Hazet 36. Sergio Ramelli. Storia di un omicidio politico

Pino Casamassima

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    Hazet 36. Sergio Ramelli. Storia di un omicidio politico

    18.00

    Pino Casamassima

    Tutto comincia con un compito in classe in una scuola di Milano. Il professore chiede agli alunni di descrivere un episodio che li ha impressionati. Sergio Ramelli, che da poco ha aderito al Fronte della Gioventù, scrive un tema sul primo assassinio effettuato dalle Brigate rosse: i terroristi erano entrati in una sede del Msi e avevano ucciso due uomini a sangue freddo. È solo un ragazzo di diciott’anni, ma a scuola le sue idee diventano un caso. Fino a che, il 13 marzo 1975, un commando di giovani militanti di sinistra lo aggredisce con una chiave inglese, la tristemente nota Hazet 36. Sergio Ramelli morirà dopo quarantasette giorni di agonia. A 50 anni dai fatti, i retroscena giuridici di questa tragedia vengono rivelati da Guido Salvini, il magistrato che insieme a Maurizio Grigo riuscì ad appurare le responsabilità individuali della squadra del servizio d’ordine di Avanguardia operaia, dopo che per anni le indagini avevano girato a vuoto. Mentre Pino Casamassima ricostruisce gli eventi – dall’antefatto al processo – attraverso testimonianze inedite, come quella della sorella della vittima. Come si arrivò alla scoperta del covo di viale Bligny? Cosa ha causato, un anno dopo, l’assalto al bar di largo Porto di Classe? Una potente rievocazione di un episodio che ha segnato la storia degli anni di piombo, capace ancora oggi di incendiare gli animi, e che tratteggia un affresco dell’Italia degli opposti estremismi. Senza sconti per nessuno

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    Piazza Loggia – Brescia 28 maggio 1974. Inchiesta su una strage

    18.50

    Il 28 maggio 1974 una bomba esplode in piazza della Loggia, a Brescia, uccidendo otto persone e ferendone oltre un centinaio. Cinque anni dopo piazza Fontana e alla vigilia della stagione più feroce del brigatismo, l’Italia intera si ritrova di nuovo in guerra, contro un nemico invisibile, che colpisce con le bombe e – in modo ancora più efficace – con l’arma temibile della paura. Quarant’anni dopo, la ferita di quella strage è ancora aperta, la ricerca di giustizia e verità ancora in corso, molte domande ancora senza risposta. Questo è un libro lungo quattro decenni: tanti quanti sono passati da quel giorno piovoso di maggio, in cui solo per caso Pino Casamassima, allora giovane segretario della Fgci di Salò, non era in piazza. Con l’aiuto di ricordi personali, testimonianze inedite e supportato dall’indispensabile e prezioso lavoro d’archivio l’autore ha ricostruito con efficacia narrativa e rigore documentario la storia della bomba di Brescia, partendo dalla morte di Silvio Ferrari avvenuta pochi giorni prima e considerata fino a oggi slegata dalla strage, fino a ripercorrere l’intero iter giudiziario.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. 360 + 8 pagine fuori testo con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Sperling & Kupfer

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    Salò. I seicento giorni della Repubblica Sociale Italiana

    20.00

    Pino Casamassima

    Dopo la caduta del fascismo nel luglio precedente, il 12 settembre 1943 Mussolini viene liberato dai tedeschi dalla prigionia sul Gran Sasso. Sei giorni dopo, dalle frequenze di Radio Monaco, il duce annuncia la costituzione del Partito fascista repubblicano, preludio alla nascita della Repubblica sociale italiana, poi conosciuta come di Salò per i comunicati diramati dall’agenzia Stefani da quella città del Lago di Garda. Per seicento giorni, fino alla Liberazione, l’Italia sarà spaccata in due, con il Regno al Sud nelle mani di Badoglio da una parte, e dall’altra il Nord della Rsi controllata dai tedeschi. Una guerra civile segnata dal periodo più crudele della nostra storia. A ottant’anni da quegli eventi, questo libro li ripercorre con un autore che nel territorio della ex Rsi vive da sempre.

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