Gli assi austro-ungarici della Grande Guerra

Goriziana

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    Gli assi austro-ungarici della Grande Guerra

    18.00

    Allo scoppio della Prima guerra mondiale, la forza aerea dell’Austria-Ungheria era costituita da soli 35 velivoli; successivamente, l’industria aeronautica dell’Impero ne produsse un numero limitato e di scarsa qualità. In una prima fase, i piloti austro-ungarici che operavano sui fronti serbo e russo, di fronte a una controparte che disponeva di pochi aeroplani e ancor più antiquati di quelli del nemico, ottennero un discreto successo. Malgrado la caduta della Serbia, nel 1915, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia, l’Austria-Ungheria continuò a misurarsi su due fronti: contro quello italiano, statico, e contro il ben più fluido fronte russo. Gli assi imperial-regi della caccia si batterono con valore e spesso con risultati notevoli, nonostante le pesanti difficoltà determinate dalla situazione geografica, dal clima e dalle condizioni operative.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 172 interamente illustrate con foto b/n + 36 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli assi del FIAT CR.32 nella guerra civile spagnola

    18.00

    Spina dorsale della Regia Aeronautica nel corso degli anni Trenta, il CR.32 era un biplano da caccia dalle linee eleganti e al tempo stesso molto maneggevole. Nel 1936, quando il generale Franco chiese alla Germania e all’Italia appoggio aereo nella lotta contro i repubblicani per il controllo della Spagna, erano in servizio circa 400 esemplari. Alla fine dell’anno, 120 CR.32 furono inviati nella penisola iberica per proteggere i velivoli da trasporto e da bombardamento dei nazionalisti; superiori numericamente e per prestazioni agli He 51 germanici, i caccia Fiat riportarono numerosi successi in combattimento. In un primo tempo, furono pilotati soltanto da volontari italiani, ma verso la fine del 1936 venne formato il primo reparto interamente spagnolo. Nel corso della guerra civile, furono impiegati non meno di 477 CR.32. Ai piloti italiani che li condussero in combattimento fu accreditato lo sbalorditivo numero di 709 vittorie aeree; altre 320 vennero rivendicate da piloti spagnoli o di altra nazionalità che volavano con i colori dei nazionalisti, mentre le perdite ammontarono a sole 118 unità.

    Brossura 17 x 24 pag.179 centinaia di foto in b/n 20 pagine di tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Goriziana

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    Gli assi del FIAT CR.42 della Seconda Guerra Mondiale

    20.00

    Il Fiat CR.42 rappresenta la massima espressione del biplano da caccia, e tuttavia nel momento in cui entrò in servizio nel maggio del 1939 era già obsoleto. Ciò malgrado, si comportò onestamente su tutti i fronti, europei e africani, almeno nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale. In effetti fu il principale velivolo da caccia della Regia Aeronautica in Africa settentrionale e orientale, in Grecia e su Malta nel 1940-1941, un periodo in cui i suoi piloti si batterono regolarmente con gli “squadron” britannici e del Commonwealth equipaggiati per lo più con gli Hurricane e i Gladiator. Diversi piloti italiani si aggiudicarono le loro prime vittorie volando con il Falco, e tra loro Mario Visintini, l’asso di maggior successo dei caccia biplani della Seconda Guerra Mondiale. Anche se a partire dal dicembre del 1940 fu gradualmente sostituito da macchine più moderne, il CR.42 continuò a essere impiegato in Africa settentrionale e sul Mediterraneo in compiti di difesa aerea di punta, scorta convogli e attacco al suolo fino al tardo 1942. Venne utilizzato anche dalle forze aeree ungherese, belga e svedese, come pure dalla Luftwaffe.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 193 circa 100 fotografie b/n e alcuni disegni al tratto

    Stampato nel 2014 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli assi dello Spitfire in Nordafrica e in Italia

    18.00

    Lo Spitfire, già presente in Egitto per contrastare la superiorità della Luftwaffe fino alla battaglia di El Alamein, fu successivamente impiegato anche nel Nordafrica francese. Nei cieli della Tunisia, i velivoli britannici subirono pesanti perdite nella lotta per la supremazia aerea contro le unità da caccia italiane e germaniche, prima della resa dell’Asse nel 1943. Le squadriglie degli Spitfire (RAF, RCAF, RAAF e SAAF) svolsero un ruolo cruciale nella neutralizzazione degli aeroplani italo-tedeschi durante i combattimenti per la conquista della Sicilia e l’invasione dell’Italia e nei successivi drammatici mesi di guerra nella Penisola. In occasione dell’operazione Dragoon, decollando dalle loro basi italiane, coprirono gli sbarchi nella Francia meridionale, eseguendo altresì numerose sortite sulla Jugoslavia in appoggio ai partigiani di Tito. Nel corso delle campagne nordafricane e italiane, quasi 100 piloti di Spitfire si guadagnarono lo status di assi o accrebbero la loro già consolidata reputazione di valorosi combattenti dei cieli.

    Brossura, 17 x 24 pag. 180 illustrato con circa 87 foto b/n e 9 pagine di profili a colori

    Stampayto nel 2013 da Goriziana

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    Gli assi italiani della Grande Guerra

    18.00

    Anni di ricerca in archivi pubblici e privati hanno recato nuovi contributi alla conoscenza di celebri piloti italiani come Baracca, Ruffo di Calabria e Piccio, dando altresì risalto alle imprese degli altri 42 aviatori – fra i quali Riva, Sabelli e Nardini – che divennero assi del volo nel corso della Prima guerra mondiale. L’accurato riscontro delle fonti italiane, britanniche e francesi con i documenti tedeschi e austro-ungarici è la base per la dettagliata ricostruzione dei combattimenti aerei sul fronte italiano trattati nel volume, dove quasi tutte le vittorie rivendicate dai piloti trovano una corrispondenza nelle perdite avversarie. Grazie alle famiglie dei protagonisti di questo libro, l’autore ha avuto la possibilità di utilizzare immagini, lettere e diari, finora inediti, che hanno permesso di chiarire avvenimenti fino ad oggi oscuri, e portato alla luce una grande quantità di insegne personali o di reparto in precedenza non note.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 166 illustrato con circa 90 foto b/n, 32 profili a colori e 9 profili b/n

