I Greci, i Romani e… la guerra

Marco Bettalli

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    I Greci, i Romani e… la guerra

    16.00

    Marco Bettalli

    La guerra è onnipresente nel mondo dei Greci e dei Romani. Mezzo di conquista per eccellenza, palestra per misurare le qualità dell’uomo, strumento per risolvere le controversie piccole e grandi, principale argomento delle narrazioni storiche, non fu mai soggetta a una condanna senza appello, nonostante tutti si rendessero conto dei disastri che essa portava con sé e, almeno a livello individuale, molti cercassero di evitarla. Lungo un percorso di oltre mille anni, da Omero a Vegezio, il volume seleziona una serie di testi che illustrano i legami della guerra con infiniti aspetti della vita quotidiana degli antichi, permettendo di rivisitare modi di dire, racconti, personaggi che da secoli sono entrati nell’immaginario europeo.

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    I mercenari nel mondo greco Vol.1: Dalle origini alla fine del V secolo a.C.

    18.00

    La civiltà greca arcaica conobbe una straordinaria diffusione nei Mediterraneo. Di tale espansione, la grande colonizzazione dell’VIII – VII secolo costituì il fenomeno più importante e decisivo nelle sue conseguenze. Ma anche i Greci che, muovendosi dalle poleis d’Asia Minore e poi, specialmente a partire dal V secolo, anche dalla Grecia continentale, andarono a combattere al soldo dei Faraoni d’Egitto, dei regni di Babilonia, Lidia o Persia, forti della superiorità del loro armamento difensivo, rappresentarono un’occasione straordinaria d’incontro, non già con popolazioni considerate “primitive”, ma con le civiltà più antiche e più sviluppate del bacino mediterraneo. In riferimento al periodo preso in considerazione, le vicende dei mercenari greci sono estremamente significative (anche se poco eclatanti, perché fenomeno sostanzialmente elitario) nel mondo orientale; lo stesso discorso non vale invece per il mondo greco nel quale, con l’eccezione della Sicilia del V secolo, l’impatto del mercenariato fu più modesto. Le cose cominciano a cambiare con la guerra del Peloponneso, quando popolazioni come gli Arcadi e i Cretesi vanno specializzandosi in tale attività, cercando di integrare i magri proventi della loro economia. Il libro si propone di analizzare queste vaste tematiche, colmando una lacuna nel campo degli studi sulla Grecia arcaica e classica.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 176

    Stampato nel 1996 da ETS

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    Mercenari – Il mestiere delle armi nel mondo greco antico

    39.00

    Combattere era più “naturale” per i Greci di quanto non lo sia per un uomo del XXI secolo. Ma era pur sempre un mestiere difficile, non foss’altro perché, nel praticarlo, si rischiava la vita. La caratteristica principale dei professionisti della guerra nel mondo greco antico è l’ambiguità. All’estremo negativo, abbiamo un uomo che, al pari di coloro che si prostituiscono, mette a disposizione il proprio corpo in cambio di una ricompensa. All’estremo positivo, il mercenario è colui che, grazie all’esperienza e a un corpo ben allenato, svolge l’attività considerata più consona per l’uomo, l’unica in grado di evidenziare il coraggio e la forza fisica che connotano i migliori. Ultimi della terra o fortunati che riescono a scalare i gradini della scala sociale, i mercenari rappresentano una costante nel mondo della guerra nel Mediterraneo tra il il primo millennio e l’età di Alessandro.

    Brossura, 16 x 22,5 cm. pag. 479

    Stampato nel 2013 da Carocci

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    Un mondo di ferro – La guerra nell’antichità

    24.00

    Nessun Greco, come nessun Romano, ha mai immaginato un mondo senza guerre. Più che un’utopia, l’avrebbe ritenuta un’assurdità. Non che i Greci e i Romani fossero amanti della guerra, ma la guerra era parte della vita. Così come era possibile finire catturati dai pirati durante un viaggio in mare per essere venduti come schiavi in qualche mercato dell’Egeo, o cadere vittima di un’epidemia o di una carestia, oppure, semplicemente, morire in giovane età per mille motivi, così era nell’ordine delle cose umane incappare in una guerra, morire in battaglia o restare invalidi e girare in cerca di un’improbabile guarigione. Solo chi si prendeva cura della difesa dai nemici esterni ed era pronto, nella buona stagione, a marciare fuori dai confini per combattere contro il nemico, poteva aspirare a definirsi cittadino. Un libro dalla scrittura piacevolissima e appassionante, che ci avvicina all’universo mentale degli antichi e ce li restituisce, nella loro diversità, con profondo rispetto

    Rilegato, 21 x 14 cm. pag. 514

    Stampato nel 2019 da Laterza

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