A colloquio col barone. Un’intervista inedita a Julius Evola (1973)

pensiero tradizionale

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    A colloquio col barone. Un’intervista inedita a Julius Evola (1973)

    10.00

    A cura di Rigenerazione Evola

    Non capita tutti i giorni di trovarsi davanti a un Evola poco ‘accademico’ e forse più ‘militante’, intento ad ascoltare pazientemente e supportare benevolmente chi, in ragione di quella pura sete di conoscenza e sana volontà di formazione interiore che solo i più giovani hanno, bussa alla porta del maestro e trova il coraggio di domandare. È questa la sensazione che abbiamo provato quando, qualche anno fa, il Gruppo di Heliodromos ebbe a darci in consegna la cassetta contenente il dialogo, probabilmente registrato sul finire del 1973, che qui riproponiamo in una trascrizione a cura di RigenerAzione Evola.

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    Abbiamo bisogno di una rivoluzione dello spirito

    14.00

    Natalia Melentyeva

    A un anno dall’assassinio di Darya Aleksandrovna Dugina Platonova (20 agosto 2022), la Comunità che si esprime attraverso le pubblicazioni di AGA Editrice ricorda con sentimento accorato la consimile Darya pubblicando una miscellanea del suo lascito culturale, a cominciare da quello mediato dalla madre Natalia, dalle testimonianze dei suoi amici italiani per finire con stralci delle anteprime dei suoi scritti di prossima pubblicazione: il Diario e la raccolta delle sue speculazioni filosofiche organizzate dal padre Aleksandr Dugin nel volume Ottimismo escatologico.

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    Alla ricerca delle origini

    25.00

    “L’idea che noi abbiamo delle nostre origini è una parte essenziale dell’idea che abbiamo di noi stessi”. Questo libro, indagine condotta al di fuori di ogni scuola e di ogni dogma, ci porta a scoprire che molte verità non sono affatto tali, ma costruzioni ideologiche. In particolare si possono avanzare seri dubbi sull’ origine africana della nostra specie; sulla leggenda secondo la quale le lingue e i popoli indoeuropei deriverebbero da agricoltori di origine mediorientale; sulla favola che la civiltà sarebbe nata in Medio Oriente nella Mezzaluna Fertile. Quest’ultima concezione può sopravvivere solo ignorando i grandi complessi megalitici europei spesso più antichi di millenni rispetto alle piramidi egizie e alle zigurrat mesopotamiche. Al contrario, alla base di tutte le grandi civiltà antiche, mediorientali, asiatiche si può riconoscere o un’influenza europea o un elemento europide, caucasico, bianco. Questa serie di menzogne che qui vengono contestate, ha lo scopo di deprimere l’immagine che noi europei abbiamo di noi. La questione è politica e la lotta per la verità sulle nostre origini non si può disgiungere da quella per il futuro.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 258

    Stampato nel 3020 da Ritter

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    Anarca

    13.00

    Giacomo Maria Prati

    Un grido di libertà, un libro esplosivo, un canto ardente Un nuovo assioma: Anarchia = Autarchia. Una selva abitata da molti spiriti: Ezra Pound e Stirner, Junger e Marx, Sandokan e Battiato, Woody Allen e il Situazionismo, l’Apocalisse di Cristo ed Eraclito, Carmelo Bene e Dioniso.E ricordiamo che tutti siamo anarchi o vorremmo esserlo o abbiamo almeno una volta nella vita voluto esserlo. Introduzione del Duca anarchico Piercarlo Bormida.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 156

    Stampato nel 2022 da AGA

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    Anni della decisione

    25.00

    L’intelligenza del traduttore ha voluto esplicitare il titolo di questo straordinario testo spengleriano. Non più “Anni decisivi”, come era stato proposto nella prima edizione italiana, ma “Anni della decisione”: una formula con cui più propriamente si esprime l’anima dello scritto di Spengler. Egli ritiene infatti che, nei tempi dei dissidi etnici, si consumi una battaglia campale per il senso degli equilibri mondiali, posto che le Nazioni siano,
    goethianamente, “idee”, ovvero: “forme interiori di una vita eminente che, con naturalezza e senza essere avvertita, si compie in ogni azione, in ogni parola”.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 234

    Stampato nel 1994 da Edizioni di Ar

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    Antikeimenos. Metafisica politica dell’Anticristo

    32.00

    Aleksandr Dugin

    Spiegare la metafisica dell’Anticristo: è questo l’obiettivo che Aleksandr Dugin si pone nel presente libro. Mettendo a sistema la storia delle religioni, la fenomenologia, l’etnosociologia e l’ontologia di una delle figure più narrate e tormentate, il nemico giurato di Dio in lotta per la distruzione dell’umanità e l’annientamento delle coscienze, l’Autore lascia aperta una domanda provocatoria ai lettori: sono forse giunti gli Ultimi Tempi narrati nell’Apocalisse?

