La battaglia navale del 2 dicembre 1942 nel canale di Sicilia

Soldiershop

Visualizzazione di 145-192 di 333 risultati

  • 0 out of 5

    La battaglia navale del 2 dicembre 1942 nel canale di Sicilia

    19.90

    Francesco Mattesini

    La battaglia anche detta del banco di Skerki ebbe luogo il 2 Dicembre 1942, nel mar Mediterraneo nei pressi della costa tunisina. Un convoglio mercantile italiano, scortato da alcune navi da guerra della Regia Marina e diretto in Libia, fu attaccato da una squadra navale della Royal Navy. Il convoglio italiano era costituito da un piroscafo tedesco, e da alcune motonavi italiane. La squadra d’attacco britannica nella battaglia affondò l’intero convoglio – oltre al cacciatorpediniere Folgore facente parte della scorta, senza riportare alcun danno immediato. La battaglia fu iniziata dal comandante italiano, capitano di vascello Aldo Cocchia, imbarcato sul Nicoloso da Recco, un cacciatorpediniere della classe Navigatori, che ordinò alle sue navi di attaccare. Nel combattimento persero la vita 2.200 italiani tra quelli imbarcati sul Folgore e i marinai del convoglio, oltre a moltissimi soldati di fanteria trasportati. Più precisamente, vi furono 286 morti della Regia Marina. Dei 1.766 militari trasportati dall’Aventino e dal Puccini, in gran parte fanti della Divisione Superga, destinati al fronte tunisino se ne salvarono solo 239!

    Quick view
  • 0 out of 5

    La brigata ebraica e le unità ebraiche nell’esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale

    25.00

    Durante la seconda guerra mondiale, non meno di 35.000 ebrei provenienti dalla Palestina, allora sotto mandato inglese, servirono nell’esercito britannico come volontari. Verso la fine della guerra, nel settembre 1944, venne creata una Brigata Ebraica combattente, che servì sul fronte italiano. Intanto volontari ebrei provenienti dalla Palestina Mandataria servivano nelle più disparate unità dell’esercito inglese, in corpi non combattenti come i pionieri (Army Pioneer Corps), trasporti (Royal Army Service Corps), genio (Royal Engineers), ed in unità combattenti come l’artiglieria (Royal Artillery), aviazione (Royal Air Force), e marina (Royal Navy), e naturalmente la sanita’ (Royal Army Medical Corps). Non meno di 3500 donne servirono come ausiliarie nel ATS (Auxiliary Territorial Service) in vari compiti. I volontari ebrei della Palestina furono presenti in tutti i teatri bellici in cui combatté l’esercito britannico, dalla Francia nel 1940, Grecia e Creta nel 1941, i deserti dell’Egitto e della Cirenaica dal 1940 fino al 1943, Etiopia nel 1941, Sicilia ed Italia dal 1943 al 1945… Questa è la loro storia.

    Brossura, 17,5 x 25,3 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La brigata ebraica e le unità ebraiche nell’esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale.

    20.00

    Durante la Seconda Guerra Mondiale non meno di 35.000 ebrei provenienti dalla Palestina, allora sotto mandato inglese, servirono nell’esercito britannico come volontari. Verso la fine della guerra, nel settembre 1944, venne creata una Brigata Ebraica combattente, che servì sul fronte italiano. Intanto volontari ebrei della Palestina Mandataria, servivano nelle più disparate unità dell’esercito inglese, in corpi non combattenti, come pionieri, genio e trasporti, e in unità combattenti, come artiglieria, aviazione e marina, e, naturalmente, sanità. Anche non meno di 3.500 donne servirono come ausiliarie in vari compiti. Questo volume ne traccia la storia e ne presenta uniformi, decorazioni e distintivi.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 79 illustrato con circa 72 foto b/n e 16 tavole a colori

    Testo in ligua italiana, didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Controbanda! – Storia e esplorazioni del III Gruppo Esploranti arditi e della Controbanda di Calice Ligure, divisione F.M. San Marco

    29.00

    Il III Gruppo Esplorante della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” dell’Esercito Nazionale Repubblicano, derivante dal 10° Reggimento Arditi e comandato da Tenente Colonnello Vito Marcianò, contese con successo l’entroterra ligure e le Langhe ai partigiani dal 1944 al 1945. Le operazioni del Reparto sono qui ricostruite in dettaglio attraverso un bilanciato confronto di spesso contrastanti fonti edite e d’archivio, tra le quali il verbale del processo al Comandante Marcianò e a diversi membri dell’Esplorante, Asti 1947, qui riprodotto per la prima volta, integrate dalle voci relative al Gruppo del Diario di Guerra della Divisione e da un resoconto sulle sue azioni scritto nel dopoguerra dal Generale Comandante della “San Marco” Amilcare Farina. Un capitolo tratta poi il secondo reparto specializato nella controguerriglia della Divisione “San Marco”, ossia la “Controbanda” del Tenente Costanzo Lunardini del III Battaglione del 6° Reggimento Fanteria di Marina, basata a Calice Ligure nel 1944 – 1945.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 308 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La crociata contro i Catari – The Cathar crusade – 1209-1229 La terribile lotta contro gli albigesi in Linguadoca

    20.00

    La crociata contro gli albigesi (dalla regione di Alba) ebbe luogo tra il 1209 e il 1229, bandita da papa Innocenzo III per estirpare il catarismo dai territori della Linguadoca. Conseguenza ultima della crociata fu anche l’inizio del lungo declino della cultura e della lingua occitana in tutto il sud della Francia. Il conciso ma esaustivo testo è accompagnato da alcune immagini in b/n e dalle tavole di Durand e Cristini.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80, alcune illustrazioni b/n e colore e 13 tavole a colori.

    Stampato nel 2014 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La decisione di Mussolini di occupare la Grecia

    19.00

    Alla fine del 1940 i fronti militari italiani, di terra, di cielo e di mare, attraversavano un periodo di grande crisi, perché il nemico, allora rappresentato dall’Impero britannico e dalla Grecia, era ovunque all’offensiva, ed aveva inflitto al membro meridionale dell’Asse europeo una serie impressionante di sconfitte. In tale situazione il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, temendo di dover chiedere perfino un armistizio alla Grecia che aveva aggredito, era stato costretto a richiedere, fin dall’inizio di novembre del 1940, l’aiuto della Germania. Aiuto che, mettendo fine all’assurda formula della guerra parallela, era stato accordato da Adolf Hitler. Ma vediamo come si svolsero gli avvenimenti che portarono l’Italia in quella penosa situazione…

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 98 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La difesa tedesca di Berlino

    27.00

    In questo studio la difesa della capitale del Reich viene analizzata in dettaglio in ogni suo aspetto: i vari contrastanti punti di vista, da quello di Adolf Hitler all’Alto Comando dell’Esercito e al Gruppo d’Armate “Vistola”, la sua pianificazione organizzativa, l’organizzazione delle posizioni difensive, le forze coinvolte (Wehrmacht, Waffen-SS, Volkssturm, Hitlerjugend e le altre forze paramilitari e di difesa locale), la situazione dei rifornimenti e le misure per la sicurezza della popolazione civile.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 129 illustrato con varie foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La distruzione del convoglio “Tarigo” 15-16 aprile 1941

    19.90

    Francesco Mattesini

    Il convoglio “Tarigo, costituito da quattro piroscafi tedeschi e uno italiano, scortato dai cacciatorpediniere italiani Luca Tarigo, Baleno e Lampo, partito da Napoli e diretto a Tripoli con elementi della 15a Divisione corazzata germanica, destinata a rinforzare l’Afrika Korps del generale Erwin Rommel, la notte del 15-16 aprile 1941 fu attaccato nelle acque tunisine delle Secche di Kerkenna dai cacciatorpediniere britannici Jervis, Janus, Nubian e Mohawk (salpati da Malta), e interamente distrutto.

