La guerra in Hegel

pensiero politico

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    La guerra in Hegel

    12.00

    La guerra, il più sconvolgente, cruento e doloroso degli eventi umani, è stato oggetto di interpretazioni mitologiche, letterarie e filosofiche sin dall’antichità. La riflessione polemologica viene pertanto a saldarsi con i capisaldi del pensiero politico ed etico sia nella sua declinazione tardo illuministica sia nella sua declinazione idealistica. Hegel raccoglie in qualche modo il frutto delle dottrine kantiane e fichtiane e inserisce la riflessione sulla guerra, sviluppata enormemente in piena autonomia, all’interno della sua speculazione giovanile e del suo sistema. La guerra, per il suo carattere dialettico e la sua natura totalizzante, diventa per il filosofo tedesco un elemento irrinunciabile a cui fare continuamente riferimento, dalle opere giovanili agli approfondimenti berlinesi delle singole parti del sistema

    Brossura, 11 x 17 cm. pag. 124

    Stampato nel 2018 da AlboVersorio

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    La lotta delle razze

    28.00

    Ludvig Gumplowicz

    Poco noto al grande pubblico dei lettori italiani Gumplowicz risulta essere ancora oggi centrale per gli studi degli antropologi, sociologi e, appunto etnosociologi perché, come nota Aleksandr Dugin nella sua opera Etnosociologia (AGA Edizioni 2021), non solo Gumplowicz ha il merito di aver introdotto il termine “etnosociologia” nella «prima fase di istituzionalizzazione della scienza sociologica» ma, nel campo dell’etnosociologia, è stato e resta la figura chiave. In questo libro, scrive Gumplowicz, «vedemmo come la lotta razziale per il dominio, attizzata attraverso sentimenti naturali di ostilità per lo straniero, di odio e di ripugnanza, e sempre vivacemente mantenuta, aprì il cammino a ogni sviluppo sociale complessivo, che produsse i fenomeni culturali più grandiosi, nuovamente attraverso le comunità sociali e gli ordinamenti di dominio più variegati, ininterrottamente sui più diversi punti della terra e nelle più diverse epoche storiche».

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 360

    Stampato nel 2021 da AGA

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    La macchina per uccidere. Biografia definitiva di Che Guevara

    20.00

    Nicolas Marquez, lo scrittore argentino che più conosce ed ha studiato la vita e l’opera del Che, con appassionante narrativa e spaventosa documentazione racconta la vera biografia che la dittatura del politicamente corretto cerca di nascondere su Guevara. Qui il lettore non troverà il racconto narrativo dell’idealista “simpatico”, così osannato da magliette, ornamenti e striscioni (fortuna dei souvenir da contestazione, a consumo del buon progressista da manuale), ma il vero Che Guevara in tutta la sua intricata e tenebrosa dimensione. “La macchina per uccidere” costituisce l’opera più fedele e provocatoria mai scritta sul personaggio in questione, che ne fa un testo di lettura imprescindibile ed indispensabile per chiunque voglia sfuggire dalla propaganda dominante.

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    La nascita degli Stati Uniti d’America – Dichiarazione d’Indipendenza ed esordio sulla scena internazionale

    46.00

    Le tre parti che compongono questo libro ripercorrono la storia degli Stati Uniti dall’epoca della colonizzazione, attraverso la fondazione della nazione, sino alla guerra anglo-americana del 1812-1815. Nella prima parte, di Giuliana Iurlano, sono studiati i concetti basilari che, durante la lunga fase della colonizzazione e sulla scorta del pensiero di Spinoza, costituirono la base filosofica della Dichiarazione d’Indipendenza, con un accento particolare posto sul problema della continuità o rottura tra essa e la Costituzione americana. Nella seconda parte, sempre Giuliana Iurlano analizza il pensiero politico di George Washington e gli esordi della politica estera americana tra neutralità e impegno nello scenario internazionale, sino alla guerra contro i corsari islamici del Nord-Africa ai tempi di Thomas Jefferson. Nella terza parte, di Antonio Donno, si ricostruiscono infine le origini, gli sviluppi e le conclusioni della guerra tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti del 1812, che gli americani, alquanto enfaticamente, definirono la “seconda guerra d’indipendenza”.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 386

    Stampato nel 2017 da Franco Angeli

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    La politica pura – Il laboratorio di Gianfranco Miglio. Atti del Convegno

    28.00

    Nel corso della sua carriera Gianfranco Miglio (1918-2001) percorse sentieri inesplorati e formulò ipotesi eterodosse, muovendosi progressivamente dallo studio delle origini del diritto internazionale alla storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, fino alla Begriffspolitik: una «politologia concettuale» ispirata a grandi maestri come Tönnies, Weber, Mosca, Pareto e Schmitt, oltre che ai classici esponenti della tradizione del realismo politico. La libertà che sperimentò nel suo laboratorio teorico lo fece apparire a lungo come un personaggio scomodo, irritante e solitario. Ma è forse proprio quella libertà a fare oggi di Miglio una sorta di moderno classico. A cento anni dalla nascita, questo volume esplora le molteplici direzioni in cui si mossero le ricerche dello studioso comasco. Le voci di Bassani, Cacciari, Campi, Colombo, Duso, Galli, Leonida Miglio, Ornaghi, Palano, Parsi, Schiera e Tronti tornano così a valorizzarne le intuizioni e l’audacia prospettica, pur senza esitare a segnalarne i nodi problematici e le ambivalenze. Forse proprio l’eterogeneità delle letture dimostra quanto l’eredità di quell’avventura intellettuale si riveli ancora preziosa. E come il laboratorio di Gianfranco Miglio, il nitore delle sue eleganti costruzioni e l’edificio incompiuto della sua «teoria pura» della politica continuino a offrire formidabili sollecitazioni.

