Confine orientale. Italiani e slavi sull’Amarissimo dal Risorgimento all’Esodo

confine orientale

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    Confine orientale. Italiani e slavi sull’Amarissimo dal Risorgimento all’Esodo

    16.00

    Il libro affronta la questione delle relazioni tra italiani e slavi sul confine orientale dal periodo risorgimentale sino all’Esodo giuliano-dalmata, passando per i punti cruciali del periodo tra le due guerre e l’occupazione e la repressione in Balcania. Quanto avvenuto tra guerra e dopoguerra fu solo il punto di arrivo di secoli di difficile convivenza e di scontri tra la cultura latina e quella slava, esasperato dal sorgere dell’irredentismo e del panslavismo prima, del fascismo e del comunismo poi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 210

    Stampato nel 2020 da Eclettica

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    Costruire ai tempi della guerra fredda. L’architettura della fortificazione permanente della frontiera orientale

    19.50

    Livio Petriccione – Roberto Petruzzi

    Il volume affronta le tematiche architettoniche e costruttive delle fortificazioni militari realizzate durante la cosiddetta ‘guerra fredda’, concepite come un sistema ‘diffuso e continuo’ di strutture difensive che ha fortemente connotato il contesto territoriale-paesaggistico del Friuli Venezia Giulia. Sviluppato con rigore scientifico, questo studio sugli aspetti tecnici delle postazioni distribuite lungo la frontiera orientale ha preso l’avvio dall’analisi dei progetti originali oramai desecretati, per esaminare poi, in modo organico e correlato, le caratteristiche tipologiche e formali, i materiali e le tecnologie impiegate nella loro costruzione. La ricerca promuove inoltre una riflessione sul patrimonio di tali opere nella prospettiva di un loro recupero e riuso. Ipotizzando sotto il profilo formale ed esecutivo, ma anche funzionale e tecnico, i possibili interventi, il volume affronta infatti le complesse problematiche tecnico-architettoniche, gli strumenti, le componenti materiche e le tecnologie utilizzabili per una rilettura in chiave contemporanea dei bunker, che non potrà prescindere dalla considerazione del loro ruolo storico, territoriale, semantico e identitario.

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    Forze Armate della R.S.I. sul confine orientale – Settembre 1943-maggio 1945

    35.00

    Questo non è un libro enciclopedico su quei reparti italiani che combatterono nel Friuli Venezia Giulia e nell’Istria dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e fino al maggio 1945, è solamente un quadro sintetico di questi reparti, con le informazioni aggiornate e dettagliate che sono emerse sino ad ora, raccolte tutte in un unico libro. Non si troveranno, quindi, tutti gli scontri sostenuti da questo o quel battaglione o compagnia o batteria, ma un quadro di insieme che riesce ad inquadrare nella sua intierezza la vita di quei reparti dalla data di costituzione sino allo scioglimento, comprensivo, ove possibile, delle notizie riguardanti l’organigramma, l’organico, la zona di impiego, l’armamento, i mezzi di trasporto, i caduti. Per alcuni reparti, dove le notizie e la documentazione lo hanno permesso, sono stati inseriti i principali fatti d’arma che lo hanno coinvolto, con le notizie relative. È così venuto alla luce un libro che vuole essere un ricordo e un omaggio a tutti quei militari italiani che si sono immolati nel contrastare i partigiani slavi del IX Korpus dell’EPLJ, l’Esercito di Liberazione Popolare Jugoslavo, che intendeva raggiungere, prima degli Alleati anglo-americani, le rive del Tagliamento e portare la linea del confine della nascente Jugoslavia fino a quel fiume. Fu solo un flebile argine che impedì il loro dilagare, un argine composto unicamente da quei pochi reparti delle Forze Armate della R.S.I. che lottarono sino alla fine per salvaguardare i sacri confini conquistati col sangue di centinaia di migliaia di caduti alla fine della prima guerra mondiale. Questo libro è quindi un ulteriore tassello, che si somma a quelli posti dai reduci, dei vari reparti che hanno combattuto su quel fronte.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 190 illustrato con circa 91 foto b/n e mappe