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    Appunti per comprendere il secolo

    18.00

    Pierre Drieu La Rochelle

    “Ecco un testo di Drieu La Rochelle, scritto in un’epoca di crisi, che sarebbe bene prendere in considerazione. La nozione di decadenza, che ha così grande rilievo nella sua opera ed ha avuto tanto peso nella sua vita, in questo libro è messa in prospettiva: il movimento della nostra storia viene analizzato dal Medio Evo fino all’epoca attuale. Secondo Drieu, la separazione dell’anima e del corpo si trova all’origine di quell’indebolimento complessivo che è la decadenza. Il punto di riferimento è il mondo greco; il Medio Evo è l’età della costruzione; poi la Francia e l’Europa esauriscono le loro forze. Il disprezzo del corpo è l’errore fatale. Questa nuova edizione italiana, preceduta da un saggio introduttivo di Attilio Cucchi sulla “rivoluzione del corpo”, è impreziosita da un apparato iconografico dovuto a Cristina Gregolin, che riproduce le statue degli atleti presenti nello Stadio dei Marmi del Foro Mussolini

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    Athlos – L’atletica e il risveglio interiore dell’uomo moderno

    5.00

    Paolo Giachini

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 36

    Stampato nel 2006 da Raido

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    Bestie, Uomini, Dei – Il mistero del Re del Mondo

    21.50

    Il libro è un’opera dai molteplici aspetti: è un libro di viaggi; è una testimonianza del genocidio comunista dalle sue origini alle ultime lotte antibolsceviche condotte nel 1920-1921 agli estremi confini dello sterminato impero russo, in Mongolia; è la biografia di un personaggio ignorato e inquitante come il barone generale Ungern; è la rivelazione in Occidente del “mistero deimisteri”: il “Re del Mondo”. Avventura, politica, guerra, misticismo; battaglie fra mongoli, russi e cinesi; gli intrighi politici di tre diplomazie; la figura allucinata del barone Ungern; il mistero dell’Agartha; la profezia del Re del Mondo; le visioni dei Lama: l’autore ha saputo descrivere tutto questo assieme alla sua vicenda personale.

    Brossura, 21 x 16 pag. 240

    Stampato nel 2000 da Edizioni Mediterranee

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    Boschetto 125

    14.50

    Ernst Junger

    Nel 1918 Ernst Junger, ventitreenne, è tenente nella compagnia incaricata di difendere il “Boschetto 125” dall’assalto delle truppe inglesi. Con sé, infilato nel tascapane, ha sempre un quadernetto su cui annota “in diretta” le esperienze vissute. E da quegli appunti nascerà, sette anni più tardi, questo testo, un racconto smagliante e insieme una straordinaria testimonianza sulla guerra.

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    Brevi note sui simboli

    20.00

    Queste brevi note sono indirizzate sia a chi si avvicini per la prima volta a questo argomento sia a chi sia già più informato e trattano l’argomento simboli in linea con la tradizione sapienziale antica. L’opera, che non pretende di essere esaustiva ma solo di dare alcune indicazioni orientative, spiega lo studio del simbolo come ricerca di risalire al significato del segno originario, come percorso cognitivo personale.

    Brossura 13,5x 21 cm. pag. 114 con alcuni disegni b/n

    Stampato nel 2011 dall’Associazione Fonte di Connla

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    Cantos per Dasha. In onore del martirio escatologico di Darya Dugina

    12.00

    Rene-Henri Manusardi

    Il viaggio fondamentale dell’anima pura non finisce con la morte, ma inizia solo allora. Il libro di René-Henri Manusardi è una testimonianza di quanto ho detto. I pensieri su Dasha, i versi poetici a lei rivolti, le conclusioni filosofiche a cui lei ha ispirato l’autore, non sono ripetizioni, sono puro impulso creativo. Questa è la creazione vera. L’autore è ispirato dall’immagine stessa di Darya, che come una presenza sottile adombra le sue parole e le sue metafore. Vive attraverso la sua vita. Ci parla, attraverso i suoi versi. I fedeli dell’Amore sono fedeli della Tradizione. Nell’immagine di Dasha, le due vette coincidono, diventano una sola. L’immortalità non è un dato di fatto, dobbiamo crearla noi stessi, la nostra immortalità e quella di coloro che amiamo, di coloro che sono più alti e migliori che noi, di coloro che ci hanno preceduto, di coloro che hanno dato la vita per noi. La vera poesia è sempre una preghiera, e la preghiera di tutto è rivolta a ciò che vive. Vive per sempre”. (Dalla Prefazione di Aleksandr Dugin).

