Festung Demjansk 1942. La Totenkopf nella sacca di Demjansk

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    Festung Demjansk 1942. La Totenkopf nella sacca di Demjansk

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €15.40.

    Massimiliano Afiero

    La rapida avanzata delle forze sovietiche sul fronte di Leningrado tra il dicembre 1941 ed il gennaio del 1942 tagliò fuori dalle loro linee numerosi reparti tedeschi e portò alla conseguente creazione di numerose isole di resistenza, in modo particolare nella regione di Demjansk. Qui, i sovietici riuscirono a chiudere in una gigantesca sacca alcune divisioni dell’esercito ed i reparti SS della divisione Totenkopf. L’offensiva generale sovietica a sud del lago Ilmen iniziò durante la notte tra il 7 e l’8 gennaio 1942, con una temperatura polare, quasi quaranta gradi sottozero. I combattimenti grazie alla resistenza del reparto d’elite tedesco si protrassero fino all’estate del 1942, con la sorprendente completa vittoria dei reparti tedeschi, fatto questo che permise ai soldati della Totenkopf di venire poi evacuati dal settore solo nell’autunno del 1942 per essere riorganizzati in Francia.

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    Festung Kowel – Assedio e liberazione Marzo-Aprile 1944

    23.00

    Massimiliano Afiero

    Nel marzo del 1944, dopo essere riuscita miracolosamente ad uscire dalla terribile sacca di Korsun, ciò che restava della divisione Wiking fu nuovamente impegnato in una nuova missione di sacrificio: liberare la guarnigione di Kowel, circondata dai reparti sovietici. Con grande sacrifio e abnegazione riuscirono a togliere l’assedio alla città e ristabilire una situazione militare diventata catastrofica. Una vittoria che non cambiò le sorti della guerra, ma si trattò comunque si un’importante operazione militare. La cronistoria degli eventi è qui accompagnata dalle testimonianze dei diretti protagonisti, dai rapporti delle unità coinvolte nei combattimenti. Anche la documentazione fotografica è particolarmente curata per accompagnare adeguatamente il testo.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 108 con numerose foto e cartine b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Fotoricordi di un giovane carrista 1940-1943

    Il prezzo originale era: €19.90.Il prezzo attuale è: €11.94.

    Antonio Tallillo

    Un vantaggio, per gli appassionati e studiosi dei due conflitti mondiali, è che si tratta di guerre molto documentate, nelle quali su quasi ogni fronte e per quasi ogni scontro, anche quelli di minore importanza, non sono mancati i fotografi, sia ‘di mestiere’ che dilettanti. Questo ha voluto dire una mole grandiosa di negativi fotografici, anche per quello che riguarda i nostri soldati. Ormai sono passati così tanti anni che molto probabilmente è raro ormai trovare immagini inedite, ne sono state perse molte sia per vicende belliche che per semplice degrado od incuria. Tutt’al più, non perdendo mai occasione di parlare senza pudore del nostro pallino di ricercatori storici – anche se non patentati – si trovano ancora persone disposte a darci ascolto: Si arriva a cercare nelle cosiddette “cose vecchie che un giorno butteremo via” trovando per veri e propri “colpi di fortuna” quel che cerchiamo

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    Frecce Nere – Le camicie Nere in Spagna 1936-1939 1ª Parte

    29.00

    Dell’impiego in linea del Corpo Truppe Volontarie, inviato da Mussolini in aiuto ai nazionalisti di Franco a partire dal 1936, la storiografia e la pubblicistica corrente concentri la propria attenzione su un periodo di un mese, sino al marzo del 1937, quando avvenne la battaglia di Guadalajara, enfatizzando l’unico insuccesso del C.T.V. (presentato comunemente come una sconfitta catastrofica, cosa che non fu), ma trascurando i rimanenti venticinque mesi, forse per non dover dire che dalla primavera del 1937 al 1939 gli italiani in Spagna furono sempre vittoriosi, surclassando tutte le formazioni militari nemiche ed alleate in una delle pagine più ricche di successi della storia militare italiana. Questo libro di Pierluigi Romeo di Colloredo, uno dei più autorevoli storici della M.V.S.N., autore di Passo Uarieu, le Termopili delle Camicie Nere in Etiopia, I Pilastri del Romano Impero. Le Camicie Nere in Africa Orientale 1935-1936, e di Emme Rossa! Le Camicie Nere in Russia 1941-1943 vuole restituire ai legionari italiani il ruolo che spetta loro nella storia della Guerra Civile Spagnola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 252 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    Garibaldi in Sudamerica – Gli anni dell esilio e della lotta 1835-1848

    20.00

    La formazione militare dell’eroe dei due mondi iniziò negli anni in cui entrò al servizio della della repubblica secessionaria del Rio Grande do Sud. Nonostante l’ampia pubblicistica riguardante le imprese di Garibaldi e la nascita del suo mito, gli anni trascorsi nel continente americano sono quelli meno conosciuti in Italia, eppure la partecipazione dei nostri connazionali alle guerre d’indipendenza in America Latina contribuì alla formazione dela coscienza politica di molti patrioti e diede un impulso decisivo all’elaborazione dei metodi di lotta del nostro Risorgimento. La storia, l’organizzazione e le uniformi dei reparti agli ordini di Garibaldi sono presentate assieme a quelle degli avversari del grande rivoluzionario italiano negli anni trascorsi in Brasile e in Uruguay.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 molte illustrazioni b/n e colore e 8 tavole a colori

    Testo in italiano, didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2014 da Soldiershop

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    German and French Armies in the Great War – Soldati tedeschi e francesi nella Grande Guerra

    29.00

    Luca Stefano Cristini – Joel Bellviure

    Prosegue la celebrazione di Soldiershop per il centenario della Grande Guerra attraverso la pubblicazione di interessanti foto del conflitto, attentamente colorizzate e riprodotte e ben didascalizzate. Qui osserviamo, in ambito tedesco e francese, una notevole carrellata di immagini che considerano gli scontri dei militari, le uniformi e le armi, la vita sul fronte domestico, industrie, ospedali, progressi tecnici (anche con qualche bella immagine di carri armati). Anche nelle foto più “in posa” traspaiono una umanità e un realismo innegabili e coinvolgenti.

