La deriva dell’Occidente

Laterza

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    La deriva dell’Occidente

    17.00

    Franco Cardini

    Dai tempi delle guerre persiane, Oriente e Occidente sono fratelli coltelli, amici e nemici, sogno e incubo. «L’Oriente è l’Oriente, l’Occidente è l’Occidente: e nessuno potrà mai accordarli», dichiara Rudyard Kipling al tempo della fondazione dell’impero britannico d’India. Sulla base dei troppi malintesi generati dal loro confronto sono emersi anche ‘ismi’ ideologici, tanto accaniti tra loro quanto ambigui: orientalismo e occidentalismo, avvolti nel dilatare delle loro contraddizioni. Già Oswald Spengler aveva decretato il ‘tramonto dell’Occidente’; ma immediatamente, dietro l’Occidente-Europa spengleriano, se n’era andato profilando un altro, quello americano, che dopo aver soggiogato il Pacifico si apprestava a trangugiare anche l’Atlantico: Leviathan di terra e di mare secondo Carl Schmitt, contrapposto a Behemoth, compatto Oriente tutto terragno.

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    La forza e l’astuzia

    10.50

    I Greci avevano lanciato le loro navi e i Persiani avevano remato loro incontro. Si immagini la pioggia di frecce e giavellotti scagliati dalle navi. Si pensi agli uomini che cadevano sul ponte o che, trafitti, venivano scaraventati in acqua. Altri si gettavano in mare fuggendo da una nave che affondava. Le spade incrociavano i pugnali e le scuri, le lance cozzavano contro le lance. Corpo a corpo: i Greci la chiamavano “la legge delle mani”. Così ebbe inizio la battaglia di Salamina.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. XXI + 358

    Stampato nel 2007 da Laterza

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    La geografia degli antichi

    18.00

    Federica Cordano

    Dall’atlante omerico a quello delle antiche navigazioni mediterranee, dalla colonizzazione greca a quella romana, dalle esplorazioni atlantiche ai peripli dell’Africa alle meravigliose carte d’Utopia, una trattazione completa delle conoscenze geografiche del mondo antico.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. VII + 215

    Stampato nel 2006 da Laterza

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    La grande guerra del Peloponneso. 447-394 a.C.

    20.00

    Luciano Canfora

    La democrazia imperiale ateniese mirava al dominio commerciale nel Mediterraneo: donde la catena di conflitti in cui si impegnò contro i ‘barbari’, contro i Greci, contro i suoi stessi alleati. L’oligarchia spartana non accettava di vedere scosso il proprio tradizionale predominio. Gli Ateniesi pretendevano di esportare la democrazia imponendola con la forza innanzi tutto ai propri alleati. Gli Spartani proclamavano di portare la libertà ai Greci oppressi da Atene. La guerra – scrisse Tucidide – era inevitabile. Tutto era incominciato con la sfida ateniese a sostegno della rivolta antipersiana dei Greci d’Asia e con la risposta, vent’anni dopo e in grande stile, da parte del Gran Re volta a sottomettere, oltre ai Balcani, la penisola greca. E tutto sembrerà concludersi circa un secolo dopo con la «pace del Re». Una pace imposta ai Greci dalla Persia per il tramite della potenza militare spartana, cui l’aiuto del Gran Re aveva consentito di sconfiggere Atene. Il Gran Re lasciava intendere che solo il suo predominio avrebbe portato la pace ai Greci. E i Greci, finché non affiorò alla storia il regno macedone, la accettarono. Non a torto Arnold Toynbee definì la guerra tra Sparta e Atene «suicidio della Grecia classica»

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    La guerra di Troia

    11.00

    Nel 1200 a.C. una città d’oro si ergeva all’ingresso dello stretto dei Dardanelli, tra l’ambra dei campi di grano, in bella vista su una pericolosa linea di sangue che divideva due imperi rivali. Troia “la ventosa” sorgeva proprio lì, sull’unico punto di passaggio tra il mar Egeo e il mar Nero. Quella posizione strategica era tutta la sua ricchezza e tutta la sua sciagura. “La storia non è fatta di pietre o di parole, ma di persone. Ci fu mai una regina di nome Elena, e il suo volto mosse mille navi? Ci fu un guerriero di nome Achille che in un accesso di furore compì stragi tra i nemici? E che dire di Ettore, Odisseo, Priamo, Paride, Agamennone, Menelao? Sono esistiti? Li ha inventati un poeta?”. La guerra di Troia è il conflitto più famoso della storia, il racconto immortale che ci accompagna da sempre. Oggi sappiamo – così ci raccontano le nuove fonti dell’archeologia e della storiografia – che Troia era una città ricca e potente, vassallo dell’impero ittita, e che il conflitto fu il culmine di una lunga faida tra greci e troiani per il potere, la ricchezza e l’onore. La bella scrittura, il ritmo del racconto, la trama degli eventi, i personaggi ancorati nel mito sono gli ingredienti di questo libro che cattura e incanta.

    Brossura 14 x 21 cm. pag 320

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    La guerra in età moderna

    20.00

    Giampiero Brunelli

    A partire dalla fine del XV secolo l’Occidente europeo cambia radicalmente il modo di combattere. Le armi da fuoco diventano finalmente efficienti. Si passa rapidamente dall’archibugio al moschetto, al fucile a baionetta. Le fortificazioni si trasformano: i bastioni a punta di freccia sostituiscono le mura alte e merlate. Nel frattempo si rinnova l’organizzazione delle forze armate. La dimensione degli eserciti cresce enormemente e muta anche la loro composizione: la fanteria diventa la regina delle armi e la cavalleria la specialità dei giovani gentiluomini. Nella guerra sul mare dominano le acque i grandi vascelli, che montano a bordo fino a 120 cannoni. Ovunque servono equipaggi addestrati, materiali, pezzi da fuoco e munizioni: cioè denaro, denaro, denaro. Così la guerra diventa un costosissimo affare di Stato.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 212

