Arditismo – L’impresa fiumana

50.00

Il 12 settembre del 1919, Gabriele D’annunzio, con i granatieri del maggiore Reina, con i volontari giuliani, con altre truppe raccolte strada facendo, occupò Fiume, splendente di italianità nella caligine del torbido dopoguerra della vita italiana: fu una sfida alla Conferenza della Pace riunita a Parigi, a Wilson, al timido e incerto governo italiano, ed a tutti quanti si adoperavano ad impedire che l’Italia valorizasse il terribile sacrificio della guerra e realizasse il suo naturale diritto nazionale di sopravvivenza, di rinascita, di sviluppo sociale ed economico. Era un atto geniale e di audacia, che poteva assicurare Fiume all’Italia, e intanto costringeva le truppe francesi ad abbandonare la città e qulle inglesi, che vi si dirigevano ad abbandonare l’idea. Nitti colto di sorpresa dichirò che i “Fiumani” si mettevano contro l’Italia, chiamò disertori i soldati andati con D’annunzio. L’impresa ebbe un tragico epilogo, ma rimane nella memoria storica degli italiani come un periodo pregno di ideali, di voglia di costruire qualcosa che andasse oltre le “meschinità parlamentari” che allora caratterizzavano l’Italia e l’Europa. Il fatto che questo libro sia stato scritto da uno dei Luogotenenti più vicini al “Vate”, lo rende veramente unico. Molto raro.

Brossura 16,5 x 24 cm. pag. 332 con alcune riproduzioni di documenti + 24 di foto b/n

Stampato nel 1976 da Volpe

Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

Esaurito

COD: SF00199 Categoria:

Descrizione

Giovanni Host-Venturi

Il 12 settembre del 1919, Gabriele D’annunzio, con i granatieri del maggiore Reina, con i volontari giuliani, con altre truppe raccolte strada facendo, occupò Fiume, splendente di italianità nella caligine del torbido dopoguerra della vita italiana: fu una sfida alla Conferenza della Pace riunita a Parigi, a Wilson, al timido e incerto governo italiano, ed a tutti quanti si adoperavano ad impedire che l’Italia valorizasse il terribile sacrificio della guerra e realizasse il suo naturale diritto nazionale di sopravvivenza, di rinascita, di sviluppo sociale ed economico. Era un atto geniale e di audacia, che poteva assicurare Fiume all’Italia, e intanto costringeva le truppe francesi ad abbandonare la città e qulle inglesi, che vi si dirigevano ad abbandonare l’idea. Nitti colto di sorpresa dichirò che i “Fiumani” si mettevano contro l’Italia, chiamò disertori i soldati andati con D’annunzio. L’impresa ebbe un tragico epilogo, ma rimane nella memoria storica degli italiani come un periodo pregno di ideali, di voglia di costruire qualcosa che andasse oltre le “meschinità parlamentari” che allora caratterizzavano l’Italia e l’Europa. Il fatto che questo libro sia stato scritto da uno dei Luogotenenti più vicini al “Vate”, lo rende veramente unico. Molto raro.

Brossura 16,5 x 24 cm. pag. 332 con alcune riproduzioni di documenti + 24 di foto b/n

Stampato nel 1976 da Volpe

Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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