A che serve il danaro?

Economia

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    A che serve il danaro?

    5.00

    Lo scritto del celebre poeta ed economista Ezra Pound, pubblicato nel 1939, cioè prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, e oggi più che mai attuale. I disordini non avranno mai fine, non avremo mai una sana e stabile amministrazione della cosa pubblica, se non acquisteremo una nozione precisa e netta della natura e della funzione del denaro.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 36

    Stampato nel 2017 da Controcorrente

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    ABC dell’economia

    18.00

    Al picco della Grande Crisi del ’33 Pound scrisse questo abbecedario per venire a capo dell’indifferenza verso i fatti economici che riscontrava fra gli intellettuali. La sua è una delle tante analisi, con relative ricette, della crisi degli anni Trenta. E’ un documento degli anni Trenta, ma una ricetta sorprendente per la storia dell’epoca e per la nostra, ancora attuale per l’impressionante ripetizione dei problemi e delle relative ricette.

    Cartonato con sovracopertina 13 x 20,5 cm pag. 192

    Stampato nel 1994 da Shakespeare and Company

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    Autarchia nel Terzo Reich

    20.00

    Anche la Germania nazionalsocialista si mise sulla via dell’autarchia economica, sebbene questo termine fosse maggiormente d’uso — e oggi massimamente noto — per l’Italia fascista. Come quest’ultima, la Germania del Führer vi entrò non per obbedire a un principio dottrinario del suo Movimento rivoluzionario, ma per andare incontro con coraggio alle pressioni delle necessità nazionali e a quelle, non meno sentite, delle difficoltà internazionali. Nessun piano di autarchia economica compariva, infatti, nell’ideologia del Movimento nazionalsocialista prima del 1933. Il solo preannuncio dato della nuova economia nazionalsocialista fu quello della sua antitesi al liberalismo economico: pari all’opposizione del nuovo corso politico al sistema delle democrazie liberali. E anche quello, fondamentale, della sottomissione di ogni benessere individuale al bene collettivo della Nazione. Ma il problema dell’indipendenza economica della Germania si pose al governo di Hitler appena il nuovo regime, nella pienezza dei suoi compiti, si trovò di fronte al grave peso dell’eredità di un tumultuoso passato e alle incognite di un’avversa situazione internazionale. E però questa indipendenza fu intesa non come politica d’isolamento, ma come volontà di concentrare tutte le forze nazionali per dare un valore d’immediato rendimento economico a ogni risorsa interna e sostituire, dappertutto ove fosse possibile, un prodotto nazionale, somma del lavoro germanico, a un prodotto straniero.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 174

    Stampato nel 2016 da Thule Italia

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    Autodifesa contro le banche

    10.00

    L’attuale crisi economica, della quale sembra non vedersi la fine, è di natura squisitamente finanziaria; non dipende, cioè, da beni materiali, prodotti e distribuiti in abbondanza come mai nella storia dell’uomo, ma dalla speculazione sul denaro, vera e propria divinità adorata e servita da seguaci disposti a tutto, inclusi i sacrifici umani: i banchieri. In questo documento Gesell arringa i giudici che lo hanno imprigionato, svelando i misteri del denaro e lo strapotere delle banche. Con una nota di Silvano Borruso.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 70

    Stampato nel 2018 da Oaks

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    Breve storia delle teorie economiche

    22.00

    Una storia delle dottrine economiche scritta da un protagonista della Rivoluzione Conservatrice, uno studioso lucido e rigoroso che non teme di sfidare i luoghi comuni e il pensiero conformista. Dall’età precapitalistica alle varie scuole liberali, l’economista viennese ci offre una puntuale descrizione della storia economica dell’Occidente da una prospettivo scientifica ma critica dell’atomismo egoista e individualista imperante. Introduzione di Francesco Ingravalle.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 330

    Stampato nel 2018 da Oaks

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    C’era una volta… l’economia. Oro e lavoro nelle favole dal «Mago di Oz» a «Mary Poppins»

    7.20

    Quando gli economisti raccontano favole è il momento di rivolgersi alle favole per capire l’economia. In questo saggio, denso e graffiante, sono personaggi fiabeschi ad accompagnarci in un mondo dominato dai Signori dell’Oro che – come maghi – fanno lievitare o collassare l’economia, giocando con i destini di chi invece svolge un lavoro onesto per vivere. Le favole si rivelano così fonte inesauribile di sapienza, soprattutto nei momenti di crisi; più di serissime ed impettite trattazioni, forniscono gi strumenti per capire l’eterna lotta tra Oro e Lavoro, tra chi si guadagna il pane con le proprie forze e chi specula sulla fatica altrui.

    Brossura 12,5 x 19,5 pagg. 89

    Stampato nel 2012 da Edizioni Bietti

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    Capire le multinazionali

    8.00

    La crisi finanziaria mondiale ha riacceso l’attenzione sui grandi aggregati economici multinazionali, che intrecciano un immenso potere finanziario ed un ruolo politico e sociale crescente. Abbiamo tutti toccato con mano fino a che punto gli effetti delle speculazioni internazionali riescano a scavalcare i poteri degli stati, costringendoli ad adottare politiche di austerità sociale ed economica. Conoscere esattamente cosa sono le multinazionali, come nascono e come operano è lo scopo di questo agile saggio, scritto a quattro mani da un grande storico, Franco cardini, e da un economista, Stefano taddei.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 70

    Stampato nel 2012 da Il Cerchio

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    Capitalismo della partecipazione – Evoluzione storica di un’idea. II Edizione

    14.50

    Approfondito, rigoroso, aggiornato, questo studio colma una lacuna su uno degli obiettivi più cari alla Destra Sociale: la partecipazione dei lavoratori agli utili e soprattutto alla programmazione strategica e alla gestione delle imprese. In questo senso la partecipazione va vista non solo e non tanto come gratificazione per una sola parte del processo produttivo, il lavoro, ma come una soluzione tesa a consolidare l’impresa, contrastando il crescente snaturamento della sua missione, nonchè la perdita della sua identità e del suo radicamento territtoriale. Nel “casinò globale” di questo inizio millennio, ecco dunque lo sviluppo di un’idea antica ma feconda, per lanciare un solido ancoraggio comunitario al nostro sistema produttivo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 178

    Stampato nel 2001 da Settimo Sigillo

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    Civiltà del lavoro

    15.00

    AA. VV.