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    Cavalcare la tigre

    27.50

    Evola tratta in quest’opera del problema dei comportamenti che per un tipo umano differenziato si addicono in un’epoca di dissoluzione come l’attuale. Partendo da una decisaopposizione a tutto ciò che è residuale civiltà e cultura borghese, viene cercato un senso dell’esistenza di là del punto-zero dei valori, del nichilismo, del mondo dove “Dio è morto”. Il detto orientale “cavalcare la tigre” vale per il non farsi travolgere e annientare da quanto non sipuò controllare direttamente.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 228

    Stampato nel 2008 da Edizioni Mediterranee

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    Contro Il Monoteismo

    13.00

    Silvano Lorenzoni

    Un’opera volta a sviscerare il significato del monoteismo, le vie grazie alle quali si è imposto a livello mondiale, i nomi che ha assunto in questo percorso: dal giudaismo, al cristianesimo e all’islam, sino alle forme moderne del protestantesimo e del calvinismo, comprese le stesse espressioni ‘laiche’ del marxismo e del liberalcapitalismo. In appendice saggio sulla “religiosità animale”.

    Brossura, 17,5 x 24 cm. pag. 80

    Stampato nel 2006 da Ghenos

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    Cuore ribelle – La via senza ritorno d’un cavaliere moderno

    15.00

    Un uomo coerente fino in fondo: è questo il profilo che ci offre questo libro. Al di là del gesto estremo con cui concluse la sua esistenza, Dominique Venner ha veramente saputo guadagnarsi sul campo, sin dall’infanzia, il titolo di “cuore ribelle”. Poi, in età matura si è scoperto “storico per vocazione”, lasciando un fecondo catalogo d’opere controcorrente, dove la concisione della forma sa trasformarsi spesso in parole d’ordine riecheggianti lo stile lapidario degli scrittori classici. Dominique Venner non amava il reducismo. Furono solo le “ferite del passato” non del tutto sopite ad ispirargli la stesura di quest’opera, che risvegliava “un drago pericoloso per lo spirito”. Con l’utilizzo della tecnica dell’analessi (flashback), egli tratteggiò vicende vissute spesso sul filo del rasoio dai giorni dell’infanzia sino alla ricordata data di stesura del testo.

    Brossura 13,5 x 21 cm., pagg. 174

    Stampato nel 2019 da controcorrente

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    Dell’Eros cosmogonico

    20.00

    In questo volume, che segnò la rinascita per Bachofen nel secolo scorso, Klages, uno degli interpreti più intelligenti e profondi della cultura tedesca tra le due guerre, tracciò le linee fondamentali della propria gnosi pagana: l’estrema opposizione al mondo americano delle “marionette che si immaginano eroticamente libere”. Le parti principali dell’opera furono scritte per completare un corso di scienza del mito, e per farne un libro furono cancellati alcuni passi, adatti solamente a lettere o conversazioni private, e furono fatte delle considerevoli aggiunte per mostrare lo sfondo di questioni generali.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 188 con una foto b/n

    Stampato nel 2010 da Edizioni di Ar

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    Dioniso nel Terzo Reich. La democrazia etnica da Atene a Berlino

    27.00

    Luca Leonello Rimbotti

    “Esiste un’Europa borghese e liberale che ipocritamente afferma di voler rivendicare come proprie le radici del mondo “classico”, al fine di dare di sé una giustificazione meno ignobile delle speculazioni di un circolo di usurai.” Si tratta di un’usurpazione fondata sull’incultura e sul falso storico, due vecchi strumenti usati da sempre dai cosmopoliti. Il mondo greco antico avrebbe provato ribrezzo per una società come quella attuale liberale, fondata su inauditi sacrilegi: i diritti individuali, la metodica distruzione dell’identità popolare, il meticciato universale. Il mondo greco – Atene e Sparta in modo particolare – era tutto fondato sullo ius sanguinis e sulla synghèneia, cioè la comu liberazione La cultura, e l’uso rivoluzionario della cultura: ecco un’arma di liberazione dall’oscurantismo progressista, che oggi domina i popoli con la forzatura terroristica del pensiero unico.nità di sangue su cui si reggeva la polis.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2021 da Settimo Sigillo

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    Diorama filosofico. Raccolata completa degli articoli 1934-1943

    28.00

    Julius Evola

    Tornano finalmente disponibili tutti gli articoli di Evola pubblicati sulla rivista Diorama Filosofico tra il 1934 e il 1943. A parte il lavoro di direzione, il contributo personale di Julius Evola al Diorama Filosofico, terza pagina de Il Regime Fascista diretto da Roberto Farinacci, fu notevole: gli oltre ottanta articoli e quasi quaranta tra redazionali e commenti, alcuni dei quali, come da prassi, apparvero poi nei decenni successivi modificati e riadattati, sono stati finalmente raccolti da Cinabro Edizioni grazie al lavoro di ricerca e recupero di RigenerAzione Evola.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n. 21. Rivoluzione tradizionale e sovversione

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

     

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n. 22. Le due razze

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione N. 23. Impeto della vera cultura

