The Weapons Encyclopaedia. Autoblindo AS42, S37, AS43, Camionetta AS43 e Lince

Luca Cristini

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    The Weapons Encyclopaedia. Autoblindo AS42, S37, AS43, Camionetta AS43 e Lince

    22.00

    Luca Cristini

    Questo volume segna il terzo capitolo di una serie dedicata alle autoblinde italiane utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver trattato nel primo volume la Lancia 1Z e la FIAT 611 e il secondo volume dedicato alle autoblinde AB 40/41/42/43, è giunto il momento di concentrarsi su rimanenti modelli più rappresentativi dell’evoluzione delle forze blindate italiane, partendo dalla Autoblinda AS 42 e tutte le altre che sono apparse fra la fine degli anni 30 e l fine della guerra. Per quanto riguarda la “sahariana”, la sua importanza nella guerra del deserto e nei vari teatri operativi in Africa, Grecia, Russia e altri fronti, la rese un punto di riferimento fondamentale per comprendere l’evoluzione tecnologica e tattica dei veicoli blindati italiani durante il conflitto.

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    The Weapons Encyclopaedia. Blindati ungheresi Zrinyi e Csaba

    22.00

    Luca Cristini

    L’esercito ungherese si impegnò seriamente per approntare le sue forze corazzate/meccanizzate durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, si trattava di un compito difficile. L’Ungheria era sottoposta alle restrizioni militari del Trattato di Pace di Versailles; il Paese e l’industria degli armamenti erano in pessime condizioni finanziarie all’inizio degli anni ‘30. L’Ungheria acquistò i carri armati italiani CV35 a metà degli anni ‘30 e la produzione su licenza del carro armato leggero svedese L-60 iniziò nel 1940. La guerra in corso dimostrò la necessità di carri armati medi e pesanti, di artiglieria d’assalto e di autoblindo. Tra i veicoli corazzati indigeni nacquero così i veicoli d’artiglieria d’assalto Zrínyi e le autoblindo Csaba.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 58 illustrato con profili e foto a colori

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni anticarro (Pak) tedeschi

    22.00

    Luca Cristini

    Le armi anticarro tedesche usate nella WWII erano divise in diverse classi. La classe principale, e di cui andiamo ad occuparci col seguente volume, comprende cannoni costruiti appositamente per missioni anticarro ed è a sua volta suddivisa in tre gruppi: cannoni di progettazione convenzionale tedesca, cannoni costruiti con sistemi ad alesaggio conico e armi anticarro catturate al nemico. I cannoni tedeschi ortodossi del primo gruppo sono progettati per ottenere la perforazione di corazze nemiche a distanze massime utilizzando proiettili relativamente pesanti ad alta velocità. Il gruppo dei cannoni ad anima conica furono invece progettati per avere una maggiore mobilità rispetto ai cannoni convenzionali, ma sempre rimanendo in grado di ottenere la stessa penetrazione dell’armatura. Infine il terzo gruppo di armi anticarro, comprende tutte quelle armi dall’esercito tedesco nel corso delle sue conquiste nei primi anni di guerra. I tedeschi le utilizzarono soprattutto come armi di riserva

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945 Vol. 3

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo i primi due volumi sui cannoni italiani, dedicati allo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18; in questa terza e ultima parte tratteremo e completeremo il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento, trattando prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato del calibro a crescere, quindi dai pezzi leggeri in poi. In fondo al volume ci sarà la terza parte dedicata a trattrici e trattori che cosi facendo, risulteranno distribuiti in vario modo nei tre volumi ma sempre in ordine cronologico.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 1

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    In questo primo di tre volumi vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati e in organico effettivo al Regio Esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Ogni mezzo viene descritto con uno o più profili a colore e relativa scheda esaustiva della tecnica e delle caratteristiche dell’arma. Nel primo volume tratteremo principalmente i cannoni ereditati dalla prima guerra mondiale costruzione nazionale o di prede belliche a partire dai calibri più piccoli. In questo volume presenteremo anche la prima parte di trattori o trattrici di artiglieria utilizzati per questo tipo di mezzi.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 2

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo il primo volume sui cannoni italiani, in questa seconda parte tratteremo e completeremo lo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato nel libro precedente, quindi dai calibri minori a crescere. Con il terzo volume che completerà il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento tratteremo prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Da questo volume invece parleremo espressamente anche delle bombarde in uso in quegli anni, mentre trattrici e trattori saranno distribuiti in vario modo nei tre volumi in ordine preferibilmente cronologico.