    Stampato nel 2009 da Marvia Edizioni

    Condizioni del libro: piccolissima piega in basso a sinistra sulla quarta di copertina

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    R.S.I. – Mussolini, Hitler, Tito. Alle porte orientali d’Italia

    46.00

    Gli avvenimenti che si svolsero nella Venezia Giulia e in Dalmazia dal 25 luglio 1943 fino all’occupazione di quelle terre da parte delle truppe jugoslave, sono frammentariamente o, superficialmente conosciute, dalla maggior parte degli Italiani. A colmare tale lacuna, provvide, a suo tempo, questa pubblicazione di Bruno Coceani che, per essere stato prefetto di Trieste durante “l’occupazione tedesca”, si è trovato nelle condizioni più idonee per ricostruire gli avvenimenti, in una narrazione documentata e organica. Sono particolarmente annotate, con ampiezza di particolari, le verssazioni, le spoliazioni e le angherie perpretate dai Tedeschi “anche in favore dell’etnia slava” nel tentativo di sminuire l’italianità di quei territori e della stessa popolazione. Vengono annotate le segrete istruzioni impartite da Mussolini al preftto, il ruolo del CLN, le incursioni aeree e la distruzione di Zara, le settimane di terrore vissute da quelle popolazioni confinarie, con l’arrivo delle pruppe titine. Molto raro.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 346 con 10 foto b/n

    Stampato nel 1948 da cappelli

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina. Lievissimi strappi di quet’ultima in alto a sinistra.

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    Soldati dell’Armata Rossa al confine orientale 1941-1945

    24.00

    I battaglioni russi operarono in tutte le regioni italiane in cui si sviluppò un movimento di resistenza, nell’Esercito Nazionale di Liberazione Jugoslavo, nelle formazioni del Fronte di Liberazione Sloveno (OF), nell’Adriatisches Küstenland, in Carnia, nel Friuli Adriatisches Küstenland, in Carnia, nel Friuli Adriatisches Küstenland occidentale ed orientale, a Caporetto, nella valle dell’Isonzo e del Vipacco, nell’entroterra Goriziano, a Gorizia, sul Carso triestino, nell’entroterra istriano, a Trieste stessa, con attività di sabotaggio clamorose. Le loro vicende costituiscono un capitolo di storia europea noto per molto tempo solo ai diretti protagonisti ed ai “compagni” di lotta italiani, sloveni e croati, che lo conobbero o ne sentirono parlare. Quel lungo silenzio derivò dalla Guerra Fredda e da problemi interni al mondo comunista a partire dalla disposizione emanata dal Quartier Generale dell’Armata Rossa il 16 agosto 1941, secondo cui ogni militare dell’esercito sovietico caduto in mano nemica doveva considerarsi un traditore e scontare di conseguenza un periodo di detenzione e di lavoro forzato al rientro in patria; la crisi del Cominform (10 giugno 1948) incrinò a lungo i rapporti tra Unione Sovietica e Jugoslavia isolando i partigiani dell’uno e dell’altro paese. Il crollo del comunismo ha riacceso l’interesse sul tema in Italia, Russia, Slovenia dove sono usciti alcuni saggi riguardanti esperienze specifiche. l’autrice delinea un efficace e movimentato quadro di sintesi, che offre inedite chiavi di lettura su problemi di stringente interesse quali il collaborazionismo, la propaganda tedesca nei territori occupati, le lontane radici dei conflitti caucasici. Il volume, di ottima fattura, analizza le tematiche trattate da un punto di vista “assolutamente” proletario e comunista.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 345 + 32 pagine fuori testo con 33 foto b/n

    Stampato nel 2014 da Goriziana

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