    Stampato nel 2021 da Laterza

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    La guerra nascosta. L’Afghanistan nel racconto dei militari italiani

    19.00

    Massimo De Angelis – Giampaolo Cadalanu

    La missione era nata da subito all’insegna dell’ipocrisia: «Siamo intervenuti in difesa di un alleato NATO dopo l’11 settembre», mentirono i politici. L’attacco all’Afghanistan fu invece parte dell’operazione Enduring Freedom, a iniziativa americana, non autorizzata dall’ONU. La NATO subentrò solo più tardi. Spedendo i primi soldati fuori da Kabul, in zona di combattimenti, nel 2003, il ministro della Difesa dell’epoca dichiarò: «È una missione a rischio, ma le sue finalità sono comunque di peace-keeping». In realtà già da fine 2001 i piloti del gruppo Lupi Grigi decollati dalla portaerei Garibaldi erano impegnati nelle missioni di bombardamento sull’Afghanistan insieme agli aerei americani: ne compirono 278. Non c’era pace da mantenere laggiù, lo dimostra anche l’esistenza di una unità come la Task Force 45, formata dall’élite delle forze speciali italiane, quotidianamente impegnata in azioni di combattimento, ma la cui esistenza all’inizio non era nemmeno ammessa dal governo. Numerosi ‘operatori’ della fantomatica TF-45 raccontano nei particolari le operazioni di guerra, portate a termine spesso senza poter contare sul supporto degli aerei italiani. In vent’anni di intervento la guerra ha portato con sé corruzione, ruberie, appetiti economici, tradimenti.

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    La nostra sfida alle stelle. Futuristi in politica

    15.00

    Emilio Gentile

    Ilmanifesto di fondazione del futurismo, pubblicato su “Le Figaro” il 20 febbraio 1909 (quest’anno ne ricorre il centenario), si concludeva con le parole: “La nostra sfida alle stelle”. Quel grido vitalistico incarna bene l’entusiasmo tragico del futurismo per la modernità, percepita come un’epoca di lotta e di espansione della potenza dell’uomo, lanciato alla “conquista del divino”. Movimento prevalentemente artistico, il futurismo aveva l’ambizione di realizzare una rivoluzione totale che investisse ogni aspetto della vita dall’arte al costume – per creare l’italiano nuovo e, diversamente da altre avanguardie del primo Novecento, ebbe da subito una vocazione politica decisamente orientata in senso nazionalista. I futuristi esaltavano la violenza e la “guerra come igiene del mondo”; furono accesamente interventisti; nel 1918 fondarono un partito e un anno più tardi, con Mussolini, diedero vita ai Fasci di combattimento; parteciparono con D’Annunzio all’avventura di Fiume; simpatizzarono per il bolscevismo; si proponevano di abbattere la monarchia e scacciare il papa dall’Italia.

    Brossura14 x 21 cm. pag. 147 + 9 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2009 da Laterza

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    La rabbia dei vinti – La guerra dopo la guerra 1917-1923

    28.00

    L’11 novembre del 1918 segna un momento decisivo della storia d’Europa: la fine di una guerra che aveva distrutto un’intera generazione e l’estinzione di grandi imperi secolari. Ma quale è stata l’eredità che ci ha lasciato la Prima Guerra Mondiale? Per molti aspetti il futuro dell’Europa non è stato condizionato tanto dai combattimenti sul fronte occidentale quanto dalla devastante scia di eventi che seguirono la fine del conflitto mondiale quando paesi di entrambi gli schieramenti vennero travolti da rivoluzioni, pogrom, deportazioni di massa e nuovi cruenti scontri militari. Se nella maggior parte dei casi la Grande Guerra era stata una lotta fra truppe regolari che combattevano sotto la bandiera dei rispettivi Stati, i protagonisti di questi nuovi conflitti furono soprattutto civili e membri di formazioni paramilitari. La nuova esplosione di violenza provocò la morte di milioni di persone in tutta l’Europa centrale, meridionale e sud-orientale, e questo ancor prima che nascessero l’Unione Sovietica e una serie di nuovi e instabili staterelli. Ovunque c’erano persone animate da un desiderio di rivalsa, disposte a uccidere per placare un tormentoso senso di ingiustizia. Un decennio più tardi, l’avvento del Terzo Reich in Germania, del Fascismo in Italia e l’affermazione di movimenti totalitari in altri Stati, fornirono loro l’occasione che tanto avevano atteso.

    Rilegato, 16 x 23 cm. pag. 445 + 16 pagine fuori testo con 31 foto b/n

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    La rivoluzione americana

    16.00

    Guido Abbattista

    Il libro, in questa edizione arricchito con una postfazione, ricostruisce il processo storico di formazione degli Stati Uniti d’America, esaminandone i presupposti all’interno dello sviluppo delle realtà coloniali inglesi dell’America del Nord. Analizzando i fattori strutturali relativi all’economia e alle società e culture coloniali, Guido Abbattista si concentra in modo particolare sui conflitti politici e costituzionali legati alla natura delle relazioni imperiali tra madrepatria e colonie. Del processo rivoluzionario vengono evidenziate le contraddizioni, le esitazioni, la relativa gradualità nell’adozione di soluzioni innovative sul piano politico e costituzionale. Ampio spazio è dedicato all’analisi dei fattori di novità sia sul piano delle concezioni politiche e costituzionali sia su quello dello sviluppo di una nuova forma di società.

