A Warrior Dynasty – The Rise and Fall of Sweden as a Military Superpower 1611-1721

33.00

Ci sono almeno due ragioni principali per cui la pubblicazione di questo studio è appropriata in questo momento. In primo luogo, affronta un periodo e un luogo nella storia, molto trascurato nella letteratura militare inglese. L’ultimo libro specificatamente di storia militare che ebbe a che fare con la Guerra dei Trent’anni è stato scritto nel 1969. Ancora oggi, i tedeschi considerano la guerra dei trent’anni come il più grande disastro che abbia mai colpito la loro nazione, considerendo anche i due conflitti mondiali e la “peste nera”. La scarsità di scritti militari è in netto contrasto con i milioni di pagine che si occupano invece degli aspetti politici, sociali ed economici. Il libro abbraccia il periodo che va dalla fine del XVI agli inizi del XVIII secolo. Il volume si concentra sulla Guerra dei Trent’anni e le successive campagne svedesi in Russia, mentre la lotta per la supremazia del Baltico è trattata im maniera sommaria. Questo periodo costituisce uno spartiacque storico in cui si è verificata la rivoluzione militare che ha dato alla luce la guerra moderna come la conosciamo. In secondo luogo, il libro esamina il “fatto imbarazzante” di come un paese agricolo, povero, con una popolazione di soli 1,3 milioni di abitanti è stato in grado di diventare una superpotenza militare nel XVII secolo e mantenere tale supremazia per ben 100 anni. Sulla strada per il predominio militare, la Svezia riuscì a sconfiggere la maggior parte delle potenze militari di quel periodo – la Russia, la Polonia, il Sacro Romano Impero, la Baviera, e la Spagna – ciascuno con risorse umane ed economiche immensamente superiori a quelle della Svezia..

Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 312 inserto di 16 pagine con illustrazioni a colori e alcune mappe b/n

Testo in lingua inglese

Stampato nel 2014 da Casemate

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Descrizione

Henrik Lunde

Ci sono almeno due ragioni principali per cui la pubblicazione di questo studio è appropriata in questo momento. In primo luogo, affronta un periodo e un luogo nella storia, molto trascurato nella letteratura militare inglese. L’ultimo libro specificatamente di storia militare che ebbe a che fare con la Guerra dei Trent’anni è stato scritto nel 1969. Ancora oggi, i tedeschi considerano la guerra dei trent’anni come il più grande disastro che abbia mai colpito la loro nazione, considerendo anche i due conflitti mondiali e la “peste nera”. La scarsità di scritti militari è in netto contrasto con i milioni di pagine che si occupano invece degli aspetti politici, sociali ed economici. Il libro abbraccia il periodo che va dalla fine del XVI agli inizi del XVIII secolo. Il volume si concentra sulla Guerra dei Trent’anni e le successive campagne svedesi in Russia, mentre la lotta per la supremazia del Baltico è trattata im maniera sommaria. Questo periodo costituisce uno spartiacque storico in cui si è verificata la rivoluzione militare che ha dato alla luce la guerra moderna come la conosciamo. In secondo luogo, il libro esamina il “fatto imbarazzante” di come un paese agricolo, povero, con una popolazione di soli 1,3 milioni di abitanti è stato in grado di diventare una superpotenza militare nel XVII secolo e mantenere tale supremazia per ben 100 anni. Sulla strada per il predominio militare, la Svezia riuscì a sconfiggere la maggior parte delle potenze militari di quel periodo – la Russia, la Polonia, il Sacro Romano Impero, la Baviera, e la Spagna – ciascuno con risorse umane ed economiche immensamente superiori a quelle della Svezia..

Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 312 inserto di 16 pagine con illustrazioni a colori e alcune mappe b/n

Testo in lingua inglese

Stampato nel 2014 da Casemate

 

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