    5.00

    I Dioscuri

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n. 24. Phersu maschera del nume

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n. 50. La Mistica dell’Uomo nuovo

    5.00

    Maurizio Rossi

    Con La mistica dell’uomo nuovo, Raido ricorda i sacrifici di Niccolò Giani e Berto Ricci nel loro ottantesimo anniversario. I Mistici furono esempio di intransigenza rivoluzionaria realizzata: la maggior parte di loro partì volontaria e cadde al fronte. Nella loro carne il mito si è fatto nuovamente storia: sacrificio che rappresenta, per noi posteri, l’affermazione sovrana della coerenza e la negazione assoluta del compromesso borghese.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione. Il coraggio di essere donna. Riflessioni sulla donna, la Tradizione e il mondo moderno

    5.00

    Cuib Femminile di Raido

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

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    Documenti per il Fronte della Tradizione. La donna e l’amore nella via del cavaliere

    5.00

    Mario Polia

    Nella serie “Documenti per il Fronte della Tradizione” (agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido) che propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti; libretti che si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale, Mario polia affronta il tema del rapporto tra il cavaliere e l’amore.

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    Dugin e Platone

    24.00

    Lorenzo Maria Pacini

    Esiste una filosofia politica nella tradizione neoplatonica?. Uno strumento per comprendere il pensiero di Aleksandr Dugin, il “filosofo più pericoloso del mondo”: è ciò che desidera essere questo libro, che l’Autore propone con un linguaggio fra l’academico e il divulgativo, in modo da rendere accessibile la filosofia di uno degli autori più noi e controversi del presente. Partendo dal pensiero di Platone, l’Autore mette in luce i meccanismi del pensiero duginiano, descrivendone le chiavi essenziali e i fondamenti filosofici, per poi addentrarsi nell’analisi degli elementi della QUARTA TEORIA POLITICA, ovvero l’opera magna di A. Dugin. Un percorso di conoscenza e consapevolezza che viene proposto ai lettori con una consegna finale: mettere a frutto la sapienza ricevuta per fare la propria parte in questo mondo.

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    Ellenismo e cristianesimo

    13.00

    Paul Le Cour

    In “Hellénisme et Christianisme”, testo del 1943, per la prima volta tradotto in lingua italiana, Paul Le Cour riprende, sviluppate e ricondotte ad una visione più classicistica, alcune della argomentazioni già proposte dal de Lafont circa la migrazione di popoli di origine celtica verso l’Asia Minore, la Siria e la Palestina. Al tempo di Gesù la Galilea era abitata da popolazioni che, secondo la dominante visione giudaica, erano state “contaminate” dai vicini popoli di religione pagana, anche se sarebbe più corretto ipotizzare che queste avessero soltanto mantenuto qualche vago ricordo delle antiche tradizioni. I Galilei erano, infatti, invisi ai giudei per il fatto che i primi non leggevano correttamente le sacre scritture, a causa di un difetto di pronuncia evidentemente provocato dalla differente origine etnica. Gesù era quindi un gallo? Un nordico discendente degli Iperborei, di cui avrebbe insegnato la dottrina, adottata anche dalla cultura ellenistica? La venuta di Cristo – così come rammentato da Sant’Agostino – è servita allora a ricordare agli uomini la religione degli Antenati, quella Tradizione Primordiale che, già all’epoca del Salvatore, era stata abbandonata?

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    Ernst Junger – Il combattente l’operaio l’anarca

    12.00

    Julius Evola scopre, interpreta e racconta Ernst Jünger, testimone dello scorso secolo. Due giganti del Novecento che sembrano appartenere ad un medesimo disegno dello spirito, complici di quella tensione verso l’alto che si manifesta nel sodalizio ideale delle intelligenze scomode e non allineate. Un viaggio inedito nell’opera jungheriana, capace di alimentare suggestioni ancora attualissime attraverso un’attenta analisi dei suoi capolavori: Nelle Tempeste d’acciaio (1920), L’Operaio (1932) e Il Trattato del Ribelle (1951). Un viaggio che ci racconta lo Jünger soldato, operaio ed anarca, restituendoci anche elementi importanti del pensiero evoliano: dal “realismo eroico” alla volontà di affrontare la pace con un clima interiore da guerra, dal concetto di élites posto su di un piano esistenziale e non solo economico-intellettuale alla differenza fra libertà da e libertà per qualcosa, dalla dicotomia Ordine-Partito alla fortunata formula del veleno che si trasforma in farmaco.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 166

    Stampato nel 2017 da passaggio al Bosco

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    Ernst Junger – Terrore e libertà

    18.00

    “Certi valichi e certe mulattiere si scoprono soltanto dopo aver fatto una lunga salita. Si è ormai giunti a una nuova concezione del potere, a brutali condensazioni dagli effetti immediati. Per opporsi a esse è necessaria una nuova concezione della libertà, ben lontana dagli sbiaditi concetti che oggi vengono associati a questa parola. Ma ciò presuppone che non ci si accontenti di salvar la pelle, e anzi si sia disposti a rischiarla.”