    Brossura, 18 x 25 cm. pag. 58 con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2023 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. Carri armati ungheresi Toldi e Turan

    22.00

    Luca Cristini

    Durante la Seconda guerra mondiale, l’Ungheria schierò diverse unità di carri armati per supportare gli sforzi bellici dell’Asse. L’esercito ungherese utilizzò principalmente due tipi di carri armati durante il conflitto: il Toldi e il Turán in diverse varianti. Il Toldi era un carro armato leggero ungherese, sviluppato negli anni ‘30. Si trattava di un carro agile e adatto per compiti di ricognizione e supporto delle truppe. Il Turán fu il primo carro armato ungherese prodotto in serie. Era basato sul telaio del carro armato cecoslovacco LT vz. 38. Tuttavia, la corazza leggera rendeva questi carri vulnerabili ai colpi nemici. Furono impiegati principalmente sul fronte orientale contro l’Unione Sovietica.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carri sperimentali tedeschi. Vol. 1. Dicker Max-Grille-Lowe Maus-VK 4501/02

    22.00

    Luca Cristini

    I  supercarri tedeschi ideati per vincere la guerra. Per tutta la durata della Seconda guerra mondiale, gli avanzati gruppi di progettazione tedeschi lavorarono a una sconcertante varietà di mezzi corazzati di ogni forma e dimensione. Questo primo volume tratta un campione di progetti affascinanti che non vennero mai prodotti in serie, ma soltanto allo stato di prototipi e/o comunque in un numero di esemplari ridottissimi. Si trattava preferibilmente di carri armati pesanti o addirittura super pesanti come il panzer VIII MAUS, ideato dalla Porsche, o altri come il panzer VII Löwe ideato dagli ingegneri della Krupp in diverse versioni e studi. Pesanti cacciacarri come il Dicker Max o il mastodontico Geschützwagen Tiger (Grille). seguiti poi dai carri del progetto VK 4501/02 come il Vorn e l’Hinten di Porsche e Krupp! Lo studio poi continuerà fino ai modelli della cosiddetta Serie E che tratteremo nel secondo volume insieme ad altri interessanti progetti.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Britannico Crusader

    22.00

    Luca Cristini

    Il carro armato-cacciacarri Crusader (Mk.I, Mk.II e Mk.III) fu forse il più tipico e noto mezzo militare impiegato dalla Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Armato di cannone da  57mm, era dotato di un motore molto potente ed affidabile, ben combinato con la sospensione Christie, che consentiva maggiori velocità, anche grazie al peso contenuto (che andava a scapito della protezione) soprattutto su un terreno pianeggiante come il paesaggio nordafricano. Il Crusader Mk.III fu il cacciacarri più prodotto e già nel 1939 ne furono costruiti 65 esemplari destinati a combattere con successo in Nord Africa, nella prima parte della guerra in Libia.

     

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro britannico Matilda MK II

    22.00

    Luca Cristini

    Il carro armato Matilda Mk II, fu un carro armato di fanteria utilizzato dall’Esercito Britannico durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo carro era famoso per la sua pesante corazza e la sua capacità di resistere agli attacchi nemici, soprattutto nelle fasi iniziali del conflitto.  La sua corazza, infatti, lo rendeva praticamente invulnerabile ai cannoni anticarro dell’epoca. Per contro la sua velocità e la sua capacità di fuoco erano limitate rispetto ai carri avversari. Era armato di un cannone principale da 2 libbre (40 mm) e una mitragliatrice coassiale. Per tutte queste caratteristiche il carro inglese Matilda era sopranominato “la regina del deserto”!

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Leggero Italiano L6-40 e Semovente L40

    22.00

    Luca Cristini

    Il Carro Armato L6/40 fu l’unico vero carro armato leggero italiano della Seconda Guerra Mondiale, utilizzato prevalentemente dal Regio Esercito che lo impiegò praticamente in tutti i teatri di guerra: Africa settentrionale e orientale, Russia, Balcani e resto dell’ Europa. Venne utilizzato soprattutto come mezzo di ricognizione a partire alla primavera del 1941 fino all’armistizio con gli alleati nel settembre 1943. Mezzo originariamente progettato per le operazioni in montagna, si rivelò tuttavia presto inadatto alle operazioni cui venne affidato. Già prima di entrare in azione, era obsoleto sia per l’armamento che per la debolezza della corazza.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Leggero Russo T-26

    22.00

    Luca Cristini

    Il T-26 russo fu un carro armato leggero, prodotto in Unione Sovietica a partire dal 1931. Esso non nacque come un progetto autonomo, ma derivò principalmente dal mezzo britannico Vickers 6-ton o Vickers Type E. I carri armati T-26 erano armati di due torrette parallele al centro dello scafo, e dotate di una mitragliatrice leggera ciascuna. Il passo successivo fu quello di installare, su una torretta, un cannone da 27 mm o da 37 mm. Il pezzo venne sostituito da uno da 45 mm, e questo aumentò la potenza perforante ed esplosiva. Noto come Mod. 1933, ebbe un grande successo, e venne prodotto, da solo, in circa 5.500 esemplari; una tiratura eccezionale per l’epoca.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro medio Italiano M11-39

    22.00

    Luca Cristini

    Il carro M11/39, fu il carro armato di transizione tra il crro veloce L3 e l’M 13/40. L’M11/39 può essere considerato il primo carro medio italiano, con un peso di 11 tonnellate e l’armamento che era composto da un cannone da 37 mm in casamatta e da due mitragliatrici Breda Mod. 38 8 mm in torretta. Uno dei punti deboli era il motore di bassa potenza, del cannone posto in casamatta e della mancanza di apparecchiature radio. Poco adatto alla guerra del deserto. Nonostante le sue debolezze, l’M11/39 rappresentò un importante passo avanti nella storia dei corazzati italiani, in quanto aprì la strada alla famiglia dei carri armati medi, utilizzati per tutta la guerra.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio Italiano M13-40, M14-41 & M15-42