    La Carta del lavoro, per la sua natura e i suoi contenuti, rappresenta un documento essenziale per comprendere l’architettura del regime fascista. Carta dei principi fondamentali della Nazione italiana, contribuì all’introduzione di istituti innovativi, pur rimanendo controverso il suo inquadramento dal punto di vista giuridico. Espressione di una visione rivoluzionaria del lavoro e dell’economia, diede vita a una nuova organizzazione dello Stato. Il dibattito che animò fu vivissimo e infuocato e coinvolse intellettuali del calibro di Rocco, Bottai, Spirito, Gentile e Panunzio. Il volume analizza la sua storia e le sue origini, delineando il suo rapporto con altre carte dei diritti fondamentali, la sua collocazione nel panorama politico, culturale e giuridico del Novecento e l’attualità del suo messaggio

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    Club Bilderberg – Gli uomini che comandano il mondo

    14.00

    Non sono pochi i premier e i banchieri che, prima di diventare tali, sono entrati a far parte del Bilderberg o della Trilaterale. Tra questi, Draghi e Monti. L’esistenza di queste organizzazioni pone questioni decisive come quella del controllo democratico sui processi decisionali pubblici. È possibile gestire le sfide della mondializzazione con forme di coordinamento composte da élites ristrettissime? Élites selezionate solo in virtù della propria enorme ricchezza, che appartengono a pochi Paesi, non sono elette da nessuno né delegate da alcuna autorità pubblica, agiscono in modo segreto e sono ispirate al dogma del mercato autoregolato. Le recenti vicende dell’euro dimostrano quanto una gestione affidata a ristrette élites mercatistiche sia portatrice di caos. L’obiettivo di questo libro è analizzare l’organizzazione internazionale delle élites transnazionali, le basi economiche del loro potere, gli orientamenti e i modi attraverso i quali riescono a influenzare gli altri livelli di potere, a partire dagli Stati-nazione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 171

    Stampato nel 2013 da Aliberti Editore

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    Come le banche soffocano l’economia – Monopolio finanziario e impoverimento delle popolazioni

    14.00

    C.H. Douglas ritiene che alla base di ogni problema economico ci sia un contrasto tra credito reale e credito finanziario: il credito reale nasce dalla produzione e dai consumi, e si basa sulla comunità di cittadini che lavorano e vivono insieme; il credito finanziario, ossia la disponibilità di potere d’acquisto fornito dalle banche, è nato in ausilio del credito reale ma è diventato il vero protagonista della scena economica mondiale. Monopolizza la distribuzione delle ricchezze reali e non serve più a ripartire il benessere fra tutta la popolazione, bensì ad arricchire smisuratamente una piccola minoranza di sfruttatori.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 140

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    Corporativismo del III millennio

    16.00

    Nell’ambito del dibattito sulle possibili alternative al sistema economico che sta facendo fallire gli Stati e che sta distruggendo il tessuto sociale europeo, quest’opera collettanea propone quello che gli autori hanno definito “corporativismo del terzo millennio”. Ben radicato nell’esperienza economico-sociale del fascismo, questo nuovo corporativismo intende attualizzare lo spirito degli ordinamenti dell’Italia fascista nel contesto della moderna “società liquida”. Qusto corporativismo, inoltre, non implica solo una diversa concezione dell’economia, ma una vera e propria visione del mondo, della comunità, dello stato. Si tratta quindi di suscitare discussioni e indicare coordinate in grado di ripensare i concetti di libertà, partecipazione e lavoro.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 282

    Stampato nel 2013 da AGA (Barbarossa)

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    Crisi, tendenza alla guerra e classe

    18.00

    Perché il keinesismo non può più essere una risposta alla crisi? Che funzione ha oggi la rendita fondiaria sullo sfruttamento dei popoli del mondo? Può il movimento “No debt” essere una risposta al crollo italiano? Cosa nascondono il progetto TAV e il riassetto logistico dell’area europea? Quali strumenti utilizza l’imperialismo per la difesa dei propri interessi? Come si strutturano i modelli rivoluzionari? Nelle pagine di questo libro denso, ricco di riferimenti, spunti di riflessione e mai scontato o accademico, si pongono tante domande e si spinge il lettore a cercare in autonomia le risposte. Scritto da due detenuti politici italiani, “Crisi, tendenza alla guerra e classe”, prova a saldare tra loro i diversi aspetti strutturali che caratterizzano la crisi del sistema di produzione capitalistico, portandone alla luce le molteplici connessioni. Realizzare una ferrovia superveloce e rubare l’acqua alle popolazioni indiane non sono argomenti separati tra loro, ma le facce di una stessa medaglia. Un libro per chi vuole tornare a pensare con la propria testa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 225

    Stampato nel 2014 da PGreco

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    Critica del liberalismo – La società non è un mercato

    23.50

    Una società liberale è una società in cui dominano la supremazia dell’individuo isolato, l’ideologia del progresso e dei diritti dell’uomo, l’ossessione della crescita, lo spazio dominante attribuito ai valori mercantili. Il liberalismo è all’origine della mondializzazione, la quale non è altro che la trasformazione del Pianeta in un immenso mercato, e ispira quello che oggi si chiama “pensiero unico”. E come ogni ideologia dominante, è anche l’ideologia della classe dominante. Il liberalismo è una dottrina filosofica, economica e politica e deve essere studiato e giudicato in quanto tale. Il vecchio spartiacque destra-sinistra è a questo riguardo inutile, poiché la sinistra dei costumi – dimenticando le ragioni sociali – ha aderito alle logiche del mercato, mentre la destra del denaro – alimentando il capitalismo – distrugge sistematicamente tutto ciò che andrebbe conservato. Questo libro si propone di andare all’essenziale, al cuore dell’ideologia dell’Homo oeconomicus, criticandone i fondamenti antropologici: l’individualismo e il materialismo pratico.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 288

    Stampato nel 2019 da Arianna editrice

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    Cyber Spazio e Intelligence Economica – Vademecum alle priorità contemporanee dell’intelligence italiana.

