A colloquio col barone. Un’intervista inedita a Julius Evola (1973)

Julius Evola

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    A colloquio col barone. Un’intervista inedita a Julius Evola (1973)

    10.00

    A cura di Rigenerazione Evola

    Non capita tutti i giorni di trovarsi davanti a un Evola poco ‘accademico’ e forse più ‘militante’, intento ad ascoltare pazientemente e supportare benevolmente chi, in ragione di quella pura sete di conoscenza e sana volontà di formazione interiore che solo i più giovani hanno, bussa alla porta del maestro e trova il coraggio di domandare. È questa la sensazione che abbiamo provato quando, qualche anno fa, il Gruppo di Heliodromos ebbe a darci in consegna la cassetta contenente il dialogo, probabilmente registrato sul finire del 1973, che qui riproponiamo in una trascrizione a cura di RigenerAzione Evola.

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    Cavalcare la tigre

    27.50

    Evola tratta in quest’opera del problema dei comportamenti che per un tipo umano differenziato si addicono in un’epoca di dissoluzione come l’attuale. Partendo da una decisaopposizione a tutto ciò che è residuale civiltà e cultura borghese, viene cercato un senso dell’esistenza di là del punto-zero dei valori, del nichilismo, del mondo dove “Dio è morto”. Il detto orientale “cavalcare la tigre” vale per il non farsi travolgere e annientare da quanto non sipuò controllare direttamente.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 228

    Stampato nel 2008 da Edizioni Mediterranee

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    Civiltà americana

    10.00

    L’americanizzazione del nostro continente è in pieno sviluppo e, quel che è più preoccupante, ha un carattere che sembra spontaneo, “naturale”. A tale riguardo, l’Italia forse batte tutte le altre nazioni europee quanto all’accettare supinamente e ottusamente l’influenza americana e una parte da provincia di fronte all’America, nella quale si vede la quintessenza di tutto ciò che è veramente “moderno”, interessante, grandioso, degno di essere imitato e importato.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 82 Seconda edizione

    Stampato nel 2010 da Controcorrente

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    Diorama filosofico. Raccolata completa degli articoli 1934-1943

    28.00

    Julius Evola

    Tornano finalmente disponibili tutti gli articoli di Evola pubblicati sulla rivista Diorama Filosofico tra il 1934 e il 1943. A parte il lavoro di direzione, il contributo personale di Julius Evola al Diorama Filosofico, terza pagina de Il Regime Fascista diretto da Roberto Farinacci, fu notevole: gli oltre ottanta articoli e quasi quaranta tra redazionali e commenti, alcuni dei quali, come da prassi, apparvero poi nei decenni successivi modificati e riadattati, sono stati finalmente raccolti da Cinabro Edizioni grazie al lavoro di ricerca e recupero di RigenerAzione Evola.

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    Ernst Junger – Il combattente l’operaio l’anarca

    12.00

    Julius Evola scopre, interpreta e racconta Ernst Jünger, testimone dello scorso secolo. Due giganti del Novecento che sembrano appartenere ad un medesimo disegno dello spirito, complici di quella tensione verso l’alto che si manifesta nel sodalizio ideale delle intelligenze scomode e non allineate. Un viaggio inedito nell’opera jungheriana, capace di alimentare suggestioni ancora attualissime attraverso un’attenta analisi dei suoi capolavori: Nelle Tempeste d’acciaio (1920), L’Operaio (1932) e Il Trattato del Ribelle (1951). Un viaggio che ci racconta lo Jünger soldato, operaio ed anarca, restituendoci anche elementi importanti del pensiero evoliano: dal “realismo eroico” alla volontà di affrontare la pace con un clima interiore da guerra, dal concetto di élites posto su di un piano esistenziale e non solo economico-intellettuale alla differenza fra libertà da e libertà per qualcosa, dalla dicotomia Ordine-Partito alla fortunata formula del veleno che si trasforma in farmaco.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 166

    Stampato nel 2017 da passaggio al Bosco

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    Esplorazioni e Disamine – Gli Scritti di Bibliografia Fascista Vol 1° – 2°

    35.00

    Julius Evola

    Fra il marzo 1934 e il marzo 1943, quindi lungo l’arco esatto di dieci anni cruciali per la storia d’Italia, si colloca la collaborazione di Evola a “Bibliografia Fascista”, la rassegna mensile della Confederazione Fascista dei Professionisti e Artisti che usciva a Roma sin dal 1926 sotto la direzione prima di Alessandro Pavolini e poi di Cornelio Di Marzio. Si tratta in tutto di cinquanta fra articoli e saggi lunghi o brevi e di recensioni di libri. Tuttavia, come ricorda l’editore in una breve nota introduttiva, questi scritti evoliani di “Bibliografia Fascista” potrebbero essere ricondotti essenzialmente a tre filoni tematici: 1) quello “storico” (mondo antico e medievale); 2) lo studio delle dottrine e sistemi politici del ’900; 3) tematiche e figure della “Rivoluzione Conservatrice”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 277 + 272 2 volumi.

