Endkampf

Charlemagne

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    Endkampf

    16.00

    Massimo Lucioli

    I circa 260 volontari che compongono lo Sturmbataillon Charlemagne raggiungono Berlino nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1945. Già dall’alba del 26 i francesi effettuano un contrattacco nel quartiere di Neukölln con l’appoggio di alcuni Tigre II e di alcuni cannoni d’assalto. D’impeto sfondano le linee sovietiche e si incuneano nel fronte nemico. Sarà l’unico caso, in tutta la battaglia di Berlino, nel quale i difensori riescono a guadagnare terreno. Con il giungere della sera, i volontari francesi dovranno ritirarsi, i reggimenti Danmark e Norge della divisione Nordland che dovevano proteggere i loro fianchi non hanno potuto farlo a causa delle perdite subite. Dal 27 aprile lo Sturmbataillon è posto a presidio della zona a nord di Belle Alliance Platz, sulla Wilhelmstrasse e sulla Friedrichstrasse. Resisteranno per sei lunghi giorni alle continue ondate di carri sovietici spediti all’attacco infliggendo al nemico perdite umane e materiali pesantissime.

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    I leoni morti – La battaglia di Berlino

    22.00

    Saint-Paulien è lo pseudonimo di M.I. Sicard, che, giovanissimo, fu il braccio destro di Jacques Doriot, presidente del Parti Populair Francais, considerato dal 1936 al 1945 il partito “fascsita” per eccellenza in Francia. Sicard, nel 1946, fu condannato ai lavori forzati a vita. Si consegnò volontariamente alla polizia francese nel 1957 e fu quindi amnistiato. Questo libro che, l’autore stesso, definisce una via di mezzo tra il fatto storico e il romanzo, ha costituito per diversi decenni (e continua tuttora ad esserlo) un fondamentale punto di riferimento, quasi un’icona tra le letture preferite di quanti, vedono nella lotta spesso senza speranza dei volontari stranieri delle Waffen-SS, l’ultimo atto di una vecchia Europa delle varie etnie, delle diverse nazionalità che ormai è in pieno disfacimento. L’epopea dei volontari francesi nell’ultima difesa di Berlino. Così ne scrisse Otto Skorzeny: «Posso affermare che gli ultimi combattimento svoltisi attorno alla Cancelleria del Reich sono descritti da Saint-Paulien con rigorosa esattezza. Impegno tutti i miei camerati a leggere questo libro e posso solo rimpiangere che un’opera siffatta non sia stata scritta da un tedesco». L’abnegazione e il sacrificio di un reparto di Waffen-SS francesi nella capitale del Reich ormai circondata dai sovietici, resterà nell’immaginario delle generazioni di europei che credono ancora in una visione del mondo alternativa all’attuale, esempio estremo di coerenza, fedeltà, onore. A prescindere che il libro è attualmente pubblicato dalla nostra casa editrice, lo riteniamo uno dei dieci libri che non dovrebbero in assoluto mancare nella bibblioteca di chi vuole andare oltre e vedere la storia da una differente prospettiva.

    Brossura 15 x 23 cm. 288 pagine con 16 pagine fuori testo con 29 foto b/n

    Quarta edizione, stampato nel 2007 da Ritter Edizioni

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    Il diavolo cammina dietro di noi

    20.00

    L’equilibrio narrativo che caratterizza, capitolo dopo capitolo l’intero libro, rispecchia una memoria solida nel fissare gli eventi e una partecipazione straordinariamente consapevole dell’adolescente di allora. L’autore del presente testo, partì volontario compiendo una scelta ben precisa che gli lascerà, assieme al tatuaggio sul braccio, un segno indelebile nell’animo. Il suo reinserimento tuttaltro che facile al ritorno dalla guerra, non gli impedirà di mantenersi fedele, giorno dopo giorno, nell’arco della sua esistenza, ai principi che l’avevano spinto ad arruolarsi ed al comosso ricordo dei caduti. Si avverte in tutta la narrazione, il desiderio potente di lasciare una testimonianza per riscattare la dignità di tanti guiovani che, la “bassa ragion politica” ha voluto rappresentare negativamente. Uno dei racconti più coinvolgenti riguardo la Divisione “Charlemagne” delle Waffen-SS.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 192 con circa 26 foto e disegni b/n

    Stampato nel 2008 da Novantico

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    Il prezzo del giuramento – SS-Sturmbataillon Charlemagne durante la battaglia di Berlino 1945

    28.00

    Un resoconto dei volontari della Waffen SS francesi nella battaglia di Berlino nel 1945, contenente testimonianze oculari e molte informazioni aggiuntive, pubblicato per la prima volta in italiano. La Brigata francese, divenuta divisione della Waffen SS, è stata una discendente diretta della “Legione dei Volontari francesi contro il Bolscevismo”. Dopo sanguinose battaglie nell’estate del 1944 nel sud della Polonia, vicino a Sanok e Mielec, fu mandata nelle retrovie per un periodo di riposo e per essere ricostituita. Dopo alcuni mesi, considerata la situazione critica delle truppe germaniche in Pomerania, nel febbraio del 1945, la neonata 33ª Divisione volontari granatieri “Charlemagne”, fu schierata nella città di Hammerstein. Dopo molte battaglie contro una forza nemica schiacciante, l’unità fu travolta in una ritirata caotica, che causò cambiamenti irreparabili nella sua organizzazione e infine il suo scioglimento. Della divisione decimata, solo poche centinaia di uomini raggiunsero il punto di incontro a Neustrelitz. Alcuni di quelli, che scelsero di non deporre le armi, formarono un Battaglione d’assalto di volontari SS, che condusse la battaglia finale tra le rovine della capitale del Terzo Reich. Nonostante le gravi perdite subite, i francesi lottarono fino alla fine contro le sovverchianti forze sovietiche sia in termini di uomini che di mezzi; dotati di armi di piccolo calibro e Panzerfaust, trasformarono Berlino in un cimitero di carri armati nemici, i cui attacchi vennero fermamente respinti dai Panzerjäger (mezzi semoventi corazzati caccia carri n.d.T.), per molti giorni e numerose notti. Nonostante le disperate circostanze, rimasero fedeli al loro giuramento, fino al tragico finale. La loro parte nella Battaglia di Berlino rimane una leggenda per gli storici della Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 283 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Novantico

