L’uovo di Colombo. Lettera a un Senatore americano

Pensiero Politico

Visualizzazione di 97-144 di 178 risultati

  • 0 out of 5

    L’uovo di Colombo. Lettera a un Senatore americano

    16.00

    Maurice Bardeche

    Lettera aperta a un senatore americano. L’Autore, intellettuale e letterato rancese vicino agli ambienti della “Collaborazione” indica la politica degli Usa durante e dopo il secondo conflitto mondiale, come responsabile della situazione dell’Europa dell’epoca, nel secondo dopoguerra.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 120

    Stampato nel 2025 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    La battaglia come esperienza interiore

    13.00

    “… Esso (il libro) illustra l’approccio spirituale di una razza umana che subito dopo il superamento di grandi fatiche, s’impegnò a osservare quanto realizzato, per giustificare davanti a sé la durezza delle proprie azioni e indirizzare lo sguardo verso nuovi orizzonti… iI guerriero poi si è spinto oltre: la sua è stata anche un’esperienza interiore”. Dalla prefazione alla seconda edizione, Lipsia, autunno 1925.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 140

    Stampato nel 2014 da Piano B

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Costituzione secondo D’Annunzio

    20.00

    Giuseppe De Vergottini

    A cento anni dalla proclamazione della carta del carnaro, analisi della Costituzione anticipatrice di quelle decisioni costituenti che interverranno soltanto al termine del successivo secondo conflitto e che si ripercuotono tutt’ora nella vita quotidiana.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La crescente marea di colore. Contro la supremazia del mondo bianco

    25.00

    Lothrop Stoddard

    Pubblicato negli Stati Uniti nel 1920, La crescente marea di colore analizza i profondi mutamenti demografici, economici e geopolitici che, secondo Lothrop Stoddard, avrebbero ridefinito gli equilibri mondiali nel XX secolo. L’autore, all’indomani della Prima guerra mondiale, osservava come l’indebolimento delle potenze europee, unito alla crescita delle popolazioni non bianche, stesse preparando il terreno per una trasformazione dell’ordine internazionale. La pressione demografica esercitata dall’Africa, in particolare con l’espansione delle popolazioni nere, e il rafforzamento del mondo islamico, consolidato da una forte identità culturale e religiosa, emergevano come fattori chiave di questo processo. Stoddard esamina altresì l’impatto dell’immigrazione asiatica sulle economie industrializzate.  L’accettazione di salari inferiori e di condizioni di impiego più precarie e gravose da parte degli immigrati determinava, infatti, un abbassamento generale dei compensi, modificava gli equilibri sociali e alimentava tensioni con i lavoratori autoctoni. A questa prima fase ne stava facendo seguito un’altra ancora più significativa: l’industrializzazione dell’Asia e, in particolare, della Cina, che, adottando modelli produttivi occidentali, si trasformava in una potenza manifatturiera in grado di competere direttamente con l’Europa e l’America. Un fenomeno questo che, secondo l’autore, non solo avrebbe accelerato il declino della supremazia industriale occidentale, ma poneva le basi per una nuova fase della competizione economica su scala globale.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La cultura dei vinti

    25.00

    Una sconfitta in guerra proietta sul dopoguerra del paese vinto un’ombra lunga: lo vediamo ancora oggi in Italia, dove le diatribe sui vincitori e i vinti, sull’8 settembre e il 25 aprile, acquistano sempre nuova lena. Questo libro affronta il problema di come un paese che ha perso una guerra elabori il trauma della sconfitta; e lo fa raccontando e discutendo tre casi concreti: il Sud degli Stati Uniti dopo la guerra di secessione che vide la vittoria del Nord nel 1865; la Francia dopo la guerra franco-prussiana del 1870-71; la Germania dopo la Grande Guerra. Attingendo alla storia politica e culturale, Schivelbusch riesce a tracciare una sorta di itinerario che accomuna i paesi sconfitti: dalla depressione all’euforia (rivoluzionaria), dalla presa di distanza con il passato alla convinzione di essere comunque i vincitori morali, alle velleità di revanche. E un modello che si ripete, e che l’autore nelle pagine conclusive vede all’opera anche nell’ex Unione Sovietica, e negli Stati Uniti dopo l’attacco alle Twin Towers. Il compito di riflettere sul caso italiano è affidato a una partecipata introduzione di Roberto Vivarelli.

    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 21,5 cm. pag. 370

    Stampato nel 2006 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    La democrazia di Atene – Storia di un mito

    18.00

    Ma io a questo popolo la democrazia la perdono!” Con queste parole, nel V secolo a.C., un anonimo aristocratico sintetizzava la propria visione del regime democratico, sostenuto dal popolo e reso possibile dalle élites. Come è nata la democrazia ateniese? È stata una rivendicazione delle masse o una costruzione elitaria? E quali sono stati i moventi sociali, economici e culturali che hanno dato vita a questa creazione politica del genio ellenico? Ma soprattutto, in che modo le criticità della democrazia ateniese si riverberano sulla instabilità delle democrazie contemporanee? Mentre si susseguono le sfide ai sistemi odierni – meri involucri formali del potere popolare – l’esempio di Atene ci ammonisce sui limiti intrinseci alla struttura democratica. Il presente saggio, che contiene anche una nuova traduzione della Costituzione degli degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte, aggiunge un prezioso contributo al dibattito. Un discorso che giunge a noi con l’emergere, sullo sfondo della dialettica fra imperi e ideologie, del potere sfrenato della tecnica: un nuovo Gran Re contro il quale occorre ergere, come Temistocle a Salamina, il formidabile muro di legno della lotta per la libertà

