Dall’Isonzo al Piave – Lettere clandestine di un corrispondente di guerra

Isonzo

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    Dall’Isonzo al Piave – Lettere clandestine di un corrispondente di guerra

    12.00

    Primo giornalista del Regno d’Italia a sbarcare nella Trieste redenta dal cacciatorpediniere Audace il 3 novembre 1918, Rino Alessi (già direttore del “Giornale del mattino” di Bologna) si arruolò volontario nel genio allo scoppio della guerra nel 1915, inviando una serie di articoli dal fronte a “Il Secolo” di Milano, diretto da Giuseppe Pontremoli. Su proposta del generale Porro Della Bicocca, sottocapo di Stato Maggiore con Cadorna, Alessi fu chiamato nell’aprile 1916 all’ufficio stampa accreditato presso il Comando Supremo. Mentre le sue lettere continuavano ad apparire sul “Secolo”, sul “Messaggero” di Roma e sul “Giornale del mattino” di Bologna, dall’aprile 1916 alla fine della guerra avviò con il direttore Pontremoli una corrispondenza riservata, nella quale venivano fornite informazioni non note all’opinione pubblica su molti aspetti delle battaglie dell’Isonzo e di Caporetto.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 332 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    Isonzofront – Marzo-luglio 1916

    28.00

    Ciò che succede qui sull’Isonzo non ha precedenti nella storia”. Sono le parole con le quali il Generale Svetozar Boroevic´ – comandante della Isonzo Armee – accoglie la giovane scrittrice viennese offrendole una sorta di viatico morale che l’autrice fa proprio senza remore. Giunta sul fronte dell’Isonzo nel marzo 1916, vi rimane fino all’estate dello stesso anno, e documenta la durezza delle condizioni di vita nella città più contesa, Gorizia, disegna episodi cruenti nelle retrovie alternando ai toni enfatici, finanche retorici, momenti di schietto realismo. lo stile della giornalista, anche se di parte, ci consegna una testimonianza di altissimo valore storiografico, arricchita, in questa edizione, dalle tavole a colori di Ferdinand Pamberger, vero contraltare visivo alle sue osservazioni scritte. Incrollabilmente fiduciosa nella vittoria finale delle forze austro-ungariche, la giornalista – una delle prime reporter di guerra in assoluto al mondo – lascerà Gorizia solo un mese prima della conquista del Sabotino e della presa della città (9 agosto 1916), vero snodo nella contesa fra i due eserciti sul fronte dell’Isonzo e allo stesso tempo presagio del crollo definitivo della monarchia danubiana. Il mito della Grande Guerra, tra luci e ombre, cominciava a formarsi anche così.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 255 con circa 35 illustrazioni b/n e 34 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2014 da Libreria Editrice Goriziana

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    La Grande Guerra sul fronte dell’Isonzo

    24.00

    Quando, nel 1997, uscì il primo volume di La Grande guerra sul fronte dell’Isonzo, il testo fu accolto con attenzione ma anche con un certo freddo distacco: non si trattava del consueto contributo di storia militare, anzi di “histoire du battaille”, fatto di minuziosi riferimenti, di dettagliati ragguagli tecnici, ma di un più complesso ed organico discorso di rivisitazione dell’intero approccio metodologico alle dodici battaglie dell’Isonzo. Certo, molto era già stato scritto e diversi autori si erano impegnati su un argomento che poteva sembrare, a prima vista, già largamente esaurito ed assolto, ma l’approccio problematico di Sema era del tutto nuovo. Lo studio di Sema non si fermava alla mera valutazione delle tattiche adottate dalle rispettive forze in campo, quanto egli preferiva operare una comparazione delle medesime prendendo in esame i diversi aspetti che una guerra di carattere totalizzante aveva messo in campo, quali propaganda, uso delle popolazioni civili, intelligence e controspionaggio, adozione di nuove armi, costruzione di uno spirito identitario nei combattenti, soprattutto tra i combattenti sloveni che nelle trincee del Carso e dell’Isonzo scopriranno, per la prima volta, una Patria da difendere che non era più l’Impero austro-ungarico ma la propria terra. Questa era la maggiore novità, assieme ad una revisione di giudizio sulle ultime operazioni militari italiane nella tarda estate del ’17 – l’unico esercito dell’Intesa che ancora combatte, avanza e conquista – e sulla battaglia di Caporetto, letta finemente attraverso la storiografia militare austriaca e tedesca.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 672 di cui 253 con foto b/n