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    Il sognatore con l’elmetto. Le memorie di un giovane volontario della Divisione SS «Charlemagne» nel libro-verità che scosse la Francia

    25.00

    Christian de La Maziere

    Christian de La Mazière fu giornalista per “Le Pays libre”, un quotidiano minore della Collaborazione, volontario nella Divisione SS “Charlemagne” negli ultimi combattimenti sul fronte orientale, e nel dopoguerra esperto di pubbliche relazioni del cinema internazionale e amante di Juliette Gréco e Dalida: nelle sue memorie, inedite in italiano e che alla loro uscita in Francia nel 1972 furono un vero e proprio caso letterario, il “romanzo di formazione” di un giovane idealista dalla Parigi dell’estate 1944 al viaggio attraverso una Germania straziata dalle bombe Alleate sino al campo d’addestramento di Wildflecken, e all’invio in Pomerania contro i T-34 e Stalin sovietici dilaganti verso ovest, tra colonne di profughi e combattimenti disperati. Quindi, l’odissea nelle foreste baltiche dei superstiti stremati del suo reparto, la resa, la prigionia sovietica e il rientro in Francia, il processo per collaborazionismo e il suo trasferimento da un carcere all’altro, da Fresnes alla cupa ex abbazia di Clairvaux, un folle universo carcerario popolato da criminali comuni d’ogni sorta e detenuti politici, sino al suo rilascio nel 1948, tra i resti delle sue illusioni perdute

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    La divisione Charlemagne – I combattenti della Waffen SS francese

    35.00

    Jean Mabire

    Questo è il secondo atto della drammatica rappresentazione che Jean Mabire ha realizzato sulle vicissitudini dei volontari francesi, inquadrati nella 33ª divisione della Waffen SS denominata Charlemagne. Una delle molte pagine di storia rimosse, in primis dai governi di Francia, imbarazzati dalla testimonianza dei loro connazionali. Impegnati in una strenua lotta sul Fronte Orientale, quei soldati saranno tra gli ultimi a retrocedere, lasciando sul terreno migliaia di caduti. Gli eventi di quei mesi terribili sono raccontati con tratti incisivi, rara sensibilità e abilità pittorica. Un esempio: Proprio dietro al fronte, ad alcune decine di chilometri dai russi, una donna, sola in casa, sembra colta da un attacco di follia. Indossa il suo vestito più bello e suona un valzer dopo l’altro, aspettando la violenza e la morte. Mabire ripercorre, tappa dopo tappa, l’odissea dei vari reparti, offrendo un testo di lettura che è allo stesso tempo emozionante e scorrevole. Protagonisti e comprimari, tutti peraltro realmente esistiti, balzano fuori dal libro e, quasi si assistesse ad una recita teatrale, si presentano a noi con precisi tratti somatici e psicologici, intrecciando brevi dialoghi estremamente funzionali alla dinamica della narrazione.

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    Morire a Berlino. Le SS francesi gli ultimi difensori del bunker di Adolf Hitler

    30.00

    Jean Mabire

    Terzo volume della trilogia di Jean Mabire dedicata ai volontari francofoni racconta l’ultima strenua difesa della Cancelleria del Reich a Berlino: il Crepuscolo degli dèi. Il Crepuscolo degli dèi, è stata l’ultima difesa del bunker che il Führer Adolf Hitler non volle abbandonare. La difesa della Cancelleria non era solo un obiettivo militare. I Russi avevano come fine la sua conquista per il 1° maggio, obiettivo impedito dai giovani legionari SS lo, sacrificando le loro stesse vite. Circa 300 volontari della SS Charlemagne partirono da Neustrelitz, facendo un secondo giuramento, destinazione la morte per la morte, come il Totenkopf che portavano sul loro Feldmütze. Durante la battaglia di Berlino, le SS francesi del battaglione d’assalto “Fenet”, lo Sturmbataillon con le compagnie Labourdette, Michel, Olliver, Rostand e della Kampfschule Weber, distrussero ufficialmente sessantadue carri sovietici. Ottocento carri e veicoli blindati furono messi fuori uso, in una settimana, dagli uomini della Waffen SS a Berlino. La Cancelleria era da molti giorni sotto un fuoco ininterrotto dell’artiglieria sovietica. In quell’inferno maleodorante, i comandi vennero improvvisati presso negozi, stazioni di polizia, fermate della metropolitana, sul cui marciapiede Krukenberg conferì una Croce di ferro. Struggenti gli atti di gratitudine della popolazione tedesca nel porgere ai loro salvatori francesi viveri, bevande e aiuti di primo conforto. A Fenet venne concessa, su proposta del Brigadeführer Mohnke, la Croce di Cavaliere della Croce di ferro. Il testo è accompagnato da diversi allegati: I gradi della Waffen SS; Canto di fedeltà della Waffen SS; La difesa di Kolberg; L’assedio di Gotehafen; La ritirata dal Mecleburgo; La marcia verso la Baviera; L’esecuzione di Bad reichenhall; Edizione a tiratura limitata accompagnata da un set di cartoline.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 322 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2021 da Novantico

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