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 348

    Stampato nel 2020 da Passaggio al Bosco

    Quick view
  • 0 out of 5

    La dittatura

    35.00

    Il termine “dittatura” getta cattiva luce sull’Autore che ha pensato di dedicarvi un libro. Superficiali detrattori ignorano il contenuto storico e tecnico dell’argomento affrontato e si immaginano un libello di propaganda politica, preparatorio di un nazionalsocialismo di cui non vi era traccia al momento in cui il libro veniva scritto e concepito. Questa edizione è condotta sulla quarta edizione tedesca del 1978, completa quindi delle parti omesse nell’edizione Laterza del 1975, e corredata da un ampio indice analitico. L’integrazione più importante è l’appendice sulla dittatura del Presidente del Reich aggiunta da Schmitt alla seconda edizione tedesca. A questa appendice ne è aggiunta un’altra, riguardante una voce di enciclopedia col titolo “Dittatura”, scritta da Schmitt nel 1926 per lo Staatslexikon della Gorres-Gesellschaft.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 338

    Stampato nel 2006 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    La genesi delle nazioni

    18.00

    Antoun Sa’ade (1 marzo 1904 – 8 luglio 1949), fondatore del Partito Nazionalista Sociale Siriano, ne “La Genesi delle Nazioni” definisce, partendo da concetti oggettivi, scientifici, antropologici e sociologici, il significato dell’idea di nazione, partendo dalle più primitive e semplici forme di aggregazione umana, analizzando tutte le fasi evolutive, fino a giungere alle moderne forme di Stato e di nazione. Ne “La Genesi delle Nazioni” possiamo trovare un’analisi dettagliata di come le comunità umane si sono formate ed evolute nel tempo utilizzando come strumenti lo studio dell’ambiente e del territorio in cui un gruppo di persone si trova a dover vivere, delle difficoltà a cui questo gruppo deve far fronte per poter svilupparsi, crescere e migliorare le proprie condizioni di vita, di come questo gruppo sviluppa i propri rapporti sociali ed economici al suo interno e verso i gruppi esterni, di come forma le proprie regole di convivenza ed il proprio ordinamento giuridico. In breve, Sa’ade, in quest’opera è in grado di far comprendere quale sia il percorso che porta l’essere umano alla formazione di una nazione e di cosa ci sia alla base del sentimento nazionale che permea ogni individuo. Saggio introduttivo di Claudio Mutti. Introduzione di Ouday Ramadan.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 189

    Stampato nel 2014 da Anteo

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra d’aggressione come crimine internazionale

    16.00

    Nel 1945 nella desolata Berlino postbellica, mentre i giuristi delle Forze alleate discutono sulle norme fondamentali dei processi contro i crimini di guerra, Schmitt redige un lungo parere giuridico sulla punibilità dei responsabili della guerra d’aggressione, affermando che non esistono precedenti per considerarla un crimine. E anche se le guerre di aggressione fossero state trattate come un crimine, gli industriali che avevano contribuito ad armare il Reich non avrebbero potuto essere incriminati, vista l’enorme pressione a cui erano sottoposti nel regime nazista.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    La lotta delle razze

    28.00

    Ludvig Gumplowicz

    Poco noto al grande pubblico dei lettori italiani Gumplowicz risulta essere ancora oggi centrale per gli studi degli antropologi, sociologi e, appunto etnosociologi perché, come nota Aleksandr Dugin nella sua opera Etnosociologia (AGA Edizioni 2021), non solo Gumplowicz ha il merito di aver introdotto il termine “etnosociologia” nella «prima fase di istituzionalizzazione della scienza sociologica» ma, nel campo dell’etnosociologia, è stato e resta la figura chiave. In questo libro, scrive Gumplowicz, «vedemmo come la lotta razziale per il dominio, attizzata attraverso sentimenti naturali di ostilità per lo straniero, di odio e di ripugnanza, e sempre vivacemente mantenuta, aprì il cammino a ogni sviluppo sociale complessivo, che produsse i fenomeni culturali più grandiosi, nuovamente attraverso le comunità sociali e gli ordinamenti di dominio più variegati, ininterrottamente sui più diversi punti della terra e nelle più diverse epoche storiche».

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 360

    Stampato nel 2021 da AGA

    Quick view
  • 0 out of 5

    La macchina per uccidere. Biografia definitiva di Che Guevara

    20.00

    Nicolas Marquez, lo scrittore argentino che più conosce ed ha studiato la vita e l’opera del Che, con appassionante narrativa e spaventosa documentazione racconta la vera biografia che la dittatura del politicamente corretto cerca di nascondere su Guevara. Qui il lettore non troverà il racconto narrativo dell’idealista “simpatico”, così osannato da magliette, ornamenti e striscioni (fortuna dei souvenir da contestazione, a consumo del buon progressista da manuale), ma il vero Che Guevara in tutta la sua intricata e tenebrosa dimensione. “La macchina per uccidere” costituisce l’opera più fedele e provocatoria mai scritta sul personaggio in questione, che ne fa un testo di lettura imprescindibile ed indispensabile per chiunque voglia sfuggire dalla propaganda dominante.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La mobilitazione globale

