassegno all’inevitabile…

    Rilegato, 13 x 19,5 cm. pag. 211 + 4 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1966 da Mondadoti

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina. pagine leggermente ingiallite ai bordi

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    Seconda Guerra Mondiale – L’isola di Mussolini. Lo sbarco in Sicilia raccontato da otto testimoni inglesi, americani, italiani e tedeschi

    16.00

    Nell’estate del 1943 gli Alleati lanciarono il primo assalto alla “Fortezza Europa” di Hitler invadendo la Sicilia, lembo meridionale della penisola italiana. Alle 2.45 del 10 luglio i primi mezzi da sbarco americani approdavano a Gela, mentre la flotta britannica si avvicinava a Siracusa. L’operazione “Husky” colse di sorpresa italiani e tedeschi, in breve costretti a una ritirata ordinata, sempre combattendo, verso lo Stretto di Messina e la Calabria. Il 17 agosto, quando le truppe alleate entrarono a Messina dopo aver conquistato le principali città dell’isola, la campagna di Sicilia poteva dirsi conclusa, con un tragico bilancio di vittime, militari e civili. “L’isola di Mussolini” è la cronaca puntuale dell’offensiva militare alleata più imponente, dopo l’invasione della Normandia, della Seconda Guerra Mondiale.

    Rilegato, 14,3 x 22,5 cm. pag. 320 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2007 da Mondadori

    Condizioni del libro. usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – L’Italia Invasa 1943-1945

    12.00

    Fra il luglio del 1943 e la primavera del 1945 nel nostro paese accadde di tutto: la caduta di Mussolini, l’armistizio con gli anglo-americani, il crollo dello Stato e delle forze armate, la rinascita del fascismo con la R.S.I., una spietata guerra civile tra gli aderenti alla Repubblica di Salò e le formazioni partigiane, la dolorosa prigionia nei campi di prigionia tedeschi di centinaia di migliaia di soldati. Lungo la penisola cominciò lo scontro frontale fra le truppe tedesche che scendevano verso sud e quelle alleate che, a partire dalla Sicilia, lentamente risalivano verso nord: battaglie drammatiche e distruttrici, nella piana di Salerno, a Cassino, lungo la costiera adriatica, ad Anzio, sugli Appennini tosco-emiliani, mentre le città, grandi e piccole, venivano demolite dalle bombe degli aerei.

    Rilegato, 15 x 22,5 cm. pag. 256 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1998 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – La grande storia della Seconda Guerra Mondiale

    20.00

    In questa opera il grande storico anglosassone Martin Gilbert offre una grandiosa sintesi di quei sei anni e, combinando un’ampia visione d’insieme con la più minuziosa cura dei particolari, ne descrive giorno per giorno le operazioni militari, lo sconvolgimento nella vita quotidiana, i retroscena politici e diplomatici, il mondo sommerso dello spionaggio.

    Rilegato, 14 x 22 cm. pag. 898 + 64 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1990 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni con sovracopertina

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    Seconda Guerra Mondiale – La guerra tra i generali all’interno dell’alto comando alleato

    29.00

    Nella “Guerra tra i Generali” Irving ricostruisce con rigore storico la complessa vicenda delle lotte intestine tra i maggiori generali Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale: l’indeciso Eisenhower, l’impulsivo Patton, l’imperioso Montgomery, l’ostinato Braddley e, accanto a loro Charles de Gaulle, da Churchill soprannominato “Giovanna d’Arco”. La vicenda è stata ricostruita dallo storico inglese, utilizzando i carteggi riservati, le lettere e in particolar modo il diario, perfidamente sincero, di un oscuro generale che fu il braccio destro di Eisenhower. Viene così alla luce una serie di testimonianze eccezionali, messe a tacere dopo la fine della guerra: storie di incomprensioni e avversioni, di scandali amorosi e politici, di ambizioni non confessate. La cronaca spicciola si insinua così nelle righe dell’altra grande cronaca: quella ufficiale.

    Rilegato, 17 x 22,5 cm. pag. 485 + 16 pagine fuori testo con 28 foto b/n

    Stampato nel 1981 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato con sovracopertina in perfette condizioni

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    Seconda Guerra Mondiale – La pista della volpe

    28.00

    Il 18 ottobre 1944 aUlm, con la cupa solennità di un funerale di stato, il terzo Reich rendeva gli estremi onori al feldmaresciallo Rommel. La versione ufficiale della sua morte parlava di ricaduta a seguito delle gravi ferite riportate pochi mesi prima in Francia, ma, molti dei generali presenti erano a conoscenza del fatto che, la celebre “Volpe del deserto” era stato costretto al suicidio per ordine di Hitler in seguito al fallito attentato contro la vita del Fuhrer. Al di la delle fonti propagandistiche e ufficiali, su Rommel sono stati dati molti giudizi, molto diversi tra loro: Un geniale stratega e un semplice tattico, un comandante che amava i suoi soldati o, li sacrificava “facilmente” per la propria ambizione, il brillante condottiero che portò le forze corazzate dell’Asse fin quasi al caiiro o, il soldato sfiduciato che in Tunisia si limitò a proporre una ritirata dopo l’altra….

    Rilegato, 16,5 x 22 cm. pag. 520 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1979 da Mondadori

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni, alcuni strappi nella sovracopertina e una scritta a pennarello nel frontespizio

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