    Stampato nel 2014 da Goriziana

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    La linea dell’Isonzo – Diario postumo di un soldato della RSI Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini”

    25.00

    Teodoro Francesconi

    Libro postumo di Teodoro Francesconi, allora giovane volontario nel Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini. Riportiamo per ricordarlo queste sue semplici parole: Noi credevamo, obbedivamo e marciavamo per decine di ore, combattevamo e avevamo solo il fucile, morivamo per qualche cosa che si chiamava Patria, parola che oggi ha un suono buffo e non ha più alcun significato. Siamo stati volontari, gli ultimi volontari della storia d’Italia. Abbiamo creduto, abbiamo lottato, abbiamo perduto, abbiamo pagato, ma non abbiamo tradito noi stessi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195 + 14 pagine fuori testo con cartine e foto b/n

    Stampato nel 2009 da Effepi

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    Prima Guerra Mondiale – 1917. Lo sfondamento dell’Isonzo

    22.00

    Il generale tedesco, autore di questo libro, è stato il protagonista, l’artefice e il “cervello” delle operazioni che portarono allo sfondamento dell’Isonzo. Rigore ed estrema cura delle descrizioni del contesto bellico sono sorretti da una narrazione fluida e avvincente. Ma l’interesse per il lettore italiano nasce soprattutto perchè queste pagine fanno conoscere la testimonianza della controparte che in quel momento viveva i giorni del trionfo.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 416 con alcune cartine e illustrazioni b/n

    Stampato nel da Mursia

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni con sovracopertina

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    Prima Guerra Mondiale – Dal sacrificio alla gloria. Guida ai campi di battaglia dell’Isonzo

    18.00

    In questo lavoro, dato alle stampe ormai nel lontano 1968, attraverso undici itinerari, che si collegano in maniera completa , l’Autore ci mporta sui “Campi della Gloria”: da Gorizia a Oslavia, dal Calvario al S. Michele, solo per fare qualche nome. Si aggiungono pagine dense di imprese che, illustrano le 12 battaglie dell’isonzo, i volontari Giuliani e Dalmati, i caduti su questo fronte. Tutto, risalta, in questa esauriente lettura storica.

    Brossura, 12,5 x 17 cm. pag. 190 con varie foto b/n

    Stampato nel 1968

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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    Prima Guerra Mondiale – Isonzo 1917

    20.00

    Nel 1917 l’Europa era prostrata da tre anni di scontri e distruzione, e sulla massa dei combattenti era ormai scesa un’enorme stanchezza. Tuttavia, proprio nel 1917 l’Isonzo divenne teatro di una delle più grandi battaglie della Prima Guerra Mondiale, trasformandosi in uno dei fronti più sanguinosi e spietati. In questo volume, che dopo anni di retorica e silenzi svelò agli italiani la verità sulla Grande Guerra, Mario Silvestri esamina il ruolo del fronte italiano nel contesto generale del conflitto e fa emergere responsabilità, protagonisti e fattori chiave dei combattimenti, dall’ottusità di Cadorna con le sue “spallate” che costarono centinaia di migliaia di vittime all’incapacità di elaborare una valida strategia, dalle scelte di comandanti discussi e discutibili come Capello e Badoglio alla tragedia di Caporetto. Preciso e documentato, il racconto di Silvestri ci porta nel cuore dei campi di battaglia e restituisce con chiarezza l’immensità di un conflitto che sfuggì al controllo dei capi di Stato e mutò definitivamente gli equilibri del vecchio mondo prebellico.

    Rilegato, 16 x 21,5 cm. pag. 354 con alcune foto b/n fuori testo

    Stampato nel 1965 da einaudi

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Alcuni piccoli strappi nella sovracopertina

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