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra civile Longobarda e la battaglia di Cornate. 689 DC la sconfitta dell’ultimo duca pagano

    25.00

    La battaglia di Coronate fu combattuta nel 689 nella piana presso l’Adda tra Cornate d’Adda (anticamente Coronate) e Trezzo sull’Adda tra l’esercito del re dei Longobardi Cuniperto e quello dell’usurpatore Alachis. Lo scontro fu vinto dal legittimo sovrano, mentre il suo avversario cadde sul campo; la sua sconfitta segnò la fine della fronda ariana dei duchi longobardi dell’Austria, che si opponeva alla politica filo-cattolica della dinastia bavarese cui apparteneva lo stesso Cuniperto, e spianò la strada alla definitiva conversione di tutti i Longobardi al cattolicesimo. I due eserciti si scontrarono «tra lo strepitio delle trombe» e la battaglia si protrasse a lungo, perché nessuno dei due schieramenti accennò a lasciare il campo. A decidere le sorti dello scontro fu la morte di Alachis: ricevuta la notizia, le armate dell’Austria immediatamente sbandarono. L’esercito dell’usurpatore in fuga fu però incalzato da quello di Cuniperto, che passò a fil di spada quelli che riuscì a raggiungere e abbandonò all’affogamento nell’Adda gli altri. Il corpo di Alachis fu mutilato della testa e delle gambe.

    Brossura, 17,6 x 25,3 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto e tavole a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra di Candia vol. 1

    23.00

    La guerra di Candia fu il uogo di confronto di due diversi modellli militari, quello occidentale e quello ottomano, assurgendo nelle corti di tutta Europa a “Campo di Marte” del continente. Queste campagne rappresentano la prima “guerra di materiali”, ovvero un conflitto combattuto lontano dal territorio metropolitano dei due stati in lotta, molto simile, per fornire un esempio comprensibile a tutti, alle campagne nel Pacifico del secondo conflitto mondiale: il primo conflitto dell’età moderna combattuto però con i mezzi del XVII secolo. Questo volume offre una bella ricostruzione degli equipaggiamenti da guerra e le diverse tipologie dei soldati sono state restituite con estrema cura, nonostante il repertorio iconografico relativo a queste vicende presenti molti problemi di interpretazione.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 con molte illustrazioni b/n e colori + 9 tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra di Candia vol. 2

    20.00

    “Un’ora prima del tramonto del 19 luglio 1657, la galea ammiraglia del capitano generale da mar Lazzaro Mocenigo, pavesata con tutte le insegne dei diversi stati che avevano inviato le loro squadre alla flotta veneziana, passava a vele spiegate davanti ai Castelli seguita da altre dodici navi. Sconfitta nei giorni precedenti la flotta nemica, restava da risalire il canale e imporre la pace al sultano con i cannoni delle galee, ora che Istanbul si trovava indifesa e a poche miglia di distanza. Rimanevano soltanto da superare i forti avversari eretti sulle due rive del canale.”

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate con immagini b/n e colori e 8 tavole a colori

    Testo bilingue italiano/inglese

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720 – Gli eserciti contrapposti: Savoia Spagna Austria

    29.00

    Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l’esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un’analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l’occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l’impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l’altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell’assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l’esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 100 riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720 – Parte 2 Vol. 1. L’esercito spagnolo

    29.00

    Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l’esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un’analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l’occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l’impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l’altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell’assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l’esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi. L’impero austriaco da Milano e da Napoli raccolse ed inviò un numero sempre crescente di truppe, che invasero a loro volta la Sicilia (il cui dominio era stato nel frattempo ceduto da Vittorio Amedeo all’Austria in cambio del regno di Sardegna). La coalizione europea costrinse alla fine la Spagna a rinunciare alla sua avventura ed evacuare le due Isole.

    Brossura, 20,2 x 25,4 cm. pag. 84 con numerose illustrazioni a colori

    Stampato nel 2108 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720 – Parte 2 Vol. 2. L’esercito spagnolo

    29.00

    Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l’esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un’analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l’occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l’impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l’altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell’assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l’esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi. L’impero austriaco da Milano e da Napoli raccolse ed inviò un numero sempre crescente di truppe, che invasero a loro volta la Sicilia (il cui dominio era stato nel frattempo ceduto da Vittorio Amedeo all’Austria in cambio del regno di Sardegna). La coalizione europea costrinse alla fine la Spagna a rinunciare alla sua avventura ed evacuare le due Isole.

    Brossura, 20,2 x 25,4 cm. pag. 90 con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2108 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720 Vol 3/1 – Gli eserciti contrapposti

    29.00

    GianCarlo Boeri – Giacomone Piana

    Questo terzo volume della Guerra di Sardegna e di Sicilia (1717-1720) si incentra sulla partecipazione al conflitto dell’esercito austriaco, il quale era allora ben diverso dall’efficiente organismo multinazionale che divenne in seguito. L’esercito di questo periodo è sempre stato trattato di sfuggita, dando l’impressione che strutture e uniformi fossero simili a quelle dell’epoca di Maria Teresa. Invece erano assai diverse. Al tempo di Carlo VI l’apparato militare asburgico presentava molte lacune, che le vittorie conseguite grazie al genio del principe Eugenio non devono far dimenticare: in Sicilia Eugenio non c’era e i difetti dell’apparato apparvero in piena evidenza. Non sarebbe corretto chiamare “austriache” le forze militari asburgiche prima del 1806, quando Francesco II cessò di essere “Imperatore Romano” per diventare “Imperatore d’Austria” col titolo di Francesco I. Ma “austriaco” era fin da allora indicato l’esercito di Carlo VI nel suo complesso, evitando di dover sempre distinguere tra l’esercito “imperiale” (traduzione italiana di kaiserlich, alla lettera “cesareo”) e gli eserciti “reali” degli stati già appartenenti al ramo spagnolo della dinastia.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 90 con varie illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Guerra di Sardegna e di Sicilia 1717-1720 Vol. 3/2 – Gli eserciti contrapposti