    Che ne è della libertà del singolo nell’epoca della guerra infinita al terrore, della prevenzione come sistema di pensiero e nella società planetaria della produzione del lavoro? C’è ancora spazio per la pace, la bellezza e la felicità nell’era della pianificazione della vita? L’autore risponde a queste domande confrontandosi con il pensiero di uno dei più grandi interpreti della cultura europea del XX secolo, Ernst Jünger; in questo volume la sua visione del lavoro, della tecnica e della guerra si rivela come un imprescindibile punto di riferimento per chiunque non voglia arrendersi alla normalizzazione globale del pensiero e dell’azione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 270 foto b/n

    Stampato nel 2007 da AgenziaX

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    Ernst Junger. Il volto della tecnica

    15.00

    Michele Iozzino

    Il compito dell’uomo nell’era della mobilitazione totale e del nichilismo è quello di conquistarsi uno spazio di libertà contro il dilagare del nulla e dominare spiritualmente il mondo delle macchine. In sostanza, dare un volto alla tecnica. Una sfida a cui non si è sottratto Ernst Jünger, anima ardita del XX secolo, il quale attraverso la sua vita e la sua esperienza di guerra, così come nella sua vastissima produzione letteraria, ha tentato di dare una risposta a questa domanda abissale

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    Ernst Junger. L’Anarca dal cuore avventuroso

    10.00

    AA.VV.

    Non conosci Ernst Jünger? Non sei un lettore disposto ad impegnarti sui poderosi volumi scritti dall’Autore o sui testi curati dai suoi esegeti? Questo agile libretto ti consente di conoscere Ernst Jünger e farti un’idea degli argomenti da lui trattai. Sai che Jünger è considerato tra i massimi scrittori e pensatori tedeschi del Novecento, il cui merito risiede soprattutto nell’analisi (e nella critica) della modernità, campo in cui le sue potenti intuizioni ne fanno, fra l’altro, uno degli intellettuali più discussi del XX secolo? Se di Jünger poco o nulla sai, queste pagine ti consentono di colmare agilmente la lacuna. Questo libretto è concepito per offrirti una prima elementare guida alle sue opere con le quali – tra l’altro –l’Autore definisce le figure dell’Operaio, dell’Anarca e del Ribelle, soggetti attrezzati per resistere e combattere i nefasti veleni della modernità.

    Brossura, 10,5 x 17,5 cm. pag. 129

    Stampato nel 2021 da AGA

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    Ernst Junger. L’Europa cioè il coraggio

    15.00

    Questo lavoro collettivo è un doveroso tributo al grande autore tedesco, meglio, europeo, e insieme una chiave interpretativa al pensiero di questo contemplatore solitario, che attraverso un intero secolo di ferro e fuoco, ed è al contempo guerriero, entomologo, filosofo, osservatore minuzioso, astronomo e sismografo dei nostri tempi. Proprio per sottolineare la dimensione europea di Junger il libro offre scritti di autori provenienti da diversi paesi del Vecchio Continente, comprenso uno contributo originale di Alexandr Doughin dalla Grande Madre Russia, e un saggio dello spagnolo de Esteban sullo spinoso argomento della sperimentazione di droghe.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 250

    Stampato nel 2003 da Società Editrice Barbarossa

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    Ernst Junger. Un dandy nelle tempeste d’acciaio

    4.99

    Nicolaus Sombart

    Coscienza stilistica della Germania»: così Nicolaus Sombart, figlio del più celebre Werner, definì uno Jünger ormai centenario, già entrato a pieno titolo nel panteon della grande letteratura novecentesca. Lo fece in un fulmineo e chirurgico ritratto, uscito su «Der Tagesspiegel» il 29 marzo 1995 e qui tradotto per la prima volta in italiano. Lo scrittore vide nel Contemplatore Solitario uno dei prediletti figli del (suo) secolo, di cui seppe indossare tutte le maschere e percorrere ogni svolta epocale. Aggiungendovi un dettaglio, mai messo a fuoco dalla critica: l’idea di un dandismo inteso come distinzione interiore, resa stilistica di sé, sovrana indipendenza dal potere e dalla Storia. Anarca, ribelle, soldato e dandy, a proprio agio nelle tempeste d’acciaio della Prima guerra mondiale e in quei territori dove il tempo naufraga: ecco lo Jünger dipinto da Sombart, impegnato in un’ininterrotta battaglia combattuta su un fronte anzitutto interiore.