    Brossura, 20 x 25 cm. pag. 96 illustrato con circa 80 tavole a colori

    Testo in lingua inglese/italiano

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Giacomo Quarenghi – L’architetto degli zar

    29.00

    Giacomo Quarénghi, il grande architetto bergamasco (Capiatone, Rota d’Imagna, 1744 – Pietroburgo 1817), fu il più noto ed importanete maestro del neoclassico. Maggiore interprete del Palladio; non cercò in lui il pittorico, germe sviluppato dal barocco, bensì l’armonia spaziale delle masse, la scanditura degli elementi tettonici. Tale interpretazione riuscì semplice e grandiosa nel tempo stesso, sempre legata al concetto di severe masse murarie (dove spesso le finestre s’aprono senza cornici), armonizzate da logge, colonnati e pronai rotondi. Nel 1779 si recò per la prima volta in Russia al servizio di Caterina II, diventandone presto l’architetto ufficiale fino alla sua morte nel 1796. Proseguì quindi la prestigiosa attività alla corte dello zar paolo I° e successivamente dello zar Alessandro I.

    Brossura, 20,5 x 25,5 cm. pag. 110 con numerose illustrazioni a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Giarabub 1941. Un oasi, una battaglia, una leggenda

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    La sconfitta subita in Egitto e Cirenaica dall’esercito del Maresciallo Rodolfo Graziani, culminata nell’annientamento della 10a Armata nel febbraio del 1941, costituisce la più grave disfatta dell’esercito italiano nel corso della propria storia, peggiore anche di quella avvenuta il 24 ottobre 1917 e passata alla storia con il nome di battaglia di Caporetto. Ma, come dopo Caporetto, non mancarono durante la ritirata episodi eroici, come a Pozzuolo del Friuli, così anche in Cirenaica si ebbe un episodio che in tanto sfacelo salvò l’onore del soldato italiano: la difesa di Giarabub.

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    Giugno 1940 – La battaglia delle Alpi

    29.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    La battaglia sulle Alpi Occidentali fu il primo importante scontro sostenuto dall’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Il Regio Esercito schierava sulle Alpi occidentali, dalla Svizzera al mare, dal Monte Bianco alla riviera ligure, due Armate: la 4a a nord e la 1a a sud; a queste si contrapponeva – da parte francese – l’Armée des Alpes, asserragliata nella cosiddetta Maginot delle Alpi. Un argomento solitamente tralasciato o scientemente alterato, per sottolinearne solamente le carenze mostrate dal Regio Esercito, che non furono certo poche. Si trattò di una dura guerra di montagna, in territorio difficilissimo, con le più alte montagne d’Europa, e scarso di vie di comunicazione, una guerra da combattere contro tre nemici: le agguerrite truppe francesi da montagna, formate da uomini dei luoghi stessi che conoscevano il terreno palmo a palmo, le fortificazioni della Piccola Maginot e il clima – l’inverno alpino – che ancora, a giugno, non aveva cessato di imperversare. Ad ottant’anni dai fatti si è esaminato in modo completo il breve conflitto italo-francese, senza concessioni a retorica di nessun segno, cercando di vedere anche oltre le edulcorate ricostruzioni francesi tese ad inventarsi una vittoria mai ottenuta contro gli italiani, a cominciare dalla leggenda del coup de poignard italiano.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 202 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Gli aerosiluranti italiani e tedeschi della seconda guerra mondiale 1940-1945 – Vol. 1

    35.00

    Francesco Mattesini

    Il libro  tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l’organizzazione e l’attività bellica degli aerosiluranti italiani, a iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d’Egitto, fino ad arrivare all’ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l’attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d’impiego e i successi conseguiti.

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    Gli aerosiluranti italiani e tedeschi della seconda guerra mondiale 1940-1945 – Vol. 2

    35.00

    Francesco Mattesini

    Il libro  tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l’organizzazione e l’attività bellica degli aerosiluranti italiani, a iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d’Egitto, fino ad arrivare all’ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l’attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d’impiego e i successi conseguiti.

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    Gli Ascari del Kaiser. La guerra in Ostafrika 1914-1918 Von Lettow-Vorbeck e i tedeschi che non persero mai

    29.00

    Alberto Rosselli

    L’incredibile storia del colonnello Paul von Lettow-Vorbeck e le sue epiche imprese nella Prima guerra mondiale nell’Africa equatoriale con la leggendaria “Schutztruppe” composta da pochi europei e qualche migliaio di fedelissimi e capaci askari. Ed è in quella terra lontana e difficile, completamente circondata dalla giungla insidiosa che questi pochi uomini avrebbero fatto la storia.

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    Gli eserciti del re di Spagna Guerra dei nove anni 1688-1697. Organizzazione, storia e uniformi

    35.00

    AA.VV.

    Questo libro si propone di offrire una panoramica dettagliata sulla composizione degli eserciti della Monarchia, utilizzando il plurale poiché ogni regno, provincia o principato che la costituiva manteneva un proprio esercito, milizie e bilancio, nonostante l’osmosi tra i diversi territori fosse costante. Ciascun territorio era governato da un viceré o un governatore, nominato direttamente dal re, il quale ricopriva anche il ruolo di capitano generale, ovvero il supremo comandante delle forze armate operanti in quella regione. Tuttavia, il controllo sui fondi e sulle decisioni strategiche rimaneva in gran parte nelle mani del re, che esercitava la sua autorità attraverso vari Consigli. Tra questi, il Consiglio di guerra rivestiva un ruolo primario nelle operazioni belliche, sebbene fosse anche teatro di scontri tra fazioni e intrighi politici. Solo su ordine del re era possibile spostare truppe da un territorio all’altro, quando necessario. Il contesto temporale del libro si concentra sulla guerra che segnò la fine del XVII secolo: la Guerra della Lega di Augusta, nota anche come Guerra dei Nove Anni (1688-1697). In particolare, l’analisi si sofferma sull’assedio e la caduta di Barcellona nel 1697, evento che decretò la conclusione del conflitto. Dal punto di vista geografico, l’attenzione è rivolta all’Europa e al bacino del Mediterraneo. Nel corso della ricerca, è stato fatto ogni sforzo per ricostruire la successione dei maestri di campo e dei colonnelli alla guida delle diverse formazioni militari. Questa ricostruzione è fondamentale per seguire le imprese delle truppe, poiché la maggior parte delle fonti storiche si limita a menzionare i loro nomi in momenti specifici, senza fornire ulteriori dettagli. Infine, gli autori hanno scelto di dedicare ampio spazio allo studio delle uniformi e delle bandiere, un aspetto spesso trascurato dalla storiografia precedente.

