La Dacia romana

Livio Zerbini

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    La Dacia romana

    19.00

    Conquistata dall’imperatore Traiano nell’anno 106 d.C, nonostante abbia fatto parte dell’Impero romano per un periodo relativamente breve, in questo arco di tempo, poco più di un secolo e mezzo, la Dacia fu intensamente romanizzata, con la diffusione della lingua latina e l’adozione di modelli di comportamento italici, e tale processo contribuì a determinare l’identità culturale di quello che sarebbe divenuto il popolo romeno. Il libro si popone di arricchire gli studi su questa provincia dell’Impero romano, fornendo un’esaustiva presentazione della storia della Dacia e della sua civiltà, dall’età preromana agli albori del Medioevo.

    Brossura pag. 270

    Stampato nel 2007 da Rubbettino

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    Le grandi battaglie dell’esercito romano

    16.00

    Se Roma, da piccolo villaggio di pastori, riuscì a divenire un grande Impero, dominando per oltre mille anni il mondo mediterraneo, gran parte del merito va attribuito al suo esercito, che costituì una potente e micidiale “macchina” bellica. L’esercito romano fu l’efficace strumento dell’espansione di Roma sino alla creazione di un Impero che andava dalle Colonne d’Ercole alle sabbie della Nubia, dal Reno al Danubio alle regioni del Mar Nero e agli altipiani del Caucaso. Roma seppe fronteggiare e vincere moltissimi popoli, ma la sua superiorità militare non dipendeva tanto dalla consistenza numerica delle sue truppe, quanto da un’organizzazione, preparazione e specializzazione uniche rispetto agli altri eserciti antichi. La storia di Roma sembra essere così una successione senza fine di guerre, spedizioni militari, battaglie e conquiste a cui parteciparono generali e imperatori. Alcuni di loro sarebbero passati alla storia per il loro genio militare, come Scipione l’Africano, Mario, Cesare, Augusto e Traiano. Zama, Magnesia, Pidna, Campi Raudii, Alesia e Adamclisi sono nomi di località che evocano battaglie vittoriose e successi militari eclatanti. Ma Roma subì anche tragiche sconfitte, come quelle registrate sul fiume Alba, presso le Forche Caudine, a Canne, ad Arausio e a Teutoburgo, che avrebbero potuto mettere a repentaglio le conquiste fatte. La grandezza dell’Impero fu anche quella di fare tesoro delle sconfitte e degli errori compiuti e di sapersi risollevare da drammatici insuccessi militari.

    Brossura, 15,5 x 20,5 cm. pag. 205 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Odoya

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    Le guerre daciche

    14.00

    All’alba del II secolo d.C. con due successive campagne militari l’imperatore Traiano vinse e conquistò la Dacia (all’incirca il territorio dell’attuale Romania). Fu l’ultima conquista duratura dell’impero; una conquista importante per il radicamento romano nell’area danubiana e anche per il rafforzamento politico del suo artefice, Traiano. Il ricordo dell’impresa è eternato nei bassorilievi della Colonna Traiana, che costituisce la fonte maggiore per la sua conoscenza. Il volume racconta lo svolgimento delle guerre daciche collocandole nel più ampio contesto della storia sia dell’area danubiana, sia dell’impero romano, seguendo le vicende della Dacia sino a quando essa venne abbandonata dagli stessi romani alla fine del III secolo.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 150

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

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    Storia dell’esercito romano

    18.00

    L’esercito romano, complessa “macchina” bellica dall’alto livello di specializzazione, faceva della disciplina e dell’addestramento rigoroso le sue armi migliori. Se la legione costituiva l’ossatura dell’esercito, le truppe ausiliarie ne rappresentavano il punto di forza. Con approccio scientifico e spirito divulgativo, Livio Zerbini dà alla luce un nuovo, moderno testo su uno degli eserciti più antichi e leggendari della storia, accompagnandoci in un percorso di scoperta volto a sfatare i tanti luoghi comuni associati alle caratteristiche e funzioni di queste milizie. Spesso si parla dell’esercito romano come di un organismo uniforme e immutabile, mentre Zerbini ce lo presenta soggetto a continue trasformazioni e innovazioni, tanto nella strategia e tecnica militare quanto nell’equipaggiamento e nella tipologia delle armi. Scopriamo così come la grande abilità bellica dei Romani sia da attribuire proprio a questo sapersi adattare con elasticità alle caratteristiche del nemico e alle peculiarità dei territori in cui si trovavano a combattere, nonché alla capacità di far tesoro delle sconfitte subite e degli errori compiuti. Dalla strategia espansiva dell’età repubblicana a quella difensiva dell’età imperiale, basata sulla costruzione di limes e castra, seguiamo gli sviluppi di un esercito meno imponente di quanto comunemente si pensi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 272 illlustrato con foto e disegni b/n

    Stampato nel 2014 da Odoya

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