    29.00

    Questo terzo volume della Guerra di Sardegna e di Sicilia (1717-1720) si incentra sulla partecipazione al conflitto dell’esercito austriaco-imperiale al tempo di Carlo VI. Nel 1° tomo è stato esaminato l’apparato militare asburgico e le vicende legate allo solgersi delle operazioni militari.Fonti d’archivio e periodici contemporaneiI riferimenti archivistici riguardano quasi tutti gli eserciti “reali”, i reggimenti provenienti dalla penisola iberica e la marina napoletana; su altri aspetti dell’esercito austriaco dell’epoca, in particolare riguardo la storia dei suoi reggimenti, le uniformi e le bandiere, è stato pubblicato parecchio, permettendo di prescindere, almeno in questa sede, dall’uso di materiale d’archivio.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 96 con varie illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La notte di Taranto – 11 novembre 1940

    29.00

    Francesco Mattesini

    La notte tra l’11 e il 12 novembre del 1940 la Squadra Navale italiana, trovandosi in gran parte riunita nel grande porto di Taranto perché l’indomani sarebbe dovuta salpare per effettuare un bombardamento navale contro la base britannica di Suda (Creta), fu attaccata in modo coordinato da aerosiluranti e bombardieri Swordfish decollati dalla nuova portaerei britannica Illustrious. Morirono 58 marinai italiani e molti altri rimasero feriti, mentre sei unità di guerra furono danneggiate, quattro delle quali in modo grave. L’episodio viene ricordato come “la notte di Taranto” o “l’attacco di Taranto”, evento che interessò anche la Marina Imperiale giapponese, che nel maggio 1941 mandò a Taranto un sua delegazione per avere le maggiori informazioni su quell’episodio, per poi effettuare, il 7 dicembre 1941, un proprio attacco in scala maggiore contro la grande base statunitense di Pearl Harbour, riuscendo ad affondare due corazzate e a danneggiarne altre cinque. Nell’attacco a Taranto, praticamente la metà delle sei corazzate italiane presenti alla fonda nel Mar Grande, la Conte di Cavour, la Duilio e la Littorio furono messe fuori combattimento con siluri, mentre tra le navi minori danneggiate da bombe, l’incrociatore Trento riportò le maggiori avarie. L’Operazione “Judgement”, coordinata dalla FAA con la RAF di Malta, che assicurò il servizio di ricognizione, rappresentò una grande e indiscutibile vittoria britannica e dell’ufficiale che la portò a compimento, il Comandante della Flotte del Mediterraneo (Mediterranean Fleet), ammiraglio Andrew Browne Cunningham.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 236 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La Polizei-Division sul fronte di Leningrado, 1941

    22.00

    Il libro narra le vicende militari della SS Polizei-Division. Trattata inizialmente come una formazione di secondo livello, fu equipaggiata ed armata approssimativamente, così come fu impiegata in prima linea sempre come forza di riserva, soprattutto nella campagna sul fronte occidentale nel 1940. Tuttavia, come accadrà spesso nella storia della Waffen SS, anche per la Polizei la prova del fuoco servirà a farla diventare una formazione di élite grazie soprattutto all’esemplare comportamento dei suoi reparti e dei suoi comandanti sul campo di battaglia e nel febbraio del 1942, finalmente, fu trasformata in una vera e propria formazione SS, diventando la SS-Polizei-Division.

    Brossura, 17.5 x 25,5 cm. pag. 88 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La San Marco sulla Linea Gotica

    29.00

    In questo libro si descrivono le operazioni militari della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” della RSI sulla Linea Gotica nei settori della Garfagnana e dell’Abetone. I fatti sono ricostruiti giorno per giorno attraverso la pubblicazione dei diari di guerra delle due unità, integrati con documenti e testimonianze di veterani, fornendo così al lettore un quadro documentato e vivido dei durissimi combattimenti nell’inverno 1944-1945, che videro i Marò della “San Marco” tenere testa con apprezzabile efficienza militare alle superiori forze Alleate.Numerose foto, disegni a colori, ordini di battaglia ecc arricchiscono quest bel volume.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 284 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    La SS-Division Wiking nel Caucaso 1942-1943

    27.00

    Nell’estate del 1942, le forze tedesche ritornarono ad attaccare sul fronte dell’Est. La Divisione “Wiking”, dopo essere stata impegnata nella riconquista di Rostov, penetrò profondamente nelle regioni caucasiche, superando i numerosi corsi d’acqua che attraversavano quelle terre, affrontando mille insidie e mille combattimenti, contro un nemico sempre più agguerrito, coriaceo e soprattutto inafferrabile. Come per tutti gli altri numeri di Fronti di Guerra , la cronologia degli eventi è raccontata attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti, i rapporti di guerra del periodo, i documenti originali, il tutto accompagnato come sempre da un eccezionale corredo iconografico, mappe, documenti e immagini, provenienti dagli archivi militari di tutto il mondo e dalle principali collezioni private, per rendere ancora più avvincente la trattazione degli argomenti.

    Brossura, 17,8 c 25,4 cm. pag. 136 riccamente illustrato con foto b/n e cartine

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le Artiglierie del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale

    27.00

    In questo volume vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati dal Regio Esercito, in organico ai Reggimenti di Artiglieria Divisionale ed ai Raggruppamenti di Corpo d’Armata e di Armata, illustrandone in schede sintetiche ma esaustive le principali caratteristiche tecniche, permettendone un confronto immediato con le artiglierie degli altri eserciti, e l’impiego che ne è stato fatto sui diversi teatri. Il volume è corredato da centoventi immagini, molte delle quali inedite, provenienti dai fronti di guerra, dagli archivi fotografici dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e della Fondazione Ansaldo, da musei italiani e stranieri, e da alcune collezioni private.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 146 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le cingolette britanniche della Seconda Guerra Mondiale

    19.00

    Il generico termine Carrier viene di norma utilizzato per identificare una serie di piccoli veicoli cingolati a cielo aperto, protetti solitamente da una leggera corazzatura, divenuti autentiche ‘icone’ dell’esercito britannico tra il 1939 e il 1945. Inizialmente destinati ad assicurare opportuna mobilità al fucile mitragliatore Bren, i Carriers furono successivamente adattati a ruoli differenti. Prodotti in grandi quantità, questi versatili mezzi ebbero modo di essere impiegati da quasi tutte le nazioni coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura, 17,8 x 25,5 cm. pag. 98 completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le deludenti missioni della flotta italiana. Dallo scontro a Capo Spada a quello di Capo Passero

