Contro il nostro tempo – Considerazioni politiche ed economiche di un dissidente del presente

Stefano De Rosa

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    Contro il nostro tempo – Considerazioni politiche ed economiche di un dissidente del presente

    10.00

    “Il renzismo non è il nostro tempo. Mai negli ultimi settant’anni si è assistito ad una divaricazione così accentuata della forbice di coerenza tra vicende istituzionali e dinamiche social-popolari. Il cortocircuito sociale, politico, comunicativo, culturale ha raggiunto in questi anni di esercizio del potere, dilettantesco e scaltro al contempo, livelli di inquietudine inusitata. Quella sana e profonda relazione dialettica – espressione di una solida stabilità sistemica tra politica e società – è stata invece, con l’azione di cloroformizzazione delle coscienze individuali, ridotta al rango di distratta indignazione su singoli aspetti del vivere quotidiano. Il renzismo ha prodotto – e allo stesso tempo è il prodotto – dell’esaurimento della contrapposizione destra-sinistra, sostituita da aggregazioni di interessi trasversali. Non è una ideologia politica, una concezione del mondo, la sovversione di un ordine.
    Tali aspirazioni presuppongono indipendenza, preparazione, esperienza, sensibilità umane e politiche fuori dal comune; implicano spirito di servizio, tensione ideale e disinteresse conosciuti in un’altra Italia felix. Il blocco di potere al governo è solo superficialità che assurge per meriti oscuri a responsabilità istituzionali, è un mix di arroganza, improvvisazione e furbizia, è la banalità ammantata di liturgia da palazzo”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 88

    Stampato nel 2016 da settimo Sigillo

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    Il tramonto del libero pensiero – Dal conformismo delle idee allo sviluppo delle identità

    10.00

    Nell’Italia della democrazia sospesa, della coincidentia oppositorum assurta a sistema, della bancarotta finanziaria e della moneta unica esiste ancora il libero pensiero e la possibilità di esprimere il dissenso? L’imperante visione unidirezionale della storia sembra far propendere per una risposta negativa. L’erosione irrefrenabie della sovranità nazionale da parte di strutture comunitarie estranee ai principi democratici, lo sradicamento pianificato dei valori identitari da parte dei colonizzatori multiculturali, il passaggio dal governo pubblico dell’economia al controllo bancario della politica sono soltanto alcuni dei virus inoculati nel diritto positivo e realizzati con l’entusiasmo servile o, nella migliore delle ipotesi, con l’ignavia di una collettività non più adusa ad autodeterminarsi , cloroformizzata dalla complicità interessata di élites subalterne. L’unico antidoto alla rassegnazione ad una integrazione massificata è rappresentato dalla capacità di produrre pensiero fecondato dall’anticonformismo, aperto alle contaminazioni post-ideologiche, in grado di scardinare anacronistiche rendite di posizione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 94

    Stampato nel 2013 da Settimo Sigillo

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    L’ appartenenza del sangue – Iconografia e comunicazione nell’araldica medievale tra Francia Inghilterra e Borgogna

    20.00

    Iconografia e comunicazione nell’araldica medievale tra Francia, Inghilterra e Borgogna. Lo stemma è signatura rerum, immagine sublimata di un sistema e di una ideologia nuova, pertinente principalmente (ma non unicamente) a sovrani e feudatari. Nel presente studio, il leitmotiv sarà costituito dal sangue inteso come elemento comune non solo alla famiglia, agnatizia od orizzontale; sarà anche interpretato nel senso cavalleresco della cosiddetta “impôt du sang”, dovuta al sovrano dalla nobiltà denominata in seguito “d’épée”. L’appartenenza del sangue può tuttavia essere negata a fini ideologici e politici: si veda il caso della legge salica, per la quale l’unico modo di trasmettere l’ereditarietà del lignaggio anche come patrimonio morale da parte femminile diventa esclusivamente quello della cosiddetta dealbazione del sangue, il misterioso processo galattogeno che la medicina medievale riteneva avvenisse al momento del parto. Di contro, l’appartenenza del sangue può essere rivendicata attraverso l’affiliazione ad un determinato raggruppamento sociale, o clan. Il riferimento al sangue – dapprima a quello di Carlo Magno e poi a quello di San Luigi – si pone, inoltre, come uno dei fondamenti dell’idea sottesa alla sovranità, sia dal punto di vista istituzionale sia dal punto di vista simbolico. Un criterio parimenti applicato, per analogia, anche alle famiglie feudatarie che con la sovranità intrattengono rapporti diretti e personali.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 199 + 16 pagine fuori twsto con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2015 da Settimo Sigillo

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    Nel labirinto del Minotauro

    12.00

    Il Minotauro liberista imperversa nel labirinto dell’economia globalizzata ed omologata. Il mostro non vi è richiuso per fuggire la vergogna del suo aspetto, ma per meglio difendere i suoi privileggi e la sua rendita da posizione. Molte vittime continuano ad essergli immolate. Opporsi alla dittatura dell’economicismo e all’annientamento della facoltà di giudizio è il dovere morale di ognuno. Da Keynes a Sorel, da Pound a Beveridge, a Colbert. Questo il “Limes” all’interno del quale chi scrive si riconosce e a partire dal quale intraprendere una battagliadi di conquista di coscienze e consenso scevra da condizionamenti ideologici. La necessità di declinare le vicende economiche ad un ritrovato modello di responsabilità sociale e giuridica è, non solo auspicabile, ma doverosa e improcrastinabile. Ridimensionare il peso specifico del mercato e ripristinare la centralità dello Stato nell’assunzione di responsabilità etico-politiche e socio-economiche, sarebbe arduo e anche controproducente se non accompagnati però da una contestuale sensibilizzazione delle coscienze individuali.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 124

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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