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli eserciti dei califfi

    28.00

    Durante il medioevo, il Medio Oriente fu un campo di battaglia sul quale i califfi omayyadi ed abbasidi combatterono per il dominio di un’impero che si estendeva dalla Spagna ai confini dell’India. Nel periodo cruciale compreso tra gli anni ‘600 e ‘945, i musulmani svilupparono un esercito semoprofessionale stipendiato la cui esistenza dipendeva dallo Stato. Nella sua indagine storica, l’Autore mostra in che modo l’esercito comincioò ad influenzare il sistema politico, finendo poi per dominarlo, e riflette su come oggi il coinvolgimento dei militari nella politica medio-orientale affondi le proprie radici proprio in quell’epoca. Attraverso un’analisi del sistema di reclutamento, di pagamento, dell’armamento dei soldati e delle fortificazioni nei diversi eserciti, questo volume risulta ad oggi la disamina più esaustiva circa le modalità con cui l’Impero musulmano delle origini potè ottenere il controllo di una così vasta popolazione.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 323

    Stampato nel 2010 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli eserciti del Risorgimento italiano 1848-1870

    18.00

    Negli anni Quaranta dell’Ottocento l’Italia era ancora un mosaico di Stati, ma nel giro di vent’anni una serie di guerre condotte dai Savoia del Piemonte e da volontari come Garibaldi consentirono la nascita del Regno d’Italia. Questi conflitti videro interventi delle potenze straniere, formazioni e dissoluzioni di alleanze, oltre all’emergere di forze spontanee di volontari in tanti degli Stati italiani: il volume intende esaminare proprio il ruolo che ciascuno Stato pre-unitario svolse sul piano militare. Passa dunque in rassegna le forze piemontesi, papali, borboniche, di Toscana, Parma e Modena, della Repubblica Romana e di San Marco nella loro pur breve esistenza, senza trascurare i volontari. Truppe e formazioni trovano poi riscontro anche in tavole a colori ricche di dettagli e informazioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 200 con vari illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2020 da Goriziana

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    Gli eserciti della campagna italiana di Grecia (1940-1941)

    18.00

    Nell’ottobre del 1940 un esercito italiano forte di 200.000 uomini invase la Grecia dal confine albanese, in un territorio ampio e poco difeso. La Grecia contava però sul sopporto della Gran Bretagna, inizialmente solo con le forze aeree e navali, ma poi anche tramite truppe inviate dall’Africa del Nord. Il comandante greco Papagos era quindi superiore per numero di uomini ed equipaggiamento: ebbe dunque agevolmente successo nell’arrestare gli italiani e addirittura riuscì a ricacciarli in Albania e a metterli sulla difensiva. Fu ciò a motivare Hitler a inviare rinforzi agli italiani in difficoltà, rinviando la pianificata invasione dell’Unione Sovietica. Tavole a colori e fotografie rafforzano il testo nella puntuale descrizione delle truppe coinvolte, parte essenziale di questo studio completo su uno dei conflitti dimenticati della Seconda guerra mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 94 con numerose foto b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Gli eserciti delle guerre napoleoniche

    32.00

    Per quasi due decenni le guerre napoleoniche insanguinarono l’Occidente, dai ghiacci della Russia alle aride terre della Penisola iberica, dall’Egitto a Waterloo. In questo periodo Napoleone condusse la sua Grande Armée e i suoi alleati contro coalizioni di diversa composizione. Questo libro si propone come guida per conoscere sia gli eserciti dei Paesi che furono i principali protagonisti delle campagne napoleoniche – Francia, Gran Bretagna, Austria, Russia, Prussia, Spagna e Portogallo – sia le forze di alcuni degli Stati minori che vi furono coinvolti. Lo studio passa in rassegna l’evoluzione di queste truppe nel tempo, la loro organizzazione, le specifiche caratteristiche di fanteria, cavalleria e artiglieria; un dovizioso e vario apparato iconografico ricrea in modo vivido l’epoca, presentando gli equipaggiamenti e le uniformi con cui i soldati cercarono, e spesso trovarono, la gloria sul campo di battaglia.

    Brossura 17 x 24 pag. 522 completamente illustrato a colori

    Stampato nel 2012 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli eserciti napoleonici italiani 1800-1815 – Repubblica Italiana Regno italico e Regno di Napoli

    20.00

    Il testo, propone un’analisi dettagliata degli eserciti attivi in Italia nel corso dell’epoca napoleonica, appartenenti a tre diversi Stati: la Repubblica Italiana (fino al 1803), il Regno Italico ed il Regno di Napoli. Benché influenzati dai modelli imperiali francesi, gli eserciti italiani ebbero per tutta la loro esistenza un’identità ben definita. I soldati del Regno Italico e del Regno di Napoli si batterono con valore al fianco dei loro omologhi francesi in alcune delle principali campagne militari napoleoniche. Le loro uniformi mantennero sempre delle peculiarità molto interessanti: i soldati italici furono sempre vestiti con i colori della loro bandiera, ovvero quelli del “tricolore”; i soldati napoletani, invece, ebbero divise molto variopinte in cui a dominare erano i colori brillanti. Sia il Regno Italico che il Regno di Napoli ebbero delle Guardie Reali che potevano rivaleggiare con la Guardia Imperiale Francese per eleganza ed efficienza bellica. Le uniformi di tutte le unità militari descritte sono analizzate nel testo, con un ampio corredo di tavole uniformologiche e di immagini a colori.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 170 con illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Gli etruschi – Una storia militare. IX-II secolo a. C.

    18.00

    L’antica Roma aveva profonde radici nella cultura etrusca, una civiltà la cui origine può essere fatta risalire al 900-750 a.C. nell’Italia nord-occidentale. Gli etruschi furono un popolo che commerciava via mare e si trovava anche in competizione con popoli greci e fenici, compresi i cartaginesi, ma divennero anche una grande potenza terrestre, specialmente nel periodo “classico”, espandendosi a nord nella pianura padana e a sud nel Lazio. Nel VI secolo a.C. una dinastia etrusca governò Roma ed estese la propria influenza verso sud fino alla costa amalfitana. Nel 509 a.C. i romani insorsero per espellere i loro re, dando inizio al lungo “tramonto etrusco”. Questo studio completamente illustrato esamina uno dei primi grandi rivali dell’antica Roma in un’ottica militare, presentando con dovizia di particolari l’evoluzione dell’equipaggiamento offensivo e difensivo alla luce di prove archeologiche come le tombe di guerrieri, i dipinti e le sculture, nell’intento di illuminare il lato meno conosciuto di un popolo tra i più misteriosi e affascinanti dell’antichità.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 102 illustrato con foto e tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Gli incrociatori italiani nella Seconda Guerra Mondiale

    16.00

    La Regia Marina italiana poteva contare, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, su un significativo apporto da parte degli incrociatori. All’indomani del trattato navale di Washington del 1922 si era infatti subito dotata di sette incrociatori da diecimila tonnellate per rinforzare la flotta. Anche dal punto di vista del design gli incrociatori italiani presentarono alcune significative specificità. Dal punto di vista bellico, il loro impiego nel Mediterraneo nel corso della guerra fu massiccio, e li vide coinvolti in tutti gli scontri maggiori, compresi quelli con unità della British Royal Navy. Illustrazioni appositamente commissionate arricchiscono il cospicuo corredo iconografico del libro, che consente un esame approfondito di queste unità e del loro ruolo nella lotta per ìl predominio nel Mediterraneo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 102 illustrato con foto b/n e alcune tavolr a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Gli ultimi cavalieri di Roma 265-565 d. C.