    18.00

    Secondo Junger “la Mobilitazione totale non è una misura da eseguire, ma qualcosa che si compie da sé, essa è, in guerra come in pace, l’espressione della legge misteriosa e inesorabile a cui ci consegna l’età delle masse e delle macchine. Succede allora che ogni singola vita tende sempre più indiscutibilmente alla condizione del Lavoratore, e che alle guerre dei cavalieri, dei re e dei cittadini succedano le guerre dei lavoratori, guerre della cui struttura razionale e della cui implacabilità il primo grande conflitto del XX secolo ci ha già dato un’idea”. Questa visione del mondo sembra appartenere a un’epoca lontana, eppure la mobilitazione totale – in una sua versione globale – con l’annullamento del confine tra pace e guerra, si impone come una chiave interpretativa sempre più essenziale per comprendere a fondo fenomeni quali l’assenza di senso nel “progresso” tecnico, la normalizzazione del rischio e la crisi della politica. Convinzione degli autori è che tornare alla mobilitazione totale e riuscire a leggere il senso di questa immagine jungeriana incentrata sull’assorbimento del lavoro nella violenza, sia un passo necessario per riuscire a porsi in contatto con la crisi della democrazia e pensare a vie d’uscita possibili.

    Brossura 13,7 x 20,7 pag. 213

    Stampato nel 2012 da Mimesis

    Quick view
  • 0 out of 5

    La politica pura – Il laboratorio di Gianfranco Miglio. Atti del Convegno

    28.00

    Nel corso della sua carriera Gianfranco Miglio (1918-2001) percorse sentieri inesplorati e formulò ipotesi eterodosse, muovendosi progressivamente dallo studio delle origini del diritto internazionale alla storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, fino alla Begriffspolitik: una «politologia concettuale» ispirata a grandi maestri come Tönnies, Weber, Mosca, Pareto e Schmitt, oltre che ai classici esponenti della tradizione del realismo politico. La libertà che sperimentò nel suo laboratorio teorico lo fece apparire a lungo come un personaggio scomodo, irritante e solitario. Ma è forse proprio quella libertà a fare oggi di Miglio una sorta di moderno classico. A cento anni dalla nascita, questo volume esplora le molteplici direzioni in cui si mossero le ricerche dello studioso comasco. Le voci di Bassani, Cacciari, Campi, Colombo, Duso, Galli, Leonida Miglio, Ornaghi, Palano, Parsi, Schiera e Tronti tornano così a valorizzarne le intuizioni e l’audacia prospettica, pur senza esitare a segnalarne i nodi problematici e le ambivalenze. Forse proprio l’eterogeneità delle letture dimostra quanto l’eredità di quell’avventura intellettuale si riveli ancora preziosa. E come il laboratorio di Gianfranco Miglio, il nitore delle sue eleganti costruzioni e l’edificio incompiuto della sua «teoria pura» della politica continuino a offrire formidabili sollecitazioni.

    Brossura, 16 x 22 cm. pag. 322

    Stampato nel 2019 da Vita e Pensiero

    Quick view
  • 0 out of 5

    La quarta teoria politica

    28.00

    La Quarta Teoria Politica si può dire costituisca la principale opera teoria del filosofo e saggista Aleksandr Gel’evic Dugin, esponente di spicco del neo-eurasiatismo. Non si presenta tanto come un sistema filosofico o un’ideologia preconfezionata, quanto come un contributo alla critica contemporanea al liberalismo. In questo senso, è già diventato un classico tradotto e diffuso in più lingue. Dugin postula la sua “quarta teoria” distinguendola dalle tre principali ideologie della modernità – il liberalismo, il comunismo e il fascismo – sostenendo la necessità di un loro superamento per opporsi al neo-liberalismo egemone nella postmodernità. Egli invita a riscoprire valori come la giustizia sociale, la comunità di popolo, la libertà della persona nell’ottica di un nuovo progetto culturale. Il filosofo russo propone così la riscoperta di un nuovo soggetto politico, il concetto heideggeriano di Dasein (Esserci). Il risultato è un’opera fondamentale per chi sia interessato a forgiare nuovi strumenti teorici di lotta e resistenza.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 402

    Stampato nel 2022 da Aspis

     

    Quick view
  • 0 out of 5

    La rigenerazione del Reich

    20.00

    Proscritta a suo tempo come battistrada del fascismo e del nazionalsocialismo, l’opera di Spengler è attualmente oggetto di un interesse nuovo da parte della cultura accademica ufficiale. In questo testo, il “filosofo della crisi” abbandona la diagnosi delle deritmie moderne e si concentra sul modo per restituire il proprio tempo all’ordine e alla rettitudine.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 1992 da Edizioni di Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    La rivolta della ragione – Il revisionismo storico strumento di verità

    20.00

    Il 23 luglio 2015 Gianantonio Valli si è tolto la vita, ma il suo spirito arguto, la sua umanità, il suo intelletto, la sua sete di verità, il suo enorme sapere – conquistato in anni di duro studio – e la sua fede politica sono ancora, grazie alle sue opere, fra e con noi; ovvero, con parole che gli erano care: Marschier’n im Geist / In unser’n Reihen mit.

    CD Rom

    Quick view
  • 0 out of 5

    La rivoluzione delle anime

    12.00

    Leon Degrelle

    La rivoluzione delle anime”, scritto da Léon Degrelle nel 1938, non era mai stato tradotto in lingua italiana. Si tratta di un’opera inedita, la cui intensità poetica è pari solo alla statura dell’autore: una testimonianza preziosa, capace di oltrepassare la barriera dello spazio e del tempo, trasmettendo il coraggio e la consapevolezza di una weltanschauung eroica, verticale e solare. Un impareggiabile contributo alla Formazione di quella élite militante e differenziata che ha il compito di custodire e trasmettere – oggi più che mai – la straordinaria eredità della lunga memoria europea.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Rvoluzione

    14.00

    Lo schiavo non smaglia lentamente le catene, ma le spezza. In una società ove la sola fame costringe il maggior numero al lavoro, la libertà non esiste, la virtù è impossibile, il misfatto è inevitabile. Se tu, mortale, distendi la mano e la tua forza di là del confine che ti segnò natura, occupi dei prodotti della terra tanto che ne siano offesi gli altri esseri tuoi simili, e manchi loro la sussistenza, tu proverai il riurto loro; il tuo delitto è l’invasione, il violamento dell’ordine; la tua pena è la tua distruzione.”