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    La rivoluzione culturale nazista

    24.00

    In principio c’era solo la natura, con le sue leggi severe e ineluttabili. C’era solo la lotta per la sopravvivenza destinata a premiare i più forti e i più spietati. Per questo gli uomini hanno onorato e ossequiato alberi e torrenti, si sono nutriti e hanno combattuto come ogni altro animale. La cultura non era altro che la semplice trascrizione della natura, la difesa del suo unico ordine e del suo codice. Lo snaturamento dell’uomo avviene, secondo l’ideologia nazionalsocialista, con l’insediamento dei semiti in Grecia, quando l’evangelizzazione introduce in Occidente il giudeo-cristianesimo. Un traviamento completato dalla Rivoluzione francese con le sue costruzioni ideologiche umanistiche e anti-naturali (uguaglianza, compassione, astrazione della legge). Per salvare la razza nordico-germanica, era dunque necessario operare una vera e propria “rivoluzione culturale” che ristabilisse il modo di essere degli antichi e facesse di nuovo coincidere cultura e natura.

    Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 251

    Stampato nel 2019 da Laterza

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    La vittoria senza pace – Le occupazioni militari italiane alla fine della Grande Guerra

    22.00

    Fine della Grande Guerra: l’Italia per la prima volta ha sconfitto l’Austria, nemica di sempre, e partecipa da vincitrice alla spartizione dei territori. Prende così possesso di vaste aree, in parte adiacenti ai confini – come il Tirolo, parte della Carinzia e il Litorale austriaco – e altre oltremare, come la Dalmazia, l’Albania, la costa dell’Anatolia. Contemporaneamente, invia missioni militari verso Vienna, la Renania, la Slesia, la Bulgaria, sino in Russia, in Siberia e in Estremo Oriente. Occupazioni e presenze militari sono strumenti essenziali per la politica estera italiana, che si impegna a fondo per conseguire gli obiettivi della partecipazione dell’Italia al conflitto: al di là della liberazione delle terre irredente dal dominio asburgico, ciò che si vuole è il riconoscimento per il Paese del ruolo di grande potenza, un’influenza sullo spazio danubiano-balcanico pari a quella dell’ex Austria-Ungheria e pari alla Francia e all’Inghilterra nel Mediterraneo orientale. È un errore: sopravvalutare le forze condurrà al fallimento dei disegni più ambiziosi e la politica estera faticherà molto a disegnare la propria strada nel mondo del dopoguerra. Intanto, nei territori destinati all’annessione, le amministrazioni militari offrono ai nuovi cittadini la prima immagine dell’Italia. Ai governatori viene chiesto di adoperarsi per facilitare l’integrazione, ma sono loro a decidere come farlo, in particolare nei confronti di quanti quell’annessione non la desiderano affatto.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. XIV + 272

    Stampato nel 2014 da Laterza

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    Le armi, i cavalli, l’oro

    20.00

    Tra biografia e racconto d’armi, la vita di John Hawkwood, soldato di ventura inglese ribattezzato Giovanni Acuto, e dei condottieri al suo soldo. Attraverso la vita eccezionale di colui che è stato il più grande, stimato e temuto condottiero al soldo dei fiorentini, l’autore descrive le esistenze dei cavalieri e guerrieri mercenari, l’apprendistato delle armi, la struttura delle compagnie, il rapporto con la gente e i committenti, il denaro, gli strumenti del mestiere e la trasformazione delle compagnie di ventura in eserciti regolari.

    Rilegato 14 x 21 cm. pag. X + 310

    Stampato nel 2003 da Laterza

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    Le guerre mondiali – Dalla tragedia al mito dei caduti

    10.00

    Per tutti gli europei le guerre del Ventesimo secolo hanno rappresentato un’esperienza che ha lasciato un segno indelebile. Quali sono state le reazioni di questi uomini posti quotidianamente di fronte alla morte di massa? Come è stata elaborata l’insostenibile realtà della guerra? In che termini l’esperienza bellica ha mutato la mentalità comune? Un libro di storia, che piuttosto che ricostruire avvenimenti, date e fatti si occupa delle idee, dei miti, delle credenze che spingono gli uomini alle azioni che fanno la storia.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. VIII + 284 con 19 illustrazioni

    Stampato nel 2008 da Laterza

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    Le origini dell’economia europea

    9.50

    Un quadro storico ricostruito tramite gli strumenti di ricerca più moderni dall’antropologia all’ecologia, dalla tecnologia alla psicologia storica alla demografia sociale. Lo sviluppo dell’economia europea, dalla crisi del VI secolo al decollo del XII, è analizzato a partire da una grande quantità di fonti e rappresenta un punto d’arrivo e di maturazione di una lunga serie di ricerche.

    Brossura pag. XXIII + 363

    Stampato nel 2004 da Laterza

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    Legnano 1176. Una battaglia per la libertà

    18.00

    Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito l’immaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia d’Italia e dell’intera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, l’imperatore Federico Barbarossa affronta l’esercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che all’epoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa c’è dietro quell’amara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. L’Impero, da una parte, con la sua struttura aristocratica, era ben rappresentato dalla celebre e quasi imbattibile cavalleria pesante teutonica. I Comuni, dall’altra, si incarnavano nella collettività in armi dei fanti, che combattevano fianco a fianco ai cavalieri, da uomini liberi, decisi a battersi per la difesa della patria comune. Due mondi diversi, uno prossimo alla fine, l’altro – quello dei cittadini d’Italia – solo all’inizio.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. XVIII + 242

    Stampato nel 2012 da Laterza

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    Lepanto – La battaglia dei tre imperi