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    Gli ultimi re di Sparta 309-146 A. C.

    29.00

    Martine Chantal Fantuzzi

    Quale fu la fine di Sparta? Reggendosi sulla diarchia degli Agiadi e degli Europontidi, Sparta aveva compiuto le sue più celebri imprese; ma sul finire del III secolo, passioni e tradimenti avevano leso alla radice l’alleanza tra le stirpi, principiandone l’inesorabile, distruttivo e conflagrante epilogo.Questo saggio ricostruisce le vicende degli ultimi re di Sparta, personalità complesse e controverse, attraverso una minuziosa indagine di fonti antiche, tra cui Polibio, Plutarco, Livio e Pausania.Il periodo preso in considerazione si dilata dal 309 a.C. al 146 a.C., ovvero dalla salita al trono Agiade di Sparta di re Areo I – passando per l’assedio di Sparta da parte del re dell’Epiro Pirro e dello stesso Spartiata Cleonimo del 272, per le riforme di re Agide IV e Cleomene III, per la fatale battaglie di Sellasia del 222 – e giungendo alle battaglie di Pidna (168) e di Corinto (146), con la successiva consacrazione del dominio romano su tutta la Grecia. Martine Chantal Fantuzzi conduce una serrata ricostruzione storica, attraverso circa due secoli, dell’epopea finale di Sparta nell’ellenismo.Perdendo l’equilibrio della diarchia, guidata da re e tiranni, nocchieri nella tempesta tra Macedoni, Achei e Romani, il regno di Sparta si autodistrusse, mantenendo, tuttavia, intatta la propria reputazione di altissimo e strenuo valore, al punto da non aver mai permesso ai nemici di venir conquistato.

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    Grifoni sulla Russia. La campagna di Russia dall’abitacolo di un bombardiere Heinkel He 111, 1941-1945

    29.00

    Georg Zirk

    Georg Zirk era un tedesco etnico che viveva in Polonia all’inizio della seconda guerra mondiale. Le persecuzioni polacche che nel 1939 portarono alla morte di quattro familiari lo spinsero ad entrare nella Luftwaffe, dove divenne navigatore-puntatore. Dal 1943 in azione sui bombardieri Heinkel He 111 con i Kampfgeschwader 55 “Greif” e Kampfgeschwader 4 “General Wever”, Zirk volò in 81 missioni di combattimento, di cui 65 notturne, sul fronte Orientale. Vide azione dal Mar Nero alle porte di Berlino, prendendo parte in tredici grandi battaglie: dalle missioni di supporto alla Wehrmacht a Kursk e Velikie Luki, ai massicci bombardamenti contro le linee ferroviarie sovietiche durante l’operazione “Bomberstrom Ost” della Luftwaffe, al riuscito raid del 21-22 giugno 1944 contro l’aeroporto ucraino di Poltava e i bombardieri B-17 dell’USAAF lì schierati nel corso dell’operazione “Frantic”. Zirk fu catturato dai russi dopo la resa della Germania nel maggio del 1945, ma riuscì a fuggire e a tornare a quella che era stata la sua casa in Polonia. Qui, il governo comunista polacco lo mandò in un campo di prigionia dove restò fino all’estate del 1947, quando riuscì a fuggire.

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    Guadalajara 1937 – La disfatta che non ci fu

    25.00

    Questa è un’analisi dettagliata e puntuale di quella che la propaganda antifascista spacciò per “la prima disfatta del fascismo”. Nel presente lavoro si esaminano lo svolgimento della battaglia, le operazioni, le perdite delle due parti, basandosi sulle cifre e sui documenti d’archivio e i diari di guerra delle unità del C.T.V. conservati presso l’Archivio storico dello Stato maggiore dell’Esercito. Ne esce un quadro della battaglia ben diverso da quanto preteso dalla propaganda repubblicana.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 157 con circa 18 foto e 3 cartine b/n

    Stampato nel 2015 da Italia Storica

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    Guerre Polacco-Ottomane – 1

    20.00

    “Guerre polacco-ottomane” (en. Polish-ottoman wars) è la nomenclatura anglosassone indicante una serie di conflitti che opposero, nel corso XVII secolo, l’Impero ottomano e la Confederazione polacco-lituana, lo Stato europeo allora più esteso e più popoloso. Fu uno scontro armato molto diverso da quelli allora combattuti in Europa: un tipo di guerra basato su rapide battaglie di cavalleria invece che sullo schianto di falangi di fanteria. Le ragioni di questa anomalia sono da ricercarsi nella natura stessa delle forze armate implicate nel conflitto. Da una parte la possente armata del sultano di Costantinopoli e dall’altra l’esercito di una compagine statale europea che a seguito del costante confronto e scontro con il Turco aveva finito per emularne la pratica bellica.

    Brossura 17 x 24 pag. 80 completamente illustrato b/n e colori

    Didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    Guerre Polacco-Ottomane – 2

    20.00

    Le guerre polacco-ottomane si declinarono in un eterogeneo insieme di scontri, combattuti fondamentalmente tra le foreste dell’antico principato danubiano di Moldavia o nelle steppe dell’attuale Ucraina, allora una vasta terra di nessuno contesa tra polacchi, russi e tartari, ove andava prendendo coscienza di sé una nuova popolazione: i cosacchi. Usciti vincitori dai primi scontri (1620-1621 e 1633-1634), i polacco-lituani iniziarono a perdere colpi intorno alla metà del XVII secolo, quando la Confederazione venne risucchiata in un interminabile serie di conflitti con russi, svedesi e cosacchi abilmente pilotati dalla Sublime Porta. Dopo il pesante smacco della conquista ottomana della Podolia polacca (1672), gli allori militari del re-guerriero Giovanni Sobieski riportarono la Confederazione in posizione di vantaggio nello scontro con il Turco. Questo vantaggio non poté però essere adeguatamente sfruttato dai polacco-lituani perché ormai imprigionati in quel letale ristagno socio-politico che avrebbe portato alle spartizioni della Polonia del XVIII secolo.