    18.00

    Nonostante il termine “cyber” sia molto inflazionato ed ormai di utilizzo comune, identificare tutte le implicazioni connesse al mondo virtuale non è altrettanto agevole. Ancor meno scontato, soprattutto per i meno esperti del settore, è la relazione tra cyber spazio ed intelligence economica. Uno strano binomio costituito da parole vaghe e generali, che solo apparentemente trattano tematiche e problemi diversi. In realtà l’osmosi tra i due è tanto complesso quanto attuale. Questo libro tenta di interpretare alcuni indicatori di cambiamento, contestualizzando il cyber spazio e l’intelligence economica in un determinato quadro normativo, analizzando le peculiarità del modello italiano e fornendo alcune proposte concrete per costituire un sistema di anticorpi in grado di difendere l’integrità sociale-economica-territoriale del sistema Paese.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 126

    Stampato nel 2019 da Il Cerchio

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    Dal naufragio di Europa – Scritti scelti 1909-1965

    28.00

    Questa ampia antologia degli scritti in prosa di Ezra Pound è la sola che l’autore abbia fatto in tempo ad autorizzare tre mesi prima della morte. Che tratti di poesia, di religione o di economia, la sua voce parla «dal naufragio di Europa», dalla «terra devastata» della cultura occidentale, che forse nessuno come lui ha attraversato con assoluta lucidità e altrettanto assoluta visionarietà. Solo Pound – ha detto una volta Eliot – è capace di vedere tutte le figure del passato come contemporanee: Omero e Cavalcanti, Dante e Mussolini, Mani e Browning, Persefone e Woodrow Wilson, Confucio e Arnaut Daniel sono per lui ugualmente vivi e ugualmente significanti. Per questo l’ABC dell’economia non è meno importante dei principi dell’arte della poesia e la critica, tuttora attuale, del sistema bancario, «che strozza i popoli attraverso la moneta», va di pari passo in queste pagine con una limpida introduzione agli assiomi della religione e della filosofia. Che il poeta che aveva percepito con più acutezza la crisi della cultura moderna abbia dedicato un numero impressionante di opuscoli alla critica della «denarolatria» e dell’usura è, in questo senso, perfettamente coerente. «Gli artisti sono le antenne della specie. Gli effetti del male sociale si manifestano innanzitutto nelle arti. La maggior parte dei mali sociali sono alla loro radice economici».

    Brossura, 13 x 21,5 cm. pag.652

    Stampato nel 2016 da Neri Pozza

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    Economic warfare – Storia dell’arma economica

    37.00

    AA.VV.

    La scienza economica si occupa della guerra sotto una molteplicità di aspetti. Da un lato come supporto alla politica (economia della difesa, prevenzione, preparazione e condotta economica e finanziaria della guerra e delle campagne militari, mobilitazione ed economia di guerra, smobilitazione ed economia del post-conflitto, inclusa riconversione, ricostruzione, danni e riparazioni), dall’altro come studio dell’esperienza bellica sotto il profilo della storia e della scienza economica (cause economiche, impatto effetti e profitti della guerra, delle rivoluzioni tecnologiche e delle spese per la difesa) e come elaborazione di particolari teorie economiche («pace liberale», «imperialismo», «pace cartaginese», «cicli di guerra»). Il vasto complesso di questi studi,  è denominato in lingua inglese, “Economic War”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 764 con varie tabelle, grafici e foto b/n

    Stampato nel 2017 da Società Italiana di Storia Militare

    Lingua italiana, con alcuni contributi in lingua inglese

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    Eresie esorcismi e scelte giuste per uscire dalla crisi – Il caso Italia

    12.00

    Il lavoro esamina le decisioni di politica economica susseguitesi in Italia dalla nazionalizzazione dell’industria elettrica in poi, definendole “eresie”, ossia dottrine contrarie ai dogmi della razionalità economica, le quali hanno dato vita a puri “esorcismi”, riti che hanno lasciato le cose come prima. Infatti, nonostante le promesse di tagli, la spesa pubblica è continuata a crescere imperterrita, come pure, ma meno, la pressione fiscale, facendo così lievitare l’indebitamento pubblico. Lo Stato si è impossessato di metà del reddito annuo del Paese e non pare ancora soddisfatto, dato che va aggredendo in modo indistinto la ricchezza. La crisi che stiamo vivendo è il conto che gli italiani sono chiamati a pagare per gli errori commessi dagli Stati Uniti nel dopo Bretton Woods, non avendo adeguato le regole sul piano della moneta e dei cambi, e dall’Unione Europea nel dopo Trattato di Maastricht, per non aver attuato il disegno di unificazione politica che l’aveva indotta a creare l’euro. Il lavoro indica anche le “scelte giuste” da prendere per riportare l’Italia sul sentiero della ripresa produttiva e dell’occupazione. Il lavoro si chiude con un esame critico della Manovra Monti e delle decisioni prese a Bruxelles il 9 dicembre scorso che sono la continuazione della concezione di una “vecchia” Europa.

