La nuova Germania – Riforme sociali ed economiche

economia

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    La nuova Germania – Riforme sociali ed economiche

    20.00

    Ciò che contraddistingue il libro di Marcel Laloire da altri pubblicati tra il 1933 e il 1945 è quel senso del divenire che permea i vari temi che trattano la nuova Germania di Adolf Hitler. Alle interessanti citazioni tratte dai vari Congressi dello NSDAP, alla puntuale esposizione dei primi conseguimenti, all’osservazione acuta di quanto era all’opera, si accosta una trama descrittiva capace di immergere il lettore nell’allora magma incandescente del Movimento d’opposizione e di lotta divenuto da soli due anni partito di governo. Alle fondamenta ben salde di una Weltanschauung elaborata nel corso di dodici anni, si contrappone la febbricitante necessità di fornire risposte a quelle impellenti domande rivolte dal popolo che aveva deciso di privare della propria fiducia i partiti storici della Germania di Weimar. Quindi, non c’è soltanto la cristallizzazione di eventi storici ma l’investigare le ragioni delle primissime azioni e le possibilità di riuscita nella risoluzione di quei problemi che attanagliavano gli esordi del Terzo Reich. Il fatto poi che l’autore sia proprio un francese non può che rendere l’esposizione ancor più oggettiva, e lo stupore ancora più vero.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 2018 da Thule

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    La politica economica del nazionalsocialismo

    30.00

    Contrariamente a quanto accadeva nei maggiori paesi capitalisti dopo la Grande Depressione, in Germania il regime nazionalsocialista ha intrapreso una politica di prelievo fiscale e ha trasferito la proprietà statale e i servizi pubblici al settore privato per avere a disposizione le risorse necessarie agli investimenti industriali e sociali per il popolo tedesco. L’orientamento generale della politica economica dei nazionalsocialisti era l’esatto opposto di quella dei paesi dell’Unione Europea alla fine degli anni ’90: considerando che le moderne privatizzazioni nell’UE avvenivano in parallelo con le politiche di liberalizzazione, nella Germania nazionalsocialista le privatizzazioni sono state realizzate in un quadro di controllo crescente dello Stato su tutta l’economia attraverso la regolamentazione e il controllo politico. Conoscere le dinamiche economiche e sociali del nazionalsocialismo è quindi utile ai fini di un ulteriore approfondimento di quel periodo storico.

    Brossura, 17,5 x 24,5 cm. pag. 268

    Stampato nel 2018 da ASterios

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    La Politica Economica Tedesca – (Berlino, 11 agosto 1939)

    10.00

    La dannatio memoriae al quale sono stati assoggettati non solo il Nazionalsocialismo ed i suoi uomini, ma anche ogni qualsivoglia aspetto della vita politica, sociale e economica della Germania degli anni che intercorfrono fra il 1933 e il 1945 è assolutamente totale. Lo scritto in qustione è la traduzione di un breve saggio sulla situazione politico-economica economica del Terzo Reich steso da Wilhelm Bauer alla vigilia dell’Invasione della Polonia nel 1939. I livelli di produzione industriale, i progetti architettonici, la storia dei fautori della rapida crescita economica tedesca nel periodo del governo nazionalsocialista. Alcune foto b/n

    Brossura, 21 x 14, pag. 48, alcune foto b/n

    Stampato nel 2006 da Effepi

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    La Proprietà di Popolo

    6.00

    Su iniziativa del Centro Studi Politici e Costituzionali, il 13 aprile 1976 è stato depositato, presso la Corte di Cassazione di Roma, un disegno di legge di iniziativa popolare, per ripartire fra i cittadini il reddito monetario del capitale amministrato dallo Stato (G.U. n. 98 del 14-4-1976). Tutto il sistema normativo proposto è stato organicamente concepito sul principio essenziale che la proprietà di un capitale è di chi ha diritto al reddito. Come il socio di una società commerciale ha una quota di capitale in quanto ha diritto al dividendo, così il cittadino, mediante il diritto alla quota di reddito, consegue una quota ideale di proprietà del capitale amministrato dallo Stato.