    18.00

    Il crepuscolo dell’impero romano assistette a una rivoluzione nel modo di condurre la guerra, il fante esperto, punto di forza degli eserciti mediterranei dai tempi dell’oplita greco, venne a poco a poco sostituito dal guerriero a cavallo. Questo cambiamento non si verificò da un giorno all’altro, e nel III e IV secolo il ruolo del cavaliere fu soprattutto di appoggio alla fanteria; tuttavia, nel VI secolo la situazione si era del tutto capovolta. Gli ultimi cavalieri di Roma, fornisce un esauriente resoconto dei nuovi compiti dei soldati a cavallo che difesero l’Impero Romano d’Occidente in via di disfacimento.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 con circa 47 foto e illustrazioni b/n e 12 tavole a colori

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    Gli ultimi giorni dell’Impero romano

    Il prezzo originale era: €34.00.Il prezzo attuale è: €20.40.

    Michel De Jaeghere               Prezzo di listino  34.00 (sconto 40%)

    Senza dubbio il crollo della civiltà romana non ebbe né i tratti uniformi né la coloritura romantica con i quali è stato ammantato nella storiografia e nella letteratura, che si sono occupate per secoli di questo immane passaggio epocale. La scomparsa dell’Impero Romano d’Occidente fu il risultato di un’invasione violenta del territorio entro il limes da parte di popoli che volevano appropriarsi della sua ricchezza senza adottare le sue regole sociali, politiche, giuridiche. Tale processo produsse un disastro di difficile paragone rispetto ad altri accaduti nella storia. Nel corso di una narrazione densa di drammaticità, senza risparmiarci sorprese di ogni tipo e con sfoggio leggero di una vastissima cultura in materia, Michel De Jaeghere mette in rilievo le grandi figure di Teodosio, Stilicone, Alarico, di Galla Placidia, Attila o di Ezio, e ricostruisce il secolo decisivo del passaggio tra l’irruzione dei Goti nel 376, e l’epilogo imperiale, cento anni dopo, di Romolo Augusto. Il libro descrive in un epico affresco la società e le istituzioni della tarda antichità romana, il processo di avvicinamento e di presa di possesso del territorio e del potere da parte dei barbari, ne analizza il lungo tramonto esaminando l’ascesa dei popoli germanici, senza trascurare gli aspetti salienti di storia militare, politica, economica che ridussero le autorità romane all’impotenza.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 625 in appendice 24 pagine con mappe a colori

    Stampato nel 2016 da Goriziana

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    Gli Ustascia e la Croazia di Ante Pavelic – Il genocidio dimenticato di serbi, ebrei e rom nella Seconda Guerra Mondia

    24.00

    Ante Pavelic, leader del partito fascista croato (Ustasa), fu posto da Hitler al governo della Croazia dopo l’invasione tedesca del 1941. Pavelic era un acceso nazionalista, e portò avanti una politica di supremazia dell’etnica croata, nei confronti della controparte serba e delle minoranze, come quella dei rom. La monografia affronta con completezza guesti anni di storia croata, partendo già dalla giovinezza e dagli anni di formazione di Pavelic e del movimento nazionalista, fino alle vicende della Seconda Guerra Mondiale, seguendolo fino alla fuga e alla latitanza, senza trascurare i rapporti con il Vaticano. Infine, è sviluppato anche uno speciale focus sul ruolo degli Stati Uniti nell’assetto post-bellico della regione: l’autore, sulla base di documenti a lungo non resi pubblici, ritiene che per il presidente Truman fosse una priorità lasciare Pavelic impunito, nel contesto appena avviato della Guerra fredda.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    Gorizia contesa

    Il prezzo originale era: €28.00.Il prezzo attuale è: €18.20.

    Antonella Gallarotti        Prezzo di listino  28.00 (sconto 35%)

    Raccontare un decennio della storia di Gorizia non è cosa facile, quando gli anni in questione siano quelli tormentati della guerra e dell’immediato dopoguerra. La disponibilità dell’archivio storico fotografico Edvigio e Arduino Altran permette di farlo con una impostazione che privilegia la valorizzazione delle immagini, ponendo il lettore di questo libro nella condizione di osservatore e testimone degli eventi, quasi aprisse la propria finestra di casa sulla storia: la storia di una piccola città improvvisamente protagonista di un periodo tragico, che riportava il suo nome, già noto a livello internazionale alla generazione precedente per la sua vicenda nella Prima guerra mondiale, sulle pagine dei giornali e nelle stanze degli incontri ad alto livello che dovevano decidere gli assetti politici e territoriali del futuro.

    Brossura 23 x 23 cm. pag. 226 interamente illustrate con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    Guerra segreta nel medioevo. Operazioni speciali al tempo della cavalleria

    24.00

    Yuval Noah Harari

    Oltre alle celebri battaglie campali, agli assedi ed alle manovre su vasta scala, la guerra del Medio Evo e del primo Evo Moderno comportava anche assassini, rapimenti, tradimenti e sabotaggi. Si trattava di operazioni segrete che avevano per bersaglio personaggi importanti, soprattutto Sovrani o comandanti nemici e postazioni fortificate di importanza strategica, fra le quali si annoveravano i ponti, i mulini e le dighe. Poichè si trattava di operazioni clandestine, le fonti dell’epoca non fornisconi molte informazioni, e non ci sono, di conseguenza studi approfonditi sull’argomento. Questo libro raprresenta dunque la prima indagine dedicata specificatamente alle operazioni segrete dall’undicesimo al sedicesimo secolo.