    Brossura, 13 x 20,5 cm. pag. 102

    Stampato nel 2012 da Rubbettino

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    Euroschiavi – Dalla Truffa alla Tragedia.Signoraggio debito pubblico banche centrali

    12.90

    Euroschiavi, la nuova edizione ampliata e aggiornata. Il libro-rivelazione sul potere monetario e sui mali della moneta, le cui tesi, talora bollate come eresia quando apparvero, vengono ormai drammaticamente confermate dai più recenti sviluppi della crisi. L’incombente disastro socio-economico nasce dalla natura della moneta che usiamo tutti i giorni: la moneta-debito che crea più debito di quanto ne possa estinguere. Il continuo crescere dell’indebitamento fa sì che cresca incessantemente la quota di reddito, privato e pubblico, che viene assorbita dalle banche per interessi passivi. Ciò ha eroso i margini di rendimento fino a costringere le imprese a cessare o fallire. Questa è la causa dell’attuale recessione. Tasse, tagli, sacrifici sono del tutto inefficaci su questo meccanismo. Una truffa nella truffa. Il sistema bancario crea la moneta a costo zero e senza copertura, e la presta a Stati e a privati contro interesse oltre all’obbligo di rimborso. Quindi si appropria, a spese della società, di questo valore, senza creare valore in cambio. Ma non contabilizza questo ricavo, detto “signoraggio”, e non vi paga sopra le tasse. Da qui il buco nero che sta divorando le economie che usano moneta-debito. Ma anche una possibilità di soluzione pratica, che i governi dovranno considerare ben oltre la Modern Money Theory.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 456

    Stampato nel 2012 da Arianna Editrice

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    Ezra Pound economista – Contro l’usura

    18.00

    Ezra Pound economista è un libro drammatico, non un libro astruso. Una guida politica alla lettura ed alla vita del grande poeta americano amico dell’Italia, che ha incluso nei Cantos l’economia monetaria come tema portante di un’epica moderna. S’è battuto contro l’usura e l’ha pagata cara. l’hanno chiuso a Pisa in una gabbia e poi per dodici anni a Washington, senza processo, in un manicomio criminale. L’establishment finanziario non gliel’ha perdonata. Lo presero per pazzo perchè indicò nelle manipolazioni monetarie, anzichè nella lotta di classe, il problema del secolo. La caduta del muro di Berlino, mentre incombe ancora sul genere umano il muro di Wall Street, gli ha dato ragione. Le ansie di fine millennio, dalla crescente dipendenza dei politici dal dominio del denaro alle tempeste valutarie, alla disoccupazione di massa, alla fame nel mondo, discendono in gran parte dall’incapacità di raccordare produzione e bisogni in un sistema mondiale dove la sovranità monetaria è stata sottratta ai poteri nazionali e democratici per consegnarla ai mercanti di debiti e denaro, creato dal nulla. La lezione di Pound si conclude in un appello a colmare il deficit di demorazia che sta espropriando i popoli ed eleva il denaro ad ethos dell’Occidente: nella secolarizzazione, principio residuale di fede e di obbedienza.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 316

    Stampato nel 2017 da Passaggio al Bosco

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    Fuga dall’euro – Come emanciparci dalla morsa della BCE

    12.00

    L’uscita dalla moneta unica sarà il problema dei prossimi anni. L’Euro, in sostanza, è la moneta della finanza internazionale, una moneta privata che nasce come debito e che, essendo “straniera” in quanto emessa da una Banca Centrale sita in un Paese che non è il nostro, è limitata nei flussi e quindi nelle erogazioni, e ciò sta creando una carestia monetaria che è il vero e unico motivo di questa infinita crisi. Come è possibile una reale crescita senza immettere denaro in circolazione? Il progetto della moneta unica serve, dunque, al contingentamento delle economie sotto l’egida di questo istituto privato in mano ad un élite economica transnazionale, in modo da creare un unico blocco manipolabile sia dal punto di vista economico che politico.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 144

    Stampato nel 2014 da Fuoco Edizioni

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    Giuseppe Solaro – Fascismo o plutocrazia. Gli scritti economici di un fascista di sinistra

    15.00

    Il libro che raccoglie gli scritti economici più importanti ma poco conosciuti dell’ultimo Federale della Repubblica Sociale a Torino. Lavoro, Europa, economia, socialità, fabbriche, moneta ed altri temi sviscerati dall’uomo che sfidò la Fiat e Wall Street. Scritti duri, diretti contro una deriva dell’economia che già negli anni ’40 appariva chiara a chi era in grado di vedere lontano. Solaro tratteggia l’immagine di un capitalismo ormai trionfante che nel sistema liberale e democratico trova il suo terreno più fertile e che solo la rivoluzione fascista avrebbe potuto fermare. I suoi scritti riprendono anche il tema di un’unione europea concepita in ben altro modo rispetto alla struttura tecnocratica che i popoli del Vecchio continente stanno vivendo sulla propria pelle.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 276

    Stampato nel 2016 da Eclettica

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    Giustizia monetaria. L’alternativa della proprietà di popolo

    12.00

    Intento del volume è quello di presentare il pensiero di Giacinto Auriti (1923-2006) analizzandone non soltanto l’aspetto giuridico, caratterizzato da fondamentali ricadute nel contesto economico, bensì anche i presupposti filosofici, di carattere scolastico-cristiano. Prendendo in considerazione la filosofia auritiana nella sua interezza, è possibile inquadrare la proposta sulla moneta quale proprietà di popolo in un contesto ampio e generale. Una proposta che prende le mosse dalla situazione odierna per spingere il lettore alla riflessione su una possibile alternativa al sistema economico vigente, a partire dalla fondamentale domanda su come davvero nasca il valore della moneta.