    stampato nel 1995 da Edizioni al”Insegna del Veltro

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    Fascismo e Terzo Reich

    27.50

    Pubblicato nel 1946 e ampliato nel 1970, questo saggio sul fenomeno politico e ideologico che furono fascismo e nazionalsocialismo, conserva a decenni di distanza la sua originalità. Si tratta, come volle precisare l’Autore nella prima edizione, di «una analisi critica dal punto di vista della Destra», priva di esaltazioni e idealizzazioni nostalgiche, di uno studio che si pone più sul piano metapolitico che politico e che, capitolo per capitolo, prende le mosse dai fatti contingenti quali si verificarono tra le due guerre, per poi spostarsi e analizzarli sul piano dottrinario. Una ricerca di tal genere risulta ancora oggi unica e originale, anche perché la corrispondente discriminazione fra quel che nel fascismo e nel nazionalsocialismo ebbe o poteva avere un significato positivo e ciò che in essi presentò un carattere problematico, incerto e deviato, viene svolta su un piano oggettivo e impersonale. Ne consegue che Destra in senso tradizionale e fascismo, per Evola, non si identificano senz’altro. Questa nuova edizione dell’opera è, rispetto alle precedenti, praticamente raddoppiata con l’aggiunta di due appendici, una per sezione, che riuniscono diciassette articoli e saggi pubblicati fra il 1930 e il 1973, con un triplice scopo: dimostrare principalmente che il punto di vista di Julius Evola non nacque nel 1964 col senno di poi, ma assai prima venendo già espresso, in modo esplicito e adatto al contesto storico, negli anni Trenta e Quaranta; approfondire alcuni spunti trattati sommariamente nei diversi capitoli del libro; allargare lo sguardo anche su altri “fascismi”.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 192

    Stampato da Edizioni Mediterranee

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    Filosofia Etica e Mistica Del Razzismo

    39.00

    Julius Evola

    In questo studio, pensato come contributo ad uno studio del pensiero evoliano nel decennale della scomparsa – 1974-1984, viene presentato un saggio del pensatore tradizionalista italiano, già pubblicato a puntate su “La Difesa della Razza”, su una tematica ancora molto attuale riguardante il problema razziale.

    Brossura, 15,5 x 21,5 cm. pag. 58

    Stampato nel 1985 da Sentinella d’Italia

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni. Piega in alto a destra della copertina e delle pagine

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    Fuoco segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti

    45.00

    Julius Evola

    Una raccolta eterogenea di documenti rari o inediti, molti dei quali provenienti dagli archivi della Fondazione J. Evola, che integrano ciò che si sa della sua “biografia spirituale”: numerosi carteggi con personalità del Novecento, interviste dimenticate, saggi, lettere dedicate all’arte, bozzetti pubblicati per la prima volta, voci “magiche” bocciate dall’Enciclopedia Treccani, il “manifesto ideale” della rubrica Diorama Filosofico, due capitoli di Rivolta contro il mondo moderno espunti dall’autore nel corso degli anni, un racconto erotico, forse destinato a Playmen, e molto altro. Saggio introduttivo di Joscelyn Godwin.

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    Gli uomini e le rovine e orientamenti

    27.00

    In questo libro Julius Evola, partendo dai principi di un “tradizionalismo integrale” traccia le linee essenziali di una dottrina dello Stato e di una visione generale della vita a carattere “rivoluzionario-conservatore”: rivoluzionario, con negazione decisa delle ideologie e dei miti che dominano il mondo dell’attuale decadenza europea e specialmente italiana (anticapitalismo, antiliberalismo, anticomunismo); conservatore, come ripresa in tutti i domini dell’idea aristocratica, gerarchica e qualitativa che ha già costituito la base di una superiore tradizione dell’Occidente. Il senso dell’autorità e del vero Stato, l’ideale “organico”, la denuncia della “demonia dell’economia”, il significato di un nuovo realismo antiborghese, positivo, antimarxista, l’indicazione dei punti di riferimento per la formazione di un tipo umano che vive nella modernità ma non l’accetta ed anche di una élite, l’attacco allo “storicismo” e la revisione della nostra storia al di fuori delle falsificazioni della vulgata corrente, una nuova scelta delle “tradizioni” italiane, il senso della “guerra segreta” condotta da forze mascherate non soltanto nel campo politico-sociale e l’indicazione delle armi usate in questa guerra che ha portato allo sfacelo dell’Europa tradizionale, sono fra i principali argomenti affrontati ne Gli uomini e le rovine (1953), le cui idee sono contenute in nuce negli “undici punti” di Orientamenti (1950) di cui si ripubblicano le bozze con le correzioni autografe del filosofo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 304