    14.00

    «Non appena in Occidente si sparse la voce della prossima uscita della flotta turca, papa Pio V decise che quella era l’occasione buona per realizzare un progetto che sognava da tempo: l’unione delle potenze cristiane per affrontare gli infedeli in mare con forze schiaccianti, e mettere fine una volta per tutte alla minaccia che gravava sulla Cristianità. Quando divenne sempre più evidente che la tempesta era destinata a scaricarsi su Cipro, il vecchio inquisitore divenuto pontefice, persecutore accanito di ebrei ed eretici, volle affrettare i tempi.» È la primavera del 1570. Un anno e mezzo dopo, il 7 ottobre 1571, l’Europa cristiana infligge ai turchi una sconfitta catastrofica. Ma la vera vittoria cattolica non si celebra sul campo di battaglia né si misura in terre conquistate. L’importanza di Lepanto è nel suo enorme impatto emotivo quando, in un profluvio di instant books, relazioni, memorie, orazioni, poesie e incisioni, la sua fama travolge ogni angolo d’Europa. Questo libro non è l’ennesima storia di quella giornata. È uno straordinario arazzo dell’anno e mezzo che la precedette. La sua trama è fatta degli umori, gli intrecci diplomatici, le canzoni cantate dagli eserciti, i pregiudizi che alimentavano entrambi i fronti, la tecnologia della guerra, di cosa pensavano i turchi dei cristiani e viceversa.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. X + 768

    Stampato nel 2012 da Laterza

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    Lo scudo di Cristo – Le guerre dell’impero romano d’Oriente (IV-IX secolo)

    25.00

    L’impero romano d’Oriente visse suo malgrado per oltre mille anni in uno stato di guerra continua. La sua capitale Costantinopoli, la splendida ‘regina delle città’ non smise mai di attirare conquistatori avidi di preda dai quattro angoli del mondo: Goti, Unni, Slavi, Avari, Persiani, Arabi, Bulgari… L’impero, spesso sull’orlo della disfatta, riuscì sempre a trovare la forza necessaria per rialzarsi dopo le sconfitte. Aveva ereditato da Roma antica uno dei più potenti eserciti della storia: attraverso molti cambiamenti organizzativi, strategici e tattici, fu comunque in grado di mettere in campo armate capaci di respingere le continue invasioni. Il libro ripercorre i primi turbinosi secoli di questa storia, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo imperiale, fino alle vittorie sugli Arabi e sui Bulgari, che nel IX secolo restituirono alla Nuova Roma uno spazio di dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale. Vengono analizzate sia la strategia dell’impero che le tattiche di combattimento, spesso all’avanguardia, delle sue armate, nonché la loro organizzazione, legata ad aspetti cruciali della vita sociale ed economica dello Stato. Al riparo dello scudo bizantino ebbe modo di prosperare e svilupparsi l’Europa latina: che però non riconobbe mai ai fratelli d’oriente il merito di aver difeso con il proprio sangue la pace di tutta la Cristianità.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 420 con alcune cartine

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    Lo sterco del diavolo

    11.00

    Il denaro nel senso in cui lo intendiamo oggi è un prodotto della modernità. Non è un protagonista di primo piano del Medioevo, né dal punto di vista economico e politico né da quello psicologico ed etico; è meno importante e meno presente di quanto non lo fosse nell’Impero romano, e soprattutto assai meno centrale di quanto non diventerà nei secoli successivi. Dai pulpiti medievali risuona la condanna dell’avarizia come peccato capitale e le parole dei monaci e dei frati elogiano la carità ed esaltano la povertà come ideale incarnato da Cristo. Non l’accumulo, non la ricchezza garantiscono il buon vivere. La salvezza è nel dono e nel sostegno ai deboli. La pecunia è maledetta e sospetta, perché né il denaro né il potere economico sono arrivati a emanciparsi dal sistema globale di valori proprio della religione e della società cristiana. La moneta sonante tornerà a girare con i rifornimenti di metallo prezioso, con lo sviluppo dell’economia cittadina, con la fondazione alla fine del XV secolo di istituti di credito per la sussistenza di molti poveri e con la nascita di una sorta di mercato unico. Sarà una rivoluzione lenta e silenziosa a modificare i pensieri delle donne e degli uomini del Medioevo e della stessa Chiesa, una rivoluzione che ha nome “capitalismo”.

    Cartonato con sovracopertina 14 x 21 cm. pag. 220

    Stampato nel 2011 da Laterza

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    Marckalada. Quando l’America aveva un altro nome

    16.00

    Paolo Chiesa

    In un’opera scritta da un frate milanese del Trecento, Galvano Fiamma, si nasconde una breve menzione di una terra chiamata Marckalada, situata a ovest della Groenlandia. I marinai che viaggiano per i mari del Nord ne parlano come di una terra ricca di alberi e animali. È la prima menzione del continente americano nell’area mediterranea, un secolo e mezzo prima del viaggio di Colombo. Ma chi è Galvano Fiamma. Cosa si sapeva davvero in Italia delle regioni al di là dell’oceano? Per rispondere a queste domande sarà necessario interrogare molti suggestivi personaggi: gli esploratori vichinghi che dall’Islanda approdarono sulle coste americane; il prete del porto di Genova, che tracciava carte geografiche; i mercanti che dal Mediterraneo si recavano al Nord per acquistare pellicce e uccelli da preda; gli imbarcati sulle galee genovesi scomparse nell’Atlantico mentre cercavano di raggiungere l’India navigando verso ovest. Il risultato è una ricerca appassionante come una spy story, una trama internazionale ricca di colpi di scena.

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    Medioevo simbolico

    22.00

    La mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l’archeologia dei colori, l’origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re Artù e quella di Ivanhoe. Un grande storico dei simboli alle prese con l’affascinante complessità di segni e sogni del Medioevo occidentale.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 404

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    Mussolini socialista

    24.00

    “Voi credete di perdermi, ma io vi dico che vi illudete. Voi non mi perderete: dodici anni della mia vita di partito sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue”: con queste parole Mussolini teneva il suo ultimo discorso nella tumultuosa assemblea della sezione socialista milanese che l’avrebbe espulso dal Partito il giorno stesso, il 24 novembre 1914. Con una sorta di profezia retrospettiva molti biografi di Mussolini hanno interpretato la militanza del socialista rivoluzionario come la matrice del futuro duce fascista, e hanno visto nell’ideologia interventista mussoliniana l’espressione già elaborata e definitiva dell’ideologia totalitaria fascista. In contrasto con questo antistorico metodo storiografico, i curatori e gli autori di questo volume propongono un’approfondita, e per molti versi originale, analisi dell’esperienza socialista di Mussolini nei suoi aspetti più significativi, dall’esordio svizzero nel 1902 all’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, situandola nel suo contesto, come capitolo importante nella storia del socialismo e dell’Italia contemporanea.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 262