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    Governance dell’acqua

    20.00

    L’acqua non può non essere considerato il bene più prezioso dell’umanità. Ancora oggi, pur conoscendone l’assoluta importanza per la vita e nonostante la consapevolezza che senza non possiamo esistere, non usiamo il dovuto e massimo rispetto. Anticamente tutti i popoli la consideravano divina e l’adoravano, noi moderni e civilizzati la sprechiamo, la sporchiamo, la inquiniamo, e non la razzionaliziamo, condividendola con tutti i popoli del pianeta, sia ricchi che poveri. In questo interessante trattato, scritto a più mani, abbiamo la possibilità di capire i tanti aspetti dell’insostituibile patrimonio universale qual’è l’acqua.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 135 con alcune illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2014 da E.P.D’O.

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    Guerra economica e intelligence – Il contributo della riflessione strategica francese

    15.00

    Nell’era della globalizzazione totale è sempre più importante comprendere come le forze economiche di un Paese si organizzino per fare dell’informazione uno strumento di sviluppo economico e di difesa dei suoi interessi vitali, tanto più che la crisi in cui siamo entrati rischia di accrescere, ancora di più, la lotta per l’accesso ai mercati mondiali. Lo scontro a livello economico si è radicato con forza soprattutto dopo la conclusione della Guerra Fredda e si presenta come un conflitto in crescita, nel quale non solo gli attori coinvolti sono spesso tra loro interdipendenti, ma agiscono all’interno di una rete globale che non ha dei riferimenti geografici o giuridici precisi e unici, complicando ancora di più la lettura del quadro d’insieme. Per annientare il proprio nemico nella guerra economica qualunque mezzo è lecito. In particolare, con l’enorme diffusione dei mezzi di comunicazione, la guerra economica si è avvalsa sempre più di un suo strumento efficace: la guerra dell’informazione. Gli attori coinvolti, siano essi Stati o imprese, usano questo strumento per aumentare il proprio raggio d’azione a livello planetario, ma anche come mezzo marcatamente offensivo.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 203

    Stampato nel 2013 da Fuoco edizioni

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    I coloni dell’austerity – Africa neoliberismo e migrazioni di massa

    18.00

    Ci sono false notizie, notizie distorte e mezze verità. E le mezze verità iniziano con le scelte lessicali. Quello in atto da anni non è un fenomeno migratorio di massa, ma un esodo biblico. Milioni di africani premono alle porte del continente europeo e solo la reazione dell’opinione pubblica occidentale ha, sino a ora e in modo del tutto temporaneo, mitigato le conseguenze del fenomeno. Ma perché decine di milioni di persone sono in viaggio per lasciare la propria terra? Guerre, persecuzioni, fame? Tutte mezze verità se non si racconta l’origine di quelle guerre, di quelle persecuzioni, di quella fame. Rimozione armata di governanti locali, miseria e dipendenza, a discapito delle centinaia di milioni di euro teoricamente indirizzati a creare, nel continente africano, migliori condizioni di vita, hanno ragioni d’essere e definizioni tecniche. Austerity e neocolonialismo, termini entrati prepotentemente nel nostro lessico quotidiano, ricevono magistralmente, in questo libro, la propria rappresentazione plastica e la propria spiegazione economica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 178

    Stampato nel 2019 da

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    I nuovi spartani. Superamento del capitalismo, moneta non a debito, economia circolare

    18.00

    Antonino Galloni

    L’economia non può essere solo fondata sul valore del guadagno facile e immediato o sull’idea di una finanza/denaro fine a se stessa, artificiale, alienata e alienante. Proprio perché il valore principale di una società e di una economia è la credibilità, la fiducia, l’economia non può fondarsi sull’economia, ma sull’idea di Comunità. Come era a Sparta.

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    I piani segreti del Club Bilderberg – Dalla crisi economica alle rivolte: il grande complotto dell’organizzazione che ci manipola nell’ombra

    17.00

    Siamo sull’orlo di una trasformazione globale, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta crisi globale e le nazioni accetteranno il nuovo ordine mondiale’. A dirlo è stato il banchiere David Rockefeller, uno dei fondatori del Club Bilderberg, un’organizzazione controversa che riunisce i maggiori nomi della politica e della finanza internazionali. Era il 1994 e nel 2008, non certo per caso, è scoppiata una delle peggiori crisi economiche mai viste. Tutti i media hanno riportato contemporaneamente le stesse notizie, ogni giorno più drammatiche e allarmistiche. Tutti i Paesi hanno reagito allo stesso modo: austerità, aumento delle tasse, tagli e licenziamenti, sfociati in un caos generale che ha giustificato misure restrittive straordinarie. Come mai governi che dovrebbero essere indipendenti e organi di stampa che dovrebbero agire nella massima libertà sono così allineati? Perché, dimostra la giornalista d’inchiesta Cristina Martin Jimenez, a manovrarli è proprio il Club Bilderberg, che fin dalla sua fondazione nel dopoguerra ha aggirato le sovranità nazionali per imporre un controllo mondiale centralizzato, basato su una moneta e un mercato unici. Esattamente quello che l’Unione europea vuole imporre…”

    Cartonato con sovracopertina, 15 x 22 cm. pag. 268

    Stampato nel 2014 da Sperling & Kupfer

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    Il capitale nel XXI secolo

    22.00

    Quali sono le grandi dinamiche che guidano l’accumulo e la distribuzione del capitale? Domande sull’evoluzione a lungo termine dell’ineguaglianza, sulla concentrazione della ricchezza e sulle prospettive della crescita economica sono al cuore dell’economia politica. Ma è difficile trovare risposte soddisfacenti, per mancanza di dati adeguati e di chiare teorie guida. In “Il capitale nel XXI secolo”, Thomas Piketty analizza una raccolta unica di dati da venti paesi, risalendo fino al XVIII secolo, per scoprire i percorsi che hanno condotto alla realtà socioeconomica di oggi. I suoi risultati trasformeranno il dibattito e detteranno l’agenda per le prossime generazioni sul tema della ricchezza e dell’ineguaglianza. Piketty mostra come la moderna crescita economica e la diffusione del sapere ci abbiano permesso di evitare le disuguaglianze su scala apocalittica secondo le profezie di Karl Marx. Ma non abbiamo modificato le strutture profonde del capitale e dell’ineguaglianza così come si poteva pensare negli ottimisti decenni seguiti alla seconda guerra mondiale. Il motore principale dell’ineguaglianza, la tendenza a tornare sul capitale per gonfiare l’indice di crescita economica, minaccia oggi di generare disuguaglianze tali da esasperare il malcontento e minare i valori democratici. Ma le linee di condotta economica non sono atti divini. In passato, azioni politiche hanno arginato pericolose disuguaglianze, afferma Piketty, e lo possono fare ancora.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 946 con alcuni grafici