    Brossura, 16 x 22 cm. pag. 322

    Stampato nel 2019 da Vita e Pensiero

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    La quarta teoria politica

    28.00

    La Quarta Teoria Politica si può dire costituisca la principale opera teoria del filosofo e saggista Aleksandr Gel’evic Dugin, esponente di spicco del neo-eurasiatismo. Non si presenta tanto come un sistema filosofico o un’ideologia preconfezionata, quanto come un contributo alla critica contemporanea al liberalismo. In questo senso, è già diventato un classico tradotto e diffuso in più lingue. Dugin postula la sua “quarta teoria” distinguendola dalle tre principali ideologie della modernità – il liberalismo, il comunismo e il fascismo – sostenendo la necessità di un loro superamento per opporsi al neo-liberalismo egemone nella postmodernità. Egli invita a riscoprire valori come la giustizia sociale, la comunità di popolo, la libertà della persona nell’ottica di un nuovo progetto culturale. Il filosofo russo propone così la riscoperta di un nuovo soggetto politico, il concetto heideggeriano di Dasein (Esserci). Il risultato è un’opera fondamentale per chi sia interessato a forgiare nuovi strumenti teorici di lotta e resistenza.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 402

    Stampato nel 2022 da Aspis

     

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    La rabbia dei vinti – La guerra dopo la guerra 1917-1923

    28.00

    L’11 novembre del 1918 segna un momento decisivo della storia d’Europa: la fine di una guerra che aveva distrutto un’intera generazione e l’estinzione di grandi imperi secolari. Ma quale è stata l’eredità che ci ha lasciato la Prima Guerra Mondiale? Per molti aspetti il futuro dell’Europa non è stato condizionato tanto dai combattimenti sul fronte occidentale quanto dalla devastante scia di eventi che seguirono la fine del conflitto mondiale quando paesi di entrambi gli schieramenti vennero travolti da rivoluzioni, pogrom, deportazioni di massa e nuovi cruenti scontri militari. Se nella maggior parte dei casi la Grande Guerra era stata una lotta fra truppe regolari che combattevano sotto la bandiera dei rispettivi Stati, i protagonisti di questi nuovi conflitti furono soprattutto civili e membri di formazioni paramilitari. La nuova esplosione di violenza provocò la morte di milioni di persone in tutta l’Europa centrale, meridionale e sud-orientale, e questo ancor prima che nascessero l’Unione Sovietica e una serie di nuovi e instabili staterelli. Ovunque c’erano persone animate da un desiderio di rivalsa, disposte a uccidere per placare un tormentoso senso di ingiustizia. Un decennio più tardi, l’avvento del Terzo Reich in Germania, del Fascismo in Italia e l’affermazione di movimenti totalitari in altri Stati, fornirono loro l’occasione che tanto avevano atteso.

    Rilegato, 16 x 23 cm. pag. 445 + 16 pagine fuori testo con 31 foto b/n

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    La ribellione delle masse

    24.00

    “C’è un fatto che, bene o male che sia, è decisivo nella vita pubblica europea dell’ora presente. Questo fatto è l’avvento delle masse al pieno potere sociale. E poiché le masse, per definizione, non devono né possono dirigere la propria esistenza, né tanto meno governare la società, questo significa che l’Europa soffre attualmente la più grave crisi che popoli, nazioni, culture possano patire. Questa crisi si è verificata più d’una volta nella storia. La sua fisionomia e le sue conseguenze sono note. Se ne conosce anche il nome. Si chiama la ribellione delle masse.” Ha da poco compiuto settant’anni il libro più noto di Ortega y Gasset, “La ribellione delle masse”, un titolo che ha lasciato lunga traccia di sé nella memoria del secolo appena concluso.

    Brossura, 13 x 22 cm. pag. 248

    Stampato nel 2001 da SE

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    La rigenerazione del Reich

    20.00

    Proscritta a suo tempo come battistrada del fascismo e del nazionalsocialismo, l’opera di Spengler è attualmente oggetto di un interesse nuovo da parte della cultura accademica ufficiale. In questo testo, il “filosofo della crisi” abbandona la diagnosi delle deritmie moderne e si concentra sul modo per restituire il proprio tempo all’ordine e alla rettitudine.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 1992 da Edizioni di Ar

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    La riscossa. Scritti e discorsi per gli italiani in trincea

    12.00

    Gabriele D’Annunzio

    “La Riscossa” è una raccolta di orazioni guerresche tenute da Gabriele d’Annunzio tra il novembre 1917 e il maggio 1918. Questa incredibile serie di interventi – per troppo tempo ignorati da una storiografia che opera per stroncare ogni manifestazione dell’orgoglio nazionale – rappresenta un contributo storico e poetico senza precedenti, incarnando al meglio lo spirito ardimentoso che contraddistinse il Vate d’Italia e le centinaia di migliaia di eroi che trovarono la morte nelle trincee della Grande Guerra. Dal sincero incitamento ai fanti della prima linea ai discorsi pronunciati dinanzi ai “ragazzi del ‘99”: tutto, in queste pagine, trasuda amor di Patria e ferrea volontà, sprezzo del pericolo e fede nella Vittoria. Parole scolpite nel marmo, che fanno da eco perenne al ricordo dei nostri caduti: un viaggio nella mistica del sacrificio e dell’onore, dove la vita e la morte assumono un significato più alto e più profondo, in connessione con ciò che ci trascende e che non passa.

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    La rivoluzione delle anime

    12.00

    Leon Degrelle

    La rivoluzione delle anime”, scritto da Léon Degrelle nel 1938, non era mai stato tradotto in lingua italiana. Si tratta di un’opera inedita, la cui intensità poetica è pari solo alla statura dell’autore: una testimonianza preziosa, capace di oltrepassare la barriera dello spazio e del tempo, trasmettendo il coraggio e la consapevolezza di una weltanschauung eroica, verticale e solare. Un impareggiabile contributo alla Formazione di quella élite militante e differenziata che ha il compito di custodire e trasmettere – oggi più che mai – la straordinaria eredità della lunga memoria europea.