    Brossura, 10,5 x 17,5 pag. 182

    Stampato nel 2012 da Ortica Editrice Società Cooperativa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le categorie del politico

    21.00

    Il volume riunisce i saggi più importanti che testimoniano dell’intero sviluppo della produzione politologica di Schmitt, dal 1922 al 1953, e ne offrono la summa. Il volume si apre con una densa premessa all’edizione italiana dell’autore, che cerca di stabilire la collocazione storica e il significato unitario della propria opera. Seguono sei saggi: “Teologia politica” (1922), “Il concetto del ‘politico’” (1932), “Legalità e legittimità” (1932), “I tre tipi di pensiero giuridico” (1934), “Il problema della legalità” (1950) e “Appropriazione/divisione/produzione” (1953). Chiude il volume la bibliografia aggiornata delle opere di Schmitt.

    Brossura pag. 340

    Stampato nel 1998 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le idee a posto

    19.00

    Sul finire degli anni ’70 il “caso” della Nuova Destra, restia a collocarsi nel quadro tradizionale ed immobile delle categorie usuali ha fatto scendere in campo operatori dell’editoria, del giornalismo, dei media, scandalizzati o, compiaciuti dall'”inatteso”, dal “nuovo”. Nella originaria versione francese, il presente volume uscì all’indomani della campagna di stampa che aveva animato l’estate del 1979, seminando il panico nelle centrali intellettuali di New York e di Mosca, di Londra e di Parigi, di Roma e di Amburgo. Centinaia di articoli e decine di trasmissioni televisive e radiofoniche per cercare di comprendere il senso della “Nuova Destra” che in Francia, attraverso pubblicazioni, convegni, interventi pubblici, scopriva la sua carta da visita. Alain de benoist si avventa contro le muraglie tarlate del conformismo intellettuale e smaschera le alienazioni ideologiche, in una prospettiva personale ma, penetrante. Ne emerge un’idea dell’uomo fondata sul rispetto delle differenze e sul rispetto di se stessi.

    Brossura, 15 x 21,5 cm. pag. 301

    Stampato nel 1983 da Akropolis

    Condizioni del libro:

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le sacre radici del potere

    26.00

    Julius Evola

    A ventitré anni dalla prima edizione, questa raccolta di saggi politici di Julius Evola, scritti tra il 1929 e il 1974, è stata completata con l’aggiunta di alcuni scritti sul tema tratti dalle riviste “La Torre”, “La Nobiltà della Stirpe”, “Rivolta Ideale” e il quotidiano “La Stampa”. Gli argomenti oggetto della presente antologia rappresentano una costante del pensiero evoliano: dal saggio “Sul significato dell’aristocrazia” del febbraio 1929 a quello “Consacrazione dei Re e lo Spirito Santo” del 15 aprile 1930, fino a quello “Significato e funzione della Monarchia, uscito nel 1969, l’accento è sempre posto sul lato trascendente dell’ideale monarchico e aristocratico. Introduzione e appendice di Renato del Ponte.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 288

    Stampato nel 2010 da Arya

    Quick view
  • 0 out of 5

    Legalità e legittimità

    15.00

    Pubblicato nell’estate del 1932, nell’agonia della Repubblica di Weimar, il libro offre sia una rigorosa e originale interpretazione dello Stato moderno, sia una lettura della Costituzione tedesca, che nelle intenzioni del grande giurista avrebbe dovuto salvare la Germania dalla paralisi parlamentare e dall’assalto delle forze estremistiche antisistema. Al di là della contingenza storica in cui fu scritta, e delle soluzioni prospettate da Carl Schmitt, questa drammatica testimonianza intellettuale e politica vale come riflessione classica quanto controversa sulla crisi della democrazia

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 234

    Stampato nel 2018 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lessico del rivoluzionario. Idee fondamentali

    Il prezzo originale era: €16.00.Il prezzo attuale è: €9.60.

    Andrea Scarabelli (a cura di)           Prezzo di listino: 16.00 (sconto 40%)

    Dato alle stampe nel 1985, Petit lexique du partisan européen è forse uno tra i manifesti più potenti di quella Nouvelle Droite che, negli anni Settanta e Ottanta, si assegnò il compito di superare le categorie di destra e sinistra, optando per Nuove Sintesi capaci di leggere la più stretta attualità. Rileggerlo quasi quarant’anni dopo è utilissimo, dal momento che le tesi contenute nelle sue sessanta voci hanno di fatto anticipato tutti i dibattiti che, nel nuovo millennio, polarizzano l’opinione pubblica. Dalla difesa delle civiltà contro un globalismo predatorio ed etnocida alla riscoperta delle radici europee, fino al netto rifiuto di ogni monoteismo e delle teologie politiche, suoi degni epigoni.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lettere ad un amico