    Stampato nel 2001 da Edizioni Mediterranee

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    I testi de “La Difesa della Razza”

    21.00

    Dal 2001, il comitato di edizione presieduto da Piero Di Vona (Università di Napoli) e coordinato da Roberto Melchionda cura la pubblicazione in volume di tutti i testi di Julius Evola, in particolare gli scritti disseminati in quotidiani e periodici. In questo libro, la costellazione delle scritture evoliane apparse dal 1939 al 1942 su La Difesa della Razza, il quindicinale di Telesio Interlandi. Tra gi argomenti trattati: I tre gradi del problema della razza; Razza: realtà del mito; La razza dell’anima; L’ipotesi iperborea; Nord e Sud: superamento di una opposizione; Psicologia criminale ebraica; La razza e la guerra; Due eroismi; La concezione ariana del combattere; La dottrina romana della vittoria; Supremi valori della razza ariana; Gli Ebrei e la matematica; Le razze e il mito delle origini di Roma; La mistica della razza in Roma antica; La “gloria” della gente aria; Anima e razza della guerra; L’ascia; La razza e la filosofia della vita; Roma e il Natale ‘solare’ della tradizione nordico-aria; Razza e superrazza nei nuovi spazi imperiali; I Libri Sibillini; Andare avanti sul fronte razzista; Relazioni fra razza e filosofia; Le selezioni razziali; Razionalismo e spiritualità degli Ariani; Panorama razziale dell’Italia preromana; Roma aria: le origini; Diseguaglianza degli esseri umani; La razza e i Capi; L’aquila; La razza e la montagna; Razza, eredità, personalità; Razzismo nordico-ario.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 228

    Stampato nel 2001 da Edizioni di Ar

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    Ignis cova sotto le ceneri. Julius Evola, Arturo Reghini e l’imperialismo pagano

    17.00

    Fabrizio Giorgio

    Avvolti da un’aura di mistero risultano ancora oggi i complessi rapporti tra alcuni ambienti esoterici e i settori più oltranzisti del Partito Nazionale Fascista. Sebbene non si possa parlare di «radici occulte del Fascismo», è, tuttavia, innegabile che tali connessioni, ancorché tenute sapientemente nascoste, vi siano state. Tra i vari tentativi di orientare in senso tradizionale il movimento di Rinascita Nazionale, di indiscutibile rilevanza risulta quello di Arturo Reghini e del suo sodalizio pitagorico massonico. Non solo perché la trama ordita dal matematico fiorentino coinvolse molti esponenti del Regime, compreso, forse, lo stesso Mussolini, ma anche perché essa si basava su un preciso programma esoterico-politico che sinteticamente si può definire «imperialistico-pagano».

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    Il barone immaginario – 18 racconti con protagonista Julius Evola

    19.00

    Una persona “vera” non finisce nella trama di un romanzo o racconto di finzione o nei versi di una poesia per caso, bisogna che sia “qualcuno”, nel bene o nel male. La vita di Julius Evola è stata un romanzo, anzi molti romanzi. Uno per ogni ruolo che ha vissuto: filosofo, artista, alpinista, giornalista, politico, esoterista, orientalista, amante e bon vivant. Evola è stato, nel senso più profondo del termine, un “personaggio”, sempre pericolosamente in bilico tra la realtà e il mondo creato dal suo pensiero. Diciassette scrittori contemporanei hanno raccolto la “provocazione” di Gianfranco de Turris e si sono misurati con il Barone immaginandone incontri, avventure, amanti, indagini, pensieri, battaglie. Il risultato è un Barone immaginario che ha la verità del romanzo. Affascinante per chi non ha mai letto una riga delle sue opere, una sfida per gli studiosi. Diciassette racconti più uno, quello del futurista Volt del 1920 che apre l’antologia, scritti sul confine tra i mondi passati e futuri, possibili e impossibili, su cui ha camminato il Barone.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 290