    Brossura, 13 x 20 pag. 45

    Stampato nel 2013 da Solfanelli

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    La rivoluzione 4.0 Roma vs Davos. Tra lavoro e partecipazione

    17.00

    Mario Bozzi Sentieri

    Oggi l’industria 4.0 è frutto dell’integrazione tra lavoratori e robot, con la presenza di “macchine intelligenti” in grado di muoversi autonomamente e di relazionarsi con la mano d’opera tradizionale, fino a sostituirla. Si tratta di un salto epocale che richiede un ripensamento dell’organizzazione all’interno delle aziende, dei rapporti lavorativi, ma – più in generale – delle responsabilità del Sistema-Paese rispetto alle trasformazioni in divenire. Se tutto cambia (in termini tecnologici, di standard esistenziali, di modelli produttivi) tutto deve cambiare nell’organizzazione sociale, nell’approccio culturale verso i nuovi problemi, nella politica, sui luoghi di lavoro. Con al centro la figura del lavoratore sempre più consapevole del proprio ruolo, attivo rispetto alle scelte aziendali, in un’ottica partecipativa.

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    La Rivoluzione nella Rivoluzione – cronostoria della dottrina sociale fascista : il nuovo ordinamento economico produttivo repubblicano : verso un nuovo modello socio-economico naz

    17.50

    Questo libro è un’analisi storico-economica della “Socializzazione”. Dal “Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato Libero di Fiume”, alla “Carta del lavoro”, ai “Diciotto punti di Verona”. E’ anche una critica spietata al sistema capitalistico e un tentativo di congegnare un sistema economico-produttivo a misura d’uomo che realizza all’interno della comunità organica la massima armonia spirituale ed il miglio uso delle risposte.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 223

    Stampato nel 1997 da Settimo Sigillo

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    La sinistra del capitale e dell’Alta Finanza – Liberalismo culturale mercato globalizzato società liquida

    20.00

    Il saggio mostra la fondamentale unità del liberalismo, oggi dominante. Al di là delle distinzioni tra liberalismo economico e liberalismo libertario c’è una comune ascendenza, prima culturale e poi economica, con l’illuminismo. In questo contesto, lungi dall’essere l’effetto di un tradimento, la valorizzazione del liberalismo da parte della sinistra post-comunista, anche di quella più estrema, e la sua spettacolare sottomissione alle esigenze del Capitale e dell’Alta Finanza risultano, al contrario, da una profonda logica inscritta nella sua storia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 190

    Stampato nel 2015 da Controcorrente

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    La via del denaro – La Banca d’Italia, il signoraggio e il nuovo ordine mondiale

    15.00

    Nato dall’esigenza di comprendere gli aspetti economici della Banca d’Italia, del sistema bancario in generale e delle principali istituzioni del libero commercio, questo documentatissimo volume espone tutte le anomalie e i veri e propri “conflitti di interesse” che ruotano intorno a queste istituzioni, con particolare riguardo alle maggiori banche italiane che, partecipando all’azionariato della Banca d’Italia, ne snaturano il ruolo istituzionale di ente “controllante” per delegarlo a quello di “controllata”. Un tale conflitto d’interesse caratterizza anche numerose altre banche centrali di paesi esteri, fra cui la Federal Reserve statunitense, ma ben più grave è il problema del cosiddetto “signoraggio”, del quale in questa sede si illustrano le origini, i beneficiari e gli svantaggiati dell’attuale sistema economico, soffermandosi sulla perdita della sovranità monetaria, sul concetto di valore indotto della moneta e sul metodo della riserva frazionaria utilizzato dalle banche. Una èlite globale sta esercitando il suo immenso potere finanziario per manipolare le politiche dei singoli stati allo scopo di realizzare un’economia globale, sotto una specie di dittatura globale, con un unico esercito e un’unica moneta. Lo scenario preconizzato da Orwell in “1984” è più vicino e reale di quanto si pensi…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 167

    Stampato nel 2010 da Nexus Edizioni

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    La vita oltre l’Euro – Esperienze e visioni di un economista pragmatico