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    Guerra segreta nell’antica Roma

    26.00

    Le attività di intelligence non sono un’invenzione moderna, ma sono sempre state parte integrante degli affari di stato per i Romani. Per edificare e salvagardare l’impero, difendere i confini e controllare la popolazione, tenersi al passo con la politica estera e garantire la sicurezza interna, occorreva disporre di un mezzo utile a raccogliere informazioni e orientare le decisioni. L’attività di intelligence romana è ampia: spazia dalle attività di spionaggio e controspionaggio alle azioni segrete, dalle operazioni clandestine all’impiego di codici e messaggi cifrati; tutte attività praticate sia da privati cittadini che dalle istituzioni governative e militari.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 482 con 42 cartine

    Stampato nel 2008 da Libreria Editrice Goriziana

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    Guerra segreta nell’antica Roma – Intelligence e spionaggio dalla Repubblica al 284 d.C

    32.00

    Le attività di intelligence sono sempre state parte integrante degli affari di stato, tanto che senza di esse i Romani non avrebbero potuto edificare e salvaguardare il loro impero. Sia in età repubblicana che in età imperiale, i Romani furono consapevoli che, per difendere i confini, per controllare la popolazione, per tenersi al passo con gli sviluppi politici all’estero e per garantire la sicurezza interna del loro stesso Stato, occorreva disporre di un mezzo utile a raccogliere informazioni, di uno strumento in grado di orientare efficacemente le decisioni. La definizione di “attività di intelligence” in realtà include una vasta gamma di argomenti, solo approssimativamente legati alla messa in pratica di quelle arti da parte dei servizi di informazione dei nostri tempi. L’Autrice usa il concetto moderno di “ciclo di intelligence” per rintracciare le attività segrete praticate dai privati cittadini, dalle istituzioni governative e militari. La varietà è ampia: spazia dalle attività di spionaggio e di controspionaggio alle azioni segrete, dalle operazioni clandestine all’impiego di codici e di messaggi cifrati, fino ad altre tipologie di interventi, tutti affari di intelligence di cui è rimasta traccia documentata nelle fonti antiche. Questo libro, oltre a demolire il mito secondo cui le attività di guerra segreta sarebbero un’invenzione moderna, costituisce uno dei più documentati contributi alla ricostruzione della storia della Roma antica tra quelli prodotti dalla storiografia statunitense.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 417 con 42 cartine e 3 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Libreria Editrice Goriziana

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    Guerra senza odio

    22.00

    Erwin Rommel

    Questa riedizione propone le memorie di Rommel sulla campagna d’Africa raccolte e ordinate dalla vedova signora Lucie-Maria e dal generale Fritz Bayerlein nel 1950 e pubblicate nel libro Guerra senza odio edito per la prima volta in Italia nel 1952. Oltre a introdurre l’opera ho voluto accompagnarne la lettura con commenti personali, che valgono per ciò che sono, integrati da brani tratti dai saggi di illustri storici, testimonianze di chi ha partecipato agli eventi e altri brani tratti dal Diario ‘di campagna’ dello stesso Rommel. Quest’ultimo documento contiene note su avvenimenti e scambi di lettere con la famiglia dal 1939 a marzo del 1943.

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    Guerrieri a cavallo. Primi cavalieri in Asia Centrale e in Europa (4000-900 a. C.)

    29.00

    Quando ebbe inizio l’equitazione? Quando i cavalieri iniziarono a essere sufficientemente sicuri da maneggiare un’arma in sella? In questo saggio esaustivo e spesso provocatorio, Robert Drews esamina le origini del rapporto tra uomo e cavallo in campo militare. L’autore confuta la tesi secondo cui gli abitanti della steppa eurasiatica combattevano da cavallo già nel 4000 a.C. e giunge alla conclusione che in nessuna parte del mondo allora conosciuto (né in Medio Oriente, né nel bacino dell’Egeo né nelle steppe asiatiche) l’uomo divenne tanto abile da maneggiare in sella archi, spade o lance prima del 900 a.C. circa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 295 varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2010 da Goriziana

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    Hitler – Il primo soldato

    26.00

    Dopo l’umiliante sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, molti generali tedeschi pubblicarono biografie e memorie in cui incolpavano il Führer e le sue decisioni impulsive per la crisi della leadership militare tedesca, in passato brillante. Stephen Fritz decostruisce la caricatura di un Hitler impreparato militarmente e sottolinea i tratti più coerenti ed efficaci della sua visione strategica dalla salita al potere alla fine della guerra. Nell’immaginario collettivo liberale, il male è l’assenza della ragione, così la tendenza è quella di considerare Hitler una persona irrazionale; egli, tuttavia, pensava e agiva secondo una propria logica, seguendo il suo istinto e le sue intuizioni, mentre il dinamismo e la sua mente fortemente creativa davano forma a una versione della storia difficile da confutare, mirata a vendicare i presunti insulti rivolti alla Germania dopo la grande Guerra e a inseguire una vocazione egemonica. Hitler ha poi innalzato il suo obiettivo politico-ideologico, trasformandolo in intento esistenziale. Per nutrire un desiderio, tuttavia, bisogna anche possedere i mezzi necessari per realizzarlo, ed egli capiva bene che la Germania era manchevole da questo punto di vista: avrebbe dovuto conquistare un Lebensraum (lo spazio vitale) in una guerra che, dal momento che sarebbe stata combattuta per l’esistenza stessa della nazione, avrebbe avuto un carattere assoluto, senza spazio per compromessi. Riuscì inoltre a comprendere meglio dei suoi generali che quella guerra avrebbe inasprito gli animi al punto che i suoi nemici sarebbero stati ben poco inclini a negoziazioni o a compromessi di sorta; anche per loro, sarebbe diventata una questione di vittoria o distruzione assoluta.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 560 con alcune cartine e foto

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    I Balcani in 100 mappe – L’altro volto dell’Europa

    20.00

    Oltre 100 mappe e grafici originali per comprendere la complessità dei Balcani (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Kosovo, Montenegro, Repubblica di Macedonia, Serbia, Romania, Slovenia) e i rivolgimenti all’opera a partire dagli anni Novanta. La creazione degli Stati e la loro evoluzione. Il problema dell’integrazione europea. La profonda influenza culturale dei Balcani sul mondo intero. Gli autori ben si guardano dall’offrire l’immagine fuorviante di una regione intrinsecamente violenta: essi presentano gli spettacolari cambiamenti che la trasformano, insieme alla vita quotidiana dei suoi abitanti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 175 con oltre 100 mappe e grafici