    Stampato nel 2015 da Laterza

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    Otranto 1480 – Il sultano la strage la conquista

    20.00

    Nel 1480 l’impero ottomano era in prepotente espansione verso l’Europa e il Mediterraneo. Sulla sua traiettoria, l’Italia lacerata da congiure e lotte intestine fra le più splendide signorie rinascimentali. In questa storia c’è il sogno di un sultano affascinato dai fasti dell’antichità, che intende riunificare l’impero romano. Ci sono gli interessi della Repubblica di Venezia. Lorenzo il Magnifico, appena scampato alla congiura dei Pazzi. Un ex gran visir caduto in disgrazia. Le mire di dominio sulla Penisola del re di Napoli. Un pontefice che, mentre pensa alla decorazione della Cappella Sistina, briga per favorire i propri nipoti. Condottieri al servizio del miglior offerente, il coraggio dei Cavalieri di Rodi. Un grandioso mosaico che profetizza l’avvento del Male. Alla fine della guerra di Otranto non ci saranno vincitori, se non la peste. Si cercherà di recuperare gloria almeno dai resti delle vittime, facendone dei ‘martiri della cristianità’, contro ogni evidenza e testimonianza. Su tutto, l’indifferenza del potere nei confronti degli umili, degli ultimi, degli inermi, costretti a pagare il prezzo delle altrui ambizioni.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 322

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    Prima Guerra Mondiale – Storia politica della Grande Guerra 1915/1918

    20.00

    Il vero e terribile volto della Prima guerra mondiale, guerra totale, di logoramento, grande distruggitrice di uomini, ma anche guerra risorgimentale, dall’avventura eroica dei padri, si rivela drammaticamente nei documenti d’archivi militari, nell’ammutinamento delle truppe, nei contrasti tra potere politico e militare, nell’avversione dei giornali dell’epoca, nell’immagine dell’Italia in guerra proiettata all’estero, nella protesta popolare, dei socialisti, delle donne, di gran parte della società civile, nella trasformazione e rinnovamento delle coscienze. Edizione originale Laterza. Ottimo stato di conservazione.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 579 con alcune cartine

    Stampato nel 1969 da Laterza

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con cofanetto in cartoncino.

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    Rapine, assedi, battaglie

    9.50

    Pochi periodi storici hanno avuto un rapporto così quotidiano con la guerra come il Medioevo. Guerra di saccheggio, in cui distruggere e depredare il nemico era in cima ai pensieri di ogni soldato. Aldo Angelo Settia conduce il lettore sui campi di battaglia e ricostruisce la mentalità del soldato medioevale, la sua vita fatta di privazioni, di fame, di terrore della morte e delle mutilazioni. Un’indagine sugli aspetti più distintivi della guerra medievale che offre al lettore un contatto diretto con le fonti utilizzate, soprattutto quelle cronachistiche.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 358

    Stampato nel 2006 da Laterza

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    Resistenza – Palmiro Togliatti

    12.00

    Giorgio Bocca delinea, in maniera un tantino faziosa, la figura del leader carismatico del partito comunista italiano Palmiro Togliatti. Alla descrizione di Togliatti come uomo freddo, un intellettuale avaro e controllato nei sentimenti che seppe ritagliarsi un ruolo non secondario alla corte di Stalin, anche sulla pelle di migliaia di italiani prigionieri, Bocca contrappone il sentimento di ammirazione che milioni di Italiani riponevano nel personaggio. Bocca delinea la storia e le vicende storiche di Palmiro Togliatti, dall’esordio nelle fine dell’Internazionale comunista fino alla sua morte, attraverso la guerra e il caldissimo dopoguerra italiano. Il libro è contraddistinto da una marcata mancanza di obbiettività ma è prezioso per delineare il pensiero di molti intellettuali del nostro dopoguerra e della stessa società italiana.

    Rilegato, 13,5 x 20,5 cm. pag. 754

    Stampato nel 1973 da Laterza

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina

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    Rinascimento – Lepanto. La battaglia dei tre imperi

    22.00

    “Non appena in Occidente si sparse la voce della prossima uscita della flotta turca, papa Pio V decise che quella era l’occasione buona per realizzare un progetto che sognava da tempo: l’unione delle potenze cristiane per affrontare gli infedeli in mare con forze schiaccianti, e mettere fine una volta per tutte alla minaccia che gravava sulla Cristianità. Quando divenne sempre più evidente che la tempesta era destinata a scaricarsi su Cipro, il vecchio inquisitore divenuto pontefice, persecutore accanito di ebrei ed eretici, volle affrettare i tempi.” È la primavera del 1570. Un anno e mezzo dopo, il 7 ottobre 1571, l’Europa cristiana infligge ai turchi una sconfitta catastrofica. Ma la vera vittoria cattolica non si celebra sul campo di battaglia né si misura in terre conquistate. L’importanza di Lepanto è nel suo enorme impatto emotivo quando, in un profluvio di instant books, relazioni, memorie, orazioni, poesie e incisioni, la sua fama travolge ogni angolo d’Europa. Questo libro non è l’ennesima storia di quella giornata. È uno straordinario arazzo dell’anno e mezzo che la precedette. La sua trama è fatta degli umori, gli intrecci diplomatici, le canzoni cantate dagli eserciti, i pregiudizi che alimentavano entrambi i fronti, la tecnologia della guerra, di cosa pensavano i turchi dei

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 770

    Stampato nel 2010 da Laterza

    Condizioni del libro: perfette condizioni con sovracopertina

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    Roma e il suo impero.