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    La Rvoluzione

    14.00

    Lo schiavo non smaglia lentamente le catene, ma le spezza. In una società ove la sola fame costringe il maggior numero al lavoro, la libertà non esiste, la virtù è impossibile, il misfatto è inevitabile. Se tu, mortale, distendi la mano e la tua forza di là del confine che ti segnò natura, occupi dei prodotti della terra tanto che ne siano offesi gli altri esseri tuoi simili, e manchi loro la sussistenza, tu proverai il riurto loro; il tuo delitto è l’invasione, il violamento dell’ordine; la tua pena è la tua distruzione.”

    Brossura, 10,5 x 17,5 pag. 182

    Stampato nel 2012 da Ortica Editrice Società Cooperativa

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    La vendetta delle nazioni – La rinascita dei nazionalismi

    Il prezzo originale era: €14.00.Il prezzo attuale è: €7.00.

    Alain Minc                                        Prezzo di listino  14.00 (sconto 50%)

    Attraverso ipotesi, analisi, rappresentazioni simulate o semplicemente allusive, l’autore ricostruisce il puzzle del confuso scenario internazionale all’indomani della caduta del comunismo. Un quadro tratteggiato da tensioni etniche e da sempre più imponenti processi migratori, per giungere a contrapporre all’ormai tramontato bipolarismo, un nuovo emergente multipolarismo. quella finanziaria. spiritoso che contribuisce a mettere il lettore a proprio agio. nulla fosse mai stato. precipitato di tutte le città occidentali del nostro secolo. vere di Antigone si uccide con l’arma prima brandita in segno di ribellione.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 252

    Stampato nel 1993 da Sperling & Kupfer

    Condizioni del libro: ottime condizioni. Due pagine restano attaccate sul bordo che fuoriesce (errore di stampa)

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    Le categorie del politico

    21.00

    Il volume riunisce i saggi più importanti che testimoniano dell’intero sviluppo della produzione politologica di Schmitt, dal 1922 al 1953, e ne offrono la summa. Il volume si apre con una densa premessa all’edizione italiana dell’autore, che cerca di stabilire la collocazione storica e il significato unitario della propria opera. Seguono sei saggi: “Teologia politica” (1922), “Il concetto del ‘politico’” (1932), “Legalità e legittimità” (1932), “I tre tipi di pensiero giuridico” (1934), “Il problema della legalità” (1950) e “Appropriazione/divisione/produzione” (1953). Chiude il volume la bibliografia aggiornata delle opere di Schmitt.

    Brossura pag. 340

    Stampato nel 1998 da Il Mulino

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    Le idee che mossero il mondo

    30.00

    Pino Rauti

    Dal mito alla storia, attraverso gli oceani del tempo, le idee che mossero il mondo testimoniano le linee di vetta degli eroi, dei re, dei prìncipi, dei cavalieri, dei popoli. E poi i sogni, le verità, le menzogne, le incomprensioni, i legami, le grandi imprese e i progetti falliti. Le idee che mossero il mondo è una serrata critica alla retorica dei buoni sentimenti, tanto ostentata quanto vacua, e contiene una riflessione tesa a scandagliare gli abissi e i vuoti del mondo contemporaneo. Seguono le analisi sui grandi laboratori culturali dell’umanità, sulle tradizioni e le correnti spirituali dell’Europa, dell’Asia e del Mediterraneo, sulla vita materiale e il deserto nichilista dell’odierno sistema mondo.

    Rilegato, pag. 560

    Stampato nel 2007 da Controcorrente

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    Le ultime ore dell’Europa

    15.00

    Adriano Romualdi

    Questo testo si puo’ forse considerare l’opera piu’ suggestiva di Adriano Romualdi. L’autore trasmette tutta l’atmosfera della tragedia della seconda guerra mondiale, con tutte le tensioni, le aspettative e le contradizioni, dei combattenti della parte sbagliata.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 175 + 16 pagine fuori testo con 30 foto b/n

    Stampato nel 2004 da Settimo Sigillo

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    Legalità e legittimità

    15.00

    Pubblicato nell’estate del 1932, nell’agonia della Repubblica di Weimar, il libro offre sia una rigorosa e originale interpretazione dello Stato moderno, sia una lettura della Costituzione tedesca, che nelle intenzioni del grande giurista avrebbe dovuto salvare la Germania dalla paralisi parlamentare e dall’assalto delle forze estremistiche antisistema. Al di là della contingenza storica in cui fu scritta, e delle soluzioni prospettate da Carl Schmitt, questa drammatica testimonianza intellettuale e politica vale come riflessione classica quanto controversa sulla crisi della democrazia

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 234

    Stampato nel 2018 da Il Mulino

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    Lessico del rivoluzionario. Idee fondamentali

    Il prezzo originale era: €16.00.Il prezzo attuale è: €9.60.

    Andrea Scarabelli (a cura di)           Prezzo di listino: 16.00 (sconto 40%)

    Dato alle stampe nel 1985, Petit lexique du partisan européen è forse uno tra i manifesti più potenti di quella Nouvelle Droite che, negli anni Settanta e Ottanta, si assegnò il compito di superare le categorie di destra e sinistra, optando per Nuove Sintesi capaci di leggere la più stretta attualità. Rileggerlo quasi quarant’anni dopo è utilissimo, dal momento che le tesi contenute nelle sue sessanta voci hanno di fatto anticipato tutti i dibattiti che, nel nuovo millennio, polarizzano l’opinione pubblica. Dalla difesa delle civiltà contro un globalismo predatorio ed etnocida alla riscoperta delle radici europee, fino al netto rifiuto di ogni monoteismo e delle teologie politiche, suoi degni epigoni.

