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Lo Sbarco degli Angloamericani nella Penisola Italiana. Le operazioni Baytown e Avalanche. Settembre 1943
€30.00Francesco Mattesini
Lo sbarco a Salerno è uno degli episodi più conosciuti della Seconda Guerra Mondiale, con combattimenti tra i più feroci della campagna d’Italia. L’argomento è stato trattato in questo libro da Francesco Mattesini con la consueta obiettività, precisione e dovizia di particolari. Gli angloamericani, basandosi sull’esperienza acquisita nella campagna di Sicilia, avevano pianificato una serie di sbarchi nell’Italia meridionale. Il principale di questi sbarchi, realizzato l’8 settembre 1943 con quattro divisioni della 5a Armata statunitense del generale Mark Clark, era quello dell’Operazione “Avalanche”, lo sbarco a Salerno. Esso fu preceduto il 3 settembre dall’operazione “Baytown”: lo sbarco a Reggio Calabria da parte di due divisioni dell’8a Armata britannica del generale Bernard Montgomery, il cui compito era quello di ricongiungersi il più presto possibile con le forze del generale Clark a Salerno. Il principale obiettivo degli Alleati era conquistare gli aeroporti e il porto di Napoli, quest’ultimo necessario per l’arrivo dei rinforzi e dei rifornimenti, e di avanzare subito dopo rapidamente verso Roma. E ciò si riteneva sarebbe avvenuto in breve tempo, con l’Italia che aveva firmato l’armistizio schierandosi apertamente contro i tedeschi. Il maresciallo Pietro Badoglio, Capo del Governo Italiano, dichiarò di non essere in grado di garantire il possesso degli aeroporti della Capitale dalla prevista reazione tedesca e l’aviosbarco a Roma della 82a Divisione aviotrasportata statunitense, denominato Operazione “Giant Two”, fu soppresso all’ultimo momento. Costretti a sbarcare senza l’appoggio italiano, lo sbarco degli Alleati si trasformò per tre settimane in una battaglia accanita per mantenere il possesso della testa di ponte di Salerno dai contrattacchi tedeschi. Solo alla fine di maggio del 1944 l’offensiva degli Alleati costrinse i tedeschi a ritirarsi dalla linea di Cassino, ma lo fecero in maniera talmente abile, difendendo nelle zone più favorevoli il terreno palmo a palmo, con il risultato che la campagna d’Italia ebbe termine soltanto alla fine di aprile del 1945, quando ormai la Germania, con Adolf Hitler che si era suicidato, stava per arrendersi.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 288 con numerose foto b/n
Stampato nel 2022 da Ristampa
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Luci e ombre degli aerosiluranti italiani e tedeschi nel Mediterraneo Agosto 1940 – Settembre 1943
€30.00Il libro di Francesco Mattesini, tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l’organizzazione e l’attività bellica degli aerosiluranti italiani, ad iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d’Egitto, la base navale della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet), fino ad arrivare all’ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l’attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d’impiego e i successi conseguiti, ma anche delle delusioni che ne seguirono a causa degli attacchi falliti.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 358 con numerose foto b/n
Stampato nel 2019 da Ristampa Edizioni
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Marina. Betasom. La Guerra sugli Oceani (1940-1943)
€55.00Francesco Mattesini
L’argomento Betasom ancora oggi, possiede una suggestione intrinseca che trova le sue origini, nello stesso nome, nel lontano teatro d’azione, nell’alone leggendario del sacrificio dei molti che hanno adempiuto eroicamente al proprio dovere. L’attività dei sommergibili italiani in Atlantico è stata oggetto di una vasta trattazione. A volte si è posto l’accento sull’aspetto “competitivo” tra sommergibili italiani e tedeschi a volte sulle caratteristiche tecniche dei battelli. Più di raro si è voluto analizzare l’impiego “sinergico” delle due flotte subaquee, ovvero della conduzione pianificata alla guerra al traffico nell’Atlantico. Il libro di Mattesini cerca di dare una risposta a questo proposito.