    20.00

    “Caro Emilio… ” così cominciano tutte le lettere di questo importante epistolario (si tratta di quarantatré lettere e una cartolina) che Adriano Romualdi (1940 – 1973) indirizzava ad un suo giovane interlocutore di Genova (Emilio Carbone) fra aprile 1967 e settembre 1971, cioè in un periodo storico fra i più interessanti della vita italiana del Novecento, quello che vide la contestazione studentesca e i primi bagliori degli “anni di piombo”: Piazza Fntana, il “golpe Borghese”, la rivolta di Reggio. L’epistolario costituisce una lettura di grande interesse anche per i tanti riferimenti a personaggi più o meno noti dell’epoca.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 176 con circa 40 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Arya

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lettere studentesche dal carcere – Vacaresti. 9 ottobre 1923 – 30 marzo 1924

    11.00

    Corneliu Zelea Codreanu

    Buttate giù durante la sua più significativa esperienza di detenzione dopo quella del 1938 che l’avrebbe condotto al martirio, le Lettere Studentesche dal carcere possono considerarsi il primo rudimentale manifesto politico di un giovanissimo Codreanu. La concisa raccolta esprime, insieme al sentimento di malinconia e di dolore per la condizione di prigionieri, un’inesauribile amore per il popolo romeno e di astio per i nemici della Patria. E’ a Vacaresti che Codreanu e i suoi scelgono per la prima volta di affidare le proprie gesta all’Arcangelo Michele, gettando le basi per la fondazione del mito della Legione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 78

    Stampato nel 2019 da Libreria Europa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Leviatano – Il capolavoro della filosofia politica

    9.90

    Nel Leviatano (figura ripresa dal mostro biblico descritto nel libro di Giobbe) Hobbes espone la propria teoria della natura umana, della società e dello stato. A causa della scarsità dei beni disponibili, gli uomini ingaggiano una guerra di tutti contro tutti e l’uomo è un lupo divoratore per ogni altro uomo. Tuttavia gli uomini hanno un comune interesse ad arrestare la guerra, così formano delle società stipulando un contratto sociale. Il Patto di Società sancisce la nascita della civiltà mentre il Patto di Soggezione stabilisce che ciascun individuo rinunci al proprio diritto originale (su tutto e su tutti) e lo ceda a un terzo (il Sovrano) verso il quale è obbediente.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 253

    Stampato nel 2012 da Edizioni Associate

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lezioni di politica – 2. Scienza della politica

    33.00

    Nel corso del suo lungo magistero all’Università Cattolica di Milano Gianfranco Miglio ha insegnato diverse discipline storiche, giuridiche, politologiche, di cui si serviva per interpretare i fenomeni politici che costituivano il centro dei suoi interessi e del suo lavoro intellettuale. Le “Lezioni di politica” qui presentate comprendono il materiale relativo a due suoi fondamentali insegnamenti in cui si può ben dire che riposa il pensiero di Miglio, votato a un approccio rigorosamente realistico della politica, sfrondata da ogni elemento estraneo alla problematica del potere e della sua realtà effettuale. Miglio ricostruisce il pensiero degli autori usando come criterio di misura la scientificità delle loro asserzioni, cioè la capacità di esprimere le “regolarità” della politica fino a suggerire la possibile esistenza di leggi dell’agire politico umano: la sua “Storia delle dottrine politiche” finisce, infatti, là dove comincia la sua “Scienza della politica”, in cui Miglio riversa le sue originali elaborazioni su metodo, caratteri e grandi questioni aperte della disciplina.

    Brossura 13,5, x 21,5 cm. pag. 512

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lezioni di politica 1. Storia delle dottrine politiche

    27.00

    Nel corso del suo lungo magistero all’Università Cattolica di Milano Gianfranco Miglio ha insegnato diverse discipline storiche, giuridiche, politologiche, di cui si serviva per interpretare i fenomeni politici che costituivano il centro dei suoi interessi e del suo lavoro intellettuale. Le “Lezioni di politica” qui presentate comprendono il materiale relativo a due suoi fondamentali insegnamenti in cui si può ben dire che riposa il pensiero di Miglio, votato a un approccio rigorosamente realistico della politica, sfrondata da ogni elemento estraneo alla problematica del potere e della sua realtà effettuale. Miglio ricostruisce il pensiero degli autori usando come criterio di misura la scientificità delle loro asserzioni, cioè la capacità di esprimere le “regolarità” della politica fino a suggerire la possibile esistenza di leggi dell’agire politico umano: la sua “Storia delle dottrine politiche” finisce, infatti, là dove comincia la sua “Scienza della politica”, in cui Miglio riversa le sue originali elaborazioni su metodo, caratteri e grandi questioni aperte della disciplina.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 346

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lo sguardo di Giano – Saggi su Carl Schmitt

    16.50

    Carlo Galli torna ad occuparsi di Schmitt, circoscrivendo l’attenzione ad alcuni aspetti del suo universo intellettuale: le attitudini fondamentali di Schmitt verso lo Stato, la vasta gamma di significati che la nozione di “teologia politica” assume nel lungo svolgersi della sua riflessione, il confronto che lo impegna a più riprese con gli altri pensatori della politica (Machiavelli, Spinoza), la perdurante validità dei paradigmi schmittiani per la comprensione dell’età globale. Una approfondita analisi – quella contenuta in queste pagine – che illumina magistralmente uno dei più discussi protagonisti della cultura filosofica del Novecento, costantemente sospeso fra decostruzione e costruzione, tradizione e spregiudicatezza, prevedibilità e intuizione geniale, ideologia e dottrina, e tuttavia sempre capace di attingere alla struttura profonda della modernità.