    Stampato nel 2018 da Mursia

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    Il Cammino del Cinabro

    34.50

    Questo libro, che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi “Il sentiero del cinabro” e che poi l’autore mutò in bozze ne “Il cammino del cinabro”, con evidenti riferimenti simbolici ed ermetici, venne completato entro la metà del 1962 e pubblicato dall’editore Vanni Scheiwiller nel marzo 1963, con lo scopo di rispondere alle polemiche suscitate dall’intellighenzia italiana all’uscita di “Cavalcare la tigre” nel novembre 1961, in quanto si riteneva intollerabile che fosse stato stampato il saggio di un autore ancora messo all’indice. Julius Evola lo aveva scritto per farlo pubblicare dopo la sua morte, ma prevalse la richiesta del giovane editore milanese. Non si tratta di un’opera autobiografica precisa il filosofo, ma di una “guida attraverso i miei libri”, anche se trattando, più che di vicende e fatti personali, di idee e di quei valori tradizionali che hanno caratterizzato tutta la sua vita, ben gli si adatta la definizione di “autobiografia spirituale”. In quanto tale “Il cammino del cinabro” ha una importanza determinante non soltanto per ben comprendere il percorso delle tesi e della “visione del mondo” che mossero Julius Evola, ma soprattutto per constatare come ci sia un filo conduttore e una coerenza di fondo che legano tutte le sue opere e le posizioni che in esse vengono trasmesse.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 439 + 16 pagine fuori testo con immagini b/n

    Stampato nel 2014 da Edizioni Mediterranee

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    Il filosofo in prigione. Documenti sul processo a Julius Evola

    20.00

    Guido Andrea Pautasso

    Nell’aprile 1951 Julius Evola venne arrestato nella propria abitazione con l’accusa di essere l’ispiratore dei gruppi clandestini dei FAR (Fasci d’Azione Rivoluzionaria). Dopo alcuni mesi di detenzione, il filosofo venne liberato e, assolto con formula piena. Il volume raccoglie documenti e testimonianze sul processo, che si concluse con una condanna, evitata grazie all’amnistia del 1953

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    Il mistero dell’Occidente. Scritti su archeologia, preistoria e Indoeuropei 1934 – 1970

    18.00

    Julius Evola

    Julius Evola si è occupato per lungo tempo degli antichi popoli europei, delle loro origini e peculiarità: questo fu anzi uno di quei temi su cui continuò a documentarsi e aggiornarsi per tutta la vita. Gli articoli qui raccolti e ordinati cronologicamente iniziano con l’anno 1934, quello in cui fu pubblicata la prima edizione di “Rivolta”, e si chiudono con una recensione del 1970, a dimostrazione di questo. Questi 20 articoli offrono un quadro abbastanza completo delle idee evoliane sugli Indoeuropei, le loro origini e la loro “visione del mondo”. A cura di Alberto Lombardo. Postfazione di Giovanni Monastra.

    Brossura 13 x 21 cm., pagg. 243

    Stampato nel 2020 da Pagine

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    Il nuovo mito germanico del “terzo regno”

    10.00

    Julius Evola

    Questo saggio di Evola apparve su “Politica” anno XIV vol. XXXVI fascicoli CIII-CIV nel 1932 alla vigilia dell’ascesa al potere del nazionalsocialismo in Germania. In esso appare evidente l’interesse con cui Evola seguiva le evoluzioni dottrinarie e le proposte politiche di personaggi di spicco del mondo monarchico-tradizionale come Everling e Rohan, Kalergi e Spann.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 48

    Stampato nel 1981 da Il Corallo

    Condizioni del libro: pagine leggermente ingiallite

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    Il pensiero tradizionale di Julius Evola

    8.00

    Come definito dall’editore stesso questo volume è “un piccolo omaggio a un grande uomo e – al contempo – un’agile guida per chi voglia acostarsi con onestà di intelletto e di intenti alla complessità del pensiero tradizionale”. Accompagnato da un’Appendice di testi evoliani e da una succinta ma esaustiva bibliografia, rappresenta uno strumento valido per un corretto approccio allo studio di Julius Evola.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 62

    Stampato nel 1994 da Società Editrice Barbarossa

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    Il ritorno del barone immaginario

    19.00

    AA.VV.

    Julius Evola è stato e continua ad essere un “personaggio” capace di sollecitare tanto la curiosità degli storici quanto l’inventiva di scrittori, intellettuali e saggisti attratti dalle numerose ispirazioni narrative che il Barone è in grado di offrire. Intorno ad Evola sono nati così i 17 racconti contenuti in questa raccolta. Trame sia “realistiche” che “fantastiche”, tratte talvolta dalla sua vita movimentata. Basti pensare ai suoi tanti viaggi in Italia e in giro per l’Europa, alle figure di primo piano che ha conosciuto e frequentato, al suo essere stato pittore e uomo di mondo, filosofo e alpinista, poeta ed esoterista, giornalista e politologo, e così via.

