Guida ai luoghi di Benito Mussolini. Da Predappio a Villa Torlonia

Persiani

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    Guida ai luoghi di Benito Mussolini. Da Predappio a Villa Torlonia

    9.90

    Pierluigi Moressa

    Un viaggio storico-culturale che svela tutti quei particolari scenari in cui hanno avuto luogo le tappe cruciali e salienti della vita di Benito Mussolini, ma anche della storia di un Paese. La narrazione, dal carattere divulgativo, chiara, rapida ed efficace conquista il lettore rendendolo davvero spettatore di una realtà forse non abbastanza comune e conosciuta, qui evocata attraverso le immagini fornite dalla guida fotografica che accompagna l’intero volume. Le descrizioni, le curiosità storiche e le informazioni aggiunte circa le attività turistico-culturali legate ai luoghi mussoliniani rendono un’immagine sempre più nitida lungo gli scorci delle città in cui Mussolini attraversò turbolenze personali e politiche

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    I rifugi antiaerei di Torino

    15.90

    Con la fine della Seconda Guerra Mondiale buona parte dei rifugi antiaerei costruiti per proteggere i civili dai bombardamenti vennero chiusi per motivi di sicurezza e smantellati per il recupero dei materiali utili in un piano di ricostruzione generale. Il loro ricordo diventò sempre più lontano nel tempo e nella memoria, e solo le testimonianze di chi visse gli anni di guerra, i lavori di trasformazione delle città e i documenti d’archivio hanno dato la possibilità di riscoprire, a distanza di decenni, alcune di queste strutture ipogee considerate perdute. Il libro analizza quanto messo in atto nella città di Torino dalle autorità sin dai primi anni Trenta in merito all’apprestamento dell’impianto dei ricoveri antiaerei, uno dei pilastri sui quali poggiava l’intero sistema per la protezione della popolazione contro i bombardamenti. Un’attenta analisi descrive le diverse categorie di opere protettive, le disposizioni per il loro allestimento e l’aggiornamento dei parametri di sicurezza sotto un profilo storico-tecnico, mettendo a confronto la documentazione d’archivio con le strutture studiate e rilevate ancora oggi presenti nel sottosuolo della Città.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 310 con numerose foto e disegni tecnici b/n

    Stampato nel 2018 da Persiani

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    L’aeronautica Caproni Predappio

    19.90

    AA.VV.

    Questo volume ricostruisce per la prima volta, in maniera sistematica e approfondita, la storia dell’Aeronautica Caproni di Predappio. Nel testo vengono affrontate tutte le tappe di quello che si rivelò essere un vero e proprio esperimento socio-culturale e industriale in pieno Ventennio Fascista: la fondazione dell’ebanisteria nel 1933, la sua trasformazione in fabbrica di aeroplani nel 1938, la nascita della MAP, la Società anonima Macchine Agricole di Predappio, e la sua triste fine con l’avvento della Seconda guerra mondiale. Per ricostruire le vicende di questa impresa, che giunse a occupare fino a 1.700 dipendenti, sono state fondamentali le poche fonti oggi rimaste, sparse in diversi archivi in tutta Italia.

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    L’imperatore prigioniero – Valeriano la Persia e la disfatta di Edessa

    20.00

    Nel 260 d.C. l’imperatore Valeriano viene catturato dal ‘re dei re’ Shapur I: finirà i suoi giorni in Persia in una vergognosa prigionia. Per i Romani è una catastrofe senza precedenti, ancor più terribile di quella avvenuta a Carre nel 53 a.C. Roma si trova così a dover affrontare la fase peggiore della crisi che affligge l’impero nel terzo secolo. I Persiani premono sui confini orientali, i territori dell’Europa occidentale sono sconvolti dalle incursioni delle popolazioni barbariche, mentre in tutto l’impero infuria la persecuzione dei cristiani voluta dall’imperatore, che vede in questa religione una minaccia per la tenuta dello Stato. La cattura di Valeriano provoca movimenti separatisti all’interno dell’impero stesso che portano l’usurpatore Postumo a creare un impero delle Gallie. Ancora più della disfatta di Carre, la fine ingloriosa di Valeriano peserà come una macchia indelebile nell’immaginario romano.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    La nascita delle truppe coloniali italiane

    24.90

    Vito Zita

    Il libro narra, con ampia documentazione d’archivio e un ricco apparato iconografico, la nascita e l’evoluzione delle truppe indigene che combatterono a fianco degli italiani in Africa. A partire dal 1885 si fece ricorso ai basci buzuk per poi giungere nel 1888 alla costituzione, sulla base di reclutamento volontario, dei quattro battaglioni regolari composti da ascari inseriti nell’organico del Regio Esercito con Regio decreto del 30 giugno 1889 n. 6215, che istituì il Corpo di Truppe indigene per i presidi d’Africa. L’autore scandaglia in modo sistematico le origini delle truppe coloniali italiane, ne sottolinea l’estrema importanza e ne segue sviluppo, struttura, simboli e impiego operativo. Il più grande merito è indiscutibilmente quello di scostare una pietra dalla tomba dell’oblio che per decenni è calato sulla storia delle nostre truppe coloniali.

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    La ritirata di Senofonte – Lo scontro tra greci e persiani al tramonto dell’età classica

    18.00

    L’Anabasi di Senofonte è la cronaca di una campagna di guerra redatta da un soldato che vi ha preso parte. Usando il libro come una guida, oltre che come testo storico, Robin Waterfield si è messo in viaggio lungo l’itinerario dei Greci. Il suo libro racconta al lettore particolari inediti e impressioni dal vivo: la dinamica delle battaglie, le sfide logistiche, ipotesi nuove sulle condotte dei protagonisti.