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    Il Carro Armato M13/40 è stato il più famoso carro operativo italiano della Seconda Guerra Mondiale; progettato per sostituire l’M11/39 nell’Esercito italiano all’inizio del conflitto. Fu il carro armato principale utilizzato dagli italiani per tutta la guerra. Il progetto iniziale fu influenzato dal Vickers 6-Ton britannico e si basava sul telaio modificato del precedente M11/39. La produzione dell’M11/39 fu apposta interrotta per far entrare in produzione l’M13/40. Il nome si riferisce alla “M” di Medio (medio) secondo gli standard di peso dei carri armati italiani dell’epoca, 13 tonnellate era il peso previsto e il 1940 l’anno iniziale di produzione.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio US M3 Lee/Grant

    19.90

    Luca Cristini

    Ufficialmente designato come Medium Tank, M3, fu il primo carro armato medio statunitense ad essere fabbricato in grande serie. Venne ideato e progettato intorno al 1940 e divenne operativo nel 1941. La sua torretta venne realizzata in due varianti, una conformemente alle specifiche degli Stati Uniti e l’altra modificata per soddisfare i requisiti britannici, includendo in questo caso, la collocazione della radio accanto al comandante. Nel contesto del Commonwealth britannico, il carro armato acquisì due denominazioni distinte: quelli con torrette di modello statunitense furono chiamati “Lee”,  mentre quelli con torrette di modello britannico furono identificati come “Grant”.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro medio US M4 Sherman – Carri speciali Vol. III

    22.00

    Luca Cristini

    Considerato uno dei carri armati più significativi della Seconda Guerra Mondiale, lo Sherman divenne presto anche la spina dorsale delle forze corazzate britanniche. Dopo le sconfitte subite in Africa dalle truppe britanniche nel 1942, il presidente Roosevelt si impegnò a fornire un numero sufficiente di carri all’alleato inglese. Alla fine del conflitto, lo Sherman era utilizzato principalmente come carro medio, veicolo di recupero e in diversi ruoli specialistici. In questo secondo volume, ci concentreremo sulle numerose varianti specializzate, come gru, veicoli per il genio, mezzi per artiglieria semovente o cacciacarri, basate sul telaio dello Sherman.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio US M4 Sherman. Carri UK e Allied Vol. 2

    22.00

    Luca Cristini

    Considerato uno dei carri armati più significativi della Seconda Guerra Mondiale, lo Sherman divenne presto anche la spina dorsale delle forze corazzate britanniche. Dopo le sconfitte subite in Africa dalle truppe britanniche nel 1942, il presidente Roosevelt si impegnò a fornire un numero sufficiente di carri all’alleato inglese. Alla fine del conflitto, lo Sherman era utilizzato principalmente come carro medio, veicolo di recupero e in diversi ruoli specialistici.  In questo secondo volume, ci concentreremo sugli Sherman in servizio presso le forze britanniche, del Commonwealth, ed anche delle forze polacche, francesi e russe. Non saranno invece trattate le numerose varianti specializzate, come gru, veicoli per il genio, mezzi per artiglieria semovente o cacciacarri, basate sul telaio dello Sherman. Questi saranno invece il tema del terzo e ultimo volume dedicato al dossier Sherman!

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 58 con varie foto e profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio US M4 Sherman. Carri USA Vol. 1

    22.00

    Luca Cristini

    L’M4 Sherman fu il carro armato simbolo dell’esercito statunitense, introdotto nel febbraio 1942 come risposta alle innovazioni nella guerra corazzata, realizzate in Europa dalla Wehrmacht. Il mezzo venne progettato per soddisfare l’urgenza di creare grandi formazioni corazzate mobili, e fu equipaggiato con un cannone da 75 mm (poi costantemente migliorato nel tempo) e due mitragliatrici. Ebbe un ruolo consistente durante la Seconda guerra mondiale e, successivamente, nella guerra di Corea. Sebbene le prime versioni soffrissero di una certa vulnerabilità, come la facilità di incendiarsi lo Sherman poté vantare uno dei tassi di sopravvivenza più alti della guerra fra i carri armati. L’M4 Sherman divenne presto uno dei carri armati più costruiti della WW2, con quasi 50.000 esemplari realizzati in ben 19 varianti, condividendo questo primato con il celebre T-34 sovietico.

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat 3000 e Fiat 2000

    22.00

    Luca cristini

    Il FIAT 3000 è stato un veicolo importante nell’armamento dell’Esercito Italiano, entrato in servizio dopo la Prima Guerra Mondiale. Prodotto in due versioni, il Modello 1921 e il Modello 1930, questo carro armato leggero è stato essenziale per le unità corazzate italiane fino agli anni ‘30. Originariamente basato sul Renault FT francese, presentava notevoli miglioramenti, come un motore più potente e una disposizione interna ottimizzata. Il FIAT 3000 rappresenta un capitolo importante nella storia dell’esercito italiano, in quanto è stato uno dei primi carri armati a essere impiegato in modo significativo dopo la Prima Guerra Mondiale e ha permesso agli equipaggi italiani di acquisire esperienza nell’uso dei carri armati, preparandoli alle future sfide sul campo di battaglia.  È presente anche un capitolo sul Fiat 2000, il carro armato “gigante”!