    14.00

    Perché da sette anni l’economia dell’Italia va a fondo? Perché alcuni Paesi dell’Unione Europea crescono, mentre altri sono sull’orlo del fallimento? Perché Francesi e Inglesi sono arrivati al punto di immaginare un referendum per liberarsi di quest’Europa? Sono le domande che i politici – italiani ed europei – sono stati costretti a porsi, quest’anno, subito dopo gli choccanti risultati delle elezioni europee. Molti di questi politici, soprattutto in Italia e in Francia, oggi pensano che l’Europa e l’euro debbano essere cambiati, oppure l’Unione rischia di implodere. Già cinque anni fa, però, un imprenditore aveva previsto quello che sta avvenendo oggi: Ernesto Preatoni. Le sue teorie, esposte sui principali quotidiani italiani – allora, quando la stragrande maggioranza di politici ed economisti tifavano per la moneta unica – avevano raccolto aspre critiche. Oggi le sue opinioni sulla moneta unica e sugli eurovincoli sono oggetto di valutazione tra i politici eletti a Bruxelles, oltre che tema di dibattito tra economisti e opinionisti in Italia. Prefazione di Paolo Savona.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 140

    Stampato nel 2014 da Rubbettino

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    Le origini dell’economia europea

    9.50

    Un quadro storico ricostruito tramite gli strumenti di ricerca più moderni dall’antropologia all’ecologia, dalla tecnologia alla psicologia storica alla demografia sociale. Lo sviluppo dell’economia europea, dalla crisi del VI secolo al decollo del XII, è analizzato a partire da una grande quantità di fonti e rappresenta un punto d’arrivo e di maturazione di una lunga serie di ricerche.

    Brossura pag. XXIII + 363

    Stampato nel 2004 da Laterza

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    Libero scambio – Ceta Ttip e non solo. Come le multinazionali hanno sottomesso il mondo

    14.00

    Negli ultimi anni più voci controcorrente hanno sottolineato gli errori e i fallimenti insiti nelle unioni doganali, economiche e finanziarie di cui un primo esempio è certamente l’Unione Europea. Di quest’ultima conosciamo l’euro, l’unione bancaria e le politiche della BCE, ma ci viene raccontato davvero tutto? Perché proprio la Ue è al centro di accordi internazionali dalle nefaste ripercussioni economiche e sociali, trattati troppo spesso ignorati e volutamente fatti passare sotto traccia con la complicità dei principali media. Di cosa parliamo? WTO, TTIP, CETA e molte altre sigle dal significato oscuro, che promettono benessere e prosperità e che invece minacciano la salute, l’ambiente, la sanità, l’istruzione, le imprese e quindi il lavoro, col solo vantaggio delle società multinazionali, molto spesso americane. Per fortuna contrastare questi fenomeni si può, prima di tutto informandosi.

    Brossura, 12 x 17 cm. pag. 204

    Stampato nel 2017 da Eclettica

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    Lo stato commerciale chiuso

    15.00

    Lo Stato deve garantire la libertà della comunità – e soltanto di conseguenza quella degli individui che la compongono –, attraverso un modello autarchico che elimini la povertà e assicuri a tutti i consociati lavoro e benessere. Nel momento in cui l’interdipendenza economica degli Stati del tempo in cui Fichte scrive Lo Stato commerciale chiuso (1800) si è fatta “transtatualizzazione” dell’economia, le parole del filosofo tedesco suonano come un appello “regressista” rispetto alle teorie economiche e politiche riguardanti lo sviluppo della globalizzazione. Un appello che implica un regime economico che esclude il lusso configurando uno stile di vita destinato al soddisfacimento delle necessità vitali e non alla creazione di nuovi bisogni. In altri termini, visto dalla prospettiva odierna, Lo Stato commerciale chiuso è un modello economico-politico alternativo al capitalismo in via di globalizzazione.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. XXXVI + 136

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

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    Lo stato sociale nel “ventennio”