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    Etnosociologia

    44.00

    Alexsandr Dugin

    Con questa monografia, Aleksandr Dugin introduce il Lettore a una disciplina indipendente e originale, un modello teorico e al contempo un metodo di indagine alternativo alla sociologia classica. L’etnosociologia si prefigge di leggere le società umane – dalle più semplici alle più complesse, siano esse arcaiche o moderne, orientali o occidentali – alla luce dell’ethnos, assumendo cioè che esse rappresentino tutte diversi ordini di sofisticazione di ancestrali strutture etniche (l’ethnos o koinema) le quali, anche quando non osservabili esplicitamente, continuano a esercitare la loro influenza in modo implicito nell’assetto sociale. Dopo essersi soffermato sulla terminologia di base e sugli autori da cui hanno preso avvio le principali scuole di etnosociologia, nel secondo tomo l’Autore tratteggia un dettagliato quadro del suo originale modello teorico, descrivendo i tratti fondamentali della società etnica e esaminando le strutture delle società post-etniche o storiche.

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    Eurasiatismo: logos, eidos, simbolo, mito

    20.00

    Rustem Vakhitov

    Questa pubblicazione è dedicata all’eurasiatismo degli anni Venti, una tendenza intellettuale originale della prima ondata di emigrazione russa, che è ancora di grande interesse per gli studiosi e per il pubblico russo in generale. L’autore si sofferma sulle idee dei fondatori dell’eurasiatismo, Nikolai S. Trubetskoij e Pëtr N. Savitskij, e mostra come l’eurasiatismo sia emerso come risultato della loro interazione intellettuale, da quale “materia” ideologica sia stato assemblato e cosa unisca le opinioni dei diversi rappresentanti della corrente. La monografia offre per la prima volta una critica al programma metodologico positivista negli studi sull’eurasiatismo e all’uso del metodo dialettico nella versione del filosofo russo Aleksej F. Losev, che permette all’autore di sollevare temi insoliti per la letteratura eurasiatica come il logos, l’eidos e i miti dell’eurasiatismo.

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    Freikorps – Lo spirito dei Corpi Franchi

    16.00

    Ernst von Salomon

    In questo interessante saggio di Ernst von Salomon ritornano tutte le avvincenti vicende dei Freikorps, gli indiscussi protagonisti dell’epopea eroica della feroce guerra civile che insanguinò la debole Repubblica di Weimar. Riemergono le gesta leggendarie e lo spirito delle loro più spregiudicate unità, come il Freikorp Oberland, la Brigata Ehrhardt e la Schwarze Reichswehr di Albert Leo Schlageter. Reduci dalle trincee della Prima Guerra Mondiale, umiliati nell’orgoglio dal trattato di resa di Versailles e rabbiosi nei confronti della democrazia affaristica di Weimar, i combattenti si ritrovarono a fare fronte comune con gli studenti e i lavoratori, ardentemente desiderosi di poter continuare una guerra, della quale non si sentivano gli sconfitti. Continuarla sia nel fronte interno contro le insurrezioni bolscevico-spartachiste, come anche sul fronte esterno a difesa dei territori tedeschi situati ai confini orientali dell’Alta Slesia, in Curlandia e in Lettonia che essendo rimasti totalmente sguarniti all’indomani della fine del conflitto erano diventati facile preda delle mire annessionistiche dei paesi confinanti. Per poi continuare a battersi nel territorio della Ruhr, nel 1923, contro le truppe di occupazione francesi che provocatoriamente erano state inviate per ritorsione contro il mancato pagamento degli onerosi debiti di guerra e ancora instancabilmente cospirare contro il governo di Weimar. I lanzichenecchi dei Freikorps si lanciarono entusiasticamente in una loro guerra di liberazione nazionale e sociale che contestualmente faceva emergere una nuova e formidabile identità collettiva, di gruppo, cementata dalla radicale espressione militante di un nazionalismo rivoluzionario visto come una militarizzazione delle istanze politiche e ispirato alle idee del “socialismo prussiano”. Soprattutto trovarono una identità forte, virile e cameratesca vissuta come forma e percorso necessari per ritrovare la stima di sé, l’orgoglio e l’onore che erano stati traditi dai politicanti e dai borghesi.

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    Freund Hein – La morte

    20.00

    Freund Hein, ovvero “amico Hein” (dove Hein è l’abbreviazione di Heinrich, Enrico, nome molto diffuso tra i Paesi di lingua tedesca), è l’espressione che in Germania veniva data alla morte, per personificarla; e che venne utilizzata fin dal XVII secolo e rimase in uso fino agli inizi del secolo scorso. Spesso Freund Hein era immaginato come un menestrello spettrale: uno scheletro che suonava il violino ed eseguiva una Totentanz (una “danza macabra”), accompagnando il defunto verso il mondo dei morti. Ed è proprio enfatizzando al massimo il concetto di “amico” che Wulf Sörensen – nom de plume dello scrittore che fu anche il fondatore della Nordland-Verlag, una delle principali Case editrici durante il periodo nazionalsocialista – scrive questo Freund Hein, questo suo libro dedicato alla morte. A completamento dell’opera di Sörensen, e per meglio cogliere l’ambiente culturale in cui egli si muoveva, una postfazione dedicata alla storia – dalla nascita nel 1933 fino al 1945 – della Nordland-Verlag, di quella che oggi viene solitamente definita la “Casa editrice della SS” per il suo percorso che va di pari passo con quello dell’Ahnenerbe.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 128 con alcuni documenti e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Thule Italia