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat C.R. 42 Falco

    22.00

    Luca Cristini

    Il Fiat C.R.42 Falco è stato un celebre biplano italiano, monoposto e monomotore da caccia e caccia notturna con carrello fisso e struttura metallica a rivestimento misto (parte in metallo e parte in tela), realizzato dalla famosa casa torinese alla fine degli anni trenta. Venne utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale prevalentemente dalla Regia Aeronautica, ma fu acquistato anche da paesi come Belgio, Ungheria, Finlandia e Svezia. Il “Falco”, così venne soprannominato l’aereo italiano,  fu l’ultimo caccia biplano della storia ad essere costruito in serie.  Fu anche l’ultimo caccia biplano a combattere nel secondo conflitto mondiale e l’ultimo biplano nella storia ad abbattere, nel 1945, un aereo nemico.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 58 illustrato con foto b/n e colori e profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2022 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. I carri leggeri CV L3/33-35-38

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    Nato nei primi anni ‘30 per fornire all’esercito italiano un carro armato leggero su larga scala, l’L3 rimase in prima linea nelle unità corazzate fino al 1941. Anche se ebbe un ruolo importante solo nei combattimenti della campagna d’Etiopia e della guerra civile spagnola, la “scatola di sardine” successivamente si limitò al combattimento antipartigiani e al sostegno delle truppe d’occupazione dopo l’inizio difficile della seconda guerra mondiale. Prodotto in largo numero, in considerazione della capacità industriali del paese negli anni 30. Ne furono realizzati circa 2.000 esemplari a partire dal 1933 e fino al 1938, anno in cui cessò la produzione.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

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    The Weapons Encyclopaedia. Le prime autoblinde italiane: Lancia 1Z, Fiat 611 e altre minori

    22.00

    Luca Cristini

    In questo primo volume dedicato alle autoblinde italiane, iniziamo a presentare le prime e più antiche.  Delle blindo più antiche come la Bianchi, già presente nel conflitto italo-turca, o la Fiat-Terni Tripoli nata nel 1918. Passiamo poi alla leggenda della Lancia 1Z, mezzo fortunato nato nel primo conflitto mondiale e che rimase operativo fino al 1945! Si trattò di un massiccio mezzo, interamente di progettazione italiana. A condividere buona parte del libro chiudiamo con l’autoblindo Fiat 611 costruita nel 1932, come spesso accadeva al tempo con la Ansaldo, e specificatamente progettata per uso coloniale. Operò infatti soprattutto nella A.O.I. insieme alla sorella più anziana Lancia 1Z e i carri veloci.

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    The Weapons Encyclopaedia. Messerschmitt BF 109 Vol 1. Versioni A-B-C-D-E

    22.00

    Luca Cristini

    Il Messerschmitt BF 109, moto anche come ME 109, fu forse il più famoso aereo da caccia della Luftwaffe. Sviluppato durante la prima metà degli anni ’30 da Wilhelm Messerschmitt e Robert Lusser. Questo fantastico aereo da caccia si caratterizzava per la sua struttura monoscocca completamente in metallo, una cabina chiusa, un carrello d’atterraggio fisso e un motore aeronautico a forma di V con 12 cilindri invertiti, raffreddati ad acqua. I primi esemplari del Bf 109 fecero la loro comparsa già durante la guerra civile spagnola e rimasero in servizio fino alla fine della seconda guerra mondiale. Durante questo periodo, gli aerei Bf 109 costituirono la principale forza dei caccia dell’aeronautica tedesca.

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    The Weapons Encyclopaedia. Panzer 38 (t)

    22.00

    Luca Cristini

    Il Panzerkampfwagen 38(t) non nasce tedesco.  Il suo nome originale era LT vz. 38, ed era il miglior carro armato cecoslovacco realizzato tra le due guerre. Ebbe però fortuna e sostanziale utilizzo solo  in un altro esercito, quello tedesco che ribattezzò il mezzo Pz.Kpfw.38(t). Nella Wehrmacht, questo carro armato divenne uno dei simboli della Blitzkrieg, combattendo nell’avanguardia delle unità corazzate tedesche. Fu quindi così che nella primavera del 1940, i carri armati costruiti a Praga distrussero i veicoli britannici e francesi che due anni prima non erano riusciti a venire in aiuto della Cecoslovacchia.

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    The Weapons Encyclopaedia. Panzer II

    22.00

    Il Panzer II, abbreviazione del nome completo Panzerkampfwagen II, il cui numero di identificazione dell’esercito era Sd.Kfz. 121, fu un carro armato leggero tedesco progettato nei primi anni trenta come rimpiazzo del blindato leggero Panzer I. Nonostante il progetto fosse considerato un passaggio a carri maggiori, il Panzer II costituì il nerbo delle divisioni corazzate tedesche durante le campagne di Polonia e di Francia, venendo utilizzato anche durante l’invasione dell’URSS nel 1941, dimostrando tutti i suoi punti deboli. Fu quindi ritirato quasi completamente dalla prima linea tra il 1942 e il 1943, e relegato a compiti di addestramento, e per la lotta antipartigiana; il versatile scafo fu invece riutilizzato per diversi progetti di semoventi e cacciacarri.