    22.00

    Qual era il segreto di Roma? Come riuscì, la città, a mantenere saldamente il controllo di un impero tanto vasto ed eterogeneo, che andava dalla Spagna alla Persia, dalla Britannia all’Africa del Nord? Nella affascinante ricostruzione di tutti gli aspetti della vita sociale e istituzionale della Roma imperiale, alternando capitoli riguardanti la religione, la società e l’economia a capitoli sull’organizzazione militare, l’amministrazione delle province e il potere centrale, Jacques e Scheid ci consegnano una storia esaustiva dell’impero romano, che ne sottolinea la complessità dell’apparato istituzionale e la formidabile capacità di creare consenso.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. VIII + 582

    Stampato 2008 da Laterza

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    Sacri guerrieri – La straordinaria storia delle crociate

    12.00

    Questo è un racconto di conflitti e avventure, di protagonisti famosi e di persone comuni. Di Riccardo Cuor di Leone e del Saladino, di Melisenda, l’astuta regina di Gerusalemme che incuteva timore a tutti, e del fiero predicatore al-Sulami. Dell’imperatore scomunicato del Sacro Romano Impero, Federico II, e di Enrico di Bolingbroke che anni prima di diventare Enrico IV d’Inghilterra, spietato e paranoico, agì come un pellegrino e come un “santo guerriero”. È un intreccio di testimonianze diverse, dagli inni e i sermoni ai diari di viaggio, dalle lettere e i documenti finanziari ai trattati di pace. Leggendola scopriremo che nel corso del tempo le crociate sono state lanciate non soltanto contro i musulmani nel Medio Oriente, ma anche contro gli eretici, i nemici politici del papato, i mongoli, le tribù pagane del Nord Europa. Scopriremo inedite amicizie e alleanze, i trionfi della diplomazia anziché della spada, le jihad proclamate contro i musulmani e i tanti motivi per andare in battaglia. Per Dio e per la fede, per il senso del dovere, per la brama di terra e di denaro, per il desiderio di tener alto l’onore e lo spirito di famiglia o anche solo per il brivido dell’avventura.

    Cartonato con sovracopertina, 14,5 x 21 cm. pag. 458

    Stampato nel 2011 da Laterza

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    Scipione e Annibale

    12.00

    “Alla notizia della morte di Annibale, Scipione era stato colto da una sensazione presaga: non gli sarebbe sopravvissuto a lungo. Non gli era stato amico, il Cartaginese; era stato il più grande e il più nobile dei suoi nemici e le loro vite si erano intrecciate più e più volte, legate sempre con il filo doppio del destino, quasi che l’esistenza dell’uno traesse motivo e giustificazione da quella dell’altro”. Scipione e Annibale: antagonisti, affini, speculari. Giovanni Brizzi racconta le loro vite tangenti in un saggio storico che ha il passo del romanzo.

    brossura 14 x 21 cm. pag. 416

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    Scudi di pietra – I castelli e l’arte della guerra tra Medioevo e Rinascimento

    35.00

    Cosa ci resta oggi dei castelli medievali e rinascimentali? «Poco più che mura di massi serrati, punteggiate da buchi, spesso inspiegabili. Ebbene la passione e la competenza di Riccardo Luisi riescono invece perfettamente a leggere quei vuoti oscuri: essi diventano del tutto naturalmente i punti di appoggio dei cardini, delle finestre mobili, dei cammini di ronda, degli sporti, dei soffitti e dei pavimenti, tutti in legno e per questo tutti distrutti. Rivediamo quegli scudi di pietra che si animano nella furia dello scontro e nel logorio degli assedii, ma anche nei brevi tempi di pace, nello scorrere della vita quotidiana».

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 207 con circa 115 illustrazioni b/n e 20 a colori

    Stampato nel 1996 da Laterza

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    Seconda Guerra Mondiale – La Seconda Guerra Mondiale

    20.00

    Lavoro di ampio respiro sulla storia militare e politica della Seconda Guerra Mondiale. Sull’argomento esistono innumerevoli studi specialistici. Il presente volume ha una funzione quasi didattica nel voler fornire una visione completa, ma non troppo tecnica, del conflitto che ha segnato la storia di molti paesi. Il testo si giova di due elementi integrativi: una cronologia, in fondo al volume e dei resoconti bibbliografici apposti accanto a molte delle più importanti opere citate.

    Rilegato con cofanetto, 13,5 x 22 cm. pag. 698 + 40 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 1964 da Laterza

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni, con cofanetto rigido.

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    Seconda Guerra Mondiale/Aviazione. L’Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945

    18.00

    Il 19 luglio 1943 Roma viene bombardata, risucchiata anch’essa come stazione altamente simbolica della via crucis della guerra. È la perdita dell’illusione e dell’innocenza. L’allarme era risuonato attorno alle 10 e le sirene si erano sovrapposte nella lacerante cacofonia dell’appello a cercare un rifugio. I romani si rintanano negli scantinati quando già l’eco sordo degli scoppi taglia l’aria, le strutture degli edifici non centrati dai proiettili sembrano scricchiolare per effetto dello spostamento d’aria, nel buio c’è chi prega per sperare, chi chiude gli occhi per non vedere, chi aspetta che la morte passi senza ghermire anche quel luogo, chi piange e chi soffoca ogni sentimento, ogni emozione. Quando il rumore delle ondate d’assalto si perde verso l’orizzonte, i quartieri bombardati sono avvolti da un fumo giallastro, il tanfo dell’esplosivo e delle case che bruciano rende l’aria secca, irrespirabile…

    Rilegato, 14,5 x 21 cm. pag. 363 + 16 pagine fuori testo con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 da Laterza

    Condizioni del libro: usato con sovracopertina, in condizioni perfette

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    Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida

