flamen-brahman. La forza montante della fiamma sacra.Con un addendum: Une réponse à M. Martzloff

Marcello de Martino

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    flamen-brahman. La forza montante della fiamma sacra.Con un addendum: Une réponse à M. Martzloff

    18.00

    Nel 1935 uscì per i tipi della casa editrice orientalista di Parigi Paul Geuthner un volumetto di 113 pagine intitolato Flamen-Brahman; il titolo era gia di per se una dichiarazione d’intenti: riprendere in mano l’analisi delle figure sacerdotali del romano flamen e dell’indiano brahman per riaffermare la giustificabilità della loro comparazione e assicurarne cosi l’ascendenza indoeuropea. Un lavoro che costò al suo autore ben sei anni di studio: questi era Georges Dumezil, colui che rivoluzionò le basi metodologiche della Mitologia Comparata di Friedrich Max Muller, fondando de facto una nuova disciplina, la Nuova Mitologia Comparata. Tale raffronto, pero, fu aspramente criticato dai linguisti contemporanei e alla fine venne considerato privo di fondamento: ma il rapporto flamen-brahman è davvero irricevibile dal punto di vista comparativo? E cosi “scandaloso” dire che dietro a questi operatori del sacro vi sia una figura lato sensu sacerdotale che esisteva nella religione indoeuropea del periodo preistorico comune? Secondo Marcello De Martino, questa possibilita invece esiste, sebbene non nei termini immaginati dal grande studioso francese: una nuova interpretazione viene quindi avanzata in questo saggio, ove l’autore, proseguendo nella via di ricerca tracciata da Dumezil e grazie a un’approfondita analisi delle fonti storiche latine, indiane e celtiche, si propone di superare le difficoltà che ostavano fino a oggi alla restituzione di una personalità sacra indoeuropea, ossia di colui che possedeva “la forza montante della fiamma sacra”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 143 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Settimo Sigillo

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    L’ identità segreta della divinità tutelare di Roma

    26.00

    Il nome della divinità che proteggeva Roma era tenuto segreto affinchè non potesse essere evocato dai nemici e passare così alla parte avversa. L’identità celata del dio custode dell’Urbe ha acceso grande dibattito tra gli studiosi della religione romana sin dai tempi antichi; solo un erudito romano sembra essere riuscito a individuare il nome e le caratteristiche del Genius urbis Romae: Quinto Valerio Sorano, che per questo fu condannato alla pena capitale. Mettendo le scarne testimonianze antiche sotto nuova luce, l’opera offre una nuova teoria su tale vexata quaestio.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 256 + 23 foto b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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    Le ultime lettere di Julius Evola a M. Mircea Eliade

    6.00

    Per la prima volta all’attenzione del pubblico documenti inediti, le ultime lettere di Evola a Eliade, che gettano una nuova luce sulla zona d’ombra che incombeva sul passato di Eliade, la sua fede nella Tradizione e nel suo nume tutelare Julius Evola, e la militanza giovanile per la Guardia di Ferro di Codreanu. Il rapporto fra Eliade e il Barone era piuttosto tormentato, diviso fra ammirazione e diffidenza, e si interruppe improvvisamente nel 1954. Solo queste lettere sono successive e spiegano i motivi di questa fine della corrispondenza, tra l’altro appare qui indubbio che Eliade credesse che l’esoterista romano gli portasse rancore per il successo e la fama che riscuoteva nel campo della storia delle religioni.

    12,5 x 19,5 cm. pag. 48

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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    Mircea Eliade esoterico

    29.50

    Qualcuno potrebbe obbiettare sul fatto che questo sarebbe l’ennesimo libro su Mircea Eliade. Innvece no; l’autore prende in esame una questione inerente la vita dello studioso romeno che è stata deliberatamente messa in ombra, sia dal protagonista stesso sia dai suoi biografi. De Martino afferma che l’interesse che Mircea Eliade aveva per tutto ciò che atteneva all’occulto non sarebbe stato indagato fino ad oggi in modo esauriente: anzi, la tesi ardita di questo saggio e che lo studioso romeno abbia svolto la funzione di “cavallo di troia” nei confronti dela comunità scientifica. Ne nasce un Eliade diverso, esoterico, che non dice ma accenna, facendosi intendere solo ai lettori iniziati. In quest’ottica va interpretato anche il suo atteggiamento verso la “Guardia di Ferro”, il movimento di Codreanu attivo in Romania negli anni ’30-’40.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 524

    Stampato nel 2008 da Edizioni Settimo Sigillo

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