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    Leviatano – Il capolavoro della filosofia politica

    9.90

    Nel Leviatano (figura ripresa dal mostro biblico descritto nel libro di Giobbe) Hobbes espone la propria teoria della natura umana, della società e dello stato. A causa della scarsità dei beni disponibili, gli uomini ingaggiano una guerra di tutti contro tutti e l’uomo è un lupo divoratore per ogni altro uomo. Tuttavia gli uomini hanno un comune interesse ad arrestare la guerra, così formano delle società stipulando un contratto sociale. Il Patto di Società sancisce la nascita della civiltà mentre il Patto di Soggezione stabilisce che ciascun individuo rinunci al proprio diritto originale (su tutto e su tutti) e lo ceda a un terzo (il Sovrano) verso il quale è obbediente.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 253

    Stampato nel 2012 da Edizioni Associate

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    Lezioni di politica – 2. Scienza della politica

    33.00

    Nel corso del suo lungo magistero all’Università Cattolica di Milano Gianfranco Miglio ha insegnato diverse discipline storiche, giuridiche, politologiche, di cui si serviva per interpretare i fenomeni politici che costituivano il centro dei suoi interessi e del suo lavoro intellettuale. Le “Lezioni di politica” qui presentate comprendono il materiale relativo a due suoi fondamentali insegnamenti in cui si può ben dire che riposa il pensiero di Miglio, votato a un approccio rigorosamente realistico della politica, sfrondata da ogni elemento estraneo alla problematica del potere e della sua realtà effettuale. Miglio ricostruisce il pensiero degli autori usando come criterio di misura la scientificità delle loro asserzioni, cioè la capacità di esprimere le “regolarità” della politica fino a suggerire la possibile esistenza di leggi dell’agire politico umano: la sua “Storia delle dottrine politiche” finisce, infatti, là dove comincia la sua “Scienza della politica”, in cui Miglio riversa le sue originali elaborazioni su metodo, caratteri e grandi questioni aperte della disciplina.

    Brossura 13,5, x 21,5 cm. pag. 512

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

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    Lezioni di politica 1. Storia delle dottrine politiche

    27.00

    Nel corso del suo lungo magistero all’Università Cattolica di Milano Gianfranco Miglio ha insegnato diverse discipline storiche, giuridiche, politologiche, di cui si serviva per interpretare i fenomeni politici che costituivano il centro dei suoi interessi e del suo lavoro intellettuale. Le “Lezioni di politica” qui presentate comprendono il materiale relativo a due suoi fondamentali insegnamenti in cui si può ben dire che riposa il pensiero di Miglio, votato a un approccio rigorosamente realistico della politica, sfrondata da ogni elemento estraneo alla problematica del potere e della sua realtà effettuale. Miglio ricostruisce il pensiero degli autori usando come criterio di misura la scientificità delle loro asserzioni, cioè la capacità di esprimere le “regolarità” della politica fino a suggerire la possibile esistenza di leggi dell’agire politico umano: la sua “Storia delle dottrine politiche” finisce, infatti, là dove comincia la sua “Scienza della politica”, in cui Miglio riversa le sue originali elaborazioni su metodo, caratteri e grandi questioni aperte della disciplina.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 346

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

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    Lo sguardo di Giano – Saggi su Carl Schmitt

    16.50

    Carlo Galli torna ad occuparsi di Schmitt, circoscrivendo l’attenzione ad alcuni aspetti del suo universo intellettuale: le attitudini fondamentali di Schmitt verso lo Stato, la vasta gamma di significati che la nozione di “teologia politica” assume nel lungo svolgersi della sua riflessione, il confronto che lo impegna a più riprese con gli altri pensatori della politica (Machiavelli, Spinoza), la perdurante validità dei paradigmi schmittiani per la comprensione dell’età globale. Una approfondita analisi – quella contenuta in queste pagine – che illumina magistralmente uno dei più discussi protagonisti della cultura filosofica del Novecento, costantemente sospeso fra decostruzione e costruzione, tradizione e spregiudicatezza, prevedibilità e intuizione geniale, ideologia e dottrina, e tuttavia sempre capace di attingere alla struttura profonda della modernità.

    Brossura, 13.5 x 21 cm. pag. 177

    Stampato nel 2008 da Il Mulino

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    Lo spirito prussiano

    18.00

    Cosa si intende quando si parla di “spirito prussiano”? Non certo un appiattimento sui valori “da caserma” o una esaltazione della brutalità primitiva: con questa antologia, frutto di un lavoro di ricerca sugli autori principali della storia e della letteratura tedesche, viene ricostruita l’immagine ideale di una società armoniosa e gerarchica. Con un contributo di Giovanni Sessa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 270

    Stampato nel 2018 da Oaks

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    Lo stato commerciale chiuso

    15.00

    Lo Stato deve garantire la libertà della comunità – e soltanto di conseguenza quella degli individui che la compongono –, attraverso un modello autarchico che elimini la povertà e assicuri a tutti i consociati lavoro e benessere. Nel momento in cui l’interdipendenza economica degli Stati del tempo in cui Fichte scrive Lo Stato commerciale chiuso (1800) si è fatta “transtatualizzazione” dell’economia, le parole del filosofo tedesco suonano come un appello “regressista” rispetto alle teorie economiche e politiche riguardanti lo sviluppo della globalizzazione. Un appello che implica un regime economico che esclude il lusso configurando uno stile di vita destinato al soddisfacimento delle necessità vitali e non alla creazione di nuovi bisogni. In altri termini, visto dalla prospettiva odierna, Lo Stato commerciale chiuso è un modello economico-politico alternativo al capitalismo in via di globalizzazione.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. XXXVI + 136