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    The Weapons Encyclopaedia. Panzer III

    22.00

    Luca Cristini

    Il Panzer III, (Panzerkampfwagen III) nell’esercito tedesco era Sd.Kfz. 141, fu insieme al successivo Panzer IV il carro armato medio più noto delle Panzer Division durante la seconda guerra mondiale. Fu progettato espressamente come mezzo anticarro per contrastare i veicoli blindati avversari, ruolo che ricoprì con successo almeno fino al 1942. Il Panzer III, venne continuamente migliorato nel corso del tempo con il potenziamento dell’armamento principale e della corazzatura. La versione J, dotata di un cannone da 50 mm lungo 60 calibri (L/60), fu in grado di contrastare anche mezzi più potenti. Tuttavia a partire dal 1943 il Panzer III fu progressivamente superato dall’introduzione di veicoli nemici più corazzati e dotati di armamento pesante.

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    The Weapons Encyclopaedia. Panzer IV SD.KFZ. 161

    22.00

    Luca Cristini

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Panzer IV si impose come il cuore pulsante delle divisioni corazzate tedesche, adattandosi a ogni evoluzione del conflitto. Questo libro ripercorre la storia del leggendario carro armato tedesco, dalla sua progettazione agli scontri più cruenti in cui fu protagonista, come a Stalingrado, in Normandia e nei deserti del Nord Africa. Attraverso testimonianze dei soldati, dettagli tecnici e analisi delle strategie militari, l’opera svela come il Panzer IV abbia influenzato le sorti della guerra e ridefinito il concetto stesso di guerra corazzata. Un viaggio tra tecnologia, tattiche e umanità che rivela il ruolo cruciale di questa macchina da guerra e il destino di chi la guidava

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    The Weapons Encyclopaedia. Semovente 75/18 e 75/34

    22.00

    Luca Cristini

    Il semovente da 75/18, così come tutte le sue varianti successive, fu progettato dalla Fiat Ansaldo. Il carro si basava sullo scafo dei carri M e fu l’unico blindato italiano della Seconda Guerra Mondiale prodotto in numero sufficiente da rappresentare un problema per le forze corazzate nemiche. Il 75/18 diede prova della sua potenza sin dal suo esordio sul fronte africano, ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. L’idea derivava dall’entrata in servizio nell’esercito tedesco degli “Sturmgeshütz” (cacciacarri), e dei positivi risultati che questi ottennero sui vari fronti che li avevano visti impegnati.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

     

     

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    The Weapons Encyclopaedia. Semoventi italiani Vol. 2. 75/34-75/46-90/53-102/25-149/40

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Luca Cristini

    In questo secondo volume, completiamo la storia della dotazione dei mezzi semoventi in forza all’esercito italiano, sia quello del Regno che quello della Repubblica Sociale Italiana dopo il 1943! Dopo il grande successo del 75/18 presentato nel primo volume, ci occupiamo quindi dei fratelli maggiori, vale a dire del mezzo 75/34 già in parte presente nel primo volume, della sua variante, il 75/46, del famoso Bassotto, ovvero il semovente 105/25, forse il mezzo più potente dell’arsenale italiano, per concludere con due mezzi atipici: il 90/53 con la scudatura posteriore, e il moderno 149/40, vero cannone montato su carro, realizzato solo in un prototipo.

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    The Weapons Encyclopaedia. Semoventi Italiani WWII. Special Album

    39.00

    Luca Cristini

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’interesse per i cannoni semoventi—veicoli corazzati privi di torretta ma dotati di potenti cannoni montati in casamatta—si diffuse rapidamente in molti paesi, a partire dalla Germania. Anche l’Italia avviò lo sviluppo di questi mezzi, inizialmente basandosi sul carro armato M13/40. I primi modelli, armati con cannoni da 75/18 mm, dimostrarono fin da subito la loro grande efficacia. In questo speciale volume di 120 pagine abbiamo raccolto tutti gli studi precedentemente pubblicati su questi veicoli, arricchendoli con contenuti inediti. Il libro copre l’evoluzione dei cannoni semoventi, dai prototipi più arcaici e rudimentali sviluppati alla fine della Prima Guerra Mondiale fino ai modelli più avanzati e performanti. Esaminiamo oltre 132 modelli diversi, corredati da numerose immagini rare, fotografie a colori e più di 53 profili dettagliati

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    The Weapons Encyclopaedia. Somua S35

    22.00

    Luca Cristini

    Il SOMUA S-35 era un carro armato in forza ai reggimenti di cavalleria francesi durante la seconda guerra mondiale. Il mezzo fu messo a punto e prodotto tra il 1936 e il 1940 da SOMUA. Insieme al carro armato pesante B1 Bis, viene sempre considerato il miglior carro armato francese disponibile allo scoppio del conflitto nel 1940. Il Somua S-35 venne realizzato in 430 unità. Ben concepito, il mezzo era veloce, ben corazzato (costruito con sezioni di corazza inclinate e fuse direttamente) e dotato di un potente cannone anticarro per l’epoca. Tuttavia, queste caratteristiche lo rendevano anche un carro armato costoso da produrre e piuttosto complicato da mantenere in ordine. Durante l’invasione tedesca del maggio 1940, il Somua S-35 si dimostrò un carro armato efficace e all’altezza della situazione, ma purtroppo per la Francia non fu in grado di ribaltare la situazione da solo.