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    Indirizzi per una educazione razziale

    9.00

    Apparso nel 1941, questo volume segnò l’ingressodelle formulazioni evoliane nel mondo della scuola.E’ infatti agli educatori che l’autore si rivolge nellaprefazione del libro, invitandoli a tenere presente lanecessità di approfondire le questioni relative allarazza e ai dissidi tra etnie differenti. Consideratonon dal punto di vista della biologia, né da quello dell’antropologia, il significato dell’idea di razzaviene colto al meglio attraverso la semantica deisimboli.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni da Ar

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    Julius Evola – Un filosofo in guerra 1943-1945

    24.00

    Gianfranco De Turris

    Tra l’agosto del 1943 e la fine della guerra Julius Evola, filosofo tra i più discussi dell’età contemporanea, si muove nell’Europa al collasso: da Berlino al Quartier Generale di Hitler nella Prussia orientale, poi di nuovo a Roma, come agente dietro le linee, dopo l’arrivo degli americani a Verona e poi a Vienna dove, sotto falso nome, si dedica all’esame di materiale massonico e dove viene ferito durante un bombardamento restando paralizzato. Un periodo sconosciuto della vita del filosofo ricostruito con minuzia di particolari e documenti inediti. Il risultato è un saggio in cui, attraverso le vicende biografiche, si analizzano e si rileggono le idee di Evola per un progetto politico destinato al “dopo”. Le riflessioni sul fallimento del fascismo e del nazismo, la genesi del Movimento per la Rinascita dell’Italia, l’esoterismo, la visione politica e artistica si intrecciano in una trama che non ha niente da invidiare a una spy story, tra servizi segreti tedeschi, false identità, attività e viaggi misteriosi, ferite del corpo e dell’anima.

    Brossuara, 14 x 21 cm. pag. 242 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    Julius Evola sul fronte dell’Est

    10.00

    Questo volumetto riporta in capitoli differenti la cronaca, o pesunta cronaca, di alcuni viaggi che Julius Evola compì a Praga, in Romania ed in Ungheria, e analizza l’influenza che il barone ebbe modo di esercitare sulle personalità di quei paesi. In appendice il rapporto tra Evola e l’aristocrazia magiara – una lettera di Evola a Mircea Eliade, una a Vasile Lovinescu e una recensione di Eliade su Evola.

    Brossura 12 x 19 cm. pag. 104

    Stampato nel 1998 dalle Edizioni all’Insegna del Veltro

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    Julius Evola sulla stampa estera

    12.00

    Vittorio Fincati

    In occasione dei 50 anni dalla scomparsa del discusso pensatore italiano, il volume propone uno sguardo inedito e una prospettiva nuova sulla sua figura: la stampa straniera. Vengono qui raccolti la maggior parte degli articoli di Evola o su Evola, pubblicati fuori Italia, ma anche interviste e recensioni di opere. Evola parte dall’idealismo: il mondo è per lui la rappresentazione dell’Io, ma, poiché l’Io subisce la rappresentazione del mondo come un limite e soffre in essa la sua passività, s’impone all’Io l’obbligo pratico di sciogliere la sua passività in attività riducendo il mondo sotto il proprio comando, facendo di esso l’atto dell’Io. La tecnica di questo progresso di risoluzione del mondo nell’Io è data dall’Occultismo magico. Dall’innesto dell’Idealismo classico con la Magia nasce l’Idealismo Magico.

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    Julius Evola. Aedo dell’uomo differenziato

    10.00

    AA.VV.

    Questo libretto è concepito per offrire una prima elementare guida alle sue opere con le quali – tra l’altro – l’Autore definisce la figura dell’Uomo differenziato, per eccellenza il soggetto più attrezzato per resistere e combattere i nefasti veleni della modernità in nome degli eterni principi della Tradizione.