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

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    Lo zaino di Gian

    18.00

    Numero dell’Uomo Libero, interamente dedicato a Giannantonio Valli, a poco più di un anno dalla sua morte. Sommario: Gianatonio; La razza come fondamento di identità. Razzismo e legge etica della vita nel pensiero di Gianantonio Valli; La rivolta della ragione. Il contributo di Gianantonio Valli alla promozione e alla diffusione del revisionismo olocaustico; Mito, storia, psicologia della visione del mondo elolenica. La Weltanschauung ellenica e più propriamente indoeuropea analizzata, attraverso i Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, nel sentire di Gianantonio Valli; Bibliografia di Gianantonio Valli.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 88 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2016 da L’uomo Libero

    Piccola piega a destra in alto della copertina

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    Machiavelli: tempo e conflitto

    24.00

    Il carattere perturbante del pensiero di Machiavelli, che ne ha sovradeterminato l’interpretazione dalle origini cinquecentesche del machiavellismo fino alla critica novecentesca, nasce non soltanto dalla nota elisione di qualsiasi regola morale dal campo della politica, ma anche, se non soprattutto, dallo spazio assegnato nei testi machiavelliani alla dimensione del conflitto; uno spazio che acquisisce una valenza positiva (ancorché problematica), in contrapposizione tanto a una tradizione che individuava nello scioglimento “armonico” delle discordie interne ed esterne il fine ultimo della politica, quanto, nei secoli successivi, al progetto di un ordine che neutralizzasse ogni elemento polemico della società. Tale scandalo è evidenziato, oltre che dai numerosi detrattori, anche da buona parte dei ‘difensori’ di Machiavelli, ovvero da quei pensatori repubblicani che, tra la seconda metà del XVI e il XVIII secolo, vedono nell’autore dei Discorsi il padre di una concezione del vivere libero e delle istituzioni repubblicane alternativa al potere assoluto delle monarchie, ma che nel contempo – con rare eccezioni – tendono a rimuovere proprio il riferimento alla disunione tra plebe e senato che “fece grande Roma”. Il progetto che qui si presenta vuole determinare un momento di approfondimento e di discussione, nella consapevolezza dell’importanza dei temi della temporalità e del conflitto al fine di comprendere più adeguatamente il ruolo e il significato del pensiero machiavelliano all’interno della sviluppo – storico e concettuale – della politica moderna.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 292

    Stampato nel 2013 da Mimesis

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    Manuale del rivoluzionario

    17.00

    Nel 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, ecco il libretto rosso del poeta armato. Un’opera senza precedenti che rivela un D’Annunzio sorprendente, rivoluzionario e anarchico che auspica un “comunismo senza dittatura” e una rivolta contro la “casta politica”, le potenze egemoniche e i poteri forti. Ammirato da Lenin, forte dell’esperienza di Fiume, il Vate invita a insorgere contro l’ingiustizia e l’oppressione, per un nuovo ordine politico e sociale e una vera Europa dei popoli. Un’antologia unica e attualissima dalle lettere, dalle opere e dai proclami, che svela un D’Annunzio fuori da ogni schema, che va a sedersi sui banchi della Sinistra e fustiga senza pietà l’Italia corrotta e imbelle.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 228

    Stampato nel 2013 da Tre Editori

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    Manuale pratico del rivoluzionario italiano – Desunto dal Trattato sulla Guerra d’Insurrezione per Bande

    15.00

    Pubblicato in clandestinità nel 1833, questo Manuale pratico ha per oggetto la tecnica della guerra partigiana. Con un ragionamento serrato e persuasivo, e nel contempo uno stile appassionato e accattivante, l’autore sostiene che nelle guerre di liberazione, non potendo disporre di un esercito, i patrioti debbono adottare la guerra per bande, sull’esempio della “guerilla” spagnola contro l’esercito napoleonico, e sono legittimati dalla disparità di forze e dalla nobiltà dell’intento a usare contro gli oppressori della Patria, per atterrirli e annientarli, tutti i mezzi riprovati come barbari nelle guerre regolari. Ad arricchire questa nuova edizione del Manuale pratico del rivoluzionario italiano desunto dal Trattato sulla guerra d’insurrezione per bande del conte di Saint-Jorioz si ripropone, dello stesso autore, la Relazione delle cose seguite li 31 gennaio e il I febbraio e li 2 detto 1834 conosciute da Carlo Bianco, breve testimonianza della seconda spedizione in Savoia.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. 249

    Stampato nel 2011 da Robin Edizioni

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    Matteo Salvini – Radiografia di un fenomeno

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.75.

    Gabriele Adinolfi          Prezzo di listino: 15.00 (sconto 35%)

    Matteo Salvini – senza dubbio – ha egemonizzato il dibattito nazionale. Agitatore e trascinatore di qualità, il leader leghista ha scalato i vertici della politica italiana, affermando le proposte di un populismo a trazione sovranista che sembra collocarsi al di là della destra e della sinistra. Questo testo – agile e diretto – ripercorre le tappe cruciali di questo percorso: dalla conquista del Carroccio al riposizionamento ideologico di fondo, dall’apertura nazionale alla riuscita egemonizzazione dei temi cardine dell’agenda politica, dalla sfida europea al governo giallo-verde. Un leader carismatico, che sembra aver mandato in tilt le vaghe certezze di un liberal-progressismo incapace di affrontare i drammi globali della società liquida, precarizzata e multietnica.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 180

    Stampato nel 2019 da Passaggio al Bosco

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    Militarmente scorretto. Sovranità, libertà, dignità – Riflessioni di un (soldato) italiano

    16.00

    Marco Bertolini – Andrea Pannocchia

    Militarmente scorretto” è un libro di riflessioni in cui il Generale Bertolini, soldato dal cursus honorum prestigioso, incalzato dal giornalista Andrea Pannocchia, spiega, a 360°, le sue posizioni, facendo ricorso ora alle sue memorie, ora a considerazioni militari, ora ad osservazioni geopolitiche. Molti sono gli accenti critici, o, appunto, “scorretti”. Sul significato del suo essere uomo di destra. Non è né un libro di memorie né un trattato militare né un saggio geopolitico, anche se tutti questi aspetti sono presenti. Sulla scarsa considerazione di cui godono in Italia i militari, sovente anche male utilizzati a fronte di capacità tecniche straordinarie. Sull’incapacità dell’Italia di capire e difendere i suoi interessi nazionali, e sui pericoli di perdere altre quote di sovranità. Sugli errori nostri e altrui in politica internazionale, anche se Trump è il male minore rispetto alla Clinton. Sulla crisi della famiglia e di concetti quali cultura e identità nazionali, oggi più che mai necessari per affrontare i cambiamenti epocali del mondo, alle prese con problemi enormi, in costante ebollizione, con fortissime tensioni geopolitiche e con vere e proprie guerre in atto.