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    The Weapons Encyclopaedia. Stug III Sd.Kfz. 142

    22.00

    Luca Cristini

    Lo Sturmgeschutz III Sd.Kfz. 142, denominazione quasi sempre abbreviata in StuG III, fu un formidabile cannone d’assalto in dotazione all’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale, ricavato dallo scafo del carro armato medio Panzer III del quale mutuò per intero il treno di rotolamento, cingoli ecc. L’installazione dell’armamento principale era predisposta in casamatta rigida anziché in una torretta girevole. Questo fatto, ovviamente, riduceva le capacità del mezzo, in quanto si trattava di artiglieria semovente (ma sempre più spesso venne usato anche in versione controcarro). Tuttavia, il veicolo risultava di facile produzione e più economico, tanto da divenire, nei fatti, l’asso nella manica della Wehrmacht, venendo prodotto in più di 10.000 unità.

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    The Weapons Encyclopaedia.. Carro Leggero Giapponese TYPE 95 HA-GO e derivati

    22.00

    Luca Cristini

    Il Type 95 Ha-Go fu un carro armato leggero impiegato dal Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzato sia dai reggimenti corazzati dell’Esercito imperiale giapponese, sia dalle unità corazzate delle forze da sbarco speciali della Marina imperiale. Progettato originariamente per supportare e proteggere la fanteria motorizzata, era in grado di muoversi alla stessa velocità delle truppe e di offrire sostegno tattico durante le operazioni. Era equipaggiato con un cannone Type 94 da 37 mm e due mitragliatrici da 6,5 mm. Questo carro armato divenne il principale veicolo giapponese nella sua categoria, con circa 2000 unità prodotte fino al 1943. Tra queste, alcune versioni furono aggiornate con un cannone Type 98 da 37 mm, caratterizzato da una maggiore velocità iniziale, e due mitragliatrici Type 97 da 7,7 mm, più efficienti e affidabili rispetto ai modelli precedenti. Numerose le varianti prodotte a partire dal Type 95!

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    The Weapons Encyclopaedia.. Carro Leggero Placco 7TP

    22.00

    Luca Cristini

    Tra il 1932 e il 1933, la Polonia ricevette i primi 16 carri armati con doppia torretta (Modello A) e 22 modelli con torretta singola (Modello B), del carro inglese Vickers Mk E prodotto dalla omonima casa. I carri a doppia torretta erano armati con due mitragliatrici Ckm wz. 25 Hotchkiss da 7,92 mm, mentre quelli a torretta singola montavano un cannone da 47 mm e una mitragliatrice Browning wz. 30 da 7,92 mm. Dopo la consueta serie di test, l’ufficio tecnico della PZI, su richiesta dell’esercito, sviluppò un programma chiamato VAU-33 (Vickers-Armstrong-Ursus 33), con l’obiettivo di creare ex-novo carri armati a torretta singola o doppia a partire proprio dal design del Vickers Mk. E Modello A.  Le due versioni erano familiarmente denominate dai soldati polacchi con le sigle “dw” e “jw”, abbreviazioni delle parole polacche “dwuwieżowy” (doppia torretta) e “jednowieżowy” (torretta singola). Nei primi anni il modello standard era quello a doppia torretta, ma sia questo che quello a torretta singola da allora vennero comunemente indicati con il nome 7TP, completando così questa strana transizione.  In sostanza, il 7TP rappresentò l’evoluzione polacca del carro armato britannico.

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    The Weapons Encyclopaedia.. Char B1, B1 Bis, B1 Ter e Varianti

    22.00

    Luca Cristini

    Lo Char B1 era un pesante carro armato da combattimento francese, progettato tra le due guerre e utilizzato all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, probabilmente il più famoso e noto in uso in quel fatale maggio del 1940. La sua progettazione iniziò negli anni ‘20 con diversi prototipi, finché venne scelto il modello Renault nel 1929, ma la produzione in serie fu avviata solo nel 1934. Vennero prodotti 35 esemplari nel primo modello, il carro B1 (del 1935) e 365 esemplari nel modello B1-bis (del 1937). Il carro armato francese godette, sin dall’inizio, di una notevole reputazione come il mezzo più potente e agguerrito dell’esercito francese del 1940, e persino i tedeschi lo temevano. Il B1 Bis alla prova dei fatti si rivelò per quello che era: un mezzo assai problematico da manovrare in battaglia, oltre che costoso da produrre.

    Brossura, 17,5  x 25,5  cm. pag. 58 con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    Unbekannte Fuhrer. Hitler come non lo avete mai visto!

    23.00

    Fiumi di inchiostro sono stati versati per analizzare la figura di Hitler comandante e la sua filosofia, invece questo breve saggio – frutto di una avida ricerca nella vita privata di Hitler alla ricerca di curiosità, aneddoti e notizie poco conosciute – analizza il suo lato più intimo e personale, da piccolo borghese austro-bavarese, innamorato dei cuscini ricamati e dei mobili Biedermeier di dubbio gusto, di fiori e gerani che a iosa voleva sui davanzali, delle marcette militari e dei valzer di Strauss. Il tutto illustrato da foto poco conosciute o con inedite ricolorazioni che offrono un nuovo ritratto di un uomo che non beveva, non fumava, era gentile con i collaboratori e galante con le signore, non mangiava carne perché amava gli animali, ma al contempo attribuiva scarso valore alla vita dei singoli, fossero anche i suoi soldati e la sua gente, in vista del suo scopo primario che era quello di creare il grande impero tedesco.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate con foto b/n e colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    Uniforms of European Armies during the Batavian Revolution: From the Amsterdam Civic Guard to foreign armies: French, Dutch, English, Austrian

    Il prezzo originale era: €39.00.Il prezzo attuale è: €25.35.