    Stampato nel 2014 da Bompiani

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    Il denaro di domani – Economisti eretici

    18.00

    Le teorie monetarie degli anni ’30, in gran parte fondate su lavori precedenti, sono alla base di quanto di meglio è avvenuto nei Paesi più avanzati dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tutto ciò ebbe limiti anche originari e, tuttavia non avrebbe alcun senso un percorso che non volesse rivalutare quanto di buono è stato fatto allora per andare avanti, per evitare che – invece – la presente deriva contribuisca al regresso civile ed economico che distruggerebbe le basi della nostra convivenza e l’ambiente che ci ospita.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 216

    Stampato nel 2019 da Mimesis

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    Il feticcio lavoro e le sue vittime

    5.00

    Le vittime del feticcio ‘lavoro’ sono, soprattutto, i vecchi. Considerati un tempo , da Omero, da Platone, i portatori della saggezza, e perciò onorati come meritavano, nella società attuale essi sono: i pensionati, inutili alla produzione e quindi inutili tout court. Questo studio analizza a fondo i motivi e le ripercussioni di tale rivoluzione silente nell’ordine delle cose.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 46

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Il futuro è nostro – Filosofia dell’azione

    15.00

    Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l’esistenza di alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità, ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione immutabile, all’abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo del mercato: “non avrai altra società all’infuori di questa!”. Il primo compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo dell’economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta “città futura”, un luogo comune di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 615

    Stampato nel 2014 da Bompiani

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    Il governo dell’uomo indebitato – Saggio sulla condizione neoliberista

    13.00

    Cosa diventa l’uomo indebitato nella crisi? Qual è la sua principale attività? La risposta è molto semplice: paga. Deve espiare la propria colpa, il debito, pagando sempre nuove tasse, e non solo. La crisi finanziaria, trasformata in crisi dei debiti sovrani, impone nuove modalità di governo e nuove figure soggettive tanto sul fronte dei governanti (governi tecnici) che su quello dei governati (l’uomo indebitato). Chi governa l’economia del debito e con che mezzi? Come cambiano le tecniche di controllo della popolazione? Cosa diventa la democrazia quando è regolarmente sospesa per permettere l’applicazione di direttive che provengono da istanze economiche e politiche sovranazionali? Per rispondere a queste domande il libro si confronta con la teoria della governamentalità di Michel Foucault, con il concetto di capitale in Marx e di capitalismo in Deleuze e Guattari, con il concetto di Stato e di Welfare elaborato da Cari Schmitt. Ciò a cui mira il governo del debito non è uno “Stato minimo”, ma uno Stato liberato dalla pressione delle rivendicazioni sociali e dalla minaccia dell’allargamento dei diritti, per portare a termine l’enorme trasferimento di ricchezza dal settore pubblico a quello privato, avviato dal neoliberismo negli anni Settanta.

    Brossura, 11,5 x 20 cm. pag. 214

    Stampato nel 2013 da DeriveApprodi

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    Il ricatto dei mercati – Difendere la democrazia l’economia reale e il lavoro dall’assalto della finanza internazionale

    16.00

    “Non si può fare altrimenti. Ce lo chiedono i mercati”: è la formula dietro cui politici ed economisti si trincerano quando devono giustificare le misure draconiane che stanno mettendo in ginocchio l’Italia. Ma è davvero così? Quali gruppi e interessi concreti si celano dietro queste entità inafferrabili che esprimono la loro preoccupazione, avanzano richieste e, all’occorrenza, fanno cadere governi legittimamente eletti? L’inchiesta di Lidia Undiemi risponde analizzando le fasi più significative della crisi dei debiti che dal 2011 attanaglia l’Eurozona e mettendo a nudo il disegno politico che soggiace al sistema di regole economiche e dispositivi di salvataggio presentati dai media come una panacea: consegnare le risorse produttive delle nazioni in difficoltà e i diritti sociali conquistati dalle generazioni precedenti nelle mani di una nuova autocrazia finanziaria. Ma l’analisi critica, per quanto doverosa, non basta. Ecco perché l’autrice propone una soluzione che, se accolta a livello internazionale, potrebbe contribuire ad arrestare questa folle corsa verso l’abisso.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 268

    Stampato nel 2014 da Ponte alle Grazie

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    Il segreto della moneta – Verso la rivoluzione Auritiana

    11.00

    “Il segreto della moneta” è una rapida ma fruttuosa rivisitazione dei precetti religiosi e delle riflessioni filosofiche sulla moneta e l’usura che hanno segnato, nel bene o nel male, la storia della nostra civiltà. L’itinerario ripropone in particolare il pensiero di Aristotele, il filosofo della Classicità, di San Tommaso d’Aquino, il filosofo della Scolastica, di Adam Smith e Carl Marx, padri, rispettivamente, del capitalismo e del socialismo. Il viaggio si conclude nel punto da cui si dipartono due strade emblematiche: l’una rappresentata dall’euro, dalla BCE e da Mario Draghi; l’altra rappresentata, nell’occasione, da Giacinto Auriti…

    Brossura 14 x 20 cm. pag. 126

    Stamapto nel 2018 da Solfanelli

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    Il sistema nazionale dell’economia politica