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    Friedrich Nietzsche

    7.00

    Alfred Rosenberg

    Il 15 ottobre 1944 a Weimar il Reichminister Rosenberg ricorda Nietzsche nel primo centenario della nascita. In questa sentita commemorazione Rosenberg intravede nel filosofo di Rocken il “pensatore esistenziale”, colui che, da buon europeo, ha sfidato il destino e il tempo per una diversa Europa ancora da costruire. E’ quindi l’uomo Nietzsche il centro dell’allocuzione.

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    Friedrich Nietzsche. L’uomo in rivolta

    15.00

    Luca Leonello Rimbotti

    In un mondo in sfacelo, in cui l’identità, la cultura e la vita stessa dei popoli sono direttamente minacciati dalla deformazione globalista, avere dei punti fermi appare decisivo. Friedrich Nietzsche, per intere generazioni di Europei, ha rappresentato la forza di un pensiero identitario a grande intensità, fanaticamente avvinto alle radici iperboree e a quella Grecia delle origini che egli riteneva una civiltà superiore. Il filosofo tedesco  suscita la necessità di reagire, di rianimare miti e simboli, di attivare volontà e decisione: dalla figura del Superuomo alla Volontà di potenza e dalla selezione dei migliori alla rigenerazione dell’uomo europeo dal punto di vista antropologico, culturale ed etico.

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    Geometria Sacra ed Astronomia nel Mondo Celtico Padano-Alpino

    20.00

    Sul territorio padano-alèino, inteso come la regione abitata durante l’età del ferro dalle popolazioni di gruppo celtico prima golasecchiano e successivamente gallico, si possono rilevare inequivocabili tracce inerenti all’esistenza di luoghi sacri costruiti applicando tecniche geometriche e astronomiche, testimoni di una notevole abilità operativa e di conoscenze tipicamente celtiche. In questo volume vengono presi in esame alcuni di questi siti come il cosiddetto “Grande Cerchio” di Trecamini-Ravona, il nemeton ellittico di Milano, il “Triangolo dei Celti” pliniano in Val d’Intelvi e il sito circolare multivallato di Monte Giove nell’area del Verbano – Cusio – Ossola. Infine gli ultimi due argomenti dell’opera riguardano una semplice procedura operativa utilizzata dai Druidi per materializzare sul terreno le direzioni solstiziali solari e alcuni cenni di Geometria Frattale nell’arte celtica.

    Brossura 13,5 x 21 pag. 398 diverse fotografie b/n

    Stampato nel 2012 da Fonte di Connla

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    Giacomo Boni. Scavi, misteri e utopie della terza Roma

    26.00

    Sandro Consolato

    Giacomo Boni segnò la storia dell’archeologia romana con scoperte nel Foro e sul Palatino che lo resero celebre in tutto il mondo. Figura originalissima e poliedrica, nazionalista mistico e nostalgico del paganesimo, inseguì l’utopia di una Terza Roma che ridesse un primato all’Italia nel mondo, avvicinandosi prima a Crispi e Sonnino, poi a Mussolini, il che contribuì, unitamente a già preesistenti pregiudizi nei suoi confronti da parte del mondo accademico italiano, ad obliarne a lungo la figura. Nel quadro della riscoperta e rivalutazione di Boni iniziate con il nuovo secolo, il saggio di Consolato si segnala per l’unire il rigore scientifico alla capacità di rendere comprensibile e appassionante a un vasto pubblico colui che fu chiamato anche “il Mago del Palatino”.

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    Gli eroi

    20.00

    La storia non è il racconto di fatti e memoria di date: è, invece, quella fatta dai grandi uomini guidati dalla potenza evocatrice dei valori spirituali. Dante, Cromwell, Maometto, Napoleone: uomini politici e riformatori religiosi, condottieri e poeti sono i veri e gli unici protagonisti del rinnovamento dell’umanità. Solo nel culto degli eroi essa può ritrovare i valori più autentici. Introduzione di Luigi Iannone.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 362

    Stampato nel 2018 da Oaks

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    Guerra e guerrieri

    8.00

    “La guerra è l’evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo”. Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto “Guerra e guerrieri”, un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l’autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi “Guerra e guerrieri”, oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all’immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A “Guerra e guerrieri” segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l’uomo deve aspirare come sua unica salvezza.