    17.00

    Questo saggio ha lo scopo dichiarato di far conoscere quello che venne fatto nel Ventennio nel campo del Lavoro e della Legislazione sociale al fine di tutelare la persona e la dignità non solo dei lavoratori nei vari settori produttivi, ma anche delle donne, dei fanciulli, dei disoccupati, dei portatori di handicap e di tantissime famiglie in stato di povertà. Lo studio, che si basa esclusivamente su testi storici e le Gazzette Ufficiali dell’epoca, non si limita ad essere un’esposizione di norme e principi giuridici, ma evidenzia anche come nel Ventennio nasce una nuova rivoluzionaria concezione del lavoro, come in pochi anni il concetto economico-materialistico del lavoro e del rapporto capitale-lavoro mutino radicalmente assumendo connotati impensabili. Allo scopo di rendere più completa la lettura, le varie norme esaminate sono state sinteticamente inquadrate nel loro contesto storico-economico e inoltre sono stati inseriti molti curiosi avvenimenti verificatesi in quel breve volgere di anni.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 272

    Stampato nel 2010 da I libri de Il Borghese

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    Manifesto per spezzare l’asservimento all’interesse del denaro

    15.00

    Di vivace attualità, questo scritto di Gottfried Feder, scritto e pubblicato nel tumultuoso periodo della Rivoluzione di novembre del 1918-19, riveste un’importanza storica rilevante al fine di conoscere le origini del Nazionalsocialismo. Si tratta, infatti, e senza alcun dubbio, dell’opera principale di quel noto – almeno negli ambienti völkisch e pangermanisti – economista con cui venne a contatto il futuro Führer della Germania, e i cui punti salienti ritroveremo pressoché intatti nel Programma dello N.S.D.A.P.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 102

    Stampato nel 2015 da Thule Italia

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    Manualetto di antieconomia – Per cavalcare la tigre

    8.00

    Almeno due categorie metapolitiche sono chiare a chiunque affondi le proprie radici morali, prima ancora che culturali e politiche, nel mondo della Tradizione: una è la precisa convinzione di trovarsi nel pieno di un’epoca oscura, l’altra, collegata alla prima è l’avversione totale, definitiva, irrevocabile al dominio del mercante.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 80 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Ritter

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    Nel labirinto del Minotauro

    12.00

    Il Minotauro liberista imperversa nel labirinto dell’economia globalizzata ed omologata. Il mostro non vi è richiuso per fuggire la vergogna del suo aspetto, ma per meglio difendere i suoi privileggi e la sua rendita da posizione. Molte vittime continuano ad essergli immolate. Opporsi alla dittatura dell’economicismo e all’annientamento della facoltà di giudizio è il dovere morale di ognuno. Da Keynes a Sorel, da Pound a Beveridge, a Colbert. Questo il “Limes” all’interno del quale chi scrive si riconosce e a partire dal quale intraprendere una battagliadi di conquista di coscienze e consenso scevra da condizionamenti ideologici. La necessità di declinare le vicende economiche ad un ritrovato modello di responsabilità sociale e giuridica è, non solo auspicabile, ma doverosa e improcrastinabile. Ridimensionare il peso specifico del mercato e ripristinare la centralità dello Stato nell’assunzione di responsabilità etico-politiche e socio-economiche, sarebbe arduo e anche controproducente se non accompagnati però da una contestuale sensibilizzazione delle coscienze individuali.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 124

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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    Nemein. L’arte della guerra

    10.99

    Mirko Mussetti

    Siamo veramente in tempo di pace? O abbiamo soltanto cambiato modo di farci la guerra? Ultimamente si è tornati a parlare di “guerra economica”, percepita ingenuamente come l’ultima evoluzione dei conflitti internazionali. Eppure la guerra economica esiste da sempre: fin da quando l’uomo ha iniziato a possedere la terra ha sempre cercato di espandere i propri spazi e le proprie libertà. L’ampliamento del proprio benessere è il suo fine ultimo, anche a scapito di quello degli altri individui. In verità, la guerra economica coinvolge e determina le organizzazioni umane di tutti i tempi senza soluzione di continuità.