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    I barbari

    14.00

    Il concetto di barbarie è di difficile definizione: esso infatti è mutevole perché cambia in base a chi osserva un modo di vita e lo qualifica come differente e inferiore. Differenze climatiche, geografiche e comportamentali hanno concorso nel mondo antico alla costruzione di barriere, di scissioni che frequentemente avevano una base etnica e talvolta razzista. Sono tuttavia numerose le sfumature con cui i greci prima e poi i romani si relazionarono con questi popoli posti al di fuori del mondo considerato civile: al disprezzo spesso si alterna l’ammirazione, per il vigore fisico e il coraggio, la supposta assenza di vizi e l’attitudine alla libertà. Si trattava di realtà che dunque percepivano con forza una reciproca alterità ma che non furono mai davvero impermeabili in nessun momento della loro storia, e particolarmente in quei secoli complessi e affascinanti che costituiscono la tarda antichità e l’alto medioevo. Bruno Dumézil, insieme a Sylvie Joye, Charlotte Lerouge-Cohen e Liza Mér, percorre l’avvincente storia dei rapporti tra la civiltà greco-romana e “i barbari”, proseguendo con la caduta dell’Impero Romano e l’alto medioevo, per arrivare poi alle interpretazioni moderne e contemporanee in pagine che ricordano ipotesi e spunti dei grandi storici e presentano le più recenti prospettive della storiografia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 104

    Stampato nel 2017 da Goriziana

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    I Bosniaci sul fronte italiano 1915-1918

    24.00

    Un’aura particolare, ancor oggi viva in virtù della tradizione orale, circonda l’unicità dei combattenti bosniaci inquadrati in reggimenti austro-ungarici dopo l’acquisizione della Bosnia-Erzegovina da parte della monarchia danubiana. Al di là degli elementi “leggendari” e di colore, i Bosniaken, divenuti in breve tempo unità d’élite del multietnico esercito che servirono con ineguagliata lealtà e devozione, si segnalarono per il loro ardimento e per la rara tenacia dimostrata nelle circostanze più difficili e per le gesta compiute sul fronte italiano nel primo conflitto mondiale, distinguendosi in special modo nella guerra di montagna. Questo volume fornisce un apporto inedito alla conoscenza di questi reggimenti – etnicamente i più coesi della k.u.k. Armee – che combatterono nella fase crepuscolare della monarchia bicipite.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 242 con 16 cartine, + 52 pagine fuori testo con 23 foto b/n e 28 disegni a colori

    Stampato nel 2008 da Libreria Editrice Goriziana

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    I cavalieri di Gerusalemme – L’ordine crociato degli Ospitalieri 1100-1565

    26.00

    L’Ordine di San Giovanni dell’Ospedale di Gerusalemme fu uno dei principali ordini crociati del medioevo. Dapprima a fianco dei Templari e poi senza l’aiuto di altri, gli Ospitalieri combatterono per terra e per mare contro gli eserciti islamici con grande ferocia e fervore religioso. Temuti dai nemici e rispettati dagli amici per le loro doti belliche, nella loro campagna attraverso la Terra Santa e il Mediterraneo questi cavalieri incarnarono tutti i vizi e le virtù tipici degli ordini militari. Questo libro esamina dettagliatamente lo stile di vita, le vicende e le imprese militari degli Ospitalieri partendo dalle loro origini come movimento caritatevole sino all’apice della loro storia, coinciso con l’assedio di Malta del 1565. In tal modo viene offerta una nuova prospettiva sulle Crociate e sui conflitti religiosi del tempo, e sugli uomini che vi combatterono con coraggio ed efferatezza.

    Brossura, 17 x 24 cm, pag. 244 con circa 129 tra foto e illustrazioni b/n e 3 cartine

    Stampato nel 2014 da Libreria Editrice Goriziana

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    I cavalieri tarantini della Magna Grecia 430-190 a.C.

    15.00

    Taranto, nata come colonia di Sparta, era la più grande potenza tra le colonie greche sparse nell’Italia meridionale, e la sua forza era basata sulla famosa cavalleria armata di giavellotto. In questo libro Nic Fields prende in esame i cavalieri tarantini, le loro origini, storia, tattiche, armi e il loro equipaggiamento; analizza inoltre il modo in cui i tarantini combattevano come mercenari nel Mediterraneo nei turbolenti anni che seguirono la morte di Alessandro Magno. Fotografie di rari reperti e tavole illustrative realizzate espressamente per questo lavoro completano la descrizione dei cavalieri di Taranto e del loro ruolo in molte, cruciali battaglie.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 104 con circa 59 foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2013 da Libreria Editrice Goriziana

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    I cavalieri Templari

    15.00

    L’Ordine del Tempio era un’organizzazione religiosa e militare costituitasi per proteggere i pellegrini e i coloni in Terrasanta. I Cavalieri erano convinti di combattere in nome di Diio ed erano temuti e rispettati dai sovrani musulmani degli stati circostanti. Questo testo sui Templari analizza le motivazioni che li inducevano ad entrare nell’Ordine, con particolare interesse per quelli che combatterono in Terrasanta. Utilizzando fonti dell’epoca, il testo illustra in modo efficace la vita quotidiana di questi guerrieri, dalla cerimonia di investitura all’addestramento, dall’organizzazione alle tattiche di combattimento. Il volume è completato da molte illustrazioni fra cui diverse tavole a colori che presentano scene di combattimento e dettagli dell’abbigliamento e delle armature.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 116 con molte illustrazioni b/n + alcune tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    I centurioni romani

    20.00

    L’immagine popolare della legione romana è strettamente collegata a quella della sua più famosa classe di ufficiali: i centurioni, caratterizzati dalla cresta trasversale sull’elmo, dagli schinieri decorati a protezione delle gambe, dal bastone di vite impugnato nella mano destra. Furono i centurioni a mantenere esercizio e disciplina tra i legionari, con brutalità ma con efficacia, e furono le loro virtù militari e il loro coraggio a costituire il nerbo della macchina militare romana. Attingendo a una gran quantità di reperti archeologici e di fonti storicoletterarie, questo libro descrive gli incarichi, le carriere e l’aspetto dei centurioni durante l’epoca regia, consolare e classico-imperiale, fino alla caduta dell’Impero d’Occidente.