    Brossura 17 x 24 pag. 80 illustrato b/n e colori

    Didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    Heidelberg Turnierbuch 1482

    Il prezzo originale era: €25.00.Il prezzo attuale è: €15.00.

    Questo manoscritto tedesco, conservato presso la Heidelberg University Library, conosciuto come “Heidelberg Turnierbuch von Jost Pirckhammer 1486” è in realtà un falso della prima metà dell’ottocento. Purtuttavia interessante e particolare, composto di 63 pagine illustrate a colori vividi e suggestivi, riproduce scene di torneo con dame e cavalieri, con paesani, serventi ed araldi del tutto simili a quelle dei Turnierbuch originali illustranti appunto queste occasioni di popolare intrattenimento del secolo XV. In questa edizione, anche le tavole seppia dell’opera sono state ricolorate rispettando i toni delle altre presenti e un’appendice aggiunge 12 tavole (1543) di dame, cavalieri e soldati.

    Brossura, 20,3 x 25,5 cm. pag. 66 illustrato con 48 tavole a colori

    Testo in lingua inglese/italiano

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Horsemen in the 16th and 17th C.

    Il prezzo originale era: €39.00.Il prezzo attuale è: €23.40.

    Jacob De Gheyn (1565-1625), l’artista olandese autore del libro noto in inglese come Exercise of Armes, creò anche una notevole serie di 22 stampe numerate dal titolo “De Ruiterschool”: un frontespizio; 20 tavole che presentano ciascuna una o più tipi di cavalieri i più in armatura; una tavola finale rappresentante uno scontro equestre. Tutte le immagini sono qui presentate a colori. Nella seconda parte di quest’opera sono riprodotte le opere iconografiche di Abraham De Bruyn (1539-1587), incisore fiammingo. Le interessanti raffigurazioni di questo artista considerano diversi cavalieri europei, ma anche asiatici e africani, del sedicesimo secolo. Di queste 80 tavole, 41 sono qui riprodotte a colori.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 120 illustrato con circa 100 tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    I battaglioni nebbiogeni del Baltico 1942-1945

    19.90

    Paolo Crippa –  Carlo Cucut

    La comparsa dell’arma aerea sui campi di battaglia impose agli Stati Maggiori di trovare con la massima urgenza le contromisure per affrontare in modo efficacie la nuova minaccia. Il Regio Esercito istituì il 1° luglio 1923, all’interno dell’Arma del Genio, il Servizio Chimico Militare. E all’interno dello stesso, tra i battaglioni specialistici costituiti e addestrati dal Reggimento Chimico vi erano i battaglioni nebbiogeni. Il compito dei reparti appartenenti ai battaglioni nebbiogeni, era quello di oscurare l’obiettivo alla vista degli equipaggi degli aerei nemici, inviati ad effettuare azioni di bombardamento, con la formazione di una nebbia artificiale. I Reparti nebbiogeni vennero inizialmente schierati nelle immediate vicinanze degli obiettivi sensibili, estendendo successivamente la loro dislocazione in profondità, anche di chilometri, intorno all’area da proteggere, a causa dell’aumentata intensità e precisione dell’offensiva aerea. Fra i più famosi vi furono i reparti inviati nella zona del Baltico presso gli alleati tedeschi.

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    I carri armati della Repubblica Sociale Italiana

    32.00

    Gabriele Malavoglia

    Dopo l’Armistizio e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, la ricostituzione di un Esercito fu, un processo difficoltoso, in parte osteggiato in maniera decisa da parte tedesca, che accettò di lasciare formare (ed armare) unità italiane solamente a causa del peggioramento della situazione bellica complessiva. I pochi reparti corazzati sorsero per lo più per iniziativa personale di alcuni ufficiali e, proprio per questo motivo, ebbero dimensioni ridotte. Talvolta la penuria di mezzi corazzati, che originò reparti dotati di blindati eterogenei perlopiù recuperati dai magazzini del Regio Esercito, fu colmata grazie a rapporti di personale fiducia instauratisi tra gli ufficiali comandanti le unità corazzate italiane e le autorità militari germaniche.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 100

    Disponibile su richiesta anche in lingua inglese

    Stampato nel 2025 da Soldiershop

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    I carristi di Mussolini – Il gruppo corazzato Leonessa dalla MVSN alla RSI

    Il prezzo originale era: €19.00.Il prezzo attuale è: €13.30.

    Il Gruppo Corazzato “M” “Leonessa” della G.N.R. costituì un unicum tra le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana. Infatti, fu il più consistente e operativo dei pochi reparti dotati di mezzi corazzati, anche di circostanza, operando soprattutto nella lotta antipartigiana. Ma il “Leonessa” discendeva direttamente dall’omonimo Gruppo Carri che, prima dell’Armistizio, faceva parte della 1ª Divisione Corazzata “M” della M.V.S.N., costituita da personale fedele al Duce, rinominata dopo il 25 luglio 136ª Divisione Corazzata “Centauro II”.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 100 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    I convogli PQ.18 e QP.14. Un Duello Aeronavale finito alla pari nei mari di Groenlandia e di Barents

    19.90

    Francesco Mattesini

     Gli Alleati con questi convogli cercarono di portare aiuto e materiale all’URSS che stava combattendo assieme a loro le forze del Terzo Reich. I convogli artici, organizzati dal 1941 al 1945, erano destinati al porto di Arkhangelsk, in estate, e a Murmansk, in inverno, attraverso l’Islanda e l’Oceano Artico, compiendo viaggi pericolosissimi in acque tra le più ostili al mondo. La grande battaglia avvenne a metà settembre 1942 e questa volta lo scontro fu assai più arduo per le forze tedesche, che riuscirono ad affondare 13 mercantili ma subirono la perdita di ben tre U-boot oltre ad altri 4 danneggiati e 20 aerei da combattimento. Si era insomma interrotta la tragica mattanza per gli alleati. Qualcuno fra gli inglesi rivendicò addirittura la vittoria, anche se è forse più corretto parlare di uno scontro chiuso senza vincitori, ma per le forze dell’asse si apriva comunque un momento critico…

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    I goumiers in Italia – Lazio 1944: realtà e leggenda dei più famigerati combattenti della campagna d’Italia

    29.00

    Nella Seconda Guerra Mondiale, Goumiers e Tabor, i marocchini del Corps Expéditionnaire Francais d’Italie, lasciarono un ricordo tremendo nelle menti e nelle carni della gente di Ciociaria, Lazio e Bassa Toscana, per la loro ferocia in combattimento e lo stupro usato come arma di repressione e offesa, offuscando quelli parimenti terribili dei combattimenti sulla Linea Gustav (comunque combattimenti tra truppe regolari). L’autore, con documenti e fotografie, ripercorre comunque l’intera vicenda bellica in Italia di questi soldati berberi con djellaba e bournus, capaci di impressionare (negativamente) sia i militari Tedeschi che Alleati. A oltre 70 anni dalla fine del conflitto, non è mai arrivata dai “cugini” francesi, una sola parola di scusa per quei terribili e barbari episodi…..