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    Oltre il capitalismo – Verso l’alternativa della green economy

    16.00

    Stiamo vivendo all’interno di un sistema che ha alla base del suo sistema di valori il profitto sulle persone e sul pianeta. Il capitalismo deriva dalla stessa logica secondo la quale è giustovendere le persone come schiavi attraverso l’Atlantico; una logica che ci ha portato fabbriche e conflitti minerari, suicidi di contadini e perdite di petrolio. L’ineguaglianza continua a crescere, portando al collasso sociale e a vaste ondate di immigrazione. Se l’immaginazione e il potenziale umano sono illimitati, perché dobbiamo credere che questo sia l’unico modello economico possibile e che non vi siano alternative? Dalla nascita alla transizione fino a un mondo post-capitalistico, siamo qui per collegare i punti fra le varie lotte locali. Lo status quo è il risultato delle storie che ci hanno raccontato per decenni. Per sfidarlo dobbiamo raccontare storie sulle alternative e diffondere quelle raccontate da altri, per cambiare il corso della storia, cambiarele culture, cambiare le regole.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pagg. 118 alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Ritter

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    Pecunia non olet – Potere e ideologia del denaro nell’antica Roma

    49.00

    “Questo volume nasce da un amore incontenibile per la ricerca e dalla capacità dell’autore di affrontare sfide interdisciplinari che diventano praticabili per la sua abilità di spaziare, con lucidità di pensiero e rigore di metodo, in campi apparentemente lontani. Così è questo volume che, accostando il denaro e il potere nella cultura dell’antica Roma, esplora una relazione che da un lato soddisfa la curiosità degli amanti della storia, e della storia dell’economia in particolare, dall’altro interpella la coscienza del lettore contemporaneo, che riesce facilmente a leggere, attraverso il passato, i comportamenti di oggi, pur nella diversità delle strutture sociali, delle norme comportamentali, della realtà politica e delle ideologie diffuse. La bellezza e ricchezza delle illustrazioni che corredano l’opera, mostrando in successione le monete romane e il loro contenuto. Il volume riesce insomma a trasformare un tempo antico in un “luogo intellettuale” a noi vicino, che appare sempre più puntualmente delineato dall’intrigante scelta di successione degli argomenti, senza mai presentare cedimenti sotto il profilo della precisione e del rigore espositivo.”

    Ampia dettagliata analisi dell’uso del denaro nel mondo romano dall’eta’ repubblicana al tardo Impero, dall’estrazione dei metalli preziosi al conio e alla circolazione della moneta

    Rilegato, 21 x 28 cm. pag. 272 con alcune foto b/n e un inserto di 12 pagine con foto a colori

    Stampato nel 2018 da Nuova Ipsa

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    Per la patria e per profitto. Multinazionali e politica estera dalle Compagnie delle Indie ai giganti del web

    19.00

    Stefano Beltrame

    La politica ha ceduto il passo all’economia e ha trasferito a essa buona parte del suo potere regolatore? I fatidici “poteri forti” condizionano le scelte dei governi? Chi pensa che sia una degenerazione dei rapporti di forza del Terzo millennio globalizzato deve leggere questo libro. Scoprirà che le dot.com, i colossi dell’e-commerce, le grandi corporation in genere non hanno inventato nulla, ma camminano sulle orme lasciate dalle compagnie mercantili a partire da quattro secoli fa. E che, paradossalmente, la “diplomazia ibrida”, alla quale partecipano anche attori non statali, nasce quasi in concomitanza con l’affermarsi dell’idea di Stato moderno, inteso come unica entità politica sovrana, all’indomani della pace di Vestfalia.

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    Profit uber alles! – Le corporations americane e Hitler

    6.00

    Nel momento in cui i “liberatori” di ieri “esportano” oggi “la democrazia” in mezzo mondo, questa lettura può essere preziosa per comprendere le relazioni di ieri e di oggi – tra guerra e profitto: l’alta finanza e le grandi corporations degli Stati Uniti (Standard Oil, General Motors, Ford, IBM, Coca Cola, Du Pont, Union Carbide, Westinghouse, General Electric, Goodrich, Singer, Kodak, ITT, J. P. Morgan ecc.) finanziarono l’ascesa al potere del nazionalsocialismo, l’aiutarono a riarmarsi e a preparare la guerra, lo sostennero nelle sue aggressioni e continuarono a lavorare per lo sforzo bellico tedesco anche quando il proprio paese scese in guerra contro la Germania. Business are business: e la guerra è certamente l’affare più remunerativo che si possa immaginare, ieri come oggi. L’alta finanza statunitense è stata sempre maestra in quest’arte di mettere il profitto uber alles.