Rilegato, 20 x 27 cm. pag. 702 con varie foto b/n
Stampato nel 1993 da Ufficio Storico della Marina Militare
Condizioni del libro: usato in ottime condizioni con sovracopertina. Lievi inperfezioni nella sovracopertina
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Navi Militari delle Marine Alleate Affondate nel Mediterraneo nella Seconda Guerra Mondiale (Giugno 1940 – Maggio 1945) parte prima
€36.00Francesco Mattesini
Con inizio con il numero trimestrale di gennaio-marzo del 2001 il Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare iniziò la pubblicazione, a puntate regolari, di un’importante ed utile lavoro statistico di Francesco Mattesini, concernente le perdite di unità navali, da guerra e mercantili, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e delle altre nazioni Alleate. L’elenco, e la descrizione più o meno sintetica di queste perdite, verificatesi nel Mediterraneo nel corso della Seconda guerra mondiale, per azione bellica delle forze aeronavali italiane e tedesche, per sinistro marittimo, o per altri vari motivi, comprende statistiche e notizie essenziali sulla causa degli affondamenti che l’Autore, ben conosciuto negli ambienti storici, ha raccolto nel corso di moltissimi anni, con minuziose ricerche, da certosino, che lo hanno impegnato con passione e competenza.
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Navi Militari delle Marine Alleate Affondate nel Mediterraneo nella Seconda Guerra Mondiale (Giugno 1940 – Maggio 1945) parte seconda
€40.00Francesco Mattesini
Con inizio con il numero trimestrale di gennaio-marzo del 2001 il Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare iniziò la pubblicazione, a puntate regolari, di un’importante ed utile lavoro statistico di Francesco Mattesini, concernente le perdite di unità navali, da guerra e mercantili, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e delle altre nazioni Alleate. L’elenco, e la descrizione più o meno sintetica di queste perdite, verificatesi nel Mediterraneo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per azione bellica delle forze aeronavali italiane e tedesche, per sinistro marittimo, o per altri vari motivi, comprende statistiche e notizie essenziali sulla causa degli affondamenti che l’Autore, ben conosciuto negli ambienti storici, ha raccolto nel corso di moltissimi anni, con minuziose ricerche, da certosino, che lo hanno impegnato con passione e competenza. (seconda parte).
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Operazione Husky 10 luglio 1943. Lo Sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e le Ultime Operazioni della Regia Marina dell’Agosto 1943
€46.00Francesco Mattesini
Il 10 luglio 1943, dopo un accurata preparazioni di piani e trasferimenti delle truppe e delle navi da sbarco, gli anglo-americani iniziarono la conquista della Sicilia, denominata in codice Operazione “Husky”. A iniziare della primavera 1943 i Comandi d’intelligence britannici avevano messo in atto misure molto elaborate per rendere incerti i Comandi italiani e tedeschi circa la data e la destinazione dello sbarco Tra l’altro, nella speranza di potere ritardare i rinforzi terrestri tedeschi alla Sicilia, di ridurre la minaccia aerea della Luftwaffe ai loro convogli d’invasione e di tenere le navi da battaglia e incrociatori italiani lontani dalle acque della Sicilia, una gran quantità di false e depistanti informazioni furono fornite ad arte, tramite agenti in nazioni neutrali come il Portogallo e la Spagna. Da parte degli Stati Maggiori delle Forze Armate italiane e dei Comandi tedeschi in Italia, l’attacco degli Alleati in Sicilia era atteso. Il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, il Comandante delle Forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, e il Capo del Comando Supremo italiano generale Vittorio Ambrosio, nonostante ogni manovra di depistaggio degli angloamericani per ingannare italiani e tedeschi dal reale obiettivo di sbarco in Sicilia, erano convinti che l’invasione sarebbe avvenuta in quella grande isola del Mediterraneo.
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Operazione Husky 10 luglio 1943. Lo Sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e le Ultime Operazioni della Regia Marina dell’Agosto 1943
Il prezzo originale era: €46.00.€23.00Il prezzo attuale è: €23.00.Francesco Mattesini Prezzo di copertina: 46.00 (sconto 50%)
Il 10 luglio 1943, dopo un accurata preparazioni di piani e trasferimenti delle truppe e delle navi da sbarco, gli anglo-americani iniziarono la conquista della Sicilia, denominata in codice Operazione “Husky”. A iniziare della primavera 1943 i Comandi d’intelligence britannici avevano messo in atto misure molto elaborate per rendere incerti i Comandi italiani e tedeschi circa la data e la destinazione dello sbarco Tra l’altro, nella speranza di potere ritardare i rinforzi terrestri tedeschi alla Sicilia, di ridurre la minaccia aerea della Luftwaffe ai loro convogli d’invasione e di tenere le navi da battaglia e incrociatori italiani lontani dalle acque della Sicilia, una gran quantità di false e depistanti informazioni furono fornite ad arte, tramite agenti in nazioni neutrali come il Portogallo e la Spagna. Da parte degli Stati Maggiori delle Forze Armate italiane e dei Comandi tedeschi in Italia, l’attacco degli Alleati in Sicilia era atteso. Il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, il Comandante delle Forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, e il Capo del Comando Supremo italiano generale Vittorio Ambrosio, nonostante ogni manovra di depistaggio degli angloamericani per ingannare italiani e tedeschi dal reale obiettivo di sbarco in Sicilia, erano convinti che l’invasione sarebbe avvenuta in quella grande isola del Mediterraneo.