    Brossura, 13.5 x 21 cm. pag. 177

    Stampato nel 2008 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Machiavelli: tempo e conflitto

    24.00

    Il carattere perturbante del pensiero di Machiavelli, che ne ha sovradeterminato l’interpretazione dalle origini cinquecentesche del machiavellismo fino alla critica novecentesca, nasce non soltanto dalla nota elisione di qualsiasi regola morale dal campo della politica, ma anche, se non soprattutto, dallo spazio assegnato nei testi machiavelliani alla dimensione del conflitto; uno spazio che acquisisce una valenza positiva (ancorché problematica), in contrapposizione tanto a una tradizione che individuava nello scioglimento “armonico” delle discordie interne ed esterne il fine ultimo della politica, quanto, nei secoli successivi, al progetto di un ordine che neutralizzasse ogni elemento polemico della società. Tale scandalo è evidenziato, oltre che dai numerosi detrattori, anche da buona parte dei ‘difensori’ di Machiavelli, ovvero da quei pensatori repubblicani che, tra la seconda metà del XVI e il XVIII secolo, vedono nell’autore dei Discorsi il padre di una concezione del vivere libero e delle istituzioni repubblicane alternativa al potere assoluto delle monarchie, ma che nel contempo – con rare eccezioni – tendono a rimuovere proprio il riferimento alla disunione tra plebe e senato che “fece grande Roma”. Il progetto che qui si presenta vuole determinare un momento di approfondimento e di discussione, nella consapevolezza dell’importanza dei temi della temporalità e del conflitto al fine di comprendere più adeguatamente il ruolo e il significato del pensiero machiavelliano all’interno della sviluppo – storico e concettuale – della politica moderna.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 292

    Stampato nel 2013 da Mimesis

    Quick view
  • 0 out of 5

    Maschera e volto del marxismo

    25.00

    Il marxismo, creatura dell’ebreo Karl Marx (che operò in stretta collaborazione con il suo alter ego, il capitalista e socio della Borsa londinese Friedrich Engels) non è lo strumento di liberazione del proletariato, ma lo strumento ateo e materialistico di asservimento del proletariato alle consorterie ebraico-capitalistiche internazionali. Il marxismo è la quintessenza dell’odio talmudico contro la “barbarie medioevale”, contro la “reazione feudale”, contro lo “Stato cristiano-germanico”, cioè contro le istituzioni e i valori tradizionali della civiltà cristiana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 151

    Stampato nel 2016 da Effepì

    Quick view
  • 0 out of 5

    Militia Volkisch

    18.00

    L’opera (collana Effepi “Sangue e Suolo”) raccoglie numerosi scritti molto interessanti e “forti” sul concetto di Europa e di popolo europeo. Lettura quantomai necessaria anche per chi la trovasse provocatoria. Ma provocante nel lettore pensante, senz’altro, ragionamenti dolorosamente inevitabili.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 148

    Stampato nel 2018 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Mitogonia – Epos e Icona

    50.00

    Mitogonìa: neologismo coniato dall’autore di questa raccolta di saggi a indicare l’incrocio tra la lotta (agoghè), necessaria per comprendere, e il fascino del racconto evocativo (mytos). Perché ogni interpretazione è combattimento spirituale. Leggere l’antico come contemporaneo e il contemporaneo come antico. Mitogonìa ci insegna e ci guida ad apprezzare le dinamiche dell’icona, del mito, del simbolo come percorsi, vie, figure viventi a noi vicine e sempre ritornanti nella nostra vita. Un nuovo e antico approccio ermeneutico, che prende sulserio la sua materia, rivivendola

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 665. Due tomi indivisibili

    Stampato nel 2020 da A.G.A.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Mosca terza Roma. Da Giulio Cesare a Putin

    16.00

    Nel 1945, un mese e mezzo dopo la vittoria sulla Germania nazionalsocialista, il ministro russo della pubblica istruzione, nonché favorito di Stalin, Vladimir Potemkin sul quotidiano ufficiale Izvestia scriveva che la superba idea che fa di Mosca la terza Roma, non manifestava soltanto la convinzione che la Russia fosse predestinata ad avere un ruolo centrale nella sfera religiosa o spirituale, ma includeva l’espansione territoriale dello stato russo. Nel 1926 il poeta russo David Hofstein, di lingua yddish, che era emigrato in Palestina e ivi era rimasto deluso, tornò nella Mosca bolscevica e uscì con la suddetta esclamazione: Città di Mosca! La Terza Roma Analogamente lo scopo del regime fascista era quello di riportare l’Italia ai vecchi fasti dell’impero romano e Mussolini il 21 giugno 1921, nel suo primo discorso alla Camera affermava: “La tradizione latina e imperiale di Roma è oggi rappresentata dal cattolicismo. Non si resta a Roma senza un’idea universale, io penso e affermo che l’unica idea universale che oggi esista a Roma, è quella che s’irradia dal Vaticano”.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 156

    Stampato nel 2017 da Pagine

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nascita e destino di un piccolo Hitler. Léon Degrelle e il rexismo

    12.50

    Giovanni Carpinelli

    Libello abbastanza superficiale e pressapochista su Leon DEgrelle, fondatore del partito rexista belaga. Dopo il termine della guerra con la Germania, costituì con militanti rexisti la “Legion Wallonie” inquadrata nella wehrmach che in seguito confluì nelle Waffen-SS e che si batté in Russia contro le truppe sovietiche. Condannato a morte in Belgio, Degrelle trascorse il resto dei suoi giorni in Spagna fino alla morte, avvenuta nel 1994