    Brossura, 11 x 17,3 cm. pag. 92

    Stampato nel 2008 da La Città del Sole

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    Sfida alla tecnofinanza

    15.00

    Una lettura fuorviante della storia ha voluto celare quanto le rivoluzioni settecentesche abbiano realmente comportato: disoccupazione, inquinamento, individualismo, miseria. Si è passati da un’unione comunitaria di persone, ad un’aggregazione formale di individui in nome del “progresso” e dell’ utile. Un utile divinizzato e fattosi pensiero e religione, dal calvinismo sino all’attuale monoteismo del Mercato. Un liberismo, sia economico che antropologico, eletto a istituzione, con l’unica auspicata libertà di consumare. Mercati e istituzioni globalizzati e deregolamentati, “sorvegliati” da strutture sovranazionali guidate dalla stessa follia speculativa, distruttrice di popoli e Nazioni vittime di trattati insensati e devastanti. Una crisi dunque figlia della storia, le cui soluzioni sono poche ma chiare, prima fra tutte riconquistare la sovranità nazionale e monetaria. Vi sono poi obiettivi più coraggiosi ed “etici”, e non per questo meno essenziali, come l’abbandonare la folle corsa per la crescita infinita in un mondo finito che ci implora di decrescere. Attuare soluzioni energetiche alternative, gratuite, pulite ed infinite, quale l’energia elettromagnetica scoperta da Tesla, inventore geniale oggi ai più sconosciuto. Queste solo alcune delle possibili risposte e vie d’uscita, ma per trovarle è necessario innanzitutto ripartire dalla comunità.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. 222

    Stampato nel 2015 da Historica

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    Sfide geoeconomiche – La conquista dello spazio economico nel mondo contemporaneo

    15.00

    A inizio anni ’90, la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell’URSS vennero celebrati da molti politologi come l’avvio di una nuova epoca di collaborazione internazionale. Il tempo ha purtroppo disatteso le aspettative ottimistiche di coloro che vedevano nel nuovo millennio un’era di pace: la fine della guerra fredda, lungi dall’aver portato alla fine dei conflitti, ne ha piuttosto sancito la riallocazione dalla sfera politica a quella economica. Il presente saggio, sulla base degli schemi analitici elaborati dagli studiosi raccolti attorno all'”École de guerre économique”, fornisce una lettura circa l’attuale competizione fra gli Stati mettendo in luce soprattutto il ruolo che hanno oggi le strategie comunicative. Prefazione di Carlo Jean. Introduzione di Arduino

    Brossura, 14 x 20 cm. pag. 314

    Stampato nel 2018 da Fuoco Edizioni

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    Simbologia del dollaro

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 56

    Stampato nel 2005 da Raido

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    Sovranità, debito e moneta. Dal Quantum Financial System al Nuovo Ordine Multipolare

    25.00

    Armando Savini

    Henry Ford diceva che se il popolo comprendesse il funzionamento del sistema bancario e monetario, scoppierebbe una rivoluzione entro il mattino successivo. Capire cosa sia la moneta è fondamentale per ritrovare la strada della libertà e della democrazia. L’obiettivo principale di questo libro è quello di aiutare il lettore a capire come le élite finanziarie governano il mondo, influenzando le scelte di politica economica, ma anche di esporre in modo chiaro ed esaustivo tutti quei cambiamenti che si stanno verificando in questi ultimi tempi. Comprendere oggi la vera natura della moneta, il corretto funzionamento dell’economia, della politica monetaria e fiscale è più che mai fondamentale per decifrare gli eventi economico-finanziari che condizionano la nostra vita e il nostro futuro.