Condizioni del libro: piega nella quarta di copertina in alto a sinista
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Operazione Shingle. Lo sbarco e la battaglia di Anzio. 22 gennaio – 4 giugno 1944
€28.00Francesco Mattesini
Il 21 gennaio 1944 lo sbarco ad Anzio e Nettuno, realizzato dagli anglo-americani con l’Operazione “Shingle”, é stato considerato dal grande storico statunitense Eliot Morison, come “la creatura di Churchill”. Infatti, quando la situazione sulla linea di resistenza tedesca “Gustav”, che si prolungava da Ortona, passando per Cassino fino alla foce del Fiume Garigliano, era diventata critica per gli Alleati che non riuscivano ad aver ragione della resistenza nemica, l’operazione di sbarco ad Anzio, finalizzata a prendere alle spalle il fronte tedesco per marciare su Roma, ebbe nella sua realizzazione una grande spinta da parte di Churchill. Grande politico, ma pessimo e presuntuoso stratega, fu Churchill a spingere sul Comando Alleato affinché l’operazione “Shingle” fosse realizzata: e ciò avvenne contro l’opinione contraria degli Americani, che temevano sarebbe stata un’impresa difficilissima da realizzare. Le forze erano infatti limitate, a causa della mancanza dei mezzi da sbarco, che avevano lasciato il Mediterraneo dopo l’ operazione militare di Salerno (8 settembre 1943) per poi essere inviati anche in altri settori di guerra contro il Giappone. L’operazione “Shingle”, che comportò l’iniziale sbarco di due divisioni, sottratte al fronte di Cassino, una statunitense e l’altra britannica, entrambe alle dipendenze del Comandante della 5a Armata statunitense generale Mark Clark, doveva essere rapida, con obiettivo iniziale i Colli Albani, per poi raggiungere Roma, attraverso la via consolare Appia. Invece, a causa della reazione tedesca, assolutamente sottovalutata dagli strateghi britannici del 15° Gruppo d’Armate del generale Harold Alexander, così come temevano gli americani, i combattimenti per difendere la testa di ponte di Anzio e Nettuno si prolungarono per più di quattro mesi, facendo aumentare l’impiego delle loro forze, fino a sette divisioni. Soltanto verso la fine di maggio, con lo sfondamento del fronte di Cassino, fu possibile avanzare a tenaglia, anche da Anzio, per poi raggiungere Roma il 4 giugno, conquistando la Capitale italiana, dove avvenne il trionfale ingresso del generale Clark.
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Operazione Shingle. Lo sbarco e la battaglia di Anzio. 22 gennaio – 4 giugno 1944
Il prezzo originale era: €28.00.€14.00Il prezzo attuale è: €14.00.Francesco Mattesini Prezzo di copertina: 28.00 (sconto 50%)
Il 21 gennaio 1944 lo sbarco ad Anzio e Nettuno, realizzato dagli anglo-americani con l’Operazione “Shingle”, é stato considerato dal grande storico statunitense Eliot Morison, come “la creatura di Churchill”. Infatti, quando la situazione sulla linea di resistenza tedesca “Gustav”, che si prolungava da Ortona, passando per Cassino fino alla foce del Fiume Garigliano, era diventata critica per gli Alleati che non riuscivano ad aver ragione della resistenza nemica, l’operazione di sbarco ad Anzio, finalizzata a prendere alle spalle il fronte tedesco per marciare su Roma, ebbe nella sua realizzazione una grande spinta da parte di Churchill. Grande politico, ma pessimo e presuntuoso stratega, fu Churchill a spingere sul Comando Alleato affinché l’operazione “Shingle” fosse realizzata: e ciò avvenne contro l’opinione contraria degli Americani, che temevano sarebbe stata un’impresa difficilissima da realizzare. Le forze erano infatti limitate, a causa della mancanza dei mezzi da sbarco, che avevano lasciato il Mediterraneo dopo l’ operazione militare di Salerno (8 settembre 1943) per poi essere inviati anche in altri settori di guerra contro il Giappone. L’operazione “Shingle”, che comportò l’iniziale sbarco di due divisioni, sottratte al fronte di Cassino, una statunitense e l’altra britannica, entrambe alle dipendenze del Comandante della 5a Armata statunitense generale Mark Clark, doveva essere rapida, con obiettivo iniziale i Colli Albani, per poi raggiungere Roma, attraverso la via consolare Appia. Invece, a causa della reazione tedesca, assolutamente sottovalutata dagli strateghi britannici del 15° Gruppo d’Armate del generale Harold Alexander, così come temevano gli americani, i combattimenti per difendere la testa di ponte di Anzio e Nettuno si prolungarono per più di quattro mesi, facendo aumentare l’impiego delle loro forze, fino a sette divisioni. Soltanto verso la fine di maggio, con lo sfondamento del fronte di Cassino, fu possibile avanzare a tenaglia, anche da Anzio, per poi raggiungere Roma il 4 giugno, conquistando la Capitale italiana, dove avvenne il trionfale ingresso del generale Clark.