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 112

    Stampato nel 2023 da Le Rocce

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nazionalpatriottici

    15.00

    Poco si conosce della variante politica del Romanticismo tedesco. Kolberg, Wartburg, Arndt, Jahn, Korner, le Burschenschaften, le Turnerschaften sono nomi di città, scrittori, combattenti, organizzazioni di studenti, ignoti ai più (in Italia). Questo saggio presenta scrittori, personaggi, episodi, momenti non secondari della storia della Germania a cavallo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, tutte realtà che presiedettero alla nascita del sentimento nazionale tedesco dopo che il suo orgoglio era stato calpestato a Jena dalle armate napoleoniche, orgoglio riscattato sui campi di Lipsia proprio due secoli or sono. Questa indagine getta una nuova luce sul pangermanesimo e aiuta a comprendere l’attuale rinascita della cultura identitaria come tentativo di risposta al disordine del mondialismo e della globalizzazione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 183 con circa 25 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Edizioni all’insegna del Veltro

    Quick view
  • 0 out of 5

    Neanche fosse la fine del mondo

    Il prezzo originale era: €9.00.Il prezzo attuale è: €6.30.

    Silvia Valerio        Prezzo di listino: 9.00 (sconto 30%)

    Per fortuna in giro si dice che entro pochi mesi arriverà la fine del mondo… È questa profezia, una delle fake news che le leggi del marketing impongono di mettere in circolazione, a ridare il ritmo a un’umanità che di umano non ha più niente. Un ritmo incalzante pazzo di paura, pazzo di tremenda sincerità. Un ‘liberi tutti’ dove le maschere improvvisamente cadono. Ed è la “trasvalutazione di tutti i valori” e la “genealogia della morale” insieme, è un grido assordante (Dioniso, Cristo, Munch, un pazzo, o uno sconosciuto calpestato in una sala-conferenze che potrebbe somigliare alle nostre discoteche?) e il pianto soffocato nel cuore di un moribondo. È oggi, ieri o domani, o tutto il tempo concentrato in quel grido? È dolore e basta? È ferocia e basta? È fantasia e basta?

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 84

    Stampato nel 2019 da Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nomos e guerra – Glosse al «Nomos della terra» di Carl Schmitt

    14.00

    Un classico tema della dottrina giuridica internazionalistica, quello delle forme di limitazione dell’esercizio della guerra, ossia dei modi di contenimento della violenza in base ai sistemi di riconoscimento propri della civilizzazione occidentale, svolto in relazione alle tesi di un autore, Carl Schmitt, ritenuto anch’egli ormai da tempo un classico del pensiero giuridico e politico del Novecento, nonché agli sviluppi in campo antropologico di una teoria generale del sacrificio: queste le coordinate entro le quali si incardina il presente tentativo di rilettura, che procede mediante “quartamento” e disarticolazione in frammenti del tema esaminato, in quattro movimenti.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. 175 con 2 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2011 da La Scuola di Pitagora

    Quick view
  • 0 out of 5

    Oltre il nazionalismo. Una «terza via» rivoluzionaria contro il marxismo e il capitale

    18.00

    Thierry Maulnier

    Oltre il nazionalismo” è un testo fondamentale per comprendere il vasto fenomeno culturale, spirituale e politico che attraversò l’Europa tra le due guerre, prefigurando una «terza via» rivoluzionaria contro il marxismo e il capitale. Citando l’autore: “La coscienza nazionale si fa conservatrice unisce stupidamente allo sforzo per conservare la nazione quello per mantenervi intatta la potenza delle forze che la distruggono; la coscienza rivoluzionaria si fa antistorica e antinazionale, cioè lavora per annientare ciò che intende liberare. Le stesse parole «nazionale» e «rivoluzionario» sono state disonorate dalla demagogia e dalla mediocrità. Il problema è oggi quello di superare i miti politici fondati sugli antagonismi economici di una società disunita, di liberare il nazionalismo dal suo carattere «borghese» e la rivoluzione dal suo carattere «proletario» e di coinvolgere in modo organico e totalitario, nella rivoluzione, quella nazione che sola può farla e, nella nazione, quella rivoluzione che sola la può salvare”.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Oltre le tempeste d’acciaio – Tecnica e modernità in Heidegger Junger Schmitt

    25.00

    L’interrogazione sulla tecnica che attraversa in profondità il Novecento non ha astratte radici teoretiche, ma nasce a partire dall’attenta osservazione dei due conflitti mondiali. È di qui che Heidegger, Jünger e Schmitt prendono le mosse per comprendere la téchne moderna. Dietro la superficie della domanda sulla tecnica e di un suo possibile nomos si avvertono in controluce duelli (Kant, Hegel, Marx, Nietzsche) e si agitano questioni decisive: la sfida di un cosmopolitismo concreto, la prospettiva di un’automazione progressiva dei processi produttivi, l’impossibile fine della metafisica, il nichilismo e i suoi spettri. Alcuni di essi portano con sé una promessa di libertà.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 238

    Stampato nel 2015 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Orizzonti del Razzismo Europeo

    10.00

    Questo lavoro presenta sei saggi sul problema della razza, a firma di prestigiosi dottrinari della cultura europea anti-moderna, aristocratica ed organicista: due di L.F.Clauss: I limiti della razza e il problema della gerarchia, Idee chiare sulla razza dell’anima e sull’ereditarietà. Due di J. Evola: La razza e la filosofia della vita, La scienza ebraica la teoria della relatività e la catarsi demonica. Uno di O. Spann: Limiti e senso del concetto di razza. Uno di W. Stapel: La teoria razziale.

