Conflitti del Dopo Guerra – Un soldato italiano in Libano

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Nell’estate del 1982, per la prima volta nella storia del dopoguerra, l’Italia partecipa con un proprio contingente militare alla forza multinazionale incaricata inizialmente di evacuare da Beirut i combattenti dell’OLP e in un secondo tempo di presidiare il settore occidentale della città, tutelando in particolar modo la sicurezza delle famiglie palestinesi rimaste nei vari campi profughi – tra cui quelli, tristemente noti, di Sabra e Chatila – dopo l’evacuazione dei guerriglieri. Alle due operazioni, che furono sinteticamente battezzate Libano i e Libano 2 e che si conclusero il 26 febbraio 1984, dopo un periodo di circa 18 mesi, col ritorno in patria del nostro contingente, parteciparono circa duemila uomini, tra bersaglieri, paracadutisti, carabinieri e marò. Franco Angioni, che col grado di colonnello e con la qualifica di capo ufficio operazioni dello Stato Maggiore dell’Esercito aveva coordinato tutte le fasi della Libano i, fu promosso generale e nominato comandante delle forze destinate alla ben più lunga e impegnativa Libano 2. Questo ufficiale, divenuto assai popolare, non soltanto per la sua immagine produttrice di simpatia, ma anche e soprattutto per il senso di responsabilità con cui ha condotto le operazioni, ha finito col simboleggiare e rivelare al mondo intero il volto nuovo dell’esercito italiano.

Brossura, 13,8 x 21,8 cm. pag. 154 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

Stampato nel 1984 da Rizzoli

Condizioni del libro: usato in buono stato. Lieve piega nella quarta di copertina

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Franco Angioni

Nell’estate del 1982, per la prima volta nella storia del dopoguerra, l’Italia partecipa con un proprio contingente militare alla forza multinazionale incaricata inizialmente di evacuare da Beirut i combattenti dell’OLP e in un secondo tempo di presidiare il settore occidentale della città, tutelando in particolar modo la sicurezza delle famiglie palestinesi rimaste nei vari campi profughi – tra cui quelli, tristemente noti, di Sabra e Chatila – dopo l’evacuazione dei guerriglieri. Alle due operazioni, che furono sinteticamente battezzate Libano i e Libano 2 e che si conclusero il 26 febbraio 1984, dopo un periodo di circa 18 mesi, col ritorno in patria del nostro contingente, parteciparono circa duemila uomini, tra bersaglieri, paracadutisti, carabinieri e marò. Franco Angioni, che col grado di colonnello e con la qualifica di capo ufficio operazioni dello Stato Maggiore dell’Esercito aveva coordinato tutte le fasi della Libano i, fu promosso generale e nominato comandante delle forze destinate alla ben più lunga e impegnativa Libano 2. Questo ufficiale, divenuto assai popolare, non soltanto per la sua immagine produttrice di simpatia, ma anche e soprattutto per il senso di responsabilità con cui ha condotto le operazioni, ha finito col simboleggiare e rivelare al mondo intero il volto nuovo dell’esercito italiano.

Brossura, 13,8 x 21,8 cm. pag. 154 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

Stampato nel 1984 da Rizzoli

Condizioni del libro: usato in buono stato. Lieve piega nella quarta di copertina

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