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Punta Stilo 9 luglio 1940 – 80° anniversario della prima battaglia aeronavale della storia
€30.00La battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940, tra la Flotta italiana e la Flotta britannica del Mediterraneo, rappresentò non solo il primo scontro navale tra le due Marine, che non si erano mai affrontate, ma anche la prima battaglia aeronavale della Storia. Mai, prima di allora si era arrivati al combattimento, con due flotte che comprendevano navi da battaglia, con un intervento massiccio dell’Aviazione come quello che avvenne a Punta Stilo. Tutto ebbe inizio da parte italiana dalla necessita di scortare un grosso convoglio di rifornimenti in Libia, e da parte britannica di andare ad assumere la scorta di due convogli in partenza da Malta e diretti ad Alessandria d’Egitto. La flotta italiana, scortato il convoglio fino a nord di Bengasi, nel rientrare alla base ricevette l’ordine di concentrarsi presso le coste orientali della Calabria, perché a Roma si ritenne, per intercettazioni nemiche decrittate, arrivate anche da fonte tedesca, che il nemico avrebbe attaccato le basi navali della Sicilia con aerosiluranti. Si contava di attirare la flotta britannica in una trappola, con attacchi aerei in massa in partenza dalla Sicilia e dalla Puglia, e con uno sbarramento di sommergibili. Lo scopo, secondo la tattica del “Fleet in being” (Flotta in potenza), era quello di cercare di menomare le corazzate nemiche, per poi eventualmente attaccare il resto della flotta avversaria in condizioni favorevoli. Ma il comandante della Flotta del Mediterraneo, ammiraglio Andrew Browne Cunningham, passando inosservato in punto dello Ionio dove non esisteva la ricognizione aerea italiana, tutta concentrata a ricercare il nemico verso la Sicilia, arrivò di sorpresa alle spalle delle navi italiane ottenendo, in un breve scontro a fuoco, una indubbia vittoria. Infatti, colpendo la corazzata Giulio Cesare, e poi anche l’incrociatore Bolzano e il cacciatorpediniere Alfieri, senza aver ricevuto nessun colpo sulle sue navi, Cunningham costrinse il comandante della flotta italiana, ammiraglio
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Raid nell’Oceano Indiano 5-9 aprile 1942. Il devastante attacco aereonavale contro l’isola di Ceylon e nel golfo del Bengala
€29.00Francesco Mattesini Prezzo di listino 29.00 (sconto 35%)
Il raid giapponese nell’Oceano Indiano fu eseguito solo pochi mesi dopo la grande vittoria di Pearl Harbor nella prima parte di Aprile 1942 dalla 1ª Flotta aerea del viceammiraglio Chūichi Nagumo e da parte della 2ª Flotta del viceammiraglio Nobutake Kondō il quale era al comando dell’operazione, nel Golfo del Bengala e contro l’isola di Ceylon, per affrontare e sconfiggere le deboli difese britanniche. L’offensiva ottenne un tale successo, da essere definito un massacro per le forze inglesi. Esso dimostrò la schiacciante superiorità delle forze aeree giapponesi della Marina Imperiale, scatenando grandi preoccupazioni nei comandi militari, ma per fortuna degli alleati non si trasformò in una reale strategia di invasione dell’India. La flotta inglese e le difese di Ceylon subirono perdite e la flotta orientale fu costretta a ripiegare sulla costa africana, ma già a metà aprile le portaerei di Nagumo abbandonarono l’Oceano Indiano, perdendo forse la loro più grande occasione per ottenere risultati strategici di grande importanza per l’esito della guerra.