    Brossura, 14 x 21 pag. 75

    Stampato nel 1981 da Il Corallo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Patria o Muerte – Castro Guevara e le origini nazionaliste della rivoluzione

    15.00

    Ernesto Che Guevara e Fidel Castro hanno da sempre incarnato nell’immaginario internazionale lo spirito proprio di una rivoluzione – nazionalista, sociale e contadina – nata per sanare le ingiustizie e ripristinare i diritti e, soprattutto, dimostrare al mondo che la dignità di un popolo non ha prezzo. Queste pagine consentono di rileggere con occhi differenti le numerose vicende che hanno segnato profondamente la vita di uomini che, per amore della propria nazione e della giustizia negata, hanno ritenuto importante battersi incitando il proprio popolo alla ribellione. La rivoluzione cubana viene così presentata sotto una diversa angolatura, rispondendo ai tanti interrogativi di chi vuole comprendere uno degli eventi contemporanei più singolari che è riuscito a suscitare tante speranze e passioni non solo in America Latina.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pgg. 98

    Stampato nel 2014 da Edizioni Ritter

    Quick view
  • 0 out of 5

    Pensiero radicale

    17.00

    Salvo Ardizzone, nelle pagine che seguono, affronta la crisi del mondo moderno forte del suo bagaglio di conoscenze, frutto di una pluridecennale applicazione allo studio del pensiero tradizionale, assumendolo come lente per la lettura dell’attuale scenario. L’Autore ne analizza lo stato e pragmaticamente suggerisce vie di uscita, messe a punto per rettificare la traiettoria ed aggiustare il tiro, rivolte a chi da posizioni sovran-populiste pigia il dito sul grilletto politico e parapolitico. Non fa sconti e non liscia il pelo alle sortite sovran-populiste più volgari o, quanto meno, superficiali, poco ponderate e meditate.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 168

    Stampato nel 2019 da AGA

    Quick view
  • 0 out of 5

    Pierre Drieu La Rochelle

    15.00

    Pol Vandromme

    La biografia di un autore maledetto, che qualcuno ha definito il «fratello europeo di Francis Scott Fitzgerald». Uno scrittore tormentato che, invece di volgersi a una ricerca interiore, si è gettato nell’agone politico che, nel 1945, si concluse con il suicidio

    Quick view
  • 0 out of 5

    Psicologia delle folle

    10.00

    Gustave Le Bon

    «I veri sconvolgimenti storici non sono quelli che ci empiono di stupore per la loro vastità o violenza. I soli cambiamenti importanti ‘ quelli che consentono il rinnovarsi delle civiltà ‘ avvengono nelle opinioni, nei concetti e nelle credenze… Mentre le antiche credenze barcollano e spariscono, e le vetuste colonne della società si schiantano a una a una, la potenza delle folle è la sola che non subisca minacce e che veda crescere di continuo il suo prestigio. L’età che inizia sarà veramente l’era delle folle… La conoscenza della psicologia delle folle costituisce la grande risorsa dell’uomo di Stato che voglia non dico governarle (cosa divenuta ormai ben difficile), ma almeno non essere da esse interamente governato.» Pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1895, Psicologia delle folle seppe cogliere i primi segnali dell’entrata in scena di un nuovo attore sociale: la folla, soggetto e oggetto di un nuovo operare politico.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Putin contro Putin

    22.00

    Questo libro contiene riflessioni sulla Russia, il suo governo, la sua politica e i suoi problemi […]. È un ininterrotto, benché emotivo, flusso di riflessioni, valutazioni filosofiche e note disparate, tenute insieme da una preoccupazione decisa e accorata per il destino della Madrepatria, della Grande Russia, e del nostro incredibile e misterioso popolo, per il quale provo uno sconfinato amore e una infinita preoccupazione dal profondo del mio cuore. […] Ciò che veramente conta è questo confronto tra il conflitto terrestre e la luce abbagliante delle idee astratte

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 382

    Stampato nel 2018 da Aga Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Quale progresso? Come lasciarsi alle spalle un’ideologia

    16.00

    Lord Northbourne

    Convinta dell’essenziale bontà del progresso, gran parte dell’umanità è decisamente coinvolta nel proteiforme culto del cambiamento. In effetti i presupposti che sono alla base dell’ideologia progressista non sono mai stati messi seriamente in discussione, né minimamente divulgati. Nel presente saggio l’autore pone la questione da vari punti di vista. La penetrante chiarezza e freschezza delle immagini presentate al lettore non potranno che contribuire a una migliore e provvidenziale comprensione dell’illusoria fede nel progresso, sia nelle sue origini che nelle sue tendenze contemporanee.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Quattro figure della Rivoluzione Conservatrice tedesca

    30.00

    Durante la Repubblica di Weimar, centinaia di pensatori, teorici e personalità politiche fecero parte di quel vasto movimento di pensiero e azione, diviso in molteplici correnti e tendenza, definito, dopo il 1945, Rivoluzione Conservatrice e che raccoglieva gli avversari del Trattato mdi Versailles. La Rivoluzione Conservatrice ha anticipato molti temi che oggi sono all’ordine del giorno, in particolare la critica frontale all’economia pervasiva che, con l’ossessione del denaro e della produzione, vorrebbe trasformare il mondo con un livellamento egualitario, disfarsi dei legami organici e delle strutture differenziate e cedere progressivamente spazio all’utilitarismo e all’egoismo individuale, all’urbanizzazione selvaggia, alla deruralizzazione, all’anonimato di massa. Alain de Benoist qui presenta quattro figure emblematiche di questa Rivoluzione: Werner Sombart, Arthur Moeller van den Bruck, Ernst Niekisch, Oswald Spengler.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 415

    Stampato nel 2016 da controcorrente

    Quick view