I leoni morti – La battaglia di Berlino

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Saint-Paulien è lo pseudonimo di M.I. Sicard, che, giovanissimo, fu il braccio destro di Jacques Doriot, presidente del Parti Populair Francais, considerato dal 1936 al 1945 il partito “fascsita” per eccellenza in Francia. Sicard, nel 1946, fu condannato ai lavori forzati a vita. Si consegnò volontariamente alla polizia francese nel 1957 e fu quindi amnistiato. Questo libro che, l’autore stesso, definisce una via di mezzo tra il fatto storico e il romanzo, ha costituito per diversi decenni (e continua tuttora ad esserlo) un fondamentale punto di riferimento, quasi un’icona tra le letture preferite di quanti, vedono nella lotta spesso senza speranza dei volontari stranieri delle Waffen-SS, l’ultimo atto di una vecchia Europa delle varie etnie, delle diverse nazionalità che ormai è in pieno disfacimento. L’epopea dei volontari francesi nell’ultima difesa di Berlino. Così ne scrisse Otto Skorzeny: «Posso affermare che gli ultimi combattimento svoltisi attorno alla Cancelleria del Reich sono descritti da Saint-Paulien con rigorosa esattezza. Impegno tutti i miei camerati a leggere questo libro e posso solo rimpiangere che un’opera siffatta non sia stata scritta da un tedesco». L’abnegazione e il sacrificio di un reparto di Waffen-SS francesi nella capitale del Reich ormai circondata dai sovietici, resterà nell’immaginario delle generazioni di europei che credono ancora in una visione del mondo alternativa all’attuale, esempio estremo di coerenza, fedeltà, onore. A prescindere che il libro è attualmente pubblicato dalla nostra casa editrice, lo riteniamo uno dei dieci libri che non dovrebbero in assoluto mancare nella bibblioteca di chi vuole andare oltre e vedere la storia da una differente prospettiva.

Brossura 15 x 23 cm. 288 pagine con 16 pagine fuori testo con 29 foto b/n

Quarta edizione, stampato nel 2007 da Ritter Edizioni

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Descrizione

Saint-Paulien

Saint-Paulien è lo pseudonimo di M.I. Sicard, che, giovanissimo, fu il braccio destro di Jacques Doriot, presidente del Parti Populair Francais, considerato dal 1936 al 1945 il partito “fascsita” per eccellenza in Francia. Sicard, nel 1946, fu condannato ai lavori forzati a vita. Si consegnò volontariamente alla polizia francese nel 1957 e fu quindi amnistiato. Questo libro che, l’autore stesso, definisce una via di mezzo tra il fatto storico e il romanzo, ha costituito per diversi decenni (e continua tuttora ad esserlo) un fondamentale punto di riferimento, quasi un’icona tra le letture preferite di quanti, vedono nella lotta spesso senza speranza dei volontari stranieri delle Waffen-SS, l’ultimo atto di una vecchia Europa delle varie etnie, delle diverse nazionalità che ormai è in pieno disfacimento. L’epopea dei volontari francesi nell’ultima difesa di Berlino. Così ne scrisse Otto Skorzeny: «Posso affermare che gli ultimi combattimento svoltisi attorno alla Cancelleria del Reich sono descritti da Saint-Paulien con rigorosa esattezza. Impegno tutti i miei camerati a leggere questo libro e posso solo rimpiangere che un’opera siffatta non sia stata scritta da un tedesco». L’abnegazione e il sacrificio di un reparto di Waffen-SS francesi nella capitale del Reich ormai circondata dai sovietici, resterà nell’immaginario delle generazioni di europei che credono ancora in una visione del mondo alternativa all’attuale, esempio estremo di coerenza, fedeltà, onore. A prescindere che il libro è attualmente pubblicato dalla nostra casa editrice, lo riteniamo uno dei dieci libri che non dovrebbero in assoluto mancare nella bibblioteca di chi vuole andare oltre e vedere la storia da una differente prospettiva.

Brossura 15 x 23 cm. 288 pagine con 16 pagine fuori testo con 29 foto b/n

Quarta edizione, stampato nel 2007 da Ritter Edizioni

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