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 217 con foto e cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    I Longobardi

    25.00

    I Longobardi erano una popolazione germanica orientale, protagonista tra il II e il VI secolo di una lunga migrazione che la portò dal basso corso dell’Elba fino all’Italia. Il movimento migratorio ebbe inizio nel II secolo, ma soltanto nel IV l’intero popolo avrebbe lasciato il basso Elba; durante lo spostamento, avvenuto risalendo il fiume, i Longobardi approdarono prima al medio corso del Danubio (fine V secolo), poi in Pannonia (VI secolo), dove consolidarono le proprie strutture politiche e sociali, si convertirono – solo parzialmente – al Cristianesimo ariano e inglobarono elementi etnici di varia origine, germanici per la massima parte.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto e tavole a colori

    Didascalie in lingua italiano/inglese

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    I mezzi d’assalto della X Flottiglia MAS della Regia Marina. Giugno 1940 Aprile 1945

    32.00

    Francesco Mattesini

    Nella prima guerra mondiale la Regia Marina italiana, impiegò in Adriatico i primi rudimentali mezzi d’assalto, ottenendo successi lusinghieri. Le esperienze raccolte furono poi valorizzate a partire dal 1935 quando la Regia Marina riprese lo studio e la costruzione di mezzi offensivi insidiosi, tra cui i Siluri a Lunga Corsa (SLC). Chiamati volgarmente “maiali”,, gli SLC furono poi accompagnati, da barchini esplosivi, MAS velocissimi, sommergibili speciali. Ed ancora reparti molto efficienti di incursori, spesso dipendenti dalle varie flottiglie MAS. Fra esse la Xª fu quella che si coprì di maggior gloria negli attacchi condotti a Gibilterra e ad Alessandria d’Egitto. In questo libro raccontiamo la storia di tutti questi uomini e dei loro mezzi speciali.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 98 riccamente illustrato con foto b/n e colori

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    I miei anni con la Legione “Tagliamento” 1943-1945

    19.90

    Luigi Poggi

    La 1ª Legione d’Assalto M “Tagliamento” è indubbiamente uno dei più controversi reparti delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, unità duramente impegnata esclusivamente nella lotta contro i partigiani, contro i quali operò una feroce repressione e che, di conseguenza, subì un’altrettanta feroce reazione partigiana. Questo volume nasce da anni di ricerche e dalle riflessioni di un reduce della Legione: non ha la pretesa di essere una monografia approfondita sulla storia del reparto, ma ha l’ambizione di cercare di fornire un quadro della storia della Legione vista da un Legionario, con il coinvolgimento emotivo che ne consegue.

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    I panzer della Leibstandarte 1940-1945

    29.00

    Massimiliano Afiero

    La Leibstandarte Adolf Hitler, fu la prima importante unità della Waffen-SS, ricevette mezzi corazzati già nel 1940, impiegandoli nei Balcani (1941) e nell’operazione Barbarossa. Riorganizzata nel 1942 come divisione corazzata, fu equipaggiata con Panzer III, IV e Tiger I, combattendo a Kharkov e Kursk. Trasferita in Italia nel 1943 per disarmare l’esercito italiano, tornò poi a est, ricevendo i Panther. Dopo aspri scontri, fu spostata in Belgio (1944) per contrastare lo sbarco alleato, combattendo in Normandia e nella sacca di Falaise. Partecipò all’offensiva delle Ardenne con il Kampfgruppe Peiper e, nel 1945, alle ultime battaglie in Ungheria prima di ritirarsi in Austria

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    I panzer di Hitler: I carri armati tedeschi dalle origini alla Seconda Guerra Mondiale

    29.00

    Jacopo Barbarito

    Questo libro ripercorre la storia dei Panzer tedeschi dai primi A7V agli studi avvenuti durante la Repubblica di Weimar fino al riarmo in grande stile condotto dal regime di Adolf Hitler. Una storia di tecnologia militare che in poco più di vent’anni ha fatto passi da gigante, in grado di recuperare il divario iniziale rispetto a Francia e Inghilterra per finire all’avanguardia anche nei confronti di Stati Uniti e Unione Sovietica. Nel libro sono trattati quasi cento mezzi corazzati nell’arco temporale che va dalla prima guerra mondiale allo scoppio della seconda, iniziata con l’invasione della Polonia l’1 settembre 1939. Una storia della Panzerwaffe raccontata attraverso i suoi carri armati, veri protagonisti della Blitzkrieg e delle fulminanti vittorie della Germania nei primi anni del conflitto.