    24.00

    Il sistema nazionale dell’economia politica è il libro più importante dell’illustre economista tedesco, che demolisce il dogma del libero commercio tra nazioni, utile solo ad arricchire quelle più forti e potenti, a scapito di quelle meno sviluppate e più povere. L’economia di un Paese deve basarsi sulla natura delle cose, sugli insegnamenti della storia e sulle esigenze di ogni nazione invece che sulla teoria astratta e virtuale del cosmopolitismo universale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 260

    Stampato nel 2019 da Oaks

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    Il tempo non è denaro – Credito sociale contro speculazione finanziaria

    14.00

    In questa antologia, la prima pubblicata in italiano completamente dedicata al suo pensiero politico ed economico, le idee di Orage vengono esposte in modo chiaro ed esauriente, com’era nello stile dell’Autore, noto per la sua onestà e sincerità intellettuale. “Il tempo non è denaro” è un’affermazione che vuole ricordarci che le cose veramente preziose non sono in vendita, e soprattutto che il denaro stesso è una convenzione, e non ha valore intrinseco: “Il denaro è il più importante bene di consumo della società moderna, dato che comanda legalmente tutti gli altri. La produzione del bene-denaro è un Monopolio della Banca Centrale di ogni specifica area di credito, che ne stabilisce arbitrariamente la quantità in circolazione. Tale subordinazione di tutta l’industria al circuito monetario è alla radice della povertà economica del mondo. La funzione corretta di un sistema monetario è il riflettere la produzione industriale, e non viceversa. Prefazione di Giorgio Galli.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 142

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    Il tramonto del libero pensiero – Dal conformismo delle idee allo sviluppo delle identità

    10.00

    Nell’Italia della democrazia sospesa, della coincidentia oppositorum assurta a sistema, della bancarotta finanziaria e della moneta unica esiste ancora il libero pensiero e la possibilità di esprimere il dissenso? L’imperante visione unidirezionale della storia sembra far propendere per una risposta negativa. L’erosione irrefrenabie della sovranità nazionale da parte di strutture comunitarie estranee ai principi democratici, lo sradicamento pianificato dei valori identitari da parte dei colonizzatori multiculturali, il passaggio dal governo pubblico dell’economia al controllo bancario della politica sono soltanto alcuni dei virus inoculati nel diritto positivo e realizzati con l’entusiasmo servile o, nella migliore delle ipotesi, con l’ignavia di una collettività non più adusa ad autodeterminarsi , cloroformizzata dalla complicità interessata di élites subalterne. L’unico antidoto alla rassegnazione ad una integrazione massificata è rappresentato dalla capacità di produrre pensiero fecondato dall’anticonformismo, aperto alle contaminazioni post-ideologiche, in grado di scardinare anacronistiche rendite di posizione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 94

    Stampato nel 2013 da Settimo Sigillo

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    Il Trattato transatlantico – L’accordo commerciale USA-UE che condizionerà le nostre vite

    9.80

    Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), rappresenta un pericolo senza precedenti per tutti i Paesi d’Europa e forse, proprio per questo, le trattative tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America si svolgono all’insaputa della maggioranza dell’opinione pubblica. L’obiettivo di tale trattato è quello di dare vita a un accordo commerciale intercontinentale tra l’Europa e il Nord America, che abolisca i dazi doganali e uniformi i regolamenti dei due continenti, in modo che non vi sia più alcun ostacolo alla libera circolazione delle merci: creare insomma un grande libero mercato, con tutte le conseguenze del caso…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 188

    Stampato nel 2015 da Arianna Editrice

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    Il valore del denaro

    18.00

    “Un profeta immeritatamente trascurato, un autore che può incidere più di Marx”. In questo modo Lord Keynes descrive il lavoro di Silvio Gesell. Questo libro ha ispirato economisti e rivoluzionari, utopisti e poeti, sfidando il monopolio dottrinario marxista e il dogma liberale del libero mercato. Quanto mai attuali, ai giorni dello strapotere della finanza, le pagine di Gesell sviscerano il paradosso dell’ossessione monetaria. Il valore del denaro è frutto di una convenzione sociale. Il monopolio della creazione e distribuzione del denaro crea artificialmente miseria e sovrapproduzione, seminando artificialmente povertà in mezzo all’abbondanza.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 189 alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    Intelligence Economica – Saggio sulle moderne tecniche di strategia d’impresa

    13.00

    Il presente volume offre uno studio di insieme riguardante i più importanti aspetti dell’intelligence economica. Le origini di questo settore risalgono alla Seconda Guerra Mondiale che oggi tocca in profondità vari aspetti dello sviluppo delle nostre società. Acquisizione di informazioni strategiche, sostegno dei contratti, capacità delle imprese di imporre norme internazionali, immagini e valori, attività di informazione e la protezione dei dati riservati. Arte della gestione delle informazioni come arte della guerra, intelligence economica è prima di tutto comprendere in generale un ambiente complesso per poi prendere la decisione giusta. Nicolas Moinet ci ricorda però che essa obbedisce solo a fonti e strumenti giuridici e si distingue così dallo spionaggio industriale. Oggi la nozione di “capitalismo cognitivo” è al centro della trasformazione della bilancia del potere economico. Una panoramica completa insomma e una guida didattica per la comprensione di una sfida fondamentale della globalizzazione.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 205

    Stampato nel 2013 da Fuoco Edizioni

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    Intelligence economica e conflitto geoeconomico. L’interesse nazionale in un contesto di conflitti ibridi tra potenze globali. Infowarfare, guerre commerciali e finanziarie, sanzioni

    29.99

    Massimo Ortolani

    L’intelligence economica è al servizio dei policy maker. Sempre di più. Oggi i decisori operano in uno scenario internazionale connotato da una parte dall’incertezza e, dall’altra, da una serie di vincoli istituzionali e di alleanza geopolitica che possono condizionare, se non limitare, il pieno esercizio della sovranità nazionale. Guerre commerciali ed economiche, regimi sanzionatori, competizione finanziaria ed energetica tra Stati e cyberwar esercitano un impatto enorme sulla sicurezza economica e sulla indipendenza politica e istituzionale di una nazione sovrana. Diviene sempre più problematica la composizione/mitigazione dei conflitti geo-economici ibridi che sono l’espressione più immediata di questo stato di cose. Gli interventi dell’Intelligence istituzionale in ambito economico-finanziario dovrebbero potere costituire un efficace strumento di riferimento, se non di ispirazione, per azioni di politica economica dettate da una visione di lungo periodo.