    Preceduta da una concisa ed illustrata presentazione del periodo storico esaminato, abbiamo in quest’opera una descrizione storica dell’abbigliamento e delle armi dei soldati della Rivoluzione Batava tramite immagini di due rare e stupende collezioni di stampe olandesi. La prima serie fu realizzata da S.G. Casten, ed è dedicata alle uniformi e alle armi della Rivoluzione Batava dal 1787 al 1795. La seconda (più piccola) collezione è un bel lavoro del grande pittore, disegnatore ed incisore olandese Jan Hendrik Langendijk, che ritrae i soldati della Repubblica Batava sino al 1806. Le riproduzioni si sono effettuate basandosi sulle copie originali conservate nell’Amsterdam Rijksmuseum. Possiamo qui ammirare le 79 tavole della prima serie e, della seconda,17 incisioni veramente magnifiche con le uniformi degli anni francesi della repubblica batava, dal 1799 al 1806.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 124 illustrato con 100 tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Uniforms of French armies 1750-1870 Vol. 1 – In the art of job

    29.00

    Sviluppo e complessità delle divise francesi (dall’epoca di Luigi XV al Secondo Impero di Napoleone III) attraverso gli occhi del grande artista Jacques Marie Gaston Onfroy de Breville, noto con lo pseudonimo Job (1858-1931). Serie di 3 volumi che comprende oltre 200 illustrazioni restaurate dalla maestrìa dell’autore e artista grafico. Meravigliosa documentazione pittorica dell’aspetto dei soldati francesi con il supporto di brevi saggi sulla storia militare della Francia.

    Brossura, 20,3 x 25,4 cm. pag. 84 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Uniforms of French armies 1750-1870 Vol. 2 – In the art of job

    29.00

    Sviluppo e complessità delle divise francesi (dall’epoca di Luigi XV al Secondo Impero di Napoleone III) attraverso gli occhi del grande artista Jacques Marie Gaston Onfroy de Breville, noto con lo pseudonimo Job (1858-1931). Serie di 3 volumi che comprende oltre 200 illustrazioni restaurate dalla maestrìa dell’autore e artista grafico. Meravigliosa documentazione pittorica dell’aspetto dei soldati francesi con il supporto di brevi saggi sulla storia militare della Francia.

    Brossura, 20,3 x 25,4 cm. pag. 84 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Uniforms of French armies 1750-1870 Vol. 3 – In the art of job

    29.00

    Sviluppo e complessità delle divise francesi (dall’epoca di Luigi XV al Secondo Impero di Napoleone III) attraverso gli occhi del grande artista Jacques Marie Gaston Onfroy de Breville, noto con lo pseudonimo Job (1858-1931). Serie di 3 volumi che comprende oltre 200 illustrazioni restaurate dalla maestrìa dell’autore e artista grafico. Meravigliosa documentazione pittorica dell’aspetto dei soldati francesi con il supporto di brevi saggi sulla storia militare della Francia.

    Brossura, 20,3 x 25,4 cm. pag. 84 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Uniforms of French restoration 1814-1830 Vol. 1. Maison Militaires du Roi

    29.00

    Luca Stefano Cristini

    In questa prima parte del lavoro presentiamo tutte le immagini realizzate per il volume: “Histoire del la Maison Militaire du Roi de 1814 a 1830”. Una grande opera realizzata nel 1890 da Eugène Titeux. La nostra edizione si basa quasi interamente sulla collezione Viskuezzen, che appartiene alla NYPL, alla quale siamo particolarmente grati. Abbiamo lasciato tutte le didascalie delle tavole nel testo originale francese. Tutte le lastre sono state ampiamente restaurate e, in alcune parti, ricostruite, poiché gli originali conservati al NYPL sono per lo più non in buone condizioni, spesso assemblati in ritagli di massima ecc. Quando Luigi XVIII torna in Francia nel 1814, intende ridare splendore alla sua casa. L’ordine del 25 maggio 1814 approva la creazione di diverse unità, alcune delle quali erano già scomparse prima della rivoluzione. Nel 1814, la Maison militaires du Roi è composta come segue: Gardes du corps du Roi (cinque compagnie); Cent-Suisses (una compagnia); Gardes de la Porte (una compagnia); Gardes de la Prévôté (una compagnia); Gardes du corps du Monsieur (due compagnie); Mousquetaires du Roi (due compagnie); Gendarmes de la Garde (una compagnia); Chevau-légers de la Garde (una compagnia); Granatiere a cheval de la Garde (una compagnia).