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    Julius Evola. Stella del mattino

    30.00

    Aleksandr Dugin

    Come noto, Aleksandr Dugin si è occupato a più riprese di Julius Evola, giudicandolo anzi una delle sue maggiori fonti d’ispirazione. Non solo ne ha fatto un pilastro della propria Quarta Teoria Politica, ma ha plasmato l’“uomo differenziato”, destinatario delle pagine evoliane di Cavalcare la tigre, nel “soggetto radicale”, dando vita ad analisi abissali poi raccolte in un libro che, uscito anche in traduzione italiana, ha fatto molto parlare di sé. Questa forma di soggettività incarna il tradizionalista senza Tradizione, il soldato di un esercito perso da qualche parte dietro le dune della Storia, sostenuto unicamente dal ricordo di averne fatto parte e dalla certezza di farne parte ancora

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 432

    Stampato nel 2024 da AGA

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    L’Italiano (1959 – 1973)

    20.00

    Julius Evola

    Quella con “l’Italiano” di Pino Romualdi, pubblicato dal 1959 al 1984, è stata una delle collaborazioni più lunghe di Julius Evola. I suoi contributi – mai raccolti sinora in volume – spaziano dalla critica del costume alla letteratura, dalla storiografia al teatro, non disdegnando incursioni su fatti d’attualità legati alla politica italiana e internazionale. Dalle pagine e tra le righe di quest’ampia raccolta emerge anche la forte attenzione di Evola verso la rivista, il suo direttore e i suoi collaboratori, insieme alla sua visione del mondo, nemica dei conformismi, inattuale e controcorrente.

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    L’operaio nel pensiero di Ernst Junger

    18.00

    Der Arbeiter apparve inGermania nel 1932, quando il suo autore, Ernst Jünger (1895-1998),aveva trentasette anni ed era un esponente di rilievo della RivoluzioneConservatrice. La sua prima traduzione integrale in italiano si è avutasoltanto oltre mezzo secolo dopo, nel 1985. Inutilmente, già negli AnniCinquanta, come è documentato dalla lettera inedita riportata in questolibro, Julius Evola aveva cercato di farlo pubblicare; non essendoriuscito nel suo intento, decise di realizzarne una lunga parafrasicommentata: un saggio che alternava ad ampi brani dell’Arbeiterspiegazioni, giudizi, ampliamenti di vedute, rettifiche di mira in basea coordinate più “tradizionali”, aggiornamenti necessari per il secondodopoguerra, in modo da renderla opera autonoma e personale. Evolascelse di tradurre il titolo come “Operaio”, e non come “Lavoratore” o”Milite del lavoro” secondo altre, peraltro autorevoli, proposte degliAnni Trenta. Il volume apparve una prima volta nel 1960, quindi nel1974. Questa nuova edizione è integrata da una appendice che riuniscealtri interventi evoliani su Jünger pubblicati fra il 1943 e il 1974che documentano l’evolversi del suo punto di vista, ed un’ampiabibliografia italiana dello scrittore tedesco.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 184

    Stampato nel 1998 da Edizioni Mediterranee

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    La Torre. Foglio di espressioni varie e Tradizione una

    45.00

    Julius Evola

    Julius Evola non fu solo autore di articoli, saggi, libri, ma anche ideatore e direttore di due riviste: il mensile Ur/Krur (1927-1929) e il quindicinale La Torre nel 1930. La prima venne rifusa nei tre volumi di Introduzione alla magia, la seconda si presenta qui integralmente in edizione critica. Come è noto, Evola ha sempre detto che portata alle estreme conseguenze un’esperienza andava oltre. Come scrisse in una fondamentale lettera a Tristan Tzara nel novembre 1921, ritenne conclusa la sua fase artistica e, come dichiarò pubblicamente sull’ultimo fascicolo di Krur del dicembre 1929, considerò terminata anche la fase esoterica (almeno in senso iniziatico e organizzativo). Ma in che senso intendeva tutto questo? Nel senso che, avendo portato a termine le sue teorizzazioni, era il momento di passare a un altro campo, cioè a un intervento diretto e concreto: dalla filosofia alla magia prima, dalla magia alla politica e alla cultura poi. Insomma, passare dalla teoria alla pratica, dall’astratto al concreto (considerando i piani via via diversi). Senza soluzione di continuità rispetto a Krur, con la data del primo febbraio 1930 uscì il nuovo quindicinale che portò immediato scompiglio nell’ambito della cultura che si dovrebbe definire piuttosto che fascista, “squadrista”, secondo il termine usato dal filosofo (ma anche dagli stessi interessati). L’ultimo fascicolo, il decimo, porta la data del 15 giugno: visto di mal occhio dalle autorità (il n. 3 venne sequestrato), alla fine si proibì a tutte le tipografie romane di stamparlo.