    Rilegato, 15 x 21 cm. pag. 334 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Giunti

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    Le guerre – Persiana vandalica gotica

    28.00

    Ultimo dei grandi storici classici e primo dei grandi storici bizantini, Procopio è stato funzionario al seguito di Belisario in Persia, Africa e Italia e spettatore dei fasti alla corte di Giustiniano. Questo libro ci restituisce il suo fedele racconto della serie di guerre che colpirono l’Impero nel VI secolo d.C. Ma Procopio si spinge ben oltre il semplice resoconto di imprese militari, tratteggiando usi e costumi dei popoli con cui venne in contatto e dipingendo i ritratti dei principali esponenti politici sulla scena. Un racconto che da una parte si arricchisce delle sue opinioni, mentre dall’altra tende alla qualità che dev’essere propria dello storico, l’imparzialità.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 847

    Stampato nel 2017 da Res Gestae

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    Le guerre greco-persiane 499-386 a.C.

    18.00

    Questo libro copre uno dei periodi cruciali della storia europea antica. La serie di guerre intercorse tra le città della Grecia classica e l’impero persiano giunse al culmine con la battaglia di Maratona, con quella delle Termopili e quella di Salamina. A raccontare in maniera epica e ineccepibile la storia di questi eventi, di grandi uomini e donne, della società e della cultura in cui vissero e a spiegare come e perché si giunse a questi scontri, per primo è stato Erodoto, il padre della Storia. Ed è lo stesso Erodoto a diventare la prima fonte di riscrittura in chiave moderna di quegli eventi da parte di uno degli storici del mondo classico più noti e apprezzati al mondo, in particolare nella sua specializzazione di carattere militare.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 122 con circa 30 foto a colori e b/n e 10 cartine

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    Le storie. Libro 7º: Serse e Leonida. Testo greco a fronte

    35.00

    Tutta l’Asia si muove per partecipare alla spedizione che il re di Persia, Serse, organizza contro Atene e la Grecia al fine di vendicare la sconfitta patita dal padre Dario. Del viaggio e dei popoli che lo compiono Erodoto fornisce una descrizione precisa e affascinante: dei luoghi, degli usi, dei costumi, dell’abbigliamento e degli armamenti delle diverse etnie. Per noi moderni, però, il centro del libro è la battaglia delle Termopili nell’estate del 480 a.C, che per primo Erodoto descrisse e che da più di due millenni è impressa nella memoria collettiva: quando, come recita un’iscrizione riportata proprio dallo storico, in quel passo tra i monti, «un giorno, contro tre milioni combatterono quattromila uomini dal Peloponneso»; resistenza, tradimento, aggiramento, ferocia e valore, vittoria e sacrificio sino all’ultimo istante: “Alla maggior parte di loro” scrive Erodoto dei momenti finali, quando i quattromila sono ridotti a trecento spartani, “le lance si erano ormai spezzate, ed essi uccidevano i Persiani con le spade. E in questo scontro cade Leonida, dopo essersi rivelato uomo valorosissimo e, intorno a lui, altri illustri Spartiati”. I Greci indietreggiano verso la parte stretta della strada e vanno ad attestarsi su una collina: «Questa collina si trova all’ingresso del passo, dove ora è collocato il leone di pietra in onore di Leonida. E qui, i barbari li seppellirono con i dardi, mentre si difendevano con le spade – quelli che ancora le avevano, – con le mani e con i denti – alcuni, inseguendoli di fronte e demolendo il muro di difesa, altri, circondandoli tutto intorno da tutte le parti”. Lo scontro tra Greci e Persiani deflagra in tutta la sua portata: è uno scontro tra civiltà, tra ideali opposti gli uni agli altri.

    Rilegato, 13,5 x 20,5 cm. pag. 713 con circa 10 cartine

    Stampato nel 2017 da Mondadori

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    Platea 479 a. C.

    18.00

    Greci e persiani si scontrarono a Platea in una delle più epiche battaglie dell’antichità: gli opliti greci guidati dallo spartano Pausania avevano davanti l’esercito di Mardonio, composto dalle tante etnie dell’impero persiano e da unità di mercenari. La seconda guerra persiana giungeva al culmine, Questo libro ricostruisce lo scontro in ogni dettaglio: illustrazioni, mappe e un costante riferimento alle fonti, specie ad Erodoto, consentono una panoramica completa tra i molti interessanti aspetti della battaglia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 128 illustrato con circa 61 foto a colori, 6 cartine e 4 tavole a colori

    Stampato nel 2016 da Goriziana

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    Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna

    24.90

    Jean Pascal Marcacci

    Le opere del Regime in Emilia-Romagna e lungo tutta la Linea Gotica furono guardate con stupore e ammirazione dagli occupanti anglo-americani. Gli italiani del nuovo corso le trattarono prima come prede belliche, poi cercarono di dare loro una nuova destinazione quali opere pubbliche, cercando di fare sparire inutilmente i segni e gli emblemi dei tempi in cui furono concepite e costruite, ovvero gli anni Trenta dello scorso secolo. Le opere pubbliche di pregevole fattura e pregio architettonico quali: ponti, dighe, acquedotti, ex case del fascio, caserme, colonie, stadi littori; ma anche palazzi pubblici sedi di prefetture, scuole, università, banche ed assicurazioni, stadi ed ippodromi, perfino qualche chiesa, sono arrivate a noi tutte ben riconoscibili. Questo saggio storico-fotografico vi guida fra tali opere e permette la loro riscoperta.

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