    Brossura 17 x 24 pag. 186 quasi totalmente illustrato

    Stamapto nel 2012 da Goriziana

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    I comandanti austriaci nelle guerre napoleoniche

    18.00

    I generali che comandavano le varie armate erano assai diversi, nelle origini e nella personalità, quanto erano vari i loro reggimenti oltre trenta uomini d’arme sono studiati in questo volume, che ne ripercorre le carriere e il ruolo cruciale in quei decenni, anche grazie a un ricco apparato di illustrazioni accurate.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 104 illustrato con foto b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky. Sicilia (1940-1943)

    19.00

    Il libro racconta la storia della terza flottiglia motosiluranti germanica e delle sue operazioni nel Mediterraneo dopo l’arrivo in Sicilia per cooperare alla neutralizzazione dell’isola di Malta, minando le sue acque ed attaccando con i siluri i convogli di rifornimenti della Royal Navy. Intrinsecamente legata a questa leggendaria unità della Kriegsmarine è stata la base navale di Porto Empedocle, situata nella parte centromeridionale della Sicilia. Una cittadina che pagò un prezzo assai salato per il proprio ruolo bellico nella guerra del Mediterraneo, subendo sanguinosi bombardamenti aerei dell’aviazione angloamericana. Proprio questa base con lo sbarco alleato in Sicilia del luglio 1943 avrebbe conosciuto, prima dell’arrivo delle truppe alleate, uno dei maggiori sabotaggi delle proprie difese, insieme a quello ben più famoso e concomitante di Augusta. Fonti provenienti dall’Ufficio Storico della Marina, da quello dell’Esercito e documenti segreti degli archivi militari americani, con l’aggiunta di importanti testimonianze, hanno per la prima volta fatto luce su questo accadimento storico che contribuì alla decisione tedesca di invadere la Penisola Italiana.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 266 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2017 da Goriziana

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    I cosacchi e l’impero russo 1598-1725

    30.00

    Questo bellissimo libro esamina le modalità in cui i Russi governarono il loro Impero in Siberia dal 1598 al 1725. L’autore, soffermandosi con particolare attenzione sul ruolo avutovi dai Cosacchi, analizza il funzionamento delle istituzioni imperiali nella Russia del XVII secolo. L’approfondita indagine storica è incentrata principalmente sulla natura dell’autocrazia russa nella prima fase dell’epoca moderna, sui rapporti ancora trascurati, di una parte vitale dell’Impero con il centro metropolitano e sul modo in cui i Russi seppero gestire una così vasta e remota frontiera alla luce dei limitati mezzi di cui disponevano. Il ruolo dei cosacchi siberiani come mercanti e pionieri fu agevolato dalle istituzioni tramite la condivisione di pratiche culturali, attitudini ed aspettative comportamentali su vaste istanze fra i menbri di organizzazioni o di reti personali. In ultima analisi l’opera presenta un quadro inedito del funzionamento extraistituzionale della società russa, laddove proprio la colonia siberiana è un caso esemplare di come l’Impero Centrale, adottando di volta in volta politiche ad hoc, estese (e trasformò) le funzioni sociali ed amministrative russe nelle proprie regioni.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 396

    Stampato nel 2009 da Libreria Editrice Goriziana

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    I guerrieri dell’Italia antica – Gli eserciti italici dalla fondazione di Roma ad Annibale

    20.00

    Leggere questo libro consentirà di scoprire un’Italia diversa e guasi sconosciuta: guella delle fiere popolazioni guerriere che prosperarono prima dell’ascesa di Roma. Lo scopo principale dell’autore è descrivere l’organizzazione militare dei vari popoli che abitavano la penisola italica, dal più grande al più piccolo, comprese le vicende degli stessi romani fino alla fine della Seconda Guerra Punica (202 a.C). Gli avvenimenti bellici vissuti da ciascuna popolazione saranno ricostruiti in maniera dettagliata, così come l’equipaggiamento e le tattiche impiegate da ciascun tipo di guerriero italico. Il lettore si troverà immerso in un panorama culturale molto vasto e altrettanto variegato, che andrà a coprire tutte le regioni della penisola italiana. Il testo, infatti, prenderà in considerazione le seguenti popolazioni: Celti, Liguri, Veneti, Marsi, Umbri, Piceni, Etruschi, Latini, Romani, Sabini, Equi, Volsci, Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi, Apuli, Tarantini, Siracusani, Siculi e Sardi. I guerrieri di ogni gruppo etnico saranno rappresentati in otto tavole a colori originali, oltre che in un apparato iconografico formato da numerose foto inerenti attività di rievocazione storica degli antichi popoli italici.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 198 con 32 tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    I legionari di Roma in età repubblicana – 298-105 a.C.

    15.00

    Dall’ultima, grande guerra contro i Sanniti (298-290 a.C.) all’apice della gloria della Repubblica nel I secolo a.C., la potenza di Roma si espresse attraverso le sue legioni. Furono gli uomini che vi combattevano a conquistare la penisola italica, a sconfiggere i magnifici regni ellenistici e a distruggere l’impero commerciale di Cartagine. Alla fine, tutto il bacino del Mediterraneo si trovò sotto il dominio di Roma, tra province governate da magistrati romani e Stati clienti. Questo libro prende in esame la formazione, l’addestramento e lo sviluppo degli uomini che costruirono quel grande impero: i legionari della Roma repubblicana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 95 illustrato con circa 60 foto b/n e a colori

    Stampato nel 2013 da Goriziana

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    I Longobardi

    22.00

    La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell’integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Völkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell’esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica. La lotta tra longobardi e bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola.

    Brossura, pag.230

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    I Longobardi – Dalle origini mitiche alla caduta del regno in Italia

    14.00

    La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei Longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell’integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Vólkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei Longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell’esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica. La lotta tra Longobardi e Bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 296

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    I paracadutisti italiani a El Alamein. Tra storia e memoria

    16.00

    Gianni Oliva

    Ottanta anni fa, dal 23 ottobre al 6 novembre 1942, lo scontro di El Alamein. I paracadutisti della divisione “Folgore”, schierati all’estremità meridionale del fronte, oppongono una difesa strenua ma vengono decimati: 304 superstiti su oltre 5mila effettivi partiti qualche mese prima dall’Italia. Il volume ripercorre le vicende della “Folgore” nella battaglia di El Alamein inquadrandole nell’insieme delle vicende belliche del 1940-42 e soffermandosi sulle motivazioni morali della resistenza ad oltranza: di qui si sviluppa un excursus sulle origini dei paracadutisti, sui miti costitutivi del corpo, sull’eredità culturale della Legione Straniera e dell’arditismo, sulla prospettiva della “bella morte” come riscatto della sconfitta.