     

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    Le ultime lettere di Julius Evola a M. Mircea Eliade

    6.00

    Per la prima volta all’attenzione del pubblico documenti inediti, le ultime lettere di Evola a Eliade, che gettano una nuova luce sulla zona d’ombra che incombeva sul passato di Eliade, la sua fede nella Tradizione e nel suo nume tutelare Julius Evola, e la militanza giovanile per la Guardia di Ferro di Codreanu. Il rapporto fra Eliade e il Barone era piuttosto tormentato, diviso fra ammirazione e diffidenza, e si interruppe improvvisamente nel 1954. Solo queste lettere sono successive e spiegano i motivi di questa fine della corrispondenza, tra l’altro appare qui indubbio che Eliade credesse che l’esoterista romano gli portasse rancore per il successo e la fama che riscuoteva nel campo della storia delle religioni.

    12,5 x 19,5 cm. pag. 48

    Stampato nel 2011 da Settimo Sigillo

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    Lo stato interiore. Il destino di Evola dopo Evola

    16.00

    Alessio De Giglio

    La vivacità degli studi dedicati a Julius Evola non ha risolto il mistero di quest’uomo che passa per un conservatore anche se nella sua vita non ha conservato niente, portando gradatamente a morire dapprima l’arte, poi la filosofia e infine la tradizione, arse dalla sua individualità che ha la natura della fiamma. Il Barone è diventato persino il “filosofo della libertà”, da quando la grazia accademica l’ha piantato sul terzo gradino del podio tutto italiano, accanto a Croce e Gentile. La tigre è stata infine addomesticata o è ancora capace di sorprendere le nostre vite? Alessio de Giglio scommette sulla seconda possibilità, sempre che per comprendere Evola si sia disposti ad andare “oltre Evola”, alla ricerca di quella “singolarità non normalizzabile dal logos del tempo presente”

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    Orientamenti

    7.50

    Breve ma solenne testo che l’autore scrisse nel 1950, Orientamenti è il tentativo di parlare all’uomo nella sua qualità spirituale, risvegliandone le migliori virtù. Evola richiama condizioni formative di simboli e miti, rimandando a una misteriosa forza generativa, essenziale e immateriale, che dall’alto sgorga, e fluisce nello spazio dello Stato vero.

     

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    Orientamenti

    15.00

    Julius Evola

    “Orientamenti” si può considerare un succinto “breviario”, un sintetico “manuale”, un efficace condensato del pensiero di Julius Evola, ancor oggi vivo e vitale. Senz’altro è una delle sue opere più diffuse e fortunate, tanto è vero che ha avuto, oltre a quattro edizioni “ufficiali”, un numero imprecisato di ristampe ed edizioni “abusive” o “pirata”, tanto che non è possibile quantificare il numero esatto delle copie vendute dal 1950 ad oggi. Il fatto è che in oltre mezzo secolo dalla sua prima pubblicazione, Orientamenti resta ancora una sintesi accessibile ed immediata delle idee evoliane in fatto di indirizzi sul piano non solo metapolitico e culturale, ma anche esistenziale e del sacro. E questo per il semplice motivo che i suoi “undici punti” non affrontano argomenti contingenti, ma generali e per questo possono adattarsi al mutare dei tempi. Che peraltro non cambiano molto: anche all’inizio del XXI secolo Orientamenti può essere definito una specie di “trattato del ribelle spirituale”, volendo mutuare il titolo italiano di un famoso saggio di Ernst Jünger, che per intenti è possibile appaiare al libretto evoliano. Questa edizione di Orientamenti è la quinta “ufficiale”, in quanto pubblicata a cura della Fondazione “Julius Evola”: essa comprende le “fonti” dell’opera originale, una serie di interventi che ne evidenziano la sua perdurante attualità e validità scritti da autori che hanno l’età del pubblico cui si rivolgeva e si rivolge ancora adesso, una bibliografia orientativa per temi, oltre a due saggi che ne illustrano le origini e le finalità.

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    Orientamenti

    12.00

    Gli undici punti della visione del mondo di Evola. Con i saggi di Enzo Erra, Giovanni Damiano, Piero Di Vona, Roberto Melchionda e Giovanni Perez che – da generazioni diverse – si confrontano con il testo.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 120