    29.00

    Francesco Mattesini

    La battaglia di Capo Spada (19 luglio 1940) fu uno scontro nel Mar Egeo tra un convoglio italiano e le forze navali britanniche. L’incrociatore leggero Bartolomeo Colleoni, della Regia Marina, fu affondato dal fuoco dell’incrociatore australiano HMAS Sydney e dei cacciatorpediniere britannici. Fu una delle prime battaglie navali della guerra e segnò una netta vittoria alleata, dimostrando la vulnerabilità italiana nel Mediterraneo orientale. Il 27 novembre 1940 avvenne poi la battaglia di Capo Teulada Chiamata anche Battaglia di Capo Spartivento, vide scontrarsi forze britanniche e italiane nel tentativo degli inglesi di intercettare un convoglio italiano diretto in Libia. Lo scontro fu inconcludente, con danni da entrambe le parti ma senza affondamenti. Tuttavia, evidenziò la prudenza (o indecisione) del comando italiano nell’impiego delle sue navi maggiori. Il 27-29 marzo 1941 fu invece la volta di Matapan, Un disastro per la Regia Marina: una forza italiana guidata dalla Vittorio Veneto venne intercettata e duramente colpita dalla Royal Navy, che beneficiava dell’intercettazione dei messaggi italiani e dell’uso del radar. Furono affondati tre incrociatori pesanti italiani (Zara, Fiume, Pola) e due cacciatorpediniere. La battaglia segnò la fine dell’impiego offensivo della marina italiana con unità maggiori. Per finire con la battaglia di Capo Passero (11-12 ottobre 1940) Uno scontro notturno tra una formazione britannica e la IV Squadriglia Torpediniere italiana nei pressi della Sicilia. Le torpediniere italiane Airone, Ariel e Artigliere attaccarono l’incrociatore britannico HMS Ajax, subendo perdite pesantissime: Airone e Ariel affondate, Artigliere danneggiata e poi affondata il giorno dopo. Lazione, pur valorosa, mise in luce la disparità tecnologica, specie nell’uso del radar. Questi scontri, pur spesso eroici, rivelarono le difficoltà strutturali della Regia Marina: mancanza di radar, carenze logistiche e indecisioni strategiche. Tuttavia, rappresentano anche una pagina di sacrificio e valore marinaro che merita rispetto.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le eleganti uniformi degli ufficiali del Regio Esercito Italiano 1863-1864

    39.00

    Enrico Ricchiardi

    17 marzo 1861: Nasce il Regno d’Italia Vittorio Emanuele II diventa Re d’Italia, anche se la penisola non è ancora completamente unita (mancano Lazio e Venezie). Un traguardo storico, reso possibile dall’impresa di Garibaldi. Pochi mesi dopo, il 4 maggio 1861, il ministro della guerra Manfredo Fanti annuncia con una nota ufficiale: «D’ora in poi il Regio Esercito si chiamerà Esercito Italiano». Un passo cruciale, che corona un processo iniziato nel 1859 con l’integrazione delle truppe lombarde, toscane, emiliane e, successivamente, di quelle del Centro-Sud. Nasce così un esercito unificato, con soldati di provenienza diversa, tradizioni differenti e la sfida di creare una forza ben equipaggiata, addestrata e uniformata. 1863-1864: Il grande restyling delle uniformi Alessandro Della Rovere, ministro della guerra, vuole modernizzare le uniformi degli ufficiali. Il progetto viene portato a termine dal suo successore, Agostino Petitti, che nel dicembre 1864 pubblica un regolamento dettagliato con 65 tavole litografate, una vera bibbia per sarti e artigiani. In questo volume, per la prima volta, viene presentata la tavola mancante e il testo integrale del regolamento. E per immergersi nello stile dell’epoca, sono incluse rare illustrazioni a colori di Luigi Crosio e le curiose vignette di Draner (Jules Renard), che ritraggono gli ufficiali italiani in eleganti pose galanti. Un viaggio nella storia, tra rigore militare e fascino ottocentesco

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le forze armate della RSI 1943-1945

    Il prezzo originale era: €29.00.Il prezzo attuale è: €18.85.

    Dopo l’armistizio di Cassibile del settembre 1943 il proposito di “continuare la guerra” fu alla base di buona parte dei soldati e generali avversi a tradire l’alleato tedesco. Esso fu una costante sempre presente nella natura del fascismo repubblicano fino dalla sua fondazione. Durante i colloqui svoltisi al Quartier generale del Führer, Mussolini e Hitler concordarono quindi la formazione di un nuovo esercito fascista: I propositi iniziali erano di costituire un’armata di circa 10 o 15 divisioni, ma poi nella sua direttiva per l’attuazione del piano ne furono previste solo quattro. Mussolini tornato in Italia ad ottobre elaborò insieme al neo-ministro della difesa maresciallo Rodolfo Graziani la ricostituzione dell’esercito: venne considerata realistica la prospettiva di arruolare ben 500.000 militari, con i quali armare 25 divisioni, delle quali 5 corazzate e 10 motorizzate. Il progetto, però, apparve subito alquanto pretenzioso e in definitiva impossibile da attuare. Alla fine le forze armate e di combattimento della RSI furono essenzialmente composte dalle truppe appartenenti all’Esercito Nazionale Repubblicano, della Guardia Nazionale Repubblicana, delle Brigate Nere e altre formazioni come Paracadutisti, svariate unità autonome e la Xª MAS, un’unità speciale della Marina repubblicana. Rispetto alla prima edizione, il presente volume ha più pagine e più illustrazioni a colori.

    Brossura, 17,8 x 25,5 cm. pag. 88 riccamente illustrato con foto a colori e b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2023 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le guerre di Carlo d’Angiò – Dalle battaglie di Benevento e Tagliacozzo alla guerra dei Vespri: l’epopea dimenticata del più grande sovrano del sud

    29.00

    Carlo I d’Angiò, re di Sicilia di qua e di là del faro, d’Albania e di Gerusalemme, principe di Acaia, conte di Provenza, del Maine, di Forcalquier e d’Anjou è un personaggio dimenticato, la cui figura in Italia è oscurata da quella di Federico II, che pure non fu all’altezza dell’Angioino e in Francia del troppo esaltato fratello Luigi IX: ma Carlo I fu un grande sovrano, considerato il re europeo più potente del suo tempo; personaggio contraddittorio, come si vedrà, pragmatico e spietato, amato ed odiato, sconta forse il fatto di esser considerato troppo francese per gli italiani- che preferirono esaltare i Vespri Siciliani come movimento di liberazione dai francesi invasori, anziché ricordare che questo agire, portò alla conquista aragonese- -e troppo italiano per i francesi. In questo libro non abbiamo la pretesa di trattare esaustivamente le realizzazioni di Carlo I nei suoi mol-teplici campi di attività come sovrano di Sicilia, dall’amministrazione del regno, all’erezione dei castelli e al mecenatismo ed alla protezioni delle arti, ma solo di tracciare un quadro delle guerre da lui combattute a partire dalla conquista del regno di Sicilia, con la vittoria nella battaglia di Benevento del febbraio del 1266 in cui morì Manfredi di Hohenstaufen; tratteremo poi la spedizione di Corradino di Svevia, la sconfitta sveva a Tagliacozzo nell’agosto del 1268 e la decapitazione dello Svevo a Napoli, sino a giungere alle imprese angioine in Albania e nei Balcani, culminate nell’assedio vittorioso di Belgrado e le lotte contro il risorgente impero bizantino di Michele VIII Paleologo, sino all’interminabile guerra del Vespro contro gli Aragonesi.E’ la storia del sovrano francese che che spostò la capitale da Palermo a Napoli e che fece del regno di Sicilia la prima potenza europea e mediterranea, il cui potere si estendeva sino alla Provenza, al Peloponneso ed alle isole ioniche, ai Balcani, all’Albania ed a Tunisi.