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    Sterline, dollari e cannoni

    29.50

    Questo libro, frutto di una analisi accurata e spietatamente critica, dimostra che i sistemi monetari internazionali inefficienti e le reciproche aggressioni valutarie agiscono come moltiplicatori del clima di sfiducia e di tensione tra gli stati. Illustra come, negli anni Trenta, furono le aspre rivalità e le competizioni monetarie fra Gran Bretagna e Francia e tra queste due e l’America, ad accentuare il processo di declino delle potenze occidentali. Riprende poi le analisi profetiche del grande economista Mario Alberti, il quale, già nel 1936, prefigurò nei nazionalismi monetari esasperati, e nella lotta per la supremazia aurea, alcune delle cause del deterioramento del clima politico internazionale che condusse rapidamente al conflitto.

    Brossura 15,5 x 21 cm. pag. 220

    Stampato nel 2010 da Il Silicio

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    Storia dell A.L.B.A. – Un tentativo autarchico di politica petrolifera nell’Italia dei primi anni Quaranta

    14.00

    Nel corso del 1941, IRI e AGIP furono incaricati dal regime fascista di installare un impianto di estrazione di oli combustibili sulla Maiella, nel cuore del bacino minerario asfaltifero abruzzese. L’ambizioso tentativo fu bruscamente arrestato dal deflagrare inarrestabile delle operazioni belliche sul suolo nazionale e dall’occupazione tedesca degli impianti in costruzione dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nel dopoguerra il sito individuato sarebbe stato lasciato nel più completo abbandono. Nonostante tale fallimentare epilogo, la ricostruzione della vicenda A.L.B.A. (Azienda Lavorazione Bitumi Asfalti), oltre a permettere di osservare il processo di razonalizzazione del bacino minerario della Maiella messo in atto dal regime fascista, consente di analizzare in concreto un caso di politica industriale gestito da IRI e AGIP nelle particolari forme che l’intervento pubblico in economia assunse nell’Italia del tempo, tra velleità corporative, propositi autarchici, incentivi e vincoli dell’economia di guerra.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 183

    Stampato nel 2013 da Solfanelli

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    Storia dello sviluppo economico medievale – L’Europa occidentale dalla fine dell’Impero Romano alla scoperta dell’America

    40.00

    L’Autore affronta la storia dello sviluppo economico del Medioevo europeo occidentale con un lavoro a tutto campo che intercetta spesso la sociologia e la metodologia della ricerca storica. Il libro si rivolge essenzialmente agli studenti universitari di Storia, Filosofia, Lettere nonché ai docenti di scuola superiore ed ai ricercatori. In questo volume si esplora puntigliosamente e molto ampiamente il tema dello sviluppo economico medievale (e non della crescita, come si affretta l’Autore a chiarire) con un rispetto particolare per lo svolgimento cronologico, in modo tale che ogni passaggio è consegnato ad una fase ben precisa della storia medievale. Tale attenzione risolve così uno degli ostacoli principali della didattica della storia economica medievale, quello dell’eccessiva ampiezza dell’arco cronologico nel quale quasi tutti gli studi specialistici trattano i vari aspetti delle trasformazioni economiche. In questo libro, invece, i fenomeni significativi, quali la disgregazione del sistema servile, la funzione economica del monachesimo, il mito del feudalesimo, la comparsa dei liberi Comuni, la “Rivoluzione commerciale”, le nascita delle banche, l’economia delle esplorazioni geografiche, etc., sono collocati nell’appropriata genitura cronologica e spiegati con un rigore filologico che risponde alle due domande di fondo degli storici e degli economisti: “Perché proprio lì? Perché proprio allora?”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 759

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    Sull’orlo del baratro – Il fallimento annunciato del sistema denaro

    9.80

    Il sistema finanziario internazionale è scosso dalle basi e la crisi dell’euro sta spaventano il mondo intero. Il debito continua ad aumentare, come pure i deficit che hanno raggiunto un valore molto alto. Le contraddittorie stime degli esperti si sommano all’impotenza dei politici. Nessuno ha ricette valide e tutti navigano a vista. Siamo forse giunti alla fine del sistema del denaro? In Sull’Orlo del Baratro, il famoso scrittore e conferenziere Alain de Benoist, ci mostra un quadro preciso e reale dell’attuale situazione economica globale e di cosa fare per uscire da questa crisi. Non è certamente limitandosi a indignarsi che cambieranno le cose. Solo un forte intervento dei ceti popolari può dare allo sdegno nei confronti dell’attuale sistema, o semplicemente al malcontento antibancario, una base sociale concreta in grado di invertire la rotta verso un modello comunitario di economia sostenibile.