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    I pilastri del Romano Impero – Le camicie nere in Africa Orientale 1936-1936

    29.00

    La Conquista dell’Impero segnò il battesimo del fuoco della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Per la prima volta grandi unità di Camicie Nere furono impiegate organicamente in combattimento, a sottolineare il significato politico che il Regime voleva dare alla guerra. Questo libro inquadra l’impiego delle unità della MVSN nel quadro degli avvenimenti militari della guerra d’Etiopia del 1935-1936. Il maggior momento di gloria delle Camicie Nere, ed il più propagandato, fu la cosiddetta Prima Battaglia del Tembien, che vide il maggior sforzo offensivo etiopico, con le forze abissine in procinto di aprirsi la strada di Macallè. Solo la resistenza di Passo Uarieu riuscì ad arginare prima, ed a respingere poi, la minaccia. Il presente studio analizza quindi la conquista dell’Amba Uork, la battaglia dello Scirè, la presa dell’Amba Aradam, Mai Ceu e la caduta di Addis Abeba, senza trascurare l’impiego della M.V.S.N. sul fronte somalo, la Coorte della Milizia Forestale, e le Milizie Speciali in Africa Orientale. Nelle appendici sono riportati brani delle lettere del Capomanipolo Medico Luigi Chiavellati, Medaglia d’Oro alla memoria, il memoriale segreto sulla battaglia preparato per Mussolini dal sottosegretario alla Guerra Generale Baistrocchi, il diario del Centurione Romolo Galassi, caduto sull’Amba Uork, gli organigrammi e le motivazioni delle decorazioni a reparti ed a combattenti della M.V.S.N. per gli eventi trattati. Il testo è integrato da rare e inedite fotografie di CC.NN. in azione, mappe e tavole a colori che ritraggono i luoghi dei combattimenti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 278 con varie foto b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    I più grandi raid aerei della storia. L’avventurosa epopea dei bombardieri strategici a lungo raggio

    29.00

    Alberto Peruffo

    I fratelli Wright non erano neppure nati quando, durante l’assedio di Venezia da parte degli austriaci, alcuni palloni aerostatici frenati, dalla quota di 500 metri, lanciarono alcune bombe a miccia lunga sulla città lagunare senza, peraltro, provocare molti danni. Da quel momento era nata l’idea del bombardamento dal cielo che non aspettava altro che l’invenzione di mezzi volanti di qualsiasi tipo, per portare la distruzione nel campo avverso, con bombardamenti di massa sempre più devastanti. Questo libro vuole, però, essere il racconto dei più lunghi e avventurosi raid aerei da combattimento della storia della guerra aerea dove, gli aviatori, dovevano superare ogni tipo di avversità per poter concludere, con successo, la loro missione e tornare alla base. Le motivazioni strategiche e le imprese più straordinarie sono l’oggetto del saggio nel proponimento di ricordare le gesta di questi ardimentosi uomini.

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    I reparti corazzati del Regio Esercito e l’Armistizio

    19.00

    Paolo Crippa

    L’Armistizio dell’8 settembre 1943 colse i reparti corazzati italiani, sia dei Carristi che della Cavalleria, disseminati non solo sul territorio nazionale, ma anche all’estero.  Attraverso una analisi puntuale, nelle pagine di questo libro si analizzerà come si comportarono i reparti corazzati in quei tragici momenti, in una sintesi che sino ad ora non è stata mai proposta. I reparti che si opposero agli attacchi portati dai tedeschi, benché in affanno per quanti riguarda gli armamenti, combatterono per motivi di disperazione, in una guerra ormai perduta, e per una punta di orgoglio militare. Per questo motivo è doveroso ripercorrere le vicende di quelle giornate, per rendere in giusto omaggio ai caduti e a tutti coloro che fecero fino in fondo il loro dovere. Questo primo volume affronta, in modo particolare, gli eventi che portarono i tentativi di difesa della città di Roma, presso la quale si trovavano, alla vigilia dell’Armistizio molte unità di Carristi e di Cavalleria corazzata, che si sacrificarono quasi interamente in questo disperato tentativo, ed alla perdita della Capitale.

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    I reparti corazzati del Regio Esercito e l’Armistizio – Vol. 2

    19.00

    Paolo Crippa

    L’Armistizio dell’8 settembre 1943  colse i reparti corazzati italiani, sia dei Carristi che della Cavalleria, disseminati non solo sul territorio nazionale, ma anche all’estero. Similmente a quanto successo per tutte le Forze Armate, nemmeno essi passarono immuni la tempesta che si era scatenata  ed anche da parte di queste unità le reazioni al tragico annuncio di Badoglio furono le più disparate. Attraverso un’analisi puntuale, nelle pagine di questo libro si analizzerà come si comportarono i reparti corazzati in quei tragici momenti, in una sintesi che sino ad ora non è stata mai proposta. Il secondo volume racconta gli eventi successi a Roma, dopo la cessazione delle ostilità, gli eroici episodi di Resistenza occorsi a Piombino, Parma, Piacenza ed in Sardegna, senza dimenticare quanto accaduto ai reparti corazzati fuori dai confini nazionali. Il testo si conclude con la trattazione dei (falliti) tentativi di ricostruire reparti corazzati all’interno del Regio Esercito cobelligerante e del contributo dato dai Carristi alla lotta di Liberazione.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 98 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2021 da Soldiershop

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    I reparti corazzati finlandesi

    Il prezzo originale era: €19.90.Il prezzo attuale è: €12.93.

    Carlo Cucut           Prezzo di listino: 19.90 (sconto 35%)

    Dopo aver ottenuto l’indipendenza nel 1917, la Finlandia cadde in una guerra civile durata 3 mesi, al termine della quale il fronte formato da repubblicani, conservatori e monarchici mise in fuga gli avversari socialisti e comunisti. Iniziò così la costituzione dell’Esercito Finlandese (Suomen Armeija), basato sulla coscrizione e, purtroppo, scarsamente armato. Il Corpo Corazzato Finlandese può far risalire la sua origine al 1919, quando il 15 luglio fu costituito il Reggimento Carri, con carri armati FT-17. Tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, l’esercito finlandese operò uno sforzo per modernizzare le proprie forze corazzate, acquisendo mezzi dall’estero e riorganizzando più volte la propria struttura. Le unità corazzate finlandesi presero parte a 3 grandi conflitti: la Guerra d’Inverno (1939-40), la Guerra di Continuazione (1941-1944) e la Guerra di Lapponia (1944-45).

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    I reparti corazzati italiani nei Balcani 1941 – 1945

    Il prezzo originale era: €19.00.Il prezzo attuale è: €12.35.