    11.00

    Zygmunt Bauman – David Lyon

    La sorveglianza è una dimensione chiave del nostro mondo. Siamo costantemente controllati, messi alla prova, valutati, giudicati nei più piccoli dettagli della vita quotidiana. E il paradosso è che siamo proprio noi a fornire il più grande volume di informazioni personali, caricando contenuti sui social network, usando la nostra carta di credito, facendo acquisti e ricerche on line. Questo perché il bisogno di salvaguardare la nostra solitudine ha ceduto il posto alla speranza di non essere mai più soli. E la gioia di essere notati ha avuto la meglio sulla paura di essere scoperti e incasellati. “Oggi i professionisti del controllo sono molto diversi dai sorveglianti vecchio stile che vigilavano sulla monotonia di una routine vincolante. Piuttosto, si dedicano a dare la caccia agli schemi estremamente volatili dei desideri e dei comportamenti ispirati da quei desideri.” La collaborazione volontaria, anzi entusiastica, dei manipolati è la loro grande risorsa.

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    Sicilia e Magna Grecia – Archeologia della colonizzazione greca d’Occidente

    35.00

    Il volume affronta il tema dei tempi e delle modalità dello stanziamento di gruppi organizzati di Greci sul suolo dell’Italia Meridionale e della Sicilia, delle trasformazioni intervenute fino alla conquista romana, dell’impatto che lo stanziamento greco ha avuto sulle popolazioni autoctone. La materia è divisa in due parti: una di carattere prevalentemente storico, nella quale, attraverso le fonti letterarie e i dati archeologici, si dipana la vicenda dei Greci di Magna Grecia e Sicilia dall’epoca del loro arrivo in Occidente, preceduto dalle frequentazioni micenee, fino alla conquista romana; l’altra, di carattere più prettamente archeologico, è destinata a illustrare, anche attraverso un ricco apparato di disegni, le città e i loro territori, l’organizzazione degli spazi pubblici e religiosi, le principali produzioni architettoniche, artistiche e artigianali. La narrazione non si arresta alle soglie dell’ingresso delle comunità greche d’Occidente nell’orbita di Roma, ma si sviluppa fino a comprendere la lunga fase di trasformazione delle città italiote e siceliote nel corso del periodo ellenistico (Ill-I sec. a.C.) sotto il primato di Roma.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 406 con 114 figure b/n + 59 tavole b/n

    Stampato nel 2011 da Laterza

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    Soldati – Storia dell’Esercito Italiano

    25.00

    Dalle Guerre d’Indipendenza fino alle missioni di pace in Iraq e Afghanistan, attraverso due guerre mondiali, l’esercito è stato uno dei protagonisti della nostra storia nazionale. Ma quali eventi, quali protagonisti hanno qualificato l’esercito italiano, definendone le specificità e i tratti peculiari? Quali sono stati i suoi caratteri salienti, la sua natura, il suo modo di essere nella comunità nazionale, dai fatti risorgimentali a oggi? Per rispondere a queste domande è necessario partire dall’evoluzione della figura del soldato italiano, dalle prime leve obbligatorie al professionismo più recente. Passare poi alla storia dell’istituzione militare, come corpo integrato dello Stato, per arrivare infine al rapporto tra esercito e società italiana. Scopriremo così che, in poco più di centocinquant’anni, le forze armate hanno conosciuto numerose trasformazioni, rispondendo ai mutamenti politici, culturali e sociali che hanno accompagnato la società liberale, il regime fascista e l’età repubblicana. Ne emerge un ritratto collettivo, una foto di gruppo in divisa e armi dell’Italia, delle sue potenzialità come delle sue numerose contraddizioni. Poiché l’istituzione armata ha raccolto ed espresso le une come le altre, in una nazione che ancora oggi, per più di un aspetto, concepisce se stessa come fragile e incompiuta.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 314

    Stampato nel 2019 da Laterza

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    Soldati senza causa – Memorie della guerra d’Algeria

    28.00

    Tra il 1954 e il 1962, 1 milione e 200 mila soldati francesi di leva sbarcano al di là del Mediterraneo per combattere contro gli indipendentisti del Fronte di liberazione nazionale algerino. Tra le fila francesi i morti furono 26 mila e 300 mila i feriti; almeno dieci volte di più sono quelli algerini. La guerra d’Algeria è stata una “guerra senza nome”, dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali “pacificazione” o “mantenimento dell’ordine”. Alla fine del conflitto i soldati francesi vengono “respinti” dal proprio stesso Paese che vuole lasciarsi rapidamente alle spalle quel passato coloniale. Solo nel 1999 la Francia riconosce di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962. Cinquant’anni dopo l’indipendenza dell’Algeria, cosa hanno da raccontare quei reduci, fra i gruppi maggiormente segnati dalla cesura burrascosa che ha messo fine all”Algeria francese’? Le loro memorie, raccolte in decine di interviste, sono al centro di questo libro.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag 307

    Stampato nel 2012 da Laterza

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    Sparta.

    20.00

    Laura Pepe

    Che cosa sappiamo di Sparta? Città guerriera, popolata di eroi programmati per combattere a difesa della patria senza temere la morte. Società dove il singolo non conta di fronte alla comunità. Sparta è la pólis severa che senza pietà elimina i bambini imperfetti e sottopone i superstiti a un addestramento durissimo. Soprattutto, Sparta è l’antitesi di Atene: se questa è la culla della democrazia, della filosofia, della poesia, della libertà, Sparta è la roccaforte dell’oligarchia, città senza cultura, austera ed essenziale. Ma è davvero così? Questo libro prova ad andare oltre lo stereotipo. Scopriremo che la vulgata sulla soppressione dei bambini è probabilmente un falso; che l’educazione spartana non era poi così diversa dall’educazione impartita ai ragazzi nelle altre città di Grecia; che vivere a Sparta non significava votarsi solo alla guerra e all’addestramento militare; che in città si apprezzavano motti di spirito, musica, feste; che le donne avevano più libertà e più diritti rispetto alle altre donne greche. Insomma, scopriremo perché la città «amabile» e «divina» – per citare Omero – ha lasciato segni indelebili nella storia e nella cultura del mondo greco.