    Stampato nel 2000 da AR

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    Orientamenti

    10.00

    Julius Evola

    Dinanzi all’opera distruttiva del mondo moderno, Julius Evola lancia le sue parole d’ordine: «a un’unica cosa si badi a tenersi in piedi in un mondo di rovine». Perché se l’uomo è il principale bersaglio della distruzione, la resistenza e la rinascita partono dall’uomo stesso, dalla capacità di restare in piedi: «il problema primo, base di ogni altro, è di carattere interno: rialzarsi, risorgere interiormente, darsi una forma, creare in sé stessi un ordine e una drittura» perché «prima di pensare ad azioni esteriori, spesso dettate solo da momentanei entusiasmi, senza radici profonde, si dovrebbe pensare alla formazione di sé, all’azione su sé, contro tutto ciò che è informe, sfuggente e borghese». È al futuro delle nuove generazioni che dedichiamo la nuova ristampa di Orientamenti, assumendo una posizione di radicale distanza dalle parodie del tradizionalismo e del folklore, dai miti incapacitanti passivi e fuori dalla realtà, dagli esotismi dottrinari e dai ‘fai da te’ interpretativi, dalle metodologie sincretistiche che male odorano di occultismo e neospiritualismo, da coloro che preferiscono ‘fare accademia’, normalizzando e riponendo in un museo qualcosa che, invece, è autenticamente rivoluzionario e militante.

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    Rivolta contro il mondo moderno

    36.50

    In quest’opera, completata tra la fine del 1931 e l’inizio del 1932, Evola risale alle cause che hanno prodotto il mondo attuale e indica i processi che hanno esercitato un’azione distruttiva su ogni valore, ideale e forma di organizzazione superiore dell’esistenza. Il libro, quindi, non si limita ad una descrizione della “crisi” del mondo moderno, ma nemmeno si esaurisce in una polemica senza centro, dato che con uno studio comparato abbracciante le civiltà più varie indica ciò che nei diversi domini dell’esistenza può rivendicare un carattere di normalità in senso superiore.

    Brossura 15,5 x 21 cm. pag. 458, raro in questa edizione

    Stampato nel 1969 da Edizioni Mediterranee

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    Sintesi di dottrina della razza

    20.00

    Julius Evola

    Chiarendo da una prospettiva tradizionalistica l’effettivo significato di ogni teoria sulla razza, questo saggio evoliano delinea una propria ‘dottrina della razza’. Partendo dal principio della tripartizione dell’essere umano in corpo, anima, spirito, vengono considerate per analogia le connessioni, le corrispondenze e le consonanze tra i diversi stadi- gradi della razza: la sfera corporea (‘materiale’), quella animica, quella infine spirituale.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 280 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Edizioni di Ar

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    Tradizione e/o Nichilismo? – Letture e ri-letture di Cavalcare la tigre

    28.00

    Pubblicato nel 1961 e da allora letto e riletto da almeno tre generazioni, Cavalcare la tigre di Julius Evola è anzitutto una pietra di paragone, un fuoco di sbarramento che può attraversare solo chi ha giurato vendetta alla modernità ma, per una ragione o per un’altra, non è intenzionato ad abbandonarla, vedendo nel nichilismo anzitutto una sfida, una prova capace di rivelare un sistema di valori che non è né di ieri né di domani, appartenendo al mondo dell’Eterno. Ma cosa rimane dell’uomo differenziato, ora che la modernità si è estinta, cedendo il posto alla post-modernità? I saggi raccolti in questo libro – di fatto, il primo studio esaustivo dedicato a uno dei libri più importanti di Evola, nonché esperimento intergenerazionale come pochi altri – provano a offrire una risposta, muovendosi in orizzonti nuovi e antichi al tempo stesso. Sempre con lo stesso proposito: cavalcare la tigre della modernità e della post-modernità per accedere a frutti non facilmente attingibili in altre epoche, risvegliare un Sole occulto nella Mezzanotte della storia, al culmine ipogeo del nostro ciclo, costringendo l’orizzonte del nichilismo europeo a sfociare nella trascendenza.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 320

    Stampato nel 2020 da A.G.A.

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    Vita avventurosa di Julius Evola

    39.00

    Andrea Scarabelli

    Non è facile definire Julius Evola: per qualcuno è un luciferino “cattivo maestro”, per qualcun altro una specie di messia. Dietro a questi luoghi comuni si nasconde una personalità complicata e controversa: dadaista e filosofo, antimoderno e orientalista, cultore di magia ed esoterismo, vicino al Regime mussoliniano ma giudicato “antifascista” dall’Ovra, teorico di un “razzismo spirituale” ostracizzato dai razzisti ufficiali… Nato da un decennio di ricerche tra archivi, epistolari, interviste e testimonianze inedite, questo libro racconta una vita non comune, tra grotte capresi e capitali in fiamme, la Roma degli anni Venti e dei Sessanta, la declinante Mitteleuropa e la roboante Parigi, redazioni di giornali e silenziosi chiostri invernali, locali notturni e passeggiate alpine, restituendo alla sua figura una complessità irriducibile a facili etichette politiche.

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