    Paolo Crippa – Carlo Cucutprezzo di listino: 19.00 (sc. 35%)

    Il Regno d’Italia vantava già dal 1912 il possedimento delle Isole del Dodecaneso e dal 1926 il protettorato sull’Albania e, con questi presupposti, dopo l’occupazione del Regno di Albania del 1939 e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’anno successivo, Mussolini concentrò i suoi sforzi contro la Grecia, iniziando nell’ottobre 1940 una disastrosa campagna militare, che costrinse il Reich tedesco ad un massiccio intervento a sostegno delle Forze Armate Italiane nei Balcani. La debolezza militare italiana trasformò così quella che poteva considerarsi per l’Italia una guerra “parallela” per assicurarsi il controllo di Albania, Grecia e Jugoslavia, in una guerra subordinata alla Germania. In questo volume si prende in analisi la storia delle unità corazzate impegnate nei Balcani dal Regio Esercito e, dopo l’8 settembre 1943, dai reparti della Repubblica Sociale, dalle unità tedesche, croate, slovene e dei partigiani, che dopo l’Armistizio poterono fare confluire nelle loro fila larga parte dei mezzi corazzati italiani abbandonati.

    Brossura, 17,8 x 25 cm. pag. 98 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    I reparti ungheresi durante la Seconda Guerra Mondiale – Vol. 1. 1938 – 1943

    19.90

    Eduardo Gil Martínez

    Le azioni delle forze corazzate tedesche durante la Seconda guerra mondiale sono ben note. Ciò che non è ancora stato raccontato con altrettanta precisione sono le azioni delle forze corazzate degli alleati della Germania. Se è vero che le loro prestazioni sono state in genere del tutto secondarie rispetto a quelle che hanno potuto permettersi le forze del Reich tedesco, occorre sottolineare le azioni delle forze corazzate ungheresi, che non solo sono riuscite a organizzare in sostanziale autonomia le proprie forze corazzate, ma hanno anche sviluppato una propria industria militare in grado di fornire armi ed equipaggiamenti alle proprie truppe.

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    I reparti ungheresi durante la Seconda Guerra Mondiale – Vol. 2. 1944 – 1945

    19.90

    Eduardo Gil Martínez

    Le azioni delle forze corazzate tedesche durante la Seconda guerra mondiale sono ben note. Ciò che non è ancora stato raccontato con altrettanta precisione sono le azioni delle forze corazzate degli alleati della Germania. Se è vero che le loro prestazioni sono state in genere del tutto secondarie rispetto a quelle che hanno potuto permettersi le forze del Reich tedesco, occorre sottolineare le azioni delle forze corazzate ungheresi, che non solo sono riuscite a organizzare in sostanziale autonomia le proprie forze corazzate, ma hanno anche sviluppato una propria industria militare in grado di fornire armi ed equipaggiamenti alle proprie truppe.

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    I soldati del papa. L’esercito pontificio negli ultimi anni del risorgimento

    25.00

    Luca Stefano Cristini

    Questo breve saggio sugli ultimi anni della storia dell’esercito del Papa, dal 1860 al 1870, si presenta in veste completamente rinnovata, con immagini inedite e un nuovo testo grazie alla collaborazione di Giancarlo Boeri e Paolo Giacomone Piana, le cui vaste raccolte e la profonda bibliografia hanno permesso di correggere molti errori e ingenuità derivanti dall’uso di fonti non sempre affidabili.Il principale supporto iconografico è costituito dai disegni eseguiti dal cav. Camillo Viviani ritraenti tutti i corpi armati pontifici nel fatale anno 1870 pontificie edita nel 1912 dall’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo. È un libro molto raro e le tavole di questo volume sono state riprese da un esemplare di proprietà dell’editore. In tal modo testo e immagini contribuiscono al fine che si prefiggono le collane uniformologiche della casa editrice: mettere a disposizione di tutti fonti essenziali la cui conoscenza è rimasta finora privilegio di pochi.

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    I soldati della divisione «Testa di morto». Storia della terza divisione SS Totenkopf

    29.00

    La SS Totenkopfdivision fu tra le Waffen SS (SS combattenti) la più fanatica e motivata unità della Seconda Guerra Mondiale. Nate come unità di guardia dei campi di concentramento si convertirono presto in unità di combattimento distinguendosi nel corso della guerra come i vigili del fuoco di Hitler, intervenendo nei luoghi di crisi del fronte orientale, spesso con le divisioni sorelle “Leibstandarte” e “Das Reich” dove si doveva bloccare un pericoloso sfondamento delle linee. Furono gli unici tra i reparti SS ad essere indottrinati secondo la religione pagana. Il libro ripercorre l’iter di formazione e di combattimento di questa unità. Numerose foto, mappe, organigrammi e tabelle.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 228 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    I soldati italiani con Napoleone 1796-1815

    39.00

    Subito dopo l’entrata di Napoleone in Italia, il 10 aprile 1796, le truppe francesi occuparono i territori sotto il dominio austriaco, ovvero il Ducato di Milano, i territori del Ducato di Modena e Reggio, e parte dello Stato della Chiesa, ossia Ferrara e Bologna. Con l’appoggio dei simpatizzanti italiani della rivoluzione (localmente chiamati “giacobini”) sorsero quindi nella penisola, tra il 1796 e il 1799, una serie di Stati repubblicani sul modello francese: Repubblica di Alba, Repubblica Anconitana, Repubblica Bergamasca, Repubblica Bolognese, Repubblica Bresciana, Repubblica Cremasca, Repubblica Astese, Repubblica Piemontese, Repubblica Reggiana, Repubblica Tiberina e Repubblica Ligure.contro l’Austria. Molte di queste repubbliche l’anno successivo si unirono nella Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Nacque proprio in questo ambito la bandiera tricolore italiana che prendeva ad esempio il tricolore rivoluzionario francese adottando i colori verde bianco e rosso. La repubblica diverra poi il Regno Italico sempre gravitante nella sfera napoleonica.