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U-Boot tedeschi nel Mediterraneo ( aprile 1942 – Settembre 1944 ) Parte
€35.00Francesco Mattesini
Il primo volume di questa collana ha riguardato l’attività dei sommergibili tedeschi nel Mediterraneo, che Hitler trasferì in numero consistente dal fronte dell’Atlantico per dare un aiuto alla Marina italiana, la quale, di fronte agli attacchi della Marina britannica e pur disponendo di un complesso rilevante di navi da guerra, a causa di una strategia del tutto errata, si trovava in uno stato di piena crisi nei confronti del nemico. Questo determinante aiuto, a cui si aggiunse quello altrettanto determinante della Luftwaffe, proseguì, soprattutto dal punto di vista offensivo, fino all’armistizio dell’Italia, l’8 settembre 1943, per poi continuare, come viene narrato in questo secondo volume, con rilevanti successi, fino al settembre del 1944, quando gli ultimi U-Boot della 29ª Flottiglia furono distrutti dagli attacchi dell’aviazione anglo-americana nelle basi di Tolone e di Salamina.
Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 318 con numerose foto b/n
Stampato nel 2022 da Soldiershop
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U-Boot tedeschi nel Mediterraneo (settembre 1941 – aprile 1942)
€29.00Francesco Mattesini
Nell’estate 1941 la situazione sulle rotte tra l’Italia e la Libia era divenuta drammatica per gli attacchi degli aerei e dei sommergibili britannici. Poiché gli italiani non riuscivano a fermare il salasso di affondamento delle loro navi con i rifornimenti, situazione che con l’intervento di navi di superficie dislocate a Malta divenne drammatica, Berlino decise di correre in aiuto dell’Alleato mediterraneo con i suoi sommergibili che, nel periodo ottobre 1941-gennaio 1942, ristabilirono la situazione strategica.
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Una guerra navale fallimentare. Le operazioni della Regia Marina Italiana nel Mediterraneo nel periodo 10 giugno 1940 – 31 dicembre 1941
€29.00Francesco Mattesini
Il libro è stato realizzato da Francesco Mattesini, sulla base delle introduzioni della sua collana Direttive tecnico operative di Superaereo, consistente in due volumi, ciascuno di due tomi, prodotti per conto dell’Ufficio Storico della Marina Militare, che coprono il periodo 1939-1941, con una esposizione di documenti scelti, in cui vi sono inseriti gli argomenti essenziali e importanti, per l’interesse degli storici e degli studiosi, senza menomarne troppo il contenuto; e ciò allo scopo di dare la visione di un quadro d’insieme molto dettagliato. Oltre ad essere stati selezionati dal copioso carteggio di Supermarina, il Comando Operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina, custodito nell’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare, i documenti sono stati integrati con elementi di grande rilevanza elaborati dai Comandi delle altre Forze Armate e dal Comando Supremo, reperiti dall’autore negli archivi degli Uffici Storici degli Stati Maggiori dell’Aeronautica e dell’Esercito, e che riportano gran parte degli scambi di corrispondenza tra tali Enti militari italiani e con l’alleato germanico che poi servirono per compilare i promemoria, gli studi operativi, e le più importanti direttive di carattere navale o strettamente legate alla guerra aero-navale. Sulla base di questi documenti l’Autore ha sviluppato gran parte dell’attività strategica e operativa navale guidata da Supermarina, espressa di propria iniziativa e su direttive del Comando Supremo, a cui per delega del Duce, Capo del Governo e Ministro della Guerra, spettava la direzione delle operazioni delle Forze Armate italiane. L’esposizione trattata è riferita, in particolare, alle operazioni che si ebbero, nel periodo 10 giugno 1940 – 31 dicembre 1941, nel Mediterraneo orientale, e quindi, come il lettore constaterà, soprattutto alla politica strategico-militare che si svolse in questo bacino del “Mare nostrum”, e che riguardò l’attività dei cacciatorpediniere e dei sommergibili italiani, impiegati nel contrasto alle missioni offensive della Marina britannica