    Brossura, 17,8 x 25,3 cm. pag. 163con alcune illustrazio

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le guerre Hussite Vol. 1 – Gli eserciti e gli armamenti, le tattiche le battaglie e le campagne 1419-1437

    29.00

    Le guerre contro gli Hussiti furono una serie di guerre di religione contro gli eretici Hussiti, avvenute a più riprese nell’arco di un quindicennio dal 1419 al 1434. L’episodio iniziale, il casus belli, fu offerto dalla prima defenestrazione di Praga nel luglio 1419, quando la fazione taborita, condotta da Jan Troznowski detto Žižka, il condottiero cieco da un occhio, defenestrò sette magistrati del re Venceslao IV (1378-1419), detto il Pigro, che si rifiutavano di rilasciare alcuni loro compagni: i giudici morirono infilzati dalle lance dei soldati che aspettavano sotto le finestre. Un mese dopo morì anche re Venceslao, e il suo fratellastro Sigismondo di Lussemburgo (che aveva avallato l’esecuzione del leader hussita Jan Hus a Costanza), re di Germania dal 1410, si proclamò re di Boemia e la invase con il suo esercito nel marzo dell’anno successivo, in virtù di una bolla papale emanata da Martino V, che dichiarava scomunicati tutti gli Hussiti e indiceva una crociata contro di essi. La crociata fu una disfatta completa per Sigismondo, ripetutamente sconfitto nel corso del 1420 dagli Hussiti di Žižka, che dimostrò di ben meritare la sua fama di comandante. Nel frattempo iniziarono a nascere delle sette interne alla fede hussita, che era già da tempo divisa in fazioni, che provocarono disordini e scontri. Alla fine del 1421 i crociati tentarono una seconda campagna: la Boemia fu invasa da un nuovo esercito, più grande e potente, ma Žižka (del tutto cieco dal 1421) e i suoi sconfissero anche questa armata a Kuttenberg nel gennaio 1422. Con l’avvento della pace, però, il collante del pericolo esterno che fino a quel momento aveva tenuto compatti gli Hussiti venne meno e ripresero le lotte fra le varie fazioni hussite, finché non fu nominato capo Andreas Prokop (o Procopius) (1380-1434), detto il Grande o lo Sbarbato, altrettanto abile del suo predecessore sul piano militare. Prokop sconfisse di nuovo i crociati tedeschi ad Aussig (1426) e a Mies (1427) e invase la Lu

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le guerre Hussite Vol. 2 – Gli eserciti e gli armamenti, le tattiche le battaglie e le campagne 1419-1437

    29.00

    Le guerre contro gli Hussiti furono una serie di guerre di religione contro gli eretici Hussiti, avvenute a più riprese nell’arco di un quindicennio dal 1419 al 1434. L’episodio iniziale, il casus belli, fu offerto dalla prima defenestrazione di Praga nel luglio 1419, quando la fazione taborita, condotta da Jan Troznowski detto Žižka, il condottiero cieco da un occhio, defenestrò sette magistrati del re Venceslao IV (1378-1419), detto il Pigro, che si rifiutavano di rilasciare alcuni loro compagni: i giudici morirono infilzati dalle lance dei soldati che aspettavano sotto le finestre. Un mese dopo morì anche re Venceslao, e il suo fratellastro Sigismondo di Lussemburgo (che aveva avallato l’esecuzione del leader hussita Jan Hus a Costanza), re di Germania dal 1410, si proclamò re di Boemia e la invase con il suo esercito nel marzo dell’anno successivo, in virtù di una bolla papale emanata da Martino V, che dichiarava scomunicati tutti gli Hussiti e indiceva una crociata contro di essi. La crociata fu una disfatta completa per Sigismondo, ripetutamente sconfitto nel corso del 1420 dagli Hussiti di Žižka, che dimostrò di ben meritare la sua fama di comandante. Nel frattempo iniziarono a nascere delle sette interne alla fede hussita, che era già da tempo divisa in fazioni, che provocarono disordini e scontri. Alla fine del 1421 i crociati tentarono una seconda campagna: la Boemia fu invasa da un nuovo esercito, più grande e potente, ma Žižka (del tutto cieco dal 1421) e i suoi sconfissero anche questa armata a Kuttenberg nel gennaio 1422. Con l’avvento della pace, però, il collante del pericolo esterno che fino a quel momento aveva tenuto compatti gli Hussiti venne meno e ripresero le lotte fra le varie fazioni hussite, finché non fu nominato capo Andreas Prokop (o Procopius) (1380-1434), detto il Grande o lo Sbarbato, altrettanto abile del suo predecessore sul piano militare. Prokop sconfisse di nuovo i crociati tedeschi ad Aussig (1426) e a Mies (1427) e invase la Lu

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le mura di Bergamo e l’esercito veneto fra 500 e 600 – Venetian army and fortress in XVI and XVII centuries

    25.00

    Bergamo vanta un notevole numero di vestigia, una fantastica scenografia abbracciata dalle sua mura venete. In questo libro tuttavia si racconta anche della Bergamo esistente prima delle mura rinascimentali. Quando a far da anello protettivo alla città orobica ci pensavano le fortificazioni romane prima e quelle medioevali poi. Ma parla anche della locale guarnigione veneta fatta di picchieri, moschettieri, cappelletti balcanici, cavalleggeri e uomini d’arme, ma soprattutto di bombardieri che coi loro cannoni e obici mantennero alta la guardia e la difesa nella città che, anche per questo non fu mai assediata.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 86 illustrato con circa 70 foto a colori e varie illustrazioni b/n

    Testo in lingua italiana, didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le mura di Bergamo e la guarnigione veneta fra 500 e 600 – Venetian army and fortress in XVI and XVII centuries

    Il prezzo originale era: €20.00.Il prezzo attuale è: €12.00.

    Luca Cristini            Prezzo di listino  20.00 (sconto 40%)

    Bergamo vanta un notevole numero di vestigia, una fantastica scenografia abbracciata dalle sua mura venete. In questo libro tuttavia si racconta anche della Bergamo esistente prima delle mura rinascimentali. Quando a far da anello protettivo alla città orobica ci pensavano le fortificazioni romane prima e quelle medioevali poi. Ma parla anche della locale guarnigione veneta fatta di picchieri, moschettieri, cappelletti balcanici, cavalleggeri e uomini d’arme, ma soprattutto di bombardieri che coi loro cannoni e obici mantennero alta la guardia e la difesa nella città che, anche per questo non fu mai assediata.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 79 illustrato con circa 70 foto a colori.

    Testo in lingua italiana, didascalie italiano/inglese

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le uniformi militari dell’armata sarda 1840-1855 – I piemontesi dalla guerra del 1848 alla Crimea

    35.00

    Le tavole presentate in questo volume provengono da due antichi e rarissimi volumi appartenenti alla nostra collezione e a quelle dei nostri collaboratori. Essi contengono alcune decine di tavole litografiche in grande formato splendidamente illustrate. Il primo è opera di due insigni artisti contemporanei: Lorenzo Pedrone e Francesco Gonin e fanno riferimento all’esercito di Sua Maestà il re di Sardegna negli anni immediatamente precedenti la prima guerra di Indipendenza del 1848. Si tratta di 30 tavole accompagnate da cartigli indicanti alcune note uniformologiche. Nella seconda parte invece presentiamo una raccolta di 20 tavole litografiche a cui sono state aggiunte 2 tavole di dimensione doppia al termine del volume, relative alla guerra di Crimea del 1854-55, alla Battaglia di Cernaja e ai piemontesi sotto le mura di Sebastopoli.