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    Storia della storiografia romana

    22.00

    Una trattazione sistematica e completa della storiografia romana, ovvero della storiografia in lingua latina e in lingua greca legata alla storia di Roma dalla sua nascita alla fine del III secolo a.C. sino al VI secolo d.C. Il manuale, organizzato in capitoli che corrispondono a determinati generi storiografici o indirizzi politico-culturali, è uno strumento di grande efficacia didattica, ma non rinuncia ad avanzare ipotesi originali su generi e autori. La storiografia romana risulta da queste pagine non un’appendice della storiografia greca ma un’importante tradizione con caratteristiche proprie e un’evoluzione originale (si pensi al suo incontro col cristianesimo) che ne fanno una tappa fondamentale della storia del pensiero occidentale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 259

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    Sulle rotte di Ulisse

    18.00

    Furono gli Eubei di Calcide e di Eretria i più antichi esploratori delle rotte mediterranee; marinai, mercanti, coloni, che, procedendo da oriente verso occidente, si spinsero fino alle acque degli empori atlantici, superando, presso Gibilterra, le mitiche colonne di Ercole. Il volume si sofferma sul mondo della grecità arcaica, su quella memoria dell’Odissea che è nella ‘bisaccia’ di ogni navigante e poi colono. Il dato davvero più rilevante è constatare che la codificazione della geografia dell’Odissea è definitivamente compiuta, e su più scenari mediterranei, già nella seconda metà delI’VIII secolo a.C., poco prima dell’Odissea, nella stagione cioè – con Cuma e con Naxos – delle prime fondazioni coloniali elleniche sia in Italia sia in Sicilia. Tale codificazione resterà sostanzialmente immobile fino alla tarda età ellenistica, quando i Romani, vinta Cartagine, si proietteranno su rotte atlantiche, qui nuovamente riciclando l’eterna leggenda dell’eroe navigatore.

    Brossura pag. V + 149

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918

    22.00

    Fabio Todero

    La Venezia Giulia è stata nell’immaginario nazionale la terra irredenta per antonomasia. Pochi però sapevano dove si trovasse Trieste e che cosa comprendesse quella mitica regione. A scoprirlo furono i milioni di italiani che vi affrontarono la guerra nelle trincee del Carso o sulle vette delle Alpi Giulie. Il libro offre uno sguardo d’insieme sulle vicende belliche della regione, sul coinvolgimento di uomini e donne nel conflitto, ma soprattutto sul modo in cui queste e il territorio vennero descritti. Memorie, articoli di giornale, pagine di diario, canti, testi di riflessione politica sono utilizzati per raccontare un momento chiave della storia di quest’area multiculturale.

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    Tucidide – La menzogna la colpa l’esilio

    20.00

    Tucidide – uomo politico ateniese, comandante militare, appaltatore delle miniere d’oro che Atene occupava in Tracia – è stato il principale testimone e narratore della ‘grande guerra’ che oppose Atene a Sparta (431-404 a.C): un immane conflitto che segnò l’inizio del declino della Grecia classica. Tucidide non amava la democrazia ma seppe convivere col secolare regime democratico, fino al momento in cui, nel 411 a.C, un sanguinoso colpo di Stato portò al potere i suoi amici oligarchi. Cosa accadde allora a Tucidide? Si schierò con l’oligarchia? Dovette eclissarsi al crollo del breve regime oligarchico? Certo è che, proprio con i fatti di quel terribile 411 a.C, la sua Storia – narrazione giorno per giorno della lunga guerra tra Spartani e Ateniesi – si interrompe. Questa coincidenza è il punto di partenza, e forse la chiave, per dipanare la sua vera vicenda biografica, offuscata da una massiccia leggenda che fa di lui o un incompetente mentitore o la vittima di una colossale, inspiegabile ingiustizia, culminata in una improbabile condanna a morte.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 353

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    Un mondo di ferro – La guerra nell’antichità

    24.00

    Nessun Greco, come nessun Romano, ha mai immaginato un mondo senza guerre. Più che un’utopia, l’avrebbe ritenuta un’assurdità. Non che i Greci e i Romani fossero amanti della guerra, ma la guerra era parte della vita. Così come era possibile finire catturati dai pirati durante un viaggio in mare per essere venduti come schiavi in qualche mercato dell’Egeo, o cadere vittima di un’epidemia o di una carestia, oppure, semplicemente, morire in giovane età per mille motivi, così era nell’ordine delle cose umane incappare in una guerra, morire in battaglia o restare invalidi e girare in cerca di un’improbabile guarigione. Solo chi si prendeva cura della difesa dai nemici esterni ed era pronto, nella buona stagione, a marciare fuori dai confini per combattere contro il nemico, poteva aspirare a definirsi cittadino. Un libro dalla scrittura piacevolissima e appassionante, che ci avvicina all’universo mentale degli antichi e ce li restituisce, nella loro diversità, con profondo rispetto

    Rilegato, 21 x 14 cm. pag. 514

    Stampato nel 2019 da Laterza

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    Vicino, lontano. Come i Greci vedevano il mondo

    19.00

    Danielle Jouanna

    Partendo da Omero e viaggiando con Alessandro Magno, Danielle Jouanna ci accompagna alla scoperta di un mondo, il nostro, attraverso l’immagine che ne avevano i Greci. È l’alternanza di terra e mare, l’esplorazione di luoghi sempre più lontani e fantastici, mentre gli scienziati tentano le prime misurazioni. Dal paese degli Iperborei alle Colonne d’Ercole, con descrizioni dettagliate e racconti immaginari, i Greci cirivelano una volta di più il fascino della nostra piccola Terra.

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