    Brossura 11 x 17 cm. pag. 74

    Stampato nel 2012 da Mimesis

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    Hic et Nunc. Interista ad Aleksandr Dugin

    12.00

    Luigi Tedeschi (a cura di)

    Secondo Dugin possiamo organizzare o proporre l’ultima rivoluzione del sacro, il ritorno del sacro. Qui ed ora. All’esortazione partecipano, con loro considerazioni, alcuni interlocutori del pensiero dughiniano, a volte approvandone l’analisi o criticandola ma sempre con considerazioni propositive. In questo modo l’intervista (a cura di Luigi Tedeschi – direttore di Italicum) diventa un progetto, una opportunità per essere protagonisti in questa fase di evoluzione dell’umanità. Prefazione di Rainaldo Graziani. Interventi di Eduardo Zarelli, Adriano Segatori, Liuca Leonello Rimbotti e Marco Della Luna.

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    I miti nordici

    30.00

    Verso la fine dell’VIII secolo la storia conosce nuovi protagonisti: i Vichinghi. Il mondo “civile” viene infatti sorpreso e sconvolto dalla comparsa, sulle coste britanniche, di predoni del mare provenienti dal Nord dell’Europa. Sono le prime avvisaglie di una serie crescente di incursioni e di imprese grazie alle quali questi uomini raggiungeranno terre ignote e lontane. Abilissimi navigatori, sagaci commercianti, predatori spietati, guerrieri pressoché invincibili, i Vichinghi hanno potuto custodire e trasmettere per secoli l’eredità culturale dei loro avi. A questo retaggio di tradizioni è dedicato il presente volume, che pone al centro del proprio interesse il patrimonio mitologico delle popolazioni nordiche.

    Brossura pag. 728

    Stampato nel 2008 da Longanesi

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    I sentieri della tecnica. Spirito faustiano, transumanismo, futurismo

    20.00

    Stefano Vaj

    La “questione della tecnica”, come discussa ad esempio da Heidegger, Gehlen e Spengler, resta la questione cruciale che interroga la peculiare storicità della nostra specie, più in particolare della nostra cultura, e ancora più in particolare della nostra epoca. Ma nelle possibili svolte tecnologiche che si prospettano per il nostro futuro entra altrettanto in gioco quali saranno effettivamente realizzate, quando, come e da chi. Chi le controllerà e per che scopi. Come pensare le trasformazioni che potrebbero comportare nel mondo, anche ai fini di quella mutazione postumana e prima ancora postumanista che ci viene additata da Nietzsche e Marinetti. Cosa rappresentano e comportano le forze e le idee che da sempre si oppongono a ciò che nei paradigmi contemporanei è rappresentato da Icaro e da Prometeo, da Faust e da Mafarka. Atraverso una riflessione coerente sviluppata per decenni in studi e interviste, post ed articoli, l’autore disegna uno scenario che provoca il lettore a prendere posizione e a pensare sino in fondo le conseguenze di scelte che non possono essere più ignorate.

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    Il ciclo dell anno

    15.00

    Quest’opera, prendendo spunto dal calendario celtico, cerca di dare una traccia del percorso sacro del tempo nella Tradizione europea, scandito da fattori astronomici e climatici. Il ciclo annuale è l’elemento fondamentale dell’ordine e della vita sulla terra, la nascita dell’anno è stata la nascita stessa del nostro mondo, e purtroppo all’uomo moderno sfuggono la sacralità e vitalità fondamentali, insite nel ciclo annuale, cui bisogna armonizzarsi. L’essenza delle celebrazioni antiche – di cui qui ne vengono prese in considerazione otto -, punti nodali di influssi celesti, appuntamenti cosmici imperdibili, discende proprio da questo ritmo e da queste fasi.

    Brossura 16 x 23,5 cm. pag. 148 con alcuni disegni b/n

    Stampato nel 2011 dall’Associazione Fonte di Connla

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    Il conflitto tra il cristianesimo primitivo e la civiltà antica

    17.00

    Louis Rougier

    Fu totale lo scontro fra la civiltà antica, greca o romana, e il cristianesimo primitivo. Nei primi secoli della nostra epoca, conflissero due concezioni del mondo totalmente differenti. La saggezza ellenica poneva il fine della vita umana nella conoscenza, fondando così la logica, la rivoluzione cristiana considerò la sete di conoscenza tipica degli antichi come una vana curiosità. Il greco difendeva sempre la propria città e le proprie tradizioni, il cristiano era un credente e non un cittadino. La terra era considerata un luogo di passaggio, senza legami e riferimenti culturali. In ogni settore, i due mondi erano opposti e si contrastavano. Gli antichi valori venivano combattuti e trasmutati. Dal punto di vista cristiano era più importante la semplicità della mente che l’inquietudine del pensiero, la povertà della ricchezza, la meditazione che la volontà di intraprendere.

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