    Brossura, 20,5 x 25,5 cm. pag. 92 completamente illustarto con tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    I soldati lunghi – I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918

    29.00

    Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d’Italia. Fu un’indimenticabile grandiosa vicenda della Patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell’eroico sacrificio della nostra Fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda Brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d’artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l’epica storia dei nostri “soldati lunghi” durante la prima guerra mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 188 illustrato con varie foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    I valdesi in armi – Guerra e tattiche militari della resistenza Valdese nel ducato di Savoia dal 1655-1690

    27.00

    Tra il 1655 e il 1686, contro i valdesi si scatenarono ondate di persecuzioni, a cui opposero una caparbia resistenza all’interno dei territori in cui si erano insediati, che ormai andavano oltre quelli originariamente permessi dalla pace di Cavour. La resistenza si configurò come una serie intermittente di guerre civili, con esiti altalenanti per i valdesi. L’ultima persecuzione, quella del 1686, causò la diaspora di migliaia di valdesi verso i paesi protestanti in Svizzera, Germania e Olanda. Le ostilità ripresero nel 1689, quando i valdesi costituito un nuovo esercito sotto la guida del pastore Enrico Arnaud e organizzarono il cosiddetto “Glorioso Rimpatrio”, il ritorno dei valdesi nelle valli.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 116 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    I vichinghi in Italia. Dalla distruzione di Luni a Harald Hardrada

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Sui vichinghi esiste una vastissima letteratura, che copre ogni aspetto della vita e della storia dei popoli scandinavi dall’VIII al X secolo dopo Cristo. Meno conosciuto è il fatto che anche l’Italia venne toccata da guerrieri norreni: sia come pirati che come mercenari componenti la Guardia imperiale degli imperatori bizantini, i Variaghi. Dal sacco di Luni, Pisa e Fiesole ad opera dei Vichinghi di Hastein e Bjorn Ragnarsson nell’860- 861 alle imprese del futuro re di Norvegia Harald Hardrada e della Guardia Variega in Sicilia e nel Meridione, in questo libro per la prima volta viene narrata in modo storicamente e filologicamente impeccabile l’epopea italiana degli Uomini del Nord, il cui ricordo è sopravvissuto nelle saghe e nelle iscrizioni runiche, analizzando le testimonianze delle cronache e delle saghe medievali, le iscrizioni runiche sulle stele rinvenute i Svezia che menzionano la Puglia (Langobardia minor) e quelle sul leone del Pireo oggi a Venezia.

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    I volontari stranieri e le Brigate Internazionali in Spagna (1936-39)

    29.00

    Il 22 settembre 1938, nel mezzo dei furiosi combattimenti sull’Ebro, nella vana illusione di ottenere come contropartita il ritiro dei contingenti italiano e tedesco, il governo della Repubblica Spagnola comunicò la decisione di richiamare dal fronte tutti i volontari internazionali e chiese la costituzione di una commissione per controllare l’effettivo ritiro di tutti i combattenti stranieri. Con questo atto si chiudeva un’epoca e nasceva uno dei più straordinari miti del Novecento. L’avventura di quegli uomini viene qui riproposta per un contributo aggiornato alla storia militare, ricostruendo alcuni degli aspetti fondamentali delle unità combattenti, la formazione dei quadri ufficiali e cercando di capire fino a che punto l’ideologia contribuì alla disciplina delle unità.

    Brossura, 18 x 25 cm. pag. 72 con 43 illustrazioni b/n e 8 tavole a colori

    Stampato nel 2010 da Soldiershop

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    Il calderone delle streghe. La battaglia della sacca di Cherkassy gennaio-febbraio 1944

    35.00

    Gunther Jahnke

    Lo studio sulla Sacca di Cherkassy è un’analisi operazionale e tattica. Vi sono descritte la sequenza degli avvenimenti e lo sviluppo della situazione militare del fronte tedesco a sud di Cherkassy dal 28 gennaio al 17 febbraio 1944. Viene anche data un’ampia panoramica del quadro generale di ciò che avvenne tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 sul fronte dell’Heeresgruppe Süd, per assicurare una migliore comprensione del contesto della battaglia, che si distinse per drammaticità e svolgimento tattico dal resto degli eventi del fronte orientale. L’opera si sforza di dare una rappresentazione fattuale e quanto più esauriente possibile, grazie alla consultazione di una vasta mole di documenti d’archivio e fonti secondarie tedesche e sovietiche, diari di guerra delle unità coinvolte e testimonianze dirette di veterani. In appendice, numerose fotografie rare e inedite della battaglia, e la riproduzione delle mappe originali tedesche delle operazioni nella sacca

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    Il carro armato medio Sherman nel teatro bellico europeo

    19.00

    Dal D-Day alla fine delle ostilità, lo Sherman costituì la spina dorsale delle formazioni corazzate alleate impegnate nel teatro bellico dell’Europa Nordoccidentale, quello che gli statunitensi identificano con l’acronimo ETO (European Theater of Operations). Scopo del volume è quello di descrivere ma soprattutto di illustrare le principali versioni di uno dei più famosi carri armati della Seconda Guerra Mondiale, impiegato dagli eserciti alleati e pertanto dalle unità americane, britanniche, canadesi, cecoslovacche, francesi e polacche nelle battaglie combattute lungo il cammino che le avrebbe condotte dalle spiagge della Normandia al territorio del Reich

    Brossura, 17,5 x 25,4 cm. pag. 100 completamente illustrato con foto a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Il Comandante Umberto Bardelli. Una Biografia

    22.00

    Andrea Lombardi

    In questo libro, prima biografia della M.O.V.M. Umberto Bardelli (Livorno 1908 – Ozegna 1944), Ufficiale del Genio Navale, creatore e Comandante del Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia MAS, l’autore ricostruisce minuziosamente la carriera militare del Comandante Bardelli ed esamina nel dettaglio sin dagli esordi nella Regia Marina, che lo videro protagonista nell’allestimento e nelle crociere di numerosi Sommergibili nel 1930- 1940 e quindi ai suoi imbarchi in guerra come Direttore di Macchina, per i quali fu insignito di due Medaglie di Bronzo al Valor Militare e di una Croce di Guerra al Valor Militare. La seconda parte della biografia copre le sue attività dopo lotto settembre 1943, dalle sue missioni a Trieste e Pola all’arruolamento nella Decima Flottiglia MAS, il suo essenziale ruolo nella formazione del Battaglione Maestrale, poi Barbarigo, il Comando del Battaglione ad Anzio/Nettuno, l’organizzazione del 1 ° Reggimento F.M. San Marco della Decima MAS, sino alla sua tragica fine ad Ozegna.  Il libro e basato sulla consultazione di documenti d’archivio inediti, come lo stato di servizio del Maggiore G.N. Bardelli, di fonti contemporanee, come il raro volumetto “Il Comandante Bardelli”, edito nel luglio 1944, entrambi riprodotti interamente in appendice, e testimonianze dei famigliari del Comandante Bardelli e di veterani della X MAS.

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