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    Intelligence economica e intelligenza artificiale

    28.00

    Marco Arezzini – Federico Sergiani

    Nonostante il termine “Intelligenza Artificiale” sia molto inflazionato e ormai di utilizzo comune, comprenderne il funzionamento, identificarne i confini e valutarne le implicazioni non è altrettanto agevole. Anche il termine “Intelligence Economica” è stato progressivamente riscoperto negli ultimi anni, consentendo di incrementare l’interesse per questa materia e dissolvendo, in parte, un atteggiamento oscuro che rendeva l’argomento inaccessibile ai non addetti ai lavori. in realtà le due locuzioni hanno origini ben lontane nel tempo e la rinnovata attenzione è dovuta tanto all’innovazione tecnologica, quanto ad una maggior sensibilità verso certe tematiche di interesse generale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 190

    Stampato nel 2021 da Il Cerchio

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    L’ Europa oltre l’Euro – Le ragioni del disastro economico e la ricostruzione del progetto comunitario

    16.50

    Il fallimento dell’Euro è una morte annunciata: l’unione valutaria europea non ha una solida base di istituzioni politiche e statali, e il governo di diciassette Paesi è affidato a una Banca. Le conseguenze sono oggi visibili a tutti. L’Unione europea è il frutto di un progetto continentale di pace e cooperazione tra popoli e Stati. Ma la Guerra Fredda prima e la globalizzazione poi hanno fatto deragliare questo processo verso un quadro di competizione sfrenata. Si è prodotta una frattura profonda tra i Paesi dell’Europa del Nord e occidentali e quelli dell’Europa centrale e del Sud risolvibile solo con una rigenerazione del progetto stesso. Il baratro è vicino ma si può ancora evitare. Un testo che espone in modo chiaro quali siano le soluzioni alternative percorribili per evitare una crisi profonda e rilanciare un processo di unione monetaria sostenibile e allargato a tutti i Paesi membri.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 177

    Stampato nel 2012 da Castelvecchi

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    L’Alternativa (1973-1980)

    20.00

    Il periodo in cui Giacinto Auriti ha collaborato con L’Alternativa, l’agenzia di stampa del Centro Studi Politici e Costituzionali, è stato forse il più fecondo della sua vita. Nell’arco di sette anni, anche perché pressato da Marino Solfanelli, il giornalista amico che dirigeva L’Alternativa, scrisse quasi ottanta tra articoli e contributi vari. In essi si ritrovano, organicamente strutturati e trattati secondo prospettive pluridisciplinari, o almeno già contenenti in nuce i futuri sviluppi, tutti i punti forti del pensiero di Auriti. Il professore di Guardiagrele riafferma costantemente, in questi scritti, la concezione cristiana e classica della società, del diritto, della moneta. Egli sostiene senza tentennamenti la dottrina sociale della Chiesa, e specialmente il principio proclamato dal Papa della Rerum Novarum, S.S. Leone XIII: “Tutti proprietari e non tutti proletari”…

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 285

    Stampato nel 2016 da Solfanelli

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    L’anticapitalismo di destra

    12.00

    Giorgio Galli, uno dei più autorevoli politologi italiani, insieme con l’anglista Luca Gallesi, specialista di Ezra Pound, traccia un veloce e stimolante quadro della critica del capitalismo fatta da destra, analizzando opere e autori rimossi o dimenticati, la cui analisi non sfigura né per profondità né per efficacia di fronte alle critiche da sinistra, prima fra tutte “Il capitale” di Marx. Storici americani come Brooks Adams, o tedeschi come Spengler, insieme con poeti e scrittori come Ezra Pound, Dickens, Belloc e Carlyle, compongono una variegata e sorprendente “guida al pensiero anticapitalista di destra”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 88

    Stampato nel 2019 da OAKS

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    L’aspetto economico della nuova Germania

    15.00

    Wladislaw Neresoff

    La ricostruzione delle forze economiche tedesche non è soltanto un fatto tedesco, ma in pari tempo è una questione d’interesse mondiale, a causa degli infiniti fili di collegamento visibili e invisibili che uniscono la Germania con il mondo, in particolar modo nel campo economico, culturale, tecnico e scientifico. Per questo motivo all’autore sembra opportuno di tentar di fissare a larghi tratti col presente lavoro le modificazioni della vita economica tedesca negli ultimi anni…

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    L’etica della produzione di moneta

    18.00

    La moneta è onnipresente nella vita moderna, ma la produzione di moneta non è ancora soggetta ad alcuna valutazione morale. Questo gap rigaurda soprattutto gli aspetti morali delle moderne istituzioni monetarie, in particolare le banche, le banche centrali e la moneta immateriale. Il presente lavoro colma la lacuna mediante un’analisi interdisciplinare che coinvolge la politica economica, la filosofia realista e la dottrina morale cattolica. Nell’ultima parte, inoltre, sono tracciate le linee evolutive della storia monetaria occidentale a paritre dal XVII secolo. Il volume si conclude con un accorato appello rivolto all’esigenza di un’urgente riforma monetaria globale.

    Brossura 13,5 x 20, 5 cm. pag. 270

    Stampato nel 2011 da Solfanelli

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