    Prefazione di Massimo Fini

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 182

    Stampato nel 2012 da Arianna Editrice

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    Tornare potenza. Dieci tesi economiche per l’Italia

    22.00

    Si fa un gran parlare di «sovranità», declinando il tema quasi esclusivamente sul piano di quella monetaria. Ridurre tutto all’abbandono del fallimentare progetto dell’euro non è tuttavia condizione, per quanto necessaria, allo stesso tempo sufficiente. Dall’architettura economica prevista nella Costituzione al lavoro, dall’industria all’intervento pubblico, passando per il debito pubblico e il fisco: tanti sono i temi da affrontare, anche con uno sguardo al passato e a quell’«Italia quarta potenza» che possiamo, ancora, ambire a essere.

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    Un’economia più umana – Cambiare i nostri valori per migliorare le nostre vite.

    11.00

    Il saggio rappresenta un piccolo breviario che può essere davvero utile in una crisi economica infinita come quella attuale, crisi che in realtà è anche psicologica, etica, morale e, perché no, umana. Si perché la crisi che viviamo – insieme a tutte quelle che l’hanno preceduta – è frutto della gestione privata e sconsiderata del denaro, dei trucchi della finanza, insomma dell’avidità di pochi che si istituzionalizza e divora le vite di molti, troppi oggi. L’economia, dunque, non è altro che psicologia collettiva percepita. Ancora una volta, se vogliamo cambiare sul serio la realtà intorno a noi dobbiamo cambiare prima ciò che abbiamo dentro. Ecco perché all’economia deve essere applicata non solo l’etica ma finanche la spiritualità: un mondo più felice è davvero possibile, basta cambiare una volta e per tutte il nostro modo di pensare individuale e alla fine collettivo.

    Brossura, 12,4 x 20 cm. pag. 119

    Stampato nel 2013 da Fuoco Edizioni

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    Veni, vidi, Eni… Enrico Mattei e il sovranismo energetico. Vol. 1. La «lunga marcia» dall’Agip all’Eni

    25.00

    Gianfranco Peroncini

    Enrico Mattei morì alle 18.55 di sabato 27 ottobre 1962, precipitando in mezzo a un filare di pioppi nelle campagne di Bascapè, a una manciata di chilometri dalla pista dell’aeroporto di Linate. Come documentato decenni dopo dal pm di Pavia Vincenzo Calia, si trattò di un attentato. Un’esplosione pianificata per distruggere gli strumenti di navigazione dietro il cruscotto del pilota, il fedelissimo Irnerio Bertuzzi, reduce pluridecorato della RSI. «Voliamo sicuri» aveva detto Mattei. «Dio non può avercela con un fascista e con un partigiano.» Ma ad avercela con loro non era Dio. Era tutt’altro…

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 524

    Stampato nel 2021 da Byoblu

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    Werner Sombart. Il pioniere della «terza via», oltre Marx e il capitale

    15.00

    Guillaume Travers

    Nato nel 1863, Werner Sombart ha prodotto un’opera considerevole. Nel 1896 scrisse un bestseller che rese popolare il pensiero di Marx nel mondo di lingua tedesca: “Socialismo e movimento sociale”. Nel 1902 il suo libro fondamentale, “Il capitalismo moderno”, introdusse questo termine nel mondo accademico. Altre opere, tra cui “Il borghese” e “Gli ebrei e la vita economica”, completeranno una delle analisi più ricche e profonde del modello economico oggi imperante. Nei primi trent’anni del XX secolo, Sombart è stato anche uno dei padri fondatori della sociologia, insieme a Max Weber, Georg Simmel e Ferdinand Tönnies. Tuttavia, la sua opera rimane controversa e spesso sconosciuta o male interpretata.

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