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 164 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2020 da Eclettica

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    Moeller Van den Bruck o la rivoluzione conservatrice

    10.00

    «Tentare di sapere chi sia stato Moeller Van den Bruck, significa in realtà rivolgere una domanda al destino tedesco». Queste parole, pronunciate da colei che gli era stata sposa, si applicano con rigore tragico all’ideologo di quella “terza forza”, la Rivoluzione Conservatrice, che non giunse mai a realizzarsi in una incarnazione politica stabile.

    Brossura, 12,5 x 20 cm. pag. 82

    Stampato nel 1981 da Akropolis

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    Mosca terza Roma. Da Giulio Cesare a Putin

    16.00

    Nel 1945, un mese e mezzo dopo la vittoria sulla Germania nazionalsocialista, il ministro russo della pubblica istruzione, nonché favorito di Stalin, Vladimir Potemkin sul quotidiano ufficiale Izvestia scriveva che la superba idea che fa di Mosca la terza Roma, non manifestava soltanto la convinzione che la Russia fosse predestinata ad avere un ruolo centrale nella sfera religiosa o spirituale, ma includeva l’espansione territoriale dello stato russo. Nel 1926 il poeta russo David Hofstein, di lingua yddish, che era emigrato in Palestina e ivi era rimasto deluso, tornò nella Mosca bolscevica e uscì con la suddetta esclamazione: Città di Mosca! La Terza Roma Analogamente lo scopo del regime fascista era quello di riportare l’Italia ai vecchi fasti dell’impero romano e Mussolini il 21 giugno 1921, nel suo primo discorso alla Camera affermava: “La tradizione latina e imperiale di Roma è oggi rappresentata dal cattolicismo. Non si resta a Roma senza un’idea universale, io penso e affermo che l’unica idea universale che oggi esista a Roma, è quella che s’irradia dal Vaticano”.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 156

    Stampato nel 2017 da Pagine

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    Nascita e destino di un piccolo Hitler. Léon Degrelle e il rexismo

    12.50

    Giovanni Carpinelli

    Libello abbastanza superficiale e pressapochista su Leon DEgrelle, fondatore del partito rexista belaga. Dopo il termine della guerra con la Germania, costituì con militanti rexisti la “Legion Wallonie” inquadrata nella wehrmach che in seguito confluì nelle Waffen-SS e che si batté in Russia contro le truppe sovietiche. Condannato a morte in Belgio, Degrelle trascorse il resto dei suoi giorni in Spagna fino alla morte, avvenuta nel 1994

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 112

    Stampato nel 2023 da Le Rocce

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    Nazionalpatriottici

    15.00

    Poco si conosce della variante politica del Romanticismo tedesco. Kolberg, Wartburg, Arndt, Jahn, Korner, le Burschenschaften, le Turnerschaften sono nomi di città, scrittori, combattenti, organizzazioni di studenti, ignoti ai più (in Italia). Questo saggio presenta scrittori, personaggi, episodi, momenti non secondari della storia della Germania a cavallo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, tutte realtà che presiedettero alla nascita del sentimento nazionale tedesco dopo che il suo orgoglio era stato calpestato a Jena dalle armate napoleoniche, orgoglio riscattato sui campi di Lipsia proprio due secoli or sono. Questa indagine getta una nuova luce sul pangermanesimo e aiuta a comprendere l’attuale rinascita della cultura identitaria come tentativo di risposta al disordine del mondialismo e della globalizzazione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 183 con circa 25 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Edizioni all’insegna del Veltro

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    Nazionalsocialismo – Drieu La Rochelle. Il mito dell’Europa

    39.00

    Questo volume scritto a tre mani, delinea la personalità e la storia di un personaggio alquanto amato e odiato allo stesso tempo. Amato da un certo mondo che vedeva nella collaborazione con l’ex-nemico tedesco il modo migliore per costruire una nuova Europa, al di la dei nazionalismi (compreso quello tedesco), in cui tutte le diverse etnie europee avrebbero ricoperto un ruolo appropriato. Odiato, invece, dagli ambienti filo inglesi e resistenziali, che lo consideravano un traditore e un collaboratore dell’occupante germanico. La Rochelle si suicidò nel marzo 1945, lasciando alcuni scritti, in cui riaffermava senza nessun tentennamento, il suo ideale di Europa e di europeo.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 138

    Stampato nel 1981 da Edizioni La salamandra

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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    Nazionalsocialismo – J’ai vu l’Allemagne

    45.00

    Lungi dall’esere una sorta di pamphlet propagandistico infarcito di false immagini e di false speranze l’opera, con il suo taglio a volte cronicistico, non esalta lo spirito e la realtà di una nazione cui la Francia, patria appunto di Saint-Loup, ha preferito essere nemica, e questo perché non vi è bisogno di esaltazione quando è proprio la realtà dei fatti, dei fatti concreti, oggettivi, a esaltare se stessa. La Germania, agli occhi dell’Autore, non può che essere la soluzione, la chiave di volta, la strada da seguire, l’immagine da imitare per salvare definitivamente dalla rovina il popolo francese, che sempre più si sta mallontanando dalla via del ritorno a quella grandezza oramai perduta. Edizione in lingua francese stampata nel 1991 da Editions du Flambeau.