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    I partigiani di Tito 1941-1945

    18.00

    Vuksic Velimir

    Le forze partigiane al comando di Josip Broz Tito furono una costante spina nel fianco delle divisioni della Wehrmacht nei Balcani, spingendo queste ultime a condurre molte operazioni antiguerriglia. Utilizzando materiale originale di primaria importanza, straordinarie foto d’epoca e resoconti personali, il libro esamina un argomento noto ma su cui poco si è scritto, facendo conoscere al lettore lo sviluppo, l’addestramento, le armi, la tattica e le esperienze di combattimento della formidabile forza partigiana di Tito e gli eventi di questo sanguinoso teatro di operazioni della Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 132 con numerose foto b/n e 8 tavole a colori

    Stampato nel 2017 da Goriziana

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    I pirati dell Estremo Oriente – 811-1639

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.75.

    Stephen Turnbull     prezzo di listino: 15.00 (sc. 35%)

    Temuti in tutto l’Estremo Oriente, i pirati erano noti come “demoni neri” o “dragoni dell’inondazione”. Per secoli, i rapporti tra il Giappone, la Corea e la Cina si svolsero sul triplice piano della guerra, del commercio e della pirateria. Quest’ultimo elemento combinava le caratteristiche degli altri due e, con le sue implicazioni violente ma allo stesso tempo politiche e militari, costituisce il soggetto di questo originale volume. Stephen Turnbull ricostruisce il mondo e la vita quotidiana dei pirati, delle loro attività pacifiche nel settore della pesca alle incursioni, spesso condotte a grande distanza e con consistente impiego di mezzi. I pirati dell’Estremo Oriente, 811 – 1639 fa rivivere le basi, i castelli e le navi dei pirati attraverso relazioni dell’epoca che, abbinate a un notevole apparato iconografico, riportano il lettore a un’epoca brutale ma affascinante.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 114 con circa 59 illustrazioni a colori e 2 cartine

    Stampato nel 2013 da Libreria Editrice Goriziana

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    I pretoriani – Storia delle forze d’élite dell’antica Roma

    24.00

    Concepito come l’esercito personale dell’Imperatore, la Guardia Pretoriana assunse ben presto un ruolo più ampio per rivestire una vasta gamma di poteri a Roma e svolgere un ruolo politico oltre che militare di grande rilevanza durante il periodo imperiale. Nati con il compito precipuo di proteggere pretori, consoli e generali, i Pretoriani divennero così uno strumento strategico nelle mani degli imperatori per sedare ribellioni, scoraggiare sedizioni, e, in definitiva, condizionare l’intero apparato politico del tempo. L’Autrice in questo volume offre una descrizione puntuale di questa celebre forza speciale del mondo classico, dall’anno della sua fondazione (27 a.C.) fino al suo scioglimento sotto Costantino (312 d. C .). Tra gli argomenti trattati trovano spazio gli armamenti, il reclutamento, la loro struttura, i loro compiti professionali e la vita quotidiana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 185 con circa 17 illustrazioni b/n e 1 a colori

    Stampato nel 2015 da Libreria Editrice Goriziana

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    I raid inglesi sulle basi degli Zeppelin

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.00.

    Ian Castle              Prezzo di listino  15.00 (sconto 40%)

    Pensando che l’attacco rappresentasse la miglior forma di difesa, nonostante le limitate risorse, nell’ultimo quadrimestre del 1914, il Royal Navy Air Service effettuò quattro incursioni aeree sulle basi degli Zeppelin in Germania: a Dusseldorf-Colonia per due volte, poi a Fridrichshafen e a Cuxhaven. Questo libro presenta la storia completa della prima campagna di bombardamento “strategico” condotta dalla Gran Bretagna e i risultati da essa conseguiti.

    Brossura 17 x 24 pagg. 124 molto illustrato b/ne colori

    Stampato nel 2012 da Goriziana

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    I segreti di Omero nel Baltico. Nuove storie della preistoria

    20.00

    Felice Vinci

    Dove si trovavano i mitici Campi Elisi, l’isola di Circe e le Colonne d’Ercole? Cosa si nasconde dietro il mito del Vello d’Oro e il tridente del dio del mare? Perché gli Etiopi sono chiamati da Omero “quelli del sole che scende e quelli del sole che sale”? Si possono far risalire al mondo omerico l’origine dell’albero di Natale e il mito della Fenice?  Felice Vinci torna di nuovo sull’argomento per rivedere, aggiornare e ampliare tutta la materia, che è in continua evoluzione, sia per gli sviluppi che nel frattempo vi sono stati in campo archeologico, sia per gli ulteriori approfondimenti sul tema specifico, anche alla luce dei contributi degli studiosi nei convegni internazionali che si sono svolti sull’argomento.

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    I soldati italiani in Africa settentrionale (1941-43)

    18.00

    Nonostante sia stata data preminenza negli anni all’Afrikakorps, furono le forze numericamente molto superiori dell’esercito italiano che tennero il fronte e formarono la massa della forza combattente disponibile per le potenze dell’Asse nel corso della guerra nel deserto dal 1941 al 1943. Il loro comportamento è stato ingiustamente criticato per anni – i migliori reparti italiani erano equivalenti a quelli britannici e tedeschi – ma esse soffrirono a causa di una mancanza di mobilità e per l’equipaggiamento mediocre che rese loro impossibile poter affrontare ad armi pari le forze britanniche motorizzate. Malgrado questo, l’esercito italiano fu soggetto a molti cambiamenti durante questo periodo di tempo, con l’immissione di una serie di reparti d’elite – divisioni corazzate, meccanizzate e paracadutiste che fecero molto per ripristinare la reputazione di combattente del soldato italiano nella guerra del deserto. Questo libro descrive nel dettaglio il reclutamento, l’organizzazione e le esperienze delle forze italiane in questo teatro, gettando nuova luce su di una forza le cui capacità e potenzialità combattenti sono state troppo a lungo a torto ignorate

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 126 con circa 54 foto b/n e 8 tavole a colori

    Stampato nel 2016 da Goriziana

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    I vandali

    24.00

    Il 31 dicembre 406 un numeroso gruppo di tribù germaniche passò il Reno, penetrò oltre le difese romane e cominciò a razziare la Gallia, mettendo a sacco le odierne Metz, Arras, Strasburgo. Tra queste tribù vi erano i vandali che, alla ricerca di una nuova patria, intrapresero un’odissea dai tratti davvero epici. I romani erano incapaci di frenarli e, in marcia attraverso la Gallia con i loro alleati alani, valicarono i Pirenei e si resero signori della penisola iberica. Ma presto questo nuovo regno si trovò sottoposto all’intensa pressione dei visigoti, alleati di Roma. Nel 429 il nuovo re Genserico condusse dunque il suo popolo al di là dello stretto di Gibilterra, in Africa. Rapidamente la ricca provincia romana fu conquistata e divenne sede di un regno stabile, che si posizionò con forza nel Mediterraneo occidentale, giungendo con facilità a saccheggiare l’Italia, come accadde nel celebre sacco di Roma del 455. Nel 533 la conquista del bizantino Belisario avrebbe cancellato dalla storia questo regno di guerrieri, che l’autore riporta alla memoria attraverso analisi approfondite e una narrazione brillante, con particolare attenzione per l’evoluzione degli eserciti dei vandali e la loro strategia bellica.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 236 con alcune cartine b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    I verbali di Hitler – Rapporti stenografici di guerra. Vol. I: 1942-1943.