    Brossura, 20 x 20,5 cm. pag. 162riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Le Waffen SS germaniche sul fronte italiano – Le divisioni Reichsfuhrer e Karstjager

    19.00

    .La campagna d’Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, vide diverse formazioni combattenti dell’esercito tedesco, dalla Wehrmacht alla Luftwaffe, tra queste vi furono anche reparti delle Waffen–SS che affiancavano reparti della SS Polizei e dei servizi dell’intelligence germanica. Nell’estate del 1943 le Waffen-SS in Italia erano presenti solo con la Sturmbrigade “Reichsführer”, dislocata a presidio della Corsica. La “Reichsführer” sarà l’unica unità delle Waffen SS a combattere in Italia fino a quando, all’inizio del 1944, sarà affiancata dalla 29° divisione SS “Italien”, formata da soldati italiani coadiuvati da ufficiali tedeschi delle SS, a cui si aggiunse la 24° divisone SS “Karstjäger”, una unità di montagna che si troverà coinvolta in Istria, nelle montagne slovene e nell’Italia orientale nella guerriglia contro le forze partigiane.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 98 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Leonessa a noi! – La 15° Legione camicie nere d’assalto “Leonessa” nella guerra Italo-Greca (1941)

    25.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    Con anche una ricchissima appendice fotografica relativa alla Quindicesima Legione “Leonessa” sul fronte di Grecia, questo volume analizza la storia e l’impiego operativo della 15a Legione Camicia Nere formata da legionari bresciani e bergamaschi, un reparto che non venne mai sconfitto dai Greci. Al di là del politicamente corretto, l’autore inquadra con precisione la storia delle Camicie Nere de “Leonessa” nel quadro “complesso” della Campagna Italo -Greca.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 135 con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lo sprecato – Con il battaglione valanga nella Decima Mas

    29.00

    In questo libro lo “Sprecato”, Raffaele la Serra classe 1920 e Volontario di guerra, ci racconta la sua storia, quella di tanti soldati italiani, in modo vivo e ironico, narrando la sua esperienza di guerra tra i Bersaglieri della Divisione Ariete nelle battaglie di corazzati in Nord Africa nel 1941, quindi nel rinato XXXI Battaglione Guastatori in Italia e dopo l’8 settembre 1943 nel Battaglione Guastatori Alpini “Valanga” della Decima Flottiglia MAS, coinvolto nelle operazioni di controguerriglia e di difesa del confine orientale dell’Italia nel 1944-45, distinguendosi nei duri scontri contro il IX Corpus di Tito nella valle dell’Isonzo e a Tarnova. In appendice fotografie di proprietà dell’autore e alcune rare foto dell’archivio del ricercatore Riccardo Maculati e di veterani del Battaglione Valanga.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 312 con varie foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Lucknow 1857 – A terrible siege

    29.00

    Pubblicazione in lingua originale inglese di un diario che è affascinante e ‘sanguinoso’ resoconto dell’assedio di Lucknow durante la ribellione indiana nel 1857. Autrice ne è Julia Selina Inglis (1833-1903), moglie del Major-General Sir John Eardley Inglis, che comandava in quel terribile frangente ed in quel luogo le truppe Britanniche impegnate in quelle terre. Il libro è arricchito da numerose foto di Felice Beato e del Fenton, colorizzate efficacemente per l’occasione e da un’altra quarantina di varie illustrazioni. Dopo una essenziale presentazione fatti che lo scritto testimonierà in prima persona, il diario di Lady Inglis ci immerge con corrusca e precisa narrazione nel cuore di quegli eventi dell’Impero Inglese in Asia.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 102 con varie illustrazioni a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Luigi Cadorna – Una Biografia Militare

    29.00

    Uno studio obiettivo e assai approfondito della conduzione della guerra da parte di Cadorna porta alla smentita di tanti luoghi comuni spacciati per verità storiche: si scoprirà che l’esercito italiano, unico esercito alleato costantemente all’offensiva dall’inizio della guerra, fu quello che fece le maggiori conquiste territoriali, che le perdite italiane furono inferiori a quelle francesi ed inglesi, che le fucilazioni e gli atti d’indisciplina nell’esercito italiano furono molti meno di quelli avvenuti in Francia, che gli italiani nel 1917 avevano superato tecnicamente l’avversario, cui erano inferiori nel 1915, che Cadorna fu l’unico generale alleato a ragionare in termini di guerra di coalizione e non di guerra parallela. Sotto Cadorna l’esercito italiano inquadrò circa tre milioni di uomini, quanti mai né prima né dopo, e combatté le più grandi e sanguinose battaglie della propria storia arrivando ad essere una macchina militare mastodontica, lenta e possente, capace di rialzarsi senza l’aiuto alleato e vincere una guerra, dopo aver subito una catastrofica disfatta. Anche la figura dello spietato macellaio, del fautore di una disciplina crudele ed ottusa tanto cara alla storiografia progressista viene ridimensionata sulla base della corrispondenza con il governo, riportata in appendice. In questo lavoro la figura di Cadorna è vista come appare dai documenti d’archivio, dalla corrispondenza privata, dai giudizi di amici ed avversari, per restituirne un ritratto imparziale basato su una documentazione spesso inedita, che cerca di ristabilire la verità al di là di apologie e denigrazioni.

    Brossura, 17,8 x 25,3 cm. pag. 252

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Massacro nel Mare di Barents. PQ.17: il convoglio della morte. 27 giugno – 13 luglio 1942

    19.90

    Francesco Mattesini

    Nel luglio del 1942 due convogli britannici, il PQ.17, l’altro, il QP.13, con rotta inversa formato da navi scariche, nell’attraversare il Mar di Barents andarono incontro ad una tragica sorte. Il timore che le navi tedesche, in particolare la temutissima corazzata TIRPITZ, concentrate nella Norvegia Settentrionale, potessero attaccare il convoglio PQ.17, un una zona dove non dovevano spingersi le grandi navi della Home Fleet, indusse il Primo Lord del Mare, ammiraglio Dudley Pound, ad ordinare lo scioglimento del convoglio e la ritirata delle sue unità di scorta diretta (4 incrociatori e 10 cacciatorpediniere). Soltanto 11 sulle 35 navi partite dall’Islanda con il convoglio PQ.17 raggiunsero la destinazione. Le alter 24 andarono perdute. Per i convogli alleati questa fu una tragedia enorme, tanto da meritarsi l’appellativo di convoglio della morte. Fu invece uno dei successi maggiori per le unità sommergibilistiche tedesche e degli aerei della Luftwaffe.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Medieval knights 1100-1476

    35.00

    Libro dedicato alle uniformi medievali con numerosissime tavole di Garuti e Durand. Ogni tavola è fornita di descrizione storica e tecnica. Sono presenti inoltre numerosissimi stemmi araldici delle varie fazioni e famiglie nobili. Si considerano le famiglie nobili italiane, gli Ordini Crociati come go Ospitalieri e i Teutonici, e anche le famiglie Francesi, Inglesi e Germaniche. Dell’area Italiana sono descritti cavalieri come Farinata degli Uberti, Tartaglia, Jacopo de’ Pazzi e quelli dei Pellari ed anche le milizie Fiorentine e Lombarde. Tra i nobili di Germania, Inghilterra e Francia si riportano: Wolfram Von Eschenbach, Ludwig IV di Baviera, Aymer de Valence, Edmund Crouchback, Alfonso X, Alfonso di Poitiers.