    Brossura, 15 x 24 cm. pag. 172

    Stampato nel 1991 da Le Flambeau

    Lingua francese

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni

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    Nazionalsocialismo – Revolution des Ames

    200.00

    Leon Degrelle

    “La rivoluzione delle anime”, scritto da Léon Degrelle nel 1938, si può considerare un’interpretazione profetica, la cui intensità poetica è pari solo alla statura dell’autore: una testimonianza preziosa, capace di oltrepassare la barriera dello spazio e del tempo, trasmettendo il coraggio e la consapevolezza di una weltanschauung eroica, verticale e solare. Un impareggiabile contributo alla Formazione di quella élite militante e differenziata che avrebbe dovuto avere il compito di custodire e trasmettere la straordinaria eredità della lunga memoria europea. Il libro già di notevole valore in se, è impreziosito dalla firma autografa di Leon Degrelle. Rarissimo.

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    Nazionalsocialismo. Il Mito del XX Secolo

    49.00

    Alfred Rosenberg

    Il mito del XX secolo” (titolo originale “Der Mythus des 20. Jahrhunderts“) è un libro scritto dal politico e filosofo Alfred Rosenberg, pubblicato per la prima volta nel 1930. Quest’opera, insieme a “Mein Kampf” di Adolf Hitler, è considerata uno dei manifesti fondamentali del nazionalsocialismo. Il titolo è un riferimento al trattato “I fondamenti del XIX secolo” di Houston Stewart Chamberlain, e il “mito” menzionato da Rosenberg è il nazionalsocialismo stesso, descritto come “il mito del sangue, che sotto l’egida della svastica scatena la rivoluzione mondiale della razza”.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 202

    Stampato nel 1981 da Edizioni del  Basilico

    Condizioni del libro: usato in buonecondizioni. La copertina risulta scolorita lungo la costa

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    Nomos e guerra – Glosse al «Nomos della terra» di Carl Schmitt

    14.00

    Un classico tema della dottrina giuridica internazionalistica, quello delle forme di limitazione dell’esercizio della guerra, ossia dei modi di contenimento della violenza in base ai sistemi di riconoscimento propri della civilizzazione occidentale, svolto in relazione alle tesi di un autore, Carl Schmitt, ritenuto anch’egli ormai da tempo un classico del pensiero giuridico e politico del Novecento, nonché agli sviluppi in campo antropologico di una teoria generale del sacrificio: queste le coordinate entro le quali si incardina il presente tentativo di rilettura, che procede mediante “quartamento” e disarticolazione in frammenti del tema esaminato, in quattro movimenti.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. 175 con 2 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2011 da La Scuola di Pitagora

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    Non si può più attendere

    12.90

    Drieu ha sotto gli occhi un campo di macerie: quello della democrazia liberale, del comunismo e del fascismo. La situazione dell’Europa è tragica, senza prospettive. Il tempo sta finendo. La responsabilità non è sempre e solo degli altri. La responsabilità è sempre e soprattutto personale: “Io, io dico: so che mi sono comportato come un maiale da quando sono diventato un uomo; io sono radicale. Non sono stato un buon cittadino, non sono stato un buon soldato. Io mi domando se saprò essere un buon europeo”. Drieu ha perso la propria personale guerra per la conservazione della civiltà occidentale. Prima del definitivo tramonto c’è tuttavia ancora una possibilità: “L’unificazione economica dell’Europa, dell’Africa e del Vicino Oriente” insieme all'”unificazione politica che garantisca questa unificazione economica”, in modo tale che si possa “trovare la gestione moderna di una larga autarchia, tra i relitti del socialismo e del liberalismo”.

    Brossura, 12 x 20 cm. pag. 80

    Stampato nel 2015 da Clinamen

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    Noomachìa – Rivolta contro il mondo postmoderno

    26.00

    Noi ci raffrontiamo alla realtà – rileva Dugin – per il tramite di una interpretazione paradigmatica di essa. Oggi questo paradigma è dettato dal Logos materialista e progressista proprio della Modernità occidentale-centrica, ma non è sempre stato così e non è detto che debba continuare ad esserlo. Noomachìa viene in nostro soccorso mostrandoci l’esistenza di un altro modo di interpretare e di plasmare la realtà, oltre e contro il paradigma modernista dominante e oggi sfociato in quella sua caricatura ipertrofica che prende il nome di Postmodernità. In queste pagine il filosofo russo ripercorre la storia ontologica della civiltà europea, risalendo alle sue scaturigini indoeuropee e seguendone lo sviluppo fino al crepuscolo postmoderno. Lo fa attraverso uno studio ed esegesi delle differenti civiltà a partire dall’intreccio – che supera le interpretazioni dualiste e manichee – di tre Logoi: Apollo, Dioniso e Cibele

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 278

    Stampato nel 2020 da AGA

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    Odoacre – L’irruzione tribale di un uomo di guerra nel paesaggio dell’Impero

    15.00

    Quella di Odoacre è una figura che riaffiora tra le reminiscenze scolastiche di ciascuno perché legata a un evento che nella nostra cultura ha assunto, in modo improprio, il valore di una cesura epocale: la deposizione per mano di questo comandante barbaro arruolato nell’esercito imperiale del princeps Romolo “Augustolo”, poco più che un bambino, nell’anno 476, termine che viene convenzionalmente adottato quale momento della “fine” dell’impero romano (poiché dopo Romolo Augustolo non ci fu più alcun imperatore in Occidente) e, più in generale, del trapasso dall’età antica al medioevo. In realtà una simile concezione è del tutto impropria, non solo perché, com’è ovvio, un’epoca, con la civiltà che in essa si espresse, non cessa certo di esistere in un giorno, ma anche perché l’impero romano continuò la propria vita a lungo, di fatto e di diritto, nella sua pars Orientis, con un Augusto assiso sul trono a Costantinopoli. Prefazione di Claudio Azzara.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm., pagg. 128, alcune ill.

