Pattuglie ad Est. L’Esercito Italiano alla frontiera orientale durante la Guerra Fredda

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Pierpaolo Donvito

Per chi non ha vissuto il periodo della Guerra Fredda, può sembrare strano pensare a Trieste come la città tanto contesa, estremo avamposto alla frontiera orientale d’Italia, alla soglia di Gorizia, al Carso, alle Valli del Natisone e alle Alpi Giulie come baluardi contro una possibile invasione da est e come luoghi di una contrastata e sofferta storia di confine.  Durante la Guerra Fredda il confine orientale fu il più delicato d’Italia e richiese la massiccia presenza dell’Esercito Italiano per garantire la sua difesa, principalmente nel quadro del confronto con il Patto di Varsavia ma anche nei momenti di tensione con la Repubblica Federale Socialista del Maresciallo Tito e per i contenziosi ancora esistenti dopo il Trattato di pace del 1947.

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Pierpaolo Donvito

Per chi non ha vissuto il periodo della Guerra Fredda, può sembrare strano pensare a Trieste come la città tanto contesa, estremo avamposto alla frontiera orientale d’Italia, alla soglia di Gorizia, al Carso, alle Valli del Natisone e alle Alpi Giulie come baluardi contro una possibile invasione da est e come luoghi di una contrastata e sofferta storia di confine.  Durante la Guerra Fredda il confine orientale fu il più delicato d’Italia e richiese la massiccia presenza dell’Esercito Italiano per garantire la sua difesa, principalmente nel quadro del confronto con il Patto di Varsavia ma anche nei momenti di tensione con la Repubblica Federale Socialista del Maresciallo Tito e per i contenziosi ancora esistenti dopo il Trattato di pace del 1947.

Brossura, 15 x 23 cm. pag. 268 cin varie foto e cartine b/n e colori

Stampato nel 2022 da Luglio Editore

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