    Brossura, 20,3 x 25,5 cm. pag. 90 con circa 70 tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Mentana 1867 – La disfatta di Garibaldi

    29.00

    .Nel 1867 Garibaldi era considerato uno dei migliori generali europei. I risultati ottenuti nella disperata difesa di Roma del 1848-49 e la ritirata da manuale da lui effettuata, la campagna del 1859 alla testa dei Cacciatori delle Alpi, la conquista della Sicilia e dell’Italia Meridionale nel 1860-61 con le vittorie di Calatafimi, Milazzo e Volturno, ne avevano innalzata la fama a livelli internazionali, tanto che Abraham Lincoln nel 1862 gli offrì il comando delle armate unioniste nella Guerra Civile Americana, offerta declinata dal Generale. Ma Garibaldi aveva un obbiettivo costante, la liberazione di Roma, obbiettivo sintetizzato nel motto: ROMA O MORTE. Cinque anni dopo esser stato fermato dai soldati regi all’Aspromonte, un anno dopo aver battutogli Austriaci in Trentino nell’unico successo italiano nella Terza guerra di Indipendenza, nel 1867 Garibaldi condusse in condizioni quasi disperate, con truppe raccogliticce e scarsamente armate insieme ad un piccolo nucleo di Camicie rosse veterane la campagna dell’Agro Romano, dove, dopo il successo di Monterotondo ed esser arrivato a due km dalle mura di Roma, avrebbe subito a Mentana la sua prima disfatta, ad opera dei volontari di Pio IX e dei fucili Chassepots del corpo di spedizione francese inviato da Napoleone III in sostegno al vacillante regime del papa-re.

    Brossura. 18 x 25,5 cm. pag. 190 con alcune illustrazioni e cartine b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Michael Wittmann

    19.00

    Michael Wittmann fu un famoso ufficiale delle Waffen-SS, considerato uno dei più leggendari e combattivi comandanti di carri armati della seconda guerra mondiale. Realizzò il suo capolavoro tattico, subito dopo lo sbarco degli alleati in Normandia, il 13 giugno 1944, quando in appena un’ora distrusse 21 carri armati e altri 28 veicoli blindati della 7th Armoured Division britannica, presso il villaggio di Villers-Bocage. Meno di un mese dopo, l’8 agosto, durante l’operazione Totalize, Wittmann morì insieme ad altri quattro membri del suo equipaggio, non prima di aver ottenuto il maggior numero di vittorie nella storia per l’equipaggio di un carro armato, con la distruzione di quasi 300 veicoli nemici. per molto tempo non si ritrovarono i resti del mitico comandante, dando luogo ad una leggenda durata fino al 1983 quando il mistero fu svelato con il ritrovamento dei suoi resti. Wittmann è ancor oggi considerato una leggenda in Germania ed è talvolta conosciuto come il “Barone Nero”, chiaro riferimento al Barone Rosso Manfred Von Richtofen.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 100 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Milizia difesa territoriale e guardie civiche nell’O.Z.A.K. 1943-1945

    19.00

    .Con la proclamazione dell’Armistizio, tutto il territorio che comprendeva le Province del Friuli-Venezia Giulia, la Provincia di Lubiana e l’Istria, considerato di vitale importanza per le linee di comunicazione e per il rifornimento dell’esercito tedesco in Italia, venne di fatto amministrato direttamente dal Reich, sotto la forma giurisdizionale della cosiddetta Zona di operazioni del Litorale Adriatico. Il governo della R.S.I. tentò di ristabilire la propria autorità nell’O.Z.A.K. anche in ambito militare, ma l’ingerenza tedesca fu sempre feroce. Fu impedito alle ricostituite Legioni della M.V.S.N. di confluire nella G.N.R. ed i tedeschi imposero a queste unità la denominazione di Milizia Difesa Territoriale (M.D.T.), formalmente parte della G.N.R., ma nella realtà autonome. LA M.D.T. si configurò come “Landschutz”, cioè una unità di difesa del territorio. Parallelamente il Prefetto Coceani ed il Podestà Pagnini promossero la costituzione di un’unità di autodifesa, la Guardia Civica, a Trieste, esempio seguito in altre città della regione.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 98 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Disponibile, su richiesta, anche in lingua inglese

    Quick view
  • 0 out of 5

    Morat 1476 – La guerra all’ultimo sangue fra Carlo il Temerario e i confederati svizzeri

    29.00

    Le guerre borgognone furono un grande conflitto che vide da una parte Carlo il Temerario, duca di Borgogna e la dinastia dei Valois, sovrani francesi con l’astuto Luigi XI, in queste guerre la Confederazione svizzera fu pesantemente coinvolta e giocò un ruolo decisivo. La guerra vera e propria scoppiò nel 1474 e negli anni successivi il duca di Borgogna, Carlo, fu sconfitto ben tre volte sul campo di battaglia. Prima a Grandson, poi a Morat e alla fine trovando anche la morte nell’ultima di queste battaglie, quella combattuta a Nancy. Per Il ducato di Borgogna queste guerre rappresenteranno la fine dello stato, tutti i suoi territori e quelli ad esso appartenenti divennero parte della Francia, mentre i possedimenti borgognoni nei Paesi Bassi e nella Franca Contea furono ereditati dalla figlia di Carlo I, Maria di Borgogna ed alla fine, visto il matrimonio di questa con Massimiliano trasmessi alla casata degli Asburgo.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 102 con numerose illustrazioni e tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Napoleone I – Da Austerlitz a Friedland scritti discorsi bollettini 1805-1807

    35.00

    In occasione del 250° Anniversario della nascita di Napoleone I, abbiamo voluto commemorare l’avvenimento presentando le più gloriose tra le campagne militari dell’Impero, quelle del 1805 e del 1806-1807, attraverso le parole stesse dell’Imperatore: dai leggendari Bollettini della Grande Armée ai proclami, alle lettere sia quelle ufficiali indirizzate al Senato francese ed ai sovrani nemici ed alleati, sia quelle private dirette a Giuseppina, che ci danno un quadro più intimo e personale di Napoleone in guerra; documenti spesso difficilmente reperibili in italiano qui riuniti per la prima volta. Sfilano in tal modo davanti agli occhi le folgoranti vittorie di Ulm e di Austerlitz, di Jena e di Friedland, ma anche il carnaio di Eylau, la pace di Presburgo, la conquista del Regno di Napoli, il Blocco Continentale e l’incontro con lo zar Alessandro I a Tilsitt. Sono pagine importanti non soltanto dal punto di vista storico ma anche da quello letterario: Leonardo Sciascia ha scritto che se Napoleone non fosse stato Napoleone sarebbe stato Stendhal; e Guido Gerosa: i suoi proclami sono i testi più belli della storia contemporanea… Il volume, curato da uno dei maggiori storici militari italiani, Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, è impreziosito dagli splendidi lavori che il colonnello Stefano Manni dell’Isola di Torre Maìna, Soldato ed Artista con la maiuscola, ha dedicati alla Grande Epoque. L’opera è pubblicata sotto il patrocinio dell’Associazione Aristocrazia Europea.