    38.00

    Fu la grave crisi di fiducia nei confronti dei suoi generali – in particolare Halder e Jodl -, sorta a motivo dell’arbitraria esecuzione delle sue direttive durante l’avanzata tedesca nel Caucaso nell’estate del 1942, a indurre Hitler a istituire il “Servizio Stenografico al quartier generale del Führer” (Stenographischer Dienst im Führerhauptquartier). A suo vedere, la registrazione stenografica delle riunioni con i collaboratori militari avrebbe evitato che i comandanti potessero in futuro addurre, a propria giustificazione, l’aver ricevuto ordini diversi da quelli effettivamente da lui trasmessi. Già nei primi due anni di guerra Hitler richiedeva due volte al giorno un rapporto sulla situazione bellica, senza però che i capi militari supremi venissero convocati, a meno che la situazione lo richiedesse. Con l’inizio della campagna orientale, le riunioni informative – che si tenevano nella cosiddetta “Wolfsschanze”, presso Rastenburg, nella Prussia Orientale – diventarono più regolari. Quando, a metà aprile 1945, l’attività degli stenografi presso il quartier generale del Führer si concluse, erano stati accumulati 103.000 fogli, redatti su una sola facciata. A fine mese, con il tracollo tedesco e in previsione dell’imminente occupazione americana, si dovette decidere il destino dei verbali; i primi di maggio del 1945, all’Hintersee, non distante da Berchtesgaden, i documenti furono bruciati (in tale decisione, fu determinate l’influenza dello storico militare Scherff, mentre l’ordine partì sostanzialmente da Bormann), ma un migliaio di pagine – quelle che costituiscono pressoché integralmente il materiale di questo libro, trascrizione fedele delle parole di Hitler nei suoi incontri con i vertici militari del Reich dal dicembre del ’42 alla primavera del ’45 – si salvarono, grazie al lavoro svolto dal Military Intelligence Service americano nei giorni immediatamente successivi all’occupazione. Di inestimabile valore storico.

    Brossur

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    I verbali di Hitler – Rapporti stenografici di guerra. Vol. II: 1944-1945

    35.00

    Fu la grave crisi di fiducia nei confronti dei suoi generali – in particolare Halder e Jodl -, sorta a motivo dell’arbitraria esecuzione delle sue direttive durante l’avanzata tedesca nel Caucaso nell’estate del 1942, a indurre Hitler a istituire il “Servizio Stenografico al quartier generale del Führer” (Stenographischer Dienst im Führerhauptquartier). A suo vedere, la registrazione stenografica delle riunioni con i collaboratori militari avrebbe evitato che i comandanti potessero in futuro addurre, a propria giustificazione, l’aver ricevuto ordini diversi da quelli effettivamente da lui trasmessi. Già nei primi due anni di guerra Hitler richiedeva due volte al giorno un rapporto sulla situazione bellica, senza però che i capi militari supremi venissero convocati, a meno che la situazione lo richiedesse. Con l’inizio della campagna orientale, le riunioni informative – che si tenevano nella cosiddetta “Wolfsschanze”, presso Rastenburg, nella Prussia Orientale – diventarono più regolari. Quando, a metà aprile 1945, l’attività degli stenografi presso il quartier generale del Führer si concluse, erano stati accumulati 103.000 fogli, redatti su una sola facciata. A fine mese, con il tracollo tedesco e in previsione dell’imminente occupazione americana, si dovette decidere il destino dei verbali; i primi di maggio del 1945, all’Hintersee, non distante da Berchtesgaden, i documenti furono bruciati (in tale decisione, fu determinate l’influenza dello storico militare Scherff, mentre l’ordine partì sostanzialmente da Bormann), ma un migliaio di pagine – quelle che costituiscono pressoché integralmente il materiale di questo libro, trascrizione fedele delle parole di Hitler nei suoi incontri con i vertici militari del Reich dal dicembre del ’42 alla primavera del ’45 – si salvarono, grazie al lavoro svolto dal Military Intelligence Service americano nei giorni immediatamente successivi all’occupazione. Di inestimabile valore storico.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 564 con 15

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    Il «circo volante» Richthofen – L’aviazione da caccia tedesca sul fronte occidentale 1916-1918

    22.00

    Senza dubbio la più famosa unità aerea della Prima guerra mondiale, il leggendario Jagdgeschwader Nr.1, chiamato con rispetto “il circo volante” dal nemici, fu il primo vero stormo da caccia tedesco. Composto dalle Jagdstaffeln 4,6,10,11, sarebbe stato per sempre associato nell’immaginario collettivo al suo primo comandante: Manfred von Richthofen. L’JG I fu creato nel luglio del 1917 e per 16 mesi I suoi giovani piloti con i loro variopinti velivoli si sarebbero battuti per il controllo dei cieli del fronte occidentale, opponendosi alla forza crescente delle aviazioni dell’Intesa. Prima della fine del conflitto sul modello di questa unità d’élite, accreditata di 644 vittorie aeree, sarebbero stati costituiti altri tre Jagdgeschwadern.

    Brossura, 24 x 17 cm. pag. 228 con circa 227 foto b/n, 1 cartina e 13 tavole a colori

    Stampato nel 2014 da Goriziana

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    Il Comando Supremo di Hitler

    21.00

    Analisi dell’evoluzione dell’apparato militare del regime Nazionalsocialista dal 1933 al 1945, dando risalto agli equilibri di potere all’interno del Comando Supremo, al ruolo di quanti ne determinarono lo sviluppo organizzativo e all’influenza dei teorici militari tedeschi sulla sua struttura e funzione. L’opera e’ una lettura controcorrente , infatti sfatta il mito secondo il quale nella II G.M. i vertici militari tedeschi avrebbero prevalso se Hitler non avesse interferito nelle loro scelte strategiche.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 400 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2005 da Libreria Editrice Goriziana

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