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    Uniforms of French restoration 1814-1830 Vol. 3. Bourbon Royal Army

    29.00

    Luca Stefano Cristini

    In questa terza parte del lavoro, presentiamo il terzo e ultimo volume che contiene tutte le altre immagini dell’Esercito di Restauro francese presenti nella consueta collezione, sempre realizzate da diversi celebri artisti francesi del XIX sec. La prima parte è dedicata alle tavole più pregiate del famoso artista Jacques Marie Gaston Onfray De Breville meglio conosciuto come Job. Gli altri artisti sono: Aubry, Benigni, Boisselier, E.Chaperon, Dupray, Hilpert, Knotel, Krakow, Lapeyre, R.Louis, Roux, Vallet e altri. Anche questo libro si basa quasi interamente sulla raccolta Viskuezzen, che appartiene alla NYPL, alla quale siamo particolarmente grati. Abbiamo lasciato tutte le didascalie delle tavole nel testo originale francese. Tutte le tavole sono state ampiamente restaurate e parzialmente ricostruite, poiché gli originali conservati al NYPL non sono in buone condizioni, spesso montati in ritagli grezzi ecc.

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    Uniforms of French restoration 1814-1830 Vol. 2. Royal Guard and French Army

    29.00

    Luca Stefano Cristini

    In questa seconda parte del lavoro presentiamo tutte le immagini realizzate da diversi famosi artisti francesi del XIX sec. Metà del libro è dedicato a una quarantina di tavole del famoso Pittore Eugène Lami. Gli altri artisti sono: Joseph Louis Hippolyte Bellangé, Henri-Louis Dupray, Jean-Baptiste Genty, Roger Croux e altri. Anche questo libro si basa quasi interamente sulla raccolta Viskuezzen, che appartiene alla NYPL, alla quale siamo particolarmente grati. Abbiamo lasciato tutte le didascalie delle tavole nel testo originale francese. Tutte le tavole sono state ampiamente restaurate e in alcune parti ricostruite, poiché gli originali conservati al NYPL sono per lo più non in buone condizioni, spesso assemblati in ritagli grezzi ecc.

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    Uniforms of Russian army in the XVIII century Vol. 1 – Under the reign of Catherine II Empress of Russia between 1762 and 1796

    39.00

    Compilata in San Pietroburgo negli anni tra il 1837 e 1851, la “Descrizione dell’abbigliamento e delle armi dell’Esercito Russo” di Viskovatov ebbe un grande impatto ed una grande importanza per lo studio dell’uniformologia Russa. Il grande lavoro dell’autore si servì di una grande mole di documenti d’archivio e contiene quattromila illustrazioni a colori e in bianco e nero, e si compone di 34 volumi nella seconda edizione(1899-1948). Si parte dal periodo dei primi Zar sino al tardo diciannovesimo secolo. Questo primo volume (dei tre previsti riguardanti il regno di Caterina II la Grande) presenta a colori numerose immagini sino ad oggi riprodotte solo in b/n ed anche rare tavole reperite presso le raccolte di collezionisti privati e la prima traduzione in lingua inglese del testo.

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    Uniforms of Swiss Regiments in foreign service – Austria Spain Holland Great Britain

    29.00

    Lavoro dedicato alle uniformi del reggimenti svizzeri al servizio straniero: Francese, eserciti italiani (Napoli, Pontifici, Savoia ecc.) e altri al servizio di Spagna, Olanda, gran Bretagna ecc. Tratto dall’opera di un famoso disegnatore svizzero dell’ottocento, il capitano Albert Von escher. In particolare, questo volume è dedicato alle uniformi degli Svizzeri al servizio in alcuni stati europei: Austria, Spagna, Olanda e Gran Bretagna.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 90 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Uniforms of Swiss Regiments in French service – From 1500 to 1830

    29.00

    Lavoro dedicato alle uniformi del reggimenti svizzeri al servizio straniero: Francese, eserciti italiani (Napoli, Pontifici, Savoia ecc.) e altri al servizio di Spagna, Olanda, gran Bretagna ecc. Tratto dall’opera di un famoso disegnatore svizzero dell’ottocento, il capitano Albert Von escher. In particolare, questo volume è dedicato alle uniformi degli Svizzeri al servizio della Francia tra il 1500 e il 1830.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 90 completamente illustrato con tavole a coloti

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Uniforms of Swiss Regiments in Italian service – Naples Rome Venice and Savoy

    29.00

    Lavoro dedicato alle uniformi del reggimenti svizzeri al servizio straniero: Francese, eserciti italiani (Napoli, Pontifici, Savoia ecc.) e altri al servizio di Spagna, Olanda, gran Bretagna ecc. Tratto dall’opera di un famoso disegnatore svizzero dell’ottocento, il capitano Albert Von escher. In particolare, questo volume è dedicato alle uniformi degli Svizzeri al servizio negli Stati italiani: Napoli, Roma, Venezia e Savoia.

    Brossura, 20 x 25 cm. pag. 80 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Villers-Bocage 13 giugno 1944 Wittmann entra nella leggenda

    Il prezzo originale era: €29.00.Il prezzo attuale è: €18.85.

    Luca Stefano Cristini

    Quella giornata del 13 giugno 1944 in meno di un’ora almeno dodici tank, quattordici veicoli corazzati, due cannoni e una scout carrier vengono distrutti da un solo carro armato. È l’eclatante impresa di Michael Wittmann, il più celebre comandante di panzer del secondo conflitto mondiale. Un’impresa clamorosa che galvanizzò persino Hitler che infatti consegnò all’ufficiale tedesco la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade, la massima onorificenza a cui un comandante di carri potesse aspirare. Tuttavia, Villers-Bocage sarebbe stata la sua ultima impresa, ma certamente la più sensazionale. Wittmann, noto in patria come il “ Barone nero” entra nella leggenda!

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