    Brossura, 20,5 x 25 cm. pag. 98 illustrato con numerose tavole e cartine a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Novara 1849 – La marcia di Radetzky

    29.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    La campagna culminata con la battaglia di Novara del 23 marzo 1849, oggi quasi del tutto dimenticata come tutto ciò che riguarda il Risorgimento italiano, pose fine agli avvenimenti militari della Prima Guerra d’Indipendenza dopo solo tre giorni dal riaccendersi delle ostilità tra Austria e Regno di Sardegna, iniziate con la rottura dell’Armistizio firmato dopo Custoza. Il 20 marzo l’esercito sabaudo aveva varcato il Ticino a Boffalora, avanzando fino a Magenta, con l’obiettivo di strappare agli austriaci una Milano dalla quale ci si attendeva una nuova insurrezione. Ma il giorno dopo i sardi vennero travolti dalla controffensiva asburgica e furono sconfitti a Mortara, dove gli austriaci fecero 2000 prigionieri. Quello che la mattina del 23 marzo affrontò le truppe di Radetzky nei dintorni di Novara, era un esercito cresciuto troppo in fretta nei mesi precedenti, mal finanziato, scarso di quadri e dotato di pessimi servizi logistici. Lo comandava un generale polacco, Chrzanowski, che conosceva poco il Paese e quasi per nulla la sua lingua, con i soldati che si sentivano demotivati, e trascinati in guerra dalla pressione congiunta della Camera dei deputati e di Carlo Alberto, ansioso di riscattare la sconfitta di Custoza. Per il Generalfeldmarschall Joseph Radetzky von Radetz fu una vittoria folgorante, malgrado il valore veramente strenuo dei soldati piemontesi, cui fece riscontro la straordinaria incapacità dei comandanti. La battaglia costò più di 5.000 uomini per parte tra morti, feriti, prigionieri e dispersi.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 180 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nuremberg Tournaments 1446-1561

    Il prezzo originale era: €39.00.Il prezzo attuale è: €25.35.

    Lo splendido Turnierbuch tedesco (conservato al Metropolitan Museum of Art di New York) è composto da 112 fogli con raffigurazioni di concorrenti e cavalcature equipaggiate per vari tornei e mostra in particolare i partecipanti a quelli noti come Gesellenstrechen, (“Giostre da scapolo”), tenute a Norimberga (Germania) tra il 1446 e il 1561. Con squisita maestria sono raffigurate le decorazioni di stemmi, scudi, gualdrappe e armature, costumi giullareschi e emblemi. Particolari le decoratissime slitte da parata. In molti casi, il Briefmaler, l’artista che realizzò l’opera, riporta i nomi dei personaggi.

    Brossura, 20,3 x 25,5 cm. pag. 112 completamente illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Oltre le fazioni – L’altra faccia di guelfi e ghibellini

    19.00

    Chiara Mattarozzi

    Guelfi, ghibellini, fazioni: termini molto usati e conosciuti, ma fino a che punto? Nell’ultimo decennio, diversi studi hanno messo in luce il ruolo non certo marginale delle aristocrazie locali nello stato visconteo-sforzesco, le quali riuscirono ad esercitare un potere non indifferente nei rapporti con il governo centrale. Le partes, considerate nell’immaginario comune semplice fattore di discordia e conflitto, ebbero in diverse occasioni un ruolo importante, come elementi di stabilità e di composizione dell’ordine cittadino. In questo testo si è cercato di far ordine tra gli studi ad oggi disponibili e di analizzare la situazione delle diverse città del dominio milanese. Uno sguardo particolare è dedicato ai tentativi di Bernabò Visconti, Filippo Maria Visconti e Ludovico Maria Sforza di contenere lo strapotere delle parti, rivendicando la superiorità del potere centrale, per andare “oltre le fazioni”. (In appendice, trascrizione integrale degli Statuta seu Capitula Sancte Unionis Civium Alme Civitatis et Comitatus Papie)

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 96 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Ostfront – Le tattiche della Wehrmacht sul fronte russo 1941-1945

    29.00

    Lo scopo di questo testo, realizzato per conto dell’US Army nel 1953 da un gruppo di comandanti di reparto tedeschi veterani del fronte orientale, era di fornire ai comandanti di piccole unità del materiale d’istruzione riguardo il fronte russo durante la seconda guerra mondiale, basato su esperienze del loro stesso livello. Un attento studio degli esempi portati nel testo fornisce molte lezioni sulla tattica, la logistica, le tecniche di combattimento e nel coordinamento delle armi, sull’influenza del terreno e delle condizioni climatiche sulla condotta delle operazioni, e sulla qualità degli uomini e degli ufficiali tedeschi e sovietici che combatterono sul fronte russo, permettendo di gettarvi uno sguardo realmente approfondito. Infatti, per dare ai lettori una conoscenza profonda e dettagliata delle condizioni di vita e di combattimento sul campo di battaglia, lo studio delle azioni delle piccole unità è di maggiore utilità che una conoscenza superficiale delle grandi operazioni, che sono di competenza dei comandanti e degli stati maggiori degli alti comandi. Secondo e ultimo volume della serie.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 294 con numerose cartine e foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Otto Skorzeny

    23.00

    Quella di Otto Skorzeny è sicuramente una delle figure più controverse ed appassionanti della Seconda Guerra Mondiale, alla quale molti storici hanno dedicato articoli e libri, per esaltare o denigrare le sue azioni che nel bene o nel male furono comunque straordinarie: la liberazione del Duce sul Gran Sasso, l’operazione “Panzerfaust” nell’ottobre del 1944, l’operazione ‘Grifone’ durante l’offensiva nelle Ardenne fino all’eroica difesa della testa di ponte di Schwedt sull’Oder. Non bisogna però dimenticare tutte le altre missioni, di minor successo, che furono concepite grazie al lavoro coordinato dell’unità di Skorzeny con la sezione “S” (sabotaggio) dell’Amt-VI del Sicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delle SS, che fu creata presso l’unità di stanza a Friedenthal, come il tentativo di lancio di paracadutisti in Persia per tentare di sollevare le tribù locali contro gli inglesi o il tentativo di sabotare il canale di Suez attraverso un aviolancio di esperti in esplosivi, così come tutte le altre missioni oltre le linee nemiche dove furono impegnate le varie SS-Jägdverbande create ed organizzate dallo stesso Skorzeny. Tutte queste missioni non sarebbero state possibili senza la preparazione fornita dalle speciali scuole di addestramento, che partendo da quella di Friedenthal si svilupparono su tutto il territorio tedesco dal 1943 in poi.

    Brossura, 17,5 x 25,2 cm. pag. 128 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

    Quick view