    Stampato nel 2018 da Ar

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    Oligarchi – Di cose ebraiche nel crollo dell’unione sovietica

    22.00

    Il termine “Oligarchi”, i “pochi al potere”, desueto in campo politico fino ad un ventennio fa, è tornato prepotentemente alla ribalta col crollo del Socialismo Reale. Durante il Penultimo Esperimento – quello bolscevico-comunista – per inverare il Regno della Pace, della Fratellanza e della Prosperità umana, il termine corrente dagli anni Settanta per identificare i reggitori della parte orientale del Sistema era stato, per dirla con Mikhail Voslensky, “Nomenklatura”. Era questo un termine dotato di una sua forza semantica, ma di natura prettamente politica. Un termine divenuto ormai sorpassato dopo il crollo del mondo sovietico e dei suoi satelliti.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 190 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2017 da Effepi

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    Oltre il nazionalismo. Una «terza via» rivoluzionaria contro il marxismo e il capitale

    18.00

    Thierry Maulnier

    Oltre il nazionalismo” è un testo fondamentale per comprendere il vasto fenomeno culturale, spirituale e politico che attraversò l’Europa tra le due guerre, prefigurando una «terza via» rivoluzionaria contro il marxismo e il capitale. Citando l’autore: “La coscienza nazionale si fa conservatrice unisce stupidamente allo sforzo per conservare la nazione quello per mantenervi intatta la potenza delle forze che la distruggono; la coscienza rivoluzionaria si fa antistorica e antinazionale, cioè lavora per annientare ciò che intende liberare. Le stesse parole «nazionale» e «rivoluzionario» sono state disonorate dalla demagogia e dalla mediocrità. Il problema è oggi quello di superare i miti politici fondati sugli antagonismi economici di una società disunita, di liberare il nazionalismo dal suo carattere «borghese» e la rivoluzione dal suo carattere «proletario» e di coinvolgere in modo organico e totalitario, nella rivoluzione, quella nazione che sola può farla e, nella nazione, quella rivoluzione che sola la può salvare”.

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    Oltre le tempeste d’acciaio – Tecnica e modernità in Heidegger Junger Schmitt

    25.00

    L’interrogazione sulla tecnica che attraversa in profondità il Novecento non ha astratte radici teoretiche, ma nasce a partire dall’attenta osservazione dei due conflitti mondiali. È di qui che Heidegger, Jünger e Schmitt prendono le mosse per comprendere la téchne moderna. Dietro la superficie della domanda sulla tecnica e di un suo possibile nomos si avvertono in controluce duelli (Kant, Hegel, Marx, Nietzsche) e si agitano questioni decisive: la sfida di un cosmopolitismo concreto, la prospettiva di un’automazione progressiva dei processi produttivi, l’impossibile fine della metafisica, il nichilismo e i suoi spettri. Alcuni di essi portano con sé una promessa di libertà.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 238

    Stampato nel 2015 da Carocci

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    Orizzonti del Razzismo Europeo

    10.00

    Questo lavoro presenta sei saggi sul problema della razza, a firma di prestigiosi dottrinari della cultura europea anti-moderna, aristocratica ed organicista: due di L.F.Clauss: I limiti della razza e il problema della gerarchia, Idee chiare sulla razza dell’anima e sull’ereditarietà. Due di J. Evola: La razza e la filosofia della vita, La scienza ebraica la teoria della relatività e la catarsi demonica. Uno di O. Spann: Limiti e senso del concetto di razza. Uno di W. Stapel: La teoria razziale.

    Brossura, 14 x 21 pag. 75

    Stampato nel 1981 da Il Corallo

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    Pagine Ribelli Vol. 3

    18.00

    Dominique Venner

    Scrittore libero e storico meditativo, Dominique Venner è stato perseguitato dalla storia, come attore, testimone e costruttore a lungo termine. Dopo le turbolenze della guerra d’Algeria, i periodi di carcere e l’impegno politico dei primi anni, la maggior parte della sua vita è stata dedicata alla ricerca delle origini: riscoprire – attraverso l’intreccio millenario di cultura, religione e storia – l’inalterabile permanenza della civiltà europea, traendo spunti fecondi per uscire dalla crisi mortale in cui è sprofondata l’Europa contemporanea. Più ricco che mai, questo terzo volume dei suoi Diari – la grande massa di opere inedite e postume – ci immerge nel cuore della sua opera. Riflessioni filosofiche, storiche e letterarie si affiancano ai lavori preparatori di alcune delle sue pubblicazioni più famose, come “Le Cœur rebelle” e la “Histoire critique de la Résistance”, e alle meditazioni personali di uno spirito irriducibile alle prese con le trasformazioni del suo tempo. Un volume dalla grande profondità, che copre il periodo che va dal luglio 1991 al gennaio 1996, tra aneddoti, pensieri e orientamenti preziosi.

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    Pagine ribelli. Vol. 1

    18.00

    Dominique Venner

    Il significato della morte volontaria di Dominique Venner, avvenuta il 21 maggio 2013, è stato immenso per tutti i “cuori avventurosi” d’Europa. Quel rito sacrificale, però, non ha preannunciato un dato importante: il “samurai d’Occidente” ha affidato ai posteri un gran numero di appunti scritti a mano, che riuniscono una mole impressionante di testi, di idee, di spunti e di analisi. Sono – appunto – le sue “Pagine ribelli”. Scritti nell’arco di quarant’anni, rappresentano l’ultimo tassello della sua opera, senza dubbio il più personale: l’infanzia sotto l’occupazione, l’Algeria, l’impegno nella Jeune Nation e la fondazione di Europe-Action, il gusto per l’avventura e il senso dell’eroismo, la passione per la storia e la ricerca delle radici, il fascino delle armi e l’amore per la caccia. Questo primo volume raccoglie la prima parte dei quaderni scritti tra il 1982 e il 1990

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